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THE MARKETING CORNER

RAW MATERIALS

Aumento dei costi delle materie prime: cosa succederà nel 2022?

Una situazione difficile da interpretare e le cui conseguenze non sembrano facilmente prevedibili: l’aumento dei costi delle materie prime e delle risorse energetiche nel 2021 ha sconvolto il settore manifatturiero e non solo. La ripresa delle attività seguita al blocco dovuto alla crisi sanitaria mondiale è stata talmente prorompente e caratterizzata da una richiesta di risorse così eccezionale da creare un corto circuito nella supply chain, a cui si devono aggiungere le complicazioni derivate dalle limitazioni alle esportazioni imposte da alcuni Paesi e la Brexit, che ha comportato ritardi nei trasporti europei. Dall’altra parte dell’oceano, a complicare ulteriormente la situazione negli Stati Uniti ha contribuito la tempesta invernale Uri che ha rallentato trasporti e spedizioni, determinando una crescita esponenziale dei prezzi proprio all’inizio della fase di ripresa economica. L’industria delle vernici ha subito importanti ripercussioni soprattutto per la scarsità improvvisa di solventi, resine e pigmenti, elementi fondamentali per la formulazione dei prodotti vernicianti. Ciò ha comportato un’impennata dei costi di queste materie prime fondamentali per il settore, costi che, nel caso dei solventi, sono arrivati a raggiungere un prezzo maggiorato dal 200 al 300% rispetto all’anno precedente, come denuncia nel suo ultimo comunicato stampa la British Coating Federation, una delle associazioni di categoria più attive nel panorama europeo. Per fornire una panoramica generale su quello che ci attenderà nel 2022,

abbiamo scelto di raccogliere qui di seguito le comunicazioni di alcune delle più importanti aziende produttrici di materie prime a livello mondiale che hanno voluto informare i propri clienti sull’aumento dei costi dei propri prodotti. Le previsioni non sono rosee: i principali esperti prevedono che i costi energetici - e quello del petrolio in particolare - resteranno stabili – quindi elevati – anche nel 2022; quello che ci auguriamo è che il mercato regga l’impatto di questa situazione i cui contorni futuri sono ancora tutti da delineare.

Archroma

A partire dal 1° ottobre 2021, Archroma ha aumentato i prezzi dei suoi prodotti fino a 0,25 USD per kg. Questi adeguamenti sono stati applicati a tutti i prodotti Archroma a livello globale. L’aumento si è reso necessario per compensare costi di trasporto e logistica attualmente eccezionalmente elevati. “Archroma ha attuato ogni sforzo per assorbire questi aumenti”, afferma Marcos Furrer, Chief Operating Officer di Archroma. “Tuttavia, abbiamo raggiunto un punto in cui questi adeguamenti sono necessari per poter mantenere i nostri livelli di servizio”. Axalta Coating Systems

Nel luglio 2021 Axalta ha annunciato che avrebbe applicato ulteriori aumenti ai prezzi in tutte le sue linee operative globali a causa delle continue pressioni inflazionistiche. Gli aumenti hanno avuto effetto immediato o come consentito sulla base dei contratti. Dall’inizio del 2021, il costo delle materie prime utilizzate nella produzione di vernici è aumentato in modo significativo e i costi di produzione delle non materie prime, tra cui trasporti, energia e manodopera, hanno continuato ad aumentare ben oltre le precedenti previsioni. Gli adeguamenti dei prezzi sono variati a seconda dell’area geografica, dei prodotti offerti e del mercato/i servito/i. In alcuni casi, gli aumenti possono essere maggiori laddove le condizioni richiedano ulteriori adeguamenti. “Anche con le misure aggressive di controllo dei costi in atto lungo la nostra supply chain globale, stiamo incontrando costi straordinari e pressioni inflazionistiche”, ha affermato Sean Lannon, Chief Financial Officer di Axalta. “Queste pressioni hanno reso necessario aumentare i prezzi in modo appropriato per aiutare a compensare i continui aumenti dei costi e garantire la nostra capacità di continuare a fornire un supporto eccezionale, soluzioni innovative e i migliori prodotti del settore ai nostri clienti”.

