La Subfornitura N°4 Settembre 2025

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ubfornitura

La curiosità è la molla di ogni scoperta.

Produzione molle in acciaio per tutte le applicazioni industriali, minuterie metalliche e particolari sagomati in filo e nastro.

Via della Meccanica, 14

37139 VERONA (Zona industriale Basson)

Tel. +39 045 8510066 - Fax. +39 045 8510012 molle@gardesano.it - gardesano.it

Mollificio Gardesano, intuito e passione

L’attività del Mollificio Gardesano S.p.A. comprende la produzione di elementi elastici metallici, più comunemente chiamati molle e minuterie metalliche.

Sorto nel 1953 per iniziativa di Ubaldi Bruno, il Mollificio Gardesano S.p.A. si è poi sviluppato, anche con l’apporto dal 1955 del figlio del fondatore, Ettore, fino a raggiungere le caratteristiche di piccola industria, con insediamento in sede più adeguata nel 1960 Nel 1981, in concomitanza con l’entrata in azienda di Ubaldi Carlo, nipote del fondatore Bruno, il Mollificio Gardesano S.p.A. si trasferiva nella nuova ed attuale sede, situata nella funzionale Z.i. “Basson” di Verona.

L’azienda occupa mediamente 40 dipendenti su un area totale di 5.400 mq.

Filosofia aziendale è il costante sviluppo tecnologico con l’inserimento di macchinari produttivi d’avanguardia e la conseguente possibilità di ampliare la propria gamma di prodotti.

L’azienda è completamente disponibile a tutte le esigenze del Cliente, sia produttive che di tempistica, sia come consulenza per la definizione del progetto e di conseguenza dell’elemento elastico più adatto alle necessità del Cliente stesso.

L’azienda è inoltre attenta anche ai continui sviluppi del mercato per quanto riguarda l’utilizzo di nuovi materiali e di nuove lavorazioni atte alla realizzazione di prodotti più affidabili e rispondenti alle esigenze ed agli standard richiesti dai commitenti.

Sistema Qualità

Con lo scopo di soddisfare le richieste sempre più esigenti della Clientela ed assicurare precisione ed affidabilità al processo produttivo, il Mollificio Gardesano S.p.A. si è dedicato allo sviluppo e alla realizzazione del progetto Qualità, ottenendo la Certificazione Aziendale, secondo la normativa di riferimento “UNI EN ISO 9001”.

Beni strumentali: l'export resta stazionario

Panni industriali per la pulizia di frese e torni Una piattaforma per connettere persone, tecnologie e dati

Editoriale

AI e formazione per sfidare l'incertezza globale (E. De Vecchis) 4

Storia di copertina

Dal cuore della Franciacorta, l'alluminio del futuro .......6

Attualità

Macchine utensili: gli ordini tornano a crescere 10

Notizie attualità 14

Veneto Est punta sull'estero ma pesano i dazi e la frenata tedesca ............................................................16

Beni strumentali: l'export resta stazionario .................20

Un settore "in sospeso" ma pronto a ripartire 23

Appuntamenti

SPS 2025: tecnologie, innovazioni e giovani talenti ....26

Formazione

Professionisti della saldatura certificati 27

Panni industriali per la pulizia di frese e torni 28

Alla SPAC University +50% di iscrizioni al percorso di formazione tecnica ......................................................30

Macchine Utensili

Integrare i robot industriali per migliorare i processi produttivi 32

Stampa 3D

Produzione additiva di componenti metallici ..............34

Componenti

Innovare le soluzioni di testing nel settore automotive 36 Notizie componenti 37

Transizione digitale

Una piattaforma per connettere persone, tecnologie e dati

Soluzioni ERP per la trasformazione digitale delle imprese aerospace

transizione digitale 42

Soluzioni ERP per la trasformazione digitale delle imprese aerospace .......................................................44

Materiali

Un piano d'azione per rafforzare la filiera europea di acciaio e metalli 46

Automazione

Macchine utensili: gli ordini tornano a crescere
Dal cuore della Franciacorta, l'alluminio del futuro

AI E FORMAZIONE PER SFIDARE L'INCERTEZZA GLOBALE

Il panorama industriale italiano si trova ad affrontare un periodo di incertezza e rallentamento, in un contesto globale segnato da tensioni geopolitiche e nuove dinamiche di mercato. Dai settori più tradizionali come quello delle macchine per la lavorazione del legno e degli utensili, fino all'industria siderurgica, i dati recenti confermano un quadro in calo, pur con alcuni segnali di speranza per il futuro.

Il comparto delle macchine, utensili e accessori per la lavorazione del legno ha visto una flessione nel 2024, con una produzione scesa a 2.420 milioni di euro, un calo dell'8,7% rispetto all'anno precedente. Secondo Dario Corbetta, direttore di Acimall, questa situazione è il riflesso di una "sospensione temporale" nella crescita, dovuta in parte al rinvio dei problemi strutturali del settore, mascherati in precedenza dalle misure di sostegno post-pandemia.

Questa tendenza negativa si estende all'intera industria italiana del bene strumentale, che ha registrato un fatturato di 52,5 miliardi di euro, in calo del 7,4% rispetto al 2023. Sebbene il 2024 sia stato uno dei peggiori degli ultimi anni, il presidente di Federmacchine, Bruno Bettelli, intravede un leggero recupero per il 2025, grazie al mercato domestico e alla sostanziale tenuta dell'export. Tuttavia, i segnali di ripresa sono modesti e il vero rilancio non è ancora alle porte.

Anche l’industria delle macchine utensili, robot e automazione ha vissuto un 2024 difficile, con la quasi totalità degli indicatori economici in calo, a eccezione di un piccolo incremento dell'export. Nonostante le difficoltà, il settore si conferma un protagonista internazionale, posizionandosi al quinto posto nella produzione mondiale e al quarto nell'export. Secondo Riccardo Rosa, presidente di UCIMU-

Sistemi per Produrre, il 2025 porterà un leggero miglioramento, ma la strada è ancora in salita. La volatilità geopolitica e le guerre commerciali rendono indispensabile un continuo investimento in innovazione, conoscenza e formazione. In questo contesto, l'industria italiana, composta prevalentemente da PMI, ha dimostrato grande resilienza, spinta anche dagli incentivi statali come i piani 4.0 e 5.0, che si sono rivelati cruciali. In un mondo sempre più interconnesso, infatti, l'innovazione tecnologica, i dati e l'intelligenza artificiale (AI) emergono come fattori determinanti che devono però essere incentivati. Ad esempio, una ricerca di Zebra Technologies ha rivelato che quasi il 20% degli esperti in machine vision nel settore automobilistico in Germania e nel Regno Unito ritiene che le proprie soluzioni di AI potrebbero funzionare meglio. La chiave per sbloccare il pieno potenziale dell'AI risiede nella gestione e condivisione dei dati. Troppo spesso, gli impianti produttivi operano in "silos", limitando l'efficacia dei modelli di apprendimento.

A livello europeo, un settore in affanno è quello dell'industria siderurgica che affronta sfide significative, minacciata da eccessi di capacità in Paesi terzi e da pratiche commerciali sleali. Per proteggere il comparto la Commissione Europea ha lanciato un Action Plan su acciaio e metalli con l'obiettivo di rafforzare la filiera attraverso la transizione ecologica e la neutralità climatica entro il 2050.

La chiave per il futuro risiede, perciò, nella capacità di affrontare problemi strutturali sfruttando al meglio la tecnologia e cogliendo le opportunità offerte dalle nuove politiche industriali a livello europeo.

di Eva De Vecchis

SEMILAVORATI

Per raggiungere risultati sempre più ambiziosi Eural Gnutti combina tecnologie di estrusione all’avanguardia, rigidi controlli di processo e accurati collaudi. Ma a guidare l'azienda rovatese sono, soprattutto, l’attività di Ricerca & Sviluppo e l'attenzione all'economia circolare.

Fondata nel 1968 a Rovato, Eural Gnutti è specializzata nella produzione di semilavorati in leghe di alluminio, con una leadership assoluta che la vede al primo posto, a livello mondiale, per le barre trafilate e tra i maggiori produttori europei di barre estruse e profilati. In virtù della sua vocazione per l’innovazione, l’azienda è costantemente impegnata nello sviluppo di leghe di alluminio senza piombo, ad alta lavorabilità, caratterizzate da un elevato contenuto di alluminio riciclato e da prestazioni eccellenti in termini di resistenza. Le sue barre sono particolarmente apprezzate dall’industria meccanica, automobilistica, aerospaziale, medicale, elettrica e elettronica, mentre i profilati, caratterizzati da trattamenti termici specifici, sono destinati ai settori automotive, pneumatica, attuatori, oleodinamica e alle aziende che realizzano dissipatori. L'impresa nasce dalla visione lungimirante di Oreste Gnutti, già co-fondatore, nel secondo dopoguerra, di una società specializzata nell’estrusione e trafilatura di metalli non

Dal cuore della Franciacorta, l'alluminio del futuro

ferrosi. La crescita prosegue sotto la guida dei figli Giuliano e Sergio, rispettivamente padre e zio dell’attuale Presidente Paola Gnutti, che hanno creduto nel grande potenziale dell'alluminio. Un’intuizione vincente che ha condotto il 1° maggio 1968, alla produzione del primo estruso Eural, segnando l’inizio di un percorso di crescita e innovazione. Nel 1985 la fonderia viene trasferita nella nuova sede di Pontevico, che consolida la capacità produttiva dell’azienda e pone le basi a una gamma di semilavorati rinomata e apprezzata

sia per la varietà di tipologie e dimensioni sia per l’eccellenza delle caratteristiche metallurgiche. Un risultato frutto di un mix produttivo unico che combina tecnologie di estrusione all’avanguardia, lavorazioni a freddo con trattamenti termici altamente sofisticati, rigidi controlli di processo e accurati collaudi. Nel tempo, l’azienda ha ampliato la propria capacità produttiva con nuove linee e macchinari, potenziando l’attività di Ricerca & Sviluppo per la formulazione di leghe di alluminio sempre più performanti. Questo approccio strategico ha

Paola Gnutti, Presidente di Eural Gnutti

permesso, soprattutto negli ultimi 15 anni, di conquistare nuovi mercati e attrarre clienti di rilievo a livello globale, all’insegna dell’innovazione continua e di una gestione integrata di tutte le fasi produttive, garanzia per i Clienti di una qualità costante nel tempo.

“La crescita è il filo conduttore che guida ogni attività di Eural Gnutti e ispira le nostre persone a intraprendere percorsi sfidanti, ma ricchi di opportunità. L’alluminio, metallo ancora 'giovane' e versatile, è al centro del nostro futuro e della nostra mission: esplorare nuovi mercati e ambiti applicativi, con determinazione e apertura, per offrire ai clienti soluzioni su misura e in grado di soddisfare al meglio le loro esigenze”, dichiara Paola Gnutti, Presidente di Eural Gnutti. “Eural viaggia infatti nel mondo grazie ai suoi prodotti, espressione tangibile dei suoi valori distintivi: qualità, trasparenza, responsabilità, attenzione al sociale e di un’innovazione sostenibile che guarda oltre il presente, con l’obiettivo di preservare le risorse, tutelare l’ambiente e creare valore per le prossime generazioni".

L’azienda produce interamente in Italia con i suoi due stabilimenti altamente specializzati: la fonderia di Pontevico, dove sono attive due linee di colata con forno fusorio a doppia camera e forni di attesa, e l’impianto di estrusione e trafilatura di Rovato che accoglie le billette provenienti da Pontevico. La presenza di una fonderia interna collegata all’impianto di estrusione consente a Eural Gnutti di offrire un’omogeneità tra le diverse colate nel lungo termine, a favore di una qualità stabile nel tempo, e la massima flessibilità produttiva,

anche in termini di sviluppo di nuove leghe. Questo approccio assicura una piena tracciabilità dei materiali, con un controllo costante della qualità e delle caratteristiche del semilavorato. Infine, la gestione autonoma della fusione favorisce un maggiore impiego di alluminio riciclato, contribuendo alla riduzione degli sprechi e al miglioramento dell’efficienza complessiva, con un impatto positivo in termini di sostenibilità e competitività.

L’ALLUMINIO GUIDA IL CAMBIAMENTO

Grazie al suo peso ridotto, l’alluminio offre un equilibrio perfetto tra leggerezza e resistenza, e consente di sviluppare soluzioni versatili e performanti. Facile da modellare e lavorare, vanta un’elevata durata nel tempo e un’ottima resistenza alla corrosione. Le sue proprietà termiche ed elettriche lo rendono un materiale ideale per numerose

applicazioni, mentre la sua totale riciclabilità lo posiziona come metallo sostenibile ed efficiente per il futuro. L’adozione dei principi dell’economia circolare è parte integrante della visione strategica di Eural Gnutti, che ha saputo anticipare i trend del futuro, puntando su un impiego

Paola Gnutti: “La crescita è il filo conduttore che guida ogni attività di Eural Gnutti e ispira le nostre persone a intraprendere percorsi sfidanti, ma ricchi di opportunità"

Scorcio delle billette nello stabilimento di Rovato (BS)
Barre trafilate

efficiente delle risorse e sulla sostenibilità dei processi produttivi. Questo approccio si è declinato, nel 2023, con una produzione di billette costituite al 74% da materiale riciclato, di cui 47% pre consumer (sfridi) e 27% post consumer (rottami) e un 26% di alluminio primario, a favore di una significativa riduzione dell’impronta di carbonio rispetto a un processo che utilizza solo materie prime vergini e un superiore risparmio energetico. In dettaglio, il riutilizzo dell’alluminio richiede solo il 5% dell’energia necessaria per produrne di nuovo e il suo impiego produce emissioni di CO2 7 volte inferiori rispetto all’alluminio primario. Questo modello non solo rende più efficiente e competitiva Eural Gnutti, ma apre nuove opportunità di mercato, integrandola in filiere produttive focalizzate sul recupero e sul riciclo delle risorse e favorendo, al contempo, lo sviluppo di soluzioni innovative in termini di progettazione e processi produttivi.

LA SOSTENIBILITÀ È SCRITTA

NEL DNA DI EURAL GNUTTI

La sostenibilità è da sempre scritta nel DNA di Eural Gnutti, una realtà che ha saputo anticipare le sfide ambientali, trasformandole in opportunità di crescita. Fin dagli anni ’90, l’azienda ha avviato lo sviluppo di leghe realizzate con la massima percentuale possibile di materiali post-consumer, in un’epoca in cui il settore privilegiava ancora l’uso di materiale primario. Oggi, alcune leghe arrivano a utilizzare fino al 95% di materiale riciclato, garantendo pari prestazioni elevate. L’attenzione all’ambiente si esprime anche attraverso la formulazione di leghe Lead Free, sviluppate in tempi in cui l’ecotossicità

del piombo non era ancora un tema centrale. Eural Gnutti ha creduto fin da subito nell’importanza di sviluppare materiali ad alta lavorabilità e privi di piombo, tanto da renderli un nuovo standard internazionale. Oggi, questa visione continua a guidare ogni scelta strategica: la sostenibilità non è un obiettivo cui tendere, ma un principio fondante che ispira ogni giorno l’azienda nel suo essere leader tecnologico di soluzioni sempre più efficienti e responsabili. L’azienda prosegue con determinazione il proprio percorso di sviluppo e tra le iniziative strategiche, grande attenzione è dedicata agli studi di Life Cycle Assessment (LCA), per valutare e ottimizzare l’impatto ambientale lungo l’intero ciclo di vita delle sue leghe del futuro.

Un approccio che, non solo permette di ottimizzare le risorse, ma rafforza il ruolo dell’alluminio come materiale strategico per la decarbonizzazione, contribuendo all’adozione di tecnologie pulite e alla transizione verso un’economia a basse emissioni. Per quanto

riguarda la gestione delle emissioni in atmosfera, nel 2024, Eural Gnutti ha avviato l’iter di certificazione ASI (Aluminium Stewardship Initiative) che si è concluso nel mese di maggio 2025 con il conseguimento del livello ASI Performance standard V3 per le sedi di Pontevico e Rovato. Si tratta di un traguardo che premia il percorso intrapreso dall’azienda in ambito ESG, basato su un modello industriale volto all’innovazione sostenibile.

“Questa certificazione rafforza il posizionamento di Eural Gnutti in qualità di attore di primo piano nella filiera dell’alluminio sostenibile”, commenta la Presidente Paola Gnutti. “È un riconoscimento che premia l’impegno profuso negli ultimi anni verso l’integrazione dei principi ESG nei processi decisionali, produttivi e organizzativi dell’azienda. Non rappresenta pertanto un traguardo ma una tappa di un percorso, di più ampio respiro, che vede nella responsabilità ambientale, sociale e nell’innovazione i capisaldi della crescita aziendale".

