Infoatidu 43

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Info ATiDU 43 Periodico dell’Associazione ATiDU Ticino e Moesano Nr. 43 Autunno/inverno 2016

APPROFONDIMENTO ARCHITETTURA A MISURA DEI DEBOLI D’UDITO A cura di Maria Grazia Buletti

PARTECIPA AL CONCORSO FOTOGRAFICO DI ATiDU!


SOMMARIO SOSTENITORI

Repubblica e Cantone Ticino–Fondo Swisslos Ernst Göhner Stiftung M&M Acustica Amplifon SA Acustica D’Arrigo Otoacustica Paganini SA

INFO ATiDU

Periodico di ATiDU Ticino e Moesano, Associazione Ticinese Deboli d’Udito

REDAZIONE

Cinzia Santo, redattrice responsabile Comitato ATiDU

COMITATO ATiDU

Gianni Moresi, Presidente Dr. Andrea Ferrazzini Don Massimo Gaia Margherita Gerber Laura Giulianati Francesca Micheletti Zufferey Liliana Sabbadin-Panzeri Christian Siano

TEAM

Sabrina Bernasconi Chittaro Pia Cattaneo Cinzia Santo

GRAFICA

Gregorio Cascio Christian Ruisi per C-comunicazione e design

STAMPA

Progetto Stampa, Chiasso

TIRATURA

750 copie

SEDE, INFORMAZIONI E CONTATTI

ATiDU Ticino e Moesano Salita Mariotti 2 CH-6500 Bellinzona Tel.: 091 857 15 32 E-mail: info@atidu.ch Web: www.atidu.ch

COPYRIGHT

Pubblicazione gratuita con citazione della fonte

SOMMARIO 2

3 EDITORIALE 4 APPUNTAMENTI

Inverno/Primavera 2017

Corso mezzi ausiliari

La convenzione sui diritti dei disabili tra obiettivi e realtà

Architettura a misura dei deboli d’udito

Apparecchi acustici, regole per i casi di rigore

5 AUDIOTECA 7 SOCIALITÀ

8 NOTIZIE 10 APPROFONDIMENTO 16 ATTUALITÀ

18

19

Cadere è normale… tutti cadono! Quando l’informazione crea confusione

20 TEMPO

Io e il tempo libero

22 GENITORI E FIGLI

Lo sport costruisce ponti

23

Attività per le famiglie

24 RICORDANDO MILENA 26 CONCORSO FOTOGRAFICO! 27 INDIRIZZI UTILI


EDITORIALE A cura di Christian Siano

Cari soci, quale membro di comitato dal 2013, sono molto onorato di essere stato chiamato a scrivere per la prima volta l’editoriale di un Info ATiDU! In questo numero abbiamo ottime notizie, abbiamo infatti raggiunto due importanti obiettivi, a cui ho partecipato con entusiasmo personalmente, e che negli scorsi editoriali e nell’ultima assemblea generale ci eravamo prefissati indicendo una conferenza stampa lo scorso 8 settembre. Il primo obiettivo è la campagna di sensibilizzazione per la regolamentazione dei casi di rigore per i portatori di apparecchi acustici, grazie al volantino “Apparecchi acustici, regolamentazione dei casi di rigore”. Il frizzante incontro da noi recentemente organizzato con i responsabili dell’Assicurazione Invalidità e con la presenza della Pro Infirmis, ha infatti visto una buona partecipazione di medici ORL e degli audioprotesisti i quali hanno avuto modo di chiarire molti punti riguardo a questa procedura che al primo sguardo può risultare complessa. Il secondo obiettivo, non per importanza, è l’accordo raggiunto con la FTIA (Federazione Ticinese Integrazione Andicap) per una nuova procedura di segnalazione dei casi di non conformità in caso di inoltro di domande di costruzione, riguardanti la norma SIA 500 “acustica della costruzione negli spazi aperti al pubblico”, un primo tassello per l’abbattimento delle barriere architettoniche per le persone ipoacusiche! Grazie a questo accordo disporremo anche di un nostro consulente, che abbiamo trovato nella persona del signor Virgilio Kohler, specialista in progettazione e costruzione di sistemi audio. In questo modo mettiamo a disposizione dei progettisti e della relativa committenza, come anche delle autorità pubbliche che ne dovessero avere bisogno, una figura di riferimento in grado di poter dare delle informazioni tecniche mirate per fare in modo che gli edifici pubblici possano disporre di locali con un impianto a induzione o di un altro sistema adeguato ai deboli di udito. Gli altri articoli, oltre a quelli già citati precedentemente, riguardano la convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità entrata in vigore in Svizzera nel maggio del 2014 e l’architettura a misura dei deboli di udito (che riprende anche il già citato discorso dell’acustica della costruzione); inoltre avremo i resoconti dei vari lavori svolti in seno all’associazione oltre alle tante proposte di attività e alle consuete pagine di attualità e quelle dedicate a genitori e figli. Non da ultimo, una pagina in memoria della nostra cara Milena Donadini dove alcune tra le tante persone che hanno avuto la fortuna di conoscerla hanno voluto dare voce alla profonda gratitudine che accompagna il suo ricordo. Il resto ve lo lasciamo scoprire sfogliando questo ricco numero, non mi resta quindi altro che augurarvi tanta serenità per le festività natalizie!

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EDITORIALE 3


APPUNTAMENTI INVERNO/PRIMAVERA 2017 CORSI, SEMINARI E GRUPPI Sono previste sorprese interessanti, nuove proposte di corsi e di gite. Vi terremo informati via mail, newsletter o visitando il nostro sito. Gli incontri per il gruppo IC e il Gruppo genitori continueranno nel corso della prima parte del prossimo anno, date e programma ancora da definire nei dettagli.

ATTIVITA` RICREATIVE (posti privilegiati a teatro) Sebalter in concerto 28.01.2017 teatro sociale bellinzona 20.45 Dopo un decennio passato nei Vad Vuc il compositore, violinista, cantante e chitarrista bellinzonese Sebalter ha lanciato la sua carriera solista nel 2014 con la canzone “Hunter of Stars”, che ha rappresentato la Svizzera all’Eurovision Song Contest conquistando il 13° posto. Ora Sebalter ritorna al Sociale per un graditissimo regalo, la presentazione ufficiale del suo nuovo disco: una serata che i suoi fans non dimenticheranno facilmente. Ginevra Di Marco 16.02.2017 teatro sociale bellinzona 20.45 Ginevra Di Marco, una delle voci femminili italiane più belle e amate, massima esponente della world music e del nuovo folk italiano, ex voce del Consorzio Suonatori Indipendenti (CSI), presenta uno spettacolo dedicato alla grande cantante argentina Mercedes Sosa, dove ne ripercorre i momenti importanti della carriera.

Notre dame de paris 29.04.2017 lac 20.30 Al Teatro LAC di Lugano uno dei musical più amati degli ultimi tempi, Notre Dame de Paris. Undici anni di programmazione senza pause, milioni di spettatori conquistati in tutto il mondo e molteplici premi vinti. L’opera musicata da Riccardo Cocciante, che da anni cura la scelta del cast degli attori, è ispirata al capolavoro di Victor Hugo. I testi per la versione italiana sono stati scritti da Pasquale Panella, uno dei più importanti autori della canzone italiana. Mariti e mogli 09.05.2017 lac 20.30 Un travolgente Woody Allen alle prese con uno dei suoi argomenti preferiti: le crisi coniugali, i tradimenti. Due attrici: Monica Guerritore e Francesca Reggiani, molto diverse ma entrambe amatissime dal pubblico, per la prima volta insieme (le mogli). È un girotondo amoroso in cui Cupido (bendato e sbadato) si divertirà a scagliare frecce, far nascere amori, divorzi e altro… La versione teatrale di Monica Guerritore è fedele al testo ma si discosta nell’ambientazione dal film da cui è tratta la commedia uscita nel 1992.

RIASSUMENDO: Per chi fosse interessato alle nostre attività annunciarsi al più presto al nostro segretariato in quanto i posti sono limitati.

APPUNTAMENTI 4


AUDIOTECA CORSO MEZZI AUSILIARI Il 28 settembre presso la sede di ATiDU a Bellinzona si è tenuto un corso sulla compatibilità tra i vari mezzi ausiliari e gli apparecchi acustici o impianti cocleari. Un pomeriggio informativo sui mezzi ausiliari non è sufficiente per poter comprendere questo ricco mondo. Il Signor Fürthaler, della ditta Gleichcom, ha cercato di guidarci in questo universo presentando i vari mezzi ausiliari utili a soddisfare le svariate esigenze nei vari contesti di utilizzo. Ma come detto non è stata impresa facile in quanto, aspetto su cui noi di ATiDU insistiamo spesso, ogni problema d’udito è unico e necessita adeguamenti soggettivi e personalizzati. La ventina di persone presenti al corso ha potuto così cimentarsi di persona con il tecnologico Comfort Audio, sistema a induzione che in situazione di conferenza o lezione scolastica permette al debole d’udito di sentire la voce di colui che parla, direttamente nell’apparecchio acustico o nell’impianto cocleare. Il signor Fürthaler ha inoltre esposto le ultime novità nell’ambito dei sistemi luminosi, passando poi alle sveglie, ai vari sistemi FM e alle cuffie per l’ascolto della televisione o della musica per concludere con i nuovi telefoni amplificati esistenti sul mercato. Tutti i presenti intervenuti attivamente durante il pomeriggio informativo hanno confermato quanto questi mezzi siano importantissimi per la qualità di vita delle persone audiolese e come siano un complemento a volte necessario all’apparecchio acustico che spesso non basta da solo. Nella discussione è apparso però evidente come ogni soluzione va cercata soggettivamente.