Axalta continuerà a promuovere l’eccellenza operativa in tutta la struttura organizzativa con l’obiettivo di ridurre al minimo l’impatto dei costi e delle pressioni inflazionistiche. I rappresentanti di vendita Axalta comunicano i dettagli dell’aumento dei prezzi direttamente ai clienti per tutti i prodotti interessati.

BASF

A partire dal 1° dicembre, BASF ha aumentato i prezzi dei suoi additivi per l’industria delle vernici e dei rivestimenti a livello globale: Attagel®, Dispex® , Efka®, Foamaster®, FoamStar®, Hydropalat®, Irgafos®, Irganox®, Loxanol® , Rheovis®, Sterocoll®, Tinuvin® e Uvinul® . L’aumento dei prezzi è stato subordinato al contratto in vigore. Per compensare l’aumento dei costi delle materie prime, dei trasporti e dell’energia, nonché altri costi crescenti, tra cui manodopera, imballaggio e manutenzione, BASF ha aumentato i prezzi fino al 35%. “Gli aumenti si sono resi necessari per continuare a supportare i nostri clienti con prodotti e servizi di alto livello”, afferma l’azienda.

BYK Additives

Il fornitore di additivi e strumenti di misura, BYK ha annunciato l’aumento dei prezzi dei suoi additivi del 15% a partire dal 1° gennaio 2022. L’aumento può variare a seconda sulla situazione dei costi. “Questa misura si è resa necessaria per mantenere alto il livello di servizio e innovazione di BYK Additives per i propri clienti alla luce dell’aumento dei costi delle materie prime, trasporto, imballaggio ed energia”, ha affermato l’azienda.

Clariant

Clariant ha aumentato i prezzi di tutte le linee di prodotti del portfolio Industrial & Consumer Care nella regione EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) nell’intervallo del 25-35%. Maggiori aumenti saranno imposti sui singoli prodotti particolarmente colpiti dall’aumento dei costi. L’aumento avrà effetto immediato o quando i contratti lo consentiranno. Questi aggiustamenti di prezzo derivano dai forti aumenti dei costi delle materie prime essenziali, del trasporto nazionale e intercontinentale, dell’imballaggio e dei costi energetici.

ECKART

ECKART, produttore di pigmenti ad effetto metallizzato e perlaceo per varie applicazioni industriali, ha annunciato un aumento dei prezzi per i suoi prodotti a partire dall’inizio del 2022. Negli ultimi mesi, l’azienda ha cercato di minimizzare l’impatto dei continui aumenti di prezzo delle materie prime e di altri prodotti. Tuttavia l’inflazione globale in corso per quanto riguarda materie prime, logistica, energia e imballaggi ha portato a questa decisione: un aumento del prezzo dei prodotti a partire dal 1° gennaio 2022. “Anche se impopolari, queste decisioni sono necessarie affinché ECKART possa rimanere un fornitore responsabile e di qualità per l’industria delle specialità chimiche e delle vernici”, ha affermato l’azienda.

LANXESS

L’azienda di prodotti chimici speciali LANXESS ha dichiarato di aver imposto sovrapprezzi temporanei per la sua gamma di pigmenti inorganici in tutto il mondo. Il motivo di questa scelta è dovuto al massiccio aumento dei costi energetici per elettricità, gas e vapore. Dopo un primo aumento all’inizio di settembre 2021, i prezzi dei pigmenti di ossido di ferro e di ossido di cromo di tutti i siti produttivi sono aumentati di 300€ per tonnellata, o l’equivalente in valuta nazionale. LANXESS ha informato individualmente i propri clienti sugli effetti di questo aumento. La business unit Inorganic Pigments (IPG) dell’azienda è un produttore globale di ossidi di ferro sintetici e ossidi di cromo inorganici. I suoi prodotti sono stati utilizzati per molti decenni come coloranti per materiali da costruzione, vernici e rivestimenti, plastica, carta e altre applicazioni. Tutti i pigmenti inorganici sono prodotti secondo rigorosi criteri di sostenibilità.