Foto aerea dello stabilimento Eural Gnutti a Rovato

Il 2024 si è rivelato complicato per l’industria italiana della macchina utensile che rimane comunque ai primi posti nella classifica mondiale. Atteso un miglioramento per il 2025 ma restano le preoccupazioni.

Il 2024 si è rivelato un anno complesso per l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione, che ha visto calare pesantemente la quasi totalità degli indicatori economici. Solo l’export ha segnato un piccolo incremento. Nonostante ciò, l’industria italiana di settore si è confermata, ancora una volta, tra i principali protagonisti dello scenario internazionale ove è risultata quinta nella classifica mondiale di produzione e quarta in quella di export.

Le previsioni per il 2025 sono di leggero miglioramento, rispetto al 2024, ma i risultati attesi non sono certo brillanti. Questo, in sintesi, è il quadro illustrato dal presidente di UCIMU-Sistemi per Produrre Riccardo Rosa, in occasione dell’Assemblea dei soci a cui è intervenuto il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi.

I CONSUNTIVI 2024

Secondo i dati di consuntivo elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU, nel 2024, la produzione italiana di macchine utensili, robot e automazione si è attestata a 6.327 milioni di euro, registrando un calo del 16,9% rispetto al 2023.

Il risultato è stato determinato dal pesante ridimensionamento delle

Macchine utensili: gli ordini tornano a crescere

consegne dei costruttori italiani sul mercato interno, scese, del 39,5%, a 2.054 milioni, zavorrate dal crollo del consumo domestico che si è fermato a 3.707 milioni, il 36,3% in meno rispetto all’anno precedente. Anche le importazioni hanno sofferto, attestandosi a

1.653 milioni, -31,8%.

Differente è risultata la performance delle imprese italiane sui mercati esteri, come conferma il dato di export che è cresciuto, di un timido 1,2%, a 4.273 milioni di euro, segnando un nuovo record per il settore.

L'Assemblea dei soci di UCIMUSistemi per Produrre

Il rapporto export su produzione è salito, dal 55,5% del 2023, al 67,5% del 2024.

Nel 2024, principali mercati di sbocco dell’offerta italiana sono risultati: Stati Uniti (629 milioni, +10,9%), Germania (365 milioni, +1,6%), Cina (240 milioni, -16,3%), Francia (204 milioni, -17,6%), Turchia (190 milioni, -10,3%), India (185 milioni, +58,3%), Messico (176 milioni, -9,9%), Polonia (169 milioni, -21,5%), Spagna (157 milioni +21,1%), Svezia (92 milioni +71,4%).

In calo il livello di utilizzo della capacità produttiva, la cui media annua è passata dall’86,2% del 2023, al 77,3% del 2024. Stesso andamento anche per il carnet ordini, che si è attestato a 6,5 mesi di produzione assicurata, contro i 7,3 mesi dell’anno precedente. Il fatturato di settore si è fermato a 9.340 milioni di euro.

LE PREVISIONI 2025

Come emerge dalle previsioni elaborate dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU, il 2025 segnerà una leggera ripresa dell’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot, e automazione. Tutti gli indicatori torneranno in territorio positivo ma gli incrementi sono decisa -

70,3%, rispetto al secondo trimestre del 2024, per un valore assoluto di 54,0. Sul mercato estero la raccolta commesse è risultata in crescita del 9,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il valore assoluto dell’indice si è attestato a 74,6.

Antonio Gozzi, presidente di Federacciai (a sinistra) e Riccardo Rosa, presidente di UCIMU-Sistemi per Produrre

mente contenuti.

La produzione si attesterà a 6.490 milioni di euro (+2,6%).

Le esportazioni, attese ancora in crescita (+1%), raggiungeranno il nuovo record di 4.315 milioni di euro.

Anche le consegne sul mercato interno torneranno a crescere (+5,9%) attestandosi a 2.175 milioni di euro, sostenute dalla lenta ripartenza del consumo domestico che salirà a 3.910 milioni di euro (+5,5%). Anche le importazioni registreranno segno positivo, arrivando a 1.735 milioni (+4,9%).

NEL SECONDO TRIMESTRE

CRESCONO GLI ORDINI

Nel secondo trimestre 2025, l’indice degli ordini di macchine utensili elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-Sistemi per Produrre segna un incremento del 22% rispetto al periodo aprile-giugno 2024. In valore assoluto l’indice si è attestato a 64,4 (base 100 nel 2021).

Il risultato è stato determinato dall’incremento registrato dalla raccolta ordini sia sul mercato estero che interno.

In particolare, gli ordini raccolti sul mercato domestico hanno segnato un incremento del

Nel secondo trimestre 2025, l’indice degli ordini di macchine utensili segna un incremento del 22% rispetto al periodo aprilegiugno 2024

"Anche questa ultima rilevazione dell’indice UCIMU conferma l’andamento positivo della raccolta ordini che i costruttori italiani di macchine utensili rilevano da quattro trimestri consecutivi", commenta Riccardo Rosa. "Nonostante ciò, le preoccupazioni restano perché le condizioni di contesto peggiorano con il passare dei mesi”.

“Sul fronte estero, le ultime dichiarazioni del presidente Trump e il contenuto della lettera inviata alla presidente della Commissione Europea con la quale annuncia nuove aliquote daziali per i prodotti di provenienza EU

ATTUALITÀ

sono certamente sconfortanti. Ancora una volta noi imprenditori del manifatturiero dobbiamo mantenere i nervi saldi e attendere gli sviluppi, ben sapendo che l’atteggiamento del presidente degli Stati Uniti è a dir poco imprevedibile. La guerra all’export Made in Europe sarebbe una penalizzazione pesantissima non solo per l’Area Euro ma anche per gli USA e per la popolazione in particolare. Dunque – ha aggiunto Riccardo Rosa – confidiamo nella capacità di dialogo delle autorità di Bruxelles nel ricondurre Trump ad una negoziazione ragionevole. A questo punto però non possiamo più prescindere da un piano alternativo nel caso in cui il dialogo non porti ai risultati sperati”. “Questo perché il protrarsi di tale situazione alimenta incertezza che, non posso che ribadirlo, è il primo fattore di blocco agli investimenti in tecnologie di produzione non solo con riferimento al mercato statunitense. La situazione è ormai generalizzata, impatta su tutte le filiere in cui siamo presenti, in tutti quei mercati che esportano beni sull’altra sponda dell’oceano; penso all’automotive, alla meccanica varia, alla componentistica”.

“A fronte dell’enorme lavoro che

dovrebbe darci qualche soddisfazione in più ma mai come in questo caso il condizionale è d’obbligo considerato l’avvicendarsi di fenomeni davvero preoccupanti: dalle guerre commerciali a quelle militari", ha spiegato Riccardo Rosa, durante la sua prima Assemblea. "Tutto questo rende più difficile il nostro lavoro e impone alle aziende un grande sforzo per migliorare la propria competitività. E per farlo dobbiamo continuare a investire in innovazione, conoscenza del contesto e formazione”.

stanno facendo le imprese per differenziare mercati e settori di sbocco, chiediamo alle autorità europee di accelerare sulla pianificazione di accordi di libero scambio con paesi che stanno vivendo, o si accingono a vivere, una lunga stagione di sviluppo, a partire dall’Africa e da alcune aree dell’Asia. Ma parallelamente chiediamo un intervento forte per limitare la burocrazia a favore dei player economici che risiedono e operano nel Vecchio Continente così da liberare tutte le potenzialità che il nostro vero mercato interno, l’UE, può ancora esprimere”.

“Strettamente connesso a ciò è il tema dell’automotive. Non siamo contrari alla transizione verso forme di mobilità alternative all’endotermico ma riteniamo che questo passaggio debba essere affrontato senza pregiudizi: facendo valere il principio di neutralità tecnologica, fissando gli obiettivi di riduzione delle emissioni e lasciando libero il mondo delle imprese di scegliere le tecnologie per raggiungerli”.

TRANSIZIONE 5.0, LA GERMANIA E I PROVVEDIMENTI

STRUTTURALI

“Dopo il difficile 2024, il 2025

“Grazie all’interconnessione, alla gestione dei dati, ai sensori, ai sistemi di visione e controllo a distanza, all’intelligenza artificiale, le macchine utensili di ultima generazione sono veri e propri abilitatori della trasformazione delle fabbriche in chiave digitale e green. Siamo fieri – ha affermato Rosa – di quanto e come il nostro piccolo mondo, costituito per lo più da PMI, abbia contribuito all’avanzamento del manifatturiero italiano ma siamo consapevoli che questo sviluppo è stato possibile anche grazie ai provvedimenti 4.0 e 5.0 che hanno sostenuto e stimolato il mercato”.

“In un momento cruciale come quello che stiamo vivendo, con una domanda interna ed estera decisamente debole, gli strumenti di incentivo risultano indispensabili per sostenere il progressivo e necessario cambiamento. Anche perché – ha continuato il presidente di UCIMU – la Germania, il nostro primo riferimento in Europa, si doterà presto di un piano di sostegno e rilancio della sua industria”.

“Se la locomotiva tedesca riparte, noi – primo vagone di questo treno che fino ad oggi non si era mai arrestato – dobbiamo essere pronti e agganciati ad essa per poter continuare a lavorare nelle filiere produttive del Made in

German che, al netto del tema dei dazi, viaggia su direttrici lunghissime, distribuendo la nostra produzione ovunque nel mondo”.

“Al nostro governo chiediamo un intervento immediato per l’anno in corso su Transizione 5.0, per ottenere il prolungamento della sua operatività oltre il termine previsto. Ma se ciò non fosse possibile, chiediamo almeno di convertire i fondi ancora disponibili su nuove misure”.

“Sulla base dell’esperienza, riteniamo siano necessari provvedimenti strutturali che permettano alle aziende di pianificare con fiducia i propri investimenti, evitando così picchi di lavoro insostenibili per i costruttori italiani, specializzati nella produzione su commessa. Troppo spesso le Pmi rischiano, infatti, di perdere ordini anche importanti perché il lead time di un bene super-customizzato come il nostro non assicura la

consegna nei termini previsti dall’incentivo, avvantaggiando tra l’altro l’import. Un doppio danno in sostanza”.

IL CONTESTO ECONOMICO E GEOPOLITICO

Rispetto al contesto due sono i grandi interrogativi che le imprese europee devono porsi: “che fine farà o che fine vogliamo far fare all’automotive Made in EU e a tutto il suo indotto? E come ci muoveremo rispetto alla tanto paventata politica dei dazi che potrebbe innescare un effetto domino su tutte le aree del mondo?”.

“Sull’elettrificazione del motore – ha affermato Riccardo Rosa – ancora una volta, ribadiamo la necessità di far valere il principio di neutralità tecnologica. Anche perché nel conto della sostenibilità di questo processo di transizione occorre considerare, oltre all’impatto ambien -

tale, anche quello economico e sociale. Da imprenditori e cittadini europei sappiamo benissimo che l’interesse dei giovani per l’automobile è infinitamente inferiore a quello delle generazioni precedenti ma stiamo decidendo di lasciare all’Asia tutto il nostro mercato e stiamo rischiando la desertificazione di un pezzo fondamentale dell’economia dell’Area Euro, premessa per l’impoverimento della popolazione. Tutto questo non può accadere”.

“Oggi la geopolitica è entrata di prepotenza nel nostro quotidiano e nell’attività delle nostre imprese", conclude Riccardo Rosa. "Dobbiamo attrezzarci tutti per imparare a leggere il cambiamento e a interpretare gli accadimenti attraverso il confronto e il dialogo con colleghi, istituzioni e anche appoggiandoci alle organizzazioni di rappresentanza a cui apparteniamo”.

LA FORMAZIONE

“Dobbiamo investire sulla formazione del nostro personale e dei giovani che sono il futuro delle nostre aziende. Le macchine di ultima generazione – ha concluso Riccardo Rosa – hanno bisogno di persone capaci di gestirle, programmarle, utilizzarle. UCIMU per questo ha potenziato, e lo farà ancora di più in futuro, il suo impegno in UCIMU Academy, progetto nel quale rientrano tutte le iniziative dedicate a ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Tra esse vi è lo sviluppo di collaborazioni con scuole superiori, università e fondazioni ITS Academy legati al mondo della metalmeccanica, fucine di talenti per le nostre fabbriche”.

SOFTWARE INDUSTRIALI

AVEVA premiata per il suo approccio all’integrazione dei dati

AVEVA, esperta nel software industriale che promuove innovazione e sostenibilità, è stata premiata come “2025 Databricks Manufacturing ISV Partner of the Year” per il suo contributo all’innovazione basata sui dati nell’industria manifatturiera, in occasione del Data + AI Summit, l’evento annuale organizzato da Databricks.

Nel corso dell’ultimo anno, Aveva, in collaborazione strategica con Databricks, azienda attiva nel campo dei dati e dell’intelligenza

NOMINE

artificiale, ha lanciato una soluzione integrata attraverso la sua piattaforma di intelligenza industriale Connect, ridefinendo il modo in cui i dati industriali e aziendali possono essere unificati, analizzati e messi a valore operativo. La collaborazione tra Aveva e Databricks affronta una delle sfide più urgenti dell’industria moderna: trasformare grandi quantità di dati OT (Operational Technology) e IT (Information Technology), spesso isolati, in informazioni

significative, garantendone al contempo l’integrità, riducendo i costi di sviluppo e manutenzione e accelerando significativamente il time-to-value.

Grazie all’utilizzo congiunto della Databricks Data Intelligence Platform e di Connect, i clienti possono riunire in modo sicuro i dati industriali con i sistemi aziendali in un ambiente aperto, governato e scalabile tramite Delta Sharing, l’approccio open source di Databricks che consente la condivisione

di dati in tempo reale tra piattaforme, cloud e aree geografiche diverse. Questo permette di applicare intelligenza artificiale, machine learning e analisi in tempo reale a set di dati storicamente isolati o poco utilizzati. Le imprese industriali possono ora sfruttare Databricks e Connect per decisioni più intelligenti, manutenzione predittiva, previsione della domanda, monitoraggio della sostenibilità, controllo della sicurezza e maggiore efficienza operativa.

Victor Gottardi nuovo amministratore delegato di Fassi Gru

Victor Gottardi – ingegnere e manager di lungo corso –è il nuovo Amministratore Delegato di Fassi Gru Spa, azienda italiana attiva nel settore della produzione di gru articolate e altri mezzi di sollevamento autocarrati. In qualità di CEO di Fassi Gru, Gottardi affiancherà Giovanni Fassi, già presidente di Fassi Gru e amministratore delegato di Fassi Group, realtà partecipata al 70% dal Fondo Investindustrial che può contare su oltre 1.800 dipendenti ed un fatturato che nel 2024 ha superato i 500 Milioni di Euro, record storico dalla nascita di Fassi nel 1965. Dopo la laurea in Ingegneria Meccanica conseguita presso l’Università di Padova e

un’esperienza nell’azienda di famiglia, attiva nella consulenza tecnico-ingegneristica alle compagnie assicuratrici, Victor Gottardi ha iniziato la sua carriera con un ruolo di Sales e Marketing Manager all’interno del gruppo Bucher Industries per poi assumere nel 2010 l’incarico di CEO Italiano di Montanhydraulik.

Nel gennaio 2015 viene nominato CEO e presidente di Walvoil, società del Gruppo Interpump, gruppo di cui diventa consigliere di amministrazione dall’aprile 2020. Prima di diventare CEO di Fassi Gru, Victor Gottardi è stato dal 2021 Global CEO e co-investitore di ARAG, provider globale di solu -

zioni e componenti per l’agricoltura di precisione. “L’ingresso di Victor Gottardi porta in Fassi preziose competenze e un’esperienza fondamentale per il percorso di sviluppo dell’azienda e del Gruppo, che negli ultimi due anni è cresciuto fino a raggiungere il fatturato record dei suoi sessanta anni di storia” sottolinea Giovanni Fassi, Presidente di Fassi Gru.

“Sono entusiasta di assumere l'incarico di amministratore delegato di Fassi Gru", ha commentato Victor Gottardi. "La consolidata leadership tecnologica e di mercato acquisita in sessant'anni di storia costituisce un solido fon -

damento per la prossima fase di crescita”.

