Il Cittadino n. 242

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n째 242 anno XIIV - 25 Maggio 2016

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La Rambla Messinese

Il recupero dell'affaccio a mare di Messina


Asterisco

di Lillo Zaffino

Amare Messina

La Rambla di Barcellona, anzi Les Rambles come la definisc ai turisti per la l’originalità e la vivacità delle attività attrattive p di mercato all’aperto insieme a numerosi locali caratteristici. Il tutto si sviluppa in una strada lunga circa un chilometro e q Il pensiero è volato verso la capitale della Catalogna, stimol front messinese per riappropriarsi del rapporto con il mare aperto alla fruizione cittadina, crocevia di attività comme croceristica. Insomma, una Rambla messinese, che dal porto sino all’ar doppio di quella spagnola e godrebbe dell’ineguagliabile pae In questa direzione auspicata da più parti, si registrano flebil la riconversione del porto, nell’ambito della nuova articolaz la crescita delle presenze di croceristi previste grazie all’inc messinese; l’iniziativa dell’Amministrazione comunale per creare una ca migliorare l’accoglienza degli ospiti della città. In quest’ultimi anni, Messina è stata alla ricerca di una pro in grado di cogliere tutte le potenzialità del territorio. Per quasi mezzo secolo, la città è rimasta ancorata alla re gandola con il continente, avrebbe reso possibile l’attivazione tazione delle merci tra il nord Europa e i Paesi emergenti de Un’ipotesi che, nonostante i tentativi di mantenere in vita la s si concretano itinerari alternativi. Un’altra visione appartiene alla corrente di pensiero che imm verso la conurbazione tra le città metropolitane di Reggi lizzazione siciliano, dove si rafforza l’asse politico-economico In siffatta situazione di stallo, complice anche un’oggettiva de volare su un piano inclinato e cronicizzare le difficoltà d E’ necessario e urgente reagire. La proposta di riscoprire le stico e commerciale, sfruttando le immense risorse naturali, p sione per i messinesi di ripristinare la centralità del rapporto

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cono i catalani, è uno dei viale più famosi della Spagna, noto promosse dagli artisti di strada e per la presenza di una sorta

quattrocento metri. lato dall’accelerazione del dibattito sul recupero del watere e rilanciare la vocazione naturale della nostra città: luogo erciali e attrazione per i flussi turistici, non solo di natura

rea fieristica, si snoderebbe per una lunghezza di almeno il esaggio dello Stretto. i segnali positivi: zione dell’ Autorità di Sistema Portuale dello Stretto; cremento di compagnie di navigazione che scelgono lo scalo

abina di regia con tutti i soggetti interessati a coordinare e

pria identità che riuscisse innestare un processo di sviluppo

ealizzazione del manufatto stabile sullo Stretto che, collee del cosiddetto corridoio 1 Berlino-Palermo per la movimenl Nord Africa. speranza la costruzione del Ponte, sembra sfumare, mentre

magina il futuro nel rafforzamento dell’Area dello Stretto, attrao Calabria e Messina, per superare il processo di marginao di Palermo e Catania. ebolezza del quadro politico-amministrativo, si rischia di scii natura economica. e peculiarità di Messina, quale sito di interesse culturale, turipuò apparire semplicistico, ma rimane una formidabile occacon il proprio mare.

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La lettera aperta firmata dal segretario generale della Cisl Tonino Genovese

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iscoprire il rapporto con il mare, non come semplice ornamento di un paesaggio troppo spesso esaltato e mai valorizzato. Messina deve ritrovarsi e svilupparsi grazie alla risorsa di sviluppo che ha garantito alla città, per secoli, una posizione di primaria importanza sul Mediterraneo. Il mare, da vincolo, deve diventare opportunità. Il porto, da ingombro e peso, deve essere visto come occasione di accogliere investimenti e rilanciare attività e vitalità della città. Per questo la Cisl guarda con grande fiducia e interesse all’impulso che si dovrà. Laddove serve consolidare il crocierismo: attraverso una presentazione più ordinata e pulita della città, attraverso l’offerta di servizi che consentano al turista di vivere appieno tutte le attrazioni culturali e architettoniche della città. Serve una cabina di regia unica che lavori sulla vivibilità della città e del suo centro storico e commerciale. Ma il Porto storico e il suo terminal crocieristico deve essere visto nel più ampio quadro d’insieme dello sfruttamento dell’affaccio a mare. E come sia di primaria necessità il recupero di un rapporto organico tra territorio portuale e contesto urbano, con lo scopo di restituire alla città il porto, possibilmente anche totalmente bonificato. Una finalità, quella della guerra al degrado, che deve coinvolgere anche Capitaneria di Porto e Comune di Messina e regione Sicilia per rimettere a disposizione della città tutta l’area dell’affaccio a mare. In questo momento, tra il mare e i messinesi c’è una barriera di ferro, rappresentata dalla chiusura della Cittadella Fieristica, ma anche una barriera di ferro che vediamo nel percorso del tram.La Cisl ritiene che sia il momento di ragionare seriamente e concretamente (anche approfittando del piano Delrio sugli investimenti per le metro) sull’ipotesi di uno spostamento del tracciato della tranvia che liberi l’accesso al mare e creare, nella zona che va dalla passeggiata a mare sino alla cortina del porto, ovvero quella immediatamente prospiciente all’arrivo delle navi da crociera, una grande area pedonale dove è possibile inserire attività commerciali e ricettive per i turisti ma anche e soprattutto per i messinesi, da vivere tutto l’anno. Serve una scelta coraggiosa che, secondo la Cisl, potrà WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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avere un triplice impatto sulla vita della città.La prima è quella di ricreare il rapporto con il mare che i messinesi non sentono più proprio attraverso la riconquista del water front. Il secondo aspetto è quello della possibilità di creare una darsena che accolga attività di ristorazione, commerciali e di servizi turistici e non solo, sullo stile delle grandi città europee che si affacciano a mare o sulle rive dei grandi fiumi europei. Il terzo nodo, non di poco conto, è quello di rendere il percorso del tram interno alla città, nel cuore pulsante di uffici, enti, attività e del centro commerciale per rendere davvero il servizio un’opportunità per spostarsi e lasciare a casa l’auto.

La Rambla a Barcelona (Spagna) 25 Maggio 2016

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Alessandro Tinaglia, Reset

iamo felici che ogni tanto in città ci sia chi stimola il confronto su questioni fondamentali e serie per lo sviluppo della nostra comunità. Ci permettiamo, dunque, in riferimento all’interessante e condivisibile proposta della CISL Messina relativa alla pedonalizzazione di una parte dell’affaccio a mare di dare un contributo tecnico visto che la questione, che faceva parte integrante del nostro programma per il governo della città, è stata affrontata anche dai nostri consulenti. Partendo dal concetto che la pedonalizzazione dell’area porterebbe gli effetti che il Segretario Genovese prospetta perfettamente crediamo che, per motivi trasportistici e di sicurezza, sia complesso fare a meno dell’arteria carrabile della Via Vittorio Emanuele e che al contempo i costi dello spostamento della Tranvia sarebbero davvero molto alti. Per tali ragioni, ma mirando ad un obiettivo identico, a costi e con rischi inferiori prospettiamo quanto segue: 1. L’interramento della viabilità di Via Vittorio Emanuele dall’ex-dogana fino al Museo Regionale risolvendo le problematiche legate alla viabilità ed alla presenza dei torrenti. Tale intervento consentirebbe di inglobare nella pedonalizzazione, valorizzandola ed incrementandone anche il valore economico, la Cittadella Fieristica che è indiscutibilmente l’area potenzialmente più pregiata ed importante del waterfront urbano della Città. 2. Il coinvolgimento dell’area di Piazza Duomo (come vera isola pedonale) come appendice ed elemento di collegamento tra il waterfront urbano ed il centro storico cui oggi si aggiungerebbe l’area pedonale “Cairoli“. L´investimento stimato dal nostro studio di fattibilità prevede una spesa di poco superiore ai 20 milioni in parte compensabile (circa il 25%) attraverso la realizzazione di parcheggi interrati da dare in gestione. Tramutare l’affaccio a mare in un’area pedonale oltre ad offrire un´immagine di una città sostenibile creerebbe le condizioni per dare, finalmente, respiro all’economia Messinese e cominciare a porre le basi per fare di Messina una città turistica. Recuperando il ruole centrale che la Palazzata ed il Porto hanno storicamente rivestito nei momenti di grande splendore della Storia Messinese.

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Arch. Pino Falzea, CapitaleMesssina

