Numero di Giugno

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Direttore Responsabile: Marta Calcagno

PATENTE IN SCADENZA?

RINNOVALA DA NOI

dal 1985... la voce di Rondinaria e dell'Oltregiogo

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ANNO XXXIV / N. 5 - GIUGNO 2019

Distribuito gratuitamente

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Campo Ligure

Novi Ligure

Affermazione con un desiderio di cambiamento

Una nuova era: la svolta di Gianni Oliveri

Cade un feudo “rosso” come già accaduto nel 1985

Rondiaria in rosa: Capriata, Predosa, Fresonara

Luca e Matteo Luca Serlenga Serlenga- -pag. pag.35

L’editoriale di Marta Calcagno

Cari lettori...

A

priamo il numero di giugno che, pur uscendo a ridosso dei risultati delle ultime “amministrative”, non dedica la sua prima pagina ai risultati elettorali, anche se l’editoriale di Matteo Clerici parla dei nuovi sindaci. Apriamo invece con un racconto. Il racconto di Lorenzo Robbiano che ha assistito a Novi Ligure all’arrivo della tappa del Giro d’Italia e in seconda abbiamo messo un pezzo dedicato alla meccanizzazione nell’agricoltura. E questo perché? Perché l’arrivo del Giro a Novi è stato un dovuto riconoscimento ad una città come Novi, che è patria del grande ciclismo e nello stesso momento è stato anche l’apprezzato gesto di congedo del sindaco uscente Rocchino Muliere. Il pezzo in seconda, dedicato alla meccanizzazione agricola, rappresenta invece, come ci spiega Genny Notarianni, un omaggio alla moderna tecnologia che man leva sempre più l’uomo dalla fatica fisica. Due episodi diversi tra loro, l’uno nel mondo dello sport, l’altro nel mondo del lavoro, che rappresentano però insieme l’idea di un mondo che cambia, dove eventi sportivi e maggiore tempo libero, potrebbero favorire la rinascita “culturale” dell’ambiente, come ci spiega bene Nicolò Porcari nel suo pezzo a pag. 21 sul turismo di prossimità. Marta Calcagno

Marta Calcagno Luisa Russo - pag. - pag. 098

Novi Ligure: Cabella sindaco

Elezioni in Valle Scrivia Busalla e Isola del Cantone

Gian Battista FedericaCassulo Riccardi- pag. - pag.19 19

Cronaca semiseria della tappa novese

Un agnostico al “Giro”

L’editorialdie Matteo Clerici

Conferme e delusioni

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2 maggio 2019. “E vai che io sto qui e aspetto Bartali”: così canta Paolo Conte, e questo refrain “gira” nella mia testa quando arrivo nella zona del traguardo dell’undicesima tappa del Giro d’Italia, che si ferma proprio qui, nella città in cui sono nato e vivo, la città dei Campionissimi. Cosa c’entra Bartali, oggi? Niente, ma anche lui è stato un grande campione… come Coppi, a cui è dedicata la tappa del “Giro”, nel centesimo anniversario della sua nascita (anche mia mamma era nata del 1919…), insieme a Costante Girardengo, l’Omino di Novi; ma io, chissà perché, continuo a risentire nella testa la canzone di Conte (il cantautore, quello di Asti, per intenderci). Non sono appassionato di ciclismo, né di sport, in generale, ma oggi, oggi, dovevo proprio esserci, perché qui si parla di storia non solo di agonismo - della bicicletta, dei ciclisti che hanno reso celebre la mia città. Con l’occhio vagamente distaccato di chi non sa quanti e quali siano i ciclisti in gara, chi abbia vinto la tappa ieri, chi detenga la “maglia rosa” (mentre mio padre avrebbe conosciuto i nomi, uno ad uno, dei “curridui”; sono un figlio degenere), mi guardo intorno. Lungo le strade della città sono assiepate migliaia di persone, ancor di più nella zona dell’arrivo. Il grande “circo equestre” del “Giro” mi sembra ancor più grande di quello del 2010, ma, forse, oggi lo vedo con occhio diverso, più rilassato. Mi riferiscono che, prima del mio arrivo “al traguardo”, dopo una lunga, per me intermi-

Gian Alessio BattistaFerretti Cassulo- -pag. pag.23 24

E

nabile, camminata, sono passati ciclisti con bici e abiti d’epoca: me li sono persi, pazienza. La gente è tutta in festa, ho incontrato persone in tenuta da ciclista che, ov-

viamente, non sono in gara, ma, così abbigliate, vogliono testimoniare la loro passione. Ci sono donne agghindate in rosa, il colore del Giro (questo lo so); qual-

L'Arca di Noè di Davide Ferreri

Face to face

A

ncora sulle reti sociali, ma sarà l’ultima volta («viva la libertà / viva la libertà», come canta il poeta Jovanotti). Però dico: se intanto, anche in rete, ogni affine cerca sempre il suo affine – cercatore di funghi con cercatore di funghi, cinofilo con cinofilo, cinefilo con cinefilo, amante del fragolino con amante del fragolino eccetera – perché non si ritrovano tutti – si chiama raduno – come una volta, a un tavolo, in un bar, faccia a faccia,pardon face a face, come ai vecchi tempi? Davide Ferreri

che abito è proprio rosa confetto, colore che, a mio parere, non è il massimo, ma è un giorno “feriale di festa”, per cui tutto va bene. Vedo anche i lavoratori della Pernigotti, in lotta da mesi, con un grande striscione che pare urlare: “Salviamo la Pernigotti”; di questi tempi gli striscioni sono diventati di moda, ma i lavoratori della fabbrica dolciaria li hanno realizzati qualche mese fa, quando “li turchi” (mamma!) hanno deciso di smembrare il loro stabilimento (loro, riferito ai lavoratori, ma potremmo meglio dire “il nostro”, di tutta la città, perché la Pernigotti è nata qui, a Novi, nel 1860). Non sono seduto sopra un paracarro, come dice Paolo Conte nella sua canzone; dalla mia postazione l’arrivo non è troppo

lezioni amministrative 2019, tempo di voto nell’Oltregiogo. E le notizie sono interessanti, chiare e a volte inattese, in Liguria quanto in Piemonte. Ad esempio, Busalla. Nella cittadina, la vittoria è andata a Loris Maieron: la sua “Insieme per Busalla” ha distanziato nettamente le sue due sfidanti, Paola Noli e Nunzia Acampora. Una vittoria senza ombre, che esalta il lavoro del candidato e i suoi valori di “Esperienza, continuità e nuove idee”. A Isola del Cantone con una percentuale "bulgara", grande affermazione di Natale Gatto della Lega che di fatto ha creato un vero e proprio "ribaltone". Masone ha scelto la tradizione. Le urne hanno infatti riconfermato sindaco Enrico Piccardo, un candidato senza avversari, capace di raccogliere il 53,41% dei voti. A Campo Ligure, la corsa a due è stata vinta da Giovanni Olivieri. Insieme agli amici di “Uniti per Campo”, il neo Primo Cittadino ha ottenuto il 63,51% delle preferenze, superando Irene Ottonello di “Amare Campo” (36,49%), con “un programma elettorale organico e sostenibile”. Rossiglione continua a rimanere “in rosa” (con una pennellata di rosso). La cittadina

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l’inchiostro fresco Giugno 2019

Prosegue dalla pagina precedente: Conferme e delusioni impalma Katia Piccardo, di “Insieme per crescere”. I numeri sono subito stati dalla sua parte, e lo scrutino si è chiuso con l’82,99% dei voti a favore contro il 17% per Pier Luigi Martino, di “Rossiglione nel cuore”. Notizia più che positiva per il Partito Democratico, che mantiene uno dei “Fortini rossi” della Valle Stura, dandone però la direzione a un sindaco donna e di giovane età. Corsa a tre per Urbe. La cittadina del savonese è stata teatro di una competizione combattuta, vinta infine da Fabrizio Antoci, di “Urbe riparte” con il 58% dei voti. Una nuova manifestazione di fiducia per il sindaco uscente, che attribuisce la vittoria alla creazione di “Un clima di dialogo con i cittadini”, per proseguire un percorso di rilancio del territorio. Chiude l’esame della Liguria, Tiglieto, dove le urne hanno incoronato Giorgio Leoncini. La sua lista civica “Provare a cambiare” ha sorpassato la rivale Marina Pesce di “Costituzione”, con il risultato di 62,9% a 37% dei voti. Storico cambiamento in Piemonte. Dopo 74 anni di dominio della sinistra, se si esclude la parentesi del Pentapartito (1985 – 1990), la città di Novi Ligure passa ad una coalizione guidata dalla Lega. Un ballottaggio durato fino a notte inoltrata ha dichiarato la vittoria di Gian Paolo Cabella, (51% dei voti) contro il sindaco uscente, Rocchino Muliere (48,8%) sostenuto dal centrosinistra. Da ricordare anche il risultato di Capriata d’Orba. Dalle urne è emersa una chiara approvazione per Maria Cristina Dameri, che con il 48,7% delle preferenze ha sopravanzato i rivali Filippo Bianchi, secondo con il 26%, e Francesco Carboni, fermo al 25%. Affermazione netta per la lista “Obiettivo Capriata”, resa ancora più significativa per l’ingresso di un sindaco donna in comune. E sempre pennellate di rosa escono da queste elezioni anche Predosa, con Maura Pastorino e Fresonara con Paola Penovi. Tutto tranquillo invece a Basaluzzo dove Gianfranco Ludovici non ha temuto rivali, così come è successo a Castelletto d’Orba con Mario Pesce rieletto a furor di popolo, mentre a Silvano d’Orba abbiamo assistito al ritorno alla grande di un sindaco storico: Pino Coco. Infine, a Ovada secondo mandato per Paolo Lantero. Grazie a parole d’ordine come “Solidarietà e collaborazione”, il candidato di “Insieme per Ovada” ha totalizzato il 57,3% delle preferenze. Un verdetto deciso, reso ancora più significativo dai limiti dei rivali, fermi al 32% (Pier Sandro Cassulo, lista civica “Ovada viva”) e 10,6% (Mauro Lanzoni del Movimento 5 Stelle). Le urne “hanno parlato” e ora devono parlare i neo sindaci con i loro programmi, guardando al futuro Matteo Clerici

UN MONDO CHE CAMBIA

Passi da gigante in agricoltura, nell’evoluzione dei mezzi

Trattori e tecnologia C hissà cosa avrebbero pensato i fautori della rivoluzione industriale, che hanno portato la meccanizzazione anche in agricoltura, a immaginare che duecento anni dopo si sarebbe arrivati a lavorare nei campi con mezzi che hanno guida satellitare, aria condizionata e sistemi di rilevazione dati (come i droni e le centraline in campo) e semina automatici. Tutto è cominciato con l’aratro trainato da buoi. Oggi la meccanizzazione è intensamente utilizzata in tutte le branche dell'agricoltura e riguarda tutte le operazioni agricole, tanto da essere definita, per il ricco panorama di tecnologie a disposizione, “agricoltura di precisione”. L’automatizzazione in agricoltura sta facendo passi da gigante e permette di migliorare e sfruttare al massimo le attività in tutti i loro aspetti. Ci sono i trattori a guida satellitare che servono per preparare il campo per le concimazioni mirate oppure quelli con Gps che permettono di guidare qualsiasi macchina trapiantatrice ed allineare il tracciato di lavoro. Nelle fiere di settore si vedono già macchine capaci di essere

O L'ANGOL E LL E B E L L E D NOTIZIE

condotte senza il conducente. Le macchine “avanzate” si stanno affermando sempre di più: con le loro dotazioni si può programmare il sistema in base alla tipologia di macchina che va usata e della cultura che è seminata, per avere la massima resa di produzione e il minore consumo di gasolio. Il margine di errore della macchina è di 2 cm al massimo e tutti i consumi sono ottimizzati secondo le esigenze di produttività, efficienza e sostenibilità dell'agricoltura di precisione, in particolare nella semina, la concimazione o la raccolta.

Nell’alessandrino è partito il progetto italiano “X-Farm” dell’imprenditore associato Cia Matteo Vanotti, agricoltore e ingegnere informatico, che ha sviluppato una applicazione per il cellulare che permette, attraverso il posizionamento di centraline di rilevazione nei campi, il tracciamento di ogni fase utile alla gestione colturale e agronomica: il sistema mette in connessione le rilevazioni e tutte le fasi sono consultabili e programmabili dal telefono. Ormai il futuro è già qui! Genny Notarianni

Istituto comprensivo di Molare

Le ragazze del calcio dal Papa

P

er la prima volta da quando sono stati organizzati i Campionati sportivi studenteschi in cui le scuole si sfidano tra di loro in varie discipline sportive in stile college, l’Istituto Comprensivo di Molare si è classificato primo in Regione Piemonte per quanto riguarda il calcio a 5 femminile aggiudicandosi la fase finale a Roma che ha previsto un incontro con personaggi illustri del calcio il Ministro dell'istruzione e il Papa. Inutile dire che è stata per tutti un'esperienza eccezio-

nale il professore insieme al preside a tutti i docenti dell'Istituto Ciri promettono di continuare il progetto che oltre ad una va-

lenza sportiva a un eccezionale importanza educativa. La redazione

Le ragazze nella foto sono: Fratino, Saponaro, Estorchi, Prendi, Ottonelli, Capriati e Saponaro della scuola di Molare, Tourabi della scuola di Mornese, Ferrante e Boccaccio della scuola di Silvano d'Orba. L'allenatore è il professor Lombardi Enrico

Prosegue dalla pagina precedente: Un agonistico al "Giro": lontano, è collocato proprio davanti all’altro grande stabilimento dolciario novese, aperto nel 1903, che ci ostiniamo a chiamare “la Novi”, anche se fa parte del gruppo Elah-Dufour; per noi, però, quella fabbrica è, e resterà, “la Novi”. C’è troppa gente, non so se riuscirò a vedere bene il taglio del traguardo; ma non è un problema, posizionato dalla parte opposta alla mia c’è un megaschermo, mal che vada vedrò il “rush” finale sul “big screen”, per dirla all’inglese (che fa sempre fine). Sul megaschermo che, di tanto in tanto, viene oscurato da un agente della Polstrada, spalle larghe e berretto in testa, il quale si erge in piedi esattamente davanti a me,“girano” (e mi girano, quando perdo la visuale), le immagini della corsa. Ora i ciclisti sono tra Voghera e Pontecurone, poi tra Pontecurone e Tortona, città da sempre in concorrenza con Novi: entrambe rivendicano una sorta di primogenitura sull’Airone, il quale, però, era nato a Castellania, paesino posto sulle colline tortonesi al cui nome, da poche settimane, è stato aggiunto il cognome del Campionissimo: Castellania Coppi. Alla nascita del corridore contava più di quattrocento abitanti, oggi meno di cento... Il 2 gennaio di ogni anno, giorno della morte di Fausto, il paese si popola all’inverosimile, centinaia di persone arrivano da tutta Italia per ricordare il campione. Guardo i ciclisti che avanzano ritmicamente verso la mia città; nella testa il juke-box (che porto sempre appresso), cambia immediatamente canzone; la musica, magistralmente, scandisce il ritmo della pedalata di Fausto, e la voce di Gino Paoli canta: “Pedala, Pedala” . Mentre ascolto la “pedalata di Fausto”, qualcuno, impaziente, dice che “questi non arriveranno mai, invece di correre sembra stiano passeggiando”; e penso a Coppi, alla “palestra” che lo ha forgiato, quando, ogni giorno, partiva da Castellania per raggiungere Novi a fare il “garzonetto” dal salumiere Merlano, in via Paolo da Novi. Penso a Coppi e mi vengono in mente quei ragazzi, in Burundi, che, mentre

noi percorrevamo la salita della Route Nationale n.1 per raggiungere, dalla capitale Bujumbura, la zona rurale di Muray, posta a 1600 metri di altezza, in bicicletta salivano superando il nostro pick up sgangherato e i Tir che portavano container, colmi di viveri e vestiario, a quella povera gente. La nostra auto, il cui tachimetro si era “stufato” di contare i chilometri qualche anno prima, ansimava, mentre i ragazzi, “freschi come rose”, pedalavano, pedalavano. E io pensavo: “qui nascerà il nuovo Coppi”. Intanto, via Mazzini si è colorata delle maglie sgargianti dei ciclisti: li vedo sul megaschermo (l’agente, per fortuna, non ingombra più la mia visuale). Ora sono alla rotatoria di piazza della Repubblica, entrano in corso Marenco, proseguono su via Raggio e, infine, “Eccoli, eccoli!” urlano tutti i tifosi, e, anche quelli come me, applaudono, per nulla provati dalla lunga attesa (non credo si possa dire la stessa cosa dei ciclisti). Dalla rotatoria posta davanti alla DKC (ex Vosa) al traguardo è un soffio… guardo i mille colori che sfilano sul megaschermo, mi volto verso l’arco dell’arrivo, torno sul megaschermo, e tra i ciclisti mi sembra di intravvedere l’Omino di Novi… Il juke box personale inserisce una nuova canzone “Vai Girardengo, vai grande campione”. Al suo fianco l’Airone, che per i tifosi non ha mai chiuso le ali; insieme ai due Campionissimi l’australiano Caleb Ewan, vincitore dell’undicesima tappa Carpi - Novi Ligure, e Valerio Conti, in maglia rosa, leader della classifica generale. La festa è finita: si torna a casa, un po’ stanchi, mentre gli uomini del “Giro” stanno già smontando tutto il “circo equestre” allestito in mattinata. La strada per Serravalle tra poco tornerà ad essere quella di prima, quella di ieri, quella di sempre. Alla prossima, ci si dice a vicenda… tutti certi che una prossima volta ci sarà, la storia non si cancella: quella del ciclismo, quella dei Campionissimi, e quella della Pernigotti. Lorenzo Robbiano

Riceviamo e pubblichiamo:

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a Isola del Cantone riceviamo una precisazione che sottoponiamo all’attenzione dei nostri lettori. La maestra Maria Rita Seghezzo della scuola primaria “Malinverni” di Isola del Cantone, ci segnala che nell’articolo titolato: “Isola del Cantone, centro di cultura” uscito a maggio 2019, là dove si parla del “Bobby Durham’s festival” è citata la parola “scuola”. Precisiamo che l’articolista non si riferiva naturalmente alla scuola primaria Malinverni, ma alla scuola di jazz inserita nel festival stesso. La redazione

Direttori onorari: Rino Vaccaro e Luisa Russo • Direttore responsabile: Marta Calcagno • Trattamento dati: Gian Battista Cassulo • Comitato di redazione: Matteo Clerici (editoriali) Matteo e Luca Serlenga (Valli Stura e Orba) Marta Calcagno (Rondinaria, Novi) Fausto Cavo (Valle Scrivia) Samantha Brussolo (Val Borbera, Valle Spinti) Fausto e Giacomo Piombo (Videomakers)

• Rubriche: Massimo Chiocca (Pensiero fondente) Ester Matis (Esternando) Fabiana Rovegno (Dalla vostra parte) • Sport: Stefano Rivara • Grafica e impaginazione in proprio: Anna Barisone grafica2@inchiostrofresco.it “l’inchiostro fresco” è registrato presso: Reg. Stampa AL n. 322 del 31/01/1985 R.O.C. n. 11700 del 12/02/1998 Iscr. online: n. 36 del 11/01/2016

Pubblicità raccolta in proprio: geom. Umberto Cecchetto (328-60.87.969) Associazione “Club Fratelli Rosselli” editrice de “l’inchiostro fresco” • Presidente e Legale rappresentante • Collegio dei Probi Viri: Gian Battista Cassulo Domenico Bisio, Federico Cabella, Davide Ferreri (soci fondatori de “l’inchiostro • Consiglio Direttivo: fresco”, voce di Rondinaria - 2005) Marta Calcagno, Massimo Calissano, Arnaldo Liguori, Giacomo Piombo Club Fratelli Rosselli Iscritto alla C.C.I.A.A. di Alessandria • Collegio dei revisori dei Conti: Umberto Cecchetto, Alfonso Gatti, Renato Milano al n° 226160 il 4/10/2005 (soci storici e fondatori dell’Associazione nel 1985) P. IVA e C.F. 02096520065

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Giugno 2019

Valle Stura e Val d’Orba Il voto in Valle Stura

Campo Ligure: un’affermazione piena che sottolinea un desiderio di cambiamento

La svolta di Gianni Oliveri Una Nuova Era

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e elezioni comunali dello scorso 26 maggio hanno dimostrato una grande maturità da parte dell’elettorato campese. Infatti, al di là di ogni credo politico, il voto ha manifestato una grande voglia di cambiamento. In un epoca nella quale sempre maggiore è il disinteresse dei cittadini per la vita politica del proprio paese che, nel caso di Campo, vede gradualmente scendere la popolazione e scemare le tradizionali attività economiche (si pensi alla filigrana, ma anche al turismo), il voto ha dimostrato una grande e, per certi versi, inaspettata vitalità, a conferma di una comunità di antiche tradizioni democratiche. L’alternanza è la sola vera forza che riesce a rinnovare il governo di una comunità: con il voto appena espresso, si è concluso un lungo ciclo amministrativo e si è aperta una nuova “era”; il nuovo Consiglio infatti è composta non solo di elementi di provata esperienza, ma di tanti giovani che con entusiasmo hanno aderito al progetto politico e, speriamo, costituiscano le nuove forze del futuro! m.c.