Pertanto ci vuole tempo e pazienza per trovare il mezzo ausiliario più consono alle proprie esigenze e necessità; tempo che però se investito bene risparmia poi la frustrazione di un’aspettativa non soddisfatta, come anche di una spesa non adeguata. Per questo l’Audioteca è utilissima, proprio perché permette di prendersi questo tempo per provare più soluzioni prima di lanciarsi in acquisti a volte anche onerosi e non per forza riconosciuti dalle assicurazioni sociali.

RIASSUMENDO: Vi invitiamo quindi a prendere contatto con noi per fissare un eventuale incontro con il responsabile dell’Audioteca Gianni Camponovo sempre molto disponibile a cercare insieme a voi le soluzioni più adeguate alle vostre esigenze.

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AUDIOTECA 5


SOCIALITÀ LA CONVENZIONE SUI DIRITTI DEI DISABILI TRA OBIETTIVI E REALTÀ A cura di Renato Rossini

Il 13 dicembre 2006 l’ONU ha adottato la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità (CDPD), alla quale la Svizzera ha aderito il 15 aprile 2014 con entrata in vigore un mese dopo. Detta Convenzione obbliga gli stati firmatari a presentare un primo rapporto due anni dopo la firma, ciò che la Svizzera ha fatto nello scorso mese di giugno. Detto rapporto è ora all’esame della competente commissione dell’ONU. Bisogna dire che la Convenzione, elaborata con l’attiva partecipazione di alcune persone con handicap, è molto esigente verso gli stati membri perché li obbliga a prendere impegni precisi a favore della parità delle persone con disabilità “in tutti i settori della vita e del diritto rilevanti per loro, come il lavoro e l’educazione”. La Svizzera ha atteso tanto prima di firmare la convenzione, probabilmente perché ha voluto verificarne l’applicazione nei nostri confini malgrado che la Legge federale sull’eliminazione di svantaggi nei confronti dei disabili (Ldis) sia in vigore già dal 1° gennaio 2004. In sostanza nel suo rapporto la Confederazione rileva che la Ldis ha contribuito sostanzialmente ad apportare miglioramenti in particolare nei trasporti pubblici, nella costruzione di impianti e nei servizi della Confederazione. Essa ha pure migliorato la sensibilizzazione e l’informazione. La Confederazione si è pure assunta l’impegno di emanare entro breve la politica nazionale a favore delle persone con disabilità. Da notare che questi provvedimenti riguardano una fetta considerevole della nostra popolazione, considerato che 1,6 mio. di abitanti si possono definire portatori di handicap. Inclusion Handicap, l’associazione mantello e il portaparola delle persone con disabilità e delle loro federazioni, nella sua analisi del rapporto mette l’accento sugli obiettivi non raggiunti e soprattutto sulle difficoltà di applicazione. Le lacune sono numerose, tanto da spingere l’associazione a redigere nel prossimo anno e sottomettere all’ONU un proprio rapporto alternativo. A proposito di lavoro e occupazione (art. 27 CDPD) Inclusion Handicap mette l’accento sulla carenza di posti di lavoro adeguati, come pure di protezione contro la discriminazione. Nell’educazione (art. 24 CDPD) mancano regole chiare atte a garantire il finanziamento e il sostegno necessari ad assicurare la compensazione degli svantaggi.

SOCIALITÀ 6

Mancano appartamenti accessibili (art. 9 CDPD), non c’è l’obbligo per i privati di rendere accessibili le prestazioni che offrono al pubblico. Accessibilità motoria, ma anche accessibilità acustica (vedi dotazione di impianti a induzione). Problemi anche a livello di mobilità personale (art. 20 CDPD): i trasporti pubblici possono essere utilizzati in modo limitato, e i servizi di trasporto privati in genere non riescono a garantirla. Molti sforzi sono stati intrapresi per garantire ai disabili una vita indipendente e la loro inclusione nella comunità (art. 19 CDPD), ma si può fare ancora molto di più, molti di loro infatti sono tuttora costretti a vivere in istituti. Infine si segnala come molte persone con disabilità non possono esprimere il proprio voto o partecipare attivamente alla vita politica o pubblica (art. 29 CDPD). Si pensi, per noi, anche ai problemi di accessibilità acustica nelle sale dei consigli comunali, nella maggior parte dei teatri, musei o cinema. Salutiamo quindi, per concludere, positivamente l’adesione della Svizzera alla CDPD e speriamo che l’analisi del rapporto della Confederazione da poco consegnato e quello alternativo promesso di Inclusion Handicap, permettano di individuare delle piste d’intervento concrete per raggiungere l’ambizioso ma giusto obiettivo di consentire alle persone disabili di vivere pienamente la loro appartenenza alla comunità. RIASSUMENDO: Inclusion Handicap in Ticino ha la sua sede presso la FTIA (Federazione Ticinese Integrazione Handicap) a Giubiasco. Le immagini raffigurate riguardano un istituto scolastico ideato per bambini sordi e autistici. Questo edificio è la prova più concreta di come l’architettura possa diventare uno strumento di formazione: ogni stanza dell’edificio è orientata verso l’atrio per venire incontro alle esigenze dei bambini e alla loro routine. Gli atri, i cortili e le diverse dimensioni delle finestre permettono ai bambini di scoprire insieme ciò che li circonda da diverse altezze aiutandoli nel loro sviluppo.


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SOCIALITÀ 7


NOTIZIE

Notizie da Associazioni amiche Comunicato stampa di Pro Senectute: 380 000 anziani trascurano la propria debolezza d’udito In Svizzera sono circa 450’000 gli ultrasessantacinquenni con un deficit uditivo, ma per quasi la metà di essi il problema… entra da un orecchio ed esce dall’altro. Ovvero: non viene affrontato. Un altro dato è ancora più inquietante: solo il 15 per cento di queste persone porta regolarmente un apparecchio acustico. Dunque, secondo le stime di Pro Senectute, circa 380’000 anziani con problemi uditivi non fanno abbastanza, o addirittura non fanno nulla, per migliorare la propria situazione. Per questo Pro Senectute ha deciso di scendere in campo. Oggi le persone anziane desiderano vivere il più a lungo possibile a casa propria, in piena autonomia. L’udito è sicuramente un fattore importante per riuscirci. Eppure, se si analizzano i dati relativi all’uso di apparecchi acustici in Svizzera si scopre che il 46 per cento degli over 65 non cerca una soluzione ai propri problemi d’udito. Pro Senectute stima che solo un pensionato con deficit uditivo su sei porti un apparecchio acustico. Sarebbero quindi circa 380’000 gli anziani che non fanno abbastanza, o addirittura non fanno nulla, per sentire meglio. Dopo il primo sospetto di un problema d’udito passano in media dai sette ai dieci anni prima che ci si sottoponga a un test audiometrico. Quanto tempo prezioso perso! Sì, perché più si aspetta a contrastare il deficit uditivo, più diventa difficile regolare efficacemente l’apparecchio acustico. Con il tempo, infatti, il cervello dimentica il significato dei segnali acustici e perde la capacità di classificare i rumori. Per tutti questi motivi Pro Senectute ha deciso di lanciare la campagna «Riscoprite i suoni della vita». «Molti anziani pensano che l’ipoacusia sia uno dei tanti, inevitabili acciacchi che accompagnano l’invecchiamento. Quindi non fanno nulla per contrastarla, o si limitano a portare sporadicamente l’apparecchio acustico» spiega Werner Schärer, direttore di Pro Senectute Svizzera. «Ecco perché abbiamo deciso di intervenire con una campagna di sensibilizzazione nazionale. Sentire bene permette di migliorare la qualità della propria vita: per questo invitiamo le persone anziane a sottoporsi il prima possibile a un test audiometrico.»

NOTIZIE 8

I problemi d’udito non sono uno scherzo Il centro di competenza interdisciplinare Anzianità (IKOA-FHS) dell’Università delle Scienze applicate di San Gallo ha svolto su incarico di Pro Senectute un’analisi degli studi recenti sul tema dell’ipoacusia, e ha fornito un quadro che fa riflettere. A livello fisico, il deficit uditivo nell’anzianità può essere fonte di stress permanente e causare addirittura problemi di ipertensione arteriosa. Inoltre, gli anziani con problemi di udito sono soggetti più frequentemente a cadute. Dal punto di vista psichico, poi, l’ipoacusia può generare senso di smarrimento, angoscia e depressione. Spesso le persone che non sentono bene si isolano, perché nel comunicare con gli altri si vedono costrette a chiedere più volte di ripetere quanto detto e ciò nonostante incappano spesso in fraintendimenti e incomprensioni. Esperienze frustranti, a cui preferiscono sottrarsi. Attraverso vari materiali informativi e una guida online disponibile su www.prosenectute.ch/udito, Pro Senectute punta i riflettori sul tema dell’udito nell’anzianità. Le persone interessate ricevono consigli pratici su cosa fare in caso di disturbi uditivi e possono richiedere informazioni presso un centro di consulenza Pro Senectute.