Victor Gottardi, CEO di Fassi Gru

Alvise Biffi eletto presidente di Assolombarda

L'Assemblea Privata di Assolombarda ha eletto Alvise Biffi come presidente per il quadriennio 2025-2029. Contestualmente sono stati eletti i Vicepresidenti che comporranno il Consiglio di Presidenza. Imprenditore impegnato sui temi della digital transformation, della cyber security e dell’innovation management, Alvise Biffi è laureato in Economia Aziendale all'Università Bocconi. È amministratore delegato dell’azienda “Secure Network” (BV TECH), da lui fondata, una delle prime realtà italiane impegnate nel settore dell’offensive cyber security.

È anche presidente di "Zakeke", piattaforma Saas leader nel visual commerce. Già vicepresidente di Assolombarda con delega a Organizzazione, Sviluppo e Marketing, attualmente, oltre a essere presidente di ECOLE - Enti Confindustriali Lombardi per l’Education, è membro del Consiglio Generale di Confindustria (dal 2013) e Consigliere della Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi (dal 2012).

Già presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda (2010), nel 2013 viene eletto presidente di Pic-

cola Industria Assolombarda e riceve anche la delega nazionale come vicepresidente Piccola Industria di Confindustria. Nel 2018, è stato presidente di Piccola Industria di Confindustria Lombardia e, nello stesso anno, ha assunto la presidenza dell’incubatore "Speed MI Up" della Camera di Commercio e dell’Università Bocconi, collaborando alla sua trasformazione in "Bocconi4Innovation".

“Sono onorato della fiducia che l’Assemblea di Assolombarda ha espresso nei miei confronti", ha dichiarato Alvise Biffi, Presidente di Assolombarda. "Come imprese di

Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia esprimiamo un ‘quadrilatero’ in grado di generare il 13,4% del PIL nazionale, un numero significativo che ci rende orgogliosi e, allo stesso tempo, ci porta una grande responsabilità. È qui più che altrove che l’impresa può fare la differenza e portare un contributo positivo al cambiamento, facendo da traino al resto del Paese. Perché, ne siamo consapevoli, ci troviamo già immersi in alcune sfide epocali, come la rivoluzione digitale, che è già in atto: sfide che dobbiamo vincere se vogliamo rimanere competitivi”.

INDUSTRIA

Presentata la quarta edizione dell’Osservatorio

Export di Confindustria

Veneto Est con SACE e Fondazione Nord Est. Nel 2025 export atteso in linea con il debole 2024 per il 53,9% delle imprese, il 35,4% prevede una crescita.

Il Veneto conferma la forte vocazione all’estero: con un’incidenza dell’interscambio sul Pil pari a circa il 73% è la regione italiana più aperta agli scambi internazionali (57% il dato nazionale), terza per esportazioni di beni (13% del totale). Ma sulle prospettive pesa l’incertezza sulla possibile escalation di dazi e controdazi e sulla frenata tedesca. Nel 2025 le esportazioni sono attese in linea (+/-3%) rispetto al debole 2024 dal 53,9% delle imprese del Veneto orientale. Più di un terzo (35,4%) si aspetta una crescita, che per il 26,2% sarebbe compresa tra il 3% e il 10%. Consolidamento dei mercati già presidiati (per il 46,7%) e diversificazione (Stati Uniti, Cina, America Latina, India) sono la risposta alle tensioni geopolitiche e alla minaccia di protezionismo. Oltre alla rimo

Veneto Est punta sull'estero ma pesano i dazi e la frenata tedesca

dulazione delle reti strategiche di fornitura verso Paesi più vicini o amici (nearshoring o friendshoring) per maggiore resilienza e sicurezza degli approvvigionamenti: il 31,3% delle aziende ha cambiato almeno

Esportazioni di beni del Veneto, per settore (€ mld 2024 e var.%).

Fonte: Elaborazioni SACE su dati Istat. La voce "Altro" comprende legno, carta e stampa, apparecchi elettronici, altri settori esportativi, prodotti agricoli, farmaceutica, raffinati ed estrattiva

un fornitore strategico nell’ultimo biennio. Di queste, il 52,6% li ha rilocalizzati in Italia.

È quanto emerge dall’Osservatorio Export 2024 “Export e internazionalizzazione, tra protezionismo e nuove geografie: gli scenari di crescita per le imprese del Veneto Est” di Confindustria Veneto Est in collaborazione con SACE e Fondazione Nord Est, realizzato su un campione di 639 imprese manifatturiere delle province di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo che rappresentano circa metà dell’export regionale (37,2 miliardi nel 2024).

L’evento di presentazione si è svolto a Palazzo Giacomelli di Treviso.

"L’export è un fattore irrinunciabile di crescita e competitività per le

nostre aziende internazionali pur in un contesto globale complesso e in evoluzione come quello attuale", dichiara Silvia Moretto, consigliere delegata Confindustria Veneto Est per gli Affari. "Le crescenti tensioni geopolitiche e protezionismi, come emerge dall’Osservatorio, ci costringono a ripensare le nostre strategie di export in modo rapido ed efficace, come conferma chi ha rimodulato e accorciato le reti di fornitura o guarda a nuove destinazioni. Innovazione e sostenibilità giocano un ruolo sempre più centrale. Come Confindustria Veneto Est ci concentreremo sul rafforza-

mento della presenza delle imprese all’estero, non solo attraverso il consolidamento nei mercati già presidiati ma anche l’individuazione di nuove rotte ad alto potenziale su cui puntare, anche con approcci di filiera, in particolare per le PMI, grazie agli strumenti di conoscenza, di relazione e di supporto di sistema. Questo è l’approccio da adottare per aumentare le geografie di esportazione e massimizzare le opportunità. L’obiettivo è consolidare la fiducia e i segnali di tenuta della domanda estera, rafforzando la nostra presenza nei mercati e valorizzando l’eccellenza delle

nostre imprese, degli imprenditori e dei prodotti come quelli delle aziende Exporter of the Year. Una guerra dei dazi sarebbe un danno per tutti, ma è anche una sfida ad aumentare ancor più la competitività dei nostri prodotti e il ruolo del made in Italy nel mondo".

Nel corso dell’evento è stato assegnato il Premio Exporter of the Year 2024 riservato ad aziende partecipanti alla ricerca che si sono distinte per la performance sui mercati internazionali (in base a un indice calcolato sulla differenza tra fatturato estero 2023 e 2021, rapportato alla media dei ricavi complessivi nei tre esercizi).

Le prime 20 destinazioni dell’export veneto (grandezza bolle: export in € mld; asse x: var % 2024; asse y: var % 2024).

Fonte: Elaborazioni SACE su dati Istat. Il tasso di crescita dell’export veneto verso la Turchia è stato ridotto per una migliore visibilità del grafico (il tasso corretto è pari a +25,7%)

I PRINCIPALI RISULTATI DELL'INDAGINE

Dall’analisi delle strategie di internazionalizzazione, emergono tre cluster di imprese:

La digitalizzazione rende le imprese più agili e competitive. Quasi metà aumenterà la presenza online per incrementare la proiezione internazionale

Imprese orientate all’export (25,9% di chi opera sui mercati esteri), composto in prevalenza da imprese medio-grandi, si caratterizza per un’elevata propensione all’export, con una quota del 80% del fatturato complessivo (valore medio). Le vendite sono ben distribuite tra mercato interno (20%), Ue (53,3%) ed extra-UE (26,8%), evidenziando una strategia di internazionalizzazione avanzata e diversificata; Imprese in equilibrio tra export e mercato interno (27,6% del totale), presentano una ripartizione più equilibrata. Pur con una quota significativa sul mercato interno (50,7% dei ricavi), le esportazioni rappresentano una quota consistente del fatturato (49,3%), suddivise tra Ue (26,8%) ed extra-Ue (22,4%). Ciò indica una strategia più strutturata rispetto agli esportatori occasionali, ma con un focus ancora rilevante sul mercato domestico;

Imprese orientate al mercato interno è composto da imprese (46,5% del totale) che concentrano le proprie vendite sul mercato interno

(90,8% il valore medio), con una quota di esportazioni molto limitata (9,2% dei ricavi). Le vendite Ue ed extra-Ue sono marginali (rispettivamente 5,8% e 3,4%), suggerendo un approccio all’internazionalizzazione limitato a opportunità specifiche oppure occasionali.

FRANCIA, GERMANIA E STATI UNITI: IL "PLACE TO BE" PER L'EXPORT 2025

Nel complesso, le esportazioni dirette si confermano la principale modalità di interazione con i mercati esteri delle imprese del Veneto Est (71,4%), seguita dalla vendita occasionale (21,2%), import di materiali e componenti (20,9%), esportazioni in subfornitura (14,3%), quindi presenza con filiali commerciali o negozi (9,0%), uffici di rappresentanza (4,2%) e produzione con proprie sedi e stabilimenti (3,3%).

Francia, Germania e Stati Uniti sono i 'place to be' più rilevanti per l’export nel 2025. Tra i primi tre Paesi target extra Ue, dopo gli Usa, spiccano Regno Unito (nonostante Brexit) e la presenza, emergente, degli Emirati Arabi Uniti come terzo

ATTUALITÀ

Paese più rilevante. La diversificazione dei mercati nei prossimi due anni riguarderà in prevalenza gli Stati Uniti, seguono (a distanza) Cina, America Latina, Francia, India. Il Veneto Est è significativamente esposto alla crisi dell’industria tedesca. Il 61,7% delle imprese esporta in Germania, con punte del 71,5% nella meccanica. Nei primi nove mesi 2024 è prevalsa la stabilità (vendite tra +/-3%) per il 42,7%. Ma il 39,9% ha subìto un calo dell’export, che per una su cinque (20,4%) supera il 10%. Crisi congiunturale o strutturale, quindi più complessa (e lunga) da superare? Se il 57,3% ritiene che la Germania stia vivendo una crisi strutturale, il 37,1% la considera congiunturale e che si risolverà nei prossimi mesi. Quota che sale di sei punti (43,4%) nelle imprese più esposte agli scambi con Berlino. Prosegue la revisione delle reti di fornitura: negli ultimi due anni il 31,3% delle imprese del Veneto orientale ha cambiato almeno un fornitore strategico (34,7% e 28,2% rispettivamente nei due Osservatori precedenti). Tra queste, il 52,6% ha optato per nuovi

fornitori strategici più vicini, in Italia, il 5,1% ha scelto fornitori più vicini, ma fuori dall’Italia (Paesi Ue, in prevalenza). Un reshoring delle proprie forniture spinto da shock globali e tensioni geopolitiche, orientato in larga prevalenza verso la scelta di fornitori più vicini.

SOSTENIBILITÀ E

DIGITALIZZAZIONE, DRIVER SU CUI PUNTARE

Abbracciare le transizioni gemelle, digitalizzazione e sostenibilità, porta le imprese ad essere più resilienti, ma soprattutto più competitive in ambito internazionale.

La sostenibilità ambientale è ritenuta dal 78,7% degli imprenditori e manager intervistati un driver importante (53,8%) o molto importante (24,9%) per l’espansione internazionale della propria azienda (82,4% per le imprese più grandi), di pari passo con l’accresciuta attenzione al tema da parte di clienti e fornitori internazionali rilevata dal 49,1%. Dall’opinione all’esperienza: il 49,4% delle aziende ha ricevuto richieste da investitori, partner finanziari e sistema creditizio riguardo le politiche e performance di sostenibilità ambientale (rating, rendicontazione, certificazioni). Quota che sale al 63,5% per le imprese più grandi. La digitalizzazione rende le imprese più agili e competitive. Quasi metà (48,6%) aumenterà la presenza online (siti web, social, etc.) per incrementare la proiezione internazionale (il 27,1% l’ha già fatto). Il 32,5% investirà nel marketing digitale, il 30,5% in software per la mappatura e gestione dei rischi, compresi quelli di sostenibilità aziendale. Circa un quarto (23,0%) aumenterà la formazione a distanza offerta ai clienti all’estero. L’Intelligenza Artificiale è lo strumento che, per le aziende, impatterà maggiormente sulla propria internazionalizzazione (nuove opportunità, previsioni domanda, analisi concorrenti, etc.).

VITI PER AUTOMOTIVE

Brugola OEB riduce del 40% la sua carbon footprint

Brugola OEB, multinazionale esperta nella produzione di viti per il settore automotive, conferma il proprio impegno nella transizione ecologica, presentando i risultati del più recente report sulla propria Carbon Footprint di Organizzazione, redatto in conformità con la norma internazionale UNI EN ISO 14064-1:2019. Il documento rendiconta le emissioni dirette e indirette generate nel corso del 2024 dagli stabilimenti attraverso i quali si sviluppa il ciclo produttivo, in Lissone e Desio.

La Carbon Footprint dell’organizzazione nel 2024 si è attestata a poco più di 13.000 tonnellate

di CO2 equivalente, segnando un calo significativo rispetto alle 19.200 tonnellate del 2023 e alle 21.500 tonnellate del 2019, anno base per il monitoraggio degli obiettivi di riduzione delle emissioni.

Il dato del 2024 rappresenta già una riduzione del 40% delle emissioni assolute rispetto al 2019, risultato ottenuto grazie al continuo impegno dell’azienda in attività di efficientamento energetico, e in maniera decisiva, all’approvvigionamento di energia elettrica da fonti rinnovabili con Garanzie di Origine (GO).

Già nel 2023, Brugola aveva registrato una riduzione del 18%

delle emissioni rispetto al 2019, che saliva al 24% considerando le compensazioni attive. La traiettoria intrapresa dimostra la solidità e la coerenza delle politiche ambientali dell’azienda.

A questo importante traguardo si affianca il contributo delle iniziative di compensazione ambientale, realizzate in collaborazione con Forever Bambù, realtà attiva in Europa nella forestazione di bambù gigante. Questa pianta, nota per le sue straordinarie proprietà di assorbimento della CO2 – fino a 35 volte superiori rispetto a un bosco misto tradizionale – rappresenta una delle soluzioni più efficaci e innova-

tive nella lotta al cambiamento climatico.

Dal 2022, infatti, Brugola è Ambasciatore per la Sostenibilità del progetto Forever Bambù, supportando ogni anno due ettari di bambuseti biologici e simbiotici in Lombardia (Trezzo sull’Adda, Torre Pallavicina, Ripa Persico). Il progetto è stato completato nel 2024 con l’acquisto del sesto ettaro, e garantisce una mitigazione certificata di 1.560 tonnellate di CO2 all’anno fino al 2044.

Nel 2024, inoltre, Brugola ha anche raggiunto un primato italiano: la realizzazione del primo bambuseto aziendale su terreno di proprietà, a Muggiò (MB).

TRATTAMENTI TERMICI

Carbotempra è una azienda di trattamenti termici, con impianti di ultima generazione, dotata di laboratorio per prove metallurgiche e tecnologiche.

L’azienda è specializzata nella tempra di acciai per cuscinetti e speciali, nella cementazione gassosa e carbonitrurazione.

Laboratorio metallurgico

Cementazione

Carbonitrurazione

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Via N. Sauro, 12 - 20862 Arcore (MB) Tel. +39 039615545 / +39 0396013244 www.carbotempra.it

MERCATI

Secondo i dati elaborati da Federmacchine il 2024 è stato un anno complesso per l'industria italiana del bene strumentale. Il 2025 si prospetta come l'anno dell'inversione di tendenza, ma le esportazioni non crescono.

Nel 2024, l’industria italiana del bene strumentale ha visto calare tutti i principali indicatori economici. Il risultato complessivo esprime tutta la difficoltà che l’intero manifatturiero ha incontrato nel corso dell’anno passato. Archiviato il 2024, tra i peggiori degli ultimi anni, il 2025 dovrebbe virare al bello ma restando comunque ancora sottotono.

Questo è quanto emerge dai dati elaborati dal Gruppo Statistiche Federmacchine presentati in occasione della Assemblea Annuale della federazione. Accanto al presidente Federmacchine Bruno Bettelli, interviene la vicepresidente di Confindustria per l’Export e l’Attrazione degli Investimenti, Barbara Cimmino.

2024 IN CALO DEL 7,4%

Nel 2024, il fatturato di settore si è attestato a 52,5 miliardi di euro, pari al 7,4% in meno rispetto al 2023. Il calo è stato determinato principalmente dalla riduzione delle consegne dei costruttori italiani sul mercato domestico, penalizzate dal blocco dei consumi. Ma anche l’export ha accusato il colpo, sebbene limitando i danni.

In particolare, le esportazioni sono calate, del 4,2%, fermandosi a 36 miliardi.

Le consegne dei costruttori italiani sul mercato domestico hanno invece registrato un arretramento molto più

ATTUALITÀ

Beni strumentali: l'export resta stazionario

pesante, fermandosi a 16,4 miliardi, il 13,7% in meno rispetto al dato del 2023.