Il sindaco di Campo Ligure Andrea Pastorino

I

l risultato delle elezione del 26 maggio non ha lasciato dubbi, la lista “Uniti per Campo” con Candidato Sindaco Gianni Oliveri, con oltre il 63% dei consensi ha quasi doppiato nei voti la lista “Amare Campo” guidata dall'assessore uscente Irene Ottonello. Gianni Oliveri, 59 anni, ex dipendente Marconi/Ericsson è quindi il nuovo Sindaco di Campo Ligure. Irene Ottonello, insegnante e assessore uscente guiderà il gruppo di Minoranza consigliare. Il risultato elettorale a Campo Ligure è certamente quello più sorprendente in tutto il comprensorio delle Valli SOL dove sono stati confermati i Sindaci uscenti a Rossiglione, Masone, Mele e Tiglieto. Chiediamo quindi al neo Sindaco Gianni Oliveri una prima analisi post voto: “Che la battaglia elettorale potesse essere combattuta era nell'aria, ma il risultato ottenuto ci ha francamente e felicemente sorpreso e colgo anche questa opportunità per ringraziare ancora una volta i tanti campesi che ci hanno accordato la loro fiducia. Credo che al di là di tutto siamo riusciti a intercettare la forte voglia di cambiamento che era latente all'interno della comunità campese. Ci siamo riusciti attraverso un progetto innovativo che ha puntato in modo chiaro sulle competenze, coinvolgendo in modo attivo e partecipato il mondo dei giovani. Un progetto veramente alternativo che rende marginale e non significativa l'appartenenza politica. Noi vogliamo essere l'amministrazione di tutti e per questo ci siamo da subito aperti, come già ho avuto modo di dichiarare durante il primo Consiglio Comunale del 10 giugno, nei confronti dei consiglieri chiamati a far parte della minoranza. Con loro vorremmo si istaurasse un rapporto collaborativo nel rispetto dei ruoli e delle posizioni. Quindi ora pensiamo al futuro e cerchiamo di pensarlo an-

che assieme” Nel citato Consiglio Comunale del 10 giugno sono state illustrate le nomine degli assessori e le deleghe a ciascun consigliere. Chiediamo al Sindaco di presentarci la sua Giunta: “Gli assessori sono 4, Giorgio Pizzorni è il vicesindaco con la delega a Lavori Pubblici, Ambiente e Territorio, Protezione Civile. Alberta Ponte con delega a Sanità, Servizi Sociali, Cultura. Andrea Leoncini con delega a Turismo, Commercio e Artigianato, Attività Produttive e Sport, Biblioteca. Deborah Tolomeo con delega a Istruzione, Programmazione finanziaria, Bilancio. Capogruppo consigliare sarà Sandro Rizzo a cui spetterà il compito di guidare il gruppo dei consiglieri di maggioranza ad ognuno dei quali sono stata assegnate precise deleghe su cui operare. Oltre alla dottoressa Irene Ottonello, consiglieri di minoranza sono stati eletti il dottor Edoardo Rossi, Davide Macciò e Roberto Minetti a cui porgo i miei più sentiti auguri di buon lavoro”. Luca Serlenga

Musica, sport, natura e gastronomia nell’entroterra ligure

Il 30 Giugno: “Passaggi”

A

Rossiglione anche quest’anno ritorna “Passaggi”, il più famoso e apprezzato festival campestre dell’entroterra ligure che riprende l’antica tradizione delle feste campestri legate al territorio ed al folclore. Ancora una volta gli organizzatori assicurano che saranno soddisfatte le richieste ed i gusti di tutti i partecipanti attraverso una serie di percorsi tematici di cascina in cascina fatti di degustazioni e scoperta del territorio; per l’appunto una serie di passaggi su sentieri e strade presenti nella bassa e nell’alta Valle Gargassa, territorio di eccellenza per l’aspetto paesaggistico, turistico e agricolo. L’evento nato in collaborazione con la Pro Loco Rossiglione,

il Gruppo Alpini, Rossiglione Amatori Calcio “Vamos Furie”, USD Rossiglionese 1924, il Gruppo Operatori Economici Rossiglione 2000, il Noise Events, Auser ed il Club Fotografando, è già alla sua quinta edizione e si svolgerà domenica 30 giugno. Il costo delle degustazioni gastronomiche è di euro 20 ed i tickets si potranno acquistare all’interno delle stesse aziende

agrituristiche che aderiscono al progetto o alla partenza del percorso. Sono sei le cascine visitabili in questo percorsso fatto di degustazioni, m musica, sport e natura aall’interno del territorio ddel Parco del Beigua, l’area pprotetta più vasta della Ligguria: uno scrigno di tesori nnaturalistici, paesaggistici e culturali che si dimostra essere anche un importante motore per la promozione e la valorizzazione del territorio come è ampiamente dimostrabile dallo spirito della stessa manifestazione. Per i dettagli del programma vi consigliamo di consultare la pagina Facebook: www.facebook. com/passagginaturaecultura. Luca Serlenga

N

ella maggior parte dei comuni del nostro entroterra e delle nostre valli lo scorso 26 maggio, in occasione delle elezioni per eleggere i candidati al Parlamento Europeo spettanti all’Italia, si sono svolte anche le elezioni del Sindaco e del Consiglio Comunale. Analizzando i risultati elettorali nei principali comuni della Valle Stura e Alta valle dell’Orba si può notare come il risultato delle europee di questo “election day” non differisca molto dai dati nazionali: in sostanza il partito del carroccio conferma il suo clamoroso successo anche in provincia di Genova, il PD come nel resto del territorio nazionale riconquista quantomeno alcuni “fortini rossi” ed il movimento pentastellato accusa un travaso di voti a favore di altri partiti. Per quanto riguarda le amministrative in molti casi è stato possibile decretare il nuovo sindaco già attorno alle ore 19 di domenica, quando era stato raggiunto il quorum per evitare il commissariamento e c’era un solo candidato in lista come per il comune di Masone e Mele dove Enrico Piccardo con la lista “Per Masone” e Mirco Ferrando “Insieme per Mele” sono entrambi stati rieletti sindaci rispettivamente con il 53,41% e con il 57,40% delle preferenze. Anche a Rossiglione e Tiglieto si riconfermano i due sindaci uscenti: Katia Piccardo con la lista “Insieme per Crescere” guadagna una maggioranza plebiscitaria con ben l’82,99% delle preferenze, mentre Giorgio Leoncini a Tiglieto con la lista “Provare a Cambiare” raggiunge la ragguardevole soglia del 62,9% dei voti. Unico comune della Valle a non vedere ricandidata la lista uscente è Campo Ligure, infatti “Amare Campo” di Irene Ottonello si ferma al 36,49% dei voti mentre Giovanni Oliveri con la lista “Uniti per Campo” si conferma nuovo sindaco con il 63,51% delle preferenze. Luca Serlenga


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l’inchiostro fresco Giugno 2019

ALTA VALLE DELL'ORBA, URBE E SASSELLO Bicicletta elettrica: un nuovo modo di scoprire il territorio

Nuova stazione carburanti

Beigua Bikes

I S

abato 18 maggio in località Maddalena alle ore 10,30, al cospetto del pubblico e delle autorità locali, è stata finalmente inaugurata la nuova stazione di servizio carburante della Valle Stura. Il nuovo impianto di ultima generazione offre, oltre all’innovativo servizio di erogazione GPL, (aperto tutti i giorni dalle ore 8,00 alle ore 12,00 e dalle 14,30 alle 19,00 ad eccezione di domenica e martedì pomeriggio) anche delle nuovissime piste di lavaggio self service ed è stato predisposto alla presenza di uno spazio bar che sarà aperto in futuro. Il distributore inoltre è comodamente raggiungibile anche dagli utenti della vicina autostrada A26 in quanto dista solamente 1,8 km dall’uscita del casello autostradale di Masone. La posizione risulta strategica anche per gli automobilisti locali, che negli ultimi anni hanno patito non pochi disagi a causa della chiusura del punto di distribuzione del Comune di Masone, vedendosi quindi costretti a fare rifornimento. Luca Serlenga

n questo preciso momento storico, dove si sente sempre di più l’esigenza di difendere l’ambiente e di promuovere il turismo sostenibile, un paese dell’entroterra come Sassello, naturalmente ricco di natura e di bellezze paesaggistiche, possiede già un grande potenziale per attirare un flusso turistico giovane e sportivo, diverso da quello “mordi e fuggi” del motociclista del weekend, e soprattutto a impatto zero: ne è convinto Jefferson De Souza, ideatore, insieme a Michele Gabino di Beigua Bikes, del primo noleggio di biciclette elettriche sul nostro territorio. Una passione, quella per la mountain bike, che condivide insieme ad un gruppo di amici, con i quali si dedica al recupero e alla pulizia dei sentieri e dei percorsi: “in questi anni io e i miei amici abbiamo preparato ben 36 chilo-

metri di sentieri”, ci racconta Jefferson, “abbiamo pulito i sentieri vecchi e tracciato quelli nuovi, in particolare quelli nei pressi della foresta della Deiva, che adesso si possono trovare sulla applicazione per cellulari trail forks divisi

in lunghezza e difficoltà, a disposizione di tutti”. Un modo quindi per promuovere e far conoscere il territorio di Sassello a tutti gli appassionati di questo sport, che, in altre realtà, conta tantissimi praticanti: “l’idea è stata quella

di creare un punto base per tutti gli amanti della mountain bike: fino ad oggi, infatti, per affittare una e-bike era necessario andare in riviera” spiega Jefferson, “noi inizieremo con sei e-bike da enduro, con una batteria dalla durata

15 e domenica 17, con lezioni alla sera del venerdì (20.30 - 23.00), al sabato pomeriggio (14.00 - 18.30) e la domenica mattina (9.00 - 12.00). Il corso ha approfondito la biologia ed ecologia dei funghi, il loro riconoscimento, commestibilità e tossicità, la loro raccolta, certificazione e vendita.

UN’ESPERIENZA DIRETTA Dopo l’intervista, abbiamo provato una e-bikes, un modello enduro elettrico con tre velocità: eco, trail e boost, inseribili con una levetta vicino alla mano sinistra sul manubrio, e abbiamo deciso di fare un breve percorso dal Beigua Docks fino al castello Bellavista, nella foresta della Deiva. Appena partiti, abbiamo inserito la modalità eco e la sensazione è stata quella di avere una pedalata assistita che seguiva la nostra velocità, ottima per il primo tratto stradale. Siamo andati verso l’ingresso della foresta della Deiva, dove inizia lo sterrato, e abbiamo quindi inserito la modalità trail, adatta per i terreni sconnessi. Proseguendo, abbiamo iniziato la salita, perciò abbiamo provato la modalità boost, che ci ha dato la spinta necessaria per raggiungere la nostra meta: in una decina di minuti, infatti, avevamo già raggiunto il castello Bellavista. Per tornare a Beigua Docks, abbiamo spento il motore elettrico e abbiamo guidato la nostra ebike in discesa come una normale mountain bike.

Matteo Serlenga

Matteo Serlenga

Ricerca sulla Seconda Guerra Mondiale Albergo Minetto: il mondo dei funghi

Onorare i caduti Micologia a Urbe

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in corso una ricerca storica per individuare i caduti della Seconda Guerra Mondiale (1940-1945) che erano nati o vissuti nel comune di Rossiglione, nella zona della Via Valle Gargassa in cui si trovano le località Battura, Buzura, Casa Vecchia, Lagoscuro, Taiarassa, Lubietta, Polverile, Lavagè, Cabanna, Moiazza, Contessa, Luvernei, Capra, Siberia, Colla, Musetta, Varada, Puvìe, Patarè, Cavagnore, Pulun. Negli anni passati si è svolta un'analoga ricerca che ha permesso di trovare numerosi caduti della zona di Gnocchetto d'Ovada, al confine con Rossiglione, e che si è conclusa con la realizzazione di una lapide commemorativa. Ora la ricerca si è spostata nel territorio ligure. Dal responsabile di questa ricerca, Renzo Pastorino, ci giunge questo appello: “Chi vo-

I lesse comunicare eventuali nominativi di caduti, anche della guerra 1915-1918, può contattare il numero 347/696.79.68 (Coordinamento Iniziative Gnocchetto – mail: iele271981@yahoo.it). Quando la ricerca sarà conclusa, si studierà le modalità con cui ricordare degnamente i caduti". Luca Serlenga

l territorio dell’Alta Valle Orba, in gran parte incontaminato e ricco di boschi, è rinomato per la numerosa presenza di funghi pregiati, e attira ogni anno tantissimi appassionati desiderosi di raccogliere questi “tesori” del sottobosco. Proprio per questo motivo, il Consorzio Alta Valle Orba ha organizzato a Urbe, in provincia di Savona, una serie di incontri di micologia, destinati a chi vuole conoscere meglio il mondo dei funghi, approfondire la loro biologia, imparare a riconoscerli ed a conoscere tutte le norme sulla loro raccolta e la legislazione in merito. Le lezioni di micologia, tenute dal micologo Dario Gisotti, si sono svolte presso l’Albergo Minetto, nella frazione di Martina, nelle giornate di venerdì 31 maggio, sabato 1 e domenica 2 giugno, per poi proseguire venerdì 14, sabato

di 80 chilometri, che consentirà a tutti di poter esplorare i dintorni in tutta tranquillità e comodità”. Punto di forza per il progetto è la collaborazione con Beigua Docks, dove si troveranno gli spazi di Beigua bikes: “quando i lavori saranno terminati, grazie alla collaborazione con Beigua Docks, forniremo anche una piccola cicloofficina, lo spazio per il lavaggio delle bici, lo spogliatoio con docce e bagni” ci racconta Jefferson. “il noleggio è aperto dal 3 giugno, mentre l’inaugurazione ufficiale si terrà a fine mese proprio in concomitanza con la fine dei lavori di Beigua Docks. Ci potete trovare anche su Facebook e Instagram: la nostra idea è di usare le stories per far vedere il meteo in tempo reale a chi vuole salire a Sassello”.


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ALTA VALLE DELL'ORBA, URBE E SASSELLO

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Novità al parco giochi di Vara Superiore

Targa e nuove attrezzature

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abato 11 maggio a Vara Superiore, frazione del comune di Urbe, è stata scoperta la targa commemorativa dell’avvenuta donazione al Comune del terreno del parco giochi e la presentazione di due nuove attrezzature per i bambini recentemente installate nell’area verde dedicata. Il parco giochi era stato a suo tempo voluto, creato e chiamato Laghetto del sorriso, dall’indimenticato e indimenticabile don Nando Canepa, parroco di Vara Superiore. In tanti anni il laghetto del sorriso non ha certo deluso le aspettative del suo ideatore ed ha accolto tantissimi bimbi che vi hanno trascorso, soprattutto nella stagione estiva, ore liete e spensierate. Attualmente la dotazione dei giochi esistenti è stata completata

con una nuova altalena, in sostituzione di una ormai inutilizzabile e con una palestrina da esterno per bambini. Il sindaco di Urbe, Fabrizio Antoci, ha voluto portare a cono-

scenza di tutti l’avvenuta donazione e anche a nome di tutta la comunità, ha colto l’occasione per ringraziare sentitamente le famiglie che hanno ceduto gratuitamente al Comune il terreno che

comprende sia il laghetto, sia lo spazio dedicato ai giochi. Fabrizio Antoci ha inoltre sottolineato come la targa, posta nell’occasione, voglia essere un grato ricordo nei confronti delle ex proprietarie Maria Angela Zunino “Maiullu” e Ina Paola Zunino e dei loro eredi Bruno Siri, Silvia Siri, Paola Pelazza, Matilde "Tilde" Ravera, Emma Ravera, Bruna Ravera, Pierre Zunino e Daniel Zunino. Il sindaco ha poi concluso il suo intervento confermando l’impegno da parte del Comune di tenere e fare manutenzione con cura a quanto ricevuto in dono e ha anticipato l’intenzione di provvedere anche al recupero e al miglioramento dell’attiguo campo di calcio. Giancarlo Siri

Torna con una nuova data il festival solidale dell’entroterra

Il Valley’s Got Talent a Campo Ligure

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utti per uno, uno per tutti!” Questo è il nuovo motto del Valley’s Got Talent, già Masone’s Got Talent, oggi a tutti gli effetti il festival della gioventù solidale made in Valle Stura. Oltre al nome cambia anche la location, infatti quest’anno sarà Campo Ligure ad ospitare l’evento in programma per venerdì 28 giugno alle ore 21,00 presso piazza Vittorio Emanuele II; in caso di maltempo lo spettacolo si terrà ugualmente ma nel Centro Expo di Rossiglione. Nonostante le tantissime novità il talento e la solidarietà rimarranno i punti cardine della serata, saranno una trentina i giovani artisti che si alterneranno sul palcoscenico. Tra gli astri nascenti delle arti performative oltre all’equipe del VGT svettano le voci di Primrose Peloso, Valeria Finetti, Alessia Bighelli e la canedese

Robyn Page; insieme a loro la musica di Etienne Visora, del dj Riccardo Zunino, oltre ai versi poetici di Ibrahima Diallo e le evoluzioni di Daniela Bagliano. Ospiti di

Dal lontano 1950 una tradizione dolciaria che si tramanda da più generazioni

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eccezione il giovane tenore nolese Davide Pastorino, la genovesità a ritmo di musica di Mike f.C. con i Demueluin insieme ai Cugini della Corte, per poi proseguire con

l’illusionista della mente Christopher Castellini ed Ernesto Olivero, fondatore del Sermig – Arsenale della Pace di Torino. L’ingresso è gratuito ma le libere offerte saranno gradite e destinate proprio a quest’ultima associazione per contribuire al finanziamento del progetto “Felicizia” e tutte le altre iniziative della comunità torinese di solidarietà sociale. La conduzione del festival spetterà alla bravura di Serena Sartori e la direzione tecnica alle competenze di Mario Rollandini & Co. La serata ed il progetto VGT sono stati inoltre presentati ufficialmente durante la conferenza stampa di martedì 18 giugno presso la Sala della Trasparenza in Regione Liguria alla presenza dell’Assessore Regionale Ilaria Cavo. Luca Serlenga

I “Demueluin”

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on brani come “tou lì” e “alegri”, il duo più simpatico dell’entroterra genovese, i “Demueluin”, sta per invadere tutto l’Oltregiogo, dalla provincia di Genova a quella di Alessandria, passando per Savona, con più di quindici concerti in altrettante sagre ed eventi estivi. Il duo è formato da Giacomo Burdo e Fabio Boesino, entrambi chitarristi e cantanti: abbiamo intervistato Fabio, con cui abbiamo fatto il punto su uno dei progetti musicali più originali e simpatici del “folk” locale.