Sun Chemical

Sun Chemical ha recentemente annunciato che aumenterà i prezzi dell’intero portfolio di materiali da imballaggio, inchiostri commerciali da stampa e serigrafici, vernici, materiali di consumo e adesivi in Nord America. L’azienda comunicherà gli aumenti specifici direttamente ai propri clienti. La società ha dichiarato che l’aumento dei prezzi è causato dal ritmo senza precedenti dei movimenti inflazionistici dei costi, che sta ancora incidendo sulle materie prime e sui componenti da imballaggio per l’industria degli inchiostri, nonché dalla persistente carenza di manodopera e dalle dinamiche della domanda e dell’offerta nel mercato della logistica regionale e globale. “La priorità di Sun Chemical per tutto il 2021 è stata quella di garantire che i nostri prodotti fluissero verso i nostri clienti, consentendo loro di mantenere in funzione i loro stabilimenti. Continuiamo a sfruttare la nostra rete globale per garantire materie prime e servizi necessari. Tuttavia, la competizione per queste risorse è significativa e sta portando i costi sempre più in alto alti e più velocemente di quanto possiamo superare attraverso programmi di efficienza. Ciò ci richiede di aumentare i prezzi ai nostri clienti, in modo da poter continuare a garantire l’apporto necessario per realizzare e fornire prodotti di qualità”, ha affermato Chris Parrilli, Presidente di North American Inks.

I ricercatori hanno sviluppato un rivestimento in nanoscala per finestre che riduce i costi energetici

La tecnologia in scala nanometrica potrebbe elevare le prestazioni termiche delle finestre a vetro singolo e renderle come quelle delle finestre a doppio vetro.

Iricercatori della Penn State University hanno sviluppato una tecnologia in nanoscala che potrebbe aiutare a elevare le prestazioni termiche delle finestre a vetro singolo, portandole sullo stesso livello di quelle delle finestre a doppio vetro in inverno. Inserendo uno strato di aria isolante, le finestre a doppio vetro consentono di migliorare l’efficienza energetica rispetto alle finestre a vetro singolo, sebbene la loro sostituzione possa essere costosa o tecnicamente impegnativa. Un’alternativa più economica ma meno efficace sarebbe quella di rivestire le finestre a vetro singolo con pellicole metalliche traslucide in grado di assorbire parte del calore solare in inverno senza compromettere la trasparenza del vetro. Tuttavia, la soluzione sviluppata dai ricercatori potrebbe ora migliorare l’efficacia del rivestimento. “La luce nel vicino infrarosso – una porzione di luce solare che gli esseri umani non possono vedere ma che possono percepire come calore – può attivare effetti luce-calore unici su alcune nanoparticelle metalliche, migliorando il modo in cui il calore scorre verso l’interno attraverso una finestra. Eravamo interessati a capire come questi effetti potessero essere utili per il risparmio energetico degli edifici, in particolare durante la stagione invernale”, ha affermato Julian Wang, professore associato di ingegneria architettonica e affiliato al Dipartimento di Architettura del College of Art and Architecture e al Materials Research Institute di Penn State.