Il consumo domestico ha subito un ridimensionamento ancora più importante, superando di poco i 26 miliardi di euro, il 14,3% in meno rispetto al risultato dell’anno precedente.

Anche le importazioni sono state fortemente penalizzate dal blocco della domanda interna, registrando un -15,2% pari a 9,8 miliardi di euro. Le imprese italiane del settore hanno dimostrato, ancora una volta, di saper ben presidiare il mercato locale, come evidenziato dal dato import/consumo che si è attestato al 37,3%. Il rapporto export/fatturato è cresciuto, al 68,7%.

2025: INVERSIONE DI TENDENZA MA NON È ANCORA RILANCIO

Il 2025 può essere considerato “solo” anno di inversione di tendenza (dal

meno del 2024 al più del 2025), non certo di rilancio perché gli incrementi sono decisamente contenuti.

Il fatturato crescerà, dell’1,6%, a 53,3 miliardi di euro. L’export, complice l’incertezza generalizzata del contesto internazionale, resterà stazionario a 36,3 miliardi (+0,6%).

Il consumo, in crescita del 2%, si attesterà a 26,7 miliardi. Di questo debole incremento se ne avvantaggeranno principalmente i costruttori

L'assemblea annuale di Federmacchine si è tenuta a luglio presso la sede dell'associazione a Cinisello Balsamo (MI)

italiani che vedranno crescere le loro consegne sul mercato domestico, del 3,7%, a 17 miliardi. L’import resterà debole riducendosi ulteriormente a 9,7 miliardi (-1%).

LA DESTINAZIONE GEOGRAFICA DELLE VENDITE

Con riferimento alla distribuzione delle vendite, nel 2024, la quota di fatturato realizzata in Italia si è attestata al 31,3%. Il 36,3% del totale è stato destinato agli altri paesi dell’Europa. L’area europea assorbe quindi il 68% del fatturato italiano di comparto. Segue l’export nelle Americhe (16,6%) e in Asia (11,8%).

Nel 2024, l’export italiano è calato in tutti i principali mercati ad esclusione di Spagna e India. Principali aree di destinazione sono risultati: Stati Uniti (5 miliardi di euro, -0,1%); Germania (3,6 miliardi, -8,5%); Francia (2,5 miliardi, -5,2%); Cina (1,6 miliardi, -12,7%); Spagna (1,5 miliardi, +3%).

"Nonostante la discesa piuttosto ripida, il fatturato 2024 è comunque rimasto su livelli alti, anche in virtù dell’exploit degli anni precedenti", ha spiegato Bruno Bettelli, presidente Federmacchine. "Il 2025 si prospetta con segno positivo grazie al leggero recupero dell’attività dei costruttori italiani sul mercato domestico e grazie alla sostanziale tenuta dell’export”. “La guerra commerciale sta creando notevoli problemi a tutti gli operatori del mondo manifatturiero. Per noi costruttori di machinery gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato di esportazione. Un bel risultato che

Bruno Bettelli, presidente di Federmacchine, insieme a Barbara Cimmino, vicepresidente di Confindustria per l’Export e l’Attrazione degli Investimenti

rischia di essere purtroppo ridimensionato dalla decisione di imporre dazi troppo elevati. E questo è il primo effetto anche se probabilmente non il peggiore. Infatti – ha continuato Bettelli – riteniamo che il presidente Trump ci penserà bene prima di fissare aliquote troppo alte su prodotti di cui ha estremo bisogno, e i macchinari italiani sono tra questi poiché la produzione interna non è in grado di coprire le esigenze della domanda locale e poiché la nostra offerta è da sempre molto apprezzata”.

“Ciò che invece ci preoccupa maggiormente è il clima di incertezza alimentato dai suoi continui annunci. Questa instabilità rischia di creare un vero e proprio blocco della domanda. Il rischio è che in attesa di conoscere il punto effettivo di caduta, tra continui annunci, rilanci e smentite, le imprese smettano di investire”.

“Confidiamo quindi nella capacità di

dialogo delle autorità di Bruxelles nel ricondurre Trump ad una negoziazione ragionevole ma dobbiamo sapere che non possiamo più prescindere da un piano alternativo nel caso in cui il dialogo non porti ai risultati sperati. Penso agli accordi di libero scambio, sul modello di quello tra UE e Mercosur”.

“Nel frattempo, il mondo delle imprese non sta certo a guardare. Ed è per tale ragione – ha aggiunto Bruno Bettelli – che Federmacchine ha realizzato, insieme a Confindustria, la seconda edizione del Rapporto Ingenium da cui emerge che vi sono 8 miliardi di export potenziale a disposizione delle imprese italiane. Da qui dobbiamo partire lavorando sul coinvolgimento di tutti gli attori del sistema paese, dal MAECI a ICE, Sace e Simest, per poter essere sempre più efficaci nella penetrazione nei mercati di interesse, ma dobbiamo intensificare i nostri sforzi anche su, study tour e missioni”.

“Sul fronte interno – ha concluso Bruno Bettelli – il 2025 coincide con la chiusura dell’operatività dei provvedimenti 4.0 e 5.0 che hanno sostenuto la domanda interna di nuove tecnologie. Chiediamo quindi alle autorità di governo di ragionare da subito alla definizione di un piano di politica industriale che accompagni l’industria manifatturiera italiana dal 2026 in avanti”.

Il comparto italiano di macchine, utensili e accessori per la lavorazione del legno vive da anni una fase di stallo. Tra le cause, anche le misure di sostegno post-pandemia che hanno rinviato il confronto con i problemi strutturali del settore.

Molti i temi che emergono dalle rilevazioni statistiche di Acimall, l’associazione dei costruttori italiani delle tecnologie per l’universo della lavorazione del legno e dei suoi derivati: da una conferma della oramai fisiologica necessità di raggiungere dimensioni aziendali maggiori agli effetti – condivisi dall’intera economia mondiale – dei conflitti in Ucraina e Palestina; dalle preoccupazioni per i dazi imposti dagli Stati Uniti alla necessità di mantenere la giusta rotta fra la sempre rilevante domanda del mercato nazionale e una esportazione che è il vero orizzonte di questa industria.

2024 POCO BRILLANTE

I dati conclusivi dell’anno passato confermano le previsioni dell’Ufficio studi dell’associazione, ribadendo di fatto i numeri emersi dai preconsuntivi. La produzione italiana di macchine, utensili e accessori per la lavorazione del legno si attesta a 2.420 milioni di euro, l’8,7 per cento in meno rispetto al dato 2023. In calo sia le esportazioni (1.695 milioni, meno 8,1 per cento rispetto all’anno precedente) che il mercato interno, che si ferma a 725 milioni di

Un settore "in sospeso" pronto a ripartire

euro, il 9,9 per cento in meno rispetto al 2023.

Diminuiscono in modo particolarmente significativo le importazioni (228 milioni, meno 25,2 per cento), un trend che permette alla bilancia commerciale di contenere il calo a meno 4,9 per cento rispetto al 2023 (1.467 milioni

La produzione italiana di macchine, utensili e accessori per la lavorazione del legno si attesta a 2.420 milioni di euro, l'8,7% in meno rispetto al dato 2023

di euro). Il mercato apparente si ferma a 953 milioni di euro, che per quanto rappresenti una diminuzione del 13,8 per cento rispetto al risultato conseguito nel 2023 racconta di un mercato – quello italiano – che resta fra i più importanti al mondo. Vale la pena di ribadire quanto

dichiarato in sede di preconsuntivo da Dario Corbetta, direttore di Acimall, quando ha ricordato come questa situazione, certamente poco confortante, rifletta una sorta di “sospensione temporale” nella crescita del comparto che dura oramai da qualche anno. Le cause sono quelle che tutti conosciamo e condivise da gran parte dell’economia italiana e mondiale: una emergenza pandemica seguita da incentivi e misure di sostegno che hanno di fatto rinviato la necessità di affrontare i problemi strutturali del comparto.

Un dato, quello consuntivo, che è stato definito dalle informazioni raccolte a proposito dell’ultimo trimestre, numeri di difficile rilevazione e lettura alla luce della situazione che tutti conosciamo: l’indagine trimestrale di Acimall ha segnalato per il periodo ottobre-dicembre 2024 un calo degli ordini del 5,2 per cento (meno 6,5 per cento estero; più 7,1 per cento Italia) rispetto allo stesso trimestre 2023. Il portafoglio ordini è salito a 3,6 mesi (in aumento) e i prezzi da inizio anno sono cresciuti del 2 per cento. L’indagine qualitativa ha rivelato che il campione delle imprese intervistate propende per una sostanziale stabilità sia a livello di produzione (55 per cento) che di occupazione (70 per cento) e giacenze (50 per cento). Una stabilità che riceve meno consensi

L’Italia ha concluso il 2024 con un valore dell’export (utensili esclusi) pari a 1.550,4 milioni di euro, l’8,1 % in meno rispetto ai 1.686,7 milioni di euro realizzati nel 2023

se si guarda all’inizio dell’anno in corso: il mercato nazionale viene ritenuto in ulteriore calo dal 50 per cento del campione, stabile dal 45 per cento e in aumento dal restante 5 per cento. Se guardiamo al mercato estero le opinioni che confermano la stabilità tornano al 50 per cento, mentre l’altro 50 teme una ulteriore contrazione.

L’Ufficio studi di Acimall ha elaborato anche una serie di informazioni a proposito non solo della posizione dell’Italia nei flussi mondiali di settore, ma anche dei due principali competitor sullo scacchiere mondiale, Germania e Cina, dati che non comprendono gli utensili.

L’Italia ha concluso il 2024 con un valore dell’export (utensili esclusi) pari a 1.550,4 milioni di euro, l’8,1 per cento in meno rispetto ai 1.686,7 milioni di euro realizzati nel 2023. Le destinazioni principali dello scorso anno hanno visto al primo posto gli Stati Uniti (177,2 milioni di euro, meno 4,3 per cento), la Francia (175,7 milioni di euro, più 19 per cento) e la Germania (121,5 milioni di euro, meno 2,4 per cento). Nella “Top ten” delle importazioni seguono Polonia, Spagna, Regno Unito, Cina, Svezia, Turchia, Belgio. Sostanzialmente stabili le vendite nei due Paesi competitor presi in esame (meno 2,4 per cento in Germania, più due per cento in Cina) e vale forse la pena di sottolineare l’importante incremento della Francia, che si conferma il nostro secondo mercato di destinazione (più 19 per cento rispetto al 2023) e il certamente meno soddisfacente calo del 30 per cento del Regno Unito. Nel 2024 le importazioni di tec-

ATTUALITÀ

nologia per il mondo del legno e del mobile sono state pari a 228,1 milioni di euro, in decisa contrazione rispetto ai 304,7 del 2023 (meno 25,1 per cento). La Germania si conferma sempre al primo posto fra i nostri “Paesi fornitori”, con 83,7 milioni di euro, in forte calo rispetto ai 157,4 milioni acquistati nel 2023 (meno 46,8 per cento). Al secondo posto la Cina, che con 40,2 milioni di vendite in Italia cresce di ben il 36,3 per cento rispetto al 2023. Ancora più rilevante la crescita percentuale della Spagna, che si colloca al terzo posto con 14,2 milioni di euro, il 41 per cento in più rispetto ai 10,1 dell’anno precedente. L’Austria scende al quarto posto, con una contrazione delle vendite in Italia di ben il 45,6 per cento (dai 23,3 milioni del 2023 ai 12,5 dello scorso anno), andamento percentuale analogo all’India (10,4 milioni di euro, il 44,7 per cento in meno rispetto ai 18,9 del 2023).

Seguono Svizzera, Francia, Finlandia (che rivela un dato eclatante, passando dai 315mila euro del 2023 ai 4,7 milioni di quest’anno, con un eccezionale per quanto poco significativo più 1.405 per cento), Regno Unito e Stati Uniti.

LA CINA AL PRIMO POSTO

La Cina torna a superare la Germania e conquista la corona di

protagonista assoluto dei flussi commerciali di settore nel 2024, con una esportazione (utensili esclusi) pari a 2.520 milioni di euro, il 9,3 per cento in più rispetto al dato 2023 (2.306 milioni).

Diciamo subito che questo dato è accompagnato da una significativa riduzione delle importazioni, passate dai 231,9 milioni del 2023 ai 189,1 dello scorso anno, numeri che raccontano di un cambio che potremmo definire “strutturale” del settore delle macchine per il legno e il mobile prodotte in Cina, che non solo soddisfano in misura crescente la domanda di quantità e di qualità del mercato interno, ma diventano sempre più appetibili anche all’estero e probabilmente non solo per una questione di prezzo, ma anche di una qualità che comincia a essere confrontabile con quella di fornitori più blasonati.

Sul fronte delle importazioni – pari a 189,1 milioni di euro contro i 231,9 del 2023 (meno 18,5 per cento) – la palma di maggior Paese fornitore va alla Germania, che perde però il 22,9 per cento in valore (dai 128,9 milioni del 2023 ai 99,4 dello scorso anno). Tiene l’Italia, che si colloca al secondo posto con 29,6 milioni (meno 0,4 per cento) e supera dunque Taiwan, secondo nella classifica 2023 e terzo nel 2024, con vendite in

La Cina torna a superare la Germania e conquista la corona di protagonista assoluto dei flussi commerciali di settore nel 2024, con una esportazione (utensili esclusi) pari a 2.520 milioni di euro, il 9,3 % in più rispetto al dato 2023

Cina pari a 14,5 milioni di euro, il 4 per cento in meno rispetto al 2023. Seguono il Giappone (che aumenta le proprie importazioni di macchine cinesi del 29,1 per cento), la Danimarca, la Corea del Sud, gli Stati Uniti, l’Austria e i Paesi Bassi, che passano dai 329mila euro del 2023 ai 2,7 milioni del 2024, con un balzo percentuale del 748 per cento. A chiudere la classifica della “Top ten” dei Paesi importatori è Singapore.

“I dati elaborati dal nostro Ufficio studi ritraggono fedelmente quella realtà con cui le imprese del “made in Italy” di settore si confrontano ogni giorno”, ha commentato il direttore di Acimall Dario Corbetta. “I mercati maturi e consolidati, pur nella bufera di questi ultimi anni, mantengono il proprio ruolo e continuano a essere un punto di riferimento per tutti i costruttori. L’export cinese riconquista il primato sui mercati mondiali, un elemento peraltro atteso che conferma la necessità di abbandonare i luoghi comuni e lavorare ancora più intensamente per mantenere quel gap tecnologico, indispensabile per continuare a essere un punto di riferimento nei flussi internazionali in termini di qualità, affidabilità e soprattutto di relazioni di assistenza e partnership postvendita”.

AUTOMAZIONE INDUSTRIALE

SPS 2025: tecnologie, innovazioni e giovani talenti

Manca poco all'apertura della fiera SPS - Smart Production Solutions, che si terrà a Norimberga dal 25 al 27 novembre 2025. Attualmente si sono già iscritti oltre 900 espositori ed è stato prenotato il 95% dello spazio espositivo dell'anno precedente. I preparativi per l’appuntamento clou dell'automazione che avrà luogo a fine anno sono in pieno svolgimento. "Malgrado le attuali sfide globali ed economiche, e in particolare per far fronte a tali sfide, SPS è e rimane la fiera più importante per l'industria dell'automazione", spiega Sylke Schulz-Metzner, Vicepresidente SPS. "Non si tratta solo di una piattaforma per la presentazione delle

L’agenda

EMO Hannover 22 - 26 settembre 2025 Hannover, Germania www.emo-hannover.com

SPS Norimberga 25 - 27 novembre 2025 Norimberga, Germania sps.mesago.com/ nuernberg/en.html

Mecspe Bari 27 - 29 novembre 2025 Bari www.mecspebari.it

ultime tecnologie e innovazioni, bensì di un punto d'incontro di cruciale importanza per gli esperti e i decisionmaker, fondamentale per istituire partnership strategiche e confrontarsi sulle soluzioni alle sfide attuali. La fiera promuove lo scambio internazionale di conoscenze ed esperienze, il che è essenziale per l'ulteriore sviluppo e l'adattamento del settore alle mutevoli condizioni del mercato. Per poter reagire alle sfide economiche la community deve restare unita e sviluppare nuove idee e approcci. SPS offre una piattaforma ideale a tale scopo, con un programma di eventi collaterali informativo e stimolante".