Ciao Fabio, come nasce il progetto? Il progetto è nato molto spontaneamente: nel 2006 andavamo a fare le cene a Creto “Da o gatto” e ho detto a Giacomo “dai, porta la chitarra!” così ha cominciato a suonare le sue canzoni. E da lì abbiamo iniziato, complice qualche bicchiere di rosso, a cantare in genovese, e la gente si divertiva. Infatti “demueluin” (i “giocherelloni” in dialetto) deriva proprio da quello: “se ti stai divertendo, fai divertire anche la gente”. Un’amica di Giacomo poi ci ha visto cantare a Crevari e ci ha proposto una serata in Piazza Settembrini a Sampierdarena nel luglio 2016, la nostra prima data ufficiale. Da lì in poi abbiamo fatto tanti concerti nel territorio con un lungo repertorio di canzoni in dialetto, a volte irriverenti ma sempre simpatiche. Qual è il vostro rapporto con il dialetto e con il territorio? Noi siamo di Campomorone,

in Valpolcevera; nell’entroterra il legame con il genovese è più sentito, noi ragazzi di paese siamo più affezionati alla semplicità e al sentirsi come una volta: quando c’erano i “trallalero” (cori a cinque voci genovesi) il giorno di Santo Stefano andavamo sempre a sentirli. Il dialetto lo sentiamo come nostro: siamo nati dalle tradizioni popolari, con un bottiglione di vino e un gruppo di amici. La nostra mission è portare il dialetto avanti, alle nuove generazioni, con brani come “tou lì”, che piace anche ai più giovani. Le persone di una certa età invece ci apprezzano perché accendiamo dei ricordi e il divertimento genuino di una volta. Nei ragazzini invece è un modo di divertirsi diverso da quello che loro conoscono e possono scoprire il dialetto. Prossimi appuntamenti? Una sagra tira l’altra! Ogni posto ti lascia sempre un’emozione, e questo è l’appagamento migliore del nostro mestiere. Quest’estate saremo presenti in un po’ tutto il genovesato e faremo anche alcuni concerti in provincia di Alessandria e Savona. Tra questi, segnaliamo il 28 giugno a Campo Ligure per il “Valley’s Got Talent” in Valle Stura, la festa della Croce Rossa di Campomorone il 30 giugno insieme al nostro amico MikeFC, l’Ecofesta di Sciarborasca l’11 luglio e il 28 luglio saremo in Alta Val Trebbia, a Rovegno, in occasione dell’EXPO! Cercateci su Facebook per il calendario completo! Matteo Serlenga


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Le miniere delle Ferriere

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asaleggio Boiro. Si sono inaugurati i due percorsi tematici all’interno delle ex miniere M1 ed M13, rispettivamente in località Lavagnina e Ferriere, nel territorio del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo su iniziativa dell'Ente di Gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese. Nei pressi del lago della Lavagnina la ricerca dell’oro era stata avviata già a fine del XVI secolo ed è proseguita fino a metà Ottocento; successivamente le miniere sono state abbandonate e solo nel 2017 è cominciato il progetto di recupero da parte dell’impresa Bianchi Costruzioni di Novi Ligure, che ha messo in sicurezza le antiche gallerie in modo tale da poter essere visitate. In questi decenni di abbandono i cunicoli minerari si sono trasformati in uno scrigno naturalistico, infatti al loro interno non si trova più l'oro, ma moltissime specie vertebrate ed invertebrate come geotritoni e pipistrelli. Queste miniere fanno parte del complesso ofiolitico "Gruppo di Voltri" il quale, benché geograficamente inserito nell'Appennino ligurepiemontese, dal punto di vista geologico, fa parte delle Alpi. I visitatori devono essere dotati di stivali in gomma mentre l'Ente fornirà un caschetto da speleologia, una pila frontale a luce fredda rossa e un gilet arancione ad alta visibilità. All'interno delle cavità non è consentito l'uso di flash. L'accesso dei gruppi inoltre prevede una fase preliminare di informazione sulle modalità di comportamento.

ALTA VALLE DELL'ORBA, URBE E SASSELLO

Urbe: Fabrizio Antoci ha presentato il suo gruppo di lavoro

Atmosfera Svizzera in Liguria

Prosegue la sua strada Tetti di Sassello G iovedì 13 giugno, convocato dal sindaco Fabrizio Antoci, si è riunito il Consiglio Comunale di Urbe per l’insediamento ufficiale della nuova amministrazione, dopo le elezioni dello scorso 26 maggio. La consultazione elettorale ha premiato la lista “Urbe riparte” che ha prevalso nettamente, con oltre il 58% dei consensi, sulle altre due liste, “Diamo un futuro ad Urbe” e “Insieme per Urbe”. Il sindaco Fabrizio Antoci, nel presentare la Giunta e i rappresentanti nell’unione dei Comuni del Beigua, ha colto l’occasione per ribadire il rispetto del programma elettorale presentato - in particolare sul miglioramento dei servizi alla cittadinanza e sullo sviluppo economico e turistico del comune - e di portare a buon fine tutte le attività a suo tempo intraprese e tuttora in corso. Ha inoltre confermato di volere

perseguire da una parte la politica di coordinamento comprensoriale attraverso l’Unione con Sassello, la Strategia Aree Interne con i comuni dell’Area Beigua SOL e l’adesione del Comune di Urbe al Parco del Beigua, intenzione già peraltro annunciata durante la campagna elettorale e che considera, visto l’esito favorevole delle elezioni, anche approvata da parte degli elettori.

Il sindaco ha anche annunciato che nel breve periodo, Claudio Melotto, titolare della Comenii Acque Srl, già concessionario della sorgente, presenterà il piano industriale relativo all’allestimento dello stabilimento di imbottigliamento e alla commercializzazione dell’Acqua del Faiallo. A conclusione del primo Consiglio Comunale, il sindaco Fabrizio Antoci, nel ringraziare gli elettori, ha detto: “Desideriamo ripagare la grande fiducia che la comunità ha ribadito nei nostri confronti: ci impegneremo per un ulteriore miglioramento dei servizi che il Comune offre ed attueremo il Programma 2019-2024 con grande senso di responsabilità e rinnovato entusiasmo, nella convinzione che ancora molte siano le sfide da affrontare ed i risultati da ottenere”. Gino Dellachà

Il nuovo consiglio

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l nuovo Consiglio Comunale, è formato da G. Siri, M.Rocca, N. Bongiorni, C. Bruzzi, C. Siri, S. Curinga, M. Parodi (Urbe Riparte), A. Pilo, S. Dimani (Diamo un Futuro ad Urbe) e L.Zunino (Insieme per Urbe). La Giunta: F. Antoci sindaco, vice sindaco G.

Siri, assessore M. Rocca. Le deleghe. • Sindaco: Bilancio, Lavori Pubblici, Istruzione, Manifestazioni e della Cultura. • Vicesindaco: Commercio, Industria ed Edilizia Privata, • L’assessore Rocca: Sanità, Protezione Civile e Trasporti.

• Il consigliere Parodi: Turismo, • Il consigliere Bruzzi: Servizi Sociali. • Al consigliere Bongiorni: Sentieristica e l’Outdoor • Al consigliere Cesare Siri: Sport • Il consigliere Curinga coadiuverà il sindaco: Politiche della scuola.

Grande successo per il Varina Country Fest

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uarta edizione del 'Varina Country Fest' all'ASD Ippica Varina a Rossiglione (GE): cibo a Km0, musica, giochi, tanto divertimento e relax, con il patrocinio dell'amministrazione comunale e del Parco del Beigua. Si sono esibiti i Line Dancers "Country Fever", fiore all'occhiello di quest'edizione che ha accolto numerosi applausi. Come sempre oltre a tanto divertimento un ricco menu tradizionale e birra artigianale. L'Associazione di Acquabuona si è occupata della ristorazione con piatti e ricette tipiche della cultura western e la 'Pro Loco’ di Rossiglione ha deliziato i palati di tutti con le tradizionali frittelle. Luca Serlenga

Luca Serlenga Info: www.areeprotetteappenninopiemontese.it

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ono molto diffusi nel nostro territorio e ad un occhio attento non passano di certo inosservati: i primi li troviamo già superato il Giovo, in direzione di Sassello, al lato della strada; non stiamo però parlando dei funghi, che in questo territorio crescono abbondanti, bensì dei caratteristici tetti e della loro curiosa e particolare forma a padiglione “con spiovente”, che cela un sapore tutto mitteleuropeo. Infatti, raggiunta la frazione di Badani, la forma degli edifici e delle loro coperture ci porta con l’immaginazione fino in Svizzera, a ben cinquecento chilometri di distanza, dove i tetti “con la visiera” sono molto diffusi. Il tetto a padiglione con spiovente è riconducibile ad una via di mezzo tra i classici tetti a doppio spiovente e quelli a padiglione. Insieme alle caratteristiche scandule, la forma dei tetti di Sassello è un unicum del suo territorio: esiste un collegamento tra i tetti di Sassello e l’architettura mitteleuropea? Sì, ed è probabile che questa tecnica venne importata nell’appennino da alcuni emigranti svizzeri: sono infatti numerose le famiglie originarie del paese alpino che, nei secoli passati, si sono trapiantate a Sassello, portando con sé le tecniche architettoniche del proprio paese. Tra queste, la famiglia Rossi, originaria del Canton Ticino, che vantava un gran numero di muratori e capomastri, come il famoso ramo soprannominato “Lugàn”. Furono proprio loro quindi a

portare questo genere di coperture, detto in tedesco kruppelwalmdach, che significa appunto “tetto a padiglione storpiato”; questa tipologia è infatti originaria proprio dei paesi nordici, dove, a causa delle abbondanti e frequenti nevicate, era necessario costruire tetti con spioventi più ripidi per smaltire e far scendere lentamente la neve dalla copertura. Esiste però un altro curioso “collegamento” tra Sassello e la Confederazione Elvetica: a Lugano esisteva un vecchio quartiere chiamato Sassello. Chissà se a sua volta la frazione di Badani possa avere un qualche collegamento con la città elvetica di Baden, nel Canton Argovia? Matteo Serlenga

Un sentimento

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uando arrivavo a Sassello per portare "l'inchiostro fresco" respiravo un'aria "diversa". Non sapevo come definire quella mia sensazione. Mi sembrava di essere in un posto non mio, ma che sentivo vicino. Mi ci trovavo bene ma non sapevo dire il perchè. Qualcuno mi aveva detto che Sassello è "un reame boscoso". È vero ma non mi bastava quella spiegazione. Ora leggendo il pezzo di Matteo ho capito il perchè di quella mia sensazione: arrivando a Sassello mi sento in Europa. G.B.

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l’inchiostro fresco Giugno 2019

IMPRENDITORIA, AMBIENTE E ARTE NELL'OLTREGIOGO Alla scoperta delle “lumache di Sassello”

Legge "Sfascia Parchi": salviamo la

Chiocciola del Beigua Biodiversità N L ella società frenetica e dinamica di oggi, dove tempo e spazio sembrano ormai perdere ogni significato, i ritmi lenti della natura e il lavoro della terra possono ancora affascinare e portare profitto: tre amici, Fabio Quartino di Crevari e i due cugini Fabio Damonte e Giorgio Vallarino di Arenzano, complice qualche birra al pub folkstudio, hanno così deciso di vivere slow e di iniziare una nuova attività sul territorio a chilometro zero; e, per essere slow, quale poteva essere, se non un allevamento di lumache? “Il nostro sogno era quello di vivere e lavorare a contatto con la natura: veniamo tutti da contesti contadini e abbiamo un attaccamento viscerale al territorio” ci raccontano i tre giovani imprenditori, “dopo varie ricerche abbiamo deciso di dedicarci a questa attività e di fondare la “Chiocciola del Beigua”. La società nasce con l’acquisto del terreno nel febbraio 2017 e solo adesso, dopo tanto lavoro e tanta burocrazia, stanno giungendo i primi risultati”. “Il primo ostacolo è stato trovare il terreno giusto” ci spiegano, “con un po’ di fortuna, abbiamo trovato questo piccolo angolo di paradiso a Maddalena, una frazione pianeggiante e rigogliosa del comune di Sassello: il calore umano delle persone che abbiamo incontrato finora è stato all'altezza della bellezza del paesaggio, e ci sentiamo veramente a casa”. Un lavoro duro e impegnativo, dovuto anche alla forte escursione termica tra una stagione e l’altra tipica di questa valle, che raggiunge i trenta gradi d’estate e supera i meno dieci gradi d’inverno; ma tutto questo non ha assolutamente fermato i tre ragazzi: “ci siamo appoggiati all’Istituto Internazionale di Elicicoltura di Cherasco (Ndr.: una eccellenza italiana in questo campo), dove abbiamo fatto formazione e acquistato l’attrezzatura nonché le fattrici. Abbiamo poi introdotto a settembre del 2018 le lumache e proprio in questi ultimi giorni abbiamo fatto il primo raccolto”. Il tipo di lumaca allevato si chiama Helix Aspersa Maxima, tipica del bacino del Mediterraneo, che, ci specificano i ragazzi, “si trova qui in natura. Rispetto a quella della zona costiera è più grossa e resistente alle temperature rigide del territorio: durante l’inverno, queste chiocciole chiudono il loro opercolo, vanno in letargo e sopravvivono sotto la neve che ricopre le colline di Sassello nei mesi più freddi. Inoltre è una delle lumache da gastronomia più prelibata”. Ma come è concepito l’allevamento? “È diviso in settori: in totale sessanta recinti. Trenta sono già attivi e presto saranno operativi anche gli altri trenta; i recinti sono divisi in due parti: la parte della riproduzione e la parte dell’ingrasso. Quando inizia la bella stagione si apre il recinto e vanno a mangiare

la verdura più fresca: un’alimentazione vegetale e interamente autoprodotta, come bietole, cavolo, radicchio”. Le lumache qui allevate sono destinate al consumo di privati, ristoranti e sagre, e, concludono i ragazzi, “saremo presto

disponibili per assaggi gratuiti e senza impegno per far conoscere il nostro prodotto: ci teniamo alla trasparenza e a far testare la bontà e la qualità”. Matteo Serlenga

A Fontanigorda la Zoea

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a Zoea (Ndr.: Zoocolture ed Ecologia applicata) insieme all’Amministrazione comunale di Fontanigorda organizza per sabato 20 Luglio 2019, presso la sala Polivalente del Comune, l’Officina Naturale 2. Un evento che consiste in una giornata di divulgazione scientifica. “Avete un'idea di sostenibilità che vorreste raccontare? Volete parlare di un tema legato all'ambiente, al territorio e della sua gestione? L’Officina Naturale è l’evento che fa per voi!”. Questo lo spirito dell’evento che ci è stato illustrato dagli organizzatori i quali, in anteprima, ci hanno svelato le tematiche che verranno trattate durante questo seminario di studi: ecologia, geologia, economia circolare, sostenibilità ambientale (conferenze, laboratori). “Questa iniziativa – ci dicono con soddisfazione gli organizzatori - sarà: una sorta di piccolo “festival della scienza” locale”. Chiunque fosse interessato a questa “Officina Naturale”, potrà partecipare attivamente alla

giornata di studi del 20 luglio, portando elaborati e producendo interventi vari riguardanti le tematiche indicate e chiunque potrà collaborare con i ragazzi della Zoea, i quali organizzeranno per tutta l’arco estivo laboratori didattici presso il Centro Ittico di Fontanigorda situato in via Moglia, animandoli con diverse attività promozionali. In particolare i laboratori che i ragazzi organizzeranno riguarderanno l’allevamento delle trote fario di ceppo Mediteranneo, la lombricoltura e l’acquacoltura in un mutuo scambio di sinergie insieme all’economica circolare e soprattutto il rispetto dell’ambiente. “I laboratori sono adatti per famiglie con bambini e per tutti gli appassionati al tema della cultura ambientale”, ci dicono ancora gli organizzatori ormai già tutti protesi verso la riuscita di questo molto atteso evento in Val Trebbia. Fausto Cavo Info: acquazoea@gmail.com

a tanto contestata legge regionale per il “riordino dei Parchi” dell’assessore Mai, rinominata per l’appunto “sfascia parchi”, che avrebbe previsto la riperimetrazione dei parchi di Antola, Aveto, Beigua e Alpi Liguri, è stata impugnata davanti alla Corte Costituzionale, su proposta del Ministro per gli Affari Regionali Erika Stefani, perché ritenuta in contrasto con la normativa nazionale. I punti critici di questa legge, ricorda l’associazione Italia Nostra, oltre alla riperimetrazione al ribasso dei confini delle aree protette a discapito delle stesse riguardano anche la sorveglianza dei parchi che verrebbe affidata a soggetti volontari privati anziché a guardiaparco e la depenalizzazione delle violazioni più gravi ai regolamenti dei parchi. In un comunicato ufficiale emanato dal Consiglio dei Ministri si afferma infatti: “varie norme che riguardano il procedimento istitutivo, come l’organizzazione amministrativa, la perimetrazione, la vigilanza e il Piano delle aree protette regionali proposte contrastino con gli standard di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema posti dal legislatore statale nell’esercizio della propria competenza esclusiva nella materia, violando la legge in materia della Costituzione (articolo 117, secondo comma, lett. s)”. In parole povere questo significa che, le regioni possono solo aumentare le tutele ambientali, che sono di competenza statale, e mai diminuirle, come invece è stato fatto. Nonostante queste dinamiche di palazzo dove il tema della biodiversità diventa campo di scontro politico, una buona notizia arriva direttamente dall’Ente parco Regionale del Beigua, coinvolto direttamente in questa controversia Stato – Regione. Infatti dal sito internet del suddetto parco, nella sezione notizie, veniamo a conoscenza di una neonata collaborazione tra

l’Ente Parco e gli Ambiti Territoriali di Caccia, finalizzata alla conservazione della biodiversità attraverso interventi attivi sul territorio. Con la stipula di una convenzione con gli ATC GE1 e ATC SV1 e la sottoscrizione di tre accordi operativi con le sezioni locali di Federcaccia di Arenzano, Rossiglione e Sassello, difatti, è in programma la realizzazione di interventi di miglioramento ambientale all'interno dell'Area Protetta del Beigua. In particolare le tre sezioni si sono impegnate in attività per il ripristino, la conservazione e il mantenimento di importantissimi habitat in aree aperte, funzionali al mantenimento e all'incremento di un alto numero di specie che prediligono gli ambienti aperti e coltivati, quali la Pernice rossa e la Lepre. Il tutto attraverso lo sfalcio, il decespugliamento della vegetazione invasiva e la costituzione di piccole aree coltivate. Questo esempio specifico di collaborazione tra enti ci suggerisce come andrebbero trattate le politiche ambientali che troppo spesso sono considerate come un vincolo e non come un’opportunità di crescita. I parchi infatti non sono solo strumenti di tutela, ma costituiscono un motore di sviluppo turistico importante per il nostro territorio. Luca Serlenga Fonte: sito ufficiale del Parco del Beigua

