Infoatidu 46

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Info ATiDU 46 Periodico dell’Associazione ATiDU Ticino e Moesano Nr. 46 Primavera/estate 2018

APPROFONDIMENTO L’UDITO? UNVEROAMICO! A cura di Maria Grazia Buletti


SOMMARIO SOSTENITORI

Repubblica e Cantone Ticino–Fondo Swisslos Audika

Info ATiDU

Periodico di ATiDU Ticino e Moesano, Associazione per persone con problemi d’Udito

3 EDITORIALE 4 APPUNTAMENTI

Primavera/estate 2018

Nuovi arrivi

Parole: termini da usare e non usare

L’udito? Unveroamico!

5 AUDIOTECA

REDAZIONE

8 SOCIALITÀ

COMITATO ATiDU

9 APPROFONDIMENTO

Cinzia Santo, redattrice responsabile Comitato ATiDU

Gianni Moresi, Presidente Dr. Andrea Ferrazzini Don Massimo Gaia Margherita Gerber Laura Giulianati Francesca Micheletti Zufferey Liliana Sabbadin-Panzeri Christian Siano

TEAM

Sabrina Bernasconi Chittaro Pia Cattaneo Cinzia Santo

GRAFICA

Gregorio Cascio per C-comunicazione e design

STAMPA

Progetto Stampa, Chiasso

TIRATURA

750 copie

SEDE, INFORMAZIONI E CONTATTI

ATiDU Ticino e Moesano Salita Mariotti 2 CH-6500 Bellinzona Tel.: 091 857 15 32 E-mail: info@atidu.ch Web: www.atidu.ch

COPYRIGHT

Pubblicazione gratuita con citazione della fonte

SOMMARIO 2

14 NOTIZIE 16 ATTUALITÀ

Deboli d’udito e politica

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19

Sentire meglio nel tempo libero

L’angolo della consulenza

20 GENITORI E FIGLI

Difficoltà di lettura nei bambini

22 TEMPO

Viaggiando in Nuova Zelanda

26 ATTIVITÀ SVOLTE 27 INDIRIZZI UTILI


EDITORIALE A cura di Pier Donadini

Quando Cinzia mi ha chiesto se volessi scrivere io l’editoriale per il prossimo Info ATiDU sono rimasto sorpreso. Io sono legato all’ATiDU da legami affettivi, non tecnici! Poi ho chiesto quale fosse il tema del dossier: il rilancio dell’utile progetto “Unveroamico”. Avendo lavorato per anni con gli adolescenti mi sono sentito un po’ più vicino alle tematiche, ma da ben dieci anni sono in pensione! Sto leggendo l’ormai classico “La lentezza” di Milan Kundera. Fa un discorso sulla velocità che si può facilmente generalizzare ed accostare ad esempio alle problematiche che sorgono dall’uso indiscriminato di musica ad alto volume nelle cuffiette. Dice Kundera: “la velocità è la forma di estasi che la rivoluzione tecnologica ha regalato all’uomo. … L’uomo che corre a piedi è sempre presente al proprio corpo, costretto com’é a pensare continuamente … all’affanno, al peso del proprio corpo. … Quando delega il potere ad una macchina il suo corpo è fuori gioco, … è l’estasi. La fredda impersonalità della tecnica e il fuoco dell’estasi.” Penso che il fondo di tutto il discorso, che vale per tutti i sensi udito compreso, sia proprio questo: l’uso dei sensi “al naturale”, come ce li ha regalati madre natura, e/o la loro amplificazione tramite macchine. Macchine che se un tempo erano analogiche, di grande ingombro e di poco impatto oggi, al contrario, con la digitalizzazione, sono sempre più minuscole, performanti e di facile utilizzo. Che fare? Diventare nostalgici e nuotare contro la realtà? Ecco che un progetto come “Unveroamico” rappresenta non solo una serie di spiegazioni medico-tecniche, ma una vera e propria formazione psico-emotiva al controllo di se stessi, attraverso motivazioni positive, da raggiungere con spiegazioni chiare dei meccanismi in gioco e delle conseguenze nefaste che possono derivare da un utilizzo sconsiderato dei mezzi tecnici oggi disponibili. Non mi dilungo troppo. Voglio solo ricordare anche l’utilità dei vari mezzi oggi disponibili. A cominciare da tutti i mezzi ausiliari (apparecchi sempre più sofisticati, induzione, wifi, tanto per citarne alcuni) ma anche i mezzi di svago, proprio come i tanto sospetti iPod. Ecco. Ben vengano le novità che migliorano la vita. E ben venga l’iniziativa di ATiDU “Unveroamico” che spiega, specialmente agli adolescenti, come non farsela rovinare utilizzando in modo corretto le varie novità.

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EDITORIALE 3


APPUNTAMENTI PRIMAVERA/ESTATE 2018 GRUPPI

ATTIVITA` RICREATIVE

Gruppo genitori In collaborazione con il gruppo di lavoro Krisalide sono previsti in autunno incontri su dei temi importanti per i genitori.

Giovedì 07 giugno 2018, ore 14.00 Visita guidata “Monte Verità: esperimenti di vita ed arte” Monte Verità, Ascona

Gruppo di persone con impianto cocleare (IC) Gli amici del gruppo IC continuano con i loro appuntamenti, i prossimi incontri si svolgeranno in giugno, ottobre e dicembre.

Scoprite l’affascinante storia della “collina delle utopie” seguendo un percorso attraverso il parco, accompagnato dal racconto su personaggi, periodi storici, costruzioni, progetti e utopie. Dagli anarchici ai riformatori, dalle case aria-luce al Bauhaus, dall’arte alla letteratura dal barone von der Heydt ad Harald Szeemann, testimonianze e testimoni di un secolo di storia. Come di consueto il segretariato resterà chiuso durante il mese di luglio e quindi verso la fine di agosto riprenderanno le attività ricreative, abbiamo già in previsione alcune belle proposte di gite in autunno e di visite alle prossime mostre al MASI. Vi terremo informati via newletter o tramite il nostro sito!

RIASSUMENDO: Per chi fosse interessato alle nostre attività annunciarsi al più presto al nostro segretariato in quanto i posti sono limitati.

APPUNTAMENTI 4


NOTIZIE

NOTIZIE DAL SEGRETARIATO Assemblea ordinaria Sabato 5 maggio, presso la Casa del Popolo di Bellinzona, si è tenuta l’assemblea ordinaria della nostra Associazione, alla presenza di parecchi soci e con la partecipazione del Signor Giorgio Soldini del Municipio di Bellinzona designato Presidente del giorno. Oltre all’ampio spazio dedicato al consuntivo delle molteplici attività si è data particolare attenzione alla giornata formativa “Il giovane audioleso a scuola” e al concorso fotografico che nel corso del 2017 hanno impegnato notevolmente il team. Per quanto riguarda le novità del 2018 centrale è il progetto Unveroamico che occuperà gran parte dell’anno. Per chi desiderasse i dettagli dell’assemblea è possibile richiedere la documentazione e il verbale al segretariato. Conclusi i lavori assembleari abbiamo trascorso insieme un momento di svago e divertimento grazie allo spettacolo narrazione di Gaby Lüthi e la sua Frau Holle. La mattinata si è poi conclusa con la condivisione del pranzo durante il quale sono continuate le discussioni e gli scambi di esperienze fra i presenti.