Notizie dal SEGRETARIATO L’impianto cocleare e il Gruppo IC Abbiamo una bella novità per tutti i portatori di impianto cocleare del Ticino, infatti è in fase di concretizzazione un Centro Tecnico in Ticino per piccole riparazioni dell’impianto affinché non si debba fare un lungo viaggio fino in Svizzera Interna. Nel prossimo Info ATiDU, ne parleremo più in dettaglio. Nel mese di dicembre è programmato l’ultimo incontro per il 2016 del gruppo di persone portatrici di impianto cocleare (IC) attivo dal 2014 che si riunisce quattro volte l’anno. Prossimamente troverete la locandina con il programma dettagliato sul nostro sito www.atidu.ch


ATiDU nei media Molte le occasioni di visibilità per ATiDU in questo autunno. Abbiamo iniziato con la conferenza stampa del 9 settembre di cui potete leggere i dettagli nel nostro sito, per poi continuare con la presenza alla rete uno nella trasmissione “La consulenza” del 6 ottobre, l’importante incontro con gli audioprotesisti e i medici ORL in collaborazione con Pro Infirmis e l’Ufficio Assicurazione Invalidità del 25 ottobre e la presenza in due centri coop per brevi consulenze il 19 novembre e il 3 dicembre. Non da ultimo siamo molto felici della collaborazione con la rivista dell’associazione ATTE in cui da settembre siamo presenti con una pagina di ATiDU dedicata alle problematiche uditive.

Buone notizie per l’accessibilità Corso di formazione per impiegati dell’amministrazione cantonale Alla fine di agosto 2016, presso l’Istituto della formazione continua ha avuto luogo il corso pilota per gli impiegati cantonali in contatto con l’utenza esterna. Scopo del corso è far conoscere e sensibilizzare le persone alle problematiche e alle difficoltà che può avere un utente disabile e come facilitare in modo pratico la sua consulenza. Presenti oltre alla nostra associazione, la Federazione Svizzera dei sordi, l’Unitas, l’ATGABBES e la FTIA (Federazione Ticinese Integrazione Andicap) che da qualche tempo collaborano insieme per le sensibilizzazioni. I corsi partiranno nel 2017. Corso di formazione per apprendisti FFS sul tema della mobilità e disabilità Dopo il corso tenuto in primavera di quest’anno, le Ferrovie Federali hanno già fissato il prossimo corso volto agli apprendisti, per la primavera del 2017. Turismo senza barriere: corso di formazione per albergatori e ristoratori/esercenti Dopo ripetute segnalazioni di disagio da parte di persone con disabilità perché il servizio offerto non era adatto alle loro specifiche esigenze, abbiamo ritenuto importante sensibilizzare le categorie professionali legate al mondo del turismo. Pertanto è stato avviato un progetto di promozione dell’inclusione organizzando un corso di formazione per gli albergatori e ristoratori/ esercenti che partirà nel 2017. Coinvolti in questo progetto oltre all’ATiDU anche altre associazioni che operano nell’ambito della disabilità quali la FTIA, l’ATGABBES, l’Unitas e la Federazione svizzera dei sordi (FSS).

RIASSUMENDO: Per altre informazioni sulla campagna di Pro Senectute “Riscoprite i suoni della vita” consultate il sito www.prosenectute.ch/udito

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NOTIZIE 9


APPROFONDIMENTO ARCHITETTURA A MISURA DEI DEBOLI D’UDITO A cura di Maria Grazia Buletti

L’architettura si apre ai bisogni dei non udenti e dei deboli d’udito grazie a nuove procedure per l’applicazione della norma SIA 500 “La sordità è invisibile; c’è un costante bisogno di spiegare e di sensibilizzare, poiché la gente non si rende conto delle difficoltà con cui i sordi sono confrontati”, così si esprime Delphine Quach che, malgrado la sua sordità, ha frequentato la facoltà di architettura all’EPFL e oggi vive di questa professione che le permette di dare libero sfogo alla sua creatività. Delphine formula una grande verità perché quando pensiamo all’architettura e alle esigenze di accessibilità, non è certamente l’immagine della persona audiolesa che ci viene subito alla mente. Piuttosto, pensiamo immediatamente a una persona su sedia a rotelle. “A causa dell’invisibilità della sordità – si legge su Segni amo di agosto/settembre 2015 in un approfondimento a tema – gli udenti in generale, e le autorità in particolare, raramente riflettono sul problema dell’accessibilità per le persone sorde e ancora oggi, praticamente nel mondo intero, i sordi devono vivere in un ambiente architettonico pensato da e per udenti; spetta ai sordi adattarsi come possono…”. Accessibilità e barriere architettoniche per le persone deboli d’udito Se da un lato pensiamo sia corretto che l’architettura si adatti anche alle persone deboli d’udito e sorde, la domanda pertinente si focalizza su quali siano le esigenze architettoniche di queste persone e soprattutto se esiste un’architettura adatta a loro. Quali sono dunque i maggiori ostacoli per le persone con disabilità uditiva nell’ambito architettonico? Come l’architettura può andare incontro alle loro esigenze? Quali sono le normative, se esistono, che regolano le costruzioni di edifici e spazi di comune interesse perché anche queste persone possano accedervi senza inconvenienti e con soddisfazione? Parecchie le domande che confermano quanto questo, ancora oggi, sia un argomento poco conosciuto e sviluppato. Nei primi anni Venti del Novecento, Le Corbusier scrive in una delle sue opere più celebri (Vers une architecture, 1923): “L’architettura è il gioco sapiente, rigoroso e magnifico dei volumi assemblati dalla luce”. Ce lo ricorda l’architetto Anna Bernardi, pure debole d’udito, che a ragione definisce il pensiero del celebre architetto come “estremamente poetico, che dà l’idea

APPROFONDIMENTO 10

di quanto sia fondamentale la luce, sia naturale sia artificiale, nella progettazione architettonica”. Nessuna architettura può fare a meno della luce, tantomeno l’architettura rispettosa delle problematiche delle persone sorde e deboli d’udito. L’importanza dell’aspetto visivo “La luce non solo ci consente di vedere la forma e il contenuto degli spazi che ci circondano, ma anche di guidarci nei percorsi”, sottolinea Anna Bernardi, ricordando altresì che per le persone con problemi d’udito, che dipendono in maniera significativa dalle informazioni visive trasmesse dall’ambiente circostante, la luce


a poca distanza magari nelle prime file”. È troppo frequente che la disposizione degli spazi adibiti alle attività quotidiane prediliga i locali isolati, nei quali la luminosità risulta insufficiente e questo è un chiaro ostacolo per una comunicazione visiva soddisfacente, dunque: un ostacolo per le persone deboli d’udito e sorde. A questo proposito, è chiaro l’architetto americano Hansel Baumann che nell’ambito dell’elaborazione del progetto DeafSpace (2005), in stretta collaborazione con l’Università Gallaudet, ha riassunto in una serie di linee guida le sue idee sul tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche per i sordi e deboli d’udito. Egli parla di 150 elementi architettonici adattati alle persone audiolese, in cui vanno considerati: “Spazio, luce, acustica, mobilità e orientamento spaziale”.

è assai importante: “Poiché ci permette di muoverci in un determinato contesto sociale e spaziale con sicurezza, senza intoppi legati alla comprensione e all’equilibrio”. Da queste parole si può facilmente evincere come l’ostacolo maggiore per gli audiolesi in ambito architettonico sia la mancanza di adattamento delle strutture al loro modo di comunicare essenzialmente visivo, dove la luce ha un ruolo giocoforza preponderante. L’esempio portato da Berardi è “illuminante”: “Quando assistiamo a una conferenza in una grande sala poco illuminata, come succede spesso quando ci sono anche le proiezioni, fatichiamo a decifrare il movimento delle labbra del relatore, anche se ci troviamo

I bisogni delle persone audiolese Anche in Svizzera sta avvenendo un’apertura di spirito che induce a riflettere sull’adattamento dell’architettura ai bisogni delle persone ipoudenti: il Centro svizzero per la costruzione adatta agli andicappati ha pubblicato nel 2015 una serie di direttive per la “costruzione adatta alle persone sorde e audiolese” rivolte ai committenti, agli architetti e alle autorità preposte. L’intento è quello di far applicare rapidamente in tutta la nostra Nazione queste direttive, così da consentire agli audiolesi di beneficiare di un’architettura che rispetti i loro bisogni, naturalmente legati all’aspetto visivo della loro comunicazione. Le persone deboli d’udito, unitamente ad eventuali protesi acustiche, impianti cocleari e quant’altro, hanno come modalità di comunicazione la lingua dei segni, la lettura labiale, LPC. Ben comprendiamo che la vista è essenziale e ciò va considerato ancor prima di iniziare la costruzione di alcunché, perché le barriere che potrebbero ostacolare la vista vengano evitate al massimo e a priori. Secondo l’AVACAH, sei sono le esigenze primordiali che ogni singolo edificio dovrebbe rispettare per essere davvero accessibile alle persone sorde e ai deboli d’udito: una ripartizione degli spazi ben definita, la visualizzazione delle informazioni acustiche (principio dei due sensi), una buona illuminazione, una buona situazione acustica, buoni impianti di semplificazione acustica, impianti ad induzione (bobina magnetica). Queste direttive sono riprese e presentate anche dalla FTIA (partner di ATiDU nel Progetto di sensibilizza-

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APPROFONDIMENTO 11


RIASSUMENDO: Le immagini dell’approfondimento sono riferite alla Gallaudet University, fondata nel 1864, fu inizialmente una scuola di grammatica per bambini sordi e ciechi. È stata la prima scuola volta all’educazione avanzata di sordi e audiolesi e resta tutt’oggi uno dei migliori istituti al mondo in cui i programmi e i servizi sono disegnati appositamente per adeguarsi alle esigenze di studenti sordi e audiolesi. Per informazioni: www.gallaudet.edu

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zione delle Norme SIA 500, che approfondiremo più tardi) che così le legittima: “Le direttive vogliono essere uno strumento pratico dedicato ad autorità, architetti e promotori edili, per soddisfare le sei esigenze primarie richieste da chi si esprime nella lingua dei segni e da chi soffre di una diminuzione della capacità uditiva”.

sordi di Dublino, il cui centro ospita in tutto una dozzina di organizzazioni che si occupano espressamente di queste persone. Questo Villaggio è riuscito a riproporre una convivenza tra sordi anziani e giovani sordi, ma non solo: esso dispone di un’Istituzione che si occupa anche dei deboli d’udito, mentre l’infrastruttura è aperta pure alle persone udenti.