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Il Fai in Val Borbera

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omenica 23 giugno la Val Borbera ha indossato un abito da sera. Storia, tradizione e natura sono stati i motti attraverso i quali il “Gruppo Fai Giovani di Novi Ligure” ha cercato di rivalorizzare, con un percorso di rinascita, l’incredibile territorio che offre questa zona. L’iniziativa si è tradotta in una camminata, organizzata minuziosamente dai ragazzi del Fai di Novi, con l’appoggio della Cascina Barbàn, quest'ultima, sita su un pianoro nell'Alta Val Borbera. Questa location è stata luogo di ristoro, ma allo stesso tempo di incontro e discussione, attraverso la partecipazione di vari ospiti competenti. Il progetto si è articolato su diverse tappe dal Borgo medievale di Albera, alla possibilità di guadare il Rio Albirola per poi raggiungere il Mulino Santamaria. Apprezzare, rendersi conto che la natura rappresenti una risorsa inimmaginabile e insostituibile: questa è stata la chiave e il vero scopo implicito dell’iniziativa. Un'iniziativa unica nel suo genere. Pietro Caneva

I busti di Novi Ligure

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ovi Ligure si dimostra fonte di arte e cultura. Il merito è dovuto anche alla famiglia Coscia, la quale, attraverso la figura di Piero, conserva due busti in ferro battuto raffiguranti Leonardo da Vinci, creati dallo zio Carlo. L'arte è esaltazione dell'inventivo umano combinato alle capacità tecniche che l'uomo stesso possiede. Questa definizione rappresenta lo spirito dello zio di Piero Coscia, creatore dei busti. Carlo Coscia infatti, oltre ad essersi dimostrato un operaio di grande talento, ha lasciato un segno indelebile nei cuori dei novesi e non solo. Il primo busto lo ha creato nel 1977 ed è stato esposto sino a febbraio 2015, niente meno che al Museo della Scienza di Milano. Oggi le due copie del Leonardo da Vinci sono state ereditate dal nipote Piero, che ha nelle mani un piccolo tesoro made in Novi. Ciò che contraddistingue queste opere è sicuramente la tecnica. Carlo infatti ha saputo ricreare, non solo una notevole somiglianza con i busti originali, ma appropriarsi anche dell'introspezione psicologica dell'opera attraverso la manipolazione del ferro. L' immortalità è un qualcosa di irraggiungibile,ma ciò che non può morire mai è l'arte. Arte e cultura attraversano i tempi. Pietro Caneva


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A LDO ALDO A SCOLESE ASCOLESE

EVENTI E APPUNTAMENTI POLITICI

GIANNI GIANNI AMORE AMORE

PASQUALE PASQUALE DIENI DIENI

GIANLUCA GIANLUCA ORIGONE ORIGONE


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Ovada, ovadese e Rondinaria Ovada: il turno elettorale del 26 maggio ha riconfermato Paolo Lantero

I pendolari scendono in piazza per una

Altri 5 anni per concludere Stazione viva A bbiamo incontrato il sindaco di Ovada, Paolo Lantero, riconfermato dopo le elezioni del 26 maggio scorso, per rivolgergli alcune domande sul futuro della città da lui amministrata. Gli abbiamo chiesto innanzitutto di fare una breve analisi della situazione successiva all’inizio del suo secondo mandato. “L’analisi di tipo elettorale – ci risponde il Sindaco - è sempre qualcosa di molto difficile. Questo risultato ha premiato il nostro lavoro, e l’aver mantenuto uno stile pacato, che faccia comprendere alle persone quella che è la normalità, e cioè la difficoltà nel governare, e delineando idee e progetti in maniera molto chiara, ci ha probabilmente consentito di raggiungere questo esito. Una grande soddisfazione ma al tempo stesso anche una forte responsabilità. Sulla base delle capacità del nostro gruppo cercheremo di fare sempre di più e dare il meglio.”

Nel corso del primo Consiglio comunale sono stati nominati gli assessori e i consiglieri. Può presentarci la sua Giunta? La nostra Giunta si compone di 5 persone, 3 delle quali provengono dal gruppo precedente. Sono Roberta Pareto, che si occuperà delle manifestazioni, della cultura e delle pari opportunità, Grazia Di Palma, addetta all’urbanistica, che seguirà anche la parte sociale occupandosi dei giovani. Troviamo poi Sabrina Caneva, vicesindaco, che gestirà il bilancio e ciò che riguarda l’istruzione e la formazione professionale, seguita da Sergio Capello, riconfermato ai lavori pubblici e alla viabilità dal gruppo precedente, e poi il nuovo assessore Marco Lanza, che seguirà la parte relativa allo sviluppo del territorio e delle attività economiche nonché l’ambiente. I consiglieri sono stati comunque affiancati e delegati alle attività degli assessori affinché possano dare supporto costante agli assessori e consentire a ciascuno di loro di entrare di più nel merito delle attività inerenti lo sviluppo della città. Essendo la sua una riconferma, quali saranno le azioni a chi si dedicherà per prime e quali saranno invece le novità rispetto al quinquennio precedente? Il nostro percorso attuale si rivolgerà principalmente alle grandi manutenzioni, di cui la

città necessita, partendo da Via Gramsci. La seconda questione riguarderà invece la salvaguar-

dia dei servizi, quali i trasporti pubblici e la sanità, dato che è sempre più difficile far sì che gli

organi centrali non riducano questi ultimi alle piccole città. Su questo saremo perciò molto determinati poiché abbiamo gli stessi diritti di realtà più grandi come quella di Torino. L’ultimo punto sarà un lavoro ancora più importante nei confronti dello sviluppo turistico e del territorio dell’ovadese, cercando di avere una visione di gruppo con tutto il Monferrato, tramite l’agenzia di sviluppo territoriale Alexala, portando e promuovendo quelle che sono le nostre tipicità. Giacomo Piombo

Abbiamo sentito le opinioni dei pendolari e degli ovadesi

Computer o persone?

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gni rivoluzione, si sa, comporta i suoi rischi. Da un lato c'è il progresso ma dall'altro c'è anche lo shock per l'improvviso venir meno dei vecchi punti di riferimento. Ecco con l'odierna Rivoluzione Digitale, quello che sta venendo a mancare è il dialogo con le e tra le persone. È quanto ad esempio accade nella appena ristrutturata stazione ferroviaria di Ovada dove tutto è bello, lindo e ordinato, ma dove mancano i ferrovieri e i pendolari, al posto del viso bonario dell'impiegato di turno dietro il bancone della biglietteria, trovano ora una impersonale macchinetta che emette suoni metallici e che è intransigente se solo sbagli a digitare un tasto. “E così, con il treno che sta arri-

una simpaticissima signora intenta nel suo sit in. E a farne le spese sono soprattutto le persone di una certa età che con i computer non hanno tanta confidenza, ma anche i giovani ci si trovano male, come ci dimostra questa breve intervista a due studenti ovadesi. La tecnologia indubbiamente ci aiuta, ma cerchiamo di non perdere la nostra "umanità" e là dove è possibile, come ad esempio in una stazione ferroviaria, porto di tanta gente in giro per il mondo, lasciamo un qualcuno in carne e ossa che possa dare una risposta, un consiglio, un'indicazione ma anache un sorriso al viaggiatore che "ramingo va e da lungi i suoi tetti saluta". vando, i casi sono due: o non fai il biglietto o perdi il treno” ci dice

Gian Battista Cassulo

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ortiamo la nostra solidarietà ai pendolari anche perché a prendere il treno vi sono molte persone anziane che con la moderna tecnologia non hanno molta confidenza e trovandosi davanti una macchinetta, invece che a un ferroviere, spesso non riescono a fare tutte le corrette operazioni per prendere il biglietto del treno”, ci dicono due rappresentanti sindacali della CISL di Ovada, Gian Battista Campora e Bruno Gatti, che, con le loro bandiere al vento, si confondono con i numerosi pendolari, giunti un po’ da tutte le parti per chiedere a Trenitalia di riaprire la biglietteria della stazione ferroviaria di Ovada. La manifestazione organizzata dal Comitato Difesa Trasporti della Valle Stura e Orba, qui presente con i suoi vertici, Alessandra Rapetti di Ovada, Simona Repetto,di Tagliolo, Paolo Trincheri di Ovada e Renato Rosano di Acqui Terme, ha ricevuto l’adesione di numerosi sindaci della zona, primo fra tutti Paolo Lantero, l’appena riconfermato

sindaco di Ovada. Ed è proprio Lantero a dare man forte a questi pendolari, impegnandosi personalmente per fare le “dovute pressioni” affinché la stazione di Ovada torni ad essere una “stazione viva”. Ma non vi sono solo i sindaci a portare la loro solidarietà a chi tutti i giorni corre in stazione per prendere il treno. Vi sono anche semplici cittadini che comunque hanno a cuore la loro città che senza i dovuti collegamenti è come se fosse zoppa, come ci dice anche la signora Francesca Scorza (nella foto a lato), genovese d’origine ma ovadese d’adozione, che osserva come: “Una stazione da poco risistemata e rimessa nuovo, non solo nei suoi fabbricati, ma anche nei marciapiedi e nei binari sia stata incredibilmente spogliata del suo personale”. Ed è vero, la stazione di Ovada è come se fosse una bella scatola ma vuota e un altro viaggiatore, Enzo Buscemi di Cremolino, ci sottolinea come non solo non vi è più il necessario personale come quello della biglietteria, ma che le “macchinette” per la distribuzione dei “titoli di viaggio” sono spesso rotte o mal funzionanti. E non sono solo le persone anziane, in molti casi poco pratiche dei nuovi marchingegni, ad essere penalizzate da questa mancanza di servizio. Anche i giovani si trovano male perché, come ci hanno detto due studenti, spesso si arriva all’ultimo minuto per “saltare sul treno” e con le “macchinette” o lente o imperfette, in molti casi o si perde il treno o si sale e si paga la multa. Le stazioni ferroviarie sono sempre state luoghi di ritrovo e di aggregazione. Oggi stanno diventando impersonali prive quella umanità che a volte aiuta il viaggiatore a “sentirsi a casa”. Gian Battista Cassulo


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l’inchiostro fresco Giugno 2019

RONDINARA, OVADA E OVADESE

Per la prima volta i capriatesi eleggono un sindaco donna

Capriata in rosa

"Uniti per crescere" G

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apriata come al solito si è dimostrata, anche nel corso di quest’ultima campagna elettorale, uno dei paesi più “frantumati” di Rondinaria. Mentre in altre realtà vicine, quali ad esempio Predosa o Fresonara, ma anche a Silvano d’Orba, dove abbiamo assistito al ritorno alla grande di Pino Coco, o a Castelletto d’Orba, dove il paese si è stretto intorno al suo sindaco Mario Pesce, si cercava, al grido de: “l’unione fa la forza”, di far confluire le varie rappresentanze in liste unitarie per meglio fronteggiare la crisi epocale in corso, a Capriata invece lo scontro è stato durissimo con tre candidati decisi a giocarsi il tutto per tutto, pur di conquistare il Comune. A spuntarla su Francesco Bianchi e Francesco Carboni è stata una donna, Cristina Dameri e lo ha fatto alla grande, dall’alto dei suoi 550 voti che rappresentano, “senza se e senza ma”, da un lato, una vittoria netta e, dall’altro, la volontà dei capriatesi di mantenere il paese al di sopra di ogni sudditanza partitica o personale.. Un risultato questo ancor più strabiliante, perché la Dameri ha dovuto infatti contrastare anche alcune significative defezioni da parte di chi negli anni passati ha condiviso con lei comunanza partitica e uguali vicissitudini amministrative, dando così dimostrazione di quanto la coerenza con le proprie idee e con il proprio credo siano più forti di quei piccoli opportunismi che rovinano non solo la politica, ma mandano all’aria anche antiche amicizie. E allora noi de “l’inchiostro fresco”

Predosa ritorna all’antico: una donna come sindaco

Cristina Dameri con alla sua destra il vice sindaco Daniele Poggio e l’Assessore Franco Norbiato

non abbiamo potuto fare a meno di andare a sentire dalla viva voce del neo Sindaco, le sue prime sensazioni. La sua lista ha letteralmente sbaragliato due candidati piuttosto “duri”. In questo caso il “sesso debole” ha avuto la meglio. A cosa attribuisce questo successo? Durante tutta la campagna elettorale, fino alla vigilia della votazione, ha aleggiato il sospetto, sostenuto da più parti, che Capriata non fosse ancora pronta per avere una donna a ricoprire la carica di Primo Cittadino. Ad essere sincera non ho mai condiviso questo sentimento, ho sempre avuto fiducia nel fatto che i capriatesi avrebbero scelto in base a fattori più significativi quali onestà, competenza e impegno dimostrato nel rendere il nostro paese l’isola felice che oggi è. Credo sia per questo che così tanti miei compaesani hanno dato fiducia all amia lista. La sua esperienza come Consigliere comunale a fianco del sindaco uscente, Daniele Poggio, ha sicuramente significato molto,

ma quale sarà la prima “impronta al femminile” del suo mandato? Ha già in mente qualcosa? Penso che alle donne debbano essere riconosciuti tanti pregi, tra cui grandi capacità logistiche e organizzative. Spero di essere in grado di rappresentare questa qualità durante il mio mandato, andando a colmare alcune lacune a livello organizzativo del nostro comune. In generale qual è la sua idea di Comune? Un gruppo di persone comprendente volontari esterni alla Giunta che vogliono mettersi in gioco per migliorare il proprio Paese, che coopera mettendo al centro di tutto un obiettivo: Capriata. Ester Matis

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uardando mia figlia di sette anni, e pensando anche agli altri bambini di Predosa, mi sono detta che non bisogna demordere e, visti i tempi difficili, credo che ognuno debba impegnarsi al massimo per difendere e, soprattutto, far crescere quello che già abbiamo. E così eccomi qui”. Con queste parole il neo eletto sindaco di Predosa, Maura Pastorino, ci accoglie a Palazzo comunale per la sua prima intervista. E con lei il “rosa” è un gradito ritorno a Predosa. Dopo gli anni di Ilde Ghio, infatti, un’altra donna torna oggi a sedersi sul seggio più alto del Comune. È appunto Maura Pastorino, di professione agente immobiliare, ma con la politica nel cuore. La sua elezione non ha avuto scontri “partitici” perché ha vinto senza contendenti. La sua lista infatti,“Uniti per crescere insieme” era l’unica formazione in campo, basata su una volontà comune, tra maggioranza e minoranza, per dar vita ad un Consiglio comunale coeso e concentrato su un unico obiettivo: visti i tempi difficili, far crescere il paese in un clima di collaborazione e serenità. E Maura Pastorino sembra la persona giusta per interpretare questo ruolo. “Cercherò di impostare il mio mandato nell’ottica di incentivare le famiglie

apriata d’Orba, Predosa e Fresonara sono stati tra i primi dei paesi di Rondinaria ad avvicinarsi a “l’inchiostro fresco” che li ha seguiti passo, passo cercando di dare ad essi la massima visibilità possibile, dando una mano alla gente del posto a discutere degli interessi comuni nella più ampia trasparenza possibile. Questi paesi sono cresciuti di mentalità ed oggi lo hanno dimostrato eleggendo tre sindaci donne. Un buon auspicio per il futuro!!! Red.

