LDP 3/2012

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APPROFONDIMENTO

Padri distanti

Libertá di Parola 3/2012 ——

Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo. (Voltaire)

L' EDItoriale

Il diritto di essere genitore di Pino Roveredo Nel tragitto della vita, per dare senso e movimento all’esistenza, s’imboccano

strade, si tracciano percorsi, costruiscono storie. Percorsi felici, infelici, sofferti, entusiasti, e dentro nascono storie importanti, racconti dispiaciuti, ricordi innamorati, e a volte epiloghi che muoiono dentro lo sbadiglio, dove non c’è più niente da dire, dare, fare. E’ capitato anche a me e alla mia sposa che, dopo un matrimonio lungo trent’anni,

Alex

Ci sono padri distanti perché indifferenti e ci sono padri distanti perché costretti a rinunciare ad essere dei buoni padri. Per colpa delle mogli e di un sistema giudiziario che, in Italia, ancora oggi fatica a riconoscere i diritti della paternità. E’ l’altra faccia delle separazioni, dove a farla da padroni sono le donne - madri e dove la giustizia sottrare agli uomini denaro, energia e l’affetto dei propri figli. Viaggio in una paternità sofferta.

dove abbiamo vissuto e convissuto sopra l’altalena della fatica e dell’orgoglio, ci siamo ritrovati davanti all’apatia di quel muro che rompe gli abbracci e ammazza la parola, così, per non distruggerci col peso faticoso o magari rancoroso di una consuetudine, abbiamo messo un “punto” sul nostro racconto e chiuso la storia. Oggi, dietro a quella storia rimane la bellezza di tre figli, creature che per fortuna hanno vissuto il distacco con una ragione maggiorenne. Loro, senza una sentenza che stabilisca la condanna di un orario e una visita, possono frequentare la libertà di vedere, incontrare e vivere, entrambi i genitori. Ecco, nonostante la scossa imposta alla vita, alla fine ritengo di essere un genitore fortunato, un genitore che può godersi il diritto degli affetti senza dover sottostare all’ottusità di un’imposizione. Purtroppo questa serenità non vale per molti altri genitori, soprattutto padri che, nella separazione coniugale, spesso sono costretti a pagare un conto assurdo, e per niente umano. Quanti ne ho visti, quanti ne ho incontrati di quei padri, e quante disperazioni ho dovuto raccogliere con la parte angosciata del sapere. Ho visto padri che, in nome di una Giustizia ingiusta, hanno perso l’abitudine del domicilio e si sono dovuti adattare ai pernottamenti umilianti di dormitori pubblici, macchine rottamate, vagoni del treno. Ho visto padri stracciarsi il cuore e contare il tempo, perché la loro vita gira solo in quelle due ore a settimana, che un giudice senza occhi gli ha concesso per sfogare continua a pagina 11

IL TEMA

LdP in distribuzione a Pordenonelegge a pagina 2

l'evento

Teatro e carcere, continua il laboratorio dei Ragazzi a pagina 4

inviati nel mondo

Austria, il paradiso a due passi da casa a pagina 13

ANIMALI

Gatti randagi che inteneriscono il cuore a pagina 14

pankalibri

Tina Merlin, biografia di una donna contro a pagina 17

NON SOLO SPORT

A scuola di Judo al centro estivo a pagina 18


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