NOTIZIE DA ASSOCIAZIONI AMICHE Il servizio Sociale di Pro Senectute Pro Senectute Ticino e Moesano è presente su tutto il territorio cantonale con 5 sedi dove ottenere, gratuitamente, tutte le informazioni necessarie. • Avete domande in merito ai vostri diritti nei confronti delle assicurazioni sociali? • Le pratiche amministrative e finanziarie ricorrenti vi creano sempre più fatica? • A fine mese vi mancano i soldi per pagare tutti i conti? • Desiderate una consulenza competente in fatto di budget familiare? • Necessitate di informazioni inerenti ai mezzi ausiliari o ai servizi che possono sostenere e favorire il mantenimento a domicilio? • Le direttive anticipate… Da dove iniziare? Gli assistenti sociali consigliano e concordano con la persona gli interventi necessari, in questioni legate alla situazione finanziaria, alla salute, all’alloggio, ai diritti e alla gestione della vita quotidiana. Il servizio di consulenza sociale in breve: • è rivolto alle persone prossime al pensionamento, alle persone anziane e ai loro familiari • è gratuito • è offerto da assistenti sociali formati e qualificati • è garantita la discrezionalità • le consulenze si svolgono presso i centri regionali o a domicilio Se siete in età AVS e se certi criteri della vostra situazione finanziaria sono rispettati, c’è la possibilità di avere un sostegno finanziario per l’acquisto di un apparecchio acustico. Utile rivolgersi a loro per verificare la situazione e le condizioni.

RIASSUMENDO: Per informazioni rivolgersi alla Pro Senectute Ticino e Moesano: www.ti.pro-senectute.ch/it oppure al numero 091 912 17 17

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NOTIZIE 5


AUDIOTECA NUOVI ARRIVI A cura di Gianni Camponovo

Per rinnovare e migliorare il nostro assortimento di dispositivi, abbiamo ordinato tre nuovi apparecchi. SET 860 Il costo indicativo va dai 220.- chf ai 320.- chf

La leggerezza e la qualità del suono sono eccellenti. Questa cuffia offre inoltre alcune novità molto interessanti. La prima è la possibilità di collegare la base (con la TV o altri apparecchi) tramite un cavetto a fibra ottica. Questa nuova opportunità è necessaria per il collegamento con alcune nuove televisioni ultrapiatte, dove sovente non esiste più la tipica uscita audio analogica di 3,5 mm ma solo un allacciamento audio digitale con fibra ottica. È possibile inoltre la taratura di un profilo personale (p. es. aumentando l’amplificazione degli acuti) e non da ultimo è stata aumentata considerevolmente l’autonomia che arriva fino a 18 ore. I prezzi indicati sono quelli consigliati dal produttore. In internet, presso i gli audioprotesisti e i negozi specializzati si possono trovare prezzi ridotti.

La ditta Sennheiser, riconosciuta leader nel campo delle apparecchiature per il trattamento del suono, ha presentato tre nuove cuffie della stessa qualità ma per impieghi diversi. Il primo modello, ordinato da noi, è la SET 860 e sostituisce la precedente SET 840. Il secondo modello è la SET 880 che può essere collegata contemporaneamente a due sorgenti sonore (p. es. TV e radio) e da ultimo il modello Flex 5000 concepito per l’impiego con un laccio a induzione (solo con apparecchi acustici con posizione T) o cuffiette/auricolari. Abbiamo avuto la possibilità di provare queste nuove cuffie e il risultato è stato veramente ottimo ancora migliore dei precedenti modelli.

RIASSUMENDO: Il responsabile dell’Audioteca di ATiDU è disponibile per una consulenza telefonando al numero di telefono 091 857 15 32.

AUDIOTECA 6


CM-2.4 Il costo indicativo è di circa 600.- chf

Il secondo nuovo arrivo è l’amplificatore CM-2.4 della Humantechnik. Si tratta di un’apparecchiatura composta di un microfono/trasmettitore e di un ricevitore al quale può essere collegato una cuffietta, un auricolare o un laccio a induzione. È un dispositivo simile a quello impiegato nelle visite turistiche, dove la guida parla in un microfono e il turista anche se distante riesce a sentire tramite un ricevitore e delle cuffiette. Sul mercato esistono diversi sistemi anche molto più cari e ricercati, ma questo può essere un compromesso ideale per l’impiego saltuario durante concerti, conferenze, lezioni, ecc.

PowerTel 92 Il costo del telefono è di circa 80.- chf

L’ultimo arrivo è il PowerTel 92 di Amplicomms si tratta di un semplice apparecchio da tavola pensato per persone anziane eventualmente con difficoltà non solo d’udito ma anche cognitive. L’apparecchio ha tasti molto grandi, 10 di selezione diretta e 6 con possibilità di inserire una foto di parenti e/o conoscenti.

RIASSUMENDO: In Info ATiDU n. 45 avevo presentato il TV Soundbox e avevo indicato un prezzo di circa 200.– chf, ultimamente un nostro membro, che ringraziamo per l’informazione, ha acquistato l’apparecchio ma a un prezzo molto inferiore, 69.95 chf! Questa ottima offerta è stata trovata presso il sito www.techmania.ch.

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AUDIOTECA 7


SOCIALITÀ PAROLE: TERMINI DA USARE E NON USARE A cura di Renato Rossini

Lo scorso anno Agile.ch, che raggruppa tutte le organizzazioni di persone con andicap, ha pubblicato un opuscolo dal titolo “Le parole sono ingannevoli”, distribuito nella Svizzera italiana da inclusione andicap ticino. Questo opuscolo, davvero agile da consultare perché consta di una ventina di pagine in un formato leggermente inferiore all’A5, costituisce una specie di vademecum utile per tutti coloro che devono rivolgersi a persone con disabilità o parlare di loro. Contiene un elenco di termini o espressioni da utilizzare o evitare con le relative motivazioni. La ragione di questa pubblicazione è illustrata nell’introduzione: “Le persone con disabilità hanno diritto al rispetto altrui, esattamente come tutte le altre. E possono pretendere un atteggiamento rispettoso sia quando sono interpellate sia quando si parla o si scrive di loro. Spesso il linguaggio usato è pura abitudine, le parole sono buttate là in qualche modo. Allora anche le parole diventano pesanti come le discriminazioni di fatto.” Per dare un’idea sarebbero da evitare proprio perché discriminanti parole come invalido, debile o nano, da sostituire con persona con disabilità, persona con disabilità mentale o persona di statura particolarmente bassa. A livello di espressioni è meglio dire che una determinata costruzione architettonica è senza barriere, piuttosto che a misura di persona con andicap. L’intento è indubbiamente lodevole, da sostenere, anche se qualche dubbio è lecito. Ad es. la parola nano viene esclusa per la connotazione negativa che spesso l’accompagna, ma se parlo di una persona con statura particolarmente bassa è altrettanto chiaro di chi sto parlando? L’uso delle parole per designare determinate categorie di persone è indice della sensibilità sociale a riguardo di queste persone. Può essere interessante ripercorrere velocemente l’excursus storico. Così mentre il 1981 era diventato senza problemi l’Anno internazionale degli handicappati, il 2003 era più rispettosamente riconosciuto come Anno europeo delle persone con disabilità. In mezzo ci sono stati altri passi a sottolinearne l’evoluzione. Da (h) andicappato, termine che sottolinea lo svantaggio e l’ostacolo, si passa dapprima al termine motuleso oppure invalido e l’accento è messo piuttosto sul deficit, sulla mancanza. Con un cambio totale di prospettiva e volendo mettere in rilievo la positività si parla poi di persona diversamente abile o addirittura diversabile, neologismo riportato da molti dizionari. E si approda ora, con linguaggio più realistico anche se asettico, a persona con disabilità.