Maura Pastorino già pronta per il suo incarico di Sindaco nel suo ufficio in Comune

a restare in paese e di favorire nuovi arrivi curando, in primo luogo, il nostro plesso scolastico con un particolare riguardo alla materna e nel contempo potenziando i servizi alle persone anziane”. Predosa è un paese molto esteso ed è stato uno dei primi comuni italiani (1929) a raggruppare in un unico ente tre diverse realtà, Castelfrerro, Mantovana e appunto Predosa. La viabilità quindi sarà uno dei temi importanti da affrontare, anche per attirare nuovi insediamenti produttivi, oltre ai numerosi, alcuni dei quali d’élite, già presenti sul territorio comunale. “La nuova circonvallazione – ci dice a questo proposito Maura Pastorino - già ci sta aiutando molto, assorbendo il traffico pesante che una volta transitava nel centro del paese, e nel contempo rende appetibili numerosi lotti. Per contenere il consumo del territorio però, cercheremo di favorire il riuso di capannoni ora dismessi”. Un paese dinamico che comunque deve fare i conti con la crisi generale. “Noi fortunatamente grossi problemi di lavoro non ne abbiamo. Anzi con la riapertura di aziende rinomate quali la Grafo-

plast, il livello occupazionale tiene. Per non parlare di altri prestigiosi marchi qui da noi presenti. Per garantire efficacemente l’offerta di servizi infrastrutturali alle aziende– riflette il sindaco – dovremo però attivare, come del resto contempla la nuova normativa contenuta nel Testo Unico degli Enti Locali (Ndr. Decreto Legislativo del 18 agosto 2000 n. 267), una forte collaborazione con i comuni a noi vicini, in primo luogo, Capriata e Basaluzzo”. E per la linea ferroviaria da poco rimessa a nuovo ma chiusa al servizio passeggeri? “Purtroppo quelle sono state scelte operate sulle nostre teste e sulle quali abbiamo ben poca voce in capitolo, ma sarà nostro impegno far sentire nelle sedi competenti la nostra opinione. Un paese senza collegamenti è un paese isolato”. Con queste parole Maura Pastorino, che ha preso lo “Scettro” da Giancarlo Rapetti, si congeda da noi e si appresta a governare, assieme al suo Vice, Fausto Repetto, e all’assessore Mariarita Durat, Predosa, da oggi nuovamente “un paese in rosa”. Gian Battista Cassulo


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A Fresonara un cambiamento nel segno della continuità

Dopo Bisio, Paola Penovi sindaco

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opo trent’anni di pubblica amministrazione, il sindaco “storico” di Fresonara, Massimo Bisio, lascia il suo seggio che, per volere dei fresonaresi, oggi si tinge di rosa. Il neo eletto sindaco infatti è Paola Penovi, che però non è nuova alla politica, ma vanta una solida esperienza amministrativa per essere stata con Bisio vicesindaco e assessore. Un cambiamento dunque ai vertici del palazzo comunale che potremmo definire nel segno della continuità, ma anche, aggiungeremmo, nel segno di una grande condivisione. La lista che ha sostenuto la Penovi infatti, “Per Fresonara”, era composta da candidati provenienti dagli schieramenti di maggioranza e minoranza uscenti. E questa lista di unità ha avuto facilmente la meglio su quella

presentata da Dino Giuseppe Ferrari, che comunque ha condotto con dignità la sua campagna elettorale. La nuova Giunta, composta dal Vice sindaco, Alessandra Scotto e dall’Assessore Giorgio Laguzzi, dopo aver convocato l’8 giugno il primo Consiglio comunale per le incombenze di rito d’inizio legislatura, è già al lavoro per attuare il suo programma politico/amministrativo che vedrà in primo luogo coinvolte tutte le associazioni di volontariato presenti sul territorio. Non a caso in Giunta sono presenti esponenti di tale settore. Alessandra Scotto infatti è della Pro Loco, Giorgio Laguzzi della Polisposrtiva e la stessa Penovi, spalleggiata da Federica Ferretti, fa parte del FAI collegato alla delegazione di Novi. E proprio il FAI a Fresonara ha

Il nuovo Consiglio Comunale di Fresonara consegna una targa al Sindaco uscente, Massimo Bisio

organizzato per i suoi eventi passeggiate storiche nelle campagne alla ricerca di erbe officinali spontanee, per conoscere le vecchie cascine, ed escursioni nel Centro storico dove per l’occasione ha ricreato le antiche ambientazioni della Fresonara d’un tempo con le sue osterie, i

laboratori le botteghe e i trattori d’epoca. Una grande vitalità dunque in questo paese che si divide tra l’alessandrino e il novese, sottolineata dalla sue sagre ormai “storiche” come quelle degli gnocchi, del fassone e della polenta. “Noi ci impegneremo a tenere il paese

così com’è – ci dice il neo eletto sindaco – focalizzando anzitutto la nostra attenzione sul plesso scolastico e sui servizi in primo luogo agli anziani, ma cercheremo anche di riempirlo di numerosi eventi per mantenerlo vivo e non farlo cadere in un paese dormitorio!”. Impegno questo più

che condivisibile, anche perché Fresonara, con la sua bella campagna circostante, merita di essere conosciuta. Le sue due feste patronali del 16 giugno e dell’8 settembre sono due grandi momenti per attirare gente e consolidare il senso della comunità locale. Ma anche altre lodevoli iniziative, come la “Palestra di terra” ricavata su un appezzamento di terreno messo a disposizione dall’Azienda agricola F.lli Gemme dove ogni anno gli studenti del “Ciampini – Boccardo” di Novi Ligure si cimentano nel mondo dell’agricoltura, sono occasioni che rendono merito a Fresonara, al cui interno ha tutto per far vivere bene i suoi abitanti che addirittura, cosa rara, possono usufruire di un teatro sempre funzionante. Gian Battista Cassulo

È terminato l'anno scolastico ed anche nel corpo docenti c'é chi lascia la scuola

Addio antico maestro

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così se ne va! Del resto aveva fatto il suo tempo. Maestro all’antica, di quando si entrava in aula e non bisognava collegarsi al tablet per firmare la presenza. I maestri di una volta erano sempre presenti, perché amavano il proprio lavoro e non chiedevano di meglio che stare in classe con i loro alunni. Nel disordine del vecchio scaffale di legno trovava sempre il materiale per fare un esperimento, per dimostrare che un chilo, un litro e un

decimetro cubo di acqua sono la stessa cosa. E non aveva da relazionarlo a nessuno: l’importante era, in origine, che lo capissero gli scolari. Il registro elettronico ora, invece, esigeva i voti, e lui faticava a darli, che a scuola suo padre gli aveva insegnato ad andare per divertirsi ad imparare, non per le valutazioni. Il plesso è stato la sua seconda casa, di cui ha pagato tutte le tasse attraverso 35 anni di attività che soltanto il Gruppo Teatro Scuola di Freso-

nara potrà vantare: 131 spettacoli! E con gli incassi comprava armadi di sussidi didattici, così da non pesare sui forzieri altrui, perché la roba guadagnata dà più soddisfazione di quella ereditata. Aveva trovato anche una moglie, in quelle aule, la bella maestra dai capelli rossi e dagli occhi azzurri come nelle fiabe, la quale, come nelle fiabe si era innamorata di lui perché si era accorta che il piccolo rospo era sotto l’effetto dell’incantesimo, e baciandolo lo

avrebbe trasformato nel suo principe per concludere a vivere felici e contenti. Ha superato persino il record del popolo biblico. Lui, nel deserto della buona scuola, ogni giorno sempre più arida di sentimenti, c’è stato 43 anni. Ma non erano manna le insolenze della burocrazia, le brulle colleghe, le fragilità dei moderni genitori per aiutarlo a raggiungere la promessa: salvare il plesso dalle grinfie di uno Stato che per aprirsi alle idiozie della grande globalità vuol

chiudere le intelligenze delle piccole scuole. Dal primo settembre sarà ufficialmente un pensionato e andrà a fare la spesa al mercoledì per godere dello sconto al supermercato. Potrà assistere ai lavori in corso con le mani dietro la schiena e scrollare la testa nel senso di Bartali: “L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!” Ma non abdicherà al suo mandato di boscaiolo e di regista, che il primo scalda la (prima) casa rimasta e il secondo accende il cuore, il cui

fuoco estrae il fuoco che c’è dentro per trovare la pietra sangue della terra. Ma questa è roba da antichi alchimisti come lui, non da moderni INVALSI! Dom&Nico BISio


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Giuseppe Coco riprende in mano la guida del paese

Come per la Saiwa da Genova a Capriata un’altra azienda

La CM Metalli Silvano è Rondinaria D C opo 10 anni Giuseppe Coco, 62 anni, eletto lo scorso 26 maggio nella lista “Impegno civico” con 689 voti, torna alla guida di Silvano d’Orba. Lo affiancherà una giunta composta da persone nuove che si connotano per impegno e volontà, come ci spiega il neo sindaco, presentandoci il Vicesindaco Maria Grazia Leva e l’Assessore Alberto Ottria, che saranno sostituiti a circa metà mandato da Chiara Boarini (vicesindaco) e Marco Bisio (Assessore). Una scelta funzionale e strategica, per favorire l’alternanza nella complessa gestione della macchina amministrativa. Le parole d’ordine saranno: “dialogo ed apertura verso i cittadini” come indicato nel programma elettorale. Ma quali le prime mosse della nuova amministrazione? “La sicurezza dei cittadini - ci dice Giuseppe Coco - fermo restando la disponibilità delle risorse economiche. Sarebbe opportuno prevedere l’istallazione di un impianto di sorveglianza adeguato e in concomitanza occorrerebbe assumere un vigile urbano, anche in forma partecipata con i comuni vicini. L’attuale vigile svolge un orario ridotto, con la sola pre-

Lodevole iniziativa

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l Dott. Vincenzo Roffredo e la Dott.ssa Franca Siri, pediatri di Acqui Terme e Ovada membri dell’associazione SIMEUP Piemonte, costituita il 9 giugno 2016 da 11 pediatri del Piemonte, hanno gratuitamente tenuto un corso per l'utilizzo del defibrillatore, per gli attuali amministratori del comune. Una lodevole iniziativa.

senza bisettimanale”. Altri punti cruciali? Certamente il ripristino del decoro urbano, a partire dalla disposizione di portarifiuti per le deiezioni canine, l’allestimento dei giardini della scuola, l’implemento del numero delle panchine nelle aree verdi e in secondo luogo interventi di carattere sociale che riguardano la necessità di rivitalizzare la comunità alloggio del paese attraverso la previsione di attività ricreative e ludiche. E i progetti a lunga scadenza ? Due i progetti: la rivalutazione storica e della frazione Bacchetti, un tempo cuore pulsante dell’economia silvanese, oggi marginalizzata e depotenziata e l’area industriale “Caraffa”, che oggi potrebbe tornare ad essere un centro industriale, se valorizzata adeguatamente. La cultura sarà sempre centrale? Inaugureremo l’attività amministrativa all’insegna della cultura con la rassegna musicale “Settimane musicali internazionali”, un festival promosso dall’Associazione Oltregiogo, l’Associazione Musica e cultura Pentagramma, con la Direzione artistica di Gian Luca Faragli e la collaborazione degli “Amici di San Pancrazio”. Il 21 giugno a San Pancrazio ci sarà un pianoforte simbolo della musica sul sagrato della chiesa. Sabato 22

giugno presso la “Cantina di Luigi” verrà presentato l’ultimo libro di Piero Pesce “Giorni di fuga” e “Ra stòria dir Biò” in collaborazione con il circolo dialettale “Ir Bagiu”, e per finire Domenica 23 giugno alle ore 21 presso la Soms si potrà assistere alla presentazione teatrale “Il Calendario” presentata da I diversamente giovani. Marta Calcagno

apriata terra d’eccellenze non solo nel campo dell’agroalimentare, del buon vino, del golf e del turismo, ma anche dell’industria metalmeccanica. Accanto ad altre realtà già esistenti nell’area artigianale capriatese da alcuni anni infatti si è insediata la Commerciale Metalli S.r.L. che fornisce lamiere, accessori e prodotti lunghi in inox e alluminio. “Siamo arrivati qui nel giugno del 2013 – ci dice Riccardo Ghigliotti, che assieme al padre Giuseppe e al fratello Stefano conduce questa azienda con 13 dipendenti e che ha nell’Ing. Guido Bergesio il direttore tecnico – e proprio oggi festeggiamo i nostri primi sei anni a Capriata, dove praticamente siamo stati “costretti” a trasferirci perché il nostro lavoro è in continua crescita e abbiamo bisogno di spazi sempre più ampi”. La Commerciale Metalli infatti nasce a

Genova negli anni Duemila da una costola della RGS (Rappresentanze Siderurgiche Ghigliotti) con sede legale e operativa a Pegli. Nel 2007 parte un progetto per la creazione di una vera e propria piattaforma logistica per fornire prodotti industriali in lamiere e profilati un po’ in tutto il NordOvest. “I nostri clienti, operano in vari settori legati al modo del siderurgico e serviamo ditte dislocate da La Spezia sino alla Val d’Aosta, passando per tutta la bassa Lombardia”, ci informa con una certa soddisfazione il nostro interlocutore che ci racconta la storia di

questa impresa commerciale. Ad avviarla è stato il padre, Giuseppe Ghigliotti, oggi Amministratore delegato della C.M., che negli anni Settanta operava nel settore siderurgico con una sua società in Emilia, a Parma per la precisione, operando in tutto il Nord Italia. Dopo alcuni cambiamenti negli anni Ottanta Ghigliotti tornato a Genova, ha intrapreso altre attività nel medesimo settore, collaborando con aziende leader nel mondo della cantieristica navale e nel settore della carpenteria pesante. “Ma è nel 1994 che nasce l’idea delle rappresentanze siderurgiche e successivamente di Commerciale Metalli ed eccoci qui nel basso Piemonte, dove abbiamo trovato,una collocazione geografica che ci permette servire con molta più facilità la nostra ampia clientela”. Gian Battista Cassulo

La Valle dell’Orba e i paesi di Rondinaria da oggi valgono di più

Daniele Poggio in Regione

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paesi di Rondinaria possono da oggi vantare un proprio rappresentante in Regione Piemonte. È il dott. Daniele Poggio eletto, potremmo dire a “furor di popolo” nelle liste della Lega. Poggio è un militante “storico” della Lega perché vi ha aderito sin dagli albori quando questo partito era ancora un movimento locale che dal 1979, man mano si è allargato a tutto il Nord Italia, diventando oggi, con Matteo Salvini, presente su tutto il territorio nazionale, conquistando addirittura il primato dei voti. Daniele Poggio si è meritato questa sua affermazione personale perché a Capriata d’Orba, sin dal lontano 1995, ha iniziato ad organizzare la “Festa della Padania” che oggi, dopo 24 anni è diventata, avendo ospitato personaggi quali Bossi, Maroni, Borghesio e lo stesso Matteo Sal-

vini, addirittura la Festa nazionale della Lega. “La mia aspirazione – ci ha detto Daniele Poggio, ricevendoci ancora in Comune a Capriata d’Orba, mentre è intento a dare le consegne al suo successore, Cristina Dameri – è quella di entrare in una Commissione che porti avanti l’idea di Autonomia del Piemonte, ma vorrei anche occuparmi di agricoltura con un particolare riguardo alla difesa dei nostri marchi storici del settore agro/alimentare”. La Regione Piemonte acquista dunque un valido rappresentante, ma il partito perderà un suo attivo militante? “Assolutamente no – ci risponde Poggio – perché continuerò ad attivarmi per concorrere a creare all’interno del partito una nuova classe dirigente formata da giovani che possa dare un futuro a quello che noi abbiamo già creato”. Poggio infatti come carattere

Daniele Poggio è stato Vice sindaco di Capriata d’Orba dal 2004 al 2014 e Sindaco dal 2014 al 2019

è un vero e proprio organizzatore. E proprio grazie a questa sua versatilità, ricoprendo la carica di Segretario provinciale della Lega, è riuscito a potenziare i quadri a livello locale portando il partito, in coalizione con altri, ad esprimere addirittura il Sindaco di Novi Ligure, nella figura di Gian Paolo

Cabella, conquistando una città da molti definita la “roccaforte rossa del basso Piemonte”. Non c’è riuscito con l’altra “roccaforte rossa”, Ovada, forse perché lì la Lega non è uscita a sventolare a pieno titolo la sua bandiera. Gian Battista Cassulo


Sergio Scolaro Assistenza, vendita, noleggio PC Realizzazione applicativi ad-hoc Centralini telefonici Impianti di videosorveglianza Informatizzazione aziende

Il giornalino i li delle d ll Scuole S l Primarie P i i dell'Oltregiogo

Viaggio nel te mpo per della Scuola Pr le classi prime e seconda imaria di Mola re

NOI CUCCIOL A CASALEGGIO I DI SAPIENS PE LE NOSTRE OR SCOPRIRE RIGINI ccoci giunti all a fine dell’ann o sco

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Sergio Scolaro

Giugno Gi g 20 2019

lastico e all’ul - d’uso quot tima gita in idiano, sperime pro- sione de ntare l’accengramma: il “M l fuoco con lo us eo dei cuccioli di sapiens” di Ca sfregamento di bastoncini e la saleggio Boiro. pietra focaia, Noi alunni de modellare un pa lla classe secon da e delle dim netto di argilla per realizza due prime della re ruentali ciotole, Scuola Primari provare a colpi a di Mola- or re, accompagn re un so con il tiro ati dalle nost dell’arco, impe re maestre, ci siamo recat gnarsi in uno scavo arche i a Casaleggio ologico per ric dove, ad pe attenderci, c’e ercare rerti ed elaborar rano Marcella e le prime ipo e Gianluca, le nostre pazie tesi sulla stratificazion nti e competen e delle rocce, ti guide. un Appena entrat utilizzare a macina artigi i, ci siamo ritro anale per ma vati in un gra ambiente creat cinare il no e produrre o su misura di la farina. In un “cucciolo mo sapiens”, stru a stilante atmosfe tturato per ra, eccitati da trasmettere e far rivive ll’essere protagonisti de re ad ognuno lle nostre scope di noi, in bia maniera chiara, rte, abmo imparato semplice e did dai materiali st attica, le ab principali tapp essi che biamo manipola e della nostra to e forgiato, preistoria/ do evoluzione. At aiutanci l’uno con l’a traverso la ric ltro, facendo ostruzione le di ambienti di di tutti sco vita quotidian a abbiamo sco perte di ognuno e condivi potuto osserva dendo perte e delusion re e speriment i. are lo svi- Pe luppo evolutiv ccato che trop o tecnologico po presto sia ed artistico dei nostri giunto il momento di to antenati, dal rnare a casa e paleolitico le al neolitico. di lasciare nostre guide Tutti abbiamo che ci hanno “toccato, gn osservato, prov accompaato in modo ato” ciò che sapiente ed negli anni in futuri trovere attento questo meravigl mo nei libri ed abbiamo ioso viaggio ne “imparato fac tempo! l endo”. In picco lo gru immersi in un ppo, o scenario suggestivo al centro del quale dominava una capanna ricostruita sul modello dei ripari di 400000 anni fa, ognuno di noi ha potuto scheggiare rocce e realizzare utensili

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e ia di Rossiglion Scuola Primar

