APPROFONDIMENTO
I luoghi e le storie
Libertá di Parola 1/2019 ——
N°
Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo. (Voltaire)
CANNABIS LIGHT, LA CONFUSIONE REGNA SOVRANA di Giorgio Achino In molti hanno sentito almeno una volta parlare di “cannabis light”, hanno visto la vetrina di un negozio specializzato che tratta articoli provenienti dalla coltivazione della canapa oppure hanno pronun-
ciato o sentito pronunciare l’associazione tra le parole “cannabis” e “terapeutica”. Tutti, o quasi tutti, ne sanno qualcosa. Pochi, tuttavia, hanno una visione completa e chiara dell'argomento. Que-
È impossibile riassumere in poche pagine di giornale la storia e le curiosità storiche di una città come Pordenone. In questo numero però abbiamo voluto comunque provare a lanciare alcuni spunti – senza la pretesa di essere esaustivi – sperando di solleticare la curiosità di voi lettori. Lo abbiamo fatto parlando di palazzi ed edifici storici del centro e di ciò che al loro interno è successo. Un viaggio dal Medioevo al Novecento. a pagina 7
sto succede perché la chiarezza sul tema “cannabis light”, almeno nel momento in cui esce il nostro giornale, sembra essere una chimera. Abbiamo cercato di fotografare da tre punti di vista la situazione attuale rispetto almercato della cannabis light: quello legale, quello commerciale e quello del consumatore. Anche da “addetti ai lavori” non è stato facile trovare un appiglio, uno scoglio da cui partire. L’impressione è che ogni “attore” abbia il proprio punto di vista, che non collima con quello degli altri. Eppure l'Italia dovrebbe essere il paese più titolato a comprendere il fenomeno, e quindi a regolamentarlo, se consideriamo che nel secolo scorso era il più grande produttore di canapa al mondo. A questa coltivazione veniva dedicato molto più terreno di quanto non gliene venga riservato oggi in tutto il globo. Invece, come spesso accade, l'Italia è il paese in cui l’incertezza la fa da padrona: vale anche per il tema di questo numero “cannabis light”. In materia esiste un vuoto normativo che non aiuta. La legge 242/2016 sulla filiera della canapa in Italia prescrive come limite legale di concentrazione di THC la soglia dello 0,2%: tuttavia entro lo 0,6% il coltivatore-canapicoltore che abbia rispettato le prescrizioni della legge non incappa in responsabilità. Purtroppo le “zone grigie” contenute nella norma – che non entra in particolare nel merito del consumo per uso ricreativo della sostanza - lasciano troppo margine all’interpretazione. A complicare il quadro, lo scorso anno, è intervenuta una circolare continua a pagina 2
PANKA NEWS
“Fisicamente”, arrampicare in gruppo per superare i limiti e la paura dei giudizi a pagina 6
INVIATI NEL MONDO
Due giorni a Siviglia, nel cuore dell'Andalusia: tra arte, cucina e flamenco a pagina 11
IL RICORDO
«Ciao Guerrino, guerriero buono. Hai giocato fino in fondo la tua partita con la vita» a pagina 12
NON SOLO SPORT
Il lato “social” del Pordenone Calcio. Chi cura la comunicazione dei ramarri sui nuovi media, con un pizzico di geniale ironia a pagina 14