SOCIALITÀ 8

Ci sono alcuni altri termini su cui vale la pena di soffermarci brevemente. Il primo è la messa al bando del termine sordomuto, semplicemente perché in realtà il sordomuto … non esiste! O meglio non esiste il muto. In effetti il termine designava la percezione che si aveva della persona sorda, che, impermeabile agli stimoli uditivi, pur essendo dotata di un normale apparato fonatorio, in effetti non parlava. Quindi meglio parlare di persona sorda, audiolesa o con disabilità uditiva, senza chiamare in causa il fatto che non parla. A sorpresa, tra le parole reiette, anche il termine paziente, che si propone di sostituire con utente. Ma utente e paziente non sono assimilabili; il paziente è unicamente l’utente di un servizio medico sanitario. Soffermiamoci un attimo. Paziente ha la stessa radice di patire, soffrire, ed è attestato nella nostra lingua a partire dal XIV secolo. Designa la persona che soffre, ammalata. Siccome chi soffre cerca qualcuno che sappia alleviare o por fine alla sua sofferenza, ecco intervenire il medico. Con il passare dei secoli il termine paziente perde il suo significato originario per attestare semplicemente la persona che ricorre al medico. E siccome molti malanni non guariscono in fretta, ma si devono sopportare a lungo, ecco designata come pazienza la dote che dovrebbe essere prerogativa di chi sa soffrire a lungo e … in silenzio. Presto pazienza entra nella lingua comune per indicare la virtù di chi sa aspettare. Ma paziente non è a mio avviso un termine discriminante, da bandire, si tratta solo di utilizzarlo nel giusto contesto. Altrimenti si rischia di impoverire la lingua, di approdare a quella che Italo Calvino chiamava l’antilingua. Vorrei terminare da dove siamo partiti, dalla parola andicap. Purtroppo la connotazione negativa che ha preso con il tempo, ne sconsiglia ora l’utilizzazione. Dico purtroppo perché, come spieghiamo alle classi di scuola media quando andiamo a fare le “sensibilizzazioni”, all’origine era tutt’altra cosa. Ha una data precisa, il 1903, quando compare nelle corse dei cavalli, le corse ad hand in (a) cap (mano nel berretto) appunto. A quei tempi c’era un cavallo favoloso che vinceva tutte le corse, ma proprio tutte, rendendo poco interessanti le scommesse da sempre legate alle gare ippiche. Così qualcuno escogitò un nuovo tipo di corse, in cui tutti gli altri cavalli godevano di un vantaggio rispetto a quello sempre vincente. Il vantaggio era determinato dalla lunghezza di un bastoncino che i fantini pescavano alla cieca da un berretto.


La novità ebbe successo tant’è vero che nell’ippica le corse ad handicap si tengono ancora oggi accanto a quelle più tradizionali, e pure altri sport come il golf o il wrestling ne hanno adottato la formula. Anche il termine handicappato ebbe fortuna e stava ad indicare semplicemente la persona che doveva godere di un vantaggio, di un aiuto, per poter competere, in generale vivere meglio, con gli altri. Poi purtroppo… beh, sappiamo com’è andata.

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SOCIALITÀ 9


APPROFONDIMENTO L’UDITO? Unveroamico! A cura di Maria Grazia Buletti

ATiDU lancia la campagna di sensibilizzazione e di informazione che invita i giovani a diventare “amici del proprio udito e di chi udire non può!” “Con l’udito non si scherza, perché è molto delicato” “Penso sia davvero utile ricordare a noi ragazzi che l’udito è molto prezioso” “L’orecchio è un organo molto importante per la nostra vita e ci serve tutti i giorni. Ho imparato che non bisogna ascoltare la musica troppo forte, e non dobbiamo danneggiare l’orecchio” “Non avevo mai riflettuto prima sull’importanza dell’udito, ma sapevo già che ascoltare la musica ad alto volume non è salutare” Queste sono alcune delle tante testimonianze di ragazzi e ragazze che frequentano la scuola media a Massagno: una delle 11 sedi scolastiche che ospitano la campagna di sensibilizzazione e informazione lanciata quest’anno da ATiDU: Unveroamico, Diventa amico del tuo udito e di chi udire non può! “Il rischio di perdita uditiva nella popolazione giovanile si colloca senza alcun dubbio tra i nuovi rischi della salute”, spiega Cinzia Santo, coordinatrice del progetto, nell’illustrare e motivare ai media un progetto così importante da essere abbracciato dal Lions Club Lugano. Il rischio di perdita uditiva nella popolazione giovanile si colloca senza ombra di dubbio tra i nuovi rischi della salute, a causa dell’aumento di stimoli sonori protratti nel tempo che i nostri ragazzi subiscono, sottovaluntando le conseguenze di cui spesso non hanno comunque consapevolezza. Ma parlano chiaro i dati degli esperti internazionali che lanciano un preciso monito: oggi un adolescente su cinque lamenta un disturbo uditivo e i numeri risultano in aumento del 30 percento nell’arco degli ultimi 15 anni. È pure chiaro l’avvertimento lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in occasione della giornata mondiale International Ear Care Day 2015: “Circa 1,1 miliardi di teenager e giovani adulti sono a rischio di sviluppare una perdita di udito, per via dell’ascolto non sicuro di musica con le cuffie e per l’esposizione a livelli dannosi di rumore in eventi e luoghi di intrattenimento”.

APPROFONDIMENTO 10


“La prevenzione di danni all’udito è estremamente importante, in quanto tutti siamo esposti a stimoli sonori più o meno forti nella nostra vita”, conferma dal canto suo il medico otorinolaringoiatra Andrea Ferrazzini che osserva come per i rumori nell’ambito delle attività professionali (specialmente quando si impiegano macchinari e attrezzi) si sia già fatto molto: “Oggi tamponi auricolari e cuffie, oltre a una limitazione delle emissioni e del tempo di esposizione, sono pratica conosciuta”. Ma così non è, sempre secondo lo specialista, nelle attività correnti e di tempo libero della vita, soprattutto per i giovani per i quali: “La consapevolezza dei pericoli è molto minore, ad esempio nelle attività del tempo libero e nell’ascolto della musica”. Per non parlare delle norme e degli organi di controllo che secondo il medico sono carenti in materia di ascolto della musica. Ragion per cui: “La categoria evidentemente più esposta è quella dei giovani ed è proprio a loro che va indirizzata una corretta prevenzione che permetterebbe di evitare i danni all’udito più importanti”. Giovani che spesso non conoscono, e di conseguenza non considerano, i segnali d’allarme, dice Ferrazzini: “Come ad esempio un ovattamento dell’udito o la comparsa di fischi in seguito a esposizione a rumore particolarmente elevato, specialmente se questi segnali scompaiono dopo qualche ora”. Già, ma bisogna rendere attenti i ragazzi anche sul fatto che con gli anni l’udito si deteriora gradualmente: “Comportando il rischio di dover poi ricorrere ad apparecchi acustici in età ancor relativamente giovane”, conclude il medico che ricorda come al momento l’uso di apparecchi sia l’unica “cura” per i danni uditivi. Da sempre attenta alla prevenzione e alle fasce d’età sensibili giovanili, ATiDU comprende la necessità di informare adeguatamente e in modo mirato i giovani, “affinché possano essere i primi a cambiare le proprie abitudini, attraverso semplici accorgimenti e con una nuova attenzione verso i rischi reali a cui essi si espongono”. E sono proprio l’ascolto di musica ad alto volume, l’utilizzo di lettori Mp3, la frequentazione di locali pubblici o di concerti con alte emissioni sonore e altre abitudini di questo tipo che, sommandosi, comportano quella sollecitazione eccessiva dell’udito, causano uno stress uditivo e, di conseguenza, un aumento del rischio nella popolazione giovanile di sviluppare danni a questo prezioso organo di senso.