Il principio dei due sensi È uno dei sei principi su cui l’AVACAH insiste particolarmente nella necessità di applicazione: “Esso stipula che, nel caso in cui un organo sensoriale è affetto da disabilità, è allora necessario poter compensare la mancata percezione attraverso un altro organo sensoriale”. Nello specifico, con le persone sorde e deboli d’udito, sarà importante dunque che le informazioni acustiche siano disponibili a livello visivo. Ecco perché, di nuovo, si comprende perfettamente l’importanza della luce e di evitare barriere architettoniche che ostacolino la vista. Molte le soluzioni per ottemperare al principio dei due sensi: “Per mezzo di supporti elettronici (schermi, proiettori…), tramite segnali ottici (flash luminosi,…), tramite una trascrizione simultanea delle parole in modalità di respeaking usata anche per i sottotitoli, oppure avvalendosi della lingua dei segni”. Si parla anche del ricorso a modalità segnaletiche come pannelli, pittogrammi e quant’altro, particolarmente vantaggiosi anche perché a beneficiarne non sarebbero solo le persone sorde e deboli d’udito, bensì anche le persone che non sanno leggere (bambini piccoli) o persone di lingua straniera. Secondo segni amo che ha approfondito questo tema: “Per tutti questi motivi, nei luoghi pubblici questi aspetti dovrebbero davvero essere considerati come un fatto dovuto e non come un mero generatore di costi supplementari!”.

Cosa succede in Svizzera e in Ticino Ma veniamo alla nostra realtà locale. Il consulente acustico di ATiDU Virginio Kohler afferma: “Da qualche tempo, nei luoghi pubblici, si sono perfezionati gli impianti a supporto per i deboli d’udito, per far sì che nessuno si senta escluso e possa mantenere la propria privacy”. Gli impianti a cui egli si riferisce consistono “nel trasmettere quanto succede all’interno del locale al dispositivo portato all’orecchio della persona audiolesa”. Si tratta di posare un conduttore elettrico o una piattina di rame nel pavimento del locale, secondo uno schema ben preciso, chiamato anello a induzione magnetica: “Lo schema varia secondo l’area del locale in esame e basterà un semplice anello perimetrale per un locale fino a 20 metri quadrati, mentre occorrerà un doppio anello oltre questa dimensione”. Kohler spiega brevemente il suo funzionamento: “In occasione di uno spettacolo o qualsiasi altro evento in cui il pubblico deve sentire, in una sala si useranno microfoni per captare segnali che andranno in una regia collegata a un amplificatore. Esso è a sua volta collegato agli anelli nel pavimento, in modo che il debole d’udito porta all’orecchio un apparecchio con al suo interno una minuscola bobina che, come si trova all’interno dell’area trattata, si sintonizza con il circuito. Così la persona potrà sentire quanto succede, un po’ come ascoltare in cuffia”. E i benefici per le persone audiolese non si fanno aspettare: “Ascoltare la musica con l’impianto a induzione è davvero meglio: mi premette di assaporare ancora più pienamente le sette note e cogliere a volte ogni variazione, anche quella più piccola. Ciò che non mi era possibile se in sala non fosse stato installato l’impianto”, è la testimonianza di Pia Cattaneo, debole d’udito, che racconta quanto nella sua vita la musica sia sempre stata molto importante: “Perché mi regala momenti molto emozionanti”.

Adeguamento delle norme Siamo dunque coscienti del fatto che esistono numerose norme a favore dell’architettura rispettosa dei bisogni delle persone sorde e deboli d’udito, ma sempre secondo l’architetto Delphine Quach: “Tuttavia gli architetti non le conoscono sempre tutte e a questo si aggiunge il fatto che il rispetto di queste norme spesso rende il tutto più costoso, ciò che purtroppo è ancora un freno importante per i clienti desiderosi di risparmiare”. Anche Delphine, però, ricorda che: “Eppure, essi si dimenticano che l’aspetto visivo non giova soltanto ai sordi, ma anche alle persone che non parlano la lingua locale, ai bambini, ai visitatori eccetera”. Secondo lei la maggior parte di queste norme non si impara ai corsi, ma sul campo: “Per ciò che riguarda la sensibilizzazione all’accessibilità universale, bisognerebbe forse includerla nel programma di formazione”. La Quach descrive la nostra realtà nazionale come simile a quella di altri Paesi: “Secondo la mia esperienza, ci sono ovunque quasi gli stessi problemi legati all’ignoranza: in occasione di un soggiorno a Parigi, ad esempio, ho lavorato in uno studio di scenografia per un progetto in un museo per il quale non era stato preso in considerazione l’adeguamento al pubblico sordo”. Eppure le soluzioni ci sono; lo dimostrano alcuni altri buoni esempi come il Villaggio per

Nuova procedura per l’applicazione della norma SIA 500 – Acustica della costruzone negli spazi aperti al pubblico Agli inizi degli anni ’90 il servizio di consulenza per l’eliminazione delle barriere architettoniche aveva ricevuto il nulla osta per verificare le domande di costruzione presso l’Ufficio cantonale della sanità. “Vi fu un’intensa fase di verifica dei progetti che portò a una lunga serie di consulenze presso gli studi nel tentativo di indurli a progettare considerando le necessità dei differenti andicap”, racconta l’architetto della FTIA Luca Bertoni, che ricorda come tutto all’improvviso si arrestò “e per un lungo periodo non avemmo più accesso agli uffici cantonali”. Nel 2011 “tutto inaspettatamente si riaccese e da quel momento ottenemmo nuovamente la possibilità di verificare le domande di costruzione, rendendoci altresì conto di come molti progettisti rispettassero in qualche modo le norme,

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mentre altri non fossero altrettanto ligi”, afferma Bertoni che rincara la dose: “Ancor peggio fu nel settore degli audiolesi perché gl impianti tecnici specifici non risultano mai in sede progettuale, ma vengono considerati solo nella fase esecutiva”. Egli elogia ATiDU per la sua discesa in campo a favore della sensibilizzazione: “La vera accelerazione avvenne quando ATiDU iniziò a profilarsi per far rispettare le necessità dei propri membri: questo impulso diede vigore alla verifica in questo comparto e da allora ecco che le necessità degli audiolesi devono venire indicate sui piani, affinché siano realizzate nella fase esecutiva”. ATiDU, in collaborazione con FTIA, si è mossa quest’anno a favore di una migliore applicazione della nuova procedura della norma SIA 500 – Acustica della costruzione negli spazi aperti al pubblico: “Questa norma per una costruzione senza ostacoli è in vigore dal 2009, ma presenta ancora lacune nella sua applicazione, soprattutto in ciò che concerne le direttive specifiche per chi soffre di problemi d’udito”. Perciò ATiDU (in collaborazione con FTIA) ha attivato una procedura di segnalazione ai Comuni dei “casi di non conformità” relativi alle domande di costruzione di spazi pubblici come sale multiuso, chiese, sale conferenze e quant’altro. Inoltre: “A complemento degli impianti di sonorizzazione, negli auditori è richiesta la presenza di specifici impianti destinati prettamente agli ipoacusici”. Ecco il motivo per cui è indispensabile che ogni nuova sala conferenza sia costruita e dotata di uno dei tre impianti descritti dettagliatamente nelle nuove direttive (vedi Box informativo Impianti e direttive). La grammatica e la pratica… “In gioventù ero un assiduo frequentatore di teatro; nel ’68, sul primo televisore casalingo in bianco e nero, la prima trasmissione che vidi fu la rappresentazione teatrale de La bisbetica domata”, Renato Rossini è debole d’udito e ama il teatro come non mai. Fino a un paio d’anni fa si recava al Kursaal di Lugano (“Però, con il passare del tempo, mi accorgevo di faticare sempre più a capire i dialoghi”). Finché ha saputo che da un paio d’anni il Teatro Sociale di Bellinzona era dotato di un impianto a induzione: “Ci sono stato diverse volte con grande sorpresa e enorme soddisfazione: riuscivo ancora a capire, se non completamente, ciò che gli attori dicevano in scena, per di più con un udito molto peg-

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giorato con l’andar del tempo”. Egli spiega che ciò dipende da tanti fattori in gioco: “Dal tipo di microfoni usati, dalla loro collocazione, dal tono di voce degli attori, dalla loro posizione in scena…”. Dal canto suo, a proposito di questo tipo di impianto l’audioprotesista Laura Giulianati spiega: “La captazione dei segnali sonori da parte dei microfoni dell’apparecchio acustico presenta due tipi di problemi: i soggetti protesizzati hanno spesso difficoltà nel comprendere le conversazioni telefoniche in ambienti molto rumorosi; e durante le conversazioni telefoniche, avvicinando la cornetta alla protesi si può generare un feedback acustico (fischio)”. La Giulianati aggiunge: “Sebbene l’input acustico delle protesi sia garantito, la maggior parte delle volte, da un microfono, un’acquisizione del suono da parte della bobina a induzione (telecoil) può essere usata, in alternativa, per ovviare a questi problemi: le bobine a induzione delle protesi acustiche catturano e amplificano i segnali magnetici prodotti”. Se ne deduce la grande importanza della posizione “T” sull’apparecchio acustico, a cui l’utente deve essere orientato adeguatamente, senza la quale le persone deboli d’udito non possono beneficiare dei vantaggi degli impianti a induzione, dunque delle pari opportunità delle possibilità architettoniche nelle costruzioni culturali, spazi comuni. Una vera e propria “luce” nel futuro dell’abbattimento delle barriere architettoniche per i sordi e deboli d’udito, luce in senso concreto e metaforico che Anna Bernardi bene riassume: “La luce non solo assembla in maniera sapiente, rigorosa e magnifica i volumi, ma deve anche contribuire a rendere visibile i segnali e le informazioni fondamentali alle persone audiolese, affinché esse possano fruire a pieno titolo di un certo contesto sociale e spaziale”. L’oscurità è la prima e principale barriera architettonica per chi ha problemi d’udito. Anche l’oscurità di chi non considera in fase di progettazione le barriere architettoniche per i sordi e non udenti, che ATiDU e FTIA stanno parecchio scalfendo.


