Ldp 04 2013

Page 1

APPROFONDIMENTO

Codice a s-barre

Libertá di Parola 4/2013 ——

Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo. (Voltaire)

Dopo il gruppo di teatro, la nostra associazione ha lanciato un nuovo progetto in carcere. “Codice a s-barre” è la prima redazione all'interno della Casa circondariale di Pordenone: è nata pochi mesi fa ed è già entrata a far parte di diritto di Ldp. Uno spazio che sarà gestito dai detenuti, sotto la guida di Guerrino Faggiani e Cristina Colautti, anelli di congiunzione tra loro e chi sta fuori. In questo numero presentiamo i primi scritti. Dal 2014 “Codice a s-barre” sarà una presenza fissa del nostro giornale. a pagina 9

L'EVENTO

Hiv Day, non solo il 1° dicembre A Pordenone, la prima edizione Rete di enti e associazioni sul campo a pagina 8

INVIATI NEL MONDO

Nei campi di Mauthausen dove risuonano le grida dei morti a pagina 13

PANKAKULTURA

Rennett Stowe

Gambling, giochi pericolosi di Elena Caccamo Nel 2013 in Italia l'industria del gioco d'azzardo ha messo a segno un business da oltre 100miliardi di euro. Queste sono le previsioni di entrata secondo i dati forniti dall’AGiCoS, l'unico ente che è stato in grado di fotografare il fenomeno. Una cifra da capogiro, che si traduce solo per un 1,35 % del totale in un introito per le casse dello Stato. Tutto il resto è profitto per l'industria del gioco, frutto di un marketing studiato nei minimi dettagli che ha fatto sì che il nostro paese sia diventato nel giro di un decennio un paese tristemente da record: siamo il primo mercato al mondo nel Gratta e vinci; pur rappresentando l’1% della popolazione mondiale, abbiamo il 23% del gioco mondiale online; il

Battiston e Testa, in scena l'emigrazione di ieri e di oggi a pagina 14

IL PERSONAGGIO 42% degli Italiani tra i 15 e i 64 anni (17 milioni di persone) ha giocato almeno una volta nell’ultimo anno e la spesa pro capite di ogni italiano maggiorenne è di 1703 euro. Come ci siamo arrivati? L’industria dell’azzardo in Italia investe in pubblicità circa mezzo miliardo di euro l’anno: in questo modo ha trasformato il mercato. Fino agli anni Ottanta e Novanta era infatti un lusso per professionisti stressati o piccoli imprenditori amanti del rischio. Oggi da un mercato d'élite è diventato "gioco d'azzardo industriale di massa". Si è passati dal prendere molto da pochi, al sottrarre poco da molti. Grazie a questi meccanismi l’industria del gioco d’azzardo in Italia è diventata la terza industria

dopo Eni e Fiat, con 120.000 addetti. Nel 2012 ha fatto giocare d’azzardo un po’ meno di 24 milioni di italiani. Giornali, televisioni, siti e pubblicità su internet, radio, poster, manifesti: la promozione sul gioco d’azzardo non conosce confini e il gioco è diventato parte della quotidianità. Eppure con tutti i giochi d’azzardo, l’unico modo di vincere è tenersi i soldi. Perché vince sempre il banco, non il giocatore. Solo una su 622 milioni di giocate è la probabilità di fare 6 al Superenalotto. Inoltre l’industria del gioco d’azzardo dovrebbe svelarvi che le amate e diffusissime slot machine sono costruite con suoni e colori accattivanti per attrarre i giocatori e continua a pagina 3

De Gasperi, il padre della Repubblica italiana a pag. 16

NON SOLO SPORT

Cifre da capogiro ai calciatori, da fame agli operai a pag. 18


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.