arte
LUIGI CAVADINI
Step, INDIGO Series, by Alia Ali, 2021
Grand Palais ĂphĂŠmère â vue perspective Š Wilmotte & AssociĂŠs Architectes
Horizon, MIGRATION Series, by Alia Ali, 2021
TEMPO DI FIERE, BENTORNATA ART PARIS
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in corso la fiera di arte moderna e contemporanea Art Paris, ospitata per la prima volta al Grand Palais ĂphĂŠmère. Le impressioni a caldo sulla nuova edizione Art Paris Art Fair apre con 140 gallerie dâArte Moderna e Contemporanea di cui il 65% francesi e il 35% estere, provenienti da una ventina di paesi europei come Italia e Spagna, ma anche Corea, Colombia, Costa dâAvorio, Guatemala e Uruguay. Con un tasso di rinnovo del 40% rispetto al 2020, le giovani gallerie stanno spalla a spalla con le piĂš rinomate del settore, come Thaddaeus Ropac, Perrotin, Kamel Mennour e le due italiane Galleria Continua e Massimo De Carlo, che partecipano per la prima volta alla manifestazione parigina. Prima fiera a essere ospitata al Grand Palais ĂphĂŠmère creato dallâarchitetto Jean-Michel Wilmotte, Art Paris riunisce per questa 23esima edizione, molto made in France, venti solo show, a partire da quello di Lorenzo Mattotti presso la Martel o quello di Georges Jeanclos presentato dalla parigina Capazza. Dedicato alla creazione emergente, inoltre, il settore Promesses riunisce sette giovani gallerie come Double V di Marsiglia con opere di Caroline Denervaud, la guatemalteca Rebelde o VĂŠronique Rieffel dâAbidjan. Art Paris sostiene la scena francese dal 2018 affidando a un curatore la selezione di progetti artistici proposti dalle gallerie partecipanti. Questâanno è la volta di HervĂŠ Mikaeloff, che sotto il titolo Ritratto e figurazione. Uno sguardo alla scena francese ha riunito una ventina di artisti attorno alla questione della ritrattistica e del rinnovamento della pittura figurativa in Francia. ÂŤIl mio desiderio era quello di presentare un rinnovamento dellâarte figurativaÂť, sottolinea Mikaeloff, curatore indipendente. ÂŤAl di lĂ di un semplice effetto di stile, il ritratto permette agli artisti di costruire un nuovo rapporto con il mondo. Diventa sia una bandiera delle differenze che uno strumento dâancoraggioÂť. Fanno parte della lista artisti noti come Yan Pei-Ming presso la Thaddaeus Ropac, attualmente in mostra al Museo Unterlinden a Colmar, Marjane Satrapi presso la Françoise Livinec, lâautrice di Persepolis, il noto fumetto autobiografico, intervistata tempo fa,
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Laurent Grasso alla Perrotin e Marc Desgrandchamps alla Lelong & Co. Seguono artisti piĂš giovani come Rosa Barberat, presente con i quadri monocromi e meditativi selezionati dalla parigina Pact. ART PARIS, TRA NOVITĂ E TRADIZIONE Art Paris lancia la stagione delle fiere e, nonostante una perdita di superficie del 20% rispetto al Grand Palais, gli affari non sembrano mancare in queste prime ore di apertura, con i corridoi che brulicano di addetti ai lavori e di un pubblico di appassionati. Lo stand piĂš elegante è certo quello della parigina HĂŠlène Bailly, che presenta un solo show di Pablo Picasso con disegni, sculture e rare ceramiche che vanno dal 1919 al 1969 (come Vase Aztèque del 1957, una vera chicca prodotta dallâartista spagnolo in collaborazione con i coniugi RamiĂŠ, fondatori del laboratorio di ceramica Madoura a Vallauris). Incontriamo belle foto in bianco e nero in grande formato con lâultima serie fotografica dellâolandese Erwin Olaf, venduta per una cifra tra 20 e 40mila euro presso la parigina Rabouan Moussion, e rare foto polaroid in bianco e nero di Andy Warhol presso la Galerie Italienne. Tra i nomi da scoprire menzioniamo Alia Ali, artista multimediale yemenita-bosniaca esposta dalla parigina 193 Gallery. Si tratta di unâartista multimediale, che utilizza tra lâaltro il wax o lâikat come la fotografia e la scultura, quotata tra 4.500 e 18.000 euro â la troviamo nelle collezioni del British Museum o del New Orleans Museum of Art. ÂŤAlia AliÂť, dichiara Mary-Lou Ngwe-Secke, curatrice della mostra Mot(if) di Alia Ali, in corso presso la 193 Gallery, ÂŤci parla della storia della migrazione attraverso il prisma della bellezza, ricordando la ricchezza delle culture ancestrali che dimentichiamo a causa delle immagini che ci presentano, soprattutto i mass media, che stigmatizzano le popolazioni per creare lâoppressione di questeÂť. In questo fine settimana parigino da non perdere la Paris Design Week, ma anche la nuova location della galleria Perrotin sita lungo lâAvenue Matignon, ossia il nuovo indirizzo del mondo dellâarte. A due passi troviamo la Tornabuoni Art con una mostra di Carla Accardi e Dadamaino, mentre poco distante aprirĂ a breve la Mariane Ibrahim, nota galleria di Chicago. LIVIA DE LEONI www.inewsswiss.com