Da molti anni l'Italia è uno dei principali Paesi esteri che espongono a SPS. Nel novembre 2024 hanno partecipato in tutto 69 aziende italiane. Inoltre, ben 1.502 visitatori italiani si sono recati a Norimberga per conoscere le ultime tendenze e innovazioni nel campo dell'automazione e per trovare soluzioni concrete alle sfide commerciali. Rispetto all'anno precedente il numero di visitatori provenienti dall'Italia è aumentato del 12%, a dimostrazione del grande interesse del mercato italiano per la fiera. La fiera sta ulteriormente ampliando il programma per questo gruppo target con diverse iniziative rivolte ai giovani talenti. Già lo scorso

anno nei tre giorni di manifestazione è stato proposto un Makeathon, in cui i giovani per 2,5 ore hanno potuto impegnarsi in piccoli team a risolvere compiti tecnici assegnati loro dalle aziende. Grazie al grande riscontro e al feedback positivo, questo progetto continuerà anche nel 2025. E anche le visite guidate che hanno avuto luogo nell'ultimo giorno della fiera sono state molto apprezzate. Particolarmente gradita l'opportunità di fare una prima esperienza con le tecnologie dell'automazione e di conoscere meglio fornitori o persino futuri partner e datori di lavoro. Le visite guidate saranno quindi riproposte nel 2025.

IMTEX Forming 21 - 25 gennaio 2026 Bangalore, India www.imtex.in

SamuExpo 5 - 7 febbraio 2026 Pordenone www.samuexpo.com

Solids 11 - 12 febbraio 2026 Parma www.solids-parma.it

A&T Automation & Testing 11 - 13 febbraio 2026 Torino www.aetevent.com

Fornitore Offresi 19 - 21 febbraio 2026 Erba www.fornitoreoffresi.com

Interzum Forum Italy 4 - 5 giugno 2026 Bergamo www.interzum-forum. it/it/home

35 BI.MU 13 - 16 ottobre 2026 Milano www.bimu.it

Mecspe 4 - 6 marzo 2026 Bologna www.mecspe.com/it

EuroBlech 20 - 23 ottobre 2026 Hannover, Germania www.euroblech.com

GLOBAL ACADEMY

Professionisti della saldatura certificati

In Italia la società del Gruppo Georg Fischer dal 2005 organizza ogni anno mediamente dai 30 ai 35 corsi di saldatura. In questo arco di tempo sono state oltre 5.000 le persone formate. Per le aziende investire nella formazione costituisce un fattore indispensabile per la loro crescita, a maggior ragione in un tempo in cui l’incessante sviluppo tecnologico richiede una spiccata adattabilità al cambiamento. Credere nella crescita professionale dei propri dipendenti significa migliorare la qualità del lavoro, aumentare l’efficienza, stimolare l’innovazione, garantire il rispetto delle normative e aumentare la sicurezza dei propri addetti.

GF Piping Systems ne è perfettamente consapevole, al punto da avere creato una propria Global Academy, con 25 centri di formazione nel mondo, la quale permette alla clientela della società del Gruppo Georg Fischer, esperto globale nei sistemi di tubazioni per molteplici settori, di acquisire nuove conoscenze e abilità, migliorando la propria preparazione tecnica, pratica o teorica.

In Italia la Global Academy, organizza, allo scopo di conferire ai partecipanti la qualifica di saldatori di materie plastiche

PE/PP per il convogliamento di gas e acqua o altri fluidi tramite elettrofusione e testa-testa (UNI 9737), corsi tenuti sotto la supervisione di Federico Li Mandri, Training Specialist Jointing Techniques in GF Piping Systems, nonché istruttore certificato Rina e saldatore certificato Rina, in entrambi i casi secondo normativa UNI 9737:2021.

I saldatori dopo aver trattato una prima parte teorica devono imparare a utilizzare tutte le macchine che GF Piping Systems mette a loro disposizione preparando dei verbali di saldatura. Il giorno dell’esame, in cui è presente un certificatore Rina, i saldatori dovranno prima rispondere a un quiz teorico, ed una volta superato dovranno realizzare dei provini che poi verranno analizzati in laboratorio. Tutti i partecipanti che completano un corso di formazione ricevono l'accreditamento come installatori ufficiali di GF Piping Systems o come saldatori per il convogliamento di acqua o gas in pressione (Rina – Uni 9737:2021). In accordo con le disponibilità del cliente è possibile programmare una formazione diretta in stabilimento oppure presso la scuola di saldatura presente nel quartier generale italiano di GF Piping Systems, a Agrate Brianza (MB).

FORMAZIONE

Panni industriali per la pulizia di frese e torni

I giovani talenti del PoliMi incaricati di costruire il prototipo per la Formula Student si affidano ai panni riutilizzabili Mewa per risparmiare tempo, ridurre i rifiuti e garantire un ambiente di lavoro ordinato e sicuro.

Banchi da lavoro in piena attività e idee chiare: il team Dynamis PRC - PoliMi Reparto Corse è nato nel 2004 con l’obiettivo di offrire agli studenti di ingegneria meccanica l’opportunità di lavorare a progetti concreti per le loro tesi. Ogni anno questo team di giovani universitari molto motivati lavora alla mobilità del futuro mettendo a punto soluzioni elettriche, a guida autonoma e super

performanti. Oltre 150 giovani talenti provenienti da diverse discipline uniscono le forze con un obiettivo comune: costruire un nuovo prototipo ad alte prestazioni per la Formula Student, il più grande concorso internazionale di progettazione per studenti universitari e nonostante le sfide tecniche sempre più complesse, il team continua a distinguersi tra le squadre più innovative e riconosciute a livello mondiale. Oltre all’utilizzo di tecnologie innovative, Dynamis PRC punta su soluzioni pulite e sostenibili. È qui che entra in gioco Mewa.

PULIZIA E SOSTENIBILITÀ

Dall’inizio dell’anno, l’officina del team Dynamis PRC lavora con il massimo impegno al nuovo bolide DP16 che sta prendendo forma. Tra frese, torni e componenti high-tech, i panni industriali Mewa sono diventati ormai indispensabili. "Che si tratti di trucioli metallici o residui di olio, i panni Mewa rimuovono tutto in modo rapido e affidabile. Questo ci fa risparmiare tempo, riduce i rifiuti e garantisce un ambiente di lavoro ordinato e sicuro", spiega Marco Rosaci, responsabile dell’officina del team.

Piuttosto che utilizzare carta monouso o stracci di uso comune, il team ha adottato

il sistema di panni riutilizzabili Mewa: panni di qualità per la pulizia professionale, accompagnati dai pratici contenitori di sicurezza SaCon, ideali per raccogliere e trasportare i panni usati in tutta sicurezza. Il tutto viene gestito con un servizio a 360 gradi: Mewa ritira i panni sporchi, li lava e li restituisce puliti. Un vantaggio pratico e anche ecologico, considerando che ogni panno Mewa può essere riutilizzato fino a 50 volte.

INSIEME PER L’INNOVAZIONE E LA FORMAZIONE

"Siamo felici di avere al nostro fianco un partner come Mewa, che non solo ci sostiene, ma lo fa con convinzione", afferma Pietro

Torri, direttore sportivo di Dynamis PRC. "I prodotti Mewa rispecchiano perfettamente i nostri standard di precisione e di efficienza. E, particolare ancora più importante: Mewa supporta concretamente i giovani nel loro percorso verso il futuro dell’innovazione tecnologica".

Particolarmente resistenti ed efficaci nella pulizia, i panni Mewa giocano un ruolo chiave nel garantire qualità e sostenibilità durante la costruzione dei prototipi. Per Mewa, la collaborazione con Dynamis PRC è molto più di una classica sponsorizzazione: è un impegno concreto per l’innovazione, la sostenibilità e la valorizzazione dei giovani talenti.

In officina gli studenti del team Dynamis PRC utilizzano i panni Mewa durante i lavori di fresatura dei componenti del veicolo. (Foto Mewa)
Pietro Torri, direttore sportivo del team Dynamis PRC del Politecnico di Milano (primo da sinistra) e Marco Rosaci, responsabile dell’officina, insieme a Beatrice Di Leo, Junior Project Manager per l’Europa centrale. (Foto Mewa)

Materiali Lavorati:

• Acciaio Inox 304/316/303/307

• Inconel628, Alloy, Monel

• Acciai comuni da costruzione;

• Acciai speciali;

• Acciai automatici e leghe leggere;

• Materiali plastici.

Lavorazioni eseguite:

• Tornitura da barra fino a Ф65

• Tornitura di ripresa fino a Ф 180

• Fresatura 4/5 assi fino a 800x400x300

• Produzione ingranaggi e dentatura

• Piccoli assemblaggi di precisione

F.lli Locatelli s.r.l. meccanica di precisione dal 1967

Settori di sbocco:

• Aeronautico e navale

• Costruttori di macchine/impianti

• Elettromeccanico

• Illuminotecnica

• Raccorderia speciale o ad alta pressione

• Settore Petrolchimico

• Valvole e piccoli gruppi premontati

• Ruote dentate e ingranaggi

• Medicale

• Settore alimentare

Il progetto per favorire l'inclusione femminile nelle discipline STEM

Valorizzare il ruolo delle donne nella transizione sostenibile della manifattura e una maggiore presenza femminile nelle competenze Stem (scienza, tecnologia, ingegneria, matematica). È l’obiettivo della nuova tappa del progetto “Più Donne in Fabbrica” promosso dal Gruppo Metalmeccanico di Confindustria Veneto Est (il maggiore, con 1.350 imprese e oltre 85mila collaboratori), insieme a Punto Confindustria, società di formazione di Confindustria Veneto Est, Umana, Agenzia per il lavoro, e Umana Forma, ente di formazione del Gruppo Umana, per favorire una maggiore inclusione delle donne, anche in settori tradizionalmente caratterizzati da una bassa presenza femminile, come la metalmeccanica, e rispondere al fabbisogno

PROGETTAZIONE

delle imprese di competenze tecniche e di un’occupazione qualificata.

Si è concluso il terzo ciclo formativo del programma di reskilling dedicato a donne disoccupate e inoccupate, rivolto questa volta a giovani laureate (tra i 23 e i 29 anni) in discipline scientifiche e tecnologiche, per la formazione di 12 nuove Sustainability manager, figure sempre più richieste dalle imprese per guidare i processi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Il corso, finanziato dal fondo Forma.Temp e quindi completamente gratuito per le partecipanti, iniziato il 10 giugno scorso e della durata complessiva di 120 ore, si è svolto nella sede di Marghera di Confindustria Veneto

Est e si è concentrato sull’acquisizione delle competenze specialistiche per formare una figura che possa promuovere la sostenibilità all’interno dell’organizzazione aziendale, la rendicontazione, il bilancio e la certificazione di sostenibilità, come strategia ed elemento chiave per lo sviluppo economico, oltre che identificare e valutare opportunità per implementare pratiche sostenibili nei vari ambiti produttivi.

Nel corso della cerimonia di

consegna degli attestati alle 12 partecipanti, che hanno ricevuto anche i libretti “Sicurezza sul Lavoro. Conviene a tutti” realizzati da Umana e ANIV, sono intervenute Alessia Miotto, presidente del Gruppo Metalmeccanico di Confindustria Veneto Est; Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Umana; Stefania Zattarin, vicepresidente del Gruppo Metalmeccanico di Confindustria Veneto Est; e Paola Mainardi, amministratore delegato di Punto Confindustria.

Alla SPAC University +50% di iscrizioni al percorso di formazione tecnica

SPAC University, il programma di specializzazione tecnica promosso da SDProget Industrial Software e dedicato ai progettisti che lavorano con SPAC Automazione, chiude i primi sei mesi del 2025 con un risultato significativo: un aumento del 50% nelle iscrizioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Due le edizioni realizzate finora che hanno coinvolto 12 aziende e 18 tecnici qualificati. La prossima edizione è già in calendario per ottobre. “I numeri di SPAC University

confermano la vitalità del mercato dell’automazione industriale, dove le aziende tornano a investire in formazione tecnica avanzata”, commenta Ivano Toffoletti, direttore generale di SDProget Industrial Software. “Il +50% di iscrizioni è un segnale chiaro: l’evoluzione tecnologica in corso richiede professionisti sempre più preparati e aggiornati”.

Negli ultimi tre anni sono oltre 40 le aziende che hanno scelto SPAC University e che hanno coinvolto più di 50 professionisti in percorsi di aggiornamento

avanzato.

SPAC University, lanciata nel 2017, è una formazione intensiva che si sviluppa in tre giornate ed è rivolta a progettisti esperti, già in possesso dell’attestato del corso intermedio di SDProget o con comprovata esperienza su software CAD. Il programma alterna momenti teorici e attività pratiche su funzionalità avanzate del software, casi applicativi concreti e flussi di lavoro ottimizzati, con l’obiettivo di rendere i partecipanti più autonomi, rapidi e consapevoli nella progettazione.

AUTOMAZIONE INDUSTRIALE

Nel 2024 il comparto della robotica e delle macchine utensili ha registrato un rallentamento significativo. Per risollevarsi, il settore deve investire su soluzioni sempre più intelligenti e autonome che sappiano adattarsi ad ambienti dinamici e prendere decisioni in tempo reale.

Il 2024 per la robotica nazionale non è stato un grande anno, e non lo è stato nemmeno per il mercato delle macchine utensili. Secondo i dati diffusi da SIRI a maggio 2025, lo scorso anno il mercato robotico italiano ha registrato una decisa flessione. Sebbene la produzione sia lievemente aumentata con un +1,1 %, il consumo nazionale è sceso di oltre l’11% a confronto con il 2023. Attualmente il “parco robotico” conta poco più di 106.000 unità; questo valore comprende tutte le tipologie di robot, dai cartesiani agli antropomorfi, passando anche per gli Scara. Interessanti il numero di unità e percentuale dei robot in relazione alle operazioni specifiche: lo scorso anno oltre il 69% (73.000 unità ma un -12% rispetto al 2023) è stato dedicato alla manipolazione degli oggetti, mentre il 15% (quasi 16.000 unità con un +1,7 rispetto a due anni fa) erano dislocate per processi di saldatura automatizzata e poco più dell’8% era destinato alle operazioni di assemblaggio (–17% in confronto al 2023). Queste cifre fanno supporre in qualche modo l’iniziale e positiva tendenza industriale, che ha visto nell’ambito del Pick & place e saldatura il maggiore sviluppo. Tuttavia, le cifre del 2024 mettono

Integrare i robot industriali per migliorare i processi produttivi

in evidenza una generale battuta di arresto.

LA SOFFERENZA DELL'AUTOMOTIVE

Alla luce di questo scenario, emergono alcune importanti considerazioni da fare sulle cause di questo temporaneo rallentamento. Un’importante indicazione è quella che riguarda un settore che da sempre fa largo uso dell’automazione, ossia quello automotive; senza addentrarci nelle dinamiche della transizione verso la mobilità elettrica, è evidente quanto la sofferenza di questo mercato impatti direttamente anche sugli investimenti in automazione. Meno investimenti, meno macchinari. Dando uno sguardo con un’ottica più ampia si nota la seconda indicazione, non meno importante della prima, ovvero le complessità

e i ritardi nell’attuazione del Piano

Transizione 5.0 che hanno limitato l’accesso, da parte del comparto industriale, alle agevolazioni e agli

L'utensile multifunzionale KeDrive D5 di KEBA

incentivi previsti dalla norma. Infatti, cifre alla mano, solo pochissime aziende (poco più del 3%) sono riuscite a superare le difficoltà dovute alla burocrazia e a tutto ciò che ne deriva. Inoltre, la situazione si complica ulteriormente per l’oramai cronica carenza di personale qualificato, in possesso delle competenze necessarie per poter restare al passo con l’evoluzione tecnologica del mercato.

CAUTO OTTIMISMO PER L'ANNO IN CORSO

Fare previsioni sull’andamento del mercato dell'automazione industriale e della robotica è complesso. Il 2024 ha mostrato un calo negli investimenti per l'automazione industriale che ha coinciso con una debolezza della domanda proveniente dalla manifattura. Va anche considerato che nella prima metà del 2025 la crescita ha mostrato tutta la fatica per “ingranare” anche se, entro la fine dell’anno, sono attesi comunque, con un cauto ottimismo, i primi segnali di ripresa. Secondo noi le previsioni di crescita a medio termine sono corrette; tuttavia, riguardo al breve termine la ripresa sarà inevitabilmente subordinata dall’instabilità del contesto geopolitico ed economico.

