Il Cittadino n. 123

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Scacchi News a cura di Aurelio Bandiera e Giuseppe Massimo Cattafi http://asdenzocrea.altervista.org asd.enzo.crea@gmail.com

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el numero di oggi parleremo di un grande campione del passato: Harry Nelson Pillsbury (Somerville, 3 dicembre 1872 – Filadelfia, 17 giugno 1906) è stato il giocatore statunitense più forte dopo la scomparsa dalle scene di Paul Morphy e prima dell'arrivo di Bobby Fischer. Fu certamente tra i più forti giocatori al mondo anche se non riuscì mai ad arrivare alla sfida per il Titolo. Nel 1895, il Brooklyn Chess Club sponsorizzò il suo viaggio in Europa per farlo giocare nel Torneo di Hastings 1895. Il ventiduenne Harry vinse a sorpresa questo fortissimo torneo al quale parteciparono tutti i più forti giocatori dell'epoca (il Campione del Mondo Lasker, l'ex Campione del Mondo Steinitz, Chigorin, Gunsberg, TRarrash, Schlechter e Janowski) divenendo così una celebrità nel modo degli scacchi. Pillsbury aveva un gioco molto dinamico e brillante. Il suo successivo torneo importante fu quello di San Pietroburgo lo stesso anno; al torneo parteciparono quattro dei primi cinque classificati ad Hastings (Pillsbury, Chigorin, Lasker e Steinitz). Sembra che Pillsbury abbia contratto la sifilide prima dell'inizio dell'evento e così, benché fosse al comando dopo la prima metà del torneo, fu afflitto da forti emicranie e ottenne solo 1.5 su 9 nella seconda metà, concludendo al terzo posto. Malgrado la sua salute ormai cagionevole, Pillbury batté il campione americano Jackson Showalter nel 1897, vincendo il titolo di campione statunitense che mantenne sino alla morte. Di Pillsbury è nota la grandissima abilità nel gioco alla cieca; giocò più di mille partite alla cieca in oltre settanta simultanee. Era in grado di giocare a scacchi e a dama contemporaneamente, mentre giocava una mano di whist e recitava a memoria una lista di lunghe parole. La partita che Pillsbury disputò con Alexander Halprin a Monaco nel 1900 è stata usata come base per la creazione del racconto La Variante dell'Unicorno (1981) di Roger Zelazny, che con questa storia ha vinto un Premio Hugo. Lo stesso Zelazny racconta (in una postfazione assente nelle edizioni italiane del racconto) che il suo protagonista gioca la parte di Halprin, mentre l'Unicorno quella di Pillsbury.

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