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e riflessioni del segretario della CISL Tonino Genovese e di Reset in merito al fronte mare della città, sono di sicuro interesse e meritano un approfondimento, per far sì che non rimangano suggestioni di un momento, ma possano davvero portare alla riconsiderazione del rapporto tra Messina ed il suo porto. Tra l´altro i tavoli tematici di CapitaleMessina, già da tempo sono al lavoro sull´argomento, per cui diventa facile contribuire al dibattito, iniziando con una ovvietà che però merita di essere rammentata: lo Stretto ed il porto storico mirabilmente disegnato dalla “falce”, sono il patrimonio di inestimabile valore che madre natura ha donato a questa terra, sul quale si è costruita la ricchezza economica ma anche culturale di Messina fino al secolo scorso. La città purtroppo ha dimenticato la potenza di tale patrimonio naturale, relegando in una condizione di degrado estremo sia l’area della falce che il fronte della città sul mare: il progressivo degrado urbano ed ambientale di queste aree durante gli ultimi 50 anni ha coinciso, e non è un caso, con il declino economico sociale e culturale della città. Come ci ricorda l´architetto Nicola Aricò, nel suo fondamentale libro “Architettura del Tardo Rinascimento – Giovannangelo Montorsoli a Messina (1547-57)”, nel 1545 circa, Juan De Vega, viceré riformista, sentì la necessità di “ripulire le banchine del Porto e restituirle per 300 metri al passeggio dei messinesi” e, per opera dell’architetto scultore della Firenze Rinascimentale G. Montorsoli, nel corso di soli dieci anni furono realizzate in asse tra loro la Fontana di Orione, la Lanterna e, sulla banchina portuale, la grande Fontana del Nettuno, con il dio dei mari e terremoti rivolto verso la città. Ed è da qui, dalla memoria storica che, a nostro avviso, si deve ripartire. è da un’azione incisiva su questa parte di città che, con una programmazione articolata ma immediata, che si possono porre le basi per la riqualificazione del fronte mare della città storica. Ciò, nell´immediato futuro sarà ancora più facilmente realizzabile, considerando che, grazie alla realizzazione del nuovo porto di Tremestieri e del Pontile dell’area produttiva di Giammoro, il Porto di Messina si libererà dalle funzioni commerciali in atto presenti, rafforzando quindi la sua vocazione di porto dedito al crocierismo ed alla fruizione WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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turistica. Descriviamo i punti cruciali dell´idea di CapitaleMessina, che si articola in tre azioni: - La prima azione: eliminare definitivamente le barriere che separano la città dalle banchine portuali, dalla Dogana fino alla Capitaneria di Porto. La prima barriera è rappresentata dalla linea tranviaria: considerato che lo spostamento su via Garibaldi appare molto complesso anche per le interferenze che determinerebbe, riteniamo che si possano utilizzare le somme destinate alle tranvie dal Ministero delle Infrastrutture, per sollevare il piano dei binari fino al livello stradale, spostando verso mare il binario oggi posto a monte, ampliando così il marciapiede lungo la Palazzata. Inoltre occorre diminuire fino ad un massimo di 30 km/h, dalla Dogana fino all’imbocco della Rada S. Francesco, la velocità di esercizio del tram, così da potere eliminare cordoli e ringhiere, annullando la sede protetta, vera e propria cesura cittadina. Il tram così perderebbe la caratterizzazione di metropolitana di superficie, circolando in questa porzione di città in sede promiscua, in sicurezza, così come avveniva fino agli anni cinquanta. La seconda barriera è rappresentata dalla cancellata che isola il porto: in assenza delle attività commerciali trasferite nel nuovo porto di Tremestieri sarà più facile riproporre ciò che 600 anni fa realizzò Juan de Vega: riaprire “al passeggio dei messinesi” le banchine del porto, demolendo la barriera esistente e realizzando le necessarie aree sterili per gli approdi delle navi da crociera, utilizzando sistemi mobili da attivare all’occorrenza. - La seconda azione: riportare la Grande Fontana del Nettuno “a casa sua”, posizionandola lì dove la ideò il Montorsoli, secondo il giusto orientamento con Nettuno che dal mare guarderà la città. Recuperare il giusto corso della nostra storia attraverso questa azione fortemente simbolica, marcherà la volontà di rinascita dell’intera comunità messinese. - La terza azione: la pedonalizzazione transitoria della Via Vittorio Emanuele nelle ore serali e durante i giorni festivi. Così da massimizzare gli spazi per l´aggregazione e la fruizione del fronte mare, senza interferire con i flussi degli spostamenti automobilistici. Tre azioni che restituiranno il porto alla città, permettendo la riapertura delle botteghe lungo la Palazzata e la nascita di nuove attività legate al turismo: sarà il luogo di “contaminazione culturale” tra messinesi e crocieristi, e questi ultimi potranno raccontare di una città che li accoglie ed incanta con le sue unicità finalmente esaltate. La Rambla a Barcelona (Spagna)

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Il turismo crocier foto Peppe Saya

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ristico di Messina

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Sommario

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numero 242 anno XIV 25 Maggio 2016

Attualità

Anniversario strage di Capaci “PuliamoVulcano”

26-27 Dietro le quinte 30

Lillo Messina torna ad esporre nella sua città d’origine

60-61 Mangiare Sano

Settegiorni

Cronaca della settimana

36-37 Città

Cronache urbane

40-43 Città Metropolitana

Convegno nazionale Unione Inquilini

44-45 Sicilia

Tante potenzialità non sfruttate

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46-51 Cultura

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Le rubriche 28-29 In&Out

54-55 La corazzata Potemkin

56-57 Da Beethoven a Kurt Cobain

58-59 Parole in blu

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il Cittadino

Direttore editoriale: Lillo Zaffino Direttore responsabile: Carmelo Arena Vicedirettori: Tiziana Zaffino, Gabriella Giannetto

Coordinamento Maria Cristina Rocchetti, Giuseppe Zaffino

Redazione Marilena Faranda, Francesco Certo, Giuseppe Micali

Collaboratori Cristina D’Arrigo, Dario Buonfiglio, Alessia Vanaria

Rubriche Michele Giunta, Mimmo Saccà

Art Director Salvatore Forestieri

Ricerca fotografica Peppe Saya, Antonio De Felice

Pubblicità contatti: 3473640274 e-mail: info@ilcittadinodimessina.it

Amministrazione Mario De Marco, Giuseppe Pagano e Franco Rossellini

Web master sito Fabio Lombardo

In copertina: La nuova cortina del porto di Messina (Luigi Borzì) - 1900 25 Maggio 2016

Il Cittadino digitale sarà pubblicato sul giornale on line e inviato gratuitamente ai lettori direttamente nella posta elettronica e sarà condiviso in rete attraverso Facebook

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Attualità

23.5.16: anniversario della strage di Capaci

La mafia dei Caprari spara, lo Stato non risponde

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Quì di seguito riporto l'intervento del dott. Gaspare Sturzo, presidente nazionale del CISS. Solo un miracolo ha salvato il dott. Pippo Antoci e la sua scorta. Il distaccamento della polizia di Stato di Sant'Agata Militello è composto da poche unità mentre Il corpo di polizia forestale (militare) è di n. 1000 unità. Come è utilizzato? Quale politica anti contrasto alla malavita delle campagne viene esplicata ? .... Le domande sono tante e tutte imbarazzanti che preoccupano fortemente i cittadini, gli imprenditori agricoli, circa la loro sicurezza e le loro attività di impresa. Saro Terranova, Costituendo Comitato CISS Messina WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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della Guardia Municipale del comune calatino. Oggi che il presidente dell'Ente Parco dei Nebrodi, a cui deve andare la nostra solidarietà, sarebbe stato vittima di un attentato consumato in quell'area di illecito, si ripresenta il problema. Pochi però si rendono conto dell'assenza dello Stato nel controllo delle campagne. Lo conoscono bene però i piccoli e medi imprenditori agricoli e gli allevatori, vittime dei continui furti, del pascolo abusivo e dell'abigeato. Sono tutti reati contro cui lo Stato, cioè le sue forze di polizia e la magistratura, hanno smesso di combattere. Non solo. In vero questi delitti sono funzionali ad estorcere le aziende e piegare le resistenze di chi legalmente esercita la sua attività d'impresa nelle campagne del sud d'Italia. Ma l'assurdo vero è che facendo i conti in tasca agli autori di questi delitti e alle vittime, si comprende dell'esistenza di due fattori tra loro condizionanti. Da un lato, i CAPRARI, cioè i carnefici che, utilizzando o meno il metodo mafioso, controllano il territorio agricolo mediante acquisti di fatto dei terreni o intestazioni fittizie, così spendendo denaro da provento illecito, poi sfruttando i lavoratori in nero, utilizzando le aziende agricole come discariche abusive di rifiuti, coltivando e alle3.5.16, a 24 anni dalle strage di Capaci noi siamo ancora qui a ricordare, come vando con prodotti nocivi alla salute, e ogni anno, FALCONE, sua moglie e tutti soprattutto - acquisendo contribuzioni pubbligli eroi civili della resistenza alle mafie. Però che mediante truffe. Queste metodologie cos'è cambiato nel rapporto tra mafie, affari e gestionali illecite rendono l'attività agricola e controllo dei territori? In alcuni luoghi, ci dico- quella di allevamento assolutamente redditino le recenti indagini, l'inabissamento ha pro- zie. Di contro, l'imprenditore legale, che svoldotto una sorte di pace mafiosa; se qualche ge la sua attività secondo le regole, pagando equilibrio si rompe, tornano a vedersi incendi gli enormi costi che queste in ogni caso impongono, e senza alcun rientro in quanto il e sentirsi botti. suo prodotto non è competitivo sul mercato, Cosi ad esempio la vicenda Antoci, Presidente dell'Ente Parco dei Nebrodi, che entra in crisi. Inoltre, la gestione mafiosa e ha subito un grave attentato assieme alla sua corrotta dei mercati generali e i monopoli illescorta. Della mafia dei CAPRARI in Sicilia ne citi nei trasporti delle merci, rendono impossiparlava già il giovane don Sturzo sin dai suoi bile all'imprenditore legale di poter far affari su primi scritti antimafia e, poi, nella sua lotta un mercato inquinatissimo. Infine, l'ingresso in politica quale pro sindaco di Caltagirone, Italia di prodotti ortofrutticoli dall'estero a prezquando mise sotto inchiesta i comandanti zi stracciati e coltivati in frode alle rigide regole

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europee, con costi spesso compensati dai sottostanti traffici di droga, rendono impossibile alla gente onesta di fare impresa in questi e forse tanti altri settori dell'economia italiana. Così, l'imprenditore legale prima s'indebita, e poi si arrende alle banche, agli usurai e, comunque, a Equitalia. A quel punto, l'azienda sarà propria del CAPRARO, sia questo ndranghetista, camorrista, di cosa nostra o della sacra corona unita. Non sono mancate le denunce su questi fatti nel recente passato, forse troppo frammentate. Nonostante la Commissione d'inchiesta Caselli, allo stato mancano le risposte di sistema. O meglio, i parlamenti regionali e nazionali, quelli della fredda Unione Europea, non hanno saputo ascoltare. Così, mandiamo i Carabinieri a salvaguardare imonumenti esteri e per risparmiare sciogliamo i corpi di polizia forestale. Le mafie ringraziano; piccoli e medi imprenditori agricoli e all'allevatori del sud Italia, no. Il saggio politico, l'avveduto giurista e l'economista prudente, si rendono invece ben conto che, nel tempo medio, il rischio sarà l'inquinamento totale di tali attività imprenditoriali e l'espulsione degli onesti. Noi del C.I.S.S. - Centro Internazionale Studi Luigi Sturzo, lanciamo un appello a premiare gli imprenditori onesti, non sulla base di regalie contributive legate al sottobosco delle clientele politiche e delle truffe, ma quanto ai redditi prodotti ed al numero delle persone regolarmente impiegate, come emergenti dalle dichiarazioni fiscali con un automatismo forfettario crescente in modo proporzionale a quanto dichiarato. Ne deriverebbe un valido uso di Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate e Equitalia. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