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APPROFONDIMENTO 12


Prendersi cura del proprio udito, conoscerlo e apprezzarlo conduce a proteggerlo invece che danneggiarlo: questo, in sintesi, il punto di partenza dello sviluppo di questa campagna di sensibilizzazione mirata ai ragazzi e ai loro docenti come illustra Cinzia Santo: “La chiave sta nell’informazione a proposito dei comportamenti a rischio e sui semplici accorgimenti che ci permettono di proteggere l’udito, preservandolo adeguatamente”. Dal canto suo, il Lions Club Lugano sostiene e ribadisce il concetto che sta alla base della campagna di ATiDU: “L’idea forte di quest’iniziativa è quella di mediare informazioni sui semplici accorgimenti possibili, tramite uno stand espositivo dinamico e giovane che verrà esposto in 11 scuole medie del nostro Cantone. Il totem multimediale curato da C-Comunicazione e Design di Gregorio Cascio crea una zona di incontro esperienziale, ove i giovani si possono informare in maniera davvero accattivante su ogni aspetto che riguarda l’udito e la sua salute”. Un’informazione che passerà attraverso la musica, un sito web appositamente creato (www.unveroamico.ch), videoclip, testimonianze ed esperienze interattive capaci di coinvolgere il target dei giovani avventori. I ragazzi che già hanno avuto modo di visitare la mostra Unveroamico non hanno tardato ad esprimere le loro considerazioni, alcune delle quali dimostrano come l’obiettivo della campagna di sensibilizzazione venga raggiunto con successo: “Penso che questa campagna di sensibilizzazione sull’importanza dell’udito, sui danni che possiamo arrecargli e sui modi che possiamo mettere in pratica per proteggerlo sia molto utile: ho capito che basta poco per farsi male, ma poi non si torna più indietro” racconta un allievo a cui fa eco una sua compagna: “Questa sensibilizzazione fa riflettere i giovani su come ascoltano la musica e aiuta a diminuire la percentuale di ragazzi con problemi legati al fatto che si ascolta a volume troppo alto”. E ancora una riflessione che converge nel sentire dei giovani che hanno aderito all’iniziativa informativa Unveroamico: “Penso che sia un’ottima idea far sapere a noi ragazzi come facilmente ci possiamo rovinare l’udito. Come hanno detto, meglio prevenire che curare!”. Non dimentichiamo che il problema dell’udito è sempre di grande attualità, come mostrano i numeri che abbiamo citato, e la risposta dei giovani a questa campagna interattiva di informazione e sensibilizzazione ha dimostrato che, rivolgendosi proprio alle giovani generazioni, ATiDU ha saputo cogliere il nocciolo della questione affinché la corretta informazione permetta loro di riflettere e cambiare le abitudini nocive. Perché i ragazzi maturino questa consapevolezza, è necessario conoscere

i rischi reali a cui si espongono, come pure i semplici accorgimenti che possono mettere in atto per prendersi cura adeguatamente del loro udito. E la campagna di sensibilizzazione di ATiDU verso i giovani si spinge al di là di tutto questo, invitandoli a una riflessione ancora più profonda: “Prendersi cura del proprio udito, conoscerlo e apprezzarlo porta a proteggerlo. Di conseguenza, questa presa di coscienza facilita una maggiore empatia e comprensione dei giovani udenti nei confronti di coloro che purtroppo già devono convivere con un danno all’udito”. Messaggio che è stato molto ben recepito dai ragazzi, come dimostrano alcune loro osservazioni che riassumiamo attraverso le considerazioni di uno di loro: “Questa campagna di sensibilizzazione penso sia utile, anche per capire come si sentono le persone che hanno problemi di udito, cosa che potrebbe capitare anche a noi”. Ed ecco recepito il messaggio globale riassunto dal titolo della campagna che invita: “Diventa amico del tuo udito e di chi udire non può”. Di fatto, queste parole di un allievo ci permettono di capire che sollevare questo tema con docenti e allievi permette loro di comprendere meglio la problematica uditiva su differenti livelli, e di avere perciò maggiori strumenti per interagire e comunicare meglio con chi ha già problemi di udito. Ciò porta a facilitare la creazione di ponti tra udenti e deboli d’udito: “Questo tipo di sensibilizzazione facilita dunque l’inclusione di chi soffre di problemi uditivi”. Un vero successo “in opera”, quello della campagna Unveroamico, che comunque, come spiega Cinzia Santo: “Ha avuto diverse fasi operative negli ultimi 7 anni, attraverso la visita di oltre una ventina di scuole medie superiori (da marzo 2010 a giugno 2011) e tramite la presenza negli atrii scolastici di una persona formata sull’argomento; inoltre, dal 2012 al 2014 con interventi mirati nelle classi”. La promotrice di ATiDU racconta così che in questi anni si sono raggiunti oltre 3.500 allievi, con un buon riscontro nelle scuole, soprattutto in quelle professionali dove si è osservato un importante bisogno di discutere proprio di questi temi. Da queste considerazioni, e soprattutto dalle osservazioni dei ragazzi che hanno apprezzato le indicazioni ricevute, riflettendo e facendole proprie, si evince l’importanza di mantenere alto l’interesse per l’argomento: “Continuando a portare l’informazione anche ai giovani che ancora non conoscono il progetto e il sito www.unveroamico.ch (tutt’ora operativo), rispolverando nel contempo i contenuti del tema stesso a coloro che già hanno avuto modo di conoscerlo”. ATiDU ricorda inoltre che purtroppo con l’avanzamento della tecnologia e l’arrivo degli smartphone l’età dei fruitori (e quindi dei giovani a rischio) si è notevolmente abbassata. Una ragione già sufficiente, quest’ultima, per rilanciare (proprio nel 25esimo anno di attività di ATiDU) la campagna che tocchi un’età più acerba rispetto all’inizio.

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I risultati non si sono fatti attendere e i ragazzi hanno risposto molto bene alle sollecitazioni di esprimere un loro giudizio sulla campagna di sensibilizzazione che hanno vissuto in modo interattivo e in prima persona: “Il messaggio che porto a casa è che, per salvaguardare l’udito, bisogna stare molto attenti al volume della musica e alla vicinanza della fonte di musica. Mi ha fatto riflettere sul fatto che l’orecchio è un organo importante e sensibile”. “Mi ha colpito, visto che non lo sapevo, che si possono usare dei tappi durante i concerti, carnevale, in discoteca, eccetera. Tuttavia mi ha sorpreso che un ragazzo su 5 ha problemi di udito, quindi non è un problema poco diffuso. Per questo, ho capito il messaggio che se si fa attenzione a come si ascolta la musica si possono evitare grandi conseguenze che potrebbe subire il nostro udito”. Ogni osservazione dei giovani che già hanno avuto modo di essere informati e sensibilizzati va in un’unica direzione che permette di comprendere il successo di un’iniziativa come questa: “In positivo mi ha colpito il fatto di provare a sentire come sente una persona con problemi di udito e ho capito che è meglio prevenire che curare”. E potremmo proseguire a riportare ancora parecchie di queste interessanti considerazioni che ci fanno capire come la prevenzione che tende la mano ai giovani sia non solo una via praticabile, ma porta davvero a ottimi risultati. A testimonianza di ciò stanno gli interessanti slogan che è stato chiesto di inventare ai ragazzi, attraverso il concorso: Suggerisci un nuovo slogan!. Non si sono fatti pregare e il risultato è sorprendente. Ad esempio: “Ascoltare aiuta ad amare” “Se come Beethoven non vuoi diventare, allora il tuo udito lascia stare” “Ascolta la melodia della vita” che suonano un po’ filosofici, fino a qualcuno davvero originale e un po’ più “tecnico”: “Volume 6, timpano OKAY!”. Come non terminare, allora, attraverso uno slogan di un giovane che potrebbe felicemente (e scherzosamente) “annullare e sostituire” quello coniato da ATiDU? “Tieniti le orecchie buone, perké ti serviranno per vivere la tua vita in modo completo, e se hai dei problemi uditivi non farne un problema perké la vita è fantastica lo stesso!” …bello così vero? ATiDU può essere soddisfatta del messaggio ben recepito dai giovani. E allora noi adulti, non chiediamoci perché di quel “perké”…bello così pure quello, no? APPROFONDIMENTO 14


PICCOLI ACCORGIMENTI…GRANDI RISULTATI 1. Ascolta le tue orecchie, loro sanno dire “stop”, concedi loro una pausa 2. Se metti i tappi, preservi l’orecchio 3. Il volume giusto è quello che ti dà piacere senza danneggiare le tue orecchie; impara a ricercarlo! 4. Se la musica ti sembra troppo alta, non esitare a chiedere al dj di abbassare il volume, non sei il solo a pensarla così 5. Resta distante dalle casse durante i concerti o in discoteca Prendersi cura del proprio udito, conoscerlo e apprezzarlo porta a proteggerlo: è questa la promessa di ATiDU ed è ciò che sarà comunicato ai giovani che visiteranno lo stand e affronteranno il tema.