Lo studio

Il team di ricerca ha prima sviluppato un modello per stimare la quantità di calore della luce solare che verrebbe riflessa, assorbita o trasferita attraverso una finestra ricoperta con nanoparticelle metalliche. Hanno selezionato il composto fototermico per la sua capacità di assorbire la luce nel vicino infrarosso del sole consentendo allo stesso tempo un’ampia trasmissione della luce visibile. Il modello prevedeva che il rivestimento riflettesse meno luce o calore nel vicino infrarosso, assorbendone di più attraverso la finestra rispetto alla maggior parte degli altri rivestimenti. © Unsplash Quindi, testando in laboratorio una finestra a pannello singolo rivestita con le nanoparticelle sotto la luce solare simulata, i ricercatori hanno confermato le previsioni fatte dalla simulazione: si è verificato un aumento significativo della temperatura sul lato della finestra rivestita con le nanoparticelle, indicando che il rivestimento potrebbe assorbire il calore dalla luce solare all’interno, al fine di compensare il calore interno perso attraverso una finestra a vetro singolo. I ricercatori hanno quindi implementato i loro dati in una simulazione su larga scala per analizzare i risparmi energetici di un intero edificio con finestre rivestite in climi diversi. Rispetto a un rivestimento a bassa emissività di una finestra a vetro singolo disponibile in commercio, il rivestimento fototermico ha assorbito gran parte della luce nella regione del vicino infrarosso dello spettro, mentre la finestra con rivestimento convenzionale la rifletteva all’esterno. Questo assorbimento del vicino infrarosso ha comportato una riduzione di circa il 12-20% della perdita di calore rispetto agli altri rivestimenti e un potenziale di risparmio energetico complessivo dell’edificio fino a circa il 20% rispetto a un edificio senza rivestimenti su finestre a vetro singolo. Per tenere conto dei cambiamenti stagionali, i ricercatori hanno anche implementato tende da sole nella loro simulazione a scala di edificio, bloccando i raggi solari più diretti che riscaldano l’ambiente in estate, annullando in gran parte il trasferimento di calore indesiderato e qualsiasi costo di raffreddamento associato. “Come dimostrato da questo studio, in questa fase di ricerca possiamo ancora migliorare le prestazioni termiche complessive delle finestre a vetro singolo, in modo che siano simili alle finestre a doppio vetro nella stagione invernale. Questi risultati sfidano la soluzione convenzionale di utilizzare più strati o materiali isolanti per il retrofit di finestre a vetro singolo per il risparmio energetico”, ha aggiunto Wang.

Per maggiori informazioni: www.psu.edu/news/

Tre generazioni di innovazioni e tecnologie nella produzione di catene di convogliatori aerei di elevata qualità

Orbita, azienda affermata nel settore dei componenti per convogliatori aerei e a pavimento, festeggia i 60 anni di attività.

Nata nel 1962 per la produzione di minuterie metalliche destinate principalmente all’industria automobilistica, già dalla metà degli anni ‘60 Orbita amplia la propria gamma produttiva con la progettazione e realizzazione di catene e cuscinetti per trasportatori, i prodotti che attualmente rappresentano la quasi totalità del suo fatturato. Il continuo investimento in tecnologia fatto fin dall’inizio ha permesso all’azienda di imporsi nel mercato degli impianti di verniciatura e di essere pienamente ripagata dalla fiducia dei suoi affezionati clienti. Il percorso imprenditoriale di Nazzareno Roda, presidente di TSPGROUP, che fa capo alle Trafilerie San Paolo, è l’emblema di quello di un’intera generazione. A metà degli anni ‘60 Nazzareno Roda incrocia i destini con Trafilerie San Paolo, azienda fondata nel 1966 da tre soci e specializzata nella trafilatura di tubi in acciaio inossidabile. Nazzareno Roda fece decollare la loro attività, importando in Italia la tecnica della deformazione plastica a freddo. Questa importante innovazione ha progressivamente trasformato i clienti di Trafilerie San Paolo da tornitori (con scarti nell’ordine del 60% e livelli di qualità non costanti) a stampatori. Oltre alla capofila Trafilerie San Paolo, il Gruppo comprende: altre due trafilerie, Gerosa e Meal, ciascuna con una diversa specializzazione; Raptor, per lo sviluppo di software applicativi; Tramev, con le sue strumentazioni per le principali macchine per la trafilatura; e Orbita. Quest’ultima si trova a Cesana Brianza (LC) ed è l’orgoglio della famiglia Roda. “L’azienda fu fondata nel 1962 per produrre catene per convogliatori aerei: questa è