Monumento a Falcone Capaci

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Grande successo per “Puliam

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n’ idea, per quanto bella o nobile che sia, non sempre si concretizza e trova spazio nella realtà. Capita spesso che i buoni propositi rimangano vaghe dichiarazioni di principio.Il comitato Vulcaniamo è passato, in poco tempo, dalle parole ai fatti. Nel giro di pochi giorni è stato dato il via ad un progetto collettivo nel quale ogni partecipante ha dedicato tempo, entusiasmo, risorse e il proprio amore per una causa comune: ridare dignità all’isola di Vulcano. Domenica 15 maggio alle ore 9:30 è partito ufficialmente l’evento “PuliamoVulcano” conclusosi, grazie alla costanza dei partecipanti, nella seconda giornata dedicata, domenica 22 maggio. All’appuntamento hanno partecipato cinquanta persone che, per un’isola che ne conta 715, è un exploit. Si sono uniti isolani e amanti dell’isola provenienti da tutta la provincia e due fotografe, venute appositamente per l’occasione, attrezzate e pronte ad immortalare la trasformazione in atto. L’obiettivo? Pulire e rivalorizzare l’area di Vulcano porto. L’evento, pianificato nei minimi dettagli dagli organizzatori, prevedeva la suddivisione dell’area in quattro zone. Dopo una rapida riunione, quattro squadre di volontari si sono messe subito all’opera eliminando rifiuti, sterpaglie e ripristinando le aree verdi con più di trecento nuove piante. L’ingrediente fondamentale per trasformare in un successo la giornata è stata senza dubbio la generosità di chi ha messo ciò che aveva al servizio della comunità: dalle proprie braccia alla donazione di guanti e sacchi per il lavoro, dai mezzi meccanici alle semplici zappe, senza dimenticare le attività commerciali che hanno messo a disposizione acqua per dissetarsi e un pasto caldo per sostenere lo sforzo.La spontaneità dei partecipanti e la gratuità del gesto hanno reso l’evento ancora più straordinario. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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“Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è arreso”

moVulcano”

Obiettivo di più grande respiro è inoltre quello di creare una comunità , accogliere chiviene in vacanza nell’isola e farlo sentire parte di una grande famiglia. “Siamo molto felici” – afferma Francesco, presidente del comitato –“di aver risvegliato un senso civico da tempo sopito che abbiamo visto rinascere , a seguito della nostra iniziativa, anche da parte di chi è proposto a compiere la normale attività amministrativa con una fruttuosa collaborazione che auspichiamo continui.”

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Rebecca WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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Concorso fotografico fino al 1 luglio 2016

You(th) Vision. Adulti non si nasce, si diventa

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er meglio capire quale sia per i giovani europei il significato di diventare adulti, il progetto EXCEPT lancia il concorso fotografico You(th) Vision. Adulti non si nasce, si diventa. Che cosa significa per i ragazzi di oggi diventare adulti? Forse avere un lavoro, essere capace di mantenersi, essere liberi, prendere decisioni, rispondere delle conseguenze delle proprie azioni o forse molto altro‌ la parola, anzi lo scatto, spetta a loro. Crediamo che nell’immediatezza di un immagine potranno emergere rappresentazioni, esperienze, emozioni, speranze su che cosa significhi per i ragazzi diventare adulti. Una competizione europea in cui i giovani partecipanti potranno vincere fino a 250 euro o la soddisfazione di vedere il proprio scatto esibito in una mostra e magari diventare un’icona della propria generazione. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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Chi può partecipare Ragazze e ragazzi tra i 18-30 anni d’età (compiuti) residenti nell’Unione Europea Come partecipare • Caricare le foto sul sito www.except-project.eu o mandarle all’indirizzo email: except.photo@gmail.com • Insieme alla foto è necessario allegare un breve commento degli scatti inviati, specificando il contesto, la situazione, l’idea, la storia delle persone (o dell’autore) ritratte nella foto. • E’ necessario inserire anche obbligatoriamente nome, email, età, paese di residenza e (per chi vuole) la propria condizione lavorativa, che ci servirà a comprendere meglio il significato della foto. • Ogni partecipante può inviare fino a tre foto. Ogni foto può essere inviata una sola volta. Quali foto inviare Unico limite (oltre all’attinenza al tema del Concorso) è di dimensioni del file, che devono essere almeno di 1Mb e al massimo di 20Mb. Scadenza e tempistiche Fino al 1 luglio 2016 Si possono inviare le foto

Come funziona Le migliori tre foto italiane andranno a concorrere alla finale europea confrontandosi con le altre ventisette foto selezionate dai partner EXCEPT. Le foto verranno pubblicate sulla pagina Facebook e in base ai “Like” ricevuti e al giudizio della giuria EXCEPT saranno proclamati i tre vincitori. I primi tre vincitori riceveranno i premi e verranno organizzate una serie di mostre nazionale con i migliori scatti.

Regole Le regole, condizioni e premi sono disponibili sulla pagina del partner italiano di EXCEPT, il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università degli Studi di Torino all’indirizzo www.dcps.unito.it o scrivendoci all’indirizzo except.dcps@unito.it . Si potrà seguire l’andamento del concorso su Twitter dall’account italiano di Except www.twitter/except_italia o con l’hashtag #You(th)Vision.

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Premi 250€ per il primo posto 200€ per il secondo 100€ per il terzo

Le migliori trenta foto italiane saranno esposte in una mostra itinerante.

Al termine del progetto le trenta foto finaliste saranno esposte in una mostra a Bruxelles

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foto notizia di Peppe Saya

Un collaboratore che non collabora

Sgominato un altro pezzo della Mafia Barcellonese

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Nel corso dell´Operazione Vecchia Maniera nelle prime ore di oggi in diverse zone della provincia messinese i poliziotti del commissariato di Barcellona, in collaborazione con quelli di Messina, hanno emesso un ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Carmelo Bisognano nato a Mazzarrà Sant´Andrea, Marino Tindaro nato a Gioiosa Marea, Angelo Lorisco, nato a Barcellona Pozzo di Gotto e residente a Mazzarà Sant´Andrea, Stefano Rottino, nato a Mazzarrà Sant´Andrea.

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dietro le quinte

Il canto dei cigni D di Francesco Certo

icono basta e sbattono gentilmente la porta del consiglio comunale. Addio all’aula di Palazzo Zanca per Gino Sturniolo e Nina Lo Presti. Eletti con percentuali buone solo in un movimento popolare, i due abbandonarono CMdB molto presto e in aperta contestazione con la deriva politica del sindaco Accorinti. In piena linea col personaggio Sturniolo, idealista e utopista della politica che con la praticità di un Comune in crisi finanziaria non aveva senso di esistere. Meglio stare all’opposizione e dire come ci si sarebbe dovuto comportare, in teoria. Perché Sturniolo rappresenta proprio i teorici della politica, quelli che in pratica di politica preferiscono solo parlare visto che governare è ben altra cosa. Lo Presti lascia un vuoto colmabile, interventi sicuramente ben scritti e argomentati ma sempre basati sulla teoria. Il loro addio, dicono, è figlio della perdita di credibilità del consiglio dopo l’operazione Matassa. Impossibile continuare a far parte di un’opposizione che non ha più la fiducia della cittadinanza. Impossibile anche non confondere capre e cavoli per i due che, nella conferenza di addio (la cui necessità rimane ancora un mistero) attaccano nuovamente il sindaco Accorinti reo di essere un uomo più attento a rimanere al centro dell’attenzione che altro, soprattutto vista la sua giunta così lontana dagli ideali che lo hanno spinto per una vita. Sturniolo se ne accorge tardi, quando nel giugno 2013 diventava consigliere probabilmente non si era accorto del gruppo di potere che portava Accorinti a Palazzo Zanca. Possibile?

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Eravamo ventuno giovani e forti

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e bastano solo ventuno, non uno in più o uno in meno. Il numero magico per far decadere il consiglio comunale di Messina e commissariarlo, un numero che però difficilmente verrà mai raggiunto, e comunque non in breve tempo. Di tanto in tanto gruppi politici annunciano la propria ferma intenzione, di prendere in considerazione, cercando di convincere i colleghi e bla, bla, bla… Ultimi in ordine di tempo Udc e Ncd che nella mattina di martedì annunciano (tanto è gratis annunciare) la loro decisione di dimettersi. Anzi, non proprio perché l’idea è quella di dimettersi tutti insieme, tutti e quaranta o almeno i famosi ventuno. Non solo, insieme al consiglio deve saltare anche la giunta. In definitiva, via tutti e commissariamento totale della città di Messina. Aggiunta finale, nel caso remoto che si trovino i ventuno coraggiosi ma la giunta non dovesse accettare di dimettersi, allora ecco la mozione di sfiducia. Insomma l’importante è affondare tutti insieme, perché le colpe non possono (e non devono) ricadere solo sul consiglio. Belle parole però, perché di concreto non avverrà ancora una volta nulla. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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Dimissionario e dimissionato

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n travaglio infinito per l’approvazione del bilancio previsionale 2015, dimissioni presentate già in febbraio e poi rientrate. Polemiche mediatiche con l’ex assessore Perna che dalle pagine del Manifesto esprimeva dubbi sulla condotta da presidente dei revisori dei conti. Adesso Dario Zaccone le dimissioni le presenta davvero, non appena il consiglio dei revisori ha dato parere positivo, il presidente ha ritenuto conclusa la sua avventura non senza sottolineare come i ritardi non siano stati frutto di una volontà dei revisori, che invece hanno fatto il massimo per migliorare il documento presentato dall’amministrazione. Con Perna probabilmente si vedranno in tribunale, ad maiora. Altro caso spinoso quello di Leonardo Termini, prima in ascesa all’interno delle partecipate e poi frenato, come spesso accade in Italia, da una vicenda giudiziaria vecchia di anni. Qualche notte di riflessione e poi la scelta della giunta di dimissionare il presidente dell’Amam. Picche risposte però da Termini che rilancia, “sono innocente e non lascio” incurante che essendo la sua una nomina da parte dell’amministrazione sarebbe stato atto elegante fare un passo indietro una volta che la stessa lo richiedeva. Lecito da parte di Termini rivendicare la propria innocenza e voler aspettare le sentenze, infatti il merito non sta sul giudizio ma sull’opportunità politica. La giunta, Ialacqua in primis, è stata da subito molto netta nei confronti di Termini. Adesso si aspettano novità, anche se il caos bilancio sposterà l’attenzione quanto basta per mandare in soffitta il caso Termini per un po’.