MANDELLI O IN L U M L A VISITA

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13 ggi ma gg io, la classe terza primaria di Rossiglione con le maestre Grazia è e Vania si recata al mu lino Mandelli di Ovada. o Ci ha accolt la nel piazzale Floriana sa csignora stisce con rietaria che ge tatrice che ili. Mandelli prop esta atti- chet venticinque ch qu o sm sia tu en aeziona sacchi da ed nf za co en da et o at mp estre siamo rim co ieg ma sp o le e bit ch su i ha nn Ci noi alu t che vità di famiglia. dal latino Sia fronte al robo di o, a lin ert mu ap la ro pa i a bocca una precisiodove deriva la antichi Ro- st i di farina con ina la mola degli riempie i sacch mulinum, cioè fa bancali di far sa Es ! a ric et o i colpiti ne millim e sacchetti. Stefano il cap mani. ast rim mo sia du lino enta torno funzione il mu Guardandoci at da dicias- da tr in to sso ma me for ha s, o silo gnaio ci estasiada un altissim contiene una mu siamo rimasti no nuna di esse dieci minuti e macchine in leg sette celle, og vatori che per lti he co tic I an . le no . ndo di gra cinare il grano biano a ti vede ma qualità diversa eb ni tr ’an lo nt i, ta qu o set o grano funzionanti ed che la che hann ra te portano il lor icu en ass am si tt na rfe ina ra Floria se sono pe stressare la far luglio e la signo logica possibi- Es pregio di non ci ne sia il più bio nte. Floriana e. Eb- hanno il or me loro coltivazio cu ta a len o lto an mo la lavor e le sta ilizza prodotti lle po- perché ut de n le, aspetto ch pi no e cam ch i e ne ali a luglio detto inoltr ne le eventu bene dicevamo, ici mietono ha r tenere lonta dette trebbiatr lino chimici pe a ditta speciamu un tenti macchine al o ma , at rt ina po ne poi le della far ni che combat il grano che vie grossi tubi farfal fornisce ferormo celle mediante ali presenze ima lizzata le tu pr en a ev e stipato nelle un ico ha log o in modo bio ntre sale ess ttinata aspiratori, me al silos c’ è tono concluso la ma impurità. Vicino olare che sgradite. Abbiamo a offerta una at st pulitura dalle è ng ci ta ve ret do e struzione in laboratorio Merende dolci un’altra alta co cinatura: i lan i fiocchi ! rie sale di ma er merenda co ffi ! Inoltre ba ist i ns si contiene le va pla car i lec o, icc i di frutta da mpono il ch to una colleminatoi che ro trici cioè le succh io abbiamo vis acci e le semola i. nel laborator nit tacolare. Che et gra sp i cioè la zona set hi ed tic ni an fare le semole itare questo tte zione di gra vis de a le macchine per cel te da sse i, an quattro gro e dirvi ? Ragazz vicino a noi, ers ltà div Esistono anche rea ine a far un , è ntengono le mulino, è bello ellente, le Un ecc … ro ida fariniere che co gu alt a ed è un panettoni la proprietaria ’ “discoli” da po ine un e far per pizze, dolci, ch le an a mbini, errato, port a piacciono i ba ltr ll’a da grande tubo int o st magazzino po me noi! queste celle al macchina in- co ile, dove c’ la parte del cort


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l’inchiostro ll’ ’ iin n ch c i ostro o fr fresco resc co co Giugno Gi Giu G iuggnnno iu o 20 2019 019

GLI GL G LI EVENTI EV E VENTI V ENTI DI D RONDINARIA RONDINAR RO RON RO ONDI ON NDI N DINA DINA ARIA IA

Ambito riconoscimento ad una Azienda Agricola dell'ovadese

Castello di Grillano: Premio Marengo Doc per i vini biologici on l'Ovada 2017 il Castello di Grillano Az. Agr. Carlotta e Rivarola di Ovada si aggiudica il Premio Marengo DOC Biologico del 45° concorso enologico della provincia di Alessandria organizzato dalla Camera di Commercio, dopo la valutazione della Commissione composta da enologi, giornalisti, sommelier ed esperti del settore che si è espressa sui 187 campioni anonimi. Anche il suo Gherlan 2016 ha vinto la Selezione speciale, sempre bio. Spiega Francesco Torello, titolare del Castello di Grillano: “Sono due Dolcetti biologici, l’azienda produce bio dal 2008 e ci riteniamo ancora artigianali, lavorando sui 4

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ettari del nostro vigneto. Abbiamo massima cura dell’uva in vigna, la vinificazione è naturale senza particolari interventi. Il Gherlan è il vino simbolo dell’azienda, affinato in botte grande per due anni. La sua vinificazione è tradizionale, la macerazione avviene in 12/15 giorni, poi una leggera filtrazione prima dell’imbottigliamento. L’Ovada 2017 è ottenuto altrettanto con massima cura ma la vinificazione è leggermente diversa: la macerazione è a temperatura superiore per circa una decina di giorni. L’affinamento è solamente in vasca ed è messo in commercio circa un anno e mezzo dopo la vendemmia”. Gli altri premiati:

Marengo d’Oro Vini Spumanti Alta Langa Bianco Extra Brut 2014 - Cuvée Aurora dell’impresa Banfi srl Cantine in Strevi; Marengo d’Oro Vini Bianchi Gavi

Tra le vigne un frutteto

del Comune di Gavi 2017 – Etichetta nera dell’impresa La Chiara Società Semplice Agricola di Gavi; Marengo d’Oro Vini Rossi Colli Tortonesi Barbera Supe-

riore 2017 – Cascina La Zerba di Volpedo dell’impresa Cantine Volpi di Tortona; Marengo d’Oro Vini Aromatici Strevi Passito 2011 - Reverentia dell’impresa Cà di Cicul di Strevi. Inoltre: Premio Marengo DOC Giovani Barbera d’Asti 2016 – Filari corti dell’impresa Olivero Daniele di Cassine; Marengo DOC Donna Strevi Passito 2011 - Reverentia dell’impresa Cà di Cicul di Strevi. Commenta il direttore provinciale Cia Alessandria Carlo Ricagni: "Ci complimentiamo con l'azienda di Francesco Torello, Castello di Grillano, perché per il secondo anno consecutivo riceve il premio per la sezione dedicata al biologico,

confermando la qualità e il grande impegno per un'agricoltura sostenibile e sempre più attenta all'impatto ambientale e alle richieste del consumatore". Riconoscimenti e diplomi anche per altri associati Cia Alessandria: Cà Bensi Azienda Agricola, Fratelli Facchino Az. Agr. di Facchino Giorgio, Ivaldi Franco, Montestregone Società Agricola, Orsi Azienda Agricola di Orsi Roberto, Pestarino Alvio Azienda Agricola, Bellati Maria Carla, Cà del Bric, Cavelli Davide Azienda Agricola, La Valletta Azienda Agricola di Italo Danielli, Pastorello Mario Azienda Vitivinicola, Tenuta Gaggino, Valditerra Vini.

Allevamento e passione per gli animali

Una mela al giorno Jack Russel: dall’Inghilterra con furore sistono centinaia di varietà di mele, che non servono solo a togliere il medico di torno – come vuole il detto popolare -, ma anche per fare il sidro e l’aceto. A Rocca Grimalda c’è l’azienda agricola Perla di Sebastiano Iapichello, associato Cia (che ha partecipato all’evento di Inchiostro Fresco “In campo con la Costituzione”), dedicata alla frutticoltura, che spiega: “Abbiamo più di venti varietà di mele, antiche e moderne. Quelle che fanno un buon succo, quindi un buon sidro e poi aceto, devono avere una composizione aromatica complessa e di diversa tipologia, ricca di tannini”. Gli utilizzi e i benefici dell’aceto di mele sono numerosi, non solamente in campo alimentare. Ad esempio, l'aceto di mele è utile per il sollievo ad alcuni fastidi ad occhi e orecchie, per laringite e tosse, per facilitare la digestione, per contrastare la caduta dei capelli e la rottura delle unghie, per le articolazioni

E

l Jack Russel Terrier è un cane da caccia di piccola taglia intelligente, molto attivo, sicuro di sè e agile. Deve il suo nome dal Reverendo John Russel che per primo lo impiegò per la caccia alla volpe, nella Gran Bretagna del 1800. A Rocca Grimalda, circa un anno fa ha aperto l’Allevamento Stesi di Fabio Epasto che, dopo 23 anni del mondo della floricoltura ha deciso di seguire la sua grande passione cinofila. Qualificato come educatore cinofilo e tecnico sportivo di alcune discipline come il rally obedience, ha lasciato la sua Milano per investire sul nostro territorio e qui trasferirsi. Insieme alla moglie Stefania Gironi si dedica ai cani e alle relative cucciolate, rese originali dalla ricerca di nomi curiosi, anche per rispettare la regola della stessa iniziale per riconoscere i fratelli di uno stesso gruppo. Ed ecco quindi che abbiamo vi-

I

che cigolano un po'. Si può diluire un cucchiaino in un bicchiere d'acqua oppure farla diventare un'abitudine costante, mescolando ogni mattina due cucchiaini di aceto di mele e uno di miele, sempre in un bicchiere d'acqua. Ma è anche un valido detergente e un efficace deodorante, un lenitivo per le scottature solari, un aiuto per prevenire i crampi notturni, un modo per liberare il vostro cane dalle pulci, uno sbiancante per i denti.

sto nascere, nel tempo: Daitarn, Barbeque, Hunzicker, Ariel, Calimero, Desdemona, Picta, Dylan (Dog). Tutti loro rispettano le caratteristiche di razza, per morfologia e carattere: altezza tra i 25 e i 30 cm con un rapporto altezza-peso di 5 a 1 (un kg per ogni cinque cm di altezza), il colore bianco predominante per il 51% del manto (storicamente, per distinguerlo dalla volpe), orecchie a bottone, occhi piccoli e scuri, tartufo nero.

Il pelo può essere liscio, broken o ruvido (rispettivamente: corto, medio e lungo). Sono animali da compagnia affettuosi, intelligenti e tenaci, adatti alla vita di famiglia che sanno integrarsi bene anche con i gatti. La vita di allevamento, da Fabio Epasto, è ricca di impegno e allegria. Dopo molte settimane dalle adozioni, arrivano spesso molte foto dei cuccioli, poi diventati adulti, nelle attività da tempo libero con i nuovi padroni, cosa

che gratifica molto l’allevatore, che spiega: “I cuccioli possono essere scelti sin dai primi giorni di vita e i genitori sono sempre visibili, anche senza appuntamento, ma il loro rilascio avviene non prima di 60/70 giorni: i primi due mesi sono necessari per l’attaccamento alla mamma e gli insegnamenti che questa infonda, poi servono alcuni altri giorni per impartire l’abitudine ad altri stimoli (sonori, sociali e altro) perché il cane sviluppi un comportamento equilibrato”. Tra i progetti aziendali ci sono le rifiniture strutturali dell’allevamento e la creazione di piccoli bungalow adibita a pensione per cani. Inoltre c’è l’idea di realizzare una struttura coperta per l’educazione e l’addestramento sportivo cinofilo. Nel frattempo, l’allevamento è aperto per visite tutti i giorni dalle 9.30 alle 12 e dalle 15 alle 17; www.allevamentostesi.com e www.ciaal.it


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Alimentazione: i trabocchetti della rete e le false informazioni

Speciale

“Mangiare bene è un’arte”

Dalla Rivoluzione Industriale al web il salto è stato epocale

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arlare di sana alimentazione è facile, ma sapersi districare tra i mille consigli di nutrizionisti, dietologi ed esperti è davvero difficile. I mass media e il nuovo mondo della comunicazione stanno contribuendo ad espandere le conoscenze delle persone, permettendogli di accedere in pochissimi secondi a pagine, forum e ai siti più disparati, che parlano di mangiare sano per vivere meglio. Tutta questa comunicazione “lampo”, se da un lato ha permesso a molti di raggiungere una maggiore consapevolezza riguardo ai “nemici della tavola”, dal lato opposto ha tolto valore e importanza ai professionisti che davvero sono in grado di discernere tra una verità scientifica e una fake news.

I nuovi media

N

masse”) i media di massa sono entrati nelle case private: prima la Radio, poi la Televisione e infine Internet.

L’EREDITÀ DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE Prima della Rivoluzione Industriale lo sviluppo dei media di massa fu stato piuttosto lento, ma a partire dall'invenzione della Stampa (1455) le notizie, prodotte più facilmente iniziarono a trasmettersi più velocemente. Nell'Ottocento nacque il Telegrafo, poco dopo nacque il Telefono a cui seguì il Cinema. Nel Novecento (il “secolo delle

I MEDIA DEL XX SECOLO Tali media hanno cambiato le abitudini quotidiane delle persone. Le espressioni “mezzi di comunicazione di massa” e “mass media” furono coniate nella prima metà del XX secolo in ambito anglosassone e si riferiscono a mezzi progettati per mettere in atto forme di comunicazione “aperte, a distanza, con tante persone in un breve lasso di tempo”. I nuovi media, o media digitali, sono quei mezzi di comunicazione di massa sviluppati dopo la nascita dell'informatica e in correlazione a essa che si differenziano dai media tradizionali (Stampa, Radio, Televisione) in particolar modo per le caratteristiche di multimedialità e interattività. Una caratteristica è la transcodifica, ossia, la traduzione di un oggetto in un altro formato.

ella loro storia gli esseri umani hanno accumulato ed elaborato informazioni stabilendo relazioni comunicative. Se definiamo con la parola "media" gli strumenti attraverso cui avvengono i processi di mediazione simbolica in una data comunità di utenti, possiamo affermare che il primo strumento dell'uomo fu il suo stesso corpo per esprimersi con gesti e suoni. Poi la pietra fu il suo primo “medium” esterno con la quale disegnava graffiti.

LA NASCITA DEL WEB Le tecnologie digitali hanno prodotto nella seconda metà degli anni Novanta la convergenza di tre media precedentemente separati come il telefono, la televisione, il calcolatore elettronico dando origine al Web. I nuovi media sono “personali” perché in rete possono fornire agli utenti servizi su richiesta riguardanti qualsiasi informazione. A differenza dei media analogici le informazioni sono scomposte in segnali digitali (sequenze numeriche di zeri e uno dette “bit”) consentendo un'omogeneità di diversi formati per rappresentare così testi, suoni e immagini sia statiche che in movimento. Nuovi media, nuovi comportamenti e, di conseguenza, anche nuove questioni e problematiche, in un complesso mondo sicuramente criticabile, ma di cui, per una ragione o per un’altra, non riusciamo più a fare a meno per comunicare.

LE FAKE NEWS Oggi sul web, viene divulgata una quantità esorbitante di fake news, ovvero notizie false, senza reali fondamenti, che confondono gli utenti web, con un duplice obiettivo: quello di orientare l’o-

Lucio Servato

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pinione pubblica, come strategia di marketing o quello di manipolare il mondo dell’informazione, per recare danno a enti o soggetti singoli. Le fake news interessano tutti gli ambiti dei media, della stampa, del digitale, ma costituiscono, oggi più che mai, un gravissimo pericolo. Le nuove frontiere del giornalismo, che si sta gradualmente convertendo al digitale, vanno a ricercare la sede di distribuzioni proprio sui network online. I PERICOLI NEL PROCESSO DI DIGITALIZZAZIONE Il tallone d’Achille di questo processo di “digitalizzazione” potrebbe essere proprio la mancanza di controllo e di filtri; sebbene le “grandi testate” siano ovviamente sempre monitorate e revisionate prima della pubblicazione degli articoli, non sempre chi sta dall’altro lato dello schermo di un pc o di uno smartphone è in grado di dare più o meno credito alle notizie di un giornale, piuttosto che quelle di un forum qualunque, che non gode di alcun

controllo. LIBERTÀ DI STAMPA E NECESSITÀ DI CONTROLLI Sebbene l’articolo 21 della Costituzione sancisca la libertà di manifestazione del pensiero, la diffusione di fake news in ambito scientifico è davvero molto pericolosa e ancora di più lo è quella in ambito alimentare. Su internet sono disponibili mille indicazioni riguardo a diete chetogenetiche, iperproteiche, diete dissociate, Dukan, diete del gruppo sanguigno, della luna e di qualunque persona proponga un’idea originale, che ci prometta di arrivare in forma alla famigerata “prova costume”. Talvolta il fondamento scientifico è corretto, ma l’applicazione del regime dietetico va seguito da un professionista, ricordando che il “fai da te” in molti ambiti è stimolante e produttivo ma che “i tuttologi” del web sono un rischio maggiore dei kg di troppo! Diletta Piana


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Un comparto produttivo

Il lavoro abbatte le barriere “APS Cambalache”” crea una concreta speranza di un futuro nell mo ne mond ndoo la nd lavo vora vo rati ra tivo ti vo mondo lavorativo per rifugiati e richiedenti asilo

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l lavoro, sia in ambito costituzionale che culturale, è l’elemento fondamentale, inteso quale mezzo che permette il conseguimento delle risorse, per l’inserimento sociale dell’individuo,che, grazie al lavoro stesso, diventa persona. Il lavoro infatti incarna l’ideale illuminista “sansimoniano” secondo il quale l’uomo, attraverso i propri mezzi, può raggiungere ogni tipo di obiet-

tivo e allo stesso tempo l’ingresso nel grande meccanismo della società. Non esiste quindi strumento migliore per favorire l’integrazione, se non quello del lavoro anche per abbattere l’etnocentrismo. Questa è l’idea di fondo di APS Cambalache che, con l’iniziativa “In Pista”, propone un percorso di formazione e inserimento sociale lavorativo nel settore della riparazione veicoli a motore,

Continua alla pagina seguente

Moto d’epoca,

N

el numero scorso de l’inchiostro fresco abbiamo presentato il mondo delle moto da fuoristrada d’epoca descrivendo le diverse specialità, le differenti tipologie di motociclette impiegate e altri particolari. In queste pagine abbiamo pensato di approfondire altri aspetti. La pratica del fuoristrada a due ruote, pur non essendo lo sport nazionale, è assai diffusa su tutto il territorio nazionale e negli anni Settanta e Ottanta rappresentava anche un settore molto importante nel panorama economico italiano.

molti settori, dalla produzione di accessori e componenti (marmitte, ammortizzatori e sospensioni, ruote, sistemi frenanti, sistemi di trasmissione, comandi al manubrio, manubri, particolari in materiale plastico, fari, selle, serbatoi, motori, ecc.) al commercio dei motoveicoli e dei ricambi, alla produzione di abbigliamento tecnico, alle officine di assistenza meccanica, fino

alle case editrici di stampa specializzata e molti altri aspetti di minor rilievo ma comunque importanti nel contesto globale. UN’INDUSTRIA ALL’AVANGUARDIA L’industria motociclistica italiana

IL COMPARTO PRODUTTIVO Per comprendere il peso di questo compartimento produttivo sulla bilancia economica del nostro paese è sufficiente considerare che, nel periodo indicato, in Italia erano attive oltre 50 aziende produttrici di motocicli con ruote tassellate. Tutti questi costruttori di piccole, medie e grandi dimensioni occupavano nelle loro linee di produzione tanti lavoratori e al contempo creavano opportunità per un indotto, non certo trascurabile, che comprendeva

è sempre stata ai vertici mondiali, soprattutto per quanto concerne la qualità e l’innovazione (basti sapere che nel 1980 la toscana Ancillotti, precedendo i costruttori del sol levante, equipaggiava già le sue moto con il sistema di sospensione posteriore mono ammortizzata “Pull Shock”, brevetto di sua invenzione) ed ha sem sempre suscitato invidia ed attrazione da parte della c concorrenza straniera anc per quanto riguarda che l’eleganza estetica, sempre im imitata ma ineguagliata. IL VENTO DE DEL “SOL LEVANTE” Il progetto di industrializzazio zione avviato dai costruttori nip nipponici a metà degli anni ’700 si concretizzò nei primi ann anni ’80, realizzando un sistem stema produttivo capace di prod produrre motociclette in serie a costi co assai ridotti con conse-

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di prim’ordine andato perso

l’Italia era al top

guenti economie di scala: questa nuova situazione rappresentò un durissimo attacco alla produzione italiana, ed i primi a farne le spese furono i piccoli costruttori artigianali che, uno

dopo l’altro, sparirono dalla scena lasciando comunque un ricordo indelebile della scuola motociclistica italiana nel mondo.