Impianti e direttive

Costruire per gli audiolesi

Impianto di amplificazione a induzione magnetica (T) È un impianto supplementare il cui segnale sonoro, mediante l’impiego di uno specifico amplificatore che converte il segnale elettrico in campo magnetico, passa dal microfono a un cavo perimetrale a induzione, e da qui viene trasmesso alle persone dotate di ricevitori di ascolto a di impianti cocleari.

1. Ripartizione degli spazi Una chiara ripartizione degli spazi migliora l’orientamento e, di riflesso anche la sicurezza all’interno degli edifici e dei complessi architettonici.

Impianto di amplificazione a infrarossi (IR) Il segnale sonoro passa dal microfono a un trasmettitore a infrarossi mediante l’impiego di un differente amplificatore. Il ricettore a infrarossi, posto al collo dell’utilizzatore, riceve il segnale trasmesso, lo converte, e lo invia all’apparecchio acustico. Con questo sistema è possibile la ricezione di più canali. Impianto di diffusione a onde radio (FM) Simile all’impianto precedente, con la differenza che le emissioni sonore vengono trasmette via onde radio. Anche in questo caso è possibile la ricezione di più canali. Inoltre la trasmissione non è soggetta al contatto visivo e può essere diffusa ben oltre al locale considerato.

2. Principio dei due sensi Ogni informazione acustica è rappresentata anche per iscritto – e viceversa. 3. Illuminazione Una distribuzione regolare della luminosità che eviti abbagli e la proiezione di ombre inopportune facilita la comunicazione visiva e ne aumenta la buona riuscita. 4. Acustica L’acustica è fondamentale per la comprensione linguistica; la riflessione delle onde sonore deve avvenire in tempi ristretti, in modo da ridurre il riverbero (effetto eco). 5. Impianti di amplificazione sonora Speciali impianti di amplificazione sonora (altoparlanti) possono facilitare la comprensione linguistica, a condizione che l’acustica sia buona. Quest’ultima non può però essere sostituita dagli impianti.

RIASSUMENDO: Per maggiori informazioni è possibile ordinare il fascicolo in lingua tedesca o francese presso il Centro svizzero per la costruzione adatta agli andicappati di Zurigo oppure scaricare il documento dal sito internet della FTIA all’indirizzo: www.ftia.ch

6. Impianti a induzione Per i portatori di apparecchi acustici o di impianti cocleari. Essi trasmettono i segnali vocali (acustici) in maniera induttiva, tramite raggi infrarossi o onde radio.

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ATTUALITÀ APPARECCHI ACUSTICI, REGOLE PER I CASI DI RIGORE ATiDU presenta il nuovo opuscolo informativo, in collaborazione con l’Ufficio Assicurazione Invalidità e Pro Infirmis Ticino. Con l’introduzione, nel 2011, del sistema forfettario per il rimborso degli apparecchi acustici, l’UFAS Ufficio Federale Assicurazioni Sociali concede agli assicurati attivi professionalmente, il diritto a un rimborso superiore al forfait fisso (Regolamentazione dei casi di rigore) che si basa solo su criteri audiologici. Pro audito schweiz (pas – Ente mantello per le Associazioni di persone con problemi d’udito) di cui ATiDU è l’antenna per la Svizzera Italiana, ha constatato che le disposizioni per i casi di rigore sono ancora poco conosciute. Per colmare questa lacuna informativa ha quindi concepito un opuscolo esplicativo che ATiDU ha tradotto e adattato in italiano. Lo stesso è destinato alle persone deboli di udito con attività professionale e sarà pure utilizzato per una campagna di sensibilizzazione verso i medici ORL e gli audioprotesisti, con l’obiettivo di informare, anche da parte loro, i potenziali beneficiari della possibilità di intraprendere questa procedura. Con il nuovo sistema di rimborso forfettario dell’AI entrato in vigore il primo luglio 2011, la situazione è notevolmente cambiata per le persone con un problema d’udito. Ad esempio, le persone in età lavorativa hanno diritto a un rimborso forfettario di franchi 840.- per un apparecchio acustico di tipo semplice e franchi 1’650.- per due apparecchi acustici. Spesso le persone con una perdita uditiva importante che hanno un’attività lavorativa necessitano però di apparecchi acustici con prestazioni superiori; il forfait riconosciuto dall’AI non è dunque sufficiente a coprirne i costi. L’applicazione dei casi di rigore interessa una minoranza di audiolesi e in particolare persone con una perdita d’udito grave che non hanno nessun beneficio da un apparecchio acustico di tipo semplice. Questo gruppo di persone è particolarmente ostacolato nella vita quotidiana e professionale dal loro deficit uditivo. In pratica, per questo gruppo di persone, l’integrazione nei sensi dell’AI è possibile solo attraverso la consegna di apparecchi acustici di prestazioni superiori. Nel 2011, con il passaggio al sistema di importi forfettari, l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) valutava che dal 3 al 5 percento delle persone con attività lucrativa avrebbe potuto usufruire della regola-

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mentazione dei casi di rigore. Possono richiedere la valutazione come caso di rigore persone deboli d’udito che esercitano un’attività lucrativa, svolgono le proprie mansioni consuete e che adempiono precisi criteri audiologici. Nell’opuscolo sono ben spiegate le particolarità al riguardo. I portatori di apparecchi acustici devono attivarsi di persona per ricevere i contributi supplementari per i casi di rigore. In effetti, né i medici ORL né gli audioprotesisti sono tenuti a menzionare la possibilità di richiedere un caso di rigore. La procedura per il riconoscimento come caso di rigore è lunga e impegnativa, ma lo sforzo è pagante. Grazie a questo opuscolo, come ATiDU ci auguriamo di poter facilitare e sostenere le persone deboli d’udito in questa pratica. Chi avesse bisogno di aiuto più concreto per compilare i documenti e inoltrare la pratica è invitato a rivolgersi agli assistenti sociali di Pro Infirmis, i quali hanno un servizio sociale specializzato. Per ATiDU, la collaborazione con Pro Infirmis resta infatti estremamente preziosa.

RIASSUMENDO: L’opuscolo “Regolamentazione dei casi di rigore” si può scaricare dal nostro sito www.atidu.ch o richiedelo al segretariato.


L’articolo uscito sul domenicale Il Caffè del 14 agosto 2016 concernente i problemi di udito ha attirato la nostra attenzione. E’ doveroso precisare che la testata non ha interpellato ATiDU per redigere il suo articolo e quindi non ha chiesto l’opinione della nostra associazione che in Ticino difende i diritti delle persone deboli di udito da quasi 25 anni. Il lato positivo dell’articolo è senza dubbio quello di sollevare la problematica dei costi degli apparecchi che da tempo è tema di discussione per i nostri soci. Effettivamente dal 2011, con il passaggio al sistema di importi forfettari per l’AI, questo resta un tema scottante e reale. L’articolo però è farcito di informazioni non del tutto corrette, esordisce infatti con “gli apparecchi acustici costano fino a 20 volte di più rispetto alle altre nazioni”, dato che secondo alcuni audioprotesisti interpellati non è per nulla reale. Ci confermano infatti che il costo dello stesso apparecchio acustico è invariato tra Italia e Svizzera. Il sistema di rimborso in Europa è effettivamente diverso da paese a paese ma i costi sembra non differenzino molto, i servizi e l’adattamento invece si. Infatti nei diversi paesi europei esiste un sistema di rimborso differente, gestito in maniera autonoma dallo Stato. Per esempio, in Italia più del 70% dei portatori, acquista l’apparecchio acustico con il contributo da parte del Servizio Sanitario Nazionale e spesso aggiungendo una riconducibilità. Per ottenere il contributo del SSN è indispensabile avere un’invalidità civile pari al 34% se solo per perdita uditiva, oppure minore se in aggiunta ad altre patologie esistenti. Altro tema sollevato dall’articolo il costo delle batterie, secondo quanto scritto si possono spendere fino a franchi 20.- alla settimana, la realtà è ben diversa. Per le batterie esiste il libero mercato, quindi la spesa può variare di pochi franchi da azienda ad azienda, ma sempre abbastanza allineati. Bisogna però precisare che esistono 4 tipi di pile di grandezza diversa in base al tipo di protesi acustica applicata. La pila più piccola è la A10, la quale in media dura circa 5 giorni, mentre la A312 dura circa 8-10 giorni. Questi due tipi di protesi acustiche sono utilizzate negli apparecchi endoauricolari o retroauricolari per sordità lieve, medie o medio-grave.