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Ex, bilico e compagna

foto Peppe Saya

uori Paolo David, finito in carcere per l’operazione Matassa, escono dal consiglio i dimissionari Gino Sturniolo e Nina Lo Presti. Al posto dei tre entrano Gaetano Gennaro, eletto col PD e che a differenza di David non molla i dem per approdare in Forza Italia. Torna in consiglio dopo la precedente avventura, una mancata rielezione che aveva stupito visto il lavoro continuo e impegnato fatto da Gennaro nel suo ruolo di consigliere. Lo stesso Gennaro nel primo intervento non si lascia sfuggire la possibilità di una frecciata a Struniolo e Lo Presti, definendo la sua elezione “pulita”. CMdB invece ritrova due consiglieri dato che Sturniolo e Lo Presti avevano mollato la barca accorintiana per il gruppo misto. Entra l’architetto Rella, che rifletterà se rimanere in CMdB dato che in questi mesi è diventato dirigente di un partito politico che nascerà a breve. L’altra è Cecilia Caccamo, compagna del sindaco Accorinti ma che non ha ritenuto inopportuno accettare l’incarico in consiglio, anche se qualche notte di riflessione c’è stata. Rimane in panchina Enrico Di Giacomo.

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Messina sul grande schermo

di Alessia Vanaria

hiunque approdi a Messina si rende conto, sin da subito, di come essa non presenti per nulla le caratteristiche di quello che gli autori latini chiamavano locus amoenus, ma sembri piuttosto, per dirla alla latina, un regnum miseriae. Incuria e degrado dominano ormai incontrastati intorno a monumenti storici o luoghi più rappresentativi, mentre il cittadino noncurante sta a guardare, passa oltre, proseguendo la propria corsa quotidiana. Eppure, nonostante tutto, Messina conserva ancora oggi parte del proprio fascino determinato da una posizione geografica sicuramente unica, da una conformazione territoriale d’eccezione che la vede protesa interamente sul mare. Queste peculiarità hanno spinto l’apprezzato regista Christian Bisceglia ad ambientarvi il suo nuovo film “Cruel Peter”. Un ritorno alle origini, un ritorno in patria per un regista che dimostra di non aver mai dimenticato la propria terra e di non aver mai smesso di amarla. Il film, ambientato tra il 1908 e i nostri giorni, racconta le vicende di una famiglia inglese nel periodo precedente e successivo al terremoto. Una fiaba gotica che vede protagonista la Messina di ieri, ricostruita grazie alla consulenza storica fornita dal professore Franz Riccobono, ma anche la Messina di oggi. La telecamera immortalerà, infatti, il volto odierno della città a partire dalla prossima settimana, quando avranno inizio le riprese che toccheranno il Gran Camposanto, il Duomo, Villa Roberto e Villa Cristo Re. I paesaggi messinesi faranno da sfondo, dunque, ad un lavoro cinematografico che coinvolgerà un cast internazionale, arricchito da grandi nomi come Henry Doutwhite, Rosie Fellner, Terence Booth, Zoe Nochi e Arcangelo Ciulla. Un lavoro che sembra raccogliere, sin dalle prime battute, lauti consensi: da Caronte&Tourist che ha scelto sostenere il progetto al sindaco Accorinti, al rettore Pietro Navarra. Quest’ultimo ha sottolineato come il film possa divenire, attraverso le riprese attuate in loco, una straordinaria occasione formativa per gli studenti del DAMS. Occasione unica di formazione ma soprattutto di esportazione del volto migliore della nostra Messina. Peccheremo di eccessivo amor di patria ma non possiamo non esser fieri che la nostra città sia stata scelta come scenario per un film di rinomanza internazionale. Ci sarà chi conoscerà, per la prima volta, Messina grazie al grande schermo, chi lontano la rimpiangerà e tornerà ad amarla. E chissà se una semplice telecamera non possa diventare simbolo di un nuovo inizio. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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di Francesco Certo

Previsionale mancato

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ome se non fossero bastati gli interminabili mesi di ritardo con cui l’amministrazione riusciva a far approvare il previsionale di bilancio 2015 dai revisori dei conti, a rallentare la situazione economica di Messina adesso ci si mette anche la volontà politica del consiglio comunale. Martedì di fuoco a Palazzo Zanca dove la giunta, sindaco in testa, portava per la prima volta al voto del consiglio il previsionale, peccato che dei quaranta consiglieri erano presenti di riffa o di raffa solo in quattordici. Assente totale l’Udc che quantomeno è coerente dopo la conferenza del mattino che annunciava dimissioni e sfiducia; presente invece Daniela Faranda che nonostante sia promotrice della stessa idea ha preferito agire con responsabilità politica. Lodevole ma l’incoerenza dei consiglieri al momento è qualcosa che spiazza e lascia stupiti. Il PD c’era nonostante le parole del commissario Carbone, “irresponsabile votare questo bilancio”, la capogruppo Russo ha chiarito che la presenza era dovuta come anche il votare secondo coscienza. Giuseppe Santalco attacca Carbone, parla di autonomia locale nelle scelte ma è una voce nel deserto perché il consiglio è deserto. Basterebbero sedici voti per approvare, probabilmente si arriverà tra mercoledì e giovedì al risultato ma la reazione dei precari presenti nella tribunetta della sala consiliare non è stata all’insegna della pazienza. Non si capisce a quale gioco voglia giocare Messina, un’amministrazione che allontana l’idea di dissesto ma ci mette otto mesi a presentare un previsionale e che nel frattempo non trova il tempo per intessere discussioni politiche serie per l’approvazione in consiglio. Lo stesso consiglio che tra inchieste e dimissioni ha perso la pochissima fiducia della cittadinanza e che decide di non presiedere alla votazione per l’approvazione del previsionale. Come detto è più che probabile che la situazione si risolva positivamente nel giro di poche ore, ma il futuro politico e amministrativo di Messina è sempre più sull’orlo del burrone. Tra amministrazione frenata dai conti e consiglio invalidato dalle inchieste, Messina si prepara ad un’estate torrida.

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a cura di Cristina D’Arrigo

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Solidarietà al presidente Antoci

Il sindaco Renato Accorinti, e l'intera Giunta municipale, nell'apprendere la notizia dell'attentato, tra Cesarò e San Fratello, al presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, hanno espresso solidarietà per il grave atto.

Teatro di Messina e il nuovo sovrintendente

È indetta la Manifestazione d’interesse per l’individuazione del Sovrintendente dell’Ente Teatro di Messina, il cui avviso è pubblicato su: www.teatrovittorioemanuele.it. Le domande dovranno pervenire entro e non oltre le ore 13:00 di giovedì 9 giugno 2016.

Soprintendenza: al vertice Micali

Cambio al vertice della Soprintendenza ai Beni culturali di Messina, Orazio Micali subentra all’arch. Rocco Scimone che va in pensione. La cerimonia è avvenuta alla presenza dell´assessore regionale ai Beni Culturali e all´Identità siciliana Avv. Carlo Vermiglio.

Pallanuoto femminile: Padova batte la Waterpolo Messina Si conferma Campione d’Italia il Plebiscito Padova che davanti a 2000 spettatori alla piscina Cappuccini ha battuto la Waterpolo Messina. 6-4 il risultato a favore delle patavine che hanno confermato di essere più forti anche nell’atto conclusione della stagione di A/1 femminile.

Lillo Messina torna ad esporre nella sua città d’origine Al Palacultura sarà possibile visitare fino al 26 giugno la personale di Lillo Messina, artista dalla grandissima tecnica pittorica, che conta 96 opere dal 1962 ad oggi. Una antologica realizzata dal progetto “Le Scalinate dell’Arte” a cura di Mosè Previti.

Il ricordo della strage di Capaci

Una manifestazione in Ateneo nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci del 23 maggio 1992, dove persero la vita Giovanni Falcone, la moglie e gli uomini della scorta. “I giovani e la lotta alla mafia. In ricordo di Giovanni Falcone” è stato il tema dell’iniziativa.

Progetto Princess Cruises

Illustrato il progetto Princess Cruises con varie iniziative, che si articoleranno durante gli scali, addobbo del terminal con carretti siciliani e limoni; spettacoli con gruppi folcloristici, degustazioni di prodotti locali; convenzione Poste Italiane – Confesercenti; progetto Scuola in Crociera. 25 Maggio 2016



Circoscrizioni a cura di Alessia Vanaria

VI CIRCOSCRIZIONE

Biancuzzo chiede la messa in sicurezza ingresso tangenziale Ponte Gallo

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l consigliere della VI circoscrizione Mario Biancuzzo chiede al Dipartimento Compartimentale ANAS Palermo la messa in sicurezza dell’ingresso tangenziale Ponte Gallo Messina. Numerosi cittadini residenti, proprietari di seconde case, villeggianti e turisti della riviera nord del Comune di Messina per raggiungere il centro città utilizzano la tangenziale con ingresso a Ponte Gallo. Premesso che per entrare ed uscire dalla suddetta tangenziale bisogna sborsare per compiere circa 11 km € 1,20, in pessime condizioni di percorribilità, nella mattinata del 21 Maggio 2016, Biancuzzo ha accertato recandosi sui luoghi che la strada che collega l’entrata in tangenziale si presenta con avvallamenti ed anche diverse crepe. Premesso ciò, il suddetto consigliere chiede la realizzazione di tutte le opere necessarie per consentire l’ingresso in tangenziale in sicurezza. Chiede, inoltre, la messa in sicurezza dell’incrocio, che si presenta tra l’altro in curva, con installazione di nuova segnaletica e forse anche di segnaletica semaforica per evitare incidenti stradali. Ricorda, infine, che la suddetta strada statale 113 è percorsa dai residenti di Gesso e da numerose persone che si recano al Centro Neurolesi e dagli automobilisti che si debbono immettere sulla tangenziale.

V CIRCOSCRIZIONE

Laimo: ancora problematico il traffico all´uscita dalla Caronte e viceversa

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l presidente della V circoscrizione dr. Franco Laimo segnala i problemi legati al traffico all´uscita dalla Caronte e viceversa. É stato attivato finalmente il semaforo e la segnaletica che permette di raggiungere lo svincolo di Giostra all´uscita dalla Caronte e viceversa, ma quali sono i risultati? Purtroppo, sostiene Laimo, lunghe code negli orari di punta in entrambe le direzioni, nord/sud al mattino e nel primo pomeriggio, mentre sud/nord nella fascia oraria 13.00 / 14.30 ed in quella serale 19.30/20.30. Lodevole l´iniziativa al fine di smaltire il traffico veicolare delle auto provenienti dallo “stivale”, ma certamente non sono state considerate alcune variabili, ovvero i cittadini che quotidianamente prendono la propria auto per recarsi al lavoro, o che accompagnano i propri figli a scuola, o gli stessi studenti universitari. Occorre dunque, secondo Laimo, effettuare dei nuovi test magari durante le ore più caotiche, rimodulando la durata dei semafori nelle varie direzioni. Bisognerebbe dunque garantire legalità in tutte le sue sfaccettature. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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IV CIRCOSCRIZIONE

Via Scite e Via Ducezio rimangono aperte al pubblico transito!