LE TECNOLOGIE CHE AIUTANO IL SETTORE: IL RUOLO DEI ROBOT

I produttori di robot devono adottare strategie mirate a capitalizzare

sulle nuove tecnologie, come ad esempio l'Intelligenza Artificiale (IA) e l'Apprendimento Automatico (ML). I robot industriali dovranno essere sempre più intelligenti e autonomi, in grado di apprendere dall'esperienza, ma anche sapersi adattare ad ambienti dinamici e prendere decisioni in tempo reale. Questi aspetti includono l'IA fisica – per i robot che interagiscono col mondo fisico – e l'IA analitica, indispensabile per elaborare grandi quantità di dati in tempo reale. Inoltre, sarà sempre più richiesta la riduzione della complessità di programmazione dei robot, attraverso la programmazione semplificata, interfacce intuitive e l’auto-apprendimento. È una ricetta che vede due ingredienti come la semplicità e un plug & play sempre più agile poiché solo in questo modo sarà possibile abbattere le barriere che ostacolano l’adozione delle nuove tecnologie e alimentare la potenzialità di crescita del settore.

"EASY TO USE" PER I

COSTRUTTORI DI ROBOT

INDUSTRIALI

Fino a qualche anno fa il robot industriale veniva considerato un organo autonomo destinato ad un compito specifico, come la saldatura, l’assemblaggio, la pallettizzazione. Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una tendenza che prevediamo

accelererà ulteriormente in futuro: stiamo parlando dell’integrazione, ovvero i robot industriali stanno diventando sempre più un componente integrato nelle macchine e nei processi produttivi. Questo nuovo paradigma impone che le architetture di automazione siano in grado di gestire le cinematiche robotiche in modo trasparente e coordinato con le altre movimentazioni della macchina. KEBA ha previsto questa tendenza fin dalle origini. Per questo motivo ha sviluppato la piattaforma di controllo Kemro X attraverso un concetto modulare sia per quanto riguarda il software, sia per l’hardware. Il runtime si basa su sistema operativo Linux e offre pacchetti applicativi per robotica, motion, CNC, sicurezza, visualizzazione e intelligenza artificiale, il tutto perfettamente armonizzato in un'unica suite. Anche per quanto riguarda l’hardware, Kemro X può soddisfare senza alcun problema ogni requisito, sia a livello tecnologico che normativo: CPU e moduli computazionali per IA locale, I/O, servodrive e servomotori, terminali operatore e –non ultimo – tecnologia di sicurezza conforme alla 10218-2. Questa recente norma, pubblicata lo scorso febbraio 2025, deve essere applicata da tutti coloro che costruiscono macchine e sistemi completi che integrano robot industriali.

La piattaforma di controllo Kemro X di KEBA

Synergon offre una gamma di soluzioni capaci di rendere l'AM per componenti metallici accessibile anche ad aziende che producono piccoli lotti o pezzi unici. I vantaggi sono un forte risparmio di tempo e materiali, oltre a una maggiore libertà geometrica.

Nel settore delle lavorazioni meccaniche, Synergon è conosciuta come distributrice di importanti marchi, dai torni Index e Traub alle presse Hatebur. L’ampia gamma di soluzioni offerte e l’ottimo servizio di assistenza permettono a Synergon di soddisfare le esigenze di aziende operanti in tutti i segmenti della manifattura. Da qualche anno Synergon ha iniziato a proporre soluzioni per l’Additive Manufacturing di componenti metallici. Anche in questo caso si tratta di prodotti blasonati: Synergon ha infatti introdotto nell’offerta i macchinari della francese AddUp e le compatte macchine tedesche One Click Metal.

Produzione additiva di componenti metallici

La gamma di soluzioni offerte da Synergon rende l’AM accessibile, permettendo anche ad aziende che producono piccoli lotti o pezzi unici di utilizzare questa tecnologia; la flessibilità di questo tipo di produzione e la sensibile riduzione di tempi e costi di prototipazione fa dell’AM una soluzione interessante per molte aziende manifatturiere.

QUANDO NEI TORNI L’AM È DI CASA

L’AM non è in contrapposizione con le tecnologie di produzio -

ne tradizionale, ma le completa perfettamente. Una recente applicazione dell’AM ha avuto infatti come protagonista proprio Index, produttore di torni, centri di tornitura, plurimandrini e fantine mobili, che ha migliorato l’efficienza del suo processo produttivo grazie a una soluzione semplice e geniale. Per realizzarla Index non ha dovuto guardare lontano: ha utilizzato le macchine One Click Metal, un’azienda del suo stesso gruppo.

Click Metal è un macchinario che utilizza laser a fibra da 200w, garantendo una notevole produttività e precisione

La sfida che si è posta Index è stata la produzione conveniente di un cursore per il caricatore di barre delle macchine automatiche a più mandrini. I caricatori di barre delle macchine plurimandrino di Index prevedono un cursore per ogni barra; il cursore è composto da due elementi, un carrello cursore e un tendicinghia.

I caricatori di barre delle macchine plurimandrino di Index prevedono un cursore per ogni barra; il cursore è composto da due elementi, un carrello cursore e un tendicinghia

I due componenti lavorano insieme per caricare le barre nell’area di lavorazione del plurimandrino: il carrello cursore funge da “braccio”, trasmettendo la forza del movimento assiale del tendicinghia alla barra semilavorata mediante un pistone a molla.

Il carrello cursore è normalmente prodotto saldando un pezzo tornito a una piastra di base; il processo di saldatura è complesso e la qualità risultante non è sempre omogenea, il che può avere come conseguenza guasti

MPRINT di One

e perdite di tempo. Il secondo componente del cursore è il tendicinghia, che insieme al carrello cursore trasporta la barra di materiale nell'area di lavorazione. Anche il tendicinghia è tradizionalmente realizzato in più parti; due piastre in acciaio fissate con perni e viti a un corpo base in alluminio. Piastre e corpo base vengono prodotti da fornitori diversi e assemblate: si tratta quindi di una realizzazione con numerose variabili e con tempi di produzione non brevissimi. Inoltre, se cambia il prodotto lavorato, occorre cambiare anche il tendicinghia, con tempi di modifica di circa 6 settimane.

RISPARMIARE TEMPO E COSTI

Per la produzione del cursore, i tecnici Index hanno scelto MPRINT di One Click Metal. Si tratta di un macchinario che utilizza laser a fibra da 200w, garantendo una notevole produttività e precisione. Compatta e versatile, la stampante MPRINT utilizza 5 cartucce, il che rende semplice e rapido il cambio di materiale; il diametro di messa a fuoco è di soli 70 micrometri e la velocità di scansione raggiunge i 12000 mm/s. Con un’area di stampa di 150x150x150mm, la più ampia fra le stampanti con prestazioni

simili, offre la possibilità di produrre un’ampia varietà di oggetti. Dopo aver creato un modello CAD dei due componenti e completato i dati e la preparazione della stampa, i tecnici hanno realizzato direttamente i prodotti con questo macchinario. Utilizzando l’AM, Index ha risparmiato il 62% dei costi di produzione, minimizzando lo spazio di stoccaggio, lo sforzo di assemblaggio e gli scarti.

Il funzionamento è del tutto equiparabile al cursore tradizionale: i componenti realizzati con questa tecnologia mostrano un'elevata capacità di carico meccanico e termico nell'uso congiunto, grazie al materiale utilizzato.

PROGETTARE IN LIBERTÀ

Il processo di produzione additiva strato per strato consente un grado di libertà geometrica senza precedenti. Il design intelligente che ne è conseguito ha permesso di realizzare in un unico pezzo ciascuno dei due componenti, tendicinghia e carrello cursore, che utilizzando metodi di produzione convenzionali sarebbero stati composti da molti pezzi e avrebbero richiesto saldature e assemblaggi complessi. Con l’AM è stato possibile anche prestampare i filetti nel tendicinghia, rifinendoli poi con facilità in tempi rapidi.

La semplificazione del progetto e della realizzazione porta con sé altri vantaggi, a partire dal considerevole risparmio di tempo. La produzione dei due componenti con stampante 3D in metallo riduce la quantità di lavoro richiesta, e quindi il tempo che intercorre, dalla creazione del CAD al componente pronto all'uso. Ipotizzando che occorrano 40 esemplari ciascuno di carrello cursore e tendicinghia, la produzione convenzionale richiede circa 6 settimane mentre con l’AM i componenti arrivano a magazzino già rifiniti nel giro di 10 giorni.

Il design intelligente ha permesso di realizzare in un unico pezzo tendicinghia e carrello cursore

Se dovessero rendersi necessarie versioni aggiuntive o personalizzate delle applicazioni, queste possono essere stampate in pochi giorni con una minima pre-elaborazioni, mettendo così in grado l'azienda di effettuare regolazioni flessibili. Grazie al design ottimizzato, si risparmia materiale; anche il tempo di stampa 3D si riduce notevolmente rispetto a quel che sarebbe stato necessario per stampare i componenti seguendo il design della produzione convenzionale. Ipotizzando 42 carrelli cursore, il design tradizionale avrebbe comportato un tempo di costruzione di 74,5 ore e 457 cm³ di materiali, mentre con il design ottimizzato il tempo di stampa è stato ridotto a 50,5 ore e il consumo di materiale a 381 cm³.

Innovare le soluzioni di testing nel settore automotive

Reinova e ZF Test Systems avviano una collaborazione mirata a sviluppare e industrializzare piattaforme di test avanzate per accelerare la mobilità del futuro, garantendo sicurezza, affidabilità e competitività.

Reinova, realtà esperta nello sviluppo e validazione di componenti per la mobilità elettrica e ibrida, ha annunciato una collaborazione strategica con ZF Test Systems, divisione del Gruppo ZF attiva nell'ingegneria e produzione di soluzioni all'avanguardia per il settore automotive. Insieme, le due aziende mirano a plasmare il futuro della mobilità offrendo soluzioni tecnologiche innovative e di alta qualità nel campo dei sistemi di validazione.

L'obiettivo primario della partnership è unire le competenze distintive delle due realtà: l'esperienza applicativa e la conoscenza strategica di Reinova nei processi di testing e validazione, con la capacità di ZF Test Systems di sviluppare

e industrializzare sistemi di test su larga scala. Questa sinergia si concentrerà sulla creazione di nuove piattaforme di testing hardware e software, e metodologie operative innovative, per componenti cruciali come celle, moduli, pacchi batteria ed elettronica di potenza, rispondendo alle crescenti esigenze di sicurezza, affidabilità e anticipando le future normative.

"Questa collaborazione con ZF Test Systems rappresenta un passo fondamentale per Reinova", ha dichiarato Giuseppe Corcione, CEO di Reinova. "Uniamo la nostra agilità e profonda competenza nelle metodologie di testing, che ci ha sempre permesso di anticipare le necessità del mercato, con la solidità e la capacità di industrializzazione

di un leader globale come ZF. Insieme, non solo svilupperemo nuovi macchinari di test avanzati, ma definiremo anche metodologie di utilizzo più efficaci per ottimizzare i processi e ridurre i costi di sviluppo per i nostri clienti".

I VANTAGGI TANGIBILI PER IL SETTORE DELLA MOBILITÀ

La partnership è destinata a portare benefici tangibili all'intero settore della mobilità. Tra le sinergie principali, si prevede una significativa velocità di esecuzione nello sviluppo di soluzioni di test, anticipando le richieste dei clienti piuttosto che attendere le loro necessità contingenti. Questo approccio proattivo, unito all'esperienza di Reinova nello sviluppo di banchi prova specifici e all'expertise di ZF nell'industrializzazione di prodotti ripetibili e scalabili,

permetterà di affrontare tre paradigmi fondamentali: l'adeguamento alle nuove normative, l'incremento della sicurezza e la riduzione dei costi di validazione.

Per i clienti finali, ciò si tradurrà in un'economia di scala e nell'accesso a soluzioni di testing che riducono tempi e costi di applicazione, permettendo loro di essere più competitivi sul mercato globale. La collaborazione si focalizzerà sulla creazione di test capaci di rappresentare in modo efficace le condizioni di vita reale dei prodotti, garantendo così maggiore affidabilità e performance, un aspetto cruciale per affrontare la sfida dell'innovazione proveniente anche da fuori del territorio europeo. Reinova e ZF Test Systems sono convinte che questa unione di forze contribuirà in modo significativo all'evoluzione dei sistemi di testing, supportando lo sviluppo di una mobilità più sicura,

Thomas Trebitsch, Business Unit Manager di ZF Group (a sinistra), e Giuseppe Corcione, CEO di Reinova
La sede di Reinova presso Soliera (MO)

AMPLIAMENTO DI SERIE

Riduttori per l'azionamento di bracci robotici a delta

Neugart GmbH, esperto nella produzione di riduttori, amplia la serie NDF: il riduttore epicicloidale specifico per l'applicazione, sviluppato per l'azionamento di bracci robotici Delta, con l'introduzione della nuova

MOVIMENTI MECCANICI

taglia 110. Questa innovazione stabilisce gli standard di precisione e dinamica, ottimizzando le prestazioni delle attività di pick & place nelle linee di confezionamento automatizzate. Il riduttore NDF di Neugart soddisfa le esigenze specifiche dei robot a delta grazie a numerosi dettagli tecnici avanzati. Tra questi, un sistema di bloccaggio a riduzione d'inerzia nello stadio d'ingresso consente cambi di direzione estremamente rapidi, migliorando la velocità di ciclo e la dinamica dei robot. L'aumento della rigidità torsionale e della coppia

trasmissibile è stato ottenuto grazie all'impiego di tre ingranaggi planetari appositamente progettati nello stadio di ingresso e quattro nello stadio di uscita. In totale, sono disponibili quattro rapporti a due stadi tra i=22 e i=55. Un'attenzione particolare è stata rivolta anche all'uscita dell'NDF, per soddisfare in modo ottimale i requisiti specifici di un robot a delta. Il rapporto di uscita I=5,5 garantisce una trasmissione di coppie estremamente elevata. Una guarnizione radiale ottimizzata garantisce una

Attuatori per la regolazione delle unità lineari

Le unità lineari di Norelem eseguono movimenti precisi in settori come la movimentazione e l'automazione. Come unità di regolazione per queste unità, Norelem propone un’ampia scelta di attuatori che convertono efficacemente i comandi di movimento ricevuti in movimenti meccanici. Gli attuatori sono sistemi meccatronici completi costituiti da un encoder rotativo multigiro senza batteria, da un riduttore e da un motore, nonché da un’elettronica di potenza e di controllo integrata. Queste unità di regolazione intelligenti, convertono i comandi di movimento ricevuti in movimenti meccanici. Gli attuatori di Norelem (codice articolo 85000-50) vengono installati all'estremità degli alberi delle macchine oppure montati

su un albero o su un mandrino. Per evitare che l'attuatore ruoti insieme all'albero della macchina, Norelem ha sviluppato un kit di montaggio composto da un braccio di reazione e da una staffa di montaggio. L’offerta comprende un totale di 18 varianti di attuatori per diversi diametri degli alberi e protocolli di comunicazione, nelle versioni in alluminio e acciaio inox. Norelem, specialista nei componenti normalizzati, ha sviluppato gli attuatori appositamente per le proprie unità lineari. Sono compatibili con l’unità lineare 29105, l’unità lineare a doppio tubo con vite trapezoidale 21250, l’unità lineare a tubo doppio con piastra di montaggio 21250-01 e la nuova unità lineare in alluminio di forma quadrata 29104.

L’unità lineare in alluminio di forma quadrata 29104, recentemente introdotta sul mercato, unisce elevata rigidità, ridotta flessione, alta capacità di carico e semplicità d’uso. Con l’ausilio di un mandrino, converte un movimento rotatorio in un movimento di posizionamento lineare. Disponibili in tre grandezze, sono convenienti e si prestano a un impiego universale. Il dettaglio in più: la scanalatura del profilo di guida è coperta da una lamina in acciaio che protegge la vite e la chiocciola dalle impurità.

Caratteristiche degli attuatori di Norelem:

• 18 varianti diverse

• Coppia di rotazione nominale 5 Nm

• Comunicazione via PROFIBUS, EtherCAT o IO-Link

tenuta eccellente dell'albero durante i rapidi cambiamenti di senso di rotazione.

Le opzioni di lubrificazione includono l'uso di olio alimentare, l'albero di uscita in acciaio inox e la flangia di uscita nichelata, che migliorano la resistenza alla corrosione del riduttore in ambienti difficili. A seguito del successo ottenuto con la presentazione dell'NDF in taglia 090 nel novembre 2023, Neugart avanza ora verso il prossimo step del suo piano di sviluppo e crescita.

• Supporto dell'albero macchina in tre diversi diametri: 8, 10 o 12 mm

• Versione in acciaio inox o alluminio

• Grado di protezione IP67.