© Orbita una piccola nicchia in cui siamo leader europei con i nostri prodotti di eccellenza. Lavoriamo per i maggiori produttori mondiali di impianti convogliatori e le nostre catene sono fondamentalmente il ‘cuore’ dell’intero meccanismo”, affermano Matteo e Giacomo Roda, che rappresentano la terza generazione che lavora in azienda. “Osservando questi impianti, nostro nonno si rese conto che le catene utilizzate erano estremamente pesanti, aggiungendo così un ulteriore aggravio a quelle strutture. Grazie alla sua esperienza con gli acciai di altissima qualità, ha inventato una catena molto più leggera abbinata a un nuovo cuscinetto (inventato anch’esso da lui) a pieno riempimento di sfera, senza ghiera, così da resistere alle alte temperature. Non è stato facile combattere contro le ‘corazzate’ dei grandi costruttori britannici e statunitensi, ma alla fine Orbita ha preso il sopravvento. Ora produce decine di migliaia di metri di catena all’anno”. Oggi l’attività dell’azienda si svolge in un moderno stabilimento di circa 2.000 m2. Il suo personale altamente qualificato si avvale di sofisticate macchine automatiche, oltre a robot di montaggio in grado di completare il processo produttivo di un intero componente in modo autonomo ed in assoluta sicurezza. Competenza tecnica e innovazione restano il cavallo di battaglia e il tratto distintivo dell’intero Gruppo.

Per maggiori informazioni: www.orbita.it

Anton Paar festeggia il suo 100° anniversario

Il 4 gennaio 2022 Anton Paar ha celebrato il suo centesimo anniversario.

Anton Paar, specializzata nella misurazione di densità e concentrazione, reometria e misurazione di CO2, ha recentemente festeggiato il suo 100° anniversario. Fondata il 4 gennaio 1922 come officina di fabbri, l’azienda conta oggi più di 3.500 dipendenti.

Origine e storia

L’azienda è stata fondata da Anton Paar che fin dall’inizio ha coinvolto le due figlie Hermine e Margareta (detta Gretl), nell’attività. Mentre Hermine era responsabile della contabilità, Gretl lavorava in officina. Successivamente, Anton Paar si ritirò gradualmente dall’attività, e Gretl, a quel tempo la prima donna e maestra fabbro in Stiria, ne assunse la gestione. La fotocamera a raggi X a piccolo angolo Kratky è stato il primo strumento di analisi scientifica sviluppato dall’azienda.

L’espansione

Dagli anni ‘50 in poi, l’azienda si è concentrata sulla tecnologia di misurazione e analisi per diversi settori, dai produttori di birra, vino e bevande analcoliche, alle aziende farmaceutiche e cosmetiche, ai produttori di cioccolato o display per telefoni cellulari. Nel 1963 il genero di Gretl, Ulrich Santner (1932-2020), assume la direzione dell’azienda e pone le basi per l’espansione dell’azienda nel campo della tecnologia di misurazione, stabilendo contatti con le università e contribuendo al trasferimento di nuove tecnologie dalla ricerca all’industria. Infine, nel 1997, suo genero e attuale amministratore delegato Friedrich Santner è entrato a far parte della direzione. Sotto la sua guida, sono state fondate molte nuove filiali di vendita e assistenza e sono state acquisite società di tecnologia di misurazione complementari. Anton Paar ha ora 45 società sorelle e filiali, nonché 50 partner di vendita e opera in più di 110 paesi in tutto il mondo. Friedrich Santner si concentrò anche sull’espansione della ricerca e dello sviluppo interno.

Sostenibilità e quinta generazione

La Santner Private Foundation senza scopo di lucro è proprietaria dell’azienda dal 2003. La fondazione ha due scopi: promuovere la scienza e la ricerca senza scopo di lucro, nonché prevenire e combattere la tossicodipendenza. Nel gennaio 2020, i figli di Friedrich Santner, Jakob e Dominik Santner, sono entrati a far parte del consiglio di amministrazione dell’azienda, diventando così la quinta generazione a far parte del team di gestione. “Talento, impegno e coesione interna, sia nei periodi buoni che in quelli difficili, hanno sempre contraddistinto noi e la nostra azienda. Con questi attributi, stiamo entrando con fiducia nel secondo secolo della nostra storia”, riprende il CEO Friedrich Santner.