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l consiglio della IV Circoscrizione, a maggioranza assoluta, ritenendo urgente intervenire al fine di risolvere i problemi di che investono tutti i soggetti che percorrono (e i residenti) la Via Ducezio e la Via Scite, da sempre strade aperta al pubblico transito di collegamento tra viale Italia e via Pietro Castelli, nonché gli esercizi commerciali, le strutture sanitarie (Clinica Cot, pronto soccorso di II Livello) e di pubblico interesse ( Telecom) ed, ancora, urgente proporre una nuova viabilità per l’area riguardante Montepiselli, che nonostante l’altissima densità demografica, non dispone di una viabilità sufficiente a rispondere alle esigenze della collettività, ha impegnato l'A.C. a “Convocare un tavolo tecnico, coinvolgendo la proprietà, per la risoluzione delle problematiche inerenti alla viabilità e all’espletamento dei servizi di raccolta dei rifiuti solidi urbani di Via Ducezio e Vie Scite, valutando l’opportunità di dar seguito agli adempimenti necessari ad acquisire gratuitamente le predette strade e le relative opere di urbanizzazione; Valutare la possibilità di creare una nuova viabilità tra via Ducezio e via Montepiselli.

Tali strade e le relative opere di urbanizzazione dovevano essere cedute al comune ma, nonostante le numerose richieste sono rimaste formalmente private, seppure sempre aperte al pubblico transito. Si ritiene inaccettabile anche solo l'ipotesi di chiusura di queste strade, si sovraccaricherebbe ulteriormente la precaria viabilità del viale Italia, in una zona così densamente urbanizzata, e si impedirebbe l'accesso ai cittadini a strutture pubbliche e ad un'area di sosta della protezione civile. Tale ipotesi, da scongiurare, costituirebbe l'ennesima incapacità dell'Ente perfino a comprendere quale sia l'interesse pubblico più ragionevole, in un ambito così sensibile per la vivibilità e la sicurezza dei cittadini, quale la mobilità urbana connessa alla protezione civile”.

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città

a cura di Marilena Faranda foto Peppe Saya

“Intergruppo” UDC – NCD

I Centristi all’attacco, suggeriscono di ripartire da zero

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er noi oggi la soluzione ottimale, afferma il vicepresidente del Consiglio Comunale, Crisafi del Gruppo NCD, durante la conferenza stampa di presentazione del documento che porteranno in Consiglio in cui si chiede un azzeramento degli organi amministrativi per il bene della città, è auspicare che l'aula voti il nostro documento che ci

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porti a ripartire da zero, ovvero, a fare un tutti un passo indietro sia l'Amministrazione sia il Sindaco, capo di quella giunta che ci porta a votare i bilanci all'ultimo secondo. Noi speriamo che il Sindaco capisca di dover fare un passo indietro, afferma il capogruppo dell'UDC, Rizzo, se loro trovano le motivazioni per restare, e davvero vorremmo sapere se riescono a trovarle, allora a giugno riprenderemo l'ennesima mozione di sfiducia. Secondo l'intergruppo, infatti, è necessario dimettersi Giunta e Consiglio per far ripartire questa città.

Consiglio comunale

Lo Presti e Sturniolo si dimettono

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consiglieri del gruppo misto Nina Lo Presti e Gino Sturniolo hanno tenuto una conferenza stampa nell´aula consiliare proprio per annunciare le loro dimissioni dal civico consesso. Avremmo voluto tenere la nostra conferenza stampa in sala Giunta, esordisce Nina Lo Presti, ovvero, lì dove il nostro cammino era iniziato, perché non rinneghiamo di aver iniziato il nostro percorso a fianco di questa Giunta, che ci ha poi rinnegati ed estromessi non condividendo più con noi quel percorso di cambiamento propagandato in campagna elettorale. Abbiamo, anche, provato a proseguire il nostro percorso politico, nel rispetto del mandato che i cittadini ci avevano dato, ma dopo quest’ultima inchiesta in cui non siamo coinvolti, ma che vede il civico consesso ancor più delegittimato, noi non ci sentiamo di continuare. Il voto per noi è sacro e non si dovrebbe poter comprare con un pacco di

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pasta. Oggi il terreno di scontro è fra chi lo compra e lo vende e fra chi, invece, voleva attestare che c´è un altro modo di fare politica e avere il voto. Oggi la semplificazione porta a fare una differenziazione fra chi aveva torto e chi aveva ragione. Noi, però, vogliamo precisare che Accorinti non aveva ragione, ma anzi aveva torto su tutto. Il nostro non è un abbandono per stanchezza o un atto di resa, prosegue il consigliere Gino Sturniolo. I tre scenari che ci si profilavano erano: o votare un atto finanziario proposto da Heller all´ultimo secondo, senza fare effettive valutazioni, a meno che nel secondo scenario non avvenga che la Corte dei Conti non blocchi tutto o terzo scenario qualcuno non abbia uno scatto d´orgoglio di dimettersi. Il nostro ruolo è destituito ed è meglio che siano altri a portare avanti le difese di questo cambiamento che non ci appartiene più. 25 Maggio 2016


Villetta Royal

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Pericolo

L’aiuola si tinge di colore

a preso il via il primo appuntamento del progetto itinerante promosso dall’assessore alla Cultura, Spettacolo e Istruzione, Daniela Ursino. L'iniziativa, che mira a sensibilizzare i bambini alla pulizia e al rispetto della città, degli spazi verdi, avvicinandoli alla lettura e alla creatività attraverso la pittura e l’arte e far conoscere la Biblioteca comunale per bambini “Fata Morgana”. E’ rivolta alle scuole elementari e medie e rappresenta un momento di sinergia e collaborazione tra pubblico e privato. Questo primo incontro, reso possibile grazie al sostegno della

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Chiusura del Ponte ad Altolia

Caronte-Tourist e della Framon Hotel, ha visto anche la donazione di numerosi testi per la Biblioteca comunale da parte dello sponsor. La villetta Quasimodo è stato il luogo dove i piccoli della scuola Tommaso Cannizzaro, hanno illustrato alcune letture sui temi della primavera. Nel corso delle letture gli alunni del liceo artistico “Ernesto Basile” hanno abbellito i luoghi un po’ degradati della villetta.

Biodiversità e tecnologie

Divieto di sosta

Progetti life con le scuole er giovedì 26, dalle ore 9 alle 12, gli assessori alla Pubblica Istruzione, Daniela Ursino, e all’Ambiente, Daniele Ialacqua, con la collaborazione dell'Università di Messina, hanno promosso un incontro al Museo delle Scienze della SIR, facoltà di Scienze e Tecnologie dell'Università degli Studi, Polo Papardo, con gli studenti degli Istituti Scolastici IC Pascoli-Crispi (Scuola Capofila), IC Villa Lina-Ritiro e Salvo D’Acquisto. L'appuntamento

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seguito di una relazione redatta da tecnici esterni, incaricati dal Dipartimento Protezione Civile e Difesa del Suolo, in cui viene segnalato un pericolo, il Dipartimento Mobilità Urbana e Viabilità ha disposto la chiusura al transito veicolare e pedonale, con collocazione di recinzione fissa, del ponte in ferro limitrofo a piazza Ponte, ad Altolia.

Parcheggio Annunziata

rientra nel quadro delle iniziative del Patto Territoriale 2015/2016 in prosecuzione di quanto già fatto con i progetti Life MIPP (www.lifemipp.eu) e Life CSMON (www.csmonlife.eu), e prevede la visita alla Collezione naturalistica Cambria ed alle collezioni di Paleobotanica.

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' stato istituito il divieto di sosta negli stalli del parcheggio Annunziata Est. La limitazione viaria è stata disposta per i nuovi danni alla recinzione metallica causati dalle scorse mareggiate.

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“L’aiuola si tinge di colore” foto Peppe Saya

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Alla villetta Royal “Quasimodo”, prende il via il primo appuntamento del progetto itinerante promosso dall’assessore alla Cultura, Spettacolo e Istruzione, Daniela Ursino. L’iniziativa mira a valorizzare e far conoscere la Biblioteca comunale per bambini “Fata Morgana”. Il primo incontro, reso possibile grazie al sostegno della Caronte-Tourist e della Framon Hotel, ha visto la donazione di numerosi testi per la Biblioteca comunale da parte dello sponsor. Nel corso delle letture gli alunni del liceo artistico “Ernesto Basile” hanno abbellito con creazioni pittoriche di fantasia i luoghi un po’ degradati della villetta.

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Città Metropolitana Provincia a cura di Marilena Faranda

L’autorecupero si può fare anche a Messina

Convegno nazionale Unione Inquilini

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'Unione inquilini Messina organizza sabato 28 maggio alle ore 10.00, a Palazzo dei Leoni- Sala consiglio, un convegno nazionale per discutere di autorecupero e buone prassi. Per autorecupero si intende “un processo edilizio che prevede l’affidamento dei lavori di ristrutturazione di un immobile agli stessi assegnatari che prestano la loro opera in cantiere mettendo a disposizione un monte ore lavorativo”. Questo strumento importante, già realtà significativa in molte città d’Italia, può rappresentare per centinaia di nostri concittadini che soffrono il disagio abitativo una soluzione reale all’interno del nostro Comune, colpito dagli effetti della crisi. Abbiamo assistito in questi ultimi anni ad un incremento della precarietà abitativa a Messina che giustifica le mobilitazioni e le occupazioni a scopo abitativo che si sono sviluppate- sottolinea l’Unione Inquilini Messina. Quest’ultime denunciano come nella nostra città ci sia una grossa quantità di patrimonio pubblico e privato inutilizzato o sfitto che potrebbe essere “autorecuperato” in favore di un incremento dell’Edilizia Residenziale Pubblica in considerazione di una domanda sempre più crescente. E’a questa domanda che le istituzioni devono rispondere, tuonano gli attivisti. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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L’Autorecupero si può fare, e a tal proposito l’Unione Inquilini Messina intende mostrare alla cittadinanza e alle istituzioni le esperienze significative che si sono sviluppate lungo lo stivale per poter attivarle ed istituzionalizzarle anche all’interno del nostro territorio L’iniziativa aperta a tutta la città con ospiti di eccezione come: l’ex Ass alle politiche per la periferia con delega all'autorecupero della Giunta Veltroni del Comune di Roma, Dante Pomponi, che è stato l’artefice dell’istituzionalizzazione di questi processi dal basso spinti dalle occupazioni sorte nella capitale; Rudy Cologno, Resp. Autorecupero dell’Unione Inquilini Roma, attivista di queste esperienze ed in prima linea nella lotta per l’attuazione di questi dispositivi; Sebastiano Pino, Assessore politiche abitative del Comune di Messina; Gianmarco Sposito, Segretario Unione Inquilini Messina; Valentina Zafarana, deputata regionale M5S; Daniele David, Direzione Nazionale CGIL. Introduce e modera Antonio Currò, Segreteria nazionale Unione InquiliniL’Unione Inquilini Messina intende mostrare alla cittadinanza e alle istituzioni le esperienze significative che si sono sviluppate per poterle istituzionalizzarle anche nel nostro territorio. 25 Maggio 2016