RIASSUMENDO: Per informazioni riguardo alla campagna rivolgersi al segratariato di ATiDU e consultare il sito internet www.unveroamico.ch

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APPROFONDIMENTO 15


ATTUALITÀ DEBOLI D’UDITO E POLITICA A Cura di Renato Rossini

Nel numero di Info ATiDU 45 abbiamo parlato a lungo di problemi di udito e di politica. Un nostro caro socio, Renato Rossini, ha voluto condividere con noi il suo discorso tenuto al momento della sua designazione a presidente del Consiglio comunale di Morbio Inferiore. Lo ringraziamo di cuore per la sua condivisione e per aver colto questa occasione per sensibilizzare alla problematica uditiva e dare voce ai bisogni degli audiolesi. Onorevole sindaca, Onorevoli Municipali, Care colleghe, cari colleghi, Vi ringrazio per la fiducia che mi è stata accordata chiamandomi a dirigere questo nostro consesso. Confesso che sono stato molto in dubbio se accettare la candidatura proposta dal mio gruppo. Infine l’ho accettata, certo della vostra comprensione e della vostra collaborazione. Sono debole d’udito dall’età di due anni, la perdita della mia capacità uditiva è stata progressiva ed ora si situa tra gli 80 e i 90 dB. Per questo porto un apparecchio acustico e un impianto cocleare. Sono per me degli strumenti indispensabili, senza di loro non sentirei quasi niente, ma non mi riportano alla situazione di udente; molte difficoltà permangono, soprattutto in ambienti rumorosi e quando parlano più persone simultaneamente. In questa sala, seduto tra i banchi, se il microfono è usato correttamente, tenendolo cioè vicino alla bocca, riesco a sentire abbastanza bene i Municipali, perché li vedo in viso, male coloro che sono seduti davanti a me e alla mia sinistra. Dove mi trovo adesso riesco a sentirvi abbastanza bene tutti, faccio fatica quando parlano i Municipali. I deboli d’udito sono assai numerosi, ca. 900’000 in Svizzera, 90’000 in Ticino per lo più in età avanzata. Perché vi sto raccontando queste cose? In che modo sono connesse con la politica? Sono connesse soprattutto sul piano dei diritti personali. Vediamo più in dettaglio. Il 13 dicembre 2006 l’ONU ha adottato la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità (CDPD), alla quale la Svizzera ha aderito il 15 aprile 2014 con entrata in vigore un mese dopo. Bisogna dire che la Convenzione, elaborata con l’attiva partecipazione di alcune persone con handicap, è molto esigente verso gli stati membri perché li obbliga a prendere impegni precisi a favore della parità delle persone con disabilità “in tutti i settori della vita e del diritto rilevanti per

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loro, come il lavoro e l’educazione”. La Svizzera ha atteso tanto prima di firmare la convenzione, probabilmente perché ha voluto verificarne l’applicazione dentro i nostri confini, malgrado che la Legge federale sull’eliminazione di svantaggi nei confronti dei disabili (Ldis) sia in vigore già dal 1° gennaio 2004. Una data per noi importante è quella del 1° gennaio 2009, quando sono entrate in vigore le norme pubblicate dalla Società Ingegneri e Architetti nel compendio denominato SIA 500 “Costruire senza barriere”. La consulenza e la vigilanza dell’applicazione di queste norme è demandata a inclusione andicap ticino e coordinata a livello svizzero dal Centro per la costruzione adatta agli andicappati (CCAA). Come si può ben intuire la maggior parte di queste norme si riferiscono a persone con andicap sensoriali fisici, ma alcune di esse riguardano pure le persone audiolese. La più importante è senza dubbio questa: “Secondo la norma SIA 500 gli spazi destinati alle manifestazioni, alle conferenze e ai seminari di dimensione superiore agli 80 mq, che dispongono di un impianto di amplificazione sonora devono essere dotati di un impianto acustico … che provveda in modo ineccepibile almeno all’acustica della metà anteriore della sala. (…) Nel caso in cui la sala multiuso venisse utilizzata soprattutto per conferenze o riunioni, vi sarebbe da prevedere la trasmissione per induzione (obbligatoria se sono previsti almeno 50 posti a sedere).” Questa norma riguarda le nuove costruzioni o gli immobili riattati. L’impianto a induzione magnetica permette a noi deboli d’udito muniti di apparecchi acustici o di impianti cocleari con bobina telefonica di ricevere il segnale acustico direttamente nei nostri dispositivi in maniera chiara, pulita, comprensibile, senza interferenze o disturbi. Con questo sistema è possibile l’ascolto della televisione dal divano di casa senza uso di cuffie, oppure l’ascolto di una pièce teatrale al teatro Sociale di Bellinzona o al LAC di Lugano. Dicevo prima che la Convenzione a cui la Svizzera ha aderito, obbliga a prendere impegni precisi a favore della parità delle persone con disabilità “in tutti i settori della vita e del diritto rilevanti per loro, come il lavoro e l’educazione”. Tra i settori rilevanti, oltre al lavoro e all’educazione metterei senz’altro l’attività politica, che le persone con disabilità devono poter esercitare a tutti i livelli.


Le norme SIA 500 che citavo prima purtroppo sono applicabili solo alle sale dei consigli comunali in cui si radunano almeno una cinquantina di persone, in pratica nei grossi centri. Eppure a mio avviso dovrebbero essere applicate indistintamente in tutte le sale dei consigli comunali. È questo un orizzonte politico a cui bisogna ora mirare. Vorrei terminare spiegando, perché immagino non tutti ne siano al corrente, l’origine curiosa della parola andicap. Purtroppo la connotazione negativa che ha preso con il tempo, ne sconsiglia ora l’utilizzazione. Dico purtroppo perché, come spieghiamo alle classi di scuola media quando andiamo a fare le “sensibilizzazioni”, all’origine era tutt’altra cosa. C’è una data precisa, il 1903, quando compare nelle corse dei cavalli, le corse ad hand in (a) cap (mano nel berretto) appunto. A quei tempi c’era un cavallo favoloso che vinceva tutte le corse, ma proprio tutte, rendendo poco interessanti le scommesse da sempre legate alle gare ippiche. Così qualcuno escogitò un nuovo tipo di corse, in cui tutti gli altri cavalli godevano di un vantaggio rispetto a quello sempre vincente. Il vantaggio era determinato dalla lunghezza di un bastoncino che i fantini pescavano alla cieca da un berretto. La novità ebbe successo tant’è vero che nell’ippica le corse ad handicap si tengono ancora oggi accanto a quelle più tradizionali, e pure altri sport come il golf o il wrestling ne hanno adottato la formula. Anche il termine handicappato ebbe fortuna e stava ad indicare semplicemente la persona che doveva godere di un vantaggio, di un aiuto, per poter competere, o più in generale vivere meglio, con gli altri. Questo aiuto è pure una questione di giustizia, direi di civiltà, la giustizia si ottiene proprio tenendo conto delle diversità. Vi ringrazio ancora per l’ascolto, la comprensione e più ancora per l’aiuto che saprete darmi durante queste sedute che mi avete chiamato a dirigere.

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SENTIRE MEGLIO NEL TEMPO LIBERO A cura di Virgilio Kohler

I sistemi di supporto audio per audiolesi sono in evoluzione. Dal classico sistema ad anello a induzione, ora si dispone di un impianto ethernet. Il sistema ad anello a induzione consiste nell’inserire due anelli in controfase sotto il pavimento; il segnale viene così trasmesso per induzione al dispositivo acustico della persona entro il perimetro dell’installazione. Però non è sempre possibile intervenire nel pavimento, come per esempio in luoghi di culto, sale multiuso, palestre, ecc., dove il pavimento è già posato. Ecco che ora abbiamo a disposizione un sistema wireless, senza cavi. Il sistema commercializzato dalla Sennheiser, si chiama MobileConnect . Si tratta di uno sviluppo delle applicazioni per la traduzione simultanea e la trasmissione audio in altre lingue nel cinema. Il funzionamento è molto semplice. Il segnale audio, dal mixer va in un canale del MobileConnect che, collegato ad un Acces Point (router), trasmette via etere. Questo segnale viene ricevuto sul cellulare tramite l’applicazione gratuita della Sennheiser. Dal cellulare si potrà ascoltare con gli auricolari o tramite il collare bluetooth che ritrasmette all’apparecchio di supporto acustico. Esistono alcuni tipi di collari a prezzi diversi. Si va da un Amplicom NL100 da 22.- chf a un Sennheiser EZT3012 da 79.- chf. Il risultato è molto buono e il sistema si adatta praticamente in ogni luogo. L’applicazione scaricata sul cellulare deve essere attivata ogni volta che si entra in un luogo provvisto dell’impianto. Quando attivata, si collega al router dopo pochi secondi e, a seconda dell’impostazione dell’impianto, sul cellulare appariranno da uno a quattro canali disponibili. iI primo canale è solitamente quello dedicato al supporto audiolesi e va acceso con un click premendo su “Activate”. Alla sua destra si trova un altro pulsante “adjust” che va pure acceso. Si apre così una finestra dove, spostandosi con un dito sul display, si regola la ricezione audio impostandola in base alla propria percezione della gamma di frequenze e di volume. Durante tutto il collegamento all’impianto MobileConnect, non si potranno ricevere telefonate. Il sistema wireless è stato installato nella Cattedrale San Lorenzo di Lugano ed è sempre in funzione. Un’altra installazione è al Palacinema di Locarno che,