L'attuatore (in alto a sinistra nell’immagine) funge da unità di regolazione per i sistemi lineari. Per evitare che venga coinvolto nella rotazione, Norelem ha sviluppato un apposito kit di montaggio (in basso a destra). Foto Norelem

Nexus di Hexagon è progettata per adattarsi alle esigenze delle aziende manifatturiere. L'ultima

versione potenzia la produttività degli utenti con esperienze SaaS avanzate e un'integrazione ottimizzata dei flussi di lavoro.

Nexus, la piattaforma di connessione e collaborazione di Hexagon, si sta rapidamente diffondendo lungo l'intera catena del valore manifatturiera, offrendo ai clienti esperienze di digitalizzazione, intelligenza artificiale e integrazione aperta con dati e piattaforme sia Hexagon che di terze parti. Dal suo lancio nel febbraio 2023, ha già superato i 30.000 utenti registrati, dando loro accesso a soluzioni innovative, corsi di formazione e supporto personalizzato per affrontare le sfide più complesse del settore. Hexagon ha ampliato il portfolio Nexus con nuove soluzioni che potenziano gli utenti in tutte le fasi del flusso di lavoro:

Hyperscale computing per la simulazione: Nexus Compute offre accesso on-demand agli innovativi software di simulazione CAE di Hexagon, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda.

Applicazioni cloud-native: soluzioni come Virtual Test Drive X (VTDx) – l’innovativa soluzione SaaS per il testing software in ambito automotive premiata con l’IF Award – semplifica i test di software ADAS e per i veicoli autonomi grazie a migliaia di simulazioni orchestrate nel cloud. UX per migliorare l’accessibilità: la user experience, come quella fornita da Metrology Reporting, è progettata per ridurre i tempi impiegati

Una piattaforma per connettere persone, tecnologie e dati

dagli specialisti per la redazione dei report sulle deviazioni nel controllo qualità, permettendo allo stesso tempo ai meno esperti di interpretare velocemente i dati attraverso report web accessibili e strumenti di collaborazione cloud.

AI per ampliare la produttività: la generazione automatica di programmi per le macchine utensili (ProPlanAI), la metrologia (Metrology Mentor) e il supporto clienti CoPilot permettono agli utenti di software desktop di essere più produttivi e ai datori di lavoro di raggiungere l'eccellenza operativa e preservare il know-how.

Connettere i workflow e i processi: l’integrazione cloud altamente flessibile e aperta permette di condividere facilmente i dati tra gli strumenti software, i sensori IoT e le macchine, consentendo alle aziende

La generazione automatica di programmi per le macchine utensili (ProPlanAI), la metrologia (Metrology Mentor) e il supporto clienti CoPilot permettono agli utenti di software desktop di essere più produttivi e ai datori di lavoro di raggiungere l'eccellenza

di superare le barriere tecniche e di creare flussi di lavoro efficienti per la progettazione e la produzione, connettere la qualità nel digital thread e potenziare le attività con applicazioni che connettono il personale.

ARCHITETTURA DATA-CENTRIC PER UNA CONNETTIVITÀ FLUIDA

Nexus si basa su una solida tradizione di innovazione, combinando l’esperienza decennale di Hexagon nel settore con le più recenti tecnologie cloud e IA di Microsoft. L’architettura data-centric aperta e flessibile di questa piattaforma offre ai clienti diverse possibilità di integrazione per connettere un’ampia gamma di applicazioni di terze parti, dal semplice scambio di file alla condivisione in tempo reale dei dati potenziata da Microsoft’s Fluid Framework. Questa

versatilità permette una connettività fluida lungo il digital thread, collegando strumenti CAE, sistemi di gestione dei dati di simulazione e dei processi (SPDM) e sistemi di gestione dei dati di prodotto/ciclo di vita del prodotto (PDM/PLM), che tradizionalmente operavano in isolamento, con sistemi di produzione, IoT di fabbrica e fonti di dati di qualità.

“È sempre più evidente che le trasformazioni digitali di successo partono dalle persone e dai loro obiettivi. Indipendentemente dalla loro posizione nella catena del valore, Nexus aiuta queste persone a lavorare e collaborare al meglio con i loro colleghi", ha commentato Stephen Graham, Executive Vice President e General Manager di Nexus presso Hexagon.

BENEFICI CONCRETI

La costante evoluzione di Nexus si traduce in benefici concreti per i clienti del settore automotive, aerospaziale e della produzione avanzata: dalla semplificazione della simulazione e dei processi di testing al miglioramento dell'efficienza produttiva e della condivisione delle informazioni.

“In Hyundai Motor Company utilizziamo Nexus in combinazione con la suite CAE di Hexagon per accelerare i nostri cicli di sviluppo, ottimizzare le prestazioni ingegneristiche e favorire un approccio più agile e orientato ai dati nello sviluppo dei veicoli", ha speigato Jinhwa Lee, Research Engineer e Part Leader di Hyundai Motor Company. "La creazione di una piattaforma di sviluppo del veicolo basata sul cloud è

L’integrazione cloud altamente flessibile e aperta permette di condividere facilmente i dati tra gli strumenti software, i sensori IoT e le macchine

il nostro obiettivo strategico principale e stiamo adottando l'approccio innovativo e l'integrazione aperta offerti da Nexus per concretizzare questa visione”.

“ProPlanAI ha segnato una svolta", ha aggiunto Gabe Schulze, Industrial Engineer in Path Machining. "È molto utile per acquisire le best practices e l’expertise che abbiamo maturato come azienda, applicandole a nuovi componenti. Non serve essere esperti di intelligenza artificiale, semplicemente utilizziamo Esprit Edge, e l'applicazione cloud affina i nostri processi nel tempo. Nexus è più di un semplice strumento: è un sistema in continua evoluzione che ci aiuta a codificare il know-how, ottimizzare la produttività e migliorare l'eccellenza operativa".

EVOLUZIONE CONTINUA PER MIGLIORARE LA PRODUTTIVITÀ

L’architettura datacentric aperta e flessibile di questa piattaforma offre ai clienti diverse possibilità di integrazione per connettere un’ampia gamma di applicazioni di terze parti

Nexus è una piattaforma aperta che consente la connessione con fornitori terzi, rendendo accessibili nuove tecnologie e soluzioni alla base di utenti di Hexagon. I partner software includono Acerta LinePulse, Castor, Instrumental, JITbase, MachiningCloud, Moldex3D, OCTOPUZ e Zaptic. Le integrazioni e le librerie di dati includono Solera VTD Catalog, Arcane Tech (per Cabinet Vision) e database di materiali tramite Materials Connect.

Nexus si connette facilmente con i software PC-DMIS, Vgstudio Max e Quindos di Hexagon, integrando ulteriormente i dati sulla qualità nel digital thread e aiuta gli utenti degli strumenti software Cad/Cam Esprit Edge, Edgecam, Designer e Visi a migliorare la produttività. Queste iniziative, insieme ad altre, creano le condizioni per un maggior utilizzo dei dati di controllo e misura per aumentare la qualità, ottimizzare i processi produttivi e migliorare i prodotti e la soddisfazione dei clienti.

Il potenziale dell’AI passa attraverso una gestione intelligente dei dati e una leadership connessa al business operativo. In questo scenario, il middle management gioca un ruolo chiave per l'adozione di tecnologie come machine vision, automazione e deep learning.

di Rudolf Schambeck, Manager, Machine Vision, Zebra Technologies

L'AI Summit di Parigi ha messo in evidenza la necessità di grandi investimenti e di una gestione calcolata dei rischi per favorire uno sviluppo dell’AI capace di portare risultati reali per le aziende e la società. L'evento ha rappresentato, infatti, un’opportunità per gli esperti del settore manifatturiero di riflettere maggiormente sulla propria strategia di investimento in AI, anche di fronte a tempi difficili, domanda fluttuante e incertezze geopolitiche.

L'iniziativa EU AI Champions, presentata durante il Summit, sarà sostenuta da una serie di aziende e da impegni di investimento per un totale di 150 miliardi di euro, a cui si aggiungono 50 miliardi di euro stanziati dall'UE per lo sviluppo dell’AI in Europa. Nel frattempo, la Francia ha ottenuto investimenti per 109 miliardi di euro a supporto del suo ecosistema AI, mentre il Regno Unito ha annunciato un nuovo piano di crescita per l'AI, con 14 miliardi di sterline e la creazione di oltre 13.000 nuovi posti di lavoro da parte di aziende tecnologiche, che si aggiungono all’investimento di 25 miliardi di sterline già annunciato in

Middle manager: così possono facilitare l'uso dell'AI in azienda

precedenza.

"L'intelligenza artificiale europea si concentra sull'adozione dell'AI in applicazioni complesse, utilizzando i nostri dati industriali e manifatturieri unici, oltre al nostro know-how", ha commentato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea. Questo è particolarmente vero per i settori che necessitano requisiti di conformità rigorosi, come quello farmaceutico, automobilistico e alimentare, per cui sono richieste soluzioni di AI più avanzate, tra cui deep learning e software di scansione 3D. Queste ambizioni legate all'AI sono strettamente connesse alla necessità di dati di alto valore e di buona qualità, come quelli generati nei diversi processi del settore manifatturiero.

L'enorme volume di dati generato ai margini delle attività aziendali può essere utilizzato per addestrare e testare modelli di AI, o fungere da feedback per ottimizzare i processi di produzione e ispezione

IL VALORE DEI DATI PER AUMENTARE IL POTENZIALE DELL'AI

Una recente ricerca di Zebra Technologies ha rilevato che quasi il 20% degli esperti in machine vision nel settore automobilistico in Germania e

L'ANALISI

nel Regno Unito ritiene che le proprie soluzioni di AI per la machine vision potrebbero funzionare meglio o offrire prestazioni superiori. Per consentire alle soluzioni di intelligenza artificiale di esprimere tutto il loro potenziale, è fondamentale affrontare la questione dei dati.

L'enorme volume di dati generato ai margini delle attività aziendali può essere trasformato in valore. Questi dati, infatti, possono essere utilizzati per addestrare e il testare di modelli di AI o fungere da feedback per ottimizzare i processi di produzione e ispezione. Una volta che i dati e l'AI vengono integrati, il percorso verso l'automazione dei processi diventa realtà grazie a telecamere intelligenti, sensori e robotica guidata dalla visione artificiale. Questo consente di liberare gli operatori in prima linea da attività a basso valore e in favore di ruoli

aziendali focalizzati sulla crescita. Tuttavia, gli impianti di produzione e le diverse regioni spesso operano in silos, con una condivisione dei dati limitata, anche quando le attività sono identiche o simili. L'esperienza e il tempo a disposizione possono variare tra i vari team e siti produttivi, creando una frammentazione che rende difficile garantire la qualità dei dati, a cui si aggiunge la difficoltà di assumere i talenti con le competenze ed esperienze adeguate.

I dati devono essere archiviati, annotati e utilizzati per l'addestramento dei modelli in modo coerente, insieme ad altri set necessari per il testing dei modelli. Lasciare i dati aziendali isolati limita il potenziale dell’AI, ostacolando l’addestramento dei modelli.

Per ottenere il massimo dall’AI, non basta però che questa funzioni meglio o offra prestazioni superiori: i suoi

risultati devono essere misurabili in tempistiche adeguate, metriche di ritorno sull’investimento e dati di qualità.

L’IMPORTANZA DI CHI STA FRA

I dati devono essere archiviati, annotati e utilizzati per l'addestramento dei modelli in modo coerente, insieme ad altri set necessari per il testing dei modelli

PRODUZIONE E SENIOR MANAGER

Ma chi può guidare l’adozione dell’AI all’interno delle aziende manifatturiere? Una recente ricerca di McKinsey ha evidenziato che molti millennial di età compresa tra i 35 e i 44 anni ricoprono ruoli manageriale e team leader nelle loro aziende, facendo parte del middle management. Questi professionisti si trovano in prima linea nel business, attraversano quotidianamente i reparti produttivi e fungono da ponte tra la forza lavoro operativa e il senior management. I middle manager dichiarano di avere la maggiore esperienza e il maggiore entusiasmo riguardo all'AI, con il 62% dei dipendenti tra i 35 e i 44 anni che riporta livelli elevati di competenza in questo ambito.

Una ulteriore ricerca ha rilevato che solo il 30% dei leader aziendali (CEO, presidenti, altri dirigenti C-suite, vicepresidenti senior e vicepresidenti esecutivi) investe in risorse per le iniziative di crescita nelle attività di business principali, adiacenti o nuove durante i periodi di volatilità. Inoltre, solo il 29% ha dichiarato di investire il 30% o più del proprio tempo in iniziative di crescita a lungo termine.

I middle manager rappresentano un bacino di talenti chiave che i senior leader dovrebbero valorizzare per rispondere a domande cruciali quali la modalità di integrazione dell’AI, machine vision e deep learning, che possono guidare la crescita a lungo termine, aumentare la produttività, automatizzare i processi e a migliorare la qualità. Nonostante la reazione iniziale a ridurre e sospendere i progetti in tempi difficili, questo potrebbe essere il momento giusto per ripensare al ruolo del middle management quando si tratta di dare priorità alla crescita e di adottare un approccio audace nell’uso di AI e machine vision.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Trasformazione PLM ad elevata rilevanza strategica

TXT Industrial ha preso parte ad ACE 2025, l’evento globale dell’ecosistema Aras, esperto nelle piattaforme di Product Lifecycle Management (PLM). L’edizione di quest’anno, che ha celebrato i 25 anni della community, si è svolta a Boston. Tra i contributi di rilievo a livello internazionale, TXT Industrial ha

SOFTWARE

presentato – insieme al cliente Aerea SpA, attiva nel settore della difesa aeronautica – un progetto di trasformazione PLM ad alta complessità e rilevanza strategica. Il caso, selezionato come esempio virtuoso di innovazione, ha mostrato l’integrazione del sistema Aras con ambienti legacy e processi critici, evidenziando un approccio sinergico tra tecnologia e change management.

Il tema portante di ACE 2025, "Connected Intelligence", ha posto l’accento sull’impiego dell’intelligenza artificiale come motore di innovazione lungo tutto il ciclo di vita del prodotto. E proprio in questo contesto Aras ha presentato la propria roadmap, suddivisa in 3 fasi distinte: Discover: esplorazione

degli insight nei dati esistenti (es. root cause analysis, analisi dei rischi nella supply chain); Enrich: funzioni avanzate come entity recognition, topic modeling e analisi semantica; Amplify: applicazioni generative e agent-based per costruzione di strutture di prodotto, analisi degli ECO e supporto decisionale. In questo contesto si inserisce il nuovo Aras AI Assistant, chatbot intelligente già in beta, e il sistema AI-assisted Search, che promette ricerche semantiche su contenuti tecnici, 3D e vocali. A questi si aggiungono strumenti come CoPilot e soluzioni Agentic AI, in fase di sviluppo avanzato. Durante la conferenza sono stati condivisi casi di applicazione dell’AI estremamente concreti e in ambiti molto

diversificati (Microsoft, CERN di Ginevra e Honda). Un altro highlight dell’evento è stato Aras InnovatorEdge, un nuovo framework low-code per connettere sistemi esterni, partner, e dati lungo la filiera. Include API evolute, portali per fornitori e partner, strumenti di analytics e app customizzabili. In concomitanza con l’evento, Aras ha annunciato il nuovo marketplace per la distribuzione di soluzioni verticali e integrazioni. TXT è tra i primi partner presenti con la propria suite di connettori CAD-PLM, già integrata nei principali ambienti di progettazione meccanica. L’iniziativa “Build with Aras” conferma la vocazione della piattaforma alla personalizzazione e alla flessibilità.

Zucchetti acquisisce il 100% di AWMS

AzzurroDigitale, tech company italiana che supporta le aziende manifatturiere nella trasformazione digitale e AI, comunica l’avvenuto esercizio da parte di Zucchetti dell’opzione di acquisto su AWMS, realtà di riferimento nella gestione avanzata della forza lavoro nel settore manifatturiero. Già azionista di AWMS dal 2020, prima con una quota del 25% e dal 2023 con il 51%, la prima software house italiana porta così al 100% la propria partecipazione nella società.