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San Pier Niceto - Sabato 28 maggio

XIX edizione dell´infiorata

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n corrispondenza con la festività religiosa del Corpus Domini, il paese di San Pier Niceto per tre giorni si trasforma in un tappeto ininterrotto di fiori, essenze naturali, colori e profumi dal fascino antico, con strade e viuzze rese vive dalla presenza di un numero incalcolabile di visitatori che giungono da ogni parte della Sicilia e dal Sud ItaliaFede, arte, tradizioni: questi gli ingredienti nell´ormai rinomata “Infiorata artistica sampietrese del Corpus Domini“. Il recupero di questa splendida tradizione popolare del ´700, è sopravvissuta nell´usanza di cospargere di rosmarino, ginestra e petali di fiori le strade lungo le quali si snoda la processione con Gesù Eucarestia. L´Infiorata del Corpus Domini, caratterizzata dall´impiego infaticabile di uomini, donne e bambini che nel progetto comune di recuperare le tradizioni, sentono l´orgoglio di appartenere ad una comunità vitale e che si avvale della collaborazione di Associazioni, Accademie, scuole e maestri infioratori impegnati nella realizzazione di splendidi quadri figurativi i cui soggetti derivano dall´iconografia cristiana. Durante l’ Infiorata vengono abbelliti anche i suggestivi quartieri, da la possibilità a migliaia di turisti di osservare il chilometrico tappeto floreale, di visitare il patrimonio storico - artistico e naturalistico e di gustare i prodotti enogastronomici locali. L’Amministrazione Comunale ha deciso di organizzare eventi culturali collaterali all’Infiorata. Visto dal piede della salita, il tappeto così sapientemente creato si mostra come una distesa variopinta e istoriata, che lo sguardo abbraccia improvvisamente e totalmente. Il tema della XIX Edizione dell´Infiorata Artistica di San Pier Niceto è “Misericordiosi come il Padre, Uomo di Charitas“ in occasione del VI Centenario della nascita di San Francesco di Paola e del Giubileo della Misericordia. Oggi San Pier Niceto è conosciuta oltre i confini nazionali grazie all´impegno di tutti i sampietresi, dell’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Dr. Luigi P. Calderone e dall´assessore delegato al Turismo Rocco S. Maimone , dell’Associazione dei Maestri Infioratori Sampietresi, della Regione Siciliana e di tutte le aziende private che hanno sposato il progetto. Il Programma: Sabato 28 maggio 2016:ore 15:00 Infioratori sampietresi a lavoro lungo il Corso Italia ore 20:00 Inaugurazione Infiorata Artisticaore 22:00 Notte infiorata .... fiori, luci, arte e musicaDomenica Domenica 29 maggio 2016 Ore 10:00 e 18.00 Santa Messa – DuomoOre 19:00 Processione del Corpus Domini per le vie del paese.

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Provincia Sicilia

a cura di Dario Buonfiglio

Sicilia, tante potenzialità non sfruttate

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n' Isola dalle grandi potenzialità ma che non sono sfruttate adeguatamente. E' la fotografia che l'Eurispes fa della Sicilia in un'indagine sulle opportunità di questa regione e sulle criticità che invece ne impediscono un completo sviluppo. In realtà le fotografie "istantanee" sull'Isola sono sei: economia, lavoro, popolazione, cultura, trasporti e sicurezza. "Lo sviluppo dell'isola - ha detto Gian Maria Fara, presidente Eurispes - è legato alla valorizzazione delle vocazioni e delle potenzialità territoriali: imprescindibile il potenziamento delle infrastrutture nei trasporti e quello di reti fisiche e immateriali. Solo così si possono attrarre risorse esterne. Con questo studio è stato possibile verificare sul campo la ricchezza della regione sia per quanto riguarda il patrimonio delle conoscenze produttive e delle culture del lavoro presenti sia le potenzialità di sviluppo economico e sociale".

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Grandi opportunità dal campo agricolo,dove è’ possibile registrare un interscambio commerciale con l’estero di grande interesse. Di rilievo le tipicità locali e le relative denominazioni d’origine (DOC, DOP E IGT), con interessanti progetti per una valorizzazione turistica dei luoghi di produzione. ‘Sul piano produttivo – prosegue Fara – va segnalata la positiva dinamica di alcune realtà distrettuali di tipo integrato, in cui lo sviluppo manifatturiero si affianca ad una forte WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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presenza del settore primario o dei servizi. Tra queste, Sciacca e Bagheria, specializzate nel comparto dei prodotti tipici, Ragusa per l’agroalimentare, Marsala per il vino, senza dimenticare le performance del distretto tecnologico della cosiddetta Etna Valley’. Elementi positivi i risultati relativi alla incidenza della nuova imprenditoria femminile nei settori del commercio, del turismo e dei servizi. Nuove occasioni di sviluppo dalla valorizzazione del patrimonio museale e archeologico, attraverso l’individuazione di strategie culturali integrate del territorio siciliano, penalizzato da scelte di programmazione economica calate dall’alto, senza una attenta considerazione delle vocazioni e potenzialità territoriali. Un fondamentale punto di forza in tal senso è individuabile nel vasto e articolato patrimonio artistico- culturale della Sicilia, che si presta ad essere fruito in chiave turistica. Tra gli obiettivi da raggiungere quello della valorizzazione del ricco capitale umano siciliano, ed una precisa riconversione delle politiche del lavoro e della formazione, privilegiando l’approccio attivo a quello passivo. La Sicilia appare oggi una regione dalle grandi potenzialità non adeguatamente sfruttate: basti pensare ai suoi porti, in primis quello di Palermo, che potrebbe avere una proiezione internazionale in virtù della sua felicissima posizione al centro del Mediterraneo.

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Cultura

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foto Antono De Felice

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illo Messina, artista dalla grandissima tecnica pittorica che Messina, sua città natale, da tempo ha dimenticato cita Pirandello per presentarsi e salutare i numerosi visitatori accorsi ieri sera al Palacultura per l’inaugurazione dell’antologica dal titolo “Messina per Messina. Il viaggio infinito” che ripercorre cinquantacinque anni del suo lavoro. Ha lasciato Messina, nel 1961 poco più che ventenne per frequentare l’Accademia di Belle arti di Roma, dove tuttora vive e lavora. Ha iniziato da subito ad esporre, la sua prima personale è alla Galleria San Marco della Capitale già nel 1964. Seguiranno, le tante partecipazioni alle Rassegne di Palazzo delle Esposizioni, personali e collettive per tutto il Paese, ma anche all’estero (a Londra, a Mosca), e poi le Quadriennali e le Biennali d’arte di Roma. Fino ad arrivare, in anni più recenti, all’antologica al Museo di Roma Palazzo Braschi dal titolo “Il mare dei miti” e alla personale “Il Mare Oltre” nelle sale del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo a Roma. Un rapporto di amore e odio con Messina, un rapporto forte e intenso come se a legarli fosse un cordone ombelicale mai reciso. Testimone la magia dell´area dello Stretto che possiamo ritrovare nelle sue tele. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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Lillo Messina torna ad esporre nella sua città d’origine

L’antologica al Palacultura conta 96 opere dal 1962 ad oggi

Un rapporto di amore e odio con Messina, un rapporto forte e intenso come se a legarli fosse un cordone ombelicale mai reciso. Testimone la magia dell´area dello Stretto che possiamo ritrovare nelle sue tele 25 Maggio 2016

Negli anni’80 la sua pittura iperrealista sembrava ispirarsi al mondo marinaro delle spiagge messinesi, tra rifiuti e strani uccelli, poi negli anni ’90 il realismo magico diventa sogno con il tema dell’isola. Isole dalle forme geometriche più strane e dai colori accesi immerse in mari carichi di valenza simbolica. Queste terre fantasmagoriche hanno tutte un’unica radice iconografica: il porto di Messina e la sua caratteristica Falce. Dopo cinquantacinque anni di assenza dalla scena messinese, “Le Scalinate dell’Arte”, progetto pluriennale con il Comune di Messina come capofila e la società Team Project come partner, finanziato nell’ambito del Po Fesr Sicilia 2007-2013, ha permesso alla città di conoscere non solo un grande artista ma un concittadino di grande umiltà. L’antologica, conta 96 opere dal 1962 ad oggi. Un percorso che come racconta Mosè Previti, curatore della mostra e del catalogo, “è iniziato quattro anni fa quando grazie ad amici ho conosciuto Lillo Messina. Non avevo avuto modo di vedere le sue opere perché il suo nome non è presente nella bibliografia dell’arte contemporanea locale mentre è presente altrove con mostre a livello nazionale ed estero. Ho pensato, una volta conosciuto il suo mondo, che doveva essere realizzata una mostra, e così arriviamo a questa antologica divisa in tre periodi. Il primo va dal 1960 al 1979 dove sono chiari i riferimenti ai surrealisti metafisici, il secondo va dal 1980 al 1992 e mostra spiagge e parti di città non citata, l’ultimo comprende gli anni 1993-2016 con il tema dell’isola”. Di Lillo Messina ne siamo certi si tornerà a parlare per troppo tempo è scomparso dai radar della cultura cittadina.