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dopo alcune verifiche in loco, funziona correttamente. Prossime installazioni sono in previsione nella sala multiuso di Camorino e nel nuovo Oratorio di Giubiasco, in costruzione. Sempre su questo tema vi proponiamo il comunicato stampa di IGGH (Interessengemeinschaft Gehörlose und Hörbehinderte Geschäftsstelle) di Berna. Ascoltare e capire senza tensioni L’ubicazione di oltre 2000 fra siti culturali e locali per riunioni che trasmettono un segnale chiaramente udibile anche per chi utilizza un ausilio acustico è ora disponibile su una carta di Google Maps, grazie al nuovo indice online in quattro lingue: www.sistemadiascolto.ch. Una bella notizia per chi utilizza apparecchi acustici. Un esempio: nel rinnovato teatro della città di Langenthal, il suono viene trasmesso senza fili dal palcoscenico direttamente allo spettatore. Più della metà degli apparecchi acustici oggi presenti sul mercato dispone anche di una antenna a induzione. Sono poche tuttavia le persone deboli di udito a conoscere la possibilità di ascoltare un suono diretto senza riverbero e rumori di fondo. Con la pubblicazione di questo nuovo elenco online in quattro lingue, la IGGH si impegna per un ascolto rilassato. Tutti i portatori di apparecchi acustici sono invitati a consultare gratuitamente il sito: www.sistemadiascolto.ch A volte le persone con problemi d’udito non partecipano ad esempio alle assemblee comunali, in quanto, pur con tutta la buona volontà e concentrazione, non riescono a capire chi parla da una certa distanza in un locale grande e riverberante. In effetti, gli apparecchi acustici amplificano sia la voce sia i rumori ambientali e il riverbero. Un aiuto efficace è dato dalla trasmissione senza fili dal microfono all’apparecchio acustico. I portatori di questi dispositivi possono ascoltare il suono diretto, senza fastidiosi rumori, in chiesa, al cinema e a teatro oppure durante una riunione. Ciò che in Paesi del Nord Europa come la Norvegia è da tempo prescritto dalla legge, diventa piano piano di uso comune anche in Svizzera. Nell’ordinanza in materia edilizia del Canton Berna del 1° aprile 2017, ad esempio, è ormai obbligatoria l’osservanza della norma SIA 500/2009.


L’ANGOLO DELLA CONSULENZA In caso di ristrutturazione o di nuova costruzione, le sale per riunioni con una superficie superiore a 80 mq e dotate di un impianto di sonorizzazione devono essere obbligatoriamente equipaggiate con un impianto acustico. La IGGH si procura gli indirizzi di queste installazioni e li mette a disposizione online. Con il nuovo elenco in rete del 2018, la IGGH fornisce indicazioni dettagliate per l’utilizzazione di ognuno di questi impianti. Le informazioni sono talora completate da planimetrie dei locali con le migliori zone di ricezione. Per l’aggiornamento dell’elenco possiamo avvalerci della collaborazione delle associazioni di pro audito e di forom écoute. A garanzia della perfetta trasmissione del linguaggio attraverso gli impianti a induzione, tecnici di misurazione di pro audito schweiz procedono a verifiche secondo la norma EN 60118-4.

Questa è una piccola rubrica dedicata alle domande dei nostri soci, rispondiamo dunque con molto piacere ai quesiti che ci vorrete far pervenire. Ho difficoltà a trovare il lavoro a causa del mio deficit uditivo, a chi posso rivolgermi oltre che all’Assicurazione Invalidità? Sul territorio ticinese è attiva la Fondazione IPT, si tratta di una fondazione di diritto privato, d’utilità pubblica e senza scopo di lucro. Essa (re)inserisce e orienta sul piano professionale le persone in transizione, in difficoltà di fronte al mercato del lavoro o lese nella loro salute. La Fondazione IPT mette al centro della propria attività le persone che prende a carico. Propone quindi un coaching intensivo e personalizzato dei candidati alla ricerca di un lavoro. Questo può avvenire sia attraverso consulenze e bilanci, corsi, stage fino ad arrivare a dei collocamenti veri e propri. La Fondazione si posiziona, perciò, come facilitatore di accesso all’impiego e propone delle soluzioni concrete ed efficaci per accompagnare coloro che ne hanno più bisogno.

RIASSUMENDO: Comunicato stampa: Direzione IGGH, Belpstrasse 24, 3007 Berna, Telefono 031 311 57 81, info@iggh.ch Il sito web è in quattro lingue e può essere consultato a questi indirizzi: www.hoeranlagen.ch www.systemedecoute.ch www.sistemadiascolto.ch www.hearingloop.ch

RIASSUMENDO: Per eventuali altre informazioni consultate il sito www. fondazione-ipt.ch

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GENITORI E FIGLI DIFFICOLTÀ DI LETTURA NEI BAMBINI Articolo tradotto da Alda Viviani

I problemi d’udito nei bambini si ripercuotono anche sul loro livello di alfabetizzazione. Da uno studio risulta che i problemi d’udito possono portare a difficoltà di lettura nei bambini. Le difficoltà di lettura nei bambini possono essere causate da problemi d’udito. Uno studio britannico evidenzia il legame esistente tra le difficoltà di lettura e di scrittura e i problemi d’udito. Lo studio ha esaminato bambini di 8-10 anni con problemi di lettura o con precedenti di infezioni ricorrenti dell’orecchio. Lo studio ha dimostrato che il 25% dei partecipanti con difficoltà di lettura presentava un deficit uditivo da leggero a medio, di cui i genitori e gli insegnanti non erano consapevoli. Tra i bambini con difficoltà di lettura, in nove di essi, su un totale di 36, è stato riscontrato un certo grado di deficit uditivo. Secondo lo studio, tra i bambini con precedenti di otite ricorrente, un terzo ha avuto problemi di lettura e di scrittura. I risultati dello studio mostrano che entrambi i gruppi presentano un elevato rischio di problemi d’udito e che nei due gruppi la percentuale d’ipoacusia è molto simile. Secondo lo studio, tutti i partecipanti erano stati valutati dai genitori e dagli insegnanti come non aventi precedenti significativi di problemi uditivi. Fino al momento in cui i bambini sono stati esaminati per lo studio, i genitori e gli insegnanti non si erano accorti dei loro problemi d’udito. “A scuola molti bambini possono avere un leggero deficit uditivo non ancora scoperto e questo rende loro più difficile l’accesso al programma”, spiega l’autrice del rapporto Helen Breadmore dell’Università di Coventry, nel Regno Unito. Come afferma Breadmore, i bambini con difficoltà di lettura dovrebbero quindi essere esaminati più attentamente per i problemi uditivi. “Le attuali procedure di screening uditivo non permettono di scoprire questi casi. Raccomandiamo quindi che i bambini siano esaminati più attentamente e più spesso”, dichiara la ricercatrice. Lo studio ha coinvolto 195 bambini di 8-10 anni. Di questi, 36 partecipanti avevano difficoltà di lettura e 29 avevano precedenti d’infezioni ricorrenti dell’orecchio. I partecipanti sono stati esaminati mediante una serie di test delle loro competenze di lettura

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e scrittura, dei loro discorsi e della loro alfabetizzazione. Lo studio “Not all phonological awareness deficits are created equal: Evidence from a comparison between children with Otitis Media and poor readers” (N.d.T: Non tutti i deficit di consapevolezza fonologica hanno la stessa origine: le prove da un confronto tra bambini con otite media e lettori scarsi) è stato pubblicato nella rivista Developmental Science, sulla piattaforma Wiley Online Library.

