APPROFONDIMENTO
Signora morte
Libertá di Parola 1/2022 ——
N°
Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo. Evelyn Beatrice Hall
In passato la morte era vissuta come una "compagna di vita", tradizionalmente gestita in famiglia come un momento naturale della stessa, sotto gli occhi di grandi e piccini. In passato il supporto della comunità di fronte ad un lutto era parte integrante del processo di elaborazione. Oggi vi è una evidente incapacità a parlare di morte e la tendenza a occultarla, convincendosi che non sia cosa che ci appartenga. E' davvero così? a pagina 7
Il vescovo Giuseppe Pellegrini in visita alla sede de I Ragazzi della Panchina Reciproco ascolto, dialogo e condivisione ai fini dell'Assemblea sinodale del diacono Giovanni Mauro Dalla Torre, delegato vescovile per la Cultura
IL PERSONAGGIO
Giacomo Ragazzoni, un mercante veneziano a Sacile a pagina 6
PANKA NEWS
I rischi e la prevenzione dell'overdose nel consumatore di sostanze a pagina 11
INVIATI NEL MONDO
Nella Russia del 1993, per consegnare alla Chiesa una reliquia di San Nicola a pagina 12
Giovedì 17 marzo il vescovo di Concordia Pordenone, monsignor Giuseppe Pellegrini, ha incontrato, nelle strutture proprie dell’associazione, i ragazzi e gli educatori. Ad accompagnarlo io stesso e il direttore Caritas Andrea Barachino. L’incontro si è realizzato su richiesta precisa del vescovo, in quanto la Chiesa è dentro un cammino in preparazione all’Assemblea sinodale. È “assemblea”: luogo e tempo nel quale ci si raccoglie per ascoltare, dialogare, condividere, riprendere forza per il cammino che attende la Chiesa nei prossimi decenni. È “sinodale”: è un cammino insieme attraverso una struttura partecipativa agile e dinamica che favorisca l’ascolto e il dialogo con tutte le persone presenti in un territorio e le realtà che sono a servizio della società. Nel dialogo intercorso tra il vescovo, gli educatori e
gli utenti sono emerse diverse suggestioni. Innanzitutto si è evidenziata la filosofia che sorregge l’agire dell’associazione: la riduzione del danno e ciò a vari livelli. Le tante emergenze alle quali far fronte rendono sempre più necessaria la presenza di un servizio di operatività immediata, in sinergia con le diverse realtà operative sul territorio (Croce Rossa, Caritas ecc.) e in forma stabile, per non subire eccessivamente le variabili della precarietà. Si sente la necessità di una formazione etica che risponda al dettato della cura di sé e dell’altro, per un serio discernimento personale rispetto alle tante offerte che si pongono e propongono alle nuove generazioni. Purtroppo il mondo degli adulti non è sempre all’altezza del proprio compito educativo e in questa confusione si rende necessaria
la presenza anche di comunità terapeutiche, capaci di affrontare e rielaborare le tante dinamiche (positive e negative) del crescere e del maturare. Si evince che l’attenzione è particolarmente rivolta alla persona, piuttosto che alla rigida osservanza dei protocolli, che pur ci vogliono. Diventare adulti, autonomi e responsabili, è la grande sfida e vale per tutti, non solo per alcune fasce di giovani. In caso di fallimento, di scarto, di insuccesso la scorciatoia può essere l’uso di sostanze di ogni genere, perché anestetizzano il dolore. Ecco emergere la centralità dell’educare e dell’accompagnare verso l’adultità. Il vescovo al termine dell’incontro ha manifestato tutto il suo interesse a operare sinergicamente per rispondere ad alcune questioni, ben rappresentate nel dialogo.
PABKA AMBIENTE
Salviamo i fiumi, un bene a rischio a pagina 13
NONSOLOSPORT
«Il sittingvolley mi aiuta a superare la mia malattia» a pagina 14