Cristina D’Arrigo

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Dal 25 al 28 maggio alla Sala Fasola Multisala Apollo con il patrocinio del Comune e dell’Università di Messina

48esima edizione del Fotogramma d’Oro a Messina

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na storica rassegna del cinema indipendente per la prima volta a Messina. La 48esima edizione del Fotogramma d’oro Film Festival è in programma, nella “Sala Fasola – Cinema Multisala Apollo”, dal 25 al 28 maggio, con ingresso libero. Risultano sessantasei i cortometraggi selezionati, in ambito internazionale, con il patrocinio del Comune e dell’Università di Messina. Organizza l’evento, gemellato con i Festival “Corto di sera” di Itala e “Zabut” di Savoca, la FNC - Federazione Nazionale Cinevideoautori. L’iniziativa è stata presentata in conferenza stampa venerdì 20 maggio, nella sala Ovale del Comune di Messina, dal presidente della FNC e direttore artistico Francesco Coglitore; dal

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Massimo Coglitore, Marco Olivieri, Francesco Coglitore e Loredana Polizzi WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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L’attrice messinese Katia Greco

regista Massimo Coglitore, ospite d’onore e presidente della giuria; dall’assessore comunale all’Ambiente Daniele Ialacqua, e da Loredana Polizzi, della Multisala Apollo. “Il Fotogramma d’Oro è un Festival che si caratterizza per il suo forte rinnovamento sul piano dei contenuti e della struttura organizzativa”, ha sottolineato il presidente della FNC e direttore artistico Francesco Coglitore, mentre Daniele Ialacqua ha espresso il sostegno dell’amministrazione comunale per un’iniziativa che si distingue per qualità e tradizione. A sua volta, Loredana Polizzi ha evidenziato l’attenzione e l’apertura della Multisala Apollo nei confronti delle iniziative culturali e sociali che investono il territorio. Da parte sua, il regista messinese Massimo Coglitore si è detto orgoglioso di essere “presidente della giuria e ospite d’onore di una rassegna così storicamente qualificata”.

Ha continuato Francesco Coglitore: “Si tratta di un ritorno in grande stile di una rassegna di cortometraggi, a Messina, più di dieci anni dopo le quattro edizioni del Festival “L’occhio del Ciclope”. È facile comprendere l’importanza di questa rassegna, sia per la sua età, sia per il valore delle opere che nel tempo sono state presentate e che fanno parte della storica filmoteca del Fotogramma d’Oro. Una filmoteca che è la rappresentazione storica del percorso che il cinema breve, il cosiddetto corto, ha intrapreso nel tempo. Di conseguenza, è intenzione ora del Direttivo della Federazione dare una collocazione definitiva a questo materiale di grande valore storico e artistico che, fino ad ora, ha seguito il presidente in carica. Vorremmo che sia Messina ad accogliere questa preziosa raccolta, peraltro in continua crescita, e sempre a Messina intendiamo realizzare le prossime due edizioni, fino a festeggiarne la cinquantesima”, ha concluso il direttore artistico, il quale ha spiegato che il Festival è realizzato con un bassissimo budget grazie all’impegno di molti volontari.

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Lo spazio scenico di Giovanni Fiamingo

In scena ballerine, musicisti, illusionisti senza identità

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ante silhouette senza identità occupano la scena teatrale nelle opere dell’avvocato e pittore Giovanni Fiamingo per la personale “Skenè”, in mostra al Teatro Vittorio Emanuele per il ciclo “R-esistenza d´artista. Visioni d’arte contemporanea” a cura di Saverio Pugliatti. Il Teatro dentro il teatro per questo nuovo appuntamento che trova pieno compimento già nel titolo “Skenè”, ovvero lo spazio scenico, quello in cui ha luogo lo spettacolo e dove l’artista proietta i suoi sogni, la sua memoria, il suo mondo interiore. Lo spettacolo di Fiamingo si muove su un palcoscenico bidimensionale articolato sui tre colori primari, (blu, giallo e rosso) dove il volume e la profondità scompaiono e il tempo si ferma. Campiture cromatiche piatte rinchiuse all’interno di linee geometriche ben definite. In queste opere, per lo più acrilici e qualche olio, figure frammentate e ricomposte come in un mosaico, fanno quasi pensare a delle sagome ritagliate nel cartoncino colorato. I personaggi, definiti da linee nere e spezzate, precise nei contorni ma non nei particolari, sono principalmente ballerine, musicisti e illusionisti. Personaggi teatrali, quasi come se fossero tanti manichini, si allontanano dalla realtà ma che diventano parte integrante del quotidiano. Ritratti come in un fermo immagine mentre intenti a compiere semplici gesti come suonare l’arpa o il flauto, a danzare sulle punte o in momenti di pausa in mezzo a elementi del mestiere come bauli presumibilmente pieni di costumi e parrucche inducono ad entrare in punta di piedi nell’interiorità dell’artista e di noi stessi. La maschera, gli oggetti conservati nelle cantine e che rispolverati possono tornare a nuova vita, hanno da sempre rappresentato il fil rouge delle opere di Fiamingo. Sono nel tempo diventate una sorta di firma dell’artista. “Sono silhouette - spiega nel suo testo critico Mariateresa Zagone – sospese, senza occhi né bocca, senza fiato né moto, sbalzate in ambienti straniati densi di soffocante silenzio. Alcuni di essi, come l’arpista, giganteggiano in pose solenWWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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ni e immote, altri, come la soubrette dal sapore demodé, ammicca togliendosi il cappello nel suo numero da avanspettacolo, altri ancora, protagonisti di tele dal formato più piccolo, sono esili e gustose figurette, strumentisti di un’orchestra da fumetto anni ‘50”. Una mostra monotematica che ci fa osservare come Giovanni Fiamingo miri più al contenuto che all’apparenza, scavando nell’intimo delle figure e mettendone in luce solo le caratteristiche significative al fine della conoscenza.

Cristina D’Arrigo

“Sono silhouette spiega nel suo testo critico Mariateresa Zagone - sospese, senza occhi né bocca, senza fiato né moto, sbalzate in ambienti straniati densi di soffocante silenzio”

foto Antono De Felice 25 Maggio 2016

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BLITZ_La Fune: sopravvivi al disastro

Spettacoli

Giovedì 26 Maggio 2016 – h. 18.30 Nuvole Incontri d’Arte - vicolo Ragusi, 35 - Palermo

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Blitz_La Fune ph Ramona Fernandez WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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’incontro è occasione per presentare il Progetto BLITZ _La Fune, e raccontare e confrontarsi su questi primi due anni di lavoro, incentrati sulla creazione di linguaggio e sulla ricerca di una possibilità altra sul piano della formazione e della creazione teatrale. Ad animare l’incontro: Margherita Ortolani, ideatrice e direttore artistico del Progetto BLITZ Vincenza Di Vita, studioso e critico del teatro, responsabile dell’Osservatorio Critico che

segue, dal mese di Gennaio 2016, il processo di creazione di BLITZ_LA FUNE. BLITZ è un Progetto di Formazione e Ricerca Teatrale - attivo a Palermo dal Marzo 2014, pensato e creato per giovanissimi attori “inconsapevoli” (con un limite di età formale di 25 anni). Il termine “inconsapevole” indica, sia un incontro con il “teatro” laddove il teatro convenzionalmente non potrebbe arrivare, sia un’ingenuità ed una purezza di approccio, non inficiata da pregiudizi di carriera. BLITZ nasce da una scelta e da un’urgenza: la scelta di un’appartenenza e l’urgenza di capire cosa sia “spazio” in una dimensione progressivamente sempre più omologante e livellatrice, come rischia di essere quella della “periferia” culturale. Nella pratica BLITZ è Palermo. Fino ad oggi, hanno attraversato il Progetto BLITZ più di 30 ragazzi, e si sono tenute 14 sessioni intensive di lavoro. Ogni sessione ha implicato lo sforzo creativo della ricerca di uno spazio che permettesse di dare continuità alla ricerca, ed al lavoro. LA FUNE- Too fast to live too young to die, è il primo esito di creazione scaturito dal progetto. In scena a Palermo, al Piccolo Teatro Patafisico, il 28 e 29 Maggio 2016, h.21. 25 Maggio 2016

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La corazzata Potemkin a cura di Francesco Certo

Festival di Cannes

Chiude con la Palma d’Oro a Ken Loach la 69esima edizione del Festival di Cannes. Qualche basso ma molti alti per la rassegna internazionale che ha visto trionfare, giustamente, “I, Daniel Blake” di un Ken Loach capace di raccontare un dramma della burocrazia e della vita. Palma anche per Jaclyn Jose, protagonista di “Ma’Rosa” di Brillante Mendoza, mentre tra gli uomini vince l’attore iraniano Shahab Hosseini per “Forushande” di Farhadi, che si porta a casa anche il premio per la miglior sceneggiatura. Una poltrona per due quella per la miglior regia che finisce ex aequo a Cristian Mungiu per “Bacalaureat” e Oliver Assayas per “Personal Shopper”, premio al regista nonostante i fischi alla prima per la pellicola interpretata da Kristen Stewart. Va a Xavier Dolan con “Juste la fin du monde” il Grand Prix Speciale della giuria, seconda volta per lui dopo il 2014 con “Mommy”. Il Premio della Giuria finisce al film di Andrea Arnold, “American Honey”, classica pellicola generazionale che centra il tema del precariato. Caméra d’or a Hounda Benyamina per “Divines”. Ma a proposito di fischi e malcontento possiamo aprire il capitolo Sean Penn. L’attore americano passa dall’altra parte della macchina da presa e presenta “The last face” con Javier Bardem e Charlize Theron come protagonisti, non convince la voglia di Penn di unire la parte impegnata dello sfondo della guerra civile liberiana con la storia d’amore dei due protagonisti. Un film che pecca in costruzione, regia e banalmente si spegne nella speranza delle interpretazioni. La quinta pellicola firmata Penn delude su tutta la linea, passaggio a vuoto dopo ottime proposte come “Into the wild” su tutte. Sempre nel capitolo fischi e sberleffi troviamo il tentativo bucato del regista danese Nicolas Winding Refn, “The neon demon”. Elle Fanning è la protagonista di un film che in sala suscita grasse risate e fischi, senza dimenticare lo sdegno per alcune scene ritenute inutilmente troppo crude. Fuori concorso c’è Steven Spielberg con il dolce “GGG-il grande gigante gentile”, film fantasy con il premio Oscar Mark Rylance protagonista di una strana fiaba ambientata a Londra. Sempre fuori concorso torna la coppia Clooney-Roberts per un film diretto da Jodie Foster. “Money monster”, dove un credibile George interpreta un esperto di finanza che dovrà fare i conti con i suoi consigli. Infine torna Woody Allen, “Café society” con il classico cast di stelle che interpreta la storia ambientata negli anni ’30. Una famiglia ebrea di New York e la voglia di entrare nel mondo del cinema hollywoodiano, il tutto in polvere di stelle alleniano.

