1 Impatto 2 Resistenza&Resilienza 3 Opportunità 4 SOS
E Stream Circus
IL PIÙ GRANDE SPETTACOLO AL MONDO DI CIRCO CONTEMPORANEO ON LINE. TANTISSIMI SPETTATORI ON-LINE PER ASSISTERE AL CIRCO IN STREAMING, MA I CIRCENSI DISERTANO di Leo Cristiani & Erika Salamone portavoce progetto NO!StreamCircus Ventitrè compagnie tra le più prestigiose in Europa per la prima volta si sono riunite per organizzare il più grande spettacolo di circo contemporaneo on-line mai realizzato finora. La trasmissione è andata in onda domenica 10 maggio 2020 alle ore 18.00 ed è stata seguita da tantissime persone, anche se non sono mancate le sorprese. L’evento, dopo aver generato grande attesa visti i nomi degli artisti in programma, ha riservato un inaspettato colpo di scena. Il pubblico virtuale si è trovato davanti la diretta streaming di un teatro completamente vuoto. Durante l’ora e mezza in cui si sono alternate le riprese del palco, della platea, e del parcheggio, tutti rigorosamente vuoti, i commenti degli utenti online hanno contribuito ad animare il dibattito sulle misure imposte a causa del Covid-19, ovvero il blocco di tutte le attività, anche
extra-spettacolo, per le realtà che operano nel mondo dello spettacolo dal vivo. Il palco disabitato ha quindi lasciato spazio di espressione al pubblico che attraverso i commenti è diventato parte attiva del dibattito che finora aveva coinvolto solo gli operatori del mondo della cultura. A conclusione della “vuota” trasmissione gli artisti hanno pubblicato un manifesto spiegando il perché si oppongono alla realizzazione di spettacoli dal vivo in streaming. “Dove il pubblico non c’è, il circo non c’è. La difesa di un genere non può avvenire con una proposta di un cambio di genere.” Gli organizzatori di NO!STREAM CIRCUS ci tengono a sottolineare che: “Il circo contemporaneo in Italia ha svolto un grandissimo lavoro sullo sviluppo di un nuovo pubblico, contribuendo a rivitalizzare la cultura del paese. Abbiamo lottato, seppur indirettamente, contro un’aggressiva tendenza verso la digitalizzazione della vita, con il nostro linguaggio trasversale, ed autenticamente popolare, abbiamo trascinato nelle piazze, nei teatri e negli chapiteau un target di pubblico straordinariamente ampio ed eterogeneo. Diffondere la cultura dello spettacolo in streaming per noi è un atto diseducativo, che distrugge il lavoro fatto finora per conquistare questo nuovo pubblico al quale abbiamo dovuto insegnare di spegnere i loro smartphone. Ovviamente, il mondo del circo non ha niente contro le arti audiovisive. Ci sono numerosi esempi di creazioni circensi realizzate per essere trasmesse attraverso uno schermo, come ci sono tantissimi spettacoli dove si sono utilizzati video e proiezioni. Si tratta di processi artistici che non si prefiggono di sostituire lo spettacolo dal vivo ma di integrarlo attraverso
7JUGGLINGMAGAZINE
2020 NUMERO87GIUGNO
nuove tecnologie. Ma chiedere ad una compagnia di circo contemporaneo di diffondere il proprio spettacolo in streaming, significa chiedergli di cambiare genere.” Questo “happening virtuale”, ha voluto quindi attirare l’attenzione sul tema della trasposizione di uno spettacolo dal vivo su formato digitale. Una mutazione, che a noi risulta come un controsenso. Non si può fare il circo on-line come non si può fare il falegname on-line. Il circo ha una grande capacità di adattamento, ma non può prescindere dalla presenza del pubblico dal vivo perché è un RITUALE collettivo che avviene attraverso un continuo scambio tra artista e spettatore. “Stream Circus” è il nome che abbiamo voluto dare ad un atto performativo, poetico e provocatorio, che invece di concentrarsi sulla presenza si concentrasse sull’assenza. Tra gli obbiettivi non c’è mai stato quello di esprimere un giudizio negativo verso gli artisti individuali che per necessità o per volontà hanno scelto il mezzo informatico per condividere il proprio lavoro. La libertà di poter scegliere il mezzo deve essere assoluta per ciascun individuo, ma la forte spinta verso questo mezzo, in primo luogo nelle alte sfere e dallo stesso nostro Ministro alla Cultura, deve essere ragione di confronto urgente all’interno della comunità artistica. In questo contesto uno dei fini di “Stream Circus” era voler creare uno spazio di riflessione, dialogo e dibattito, in ambito sia nazionale sia internazionale, ed il manifesto, che è stato pubblicato subito dopo la performance, nei giorni successivi è stato sottoscritto da circa un centinaio di altre realtà che si sono sentite vicine alla riflessione posta dagli organizzatori.