LA SITUAZIONE OGGI IN ITALIA Oggi, dei tanti marchi che hanno fatto grande l’Italia del fuoristrada, restano gloriosi superstiti, Aprilia, Beta, Fantic Motor, Gilera, Swm, tm, Valenti e Villa, alcuni tra loro rinati dalle proprie ceneri come l’araba fenice. Per rendere onore a chi, con grande impegno ha dato lustro al nostro Paese, iniziamo la pubbli-

cazione di brevi note riassuntive della storia di ciascuno dei blasoni dell’artigianato e dell’industria motociclistica italiana, certi di offrire una lettura gradita ai nostri lettori con la passione per il vintage. Dal prossimo numero, procedendo in ordine alfabetico vi racconteremo ciò che sappiamo dei seguenti marchi italiani Aim – Aermacchi Haley-Davidson – Ancillotti – Aprilia – A Aspes – Barbiero – Benelli – Betamotor – Bianchi – B - Bombaci – Bompani BM - Cagiva – CCE - CF Mecccanica - Cimatti – Demm – Ducati – Fantic Motor – Gabor - Garelli – Gerosa – Gilera – Gitan – Gkd – Gori – Guazzoni – Hrd In Intramotor Gloria – Italjet –K Kram-it – Laverda – Maer –M Malaguti – Malanca – Mav –M Mazzilli – Milani – Mi-Val –M Mondial – Morini – Moto Gu Guzzi – Motobi – Motom – Mo Motorvieto - Motron – Panda - Peripoli Pe – Rizzato – Simonini – Swm – Tgm – Titania tm – Transama – Testi Velomot motor – Valenti – Villa Giacomo Piombo

Prosegue dalla pagina precedente: Il lavoro abbatte le barriere

rivolto a rifugiati e richiedenti asilo. L’iniziativa, che avviene in collaborazione con l’agenzia di formazione “CNOS-FAP di Alessandria”, è resa possibile grazie al contributo della fondazione CRT, nell’ambito del bando iniziativa-Lavoro. L’agenzia alessandrina metterà a disposizione una formazione pratica all’interno dei propri laboratori, unita ad approfondimenti in tema di sicurezza sul lavoro e di diritti e doveri dei lavoratori, favoriti dalla presenza

di due docenti. L’iniziativa si rifà, anche se in un settore differente, ad il progetto del 2015 nel campo dell’apicoltura, “Bee My Job”.Un progetto di natura urbana e sociale, attivo ancora oggi, che gode anche del sostegno dell’UNHCR, agenzia ONU per i Rifugiati. “In Pista” non sarà solo fonte di nuove possibilità lavorative, ma un mezzo per abbattere le barriere, andando a rinforzare l’integrazione. Pietro Caneva


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Scrivia e Polcevera Da Novi Ligure attaverso gli Appennini, ad oltre i Giovi Cade un feudo “rosso”. Già nel 1985 vi fu un tentativo di cambiamento con il Pentapartito

Novi Ligure: Cabella sindaco

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a lunga onda della Lega è arrivata anche a Novi Ligure, città storicamente feudo della Sinistra dal Dopoguerra ad oggi, se si esclude la breve parentesi di Pentapartito tra il 1985 e il 1990. Rocco Muliere deve lasciare il suo seggio, ma lo lascia con onore perché ha svolto il suo ruolo con impegno e rettitudine, cosa rara ai giorni d'oggi. UN CAMBIAMENTO NEL SEGNO DELLA CONTINUITÀ? Un nuovo ceto politico si appresta a governare la città, ma il neo

sindaco, Gian Paolo Cabella, è pratico di pubblica amministrazione e conosce bene la macchi-

na burocratica comunale perché per oltre trent'anni è stato Vice segretario generale del Comune.

Cabella e la sua squadra

S

abato 22 giugno alle 9,30, il neo sindaco di Novi Ligure, Gian Paolo Cabella, ha presentato la Giunta che lo affiancherà ad assolvere il suo compito di Primo Cittadino. Diego Accili, sarà il vicesindaco nonché assessore ai Lavori Pubblici e alla Protezione Civile, mentre gli altri assesori saranno Roberta Bruno all'Urbanistica, Costanzo Cuccuru alla Cultura, Sport e Pubblica Istruzione, Pino Dolcino al Commercio e Attività Produttive, Marisa Franco alla Sicurezza e alla Viabilità, con competenza sulla Polizia Municipale. A questa squadra andranno aggiunti due Consiglieri Delegati, a cui il Sindaco ha assegnato competenze specifiche: Eleonora Gatti si occuperà di Associazioni di Volontariato e di Pari Opportunità; Edoardo Moncalvo è invece incaricato della ricerca di fondi da bandi europei, nazionali, regionali e da finanziamenti di fondazioni bancarie. Una scelta, questa delle deleghe ai due Consiglieri,

che permetterà alla nuova amministrazione, da una parte essere con maggiore snellezza nei rapporti con il Terzo settore e, dall’altra, focalizzarsi su un aspetto cruciale, in primo luogo per i giovani, ovvero quello di individuare le nuove opportunità che gli Enti sovracomunali e sovranazionali possono offrire alle comunità locali. Il primo Consiglio Comunale si terrà il 1° luglio alle 21, presso la Sala Conferenze della Biblioteca Civica. Sollecitato dalle domande dei presenti, Gian Paolo Cabella ha fatto capire che la sua amministrazione avrà un approccio concreto, senza progetti faraonici come il "Movicentro bis" di piazza del Maneggio e zona Z3 (non si farà) e si è attivato per far tornare il tracciato del Terzo Valico al progetto originario, ovvero far transitare la linea ad alta velocità al di fuori del concentrico urbano. Andrea Scotto

Ed inoltre si è formato come funzionario all'ombra di un sindaco storico per Novi, Armando Pagella. Si potrebbe dunque dire un cambio di cavallo nel segno della continuità. Ciò potrebbe fare sperare bene per Novi, anche perché, sia a livello locale come a livello provinciale e soprattutto regionale, a governare è lo stesso colore: quello della Lega, per cui è sperabile che sul basso Piemonte e in particolare sul novese nel prossimo futuro possano rovesciarsi politiche pubbliche virtuose. Non dimentichiamoci infatti che a livello regionale la zona del novese a Palazzo Lascaris sarà ben rappresentata dal Dott. Daniele Poggio di Capriata d'Orba, che è stato eletto nelle fila della Lega quasi con un plebiscito. LA CRONACA AD URNE CHIUSE Ma veniamo alla cronaca della notte tra il 9 e il 10 giugno 2019, quando dalle urne è uscito il nome del vincitore di questo tanto temuto quanto combattuto turno di ballottaggio. Al silenzio quasi surreale che aleggiava in Largo Valentina di fronte alle sedi del PD e di “Articolo UNO – Liberi e Uguali”, faceva da contraltare l’euforia dei militanti leghisti dentro e fuori dalla loro sede di via Amendola. Poi, tra lo sventolio delle varie bandiere di partito, Gian Paolo Cabella, in un clima da stadio, si è trasferito nella centralissima Piazza Delle Piane, dove si è incontrato con il sindaco uscente, Rocchino Muliere, il quale con gesto cavalleresco, si è sfilato la Fascia tricolore per passarla al neo eletto sindaco.

LA DELUSIONE DEL VECCHIO CETO POLITICO E L’EUFORIA DEL NUOVO Tifo alle stelle in Piazza Delle Piane, tanta amarezza in Largo Valentina davanti alla sede del PD, dove le luci, nonostante l'ora tarda, sono rimaste accese sino a notte inoltrata, con gli attivisti e i dirigenti di partito quasi increduli di fronte ai risultati, ma, sia in un campo come nell'altro, è troppo presto parlare di propositi e strategie di lavoro. Per ora a dominare sono la felicità da un lato e la delusione dall'altro. Ci sarà quanto prima tempo e modo di vedere all’opera del varie strategie comportamentali, del resto i programmi elettorali parlano chiaro. Bisognerà dunque lasciare passare l’emozione del dopovoto per vedere la nuova maggioranza e la nuova opposizione al lavoro. E lì sarà il banco di prova per ambedue gli schieramenti chiamati ad un ruolo inedito per entrambi: un nuovo ceto politico al potere, il vecchio all'opposizione.

Il passaggio della fascia tricolore

A

Noi come al solito siamo qui con la penna in mano, pardon con il computer sotto gli occhi, nel cercare, per quanto ci è possibile, di pubblicare in modo attinente e chiaro le cronache delle varie vicende politiche locali. Per ora dunque un buon lavoro al nuovo Consiglio comunale appena eletto, perché questo è il gioco della democrazia. È nelle urne infatti che i cittadini in quanto tali depositano il loro Scettro.

drenalina alle stelle ad urne chiuse, nella notte tra domenica 9 e lunedì 10 giugno 2019 in Piazza Delle Piane, per i militanti della Lega e per tutti gli altri sostenitori Di Gian Paolo Cabella a sindaco di Novi Ligure. Tra lo sventolio delle varie bandiere di partito, Gian Paolo Cabella, dopo i primi festeggiamenti nella sede della Lega di via Amendola, si è trasferito nella centralissima Piazza Delle Piane, dove si è incontrato con il sindaco uscente, Rocchino Muliere, il quale, concretizzano visivamente il rito democratico dell'alternanza al potere, si è sfilato la Fascia tricolore per passarla al neo eletto sindaco. Tifo da stadio in Piazza Delle Piane, ma anche tanta delusione in Largo Valentina davanti alla sede del PD, dove le luci, nonostante l'ora tarda, sono rimaste accese a lungo, forse nell'attesa di un ultimo cambio di rotta. Troppo presto per ora, sia in un campo come nell'altro, parlare di lavoro. Per ora la scena è per la felicità da un lato e la delusione dall'altro. Bisognerà lasciare passare queste ore di emozione per vedere la nuova maggioranza e la nuova opposizione all'opera. E lì sarà il banco di prova per ambedue gli schieramenti chiamati ad un ruolo inedito per entrambi: il nuovo ceto politico al potere, il vecchio all'opposizione. Noi continueremo a pubblicare in modo attinente e chiaro le nostre cronache. Per ora un buon lavoro al nuovo Consiglio comunale appena eletto.

Gian Battista Cassulo

Gian Battista Cassulo


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NUOVA LIBARNA E VALLE SCRIVIA

A Serravalle una mostra di storia contemporanea per ricordare il boom economico

Quando a Serravalle “abitava il boom”

Q “

uando l’Italia si rialzò e si mise a correre”, è il titolo della mostra di storia contemporanea inaugurata il 31 maggio a Serravalle Scrivia, con in saluto del presidente Luciano Borghini dell’“Uniduevalli Borbera e Scrivia”, Libera università di ogni età, ente promotore, con il patrocinio del Comune di Serravalle Scrivia. L’iniziativa è nata dall’idea del Prof. Ennio Morgavi, docente di storia contemporanea, che ha voluto rievocare attraverso la proposizione una ricca collezione di oggetti, gli usi, i costumi, le curiosità di un passato non troppo lontano, quello del boom economico, soprattutto a livello locale. La mostra ha permesso di ripensare alle tappe dell’evoluzione dei nostri paesi, rivivere lo spirito che si respirava negli anni 50-60, tanto lontani se

si guarda il passato con gli occhi della modernità, ma non troppo, per coloro che li hanno vissuti e ancora riconoscono le loro radici in quell’epoca. “Lo scopo della mostra – spiega il Prof. Morgavi - è stato quello di sottolineare lo spirito di un’epoca sepolta, ma che ha caratterizzato l’infanzia di molti”. Citando Giuseppe de Rita, Ennio Morgavi definisce il dopoguerra come “l’età della caverna”, un’età ancora pervasa dalla paura, dal rancore, a cui è seguito un momento di libertà, di operosità e lavoro, per ricostruire quel mondo dilaniato e oppresso, che ha cambiato le sorti del nostro Paese. Ed ecco che la mostra di storia contemporanea intende proprio sottolineare lo spirito di cambiamento, di trapasso che ha prefigurato lo sviluppo economico degli anni 50-60 in modo così

significativo. Nelle nove aree di cui la mostra si compone non manca “l’angolo dei ricordi”, in cui si trova un annuario del 1950-51 della provincia di Alessandria che raccoglie le attività economiche di Serravalle Scrivia e Vignole Borbera, mettendo in luce ad esempio l’esistenza di un’ostetrica, un dentista, un venditore di damigiane e altri profes-

sionisti. “I sogni dei bambini” propone libri e fumetti, i primi Tex del 1948, i classici Linus ed Eureka. I giocattoli, subiscono un’evoluzione straordinaria ad opera del cinema e della tv, le pistole Coral, le scavatrici e le gru, che allora piacevano tanto ai maschi attratti dai meccanismi, le prime Barbie che arrivano in Italia nel 64. Degna di

nota l’evoluzione della cucina: dal formaggino “Mio” al caffè venduto in eleganti scatole di metallo, i surrogati, tra cui spicca quello olandese. Uno spazio speciale è stato dedicato ai personaggi famosi in ambito locale e nazionale, da Tonina Torielli che al festival musicale del 56 arrivò seconda, al ciclismo, con

i ricordi di Fausto Coppi. “Se telefonando” ripropone i telefoni d’epoca, le prime fatture telefoniche della “Stipel”. “La grande bellezza” con la generazione “banana”, perché i bambini degli anni 50 portavano i capelli raccolti a banana, a volte tagliati dal barbiere che regalava i calendari profumati. I famigerati libretti di risparmio, i salvadanai e le monete, affiancate dalle banconote di 1 lira a 5 lire. Immancabile il ricordo di eventi importanti: il Cantagiro e l’inaugurazione delle scuole elementari e medie del 1960. Una mostra che resta nel cuore di molti, soprattutto di coloro che il boom economico lo hanno vissuto e oggi lo ripensano nostalgicamente. Marta Calcagno

Arquata: volontari sempre all'opera

Una festa dedicata all’antesignano del moderno fast food

Il Gruppo Rangers

“Arquata a…… tutta pizza!”

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’attività operativa e di prevenzione del GRV arquatese (Gruppo Rangers Volontari) anche in questa prima parte del 2019 il è stata intensa. Dieci rangers sono stati addestrati all’uso dl Defibrillatore –DAE e hanno seguito un “Corso Antincendio rischio Medio” e per l’incolumità pubblica. Anche quest’anno la Squadra Antincendio del GRV collabora con la Protezione Civile di Arquata Scrivia nell’attività di controllo del territorio e ha svolto presenza di ausilio allo spettacolo pirotecnico del 21 di giugno. A titolo di riepilogo segnaliamo che GVR nel 2018 ha espletato sei servizi di soccorso e ricerca dispersi in zone boschive, ventisette servizi di emergenza, ventidue servizi di prevenzione e monitoraggio ambiente, sedici esercitazioni, diciannove servizi di rappresentanza, nonché numerosi interventi nella cura del territorio in ordine soprattutto alla manutenzione delle aree verdi. Un’attività che tradotta in numeri si può riassumere nei 2.977 chilometri percorsi con i tre mezzi del Gruppo. Red.

S

i sente molto spesso dire che nei piccoli paesi si muore di noia, ma non tutti in posti è così: non è il caso infatti di Arquata Scrivia che, nonostante le sue dimensioni contenute, sa organizzare eventi tali da lasciare a bocca aperta comunità molto più grandi. Martedì 11 giugno 2019, si è svolto per il secondo anno consecutivo un evento, “Arquata a tutta pizza lievito, acrobazia e un po' di magia” che ha riscosso, in una fresca serata estiva, un grande successo di pubblico. Moltissime infatti le persone giunte ad Arquata per degustare le svariate tipologie del tipico prodotto gastronomico italiano: la “pizza”, da quella al tegamino alla più “cool” e amata dai giovani inserita nell’aperitivo che per l’occasione è diventato l’aperipizza. Il tutto con gli avventori como-

terlo anche quest’anno che è l’anno del turismo lento - prosegue l’assessore - Quale metodo più azzeccato poter degustare un buon cibo italiano e parallelamente godere in tranquillità delle bellezze che il borgo offre? Questo evento insieme a quelli che verranno aiuteranno a sviluppare una buona idea del territorio. - ci sottolinea Nicoletta Cucinella – Idea fondamentale se si vuole crescere”. Fausto Cavo damente seduti al centro della via principale di Arquata, sistemati in lunghi e chiassosi tavoloni o più intimi tavolini di fronte ai vari esercenti coinvolti nell’iniziativa e, tra un morso e una risata, assistere addirittura ad uno spettacolo proposto da pizzaioli acrobatici. “L’evento è nato l’anno scorso -

spiega l’assessore alla cultura Nicoletta Cucinella – quando il Ministero per i beni e le attività culturali (Ndr.: Mibac) aveva eletto il 2018 come l’anno del cibo italiano. Per noi non fu difficile individuare la pizza come cibo caratteristico di tutta la cultura della Penisola. Ma visto il notevole successo che ebbe l’evento, abbiamo deciso di ripe-

Inizia con questo numero la sua collaborazione con "l'inchiostro fresco" Fausto Cavo, di anni 33, abitante ad Arquata Scrivia e scrittore amatoriale. Fausto si occuperà di Arquata e del suo circondario e, assieme a Marta Calcagno, curerà le corrispondenze da Busalla, Ronco e Isola del Cantone.


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NUOVA LIBARNA E VALLE SCRIVIA

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Oltregiogo: Una risorsa inestimabile che crea lavoro e intelligente occupazione

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n nostro affezionato lettore, Nicolò Porcari di Novi Ligure, ha partecipato al concorso "Un nome per il turismo" indetto da Alexala in collaborazione con Il Piccolo e Radio Gold. La sua proposta, A.M.O. Alessandria Monferrato Oltregiogo, dopo esser stata selezionata da una giuria di esperti è risultata vincente con 1044 voti. Poché “l’inchiostro fresco” è la voce dell'Oltregiogo, non potevamo fare a meno di pubblicare il seguente articolo a firma di Nicolò Porcari che già è apparso su “Il Piccolo” e “Alessandria News”, dove l’autore parla con molta competenza del turismo in provincia di Alessandria.