Per maggiori informazioni: www.anton-paar.com/it-it/

© Anton Paar

Il rover Perseverance della NASA ha individuato un rivestimento viola su Marte

Il rover Perseverance della NASA ha individuato un rivestimento sottile, liscio e viola su alcune pietre su Marte, che potrebbe contenere indizi sul potenziale del pianeta per la vita antica.

La polvere rossa dipinge Marte con sfumature rossastre, dalla superficie al cielo. Ma il rover Perseverance della NASA ha individuato delle strisce di un altro colore tra le sfumature rosse. In quasi tutti i luoghi visitati dal geologo robotizzato, la superficie marziana include delle tonalità viola. Il colore forma un rivestimento sottile e liscio su alcune pietre e lascia delle macchie simili a vernice su altre. Altre rocce ancora sembrano essere state parzialmente smerigliate con del magenta, sostiene Ann Ollila1, una geochimica del Los Alamos National Laboratory che ha presentato una prima analisi dei rivestimenti2 in una recente conferenza dell’American Geophysical Union (AGU). Il colore si trova su rocce con forme e dimensioni diverse, anche dei minuscoli ciottoli non sono sfuggiti al viola. Ma come si sono formati esattamente questi rivestimenti? “Non ho una risposta esaustiva”, afferma Ollila. Gli scienziati sono ansiosi di saperne di più. “C’è molto da aspettarsi mentre continuiamo a fare analisi”, afferma Nina Lanza3, team lead for Space and Planetary Exploration del Los Alamos National Laboratory, che ha studiato i rivestimenti insieme a Ollila.

1 https://scholar.google.com/citations?hl=en&user=2b-ZCF8AAAAJ&view_op=list_ works&sortby=pubdate 2 https://agu.confex.com/agu/fm21/meetingapp.cgi/Paper/989148 3 https://www.lanl.gov/discover/publications/national-security-science/2021-spring/mars.php

Il rover Perseverance della NASA ha catturato questa immagine della roccia Nataani nel maggio 2021, che include una macchia viola vicino al bordo destro del fotogramma. Cinque piccoli fori perforano il rivestimento dove sono stati utilizzati una serie di colpi laser per studiare la composizione della roccia.

© JPL-CALTECH

L’origine delle misteriose macchie potrebbe aiutare a rivelare indizi sul passato di Marte, incluso se abbia ospitato vita antica. Quando i rivestimenti si sono formati, avrebbero potuto codificare le informazioni sulle condizioni circostanti nella loro composizione chimica e minerale, aiutando gli scienziati a ricostruire ambienti ormai perduti. Potrebbero anche contenere prove di vita più dirette: sulla Terra, rivestimenti simili si creano con l’aiuto di microbi. I rivestimenti viola marziani sono stati trovati nel cratere Jezero, una fossa larga 28 miglia creatasi dall’impatto di un meteorite miliardi di anni fa, che un tempo ospitava un antico lago. Perseverance è atterrato nel cratere nel febbraio 20214 e da allora lo attraversa. A quasi ogni fermata lungo il percorso del rover, nelle sue immagini sono emersi bagliori viola. Le prime analisi indicano la presenza di idrogeno e ossidi, suggerendo che l’acqua abbia svolto un ruolo nella formazione delle macchie viola. Ma finora i ricercatori hanno analizzato solo pochi campioni e sono ancora alle prese con molte sfide. Ad esempio, la separazione delle firme chimiche dei rivestimenti, della roccia sottostante e della polvere sempre presente sulla superficie marziana è complessa. Il team spera di districare ulteriormente la chimica dei rivestimenti e cercare la materia organica associata alle croste marziane, che potrebbe suggerire la presenza di microbi. Ma riportare le rocce sulla Terra per l’analisi di laboratorio è uno dei pochi modi per definire definitivamente come si sono formate le macchie.

4 https://www.nationalgeographic.com/science/article/nasa-perseverance-roverhas-just-landed-on-mars

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