1 Impatto 2 Resistenza&Resilienza 3 Opportunità 4 SOS 5 Aneddoti 6 IN PRIVATO
SGUARDI DIARI DI UNA SCUOLA DI CIRCO SOCIALE IN QUARANTENA
E Scuola di Circo Corsaro
di Maria Teresa Cesaroni direttrice Circo Corsaro Da fine febbraio, come tutti i nostri colleghi, anche noi del progetto Scuola di Circo Corsaro abbiamo dovuto interrompere le attività della nostra scuola di circo ed in particolare il progetto di circo sociale che dal 2008 portiamo avanti a Napoli nel quartiere di Scampia. Il progetto condotto dal 2017 in partenariato con Fondazione Patrizio Paoletti e rivolto a ragazz* e bambin* del quartiere, sviluppa un’azione educativa per il contenimento della devianza giovanile e il contrasto alla dispersione scolastica. Per riuscirci collabora attivamente con le educative territoriali del Comune di Napoli ed altre realtà educative. Consapevoli delle condizioni di svantaggio in cui vivevano i beneficiari del progetto, e del valore educativo che questo rappresentava per loro e per il quartiere, abbiamo deciso di trovare fin dalle prime settimane di lockdown delle nuove modalità e forme per proseguire il progetto educativo. Ripensare nuovi modi di fare educazione sociale, in un momento critico e difficile come questo che ha visto e che vede i territori fra-
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gili subire i maggiori disagi, è stata al tempo stesso un’urgenza e una necessità. Sapevamo infatti che rimanere nelle proprie case non offriva a tutt* le stesse condizioni. Molte famiglie residenti a Scampia vivono di lavori informali o di lavoro al nero e nel periodo della quarantena hanno ovviamente perso ogni forma di sostentamento. Inoltre sappiamo purtroppo che la situazione familiare di molt* de* nostr* beneficiar* non è serena e doverci convivere senza poter usufruire di progetti di sostegno avrebbe creato chiaramente gravi scompensi. Per questo, insieme ai miei colleghi, Geronimo Previati e Jack Sanchez McGuirk e insieme a Marco Benini, responsabile di progetto per Fondazione Paoletti, ci siamo lanciat* nella folle idea di proseguire il progetto a distanza, utilizzando mezzi di comunicazione virtuale. Certo, molte altre scuole di circo lo hanno fatto, ma noi siamo una scuola di circo sociale, e la storia per noi è un po’ diversa. In questo periodo, così come in passato, proprio per la natura del progetto, nessun* di noi ha mai avuto i contatti dei e delle ragazz*. Ogni appuntamento, comunicazione o incontro è sempre stato per necessità mediato e organizzato dalle educatrici. Chiaramente fino a quando gli incontri dal vivo sono stati possibili il rapporto, almeno in teatro, non doveva essere mediato e si riusciva a stabilire una comunicazione autentica. Ma ora che incontrarsi non era più possibile, dover passare per ogni minima comunicazione per le educatrici non è stato semplice ed ha richiesto un grande lavoro. Ad ogni modo la nostra folle idea non solo ci ha portato a voler continuare un progetto così difficile e fragile, ma addirittura ci ha fatto prospettare di mettere in scena un nostro lavoro nella stessa data che avevamo stabilito per lo spettacolo finale. Ed è così che è nato “Sguardi, diari di una scuola di circo sociale in quarantena”, un medio metraggio diretto dal regista Michele Bandini, presentato il 30 maggio in una diretta youtube. Il video mette in scena i giorni del lockdown di ragazz* e bambin* chiusi nei palazzi della periferia nord di Napoli mentre insieme, collegat* online, sognano la loro scuola di circo, l’emozione dello stare insieme, la fatica e la bellezza di vincere i propri limiti e sentirsi capaci. Lontani dal voler dire che il circo può essere riprodotto o praticato in video, siamo però molto felici di aver avuto la forza di aver trovato nuove forme per praticare circo sociale in un contesto già di per sè difficile, e per di più in un momento critico come quello che abbiamo attraversato e che stiamo tutt’ora vivendo. Ora ci chiediamo tutti quale futuro ci attenda, quali possano essere le possibilità di sopravvivenza di un progetto come il nostro, di tanti altri progetti simili, del circo e dell’arte in genere. Come direttrice della Scuola di Circo Corsaro esco da questa esperienza certamente rafforzata, ma anche molto turbata e stanca dell’uso della tecnologia, dalla quale ho sempre cercato, per quanto possibile, di fuggire. Ora avverto il bisogno di riequilibrarmi, ritrovare spazi per me e per il mio allenamento, ma anche di fare silenzio, dopo tanto baccano d’informazioni. Sto per trasferirmi in campagna, una decisione che ho trovato il coraggio di prendere grazie al brutto periodo appena trascorso. Spero che il silenzio mi dia la forza di affrontare con ancora più grinta le grandi incognite che ci attendono alla fine dell’estate.
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