RIASSUMENDO: Fonte: www.hear-it.org, 7 febbraio 2018


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TEMPO VIAGGIANDO IN NUOVA ZELANDA A cura di Pia Cattaneo

Martedì 25 aprile 2017, ore 22.23 il mio cellulare mi dice che c’è un messaggio; guardo… è mio figlio Jonathan che scrive: Ciao Mami, posso farti una proposta un po’ pazza? –Sì, dimmi, sono tutt’orecchi (grazie all’IC chiaramente!) –Avresti voglia di venire con noi in Nuova Zelanda per 4 settimane in novembre? –In Nuova Zelanda?– Ma che proposta è questa penso e sebbene avessi risposto che ci avrei dormito sopra per riflettere e soppesare tutte le cose, dentro di me è scattata una scintilla, una voglia di avventura e di posti nuovi che mi diceva o adesso o mai più! Cosi, dopo lunghi preparativi venerdì 11 novembre 2017 partiamo da Malpensa verso Aukland, nell’isola del nord con uno scalo a Singapore di tre ore. Ed eccoci, la sottoscritta con la famiglia di mio figlio composta da genitori e tre bimbi da un’anno e mezzo ai 5 anni e le valigie (oltre a vestiti estivi ho messo anche l’Ovomaltine, qualche tavoletta di cioccolata, l’astuccio che contiene pezzi di ricambio per l’IC, la tessera per non dover passare sotto il metal detector e naturalmente non potevo dimenticare le batterie per un mese intero). All’aeroporto temevo un po’ per il mio IC, ma è andata bene anche se non tutto il personale conosceva la tesserina dell’IC ma quando mostravo la parte esterna con il processore capivano e gentilmente mi facevano passare a lato del metal detector. Il viaggio in aereo è stato tranquillo, i bambini erano occupati con libri e giochi vari e vi assicuro che non ho mai mangiato così tante volte in breve tempo come sull’aereo che ci portava a Singapore. Dopo aver ritirato il camper che per un mese sarebbe diventato la nostra dimora, inizia la nostra avventura. Attenzione: guida a sinistra. Prima meta: la penisola di Coromandel che si trova sulla costa orientale dell’Isola del Nord ricca di foreste di felci argentate e spiagge meravigliose. Per sgranchirci le gambe, dopo qualche ora di viaggio, tutti desideriamo vedere il mare e così ci fermiamo alla prima spiaggia, una spiaggia dove le conchiglie erano più numerose della sabbia! Incredibile, nessuno di noi ha mai visto chilometri di conchiglie!

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Mentre respiriamo l’aria salmastra dell’oceano Pacifico, i bambini, secchiello alla mano, cercano le conchiglie più belle e le più insolite. Anche la seconda spiaggia che vediamo è uno spettacolo, sapete perché? La sabbia era nera e i granelli luccicavano come brillanti al sole che ci scaldava e al vento freddo che soffiava tra i capelli! È stato anche il nostro primo impatto con il terribile sole di quest’isola. Non so se era la rarefazione e la pulizia dell’aria, o il buco dell’ozono che ha qui sopra il suo epicentro, fatto sta che il sole è implacabile e ci siamo bruciati anche con la crema del sole. Durante il tragitto verso il Coromandel, abbiamo attraversato il paese di Thames costruito da cercatori d’oro e indovinate un po’ cosa ho visto? Un centro acustico neozelandese in una casetta di fine ottocento, che sembrava quella dei sette nani, talmente era minuscola! Aggiungo che ho notato che molte persone anziane neozelandesi portano un apparecchio acustico apparentemente senza farsi dei problemi. Inoltre agli sportelli dell’informazione, ho trovato pure il logo dell’impianto a induzione. Finalmente dopo tre ore di viaggio, in cui facevamo il “pieno” di natura, raggiungiamo la nostra terza spiaggia e per la gioia dei bambini e nostra, non è una spiaggia qualsiasi ma “The hot water beach” che tradotto significa la spiaggia di acqua calda dove durante la bassa marea si scava per trovare l’acqua bollente che gorgoglia nella sabbia dorata per una spa all’aperto. La Nuova Zelanda vanta una fauna selvatica unica, con più specie di uccelli che non volano di qualsiasi altro posto del mondo. Abbiamo visitato parchi naturali, parchi con sorgenti termali come quello di Taupo, dove è possibile osservare geyser, pozze di fango bollente e laghetti dalle acque colorate per la presenza di vari sali minerali e dove l’odore dello zolfo ci accompagna sempre. A Rotorua, città simbolo della civiltà Maori (gli indigeni di origine polinesiana, primi abitatori di queste isole) e conosciuta per la grande attività geotermica presente nel sottosuolo e testimoniata da grandi colonne di vapore visibili praticamente ovunque fra le strade in centro, siamo stati accolti da un odore nauseabondo: l’odore di uova marce!


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Dopo due settimane di viaggio e tappe varie, arriviamo a Wellington, la capitale più a sud del mondo. Qui visitiamo il museo Te Papa imponente già all’esterno con un’architettura molto particolare. Distribuito su più piani è uno scrigno per conoscere la storia neozelandese, la sua cultura e il popolo dei maori. Dopo due giorni partiamo con una nave traghetto verso l’isola del sud. Insieme a noi viaggiano anche molte pecore. Prima di arrivare alla nostra ultima tappa, Christchurch, colpita da un terremoto nel 2011 e ancora in ristrutturazione, visitiamo la penisola di Banks e scopriamo un’incantevole località: Akaora che in maori significa “lunga baia”. I nomi delle vie e delle botteghe testimoniano l’origine francese della città nella quale vivono ancora due famiglie che vantano di essere discendenti dei coloni francesi arrivati nel 1840.

La vista dall’alto della baia è meravigliosa. Qui siamo usciti in mare con un catamarano per osservare leoni e pinguini marini e naturalmente i delfini Hector. Ci siamo divertiti molto perché ad individuare i delfini è un piccolo cane formato per riconoscere i suoni dei delfini, impercettibili all’orecchio umano. Il giorno della partenza si avvicina e melanconici ma anche contenti di rivedere la famiglia in Ticino, gustiamo gli ultimi momenti neozelandesi preparando valigie anzi valigione e facendo shopping. Abbiamo solo un rammarico: non aver visto il kiwi, un uccello che vive unicamente in Nuova Zelanda. Non vola, è grosso, lento e impacciato, e quando con l’immigrazione dall’Europa sono arrivati cani, gatti e altri predatori che qui non esistevano, è stata una strage. Per evitarne l’estinzione li trasferiscono nelle isole più piccole, alla larga dai loro carnefici.

