Juggling Magazine # 89 - december 2020

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HANDSTAND EXTRAVAGANZA CONVENTION 2/6 SETTEMBRE, MENFI (AG) www.handstandconvention.com

di Samuele D’Alcantari direzione artistica

foto di Vincent Lemmart

La prima edizione della Handstand Extravaganza Convention è stata un’Esperienza a 360 gradi. Molti dei partecipanti l’hanno definita come un viaggio, un’emozione, una crescita, energia. In Sicilia, in una location sul mare, magica, pieno di verticali e verticalisti, l’handstand è stato uno strumento che ha motivato le persone a relazionarsi, condividere, sensibilizzarsi e rendersi umanamente vulnerabili, soprattutto in un momento storico così sensibile. Questo evento nasce dalla combinazione di due dei miei più grandi interessi: la verticale e le relazioni. Ho sempre studiato verticalismo, a partire dalla ginnastica artistica e poi in seminari più circensi in giro per il mondo. Da due anni a questa parte iniziava a maturare in me l’idea e il desiderio di creare qualcosa di unico, che potesse essere smosso da questi miei interessi. Sapevo di un’altra convention sul verticalismo in Francia, ma molto ristretta ad un pubblico francese perchè lì si parla molto poco l’inglese. Così ad ottobre 2019, mentre ero in Australia, facendo un brain storming con la mia coinquilina mi sono chiesto: “In che modo il verticalismo può essere sfruttato come connettore?”. Da qui è nata l’Extravaganza, “A complete Embodiment experience”, caratterizzata da workshop sul verticalismo e pratiche correlate, facilitati da insegnanti internazionali e professionisti nel loro settore, come quelli invitati quest’anno: Mau Jara, Joe Martinho, Maria Grazia Ielapi, Tony Panaro, Dino Militano. E contornata da attività che creano unione, esplorazione e condivisione, come esperienze di connessioni umane, ecstatic dance, giochi olimpici, cabaret, talk, warm-up condotti da musicisti professionisti e tanto altro ancora. L’handbalance, o verticalismo, può essere

considerato oggi come uno sport individuale, ma anche una vera e propria disciplina circense. Anche la sua forma estetica si è evoluta nel tempo, da una “banana” ad una linea ‘quasi’ retta. Una pratica che si sta diffondendo grazie alla sua magica forza di attrazione, ma anche perchè sviluppa forza, mobilità e un benessere psico-fisico notevoli, declinabili nella vita di ogni giorno. Questo evento ha rappresentato un grande sviluppo in termini di sensibilità e consapevolezza per ogni partecipante, sia a livello fisico che emotivo. Le persone ricercano emozioni, ne sono assetate e attraverso questa convention ogni partecipante ha potuto sviluppare una maggiore consapevolezza corporea, praticando la disciplina che amano e imparando da persone fantastiche. Al contempo hanno potuto staccarsi da maschere protettive e mostrarsi, con sana, sacra e sicura vulnerabilità, per quello che realmente sono. Non è stato così complicato rispettare le restrizioni legate alla pandemia. Eravamo in luoghi molto spaziosi e aperti, con un numero contenuto di partecipanti, circa 50, compreso lo staff, provenienti da tutte le parti d’Europa. Certo, ci sono state parecchie tentazioni di contatto… ma siamo stati molto responsabili. Posso dire di aver imparato da questa esperienza che “se vuoi, ma lo devi volere realmente, puoi”. Ognuno di noi è unico e, nella sua unicità, può creare me-

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raviglie. Avere un obiettivo, un’intenzione, accogliere i momenti di frustrazione e caduta come elementi fondamentali e necessari del percorso verso il raggiungimento del proprio traguardo. L’aver dedicato tempo, non essersi arresi mai, sono stati dei grandi insegnanti. Non vedo/vediamo l’ora della prossima edizione! Siamo già al lavoro per un’edizione che possa soddisfare al meglio le richie-

ste, i bisogni, le necessità emotive, fisiche, pratiche ed economiche di ogni partecipante. Questa prima edizione, priva di supporti economici, è stata realizzata grazie ad una grandissima forza di volontà e una promozione ai limiti del passaparola. Per la prossima contiamo di coinvolgere degli sponsor, per sostenere ed ampliare questo progetto, mantenendo le date della prima settimana di settembre e sperando che le limitazioni di questi mesi siano allora scomparse, o notevolmente ridotte.


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