Le pile A13 e A675 indicate per protesi acustiche retroauricolari hanno una durata maggiore che varia dai 15 ai 25 giorni. La durata delle pile può subire variazioni importanti se si fa uso quotidiano di sistemi wireless e accessori audio. Non è stato invece trattato il tema dei servizi inclusi nel costo dell’apparecchio acustico, in Svizzera infatti nel costo dell’apparecchio vengono inclusi i controlli periodici e quelli inziali di adattamento. In Francia e in altri paesi europei dove forse il prodotto acustico può costare meno, non viene mai fornita l’assistenza se non pagandolo a parte e a carico dell’utente. In Italia, invece, i listini delle protesi acustiche comprendono il costo della protesi, l’adattamento e tutte le prestazioni di assistenza e regolazione delle protesi, che se acquistate con il contributo del SSN è per 5 anni. Insomma in breve, Il Caffè ha sollevato un problema importante, quello del costo alto degli apparecchi acustici. Quanto scritto sopra non deve assolutamente essere una buona scusa per gli audioprotesisti per far lievitare i costi di questi ultimi come pure una motivazione a non trovare soluzioni più economiche per le persone deboli di udito. Gli audioprotesisti devono a nostro avviso sempre considerare tutti i fattori della persona debole d’udito, la questione audiologica certo ma anche i bisogni specifici della persona, le sue necessità ma anche la sua situazione finanziaria. Ci vuole trasparenza e un’offerta ampia calibrata sulla persona in modo che il debole di udito sia messo in una reale condizione di scelta. Il Caffè però ha utilizzato dei dati non esatti portando confusione in un tema che è già sufficientemente complesso, rischiando di creare così uno stato di sfiducia dove invece è necessario un maggior dialogo tra le parti. Dialogo che noi sollecitiamo e incoraggiamo con fervore.

RIASSUMENDO: In occasione dell’acquisto di un apparecchio acustico è consigliabile informarsi bene senza cadere nella trappola dell’informazione fuorviante. ATiDU è a vostra disposizione per consulenze mirate www.atidu.ch

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CADERE È NORMALE… TUTTI CADONO! A cura di Sandro Perrini, coordinatore PIPA

20 anni di prevenzione delle cadute degli anziani in Ticino. PIPA, Prevenzione Incidenti Persone Anziane. Le cadute non riguardano solo gli anziani: a tutti è capitato di vedere con che frequenza i bambini cadono giocando, o di osservare la caduta di un giocatore di calcio. Fortunatamente la maggior parte delle volte non si presentano gravi conseguenze. Con l’invecchiamento, però, ci si trova a cadere in situazioni nelle quali in età più giovane non saremmo caduti, scivolando su un pavimento sdrucciolevole o inciampando sulla soglia di casa. Nell’età anziana le cadute possono avere conseguenze importanti, come la frattura di una mano o di un’anca ed avere ripercussioni permanenti come l’impossibilità nell’eseguire alcuni movimenti o incidere sulla perdita dell’indipendenza. Gran parte delle cadute si possono evitare Numerosi studi mostrano l’efficacia di misure volte a prevenire le cadute che consistono sia nel rinforzare il proprio corpo sia nell’adattare l’ambiente nel quale si vive e ci si muove. Praticare attività fisica ha molti effetti positivi (permette di mantenere e/o migliorare la forza, l’equilibrio, l’agilità, la respirazione, ecc.) è quindi importante integrare del movimento nella vita di tutti i giorni, prendendosi del tempo per fare una passeggiata e preferendo gli spostamenti a piedi rispetto a quelli con l’automobile, o praticare discipline quali ad esempio il Tai Chi. In Ticino le offerte specifiche di corsi di ginnastica non mancano e vari enti propongono annualmente corsi pensati proprio per le persone anziane, come ad esempio ATTE e Pro Senectute. In associazione a ciò una dieta equilibrata, ricca di vitamina D e di calcio, permette di mantenere in salute le ossa. Infine, ma non meno importanti, semplici accorgimenti possono rendere la casa più sicura eliminando gli ostacoli che potrebbero far inciampare (cavi elettrici, mobili che intralciano i passaggi,…). PIPA: 20 anni di prevenzione delle cadute in Ticino In Ticino da 20 anni esiste l’Associazione PIPA (acronimo di Prevenzione Incidenti Persone Anziane), che si occupa di prevenire le cadute degli anziani attraverso l’informazione rivolta agli anziani e ai familiari e la formazione del personale socio-sanitario. Concretamente organizziamo momenti informativi e realizziamo e diffondiamo materiale informativo sui benefici del movimento, dell’alimentazione equilibrata e la pre-

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venzione delle cadute. Attualmente stiamo sviluppando un progetto di sensibilizzazione sui fattori di rischio di cadute nelle attività della vita quotidiana attraverso la modalità del teatro interattivo. Proprio in collaborazione con ATiDU abbiamo organizzato il primo di questi eventi, svoltosi lo scorso 1 giugno 2016. L’Associazione è stata costituita nel 1997 e annovera nel suo Comitato i rappresentanti dei principali enti che operano nel modo dell’anziano (ABAD, Pro Senectute, ATTE, GenerazionePiù, le associazioni professionali dei fisioterapisti/e, dietisti/e, ergoterapisti/e, infermieri/e,…). Il successo e la continuità dell’Associazione sono dovuti principalmente all’entusiasmo e la coesione dei membri del Comitato che mettono a disposizione la propria competenza professionale, perlopiù su base volontaria, permettendo ad una piccola Associazione, dalle risorse finanziarie esigue, di realizzare progetti dall’alto livello qualitativo.

RIASSUMENDO: Per ricevere gratuitamente del materiale informativo inerente la prevenzione delle cadute è possibile contattare l’Associazione PIPA tramite email: pipa@ticino.com o telefonando allo 079 357 31 24. Sul sito internet www.pipa.ticino.com è possibile visionare tutte le pubblicazioni di PIPA e ottenere informazioni sull’Associazione. L’immagine fotografica di pagina 19 è stata realizzata da Domenico Spataro.


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TEMPO IO E IL TEMPO LIBERO A cura di Laura Kellenberger

RIASSUMENDO: Per ricevere informazioni sulla Fondazione Alpina per le Scienze della Vita di Olivone potete contattare il segretariato al numero di telefono +41 (0)91 872 21 68 oppure scrivendo a info@fasv.ch, il sito internet della fondazione è www. fasv.ch.

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Sono una persona che ama andare contro-corrente. Ma soprattutto mi piace poter vedere, in ogni circostanza, il rovescio della medaglia. Non importa se la situazione è complessa, contorta o strana. Ciò che intendo dire è che non dovremmo mai arrenderci alle prime difficoltà a cui si va incontro. Mi incuriosisce e mi attrae tutto ciò che non conosco. Mi piace apprendere, aprire la mente verso nuovi orizzonti. Non mi spavento facilmente di fronte all’ignoto, a ciò che ci è sconosciuto. “Per tutto c’è una soluzione, per ogni cosa c’è una spiegazione”: questo è il mio motto. Cerco di compensare la mia ignoranza sfidando soprattutto le “mie orecchie”. Inizio così per farvi comprendere il mio rapporto con il “tempo libero”. Momenti in cui posso realmente confrontarmi e mettere alla prova il mio deficit uditivo. Usare quelle ore di relax per vedere fino a che punto “sento e capisco” contemporaneamente. Ma se non mi metto alla prova, come faccio a sapere come interagire in determinate situazioni? Come comprendere se ho la possibilità comunque e nonostante tutto di capire, godere e aprirmi a mondi nuovi? Detto fatto. Ho partecipato, volutamente e perché mi piace molto, alle ultime due serate ad Avegno (in Valle Maggia) in cui si esibivano dei bravi cantanti di Blues. Una prima in assoluto per me. Un’emozione unica. E pazienza se non capivo tutto quanto veniva spiegato in italiano o cantato in inglese. In quel momento contava solo il fatto di esserci, di poter sentire direttamente la musica e di vedere e interagire di persona coi cantanti. Un’altra grande sfida? Andare di tanto in tanto al Teatro Sociale di Bellinzona dove le difficoltà sono maggiori: capire tutte le parole recitate dagli attori in movimento sul palco, soprattutto se dette molto velocemente o nei loro dialetti italiani è una vera impresa. Ma vale quanto detto sopra. Ci sono. Vivo di persona quanto si può “sentire” a livello di udito, col cuore e con la mente.