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ATTIVITÀ SVOLTE TINNITO, DIAGNOSI E APPROCCIO AL DISTURBO A cura di Pia Cattaneo

Per dar seguito a numerose richieste, il 22 febbraio 2018, l’ATiDU ha organizzato presso la propria sede a Bellinzona, una serata informativa condotta dal Dr. med. ORL Andrea Ferrazzini sul tema del tinnito che ha attirato numerose persone. I loro volti, prima della conferenza, tradivano curiosità e aspettativa di una cura che risolva una volta per tutte l’acufene. La partecipazione del pubblico con domande mirate al medico specialista, ha animato la serata con entusiasmo. Il tinnito o acufene di cui soffre il 10% della popolazione, può manifestarsi sotto forma di fischio, ronzio, sibilo o fruscìo temporanero o permanente e può avere un impatto significativo sulla qualità di vita di molte persone. L’oratore, il medico ORL Andrea Ferrazzini, ha esposto in maniera competente e completa una panoramica del fenomeno tinnito di cui esponiamo un breve riassunto. Innanzitutto la medicina riconosce che è un disturbo in cui il paziente percepisce un suono senza che esista una fonte sonora esterna e non esiste un modello fisiologico che spieghi con precisione la generazione del tinnito. Il tinnito non causa sordità ma spesso deriva come conseguenza di una perdita uditiva anche lieve, di un trauma acustico, sordità improvvisa, sordità dovuta all’invecchiamento, a seguito di un’otite acuta o cronica, a una sindrome di Ménière, a una lesione del nervo uditivo o anche a causa dell’assunzione di certi medicamenti, che possono rivelarsi assai tossici per l’orecchio. Anche problemi nella regione cranio-cervicale possono portare all’apparizione dell’acufene somatosensoriale come pure le patologie delle vie nervose. Dello stesso parere del Dr. Ferrazzini sono i medici ORL che hanno partecipato alla conferenza pubblica sul tinnito dell’8 marzo 2018, presso l’ospedale universitario (CHUV) di Losanna: “Al momento attuale, non esiste alcun trattamento specifico per debellare definitivamente questo disturbo, ma si può fare in modo che diventi meno fastidioso, se non proprio totalmente eliminabile. Chi ne soffre ha spesso una sensazione di perdita del proprio controllo e immagina il suo stato futuro in costante e continuo peggioramento e che mai più potrà sentire il silenzio.

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Molte terapie hanno lo scopo di tenere almeno in parte sotto controllo la situazione. Uno studio pubblicato nel 2017 nella rivista Psychotherapy and Psychosomatics, ha dimostrato per esempio che la pratica della meditazione introspettiva può attenuare la gravità dei sintomi percepiti dagli acufeni cronici e ridurre il loro senso di disperazione, che a volte può sfociare in una grave depressione psicologica.” Un utile trattamento terapeutico è il tinnito-retraining-therapie (TRT) che si basa sulla capacità di adattarsi e sopportare al meglio l’acufene sviluppando pensieri di sostegno come il “fare amicizia”, “il provare ad andare d’accordo” con il tinnito. Un aspetto di questa terapia prevede l’uso di un apparecchio speciale, che genera rumori, brusii e fruscii vari, e che riesce ad aiutare il cervello a defocalizzare l’acufene, mettendolo in competizione con altri rumori meno ostili e fastidiosi a volte con risultati molto incoraggianti. Per concludere, è importante, come suggerito durante la serata a Bellinzona, fare una vita sana, tenersi occupati, non prestare attenzione all’acufene ed evitare il silenzio, mettere un sottofondo di musica o suoni della natura anche di notte o eventualmente il fruscio di un televisore o un elettrodomestico per distrarre e a stimolare le regioni del cervello che regolano l’udito. La maggior parte delle ca 10% di persone che soffre di tinnito cronico, riesce a convivere bene con il disturbo.

RIASSUMENDO: Ringraziamo Fredy Züger per la traduzione dell’articolo “Oublier les acouphènes, c’est possible”, apparso su Le Temps, il 7 marzo 2018 da cui abbiamo preso spunto.


INDIRIZZI UTILI ENTI

MEDICI ORL

pro audito schweiz Feldeggstrasse 69 Postfach 1332 8032 Zurigo Tel.: 044 363 12 00 Web: www.pro-audito.ch

Dr. Joel Jermini Via Nosetto 3 6500 Bellinzona Tel.: 091 825 86 86

Pro Infirmis Ticino e Moesano Via dei Sindacatori 1 6900 Massagno Tel.: 091 960 28 70 Web: www.proinfirmis.ch Servizio sociale per sordociechi Via Nosetto 3 6500 Bellinzona Tel.: 091 825 82 72 Web: www.ucbc.ch Sonos Oberer Graben 48 8400 Winterthur Tel.: 044 421 40 10 Web: www.sonos-info.ch Aspeda Freiburgstrasse 21 3150 Schwarzenburg Tel.: 031 731 33 44 Web: www.aspeda.ch Federazione Svizzera dei Sordi Via Besso 5 6900 Lugano Tel.: 091 950 05 48 Web: www.sgb-fss.ch

Dr. Andrea Ferrazzini (Perito AI) Via Lugano 4 6500 Bellinzona Tel.: 091 825 25 13 Dr. med. Flavio Sicurella c/o Centro Medico Viale Officina 7 6500 Bellinzona Tel.: 091 640 24 24

AUDIOPROTESISTI Dr. Francesco De Righetti (Perito AI) Via Monte Boglia 5 6900 Lugano Tel.: 091 972 88 44 Dr. Antonio Pellanda (Perito AI) Via Pioda 5 6900 Lugano Tel.: 091 923 77 06 Dr. Raffaele Pelloni (Perito AI) Via Moncucco 7 6900 Lugano Tel.: 091 968 22 12

Dr.ssa D. Soldati (Periti AI) Via Giuseppe Cattori 11 6600 Locarno Tel.: 091 751 79 77

Dr.ssa Elena Scotti Viale Castagnola 27 6900 Lugano Tel.: 091 923 36 28

Dr. Frank-Olaf Gellert (Perito AI) Via Castelrotto 15 6600 Locarno Tel.: 091 751 55 12/15

Dr. med. Thomas Roth c/o Centro Medico Palazzo della stazione 6900 Lugano Tel.: 091 913 76 76

Dr. Luca Ingold (Perito AI) Pal. Pax, Viale Stazione 9 6600 Locarno Tel.: 091 743 33 22

Dr. Stefano Ermanni (Perito AI) Via Nassa 21 6900 Lugano Tel.: 091 923 48 75 Via Turconi 23 6850 Mendrisio Tel.:/Fax: 091 646 63 54

Dr. Nicola Melik (Perito AI) Via dell’Ospedale 14 6600 Locarno Tel.: 091 760 06 60 Dr. Etienne Jacot Via Luigi Lavizzari 14 6600 Locarno Tel.: 091 752 04 18

Dr. Aleardo Del Torso (Perito AI) c/o Centrow Medico Corso San Gottardo 6 6830 Chiasso Tel.: 091 695 17 30

Amplifon SA Via Nassa 38 6900 Lugano Tel.: 091 923 14 09 Audio Centro Acustico Via Francesco Soave 5a 6900 Lugano Tel.: 091 225 50 24 Audika Via Motta 1 6900 Lugano Tel.: 091 922 90 10 Audiosystem group Via Besso 23a 6903 Lugano Tel.: 079 242 21 43 Belotti SA Piazza Teatro 6500 Bellinzona Tel.: 091 825 81 83 Centro Acustico Ticinese Via alla Bozzoreda 37 6963 Pregassona Tel.: 091 940 30 30 Fielmann AG Via Pietro Peri 4 6900 Lugano Tel.: 091 911 95 30 M&M acustica Via Castelrotto 15 6600 Locarno Tel.: 091 760 06 46

Dr. Paolo Erba (Perito AI) via Vincenzo Vela 11 6600 Locarno Tel.: 091 224 55 22

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P.P.

6528 Camorino

“Le cose migliori e più belle di questo mondo non possono essere viste e nemmeno ascoltate, ma devono essere sentite col cuore.” Helen Adams Keller ATiDU si pone all’ascolto dei bisogni delle persone deboli d’udito e dei loro famigliari al fine di migliorarne la qualità di vita. Sostieni anche tu la nostra associazione! Diventa socio! I soci di ATiDU usufruiscono di tutte le informazioni elaborate dall’associazione e partecipano a tutte le attività da essa promosse. Diventa volontario! Molte le occasioni in cui puoi dare una mano attiva alla nostra associazione. Diventa sostenitore! Doni, lasciti, contributi di ogni entità sono i benvenuti e andranno a sostenere i nostri progetti. Non esitate a contattarci per avere maggiori informazioni. ATiDU vi accoglie nella sede di Bellinzona, Salita Mariotti 2. Risponde al numero 091 857 15 32 e all’indirizzo e-mail info@atidu.ch Tutte le informazioni sul nostro sito internet www.atidu.ch

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