APPROFONDIMENTO
Protezione civile
Libertá di Parola 4/2014 ——
N°
Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo. (Voltaire)
NATIVI DIGITALI, LA SFIDA EDUCATIVA di Gregorio Ceccone A partire dalla seconda metà del ‘900 abbiamo assistito a diverse “rivoluzioni generazionali” catalizzate da veloci evoluzioni economiche, sociali e tecnologiche che hanno interessato i paesi industrializzati. Negli anni ‘50 la rapida espansione economica fece emergere una “nuova” categoria sociale che assunse una propria identità e forza: i giovani. Si affermò nei mercati mondiali una nuova industria culturale che diffondeva sempre più velocemente musica, film e libri. I media contribuirono a creare un gap generazionale tra genitori e figli in quanto i giovani ascoltavano musica rock, consumavano i prodotti di questa nuova evoluta industria mediale ed avevano un nuovo codice di riconoscimento basato sullo stile, il linguaggio ed i luoghi che frequentavano. Negli anni ‘60 i giovani acquistarono una maggiore consapevolezza e accesero uno scontro generazionale con insegnanti, genitori e il sistema sociale nel suo complesso. Nell’arco degli anni si sono presentati nuovi confronti e scontri tra le diver-
se generazioni nel modo di pensare, di vivere e di comunicare. Oggi, nel secondo decennio del 2000, un altro tipo di gap generazionale sembra affermarsi: quello tra “nativi” e “immigranti digitali”. Il termine “nativo digitale”, coniato da Prensky nel 2001, definisce quelle generazioni che nascono parallelamente alla diffusione di massa dei computer a interfaccia grafica (1985) e dei sistemi operativi a finestre nel 1996. Il nativo digitale cresce in una società multi-schermo, e considera le tecnologie come un elemento naturale non provando nessun disagio nel manipolarle e interagire con esse. Per contro il termine “immigrato digitale” si applica a una persona che è cresciuta prima delle tecnologie digitali e le ha adottate in un secondo tempo. Una terza figura è invece quella del “tardivo digitale”; una persona cresciuta senza tecnologia, e che la guarda tutt'oggi con diffidenza1. Una dieta mediale simile genera un nuovo linguaggio, un nuovo modo di organizzare il pensiero e un tessuto sociale in costante evoluzione.
Previsione, prevenzione, soccorso e superamento delle emergenze: sono le azioni svolte dalla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, che dal terremoto in Friuli del 1976 ha fatto da modello a livello nazionale. E’ un sistema integrato di competenze tecniche, istituzionali e comunicative messe in rete: ha il suo quartier generale a Palmanova (Ud) e i suoi bracci operativi nei Comuni e nelle associazioni di volontariato. a pagina 9
CODICE A S-BARRE
Dalla nostra redazione in carcere a pagina 4
INVIATI NEL MONDO
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Il gap generazionale che si è venuto a creare non riguarda solamente il rapporto genitori e figli, ma anche tra generazioni più vicine, in termini di differenza di età, che possono comunicare con linguaggi parzialmente differenti. Queste trasformazioni investono i processi di apprendimento e d’istruzione, e hanno importanti ripercussioni sui comportamenti che i più giovani adottano, consapevolmente o no, nel contatto e nell’utilizzo, spesso intensivo, delle tecnologie digitali. La sfida educativa posta ad educatori e adulti significativi è quella di interpretare l’evoluzione del contesto comunicativo entro il quale si muovono i giovani non solo per poter comunicare efficacemente, ma anche per essere membri attivi del tessuto sociale. Se riteniamo la presenza di un media “invadente” o possibile fattore di rischio nella vita di un ragazzo, cerchiamo di cogliere il momento di difficoltà come occasione educativa e di confronto. Il primo passo è cercare il dialogo. “Che cosa cerchi in rete? Qual è il tuo obiettivo? Cosa stai facendo?”. Se abbiamo dei dubbi sulla capacità del ragazzo di utilizzare lo strumento tecnologico chiediamo di controllare assieme le impostazioni della privacy e quali possono essere le funzioni per la sicurezza. Chiediamo quali, secondo lui, possono essere i rischi di questi strumenti e se possiamo magari scegliere assieme di installare un app o software di monitoraggio come Qustodio o Care4Teen. Oltre alla relazione altro fondamentale strumento per il l’educatore o genitore è l’informazione e cercare con at-
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