Una giornata che rammento in modo particolare e che ricordo ancora vivamente e con entusiasmo è stata la gita organizzata dall’ATiDU presso la Fondazione Alpina per le Scienze della Vita, situata ad Olivone, in Valle di Blenio. Il suo scopo è di sostenere, coordinare e promuovere la formazione e la ricerca nell’ambito delle scienze della vita, con particolare attenzione alla chimica e alla tossicologia, allo studio e alla conoscenza delle piante medicinali e aromatiche, delle molecole e/o dei principi attivi in esse contenute e delle loro implicazioni terapeutiche in ambito medico e veterinario. Non sapevo esattamente a cosa sarei andata incontro. E mi sono trovata confrontata con materie per me ostiche, terminologie inusuali per la mia quotidianità. Un universo parallelo ma affascinante. E’ stata un’esperienza esilarante. In cui mi sono confrontata prima con l’ascolto e poi con la pratica su quanto appreso in teoria. Ed è nella pratica che capisci quanto hai veramente udito. Se senti male, di conseguenza sbagli nell’esecuzione. Giusto? Si, lo confesso, un pochino ho barato. Copiando dal mio compagno di “corso improvvisato” eheh… il bello del rovescio della medaglia? Beh… se non ho fatto il compito in maniera corretta … è colpa dell’udito, o no? Intanto mi tengo pronta per la prossima avventura. Mi aspettano le vacanze di ottobre: viaggio in treno, persone nuove, luoghi diversi in cui mi ritroverò catapultata nell’ascolto fuori dall’ordinario dalle mie conosciute e confortanti abitudini. Niente e nessuno ci riporterà indietro quanto perso ma vale davvero la pena vivere ogni giorno come se fosse unico ed irripetibile… anche con errori di comprensione e limiti nell’ascolto. Perché la vita è anche questa: una scuola naturale in cui teoria e pratica si fondono e si intrecciano mirabilmente.

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GENITORI E FIGLI LO SPORT COSTRUISCE PONTI A cura di Francesca Micheletti Zufferey

ASGBA Congresso dei genitori, Fiesch ottobre 2016 In una cornice autunnale meravigliosa, oltrepassando il passo della Novena, siamo arrivati nel piccolo villaggio sportivo di Fiesch dove ci attendeva un programma molto intenso e interessante. Come sempre l’accoglienza e l’organizzazione sono state perfette. Gli animatori, le traduttrici che ci hanno accompagnato alle varie conferenze, i conferenzieri e i partecipanti hanno da subito creato un clima positivo e aperto alla comunicazione e allo scambio di idee: si sono “creati dei ponti” che ci possono collegare nei giochi, nello sport, nella musica e nelle esperienze vissute da ognuno di noi. Molto interessante è stato il workshop “la musica nonostante tutto” con la musicoterapeuta e docente di sport Yvonne Schmieder di Freiburg vissuta dai partecipanti a 360°. Abbiamo avuto la possibilità di suonare molti strumenti particolari provenienti da più parti del mondo, creando un insieme di suoni melodici. Siamo riusciti a percepire i suoni con tutto il nostro corpo utilizzando i 5 sensi: la vista, l’udito, il gusto, il tatto e l’olfatto. Se siete interessati a questo argomento la docente ci ha segnalato un bellissimo film “Touch the sound” che parla della storia di Evelyn Glennie, sorda e miglior percussionista al mondo che suona a piedi nudi per sentire meglio le vibrazioni. Vi era inoltre la possibilità di visitare “la piazza mercato” dove si potevano trovare varie informazioni, documentazioni, consigli e vari prodotti. Il programma dei bambini è stato molto apprezzato: giochi, sport, lavoretti, arrampicata e per terminare un programma serale con il noto artista, comico e mago Toni Bauhofer volto noto della trasmissione televisiva “i più grandi talenti svizzeri”. È un vero peccato che solo due famiglie ticinesi vi abbiano potuto partecipare! Siamo tornati a casa portando con noi esperienze di giovani che hanno saputo lottare e conquistare vari traguardi, consapevoli che per ora la problematica dell’udito non si può risolvere , ma si può comunque cercare di viverla nel miglior modo possibile.

RIASSUMENDO: per maggiori informazioni sul congresso dei genitori consultate il sito www.asgba.ch

GENITORI E FIGLI 22


ATTIVITÀ PER LE FAMIGLIE Le proposte di ATiDU Spettacolo per le famiglie “HO UN LUPO NELLA PANCIA” che si terrà il 5 febbraio 2017 presso il Teatro Sociale di Bellinzona alle ore 16.00. Cibarsi non è solo un bisogno primario. Per noi umani è uno dei luoghi più importanti della relazione con chi ci sta intorno, luogo in cui prendono forma le nostre paure ed i nostri desideri. Protagonista è Bianco, un bambino che non mangia mai… beve soltanto. La storia porta all’estremo e oltre il limite del verosimile atteggiamenti, situazioni e tensioni proprie della relazione col cibo per arrivare a trattare metaforicamente di questioni che ci riguardano da vicino. Attraverso il tema dell’alimentazione vengono così narrati alcuni passaggi tipici dell’età dello sviluppo e sottolineata l’importanza relazionale del cibo con particolare riferimento al rapporto fra adulto e bambino. Inoltre ATiDU stà preparando attività, corsi e gite per voi in un ricco e interessante calendario con proposte variate per incontrarci nella gioia di stare insieme creando o attraverso esperienze in natura. Krisalide propone incontri informativi per i genitori Come gruppo krisalide abbiamo pensato di proporre nel corso del 2017 alcuni incontri su temi importanti per i genitori per esempio sugli apparecchi acustici e mezzi ausiliari o sul tema della comunicazione. Sono benvenuti i vostri suggerimenti su altri temi per voi importanti. Il 30 novembre si è svolto il primo di questa serie di incontri, il tema trattato è stato la lettura labiale con la partecipazione dell’audio-pedagogista Liliana Sabadin Panzeri che ci ha ci ha esposto e chiarito come un genitore può facilitare l’apprendimento di questa abilità nei bambini . La serata è stata occasione per conoscere, sperimentare insieme e confrontarsi su questo importante sistema percettivo della comunicazione.

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IN RICORDO DI MILENA

Milena Donadini, un nome legato ad una grande opera: l’ATiDU ossia l’Associazione Ticinese Deboli d’Udito. Milena è stata la fondatrice, la promotrice e la condottiera per moltissimi anni di questo progetto nato per offrire alle persone con difficoltà uditive un sostegno forte, concreto e disinteressato come solo lei poteva dare. Perché lei era una persona generosa, coraggiosa che lottava con tenacia contro le avversità della vita, e pensiamo ai suoi molti problemi di salute che non le hanno mai impedito di fare ciò in cui credeva. La sua forza, la sua positività, la sua determinazione e allo stesso tempo la sua capacità di accoglienza, di ascolto e di generosa presenza, sono un grande insegnamento per tutti noi, a guardare sempre avanti con fiducia, con amore e di questo, ma non solo, le siamo infinitamente grati. Tutti coloro che hanno avuto il privilegio di incontrare Milena “sul cammin di nostra vita” come dice Dante, hanno ricevuto chi un saggio consiglio, chi la sua fiducia, chi la gioia di poter lavorare insieme a lei per uno dei tanti progetti a favore delle persone deboli d’udito, a ognuno ha lasciato una goccia di amore nel cuore. Grazie Milena! Inoltre per ricordarla abbiamo voluto dare voce ad alcune persone che hanno avuto la fortuna di incrociare il suo cammino: “Ho conosciuto Milena più di 20 anni fa, siamo state colleghe al Centro per persone audiolese. Ha subito preso posto nel mio cuore e si è instaurato un rapporto speciale proprio perché lei era unica. Era la “mamma” dell’ufficio, decisa, sempre pronta a donarti una parola gentile, un consiglio o a metterti severamente sulla retta via. Sento ancora la sua voce, come pure il ricordo del sapore delle marmellate e degli sciroppi che ci regalava. E’ stata un esempio di vita, di forza e di coraggio affrontando sempre la malattia con l’accettazione e la serenità. Una delle ultime volte in cui le ho parlato mi ha detto: “sai, ho fatto tutto ciò che desideravo, ho avuto una bella vita e anche le cose belle finiscono ma va bene così, sono serena e sono pronta”. Grazie di tutto cara Milena.” Sabrina

ma volta che i nostri occhi si sarebbero incontrati qui. In un attimo il nostro cammino comune ha attraversato i miei pensieri ed è emerso il ricordo dell’ultima visita a casa, sempre di pomeriggio, ma con una pioggia incessante dove ci siamo scambiate profonde parole sul senso della vita. La tua forza, la tua determinazione e il tuo coraggio rimangono per me un esempio. Chiudo gli occhi e risento la tua voce, la tua risata, la tua energia, ma soprattutto la PACE che emanavi. Semplicemente GRAZIE Milena per quello che sei stata per tutti noi.” Liliana

“Un caldo sabato pomeriggio d’estate, una visita all’ospedale. Una carezza, uno sguardo nel profondo e la consapevolezza che molto probabilmente sarebbe stata l’ulti-

“Quando nel 1996 mi sono trasferito con la famiglia a Locarno per aprire lo studio medico ORL, è stata Milena poche settimane dopo a telefonarmi, presentandomi l’ATiDU che non conoscevo e mostrando subito di-

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sponibilità alla collaborazione reciproca. Ho ricevuto da lei materiale informativo e un InfoATiDU, che ha risvegliato in me la curiosità di conoscere meglio questa associazione a favore delle persone deboli d’udito. E’ cosi che ho accettato volontieri l’invito di Milena di entrare nel comitato dell’ATiDU in rappresentanza dei medici ORL. Nei 12 anni di lavoro in comitato abbiamo vissuto una Milena determinata e generosa, che aveva intuito la necessità di coinvolgere tutti gli attori in gioco, persone audiolese, audioprotesisti, medici ORL, logopediste, famiglie toccate dal problema, per elaborare progetti comuni condivisi e non imposti dall’alto, dove ognuno poteva dare il suo modesto contributo. Grazie Milena per averti conosciuta e apprezzata, ho ricevuto dall’esperienza con l’ATiDU molto di più di quello che ho cercato di dare. L’ATiDU è pronta per le sfide del futuro, il tuo esempio rimarrà indelebile. “ Dr. Luca Ingold “Un sorriso che è accoglienza, sempre e nonostante! Questo era Milena, un uragano di disponibilità, ricettiva a tutte quelle proposte che avrebbero portato del valore aggiunto all’ATiDU. La sua presenza era testimonianza viva di come si potesse vivere con quell’entusiasmo che contagia, volenti o nolenti. Milena per me è stato questo ed altro ancora. Mi ricordo con quale delicatezza e determinazione mi ha avvicinata quando mi ammalai. Da una situazione in cui tutto il mondo sembrava, mio malgrado, regalarmi “solo” attenzioni, togliendomi l’”ascolto” e la parola, Milena mi ha fatto riscoprire che potevo tornare a farne parte quale individuo pensante, in grado di camminare con le mie gambe. È così che ho cominciato a “sentire”. Grazie, Milena!” Antonella