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da Beethoven a Kurt Cobain a cura di Francesco Certo

CURIOSITÀ La voce sopra tutto, perché in fondo una cantante per prima cosa deve colpire con la voce e la forza di essa. Elisa Toffoli, ma per tutti è solo Elisa, irrompe sulle scene musicali appena maggiorenne spiazzando critica e pubblico per il vezzo che la accompagnerà per tutta la carriera: cantare in inglese. Non proprio una garanzia di successo perché se è vero che l’inglese è lingua musicale ad ampio raggio è anche vero che il mercato inflazionato avrebbe potuto azzoppare una carriera in ascesa. Infatti Elisa rimane artista ambigua per tanti anni, il pubblico la acclama ma fatica a comprendere la sua musica trasformandola troppo presto nella Alanis Morrisette italiana. Una croce perché i paragoni sono il male dell’arte, ma Elisa il suo successo lo costruisce su basi personali e forti. Canta, interpreta e scrive la propria musica in totale simbiosi con la sua band, Andrea Rigonat è anche il padre dei suoi due figli. “Pipes and Flowers” è il suo primo album con “Labyrinth” che rimarrà probabilmente il singolo più riconoscibile della carriera dell’artista veneta. Il successo è immediato tanto che l’album supera le venticinquemila copie, ma per Elisa la vita non cambia e probabilmente è questa la forza per rimanere sulla cresta dell’onda anche con il secondo album “Asile’s world”, il mondo di Elisa visto che Asile non è altro che Elisa al contrario. Infatti c’è tutto il suo mondo, la sua vita e la sua visione leggera della vita senza pressioni. Le stesse che per anni non le hanno fatto abbandonare Monfalcone e probabilmente il motivo per cui cantava e canta in inglese. Una lingua, che soprattutto in età adolescenziale, le permetteva di esprimersi senza farsi comprendere da chi le stava accanto, genitori e amici su tutti. Gli anni di “Asile’s world” sono quelli che la portano a Sanremo con “Luce, tramonti a nord est” ancora un titolo autobiografico, il suo nord est le porta fortuna tanto che alla prima partecipazione arriva anche la vittoria. Dopo un altro paio di album di successi arriva la svolta inattesa ma forse aspettata, arriva “L’anima vola” primo disco in italiano di Elisa. Tanti gli “ospiti” dell’album, Tiziano Ferro, Giuliano Sangiorgi e Ligabue. In più c’è “Ancora qui” brano di cui Elisa cura il testo messo in musica da Ennio Morricone, canzone che finirà nella colonna sonora di “Django Unchained” di Quentin Tarantino. Timida ma stravagante, a piedi scalzi sul palco e con i capelli tagliati da sé, Elisa è stata subito bollata come la Morrisette italiana o peggio la Bjork, per il solo uso di sonorità elettroniche. Banalità del mondo canzonaro italiano che di queste pinzillacchere ci vive e si nutre. Elisa si è ritagliata la sua fetta di arte, lo ha fatto grazie ad una visione musicale ampia ma soprattutto ad un controllo vocale dissimile da tanti altri.

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a cura di Alessia Vanaria

CURIOSITÀ

Dino Campana nacque a Marradi, in provincia di Firenze, nel 1885. Tra il 1903 e il 1913 frequentò a più riprese la Facoltà di Chimica a Bologna, a Firenze e a Genova, senza peraltro giungere alla laurea. Fin da giovanissimo iniziò a dar segni di squilibrio mentale. Si alternarono, infatti, periodi di lucidità con momenti di furore anche violento. A più riprese fu internato in manicomio fino al ricovero definitivo del 1918 nei pressi di Firenze. Nel corso della sua turbolenta esistenza entrò in contatto con alcuni tra i più prestigiosi intellettuali del tempo e pubblicò poesie su “La Voce”, “Lacerba” e “La riviera Ligure”. Al fondo della psicologia e dell’arte di Campana c’è un sentimento lacerante di esclusione e di disarmonia. In tale sentire egli si mostra di fatto vicino a molti altri poeti della sua generazione, e in particolare a quelli legati all’esperienza della rivista “La Voce”, come Sbarbaro e Rebora. La reazione di Campana si differenzia, però, da quella degli altri poeti dell’Espressionismo vociano per una tendenza a resistere alla nuova condizione tentando disperatamente di difendersene e di negarla. Viene perseguito con insistenza, in particolare, un ideale di reintegrazione dell’io nell’armonia profonda delle cose. Non stupisce, perciò, che egli insegua una concezione alta e sublime della poesia, come momento misterioso di identificazione con la vita universale, e perciò come momento assoluto di verità: è questo il senso dell’aggettivo “orfico” che ricorre nel titolo della prima e unica raccolta pubblicata in vita dal poeta (Canti orfici). Rientrano in tale prospettiva la scelta delle parole e la loro collocazione nel testo: esse rispondono all’intento di moltiplicare le analogie, di evocare allargamenti semantici servendosi soprattutto di atmosfere musicali e dell’alone indefinito di colore e ritmo che si costruisce attorno ai vocaboli. Nei Canti orfici, però, si agita una diversa e più bruciante verità. La condizione dell’emarginato e il senso dello sradicamento erompono a smentire la desiderata armonia cosmica. Il soggetto appare sulla scena con i panni del vagabondo o dell’uomo sofferente tra la folla e, nel momento stesso in cui la poesia accoglie e comincia a rappresentare tale diversa realtà, cade ogni proposito armonizzante e ogni pretesa orfica. Violenta aggressività e bisogno di tenerezza convivono nell’animo del poeta: ogni incontro può suscitare una commossa adesione emotiva e psicologica o può, al contrario, liberare energie aggressive. La tematica sessuale, in particolare, è rappresentata in termini sadici, divenendo canale stravolto per inscenare una ribellione e una reazione distruttiva. È però anche un momento di verità perché rivela il volto reale dei rapporti umani. All’esaltazione della poesia come momento di armonia e di verità si contrappone, dunque, la degradazione feroce della figura del poeta alla ricerca di un linguaggio indefinito e musicale, di un lessico crudo e plebeo. Elementi che rendono complessa la ricezione della poetica di un grande autore come Dino Campana, che, dopo diversi periodi di internamento intervallati da numerosi viaggi, morì il 1° Marzo del 1932 nel manicomio di Castel Pulci a Firenze.

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P.S. E così dimenticammo le rose.

Vi amai nella città Vi amai nella città dove per sole strade si posa il passo illanguidito dove una pace tenera che piove a sera il cuor non sazio e non pentito volge a un'ambigua primavera in viole lontane sopra il cielo impallidito

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Campana

In un momento Sono sfiorite le rose I petali caduti Perché io non potevo dimenticare le rose Le cercavamo insieme Abbiamo trovato delle rose Erano le sue rose erano le mie rose Questo viaggio chiamavamo amore Col nostro sangue e colle nostre lagrime facevamo le rose Che brillavano un momento al sole del mattino Le abbiamo sfiorite sotto il sole tra i rovi Le rose che non erano le nostre rose Le mie rose le sue rose

Dino

In un momento

Milano, 6 gennaio 1885 Stresa, 1º novembre 1957

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RE sano

Mangia

a cura di Mimmo Saccà

Diete senza grassi non fanno dimagrire e possono far male

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pecialmente con l’avvicinarsi della prova costume in molti corrono ai ripari per rimettersi in forma, molto spesso lanciandosi in diete “privative” per raggiungere ancor più in fretta i propri obiettivi. Diete che molto spesso risultano essere prive di grassi e alimenti essenziali per favorire una perdita di peso sempre in salute: secondo una recente analisi portata avanti dal National Obesity Forum e dalla Public Health Collaboration – due istituzioni che si occupano della salute pubblica nel Regno Unito –, infatti, evitare del tutto cibi del genere potrebbe rivelarsi non solo dannoso per proprio organismo ma anche controproducente per quanto riguarda la perdita di peso. Secondo gli stessi, infatti, la scelta di prediligere diete povere di grassi non sarebbe stata efficace per combattere l’obesità tra la popolazione britannica. Piuttosto, secondo gli esperti delle due associazioni, potrebbe essere più efficace cercare di abolire alcune abitudini non proprio corrette, come gli spuntini fuori pasto, in quanto molto spesso sono i colpevoli che portano all’aumento di peso. Viene consigliato, quindi, assumere cibi contenenti grassi durante la propria dieta, ovviamente con le proprie misure, senza esagerazioni: secondo i ricercatori delle due associazioni infatti bisognerebbe cercare di sfatare quel mito secondo il quale chi mangia grasso diventa grasso: ad avere parte della colpa – come evidenziato dal report – sono anche campagne pubblicitarie, le quali spesso possiedono un’influenza negativa sulla salute delle persone. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

Per questo motivo gli esperti consigliano di evitare cibi etichettati come “light” o comunque “con pochi grassi” e “a basso contenuto colesterolo” e, specialmente alle persone affette da diabete di tipo 2, dovrebbero optare per i cosiddetti cibi che contengono “grassi ‘buoni’” e cercare di non mangiare troppi carboidrati. L’esercizio fisico, infatti, secondo gli stessi non riesce a rimediare ai danni di una dieta sbagliata. Formaggi, yogurt e latte: anche questi, spesso assenti in molte diete, secondo gli esperti possono ridurre la possibilità di diventare obesi, e potrebbero essere affiancati ad altri cibi “naturali” e nutrienti come carne, pesce, noci, olive e, soprattutto, gli avocado. 25 Maggio 2016


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RE sano

La ricetta

Crocchè di patate

Ingredienti per 25 crocchè:

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1 kg di patate a pasta gialla 3 uova 40 gr di parmigiano 40 gr di pecorino 200 gr di mozzarella Prezzemolo Sale Pepe 2 albumi pangrattato

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PREPARAZIONE

Lavare le patate e cuocetele in una pentola con abbondante acqua per 20/30 minuti dall’inizio dell’ebollizione. Nel frattempo sgocciolate la mozzarella, tagliatela dadini e mettetela in frigo. Scolare le patate, pelatele e passatele nello schiaccia patate raccogliendo la purea in una ciotola capiente. Aggiungere alla purea di patate le uova, il parmigiano, il pecorino, una presa di sale, il pepe e il prezzemolo tritato. Impastate bene gli ingredienti e amalgamare il tutto formando un impasto sodo. Inumidite le mani, prendete una cucchiaiata di impasto e ponetevi al centro un po’ di mozzarella. Richiudete l’impasto formando dei cilindretti che andrete a disporre su un piatto da portata. Quindi passare i crocchè di patate nell’albume e infine nel pangrattato e riponeteli in frigo per un’oretta. Scaldare l’olio in un ‘ampia padella e friggete i crocchè di patate finché la panatura non sarà bella dorata. Sollevare quindi i crocchè con una schiumarola e adagiateli su un piatto foderato con carta assorbente. Servite i crocchè di patate caldi.

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Messina - Corso Vittorio Emanuele, palazzata e porto



n° 241 anno XIIV - 18 Maggio 2016

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Con l’acqua alla gola

La situazione politico-economica di Messina


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