Nata da un’esigenza concreta di Electrolux, primo cliente storico con cui è stata co-progettata direttamente in fabbrica, AWMS

ha registrato nel 2024 ricavi pari a 3,2 milioni di euro e un EBITDA superiore a 1,6 milioni, espressione della bontà del modello operativo e dell’attrattività raggiunta dal prodotto. Oggi è adottata da alcuni tra i principali player industriali a livello globale, tra cui Danone – che la impiega nella maggior parte degli stabilimenti mondiali – KONE, Berluti (LVMH), e Franke. Dalla sua fondazione, AWMS ha attraversato un percorso che l’ha vista evolvere da startup a scale-up, per poi affermarsi come esperto tecnologico di nicchia. Oggi la piattaforma entra in una nuova fase di crescita: non più solo distribuita direttamente alle

aziende, ma anche attraverso un network qualificato di partner. Zucchetti garantirà la continuità della governance: Carlo Pasqualetto manterrà infatti il ruolo di CEO e proseguirà nel guidare la società in questa nuova fase

strategica. Al suo fianco rimarranno operativi i co-founder Jacopo Pertile e Antonio Fornari, che contribuiranno allo sviluppo dell’offerta, alla crescita del mercato e alla costruzione di nuove partnership.

I soci di AzzurroDigitale, da sinistra: Antonio Fornari, Carlo Pasqualetto, Jacopo Pertile

SPACE ECONOMY

OMI Officine Meccaniche

Irpine sceglie la piattaforma Enterprise

Resource Planning di Centro Software per ottimizzare l’intero ciclo produttivo, raggiungendo così un incremento dell’efficienza pari al 40%.

Il mercato globale della space economy ha raggiunto nel 2024 un valore di 596 miliardi di dollari, con una previsione di crescita fino a 944 miliardi entro il 2033. A trainarlo sono soprattutto le applicazioni legate a telecomunicazioni, navigazione satellitare e osservazione della Terra. In questo scenario in rapida evoluzione, l’Italia si sta affermando come player strategico, grazie a un ecosistema industriale dinamico, una filiera in costante trasformazione e un’intensa attività di innovazione tecnologica, come emerge dalla ricerca dell'Osservatorio Space Economy del Politecnico di Milano. Il settore spaziale italiano, tradizionalmente legato all’ambito istituzionale, sta attraversando una fase che lo avvicina sempre più al mercato privato. L’89% delle imprese italiane della space industry opera anche in altri settori – come aviazione, meccanica, ICT e automotive – e l’87% ha avviato iniziative di innovazione nell’ultimo anno. A livello normativo, l’Italia è all’avanguardia: la prima legge quadro sullo Spazio e il Piano Nazionale per l’Economia dello Spazio rafforzano l’ambizione del Paese di diventare protagonista del settore a livello europeo. Resta centrale il tema della competitività: mentre USA e Cina dominano per volume di investimenti, l’Europa deve evitare la frammentazione industriale e valorizzare il contributo di PMI e startup.

Soluzioni ERP per la trasformazione digitale delle imprese aerospace

MIGLIORARE TRACCIABILITÀ, EFFICIENZA E CONTROLLO

In questo contesto, Centro Software, azienda di riferimento nel mercato italiano nello sviluppo di soluzioni ERP (Enterprise Resource Planning), risulta oggi un importante partner strategico per accompagna-

re le imprese della filiera aerospace nella digitalizzazione dei processi e nell’adozione di tecnologie avanzate per migliorare tracciabilità, efficienza e controllo. Grazie a soluzioni sviluppate per rispondere alle specifiche esigenze delle PMI, l’azienda supporta la trasformazione digitale del

Il mercato globale della space economy ha raggiunto nel 2024 un valore di 596 miliardi di dollari, con una previsione di crescita fino a 944 miliardi entro il 2033

comparto, favorendo l’integrazione tra i reparti, la raccolta dati in tempo reale e l’ottimizzazione delle attività industriali. Le soluzioni di Centro Software permettono alle imprese di affrontare con successo le sfide del settore: dalla gestione della complessità produttiva alla tracciabilità dei materiali, dalla riduzione degli errori alla puntualità delle consegne. L’obiettivo è rendere più competitive le imprese italiane, valorizzando l’eccellenza manifatturiera e favorendo l’accesso a nuove opportunità di mercato, anche internazionali. “Il settore aerospace rappresenta per noi un’evoluzione naturale: da sempre lavoriamo con aziende meccaniche di precisione che operano in mercati complessi e regolamentati", afferma Lorenzo Battaglini, CEO di Centro Software. "Oggi, grazie all’esperienza maturata nella digitalizzazione dei processi produttivi e logistici, siamo in grado di accompagnare con successo anche le imprese che puntano a entrare o consolidarsi in questa filiera strategica”.

UN PERCORSO DI DIGITALIZZAZIONE

OMI Officine Meccaniche Irpine, storica realtà campana con oltre 40 anni di esperienza nella produzione di componenti per l’industria aerospaziale, ha scelto Centro Software per affrontare un profondo percorso di digitalizzazione della

propria filiera produttiva e logistica. L’obiettivo iniziale era sfidante, ma indispensabile per accreditarsi come fornitore strategico dei più grandi gruppi industriali del settore, tra cui Leonardo SpA: aumentare l’efficienza operativa, garantire il controllo puntuale dei processi e rafforzare la capacità di risposta in un mercato ad alta competitività e fortemente normato come quello aerospaziale.

L’integrazione della piattaforma ERP ha permesso a OMI di ottimizzare l’intero ciclo produttivo, portando a un incremento dell’efficienza in

officina pari al 40%. Ogni fase della lavorazione – dalla gestione del magazzino alla produzione su commessa – è oggi tracciata in tempo reale, con una visibilità completa su componenti, lotti e avanzamento delle lavorazioni. Questo ha ridotto del 30% i tempi di attraversamento delle commesse, con un impatto diretto sulla capacità di rispettare le tempistiche concordate con i clienti. Allo stesso tempo, la digitalizzazione dei processi ha ridotto drasticamente gli errori derivanti da attività manuali, migliorando la qualità complessiva del prodotto e la compliance con gli standard richiesti dalle grandi commesse aerospace. Grazie a un controllo puntuale dei costi industriali per centro di lavoro e per singola commessa, OMI è inoltre oggi in grado di valutare con precisione l’impatto economico di ogni produzione, prendendo decisioni più rapide e informate.

Il risultato è un’azienda più reattiva, più affidabile e più competitiva, in grado di rispondere alle esigenze dei contractor nazionali e internazionali con puntualità, trasparenza e un servizio al cliente nettamente potenziato.

Le soluzioni di Centro Software permettono alle imprese di affrontare sfide quali: la gestione della complessità produttiva, la tracciabilità dei materiali, la riduzione degli errori e la puntualità delle consegne

INDUSTRIA SIDERURGICA

Un piano d'azione per rafforzare la filiera europea di acciaio e metalli

La Commissione Europea ha lanciato l’Action Plan su acciaio e metalli per costruire un’industria più competitiva e a basse emissioni, affrontando le sfide dei costi energetici elevati, della concorrenza internazionale sleale e della spinta agli investimenti verdi.

Un’industria siderurgica europea interna, innovativa, verde e competitiva è essenziale per raggiungere le ambizioni del Green Deal europeo, garantire la resilienza economica dell’Europa e sostenere gli obiettivi dell’UE per un’autonomia strategica aperta. Si tratta anche di un grande generatore di occupazione, con oltre 300.000 posti di lavoro diretti e 2,3 milioni di posti di lavoro indiretti in Europa, costituendo le fondamenta di altre catene del valore industriali chiave. È inoltre un settore leader nella transizione verde. Tuttavia, le capacità siderurgiche in eccesso nei Paesi terzi e le pratiche commerciali sleali minacciano la sostenibilità del settore siderurgico europeo e ostacolano ulteriori investimenti nell’acciaio verde prodotto in Europa. Le catene del valore europee

ad alta intensità di acciaio, tra cui veicoli elettrici, treni, eolico, solare ed elettrolizzatori, stanno vivendo tendenze simili a quelle dell’industria siderurgica dell’UE e sono ora minacciate nella loro stessa esistenza.

UN ACTION PLAN PER LA CRESCITA SOSTENIBILE DELLE

INDUSTRIE

UE

Ecco perché la Commissione Europea ha lanciato l’Action Plan su acciaio e metalli, con l’obiettivo di rafforzare la filiera europea dell’alluminio e dell’acciaio e affrontare sfide economiche, ambientali e geopolitiche. Il piano si inserisce nel quadro del Clean Industrial Deal, volto a favorire una crescita sostenibile delle industrie europee attraverso la transizione ecologica, con l’ambizioso traguardo della neutralità climatica entro il 2050. Tra le priorità del piano figurano

il contrasto alla concorrenza sleale internazionale – in particolare dai Paesi che non rispettano le stesse normative ambientali dell’UE – e il rafforzamento delle protezioni commerciali, anche attraverso l’introduzione di nuovi dazi su alcune importazioni. Il documento prevede inoltre interventi mirati sulle capacità produttive interne per evitare eccessi di offerta che possano destabilizzare il mercato europeo e rallentare gli sforzi di decarbonizzazione del settore.

Ridurre il costo dell’energia è un nodo cruciale per le industrie metallurgiche europee, dove l’energia rappresenta una delle principali voci di costo. L’Action Plan propone la creazione di gruppi di acquisto per ottenere tariffe più favorevoli e invita le imprese a sfruttare appieno gli incentivi fiscali offerti dai vari Stati membri. Particolare attenzione è dedicata all’uso di energia rinnovabile e all’idrogeno verde, strumenti chiave per ridurre l’impatto carbonico di settori ad alta intensità energetica.

RICICLARE I METALLI PER RIDURRE LA DIPENDENZA

DALLE MATERIE PRIME

Il nuovo Action Plan europeo punta a rafforzare il recupero e il riciclo dei metalli, settore in cui l’UE può diventare leader globale. Gestire efficacemente i rottami metallici riduce la dipendenza dalle materie

prime estere e sostiene un’economia circolare più sostenibile e competitiva. La Commissione propone di regolamentare l’esportazione dei rottami per garantirne la disponibilità alle industrie europee, ottimizzare la loro classificazione tecnica e definire standard chiari per facilitare il riciclo. Il piano prevede anche incentivi fiscali per le aziende che investono in tecnologie avanzate di recupero, stimolando pratiche industriali più verdi ed efficienti.

AZIONI CONCRETE PER RAGGIUNGERE LE ZERO EMISSIONI ENTRO IL 2050

L’attuazione concreta dell’Action Plan europeo su acciaio e alluminio sarà decisiva per il successo della strategia, che richiede linee d’azione precise e un monitoraggio costante dei risultati. La collaborazione tra settori industriali, istituzioni europee e governi nazionali, insieme a incentivi, regolamentazioni e supporto alla cooperazione intersettoriale, sarà fondamentale per trasformare le proposte in azioni efficaci. Il settore dei metalli, altamente energivoro, gioca un ruolo centrale nella sfida delle zero emissioni entro il 2050. La transizione verso tecnologie più sostenibili, dall’uso di idrogeno verde all’ottimizzazione del riciclo, richiede impegno costante da imprese, governi e consumatori.

Gestire efficacemente i rottami metallici riduce la dipendenza dalle materie prime estere e sostiene un’economia circolare più sostenibile e competitiva

VISIONE ARTIFICIALE

Integrazione tra piattaforme eterogenee per implementazioni industriali

Quest'anno, le dimostrazioni live di Innodisk hanno presentato sistemi di intelligenza artificiale ottimizzati, tra cui la serie APEX, e le soluzioni di elaborazione basate su soluzioni NVIDIA, Intel e Qualcomm Technologies. Queste sono state ben integrate con l'ampio portafoglio di soluzioni embedded di Innodisk. L'efficace integrazione tra piattaforme eterogenee riflette le solide capacità di ricerca e sviluppo di Innodisk e porta applicazioni reali a contesti di lavoro aziendali, implementazioni industriali e infrastrutture per smart city. Il clou della fiera di quest'anno è la soluzione LLM privata onpremise di Innodisk, basata su APEX-X100, una piattaforma di elaborazione AI appositamente progettata per la formazione AI locale e abbinata al softwa-

SERVOSISTEMI

re AccelBrain. Sotto i riflettori anche il server APEX-S100 a profondità ridotta. Riconoscendo il ruolo fondamentale dei moduli telecamera nella visione artificiale basata sull'AI, Innodisk ha ampliato la sua gamma di moduli telecamera embedded e ha creato un team specializzato per supportarla. La gamma ora include specifiche mainstream come USB, MIPI e GMSL2, tutte supportate da driver e schede adattatrici altamente persona-

lizzati. Al Computex, Innodisk ha inoltre collaborato a stretto contatto con la divisione iMobility & Rugged Edge AI di Advantech, presentando l'integrazione di 16 canali virtuali di moduli telecamera GMSL2 sui sistemi di intelligenza artificiale edge TREK50N e REX-52N di Advantech. Parallelamente, Innodisk offre un kit di riferimento Intel® CoreTM Ultra Series 2 che mette a disposizione la compatibilità con la fotocamera MIPI-over-Type-C esclusiva di Innodisk, moduli

DRAM, SSD e ulteriori opzioni di espansione, evidenziando la partnership tra Intel e Innodisk come scelta ideale per gli operatori del settore che desiderano adottare piattaforme di elaborazione di nuova generazione e diventare leader nell'era dell'intelligenza artificiale. Inoltre, Innodisk continua a rafforzare la propria competenza tecnica nelle soluzioni di memoria e storage. La gamma di prodotti di quest'anno include moduli LPDDR5X CAMM2 e DDR5 MRDIMM pronti per il mercato, oltre a una gamma completa di SSD PCIe Gen5, inclusi i formati U.2 ed EDSFF come E3.L, E3.S ed E1.S, conformi alla specifica OCP SSD 2.0, che li rende ideali per ambienti aziendali, server di intelligenza artificiale e data center.

Sensori di accelerazione per servomotori ultra-compatti

L’obiettivo dei servosistemi AC high-end della serie Sigma di Yaskawa è offrire agli utenti gli strumenti per aumentare ulteriormente la competitività delle loro macchine, garantendo un vantaggio tecnologico concre-

to rispetto alla concorrenza. I servomotori ultra-compatti permettono di realizzare macchine sempre più snelle ed efficienti, mentre le funzioni di tuning, versatili e intuitive, rendono la messa a punto rapida. Il sistema è in grado di rilevare automaticamente vibrazioni e risonanze meccaniche nella struttura della macchina, intervenendo in modo intelligente per contrastarle e garantire prestazioni ottimali. I sensori di accelerazione integrati nei nuovi servomotori sono ora in grado di individuare tempestivamente condizioni indeside-

rate della macchina. Inoltre, il servoamplificatore diventa un nodo di raccolta ed elaborazione di dati relativi all’applicazione e all’ambiente circostante fornendo così un contributo tangibile per supportare ed accelerare la transizione digitale richiesta dalla moderna automazione. Disponibile oggi nella versione da 200 V con potenze da 50 W a 15 kW, il sistema sarà presto affiancato da modelli a 400 V, per rispondere a un ventaglio di esigenze ancora più ampio. Sono ora a disposizione anche servoamplificatori per il collegamento simultaneo di

un massimo di tre servomotori, nonché modelli con firmware speciale per l'utilizzo in sistemi a portale. Le interfacce disponibili sono Analog/Pulse ed EtherCAT. Tutti i servoazionamenti sono dotati di Safe Torque Off (STO) SIL 3 come sicurezza funzionale. Il servo-sistema Sigma-X include un modulo opzionale ASM-X di sicurezza avanzata FSoE con ben 16 funzionalità a disposizione, di cui massimo 10 da usare in contemporanea. In combinazione con il nuovo servomotore rotativo con encoder di sicurezza, raggiunge il livello SIL3/PLe.

ELENCO INSERZIONISTI

DIRETTORE RESPONSABILE: Simone Ghioldi

REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com), Eva De Vecchis (e.devecchis@interprogettied.com)

VENDITE: Simone Ghioldi (vendite@interprogettied.com)

SEGRETERIA COMMERCIALE: Raffaella Sepe (raffaella@interprogettied.com)

IN QUESTO NUMERO

In nero sono indicate le inserzioni pubblicitarie

ACIMALL 22

AEREA 42

AGAZZI GIANCARLO 31

ASSOLOMBARDA 15

AVEVA 14

AZZURRO DIGITALE 42

BRUGOLA OEB 19

CARBOTEMPRA 19

CHIARI BRUNO 1

CONFINDUSTRIA VENETO EST 16

EURAL GNUTTI 1A COP., 10

F.LLI LOCATELLI 29

FASSI GRU 14

FEDERMACCHINE 20

GF PIPING SYSTEMS 27

GRUPPO GEORG FISCHER 27

GRUPPO UMANA 30

HAITIAN MM ITALY 4A COP. HEXAGON 38

IMPAGINAZIONE: INPUT di Liga Giovanni (www.inputagency.it)

INTERPROGETTI EDITORI S.R.L.

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N. 4 SETTEMBRE 2025

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