Qualche tempo dopo io stessa diventai socia dell’ associazione ed ebbi l’occasione di apprezzare quanto tu avessi già messo in opera a vari livelli per chi, come me, soffriva di problemi uditivi. Nel corso degli anni ho avuto modo di collaborare con l’ATiDU, ma anche di approfittare delle varie offerte a nostro favore. Dalla collaborazione è nata un’amicizia che ci ha rallegrate fino all’estate scorsa. Magari non ci si sentiva per settimane, ma di tanto in tanto una telefonata o un mail reciproco ci assicurava che ci pensavamo a vicenda. Con gioia leggevo che, malgrado i tuoi problemi di salute, ti impegnavi a fondo con le tanto attese ed amate nipotine, sentivo dei loro progressi, vedevo le loro foto. E’ bello che le bimbe abbiano potuto godere l’assidua presenza della loro nonna! Purtroppo la malattia ha troncato prematuramente il tuo grande anelito di vita, di attività, di amore per le persone a te vicine e per quelle che hai tanto aiutato! Grazie, Milena, per la tua presenza nella mia vita! Mi piace pensare che il tuo spirito aleggi tuttora su Pier, sui tuoi cari tutti, e naturalmente sul procedere attuale e futuro dell’ATiDU!” Annalisa “G come Generosa, R come Radiosa, A come Amica, Z come Zenzero (ricordo una sua buonissima marmellata con l’aggiunta di questa radice), I come Indimenticabile, E come Estroversa: GRAZIE!” Angela

“A volte nella vita si conoscono persone che poi si perdono di vista e anni dopo le si reincontra e si stabilisce con loro un legame di collaborazione e di amicizia. Cara Milena, ci siamo conosciute ai tempi in cui tu e Pier dirigevate l’istituto Torriani a Mendrisio ed io ero assistente sociale presso il Servizio cantonale, poi ci siamo perse di vista per anni. Ci siamo ritrovate quando già ero responsabile del Servizio di consulenza per le persone con problemi di vista e di udito e tu eri alle prese con gli inizi dell’ATiDU, ben cosciente che nel sociale in Ticino mancasse un tassello per i deboli d’udito.

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CONCORSO FOTOGRAFICO SENTIRE E CAPIRE!

Milena si è sempre adoperata per una buona comunicazione tra udenti e deboli di udito. L’ascolto, il buon udito inteso come capire e non solo sentire, sono stati temi sempre presenti nelle sue scelte per ATiDU, abbiamo quindi pensato di organizzare un concorso fotografico per dare immagine a questi temi, per renderli visibili. L’iniziativa invita a rappresentare, attraverso immagini, il tema del sentire e capire. Sulla base del tema richiesto è possibile realizzare un’immagine singola o una serie di massimo 3 immagini legate tra loro da una narrazione. La partecipazione al concorso è gratuita, aperta a tutti gli appassionati di fotografia. Sono ammesse fotografie b/n e a colori con inquadrature sia verticali sia orizzontali. La risoluzione di ciascuna foto deve essere A4, 300 dpi e in formato JPEG. o stampate in formato A4. Non sono ammesse opere interamente realizzate al computer. Le fotografie dovranno essere inedite. Ogni immagine deve avere numero progressivo ed essere titolata. Le immagini non conformi alle specifiche non verranno prese in considerazione.

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Gli scatti devono essere inviati all’indirizzo elettronico info@atidu.ch o stampati e inviati per posta a ATiDU Ticino e Moesano, Salita Mariotti 2, 6500 Bellinzona entro il 18 febbraio 2017. Le immagini saranno trattate dalla giuria in forma anonima. Le prime tre fotografie classificate verranno premiate con un buono acquisto di materiale fotografico presso un negozio specializzato. Primo premio buono da franchi 500.-, secondo premio buono da franchi 300.- e terzo premio buono da franchi 150.-. La Giuria sarà composta da: Marco Brughera, Architetto d’interni Gregorio Cascio, Grafico Christian Di Caccamo, fotografo Cinzia Santo, responsabile progetti ATiDU Ogni autore autorizza la pubblicazione e l’uso della/e foto inoltrata/e, a discrezione di ATiDU per eventuali utilizzi futuri e senza indennizzo. Per ulteriori dettagli sulle condizioni di partecipazione consultare il nostro sito www.atidu.ch


INDIRIZZI UTILI

ENTI

MEDICI ORL

pro audito schweiz Feldeggstrasse 69 Postfach 1332 8032 Zurigo Tel.: 044 363 12 00 Web: www.pro-audito.ch

Dr. Joel Jermini Via Nosetto 3 6500 Bellinzona Tel.: 091 825 86 86

Pro Infirmis Ticino e Moesano Via dei Sindacatori 1 6900 Massagno Tel.: 091 960 28 70 Web: www.proinfirmis.ch Servizio sociale per sordociechi Via Nosetto 3 6500 Bellinzona Tel.: 091 825 82 72 Web: www.ucbc.ch Sonos Feldeggstrasse 69 Postfach 1332 8032 Zurigo Tel.: 044 421 40 10 Web: www.sonos-info.ch Aspeda Freiburgstrasse 21 3150 Schwarzenburg Tel.: 031 731 33 44 Web: www.aspeda.ch Federazione Svizzera dei Sordi Via Besso 5 6900 Lugano Tel.: 091 950 05 48 Web: www.sgb-fss.ch

Dr. Andrea Ferrazzini (Perito AI) Via Lugano 6500 Bellinzona Tel.: 091 825 25 13 Dr. G. Soldati e Dr.ssa D. Soldati (Periti AI) Via Giuseppe Cattori 11 6600 Locarno Tel.: 091 751 79 77 Dr. Frank-Olaf Gellert (Perito AI) Via Castelrotto 15 6600 Locarno Tel.: 091 751 55 12/15 Dr. Luca Ingold (Perito AI) Pal. Pax, Viale Stazione 9 6600 Locarno Tel.: 091 743 33 22 Dr. Nicola Melik (Perito AI) Via dell’Ospedale 14 6600 Locarno Tel.: 091 760 06 60 Dr. Etienne Jacot Via Luigi Lavizzari 14 6600 Locarno Tel.: 091 752 04 18

AUDIOPROTESISTI Dr. Francesco De Righetti (Perito AI) Via Monte Boglia 5 6900 Lugano Tel.: 091 972 88 44 Dr. Antonio Pellanda (Perito AI) Via Pioda 5 6900 Lugano Tel.: 091 923 77 06 Dr. Raffaele Pelloni (Perito AI) Via Moncucco 7 6900 Lugano Tel.: 091 968 22 12 Dr.ssa Elena Scotti Viale Castagnola 27 6900 Lugano Tel.: 091 923 36 28 Dr. Stefano Ermanni (Perito AI) Via Nassa 21 6900 Lugano Tel.: 091 923 48 75 Via Turconi 23 6850 Mendrisio Tel.:/Fax: 091 646 63 54 Dr. Aleardo Del Torso (Perito AI) c/o Centro Medico Corso San Gottardo 6 6830 Chiasso Tel.: 091 695 17 30

Amplifon SA Via Nassa 38 6900 Lugano Tel.: 091 923 14 09 Audio Centro Acustico Via Francesco Soave 5a 6900 Lugano Tel.: 091 225 50 24 Audiosystem group Via Besso 23a 6903 Lugano Tel.: 079 242 21 43 Belotti SA Piazza Teatro 6500 Bellinzona Tel.: 091 825 81 83 Centro Acustico Ticinese Via alla Bozzoreda 37 6963 Pregassona Tel.: 091 940 30 30 M&M acustica Via Castelrotto 15 6600 Locarno Tel.: 091 760 06 46 Otoacustica Paganini SA Via Motta 1 6900 Lugano Tel.: 091 922 90 10

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P.P.

6528 Camorino

“Non possiamo sempre fare grandi cose nella vita, ma possiamo fare piccole cose con grande amore” Madre Teresa ATiDU si pone all’ascolto dei bisogni delle persone deboli d’udito e dei loro famigliari al fine di migliorarne la qualità di vita. Sostieni anche tu la nostra associazione! Diventa socio! I soci dell’ATiDU usufruiscono di tutte le informazioni elaborate dall’associazione e partecipano a tutte le attività da essa promosse. Diventa volontario! Molte le occasioni in cui puoi dare una mano attiva alla nostra associazione. Diventa sostenitore! Doni, lasciti, contributi di ogni entità sono i benvenuti e andranno a sostenere i nostri progetti. Non esitate a contattarci per avere maggiori informazioni. ATiDU vi accoglie nella sede di Bellinzona, salita Mariotti 2. Risponde al numero 091 857 15 32 e all’indirizzo e-mail info@atidu.ch Visitate il nostro nuovo sito: www.atidu.ch


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