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alorizzare le peculiarità locali mettendole a sistema, in un’ottica di integrazione delle tipicità territoriali: un network che possa sviluppare una visione “glocale” per promuovere e connettere la dimensione fast con quella slow, il globale con il locale”. Così ho concluso la mia tesi di laurea sulla Provincia di Alessandria, territorio di cerniera tra infrastrutture per la mobilità e opportunità di sviluppo territoriale generate dal turismo lento. Il mio progetto di sviluppo territoriale guarda allo slow tourism, a mio giudizio adatto alla nostra area perché caratterizzato dalle keywords lentezza, contaminazione, autenticità, sostenibilità ed emozione.

LE OFFERTE TURISTICHE DELLA PROVINCIA DI ALESSANDRIA Ma oggi la nostra provincia come si colloca all’interno del quadro turistico? Cosa ci raccontano i flussi che la riguardano? Negli ultimi anni vi è stato un forte incremento in numero di arrivi e presenze, tuttavia è necessario fare ancora molto per poterci definire una “meta turistica”. Il numero di turisti interessati alle nostre zone cresce ogni anno, però occorre far aumentare il numero medio di presenze, ovvero di notti spese nell’area di riferimento. Infatti le

Il turismo di “prossimità” gli elementi chiave, quindi, per creare un prodotto turistico che possa fare concorrenza a qualsiasi altra destinazione.

ricadute economiche sul territorio variano molto a seconda che il turista pernotti o meno. Non si tratta di una difficoltà, anzi trovo che sia una sfida e soprattutto una grande opportunità. Molte aree turistiche si trovano ad affrontare situazioni opposte, ovvero di saturazione del prodotto turistico, con conseguenti incognite future. A noi spetta il contrario. QUALI STRATEGIE? Cosa offrire, cosa vendere, come comunicare? Siamo una terra di mezzo tra Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia. Nel corso dei secoli la nostra posizione è stata strategica. Le interazioni con queste aree limitrofe hanno portato a influenze culturali, sociali, architettoniche, enogastronomiche, ecc. La Provincia di Alessandria è per me una sorta di unicuum, denso di

molteplici identità che costituiscono una ricchezza: poter vivere e assaporare differenti tipicità, frutto di commistioni e reciproche influenze. Da questa analisi nasce A.M.O. Alessandria Monferrato Oltregiogo dove Alessandria funge da cerniera tra queste regioni storiche, una zona di confine che racchiude le ricchezze di “un Piemonte

dal sapore ligure”. Non meno variegato è l’ambito paesaggistico: pianura, dolci pendii collinari, rilievi appenninici... e il mare tanto distante non è. Possiamo vantare storia, cultura ed eccellenze enogastronomiche esportate in tutto il mondo, nonché una natura in molte zone ancora poco antropizzata e un’importante biodiversità. Tutti

QUALI MEZZI IMPIEGARE? Ma come farlo? Dobbiamo far emergere ciò che ci rende unici, creare un’offerta turistica, ideare una strategia di marketing e comunicazione, fare rete tra operatori ed enti. Gli studi dimostrano quanto la sinergia sia un elemento vincente nel settore turistico, specialmente per aree, come l’alessandrino, molto variegate e che devono ancora emergere. Sono convinto che qualcosa si stia muovendo. Spesso mi viene chiesto quali opportunità future mi aspetto restando “in provincia”, come se da essa si dovesse solo scappare. Le esperienze in grandi città o all’estero sono fondamentali: io in primis

al momento studio e lavoro a Milano, ma credo fermamente che i territori spesso etichettati come secondari possano fornire numerose opportunità, soprattutto ai giovani. UN IMPEGNO COMUNE Sta a noi riscoprirne le potenzialità, individuare il giusto percorso e costruire il nostro futuro. Non a caso è sempre più diffuso il tema della “fuga dalla città”. Grazie alle varie attività in ambito turistico che svolgo sul territorio, ho la fortuna di incontrare giovani che pensano come me e con cui condivido la stessa voglia e determinazione di fare squadra per raggiungere l’obiettivo. Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio di grandi valori, un territorio d’amare, amiamolo tutti insieme, io lo A.M.O. Nicolò Porcari

Nel cuore della Valle Scrivia una storia di passione

Il Monte Reale

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i intitola “Monte Reale” l’ultima pubblicazione di Sergio Pedemonte e Alessio Schiavi, pubblicato da Sagep e presentato a Ronco Scrivia il 31 maggio al cinema Columbia, alla presenza del Sindaco della città, Rosa Oliveri, dell’editore, Bruno Guzzo e dell’editor, Fabrizio Fazzari. Presenti anche gli artisti della fotografia che si sono occupati del repertorio delle immagini: Mirco Bruzzone, Fabio Rox Rotondale ed Emanuele Sorrentino. Un libro di immagini, storia, paesaggio che ha come protagonista un’imponente montagna, situata all’estremità nord occidentale del Parco Regionale dell’Antola, sullo spartiacque tra la Val Vobbia e la Valle Scrivia, con a Nord Isola del Cantone e a Sud Ronco Scrivia (Ge), all’interno di un’area geografica di straordinaria suggestione, in cui la storia si è intrecciata

nei secoli a quella del paesaggio. È l’Appennino Ligure, aspro e accidentato, ma anche fecondo di vita , di cultura, di tradizioni. Gli autori ripercorrono sapientemente la storia di un’area millenaria mescolando aneddoti, vicende di vita vissuta, ricordi ai piedi del monte, fino ad arrivare ai tempi moderni, caratterizzati da altre storie, altrettanto importanti, “di passione e volontariato”, attaccamento alle radici e rivalutazione di un’area di grande bellezza. La passione di “salire sui monti” non solo per il pascolo, come avveniva in passato, ma per fare sport, soprattutto escursionismo, contagia gli abitanti delle valli pedemontane che organizzano sin dal passato vere e proprie gare e negli anni vengono create Associazioni di volontari. È dal ‘90 che “Gli Amici di Monte Reale” si adoperano per adempie-

re ai lavori necessari per la manutenzione della chiesa, del rifugio e dei percorsi naturalistici, cosicché in pochi anni il rifugio si dota di cucina, cisterna, servizi igienici, refettorio e un dormitorio con otto letti. (pure un pannello fotovoltaico per l’illuminazione ordinaria delle strutture). In questi anni lo spirito di gruppo,

ha reso fecondi tanti propositi di valorizzazione dell’area e l’amore per una terra che racchiude un passato indimenticabile, ha spinto l’associazionismo verso mete importanti. Dal 2005 gli “Amici di Monte Reale” inventano la “polentata”, ogni terza domenica di settembre, tantissime feste aggreganti orga-

nizzate dalle proloco e dalle numerosissime associazioni sportive che in tutto il corso dell’anno promuovono attività e gare. Volontari accomunati dalla passione per il territorio hanno lavorato per rendere il rifugio escursionistico (non gestito) è aperto al pubblico, oggi è meta di gruppi scout e gruppi sportivi. Il panorama sulla vetta è a 360°, in giornate limpide si piò anche intravvedere la Corsica. Sergio Pedemonte e Alessio Schiavi, hanno compiuto uno straordinario lavoro di ricerca archivistica, storica, indagando con puntiglio critico e attenzione alle fonti, cercando di far emergere la specificità della cultura e delle tradizioni dei luoghi, perché il loro ricordo non venga dimenticato e ai giovani resti un’eredità importante. Marta Calcagno

Bottega del Pane di Maurizio Salmaso

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NUOVA LIBARNA E VALLE SCRIVIA Riconfermato il sindaco uscente Loris Maieron

A Busalla vince la continuità

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e Rondinaria, la città dei paesi tra Novi e Ovada, si tinge di rosa con tre sindaci donna, a Busalla (Ge) a spuntarla su due candidate donne è il sindaco uscente Loris Maieron che si afferma su Paola Noli e Nunzia Acampora. Una battaglia molto combattuta perché tutte e tre le candidature erano “di peso” e ben radicate sul territorio. Ma a vincere forse è stato il desiderio degli elettori di vedere completato il programma già avviato dalla precedente amministrazione e al neo sindaco abbiamo chiesto un commento a caldo. “Siamo molto soddisfatti per il risultato ottenuto – ci dice subito Loris Maieron ricevendoci nel suo ufficio - perché, facendoci sentire ancor più responsabili nei confron-

IL PREMIO DUNQUE AL PROGRAMMA AVVIATO NEL PRECEDENTE MANDATO? Certo. Crediamo che il risultato elettorale sia il riconoscimento all’intera Giunta comunale per l’impegno profuso in questi ultimi cinque anni e che ci prepariamo a completare con lavori già pronti a partire.

ti di chi ci ha dato fiducia, potremo attuare la nostra idea di città che si basa su interventi significativi quali la viabilità, nuovi spazi d’aggregazione e sulla mitigazione del rischio

idrogeologico di alcuni rii che attraversano l’abitato, con particolare riferimento al Migliarese e al Chiappa in Busalla e ai tre rii che convergono nella zona di Prele a Sarissola”.

AD ESEMPIO? A breve partiranno i lavori negli edifici scolastici di Busalla e sono in corso i lavori per gli spogliatoi del campo sportivo da calcio a Sarissola e ci speriamo di terminare i lavori al manto in erba sintetica, per consentirne l’utilizzazione nella nuova stagione sportiva.

NEL SUO PROGRAMMA METTEVA IN EVIDENZA L’IMPORTANZA DELLA MANUTENZIONE. MANTERRÀ GLI IMPEGNI? Continueremo con le manutenzioni straordinarie di strade e illuminazione pubblica, ma per meglio seguire progetti in cantiere, oltre alla nuova squadra della Giunta comunale, sono state date deleghe anche a tutti i consiglieri, affinché ognuno possa dare il proprio contributo per il bene del paese. E VENIAMO AI NOMI: COME È COMPOSTA LA NUOVA GIUNTA? La nuova giunta è composta da

QUALCHE RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE? Approfitto di questo spazio per ringraziare di cuore Anna Lindner: nel precedente mandato ha fortemente voluto e ottenuto il rilancio dell’asilo nido, attuato numerose iniziative con le scuole, dai corsi integrativi alla mensa bio e molto altro nel campo del sociale.

A colloquio con il neo sindaco Natale Gatto

Isola del Cantone cambia rotta

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e elezioni dello scorso 26 maggio hanno decretato un cambiamento che si può dire “epocale” nella storia politica del comune di Isola del Cantone che dopo quasi un ventennio di governo di Centrosinistra fa rimbalzare il pallone sulla partito della Lega. Il nuovo sindaco ex imprenditore Natale Gatto, classe 1945, instauratosi con l’84% delle preferenze sull’avversario ex sindacalista Armando Gamalero fermo al 16% precisa: “Il cambiamento di rotta da parte dei cittadini di Isola è dovuto più ad un programma ricco

di propositi che per un semplice colore politico. Nei piccoli centri – ci spiega infatti il neo sindaco - le persone ti votano se hai voglia di fare; i tanti anni di governo delle amministrazioni precedenti sono stati deludenti e il comune si è spopolato di attività ed iniziative, ed io stesso stufo di questa gestione mi sono messo in gioco per sbloccare la situazione”. E in questo senso Natale Gatto ci conferma che si dedicherà, senza perdere un minuto di tempo, a realizzare il suo programma molto che riguarderà in primis lo sviluppo delle infrastrutture

di questo esteso comune per renderlo appetibile e per collegarlo al meglio con Genova il suo porto. Tutto ciò per rilanciare l’occupazione locale, data la chiusura negli ultimi decenni di numerose attività produttive. Non mancano oltretutto idee sulla gestione di iniziative culturali per tenere vive le tradizioni e tramandarle ai giovani e per favorire il “turismo di prossimità”, perlopiù per i genovesi, che molti anni fa frequentavano il comune anche per via delle bellezze paesaggistiche ed architettoniche locali come ad esempio il Santuario di Tuscia

del XVII, “ma che negli ultimi anni - precisa il sindaco – non sono più stati attratti da un comune che è diventato una sorta di dormitorio”. - Altri propositi interessanti riguardano la sensibilizzazione dei cittadini verso il rispetto per l’ambiente come l’istituzione dell’iniziativa “Io amo Isola e tu?” in cui gli iscritti che sono già cinquanta regolarmente tutelati, operano per tenere pulito dai rifiuti il paese. In conclusione della nostra intervista, il neo sindaco ha toccato un tema a lui caro: quello della sicurezza esprimendo l’idea di

Francesca Tavella, Laura Repetto, Fabrizio Fazzari e Marco Repetto, che sarà anche il vicesindaco con l’incarico di assessore ai Lavori Pubblici; a Fabrizio Fazzari, già impegnato per gli eventi estivi, come il “Giovediamoci” e il Festival dello Spazio, ho aggiunto alle precedenti deleghe – cultura, biblioteca, sport e relazioni esterne – anche “Industria, artigianato e agricoltura”; Francesca Tavella oltre a occuparsi di manutenzioni, parchi e giardini e igiene urbana ha preso in carico la delicata delega all’ambiente e, infine, Laura Repetto, nuova nomina, che si occuperà di “Servizi Sociali e Pubblica Istruzione”.

aumentare la vigilanza. Verranno realizzate tutte queste iniziative? Per ora ci limitiamo al porre i nostri migliori auguri alla nuova amministrazione.

PER CONCLUDERE, QUALE SARÀ LA PUNTA DI DIAMANTE DELLA NUOVA AMMINISTRAZIONE? Cardine del nostro operato sarà l’apertura al dialogo con i cittadini, le associazioni e le istituzioni. L’interazione con questi ci permetterà di raccogliere quei suggerimenti che ci consentiranno di indirizzare al meglio le risorse disponibili.

Fausto Cavo

Fabio Cavo

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NUOVA LIBARNA E VALLE SCRIVIA Peruzzo "Cavaliere della Repubblica"

Onorificenze

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’erboristeria cambia volto e continua nel suo progresso, senza dimenticare il passato. Il settore infatti continua imperterrito nella sua crescita, ottenendo enormi successi, coronati, addirittura, da prestigiose onorificenze. L’uomo simbolo di tale settore nell'Alto Monferrato e nell'Oltregiogo, è sicuramente Sebastiano Peruzzo, che nel corso degli anni ha valorizzato l’arte delle erbe, concretizzato con un progetto imprenditoriale che ha preso forma con l'Erbaflor di Basaluzzo. Innovazione abbinata a costanza e duro lavoro, questi fattori hanno permesso all’imprenditore Peruzzo di raggiungere un successo, non solo economico, ma anche e soprattutto culturale coronato, con l'assegnazione del titolo di “Cavaliere della Repubblica”, conferitogli dal Prefetto di Alessandria il 2 giugno 2019 durante la ricorrenza della “Festa della Repubblica”. “Il traguardo più grande, che va oltre questo riconoscimento- ci ha detto Peruzzo- è stato il riuscire a trasformare il lavoro antico dell’erborista, che ho ereditato da mio padre, in un moderno progetto imprenditoriale, per garantire sicurezza e benessere ai miei clienti, che nel corso del tempo sono diventati miei cari amici”. Sotto i capannoni della Erbaflor, visitando i vari reparti, ove opera un personale altamente specializzato (Ndr.: per i responsabili di settore la laurea in farmacia è un obbligo), si può ravvisare in primis dai macchinari utilizzati una cura per il prodotto che parte a monte dall'importanza del lavoro manuale delle materie prime. I responsabili della produzione ci spiegano infatti che ogni prodotto è controllato e garantito dal Ministero della Sanità. In questo senso la preparazione e la professionalità dei dipendenti è di fondamentale importanza per un'impresa di tal genere I dipendenti infatti vengono ricercati dalla Erbaflor in base alle qualifiche, ma anche attraverso una selezione a livello locale non solo per fornire lavoro alle persone del posto, ma anche per preparare futuri erboristi in loco. Ed è proprio in questo senso che Sebastiano Peruzzo da noi interpellato, ci ha detto che dedica il suo successo alla famiglia e alle maestranze, precisandoci che questa onorificenza non l’ha cambiato, ma solo reso orgoglioso. Pietro Caneva

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Ottima affermazione degli studenti dell'Amaldi di Novi Ligure a Bardonecchia

Math 2019: Due sul podio A

lberto Coscia che frequenta la classe 4°B indirizzo scientifico del liceo Amaldi di Novi e suo fratello Leonardo iscritto alla classe 3°A indirizzo Scienze applicate dell’istituto di via Mameli, si sono imposti a “Math 2019” svoltosi a Bardonecchia. I pluripremiati fratelli Coscia si impongono come i migliori nella risoluzione dei problemi per le classi terze e quarte allo stage di matematica e “Math 2019’’, evento organizzato dall’associazione Subalpina “Mathesis’’ in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino ed il contributo della Compagnia “San Paolo’’. L’obbiettivo dello stage è quello di approfondire diversi temi ma-

Alberto e Leonardo insieme a Samuele Carrea e Davide Demicheli, giunti secondi, e ai docenti Danilo Ferrarotti e Claudia Lucon

tematici uscendo dagli schemi scolastici a cui sono abituati i ragazzi: sia i contenuti che le modalità di lavoro sono infatti predisposti per sviluppare la creatività

e lo scambio di esperienze tra gli alunni di scuole provenienti da tutta la regione. Nei tre giorni passati a Bardonecchia i ragazzi sono impegnati in lezioni mattu-

tine e pomeridiane, in cui vengono proposti problemi stimolanti per fissare i concetti imparati. Al fine di verificare le conoscenze apprese, l’ultimo giorno viene presentata agli studenti una caccia al tesoro con quesiti di diversa difficoltà. Tra i 29 studenti del Liceo “Amaldi’’ accompagnati dai docenti Claudia Lucon, Danilo Ferrarotti e Maria Maddalena Ridella, spiccano anche i nomi di Samuele Carrea della classe 4°I indirizzo Scienze applicate e Davide Demicheli della classe 4°B liceo scientifico, arrivati secondi nella gara sui problemi riservati al triennio. Alessio Ciancia

Novi Ligure: i Leoni di Liguria tornano per un giorno nella loro città

Grande Raduno alla “Luigi Giorgi”

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omenica 16 giugno 2019 a Novi Ligure si è svolto il consueto grande raduno degli ex militari del glorioso 157° Reggimento Fanteria “Liguria”, meglio noti come i “Leoni di Liguria,” ovvero le famose “Cravatte rosse”, così chiamate per il loro eroico comportamento nella battaglia di Monte Zovetto nel giugno del 1916, sull’Altopiano di Asiago, e poi sul Monte

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Il colonnello Domenico De Simone e i suoi uomini

Pasubio (luglio – novembre 1916), guadagnandosi una medaglia d’o-

ro e una d’argento. E proprio per ricordare quegli eroici comportamenti dei fanti della “Liguria” durante la Prima Guerra Mondiale, ogni anno si

ritrovano a Novi Ligure i militari di questo Reggimento, dal 1975, nel quadro del riordino delle Forze Armate, inquadrato come 157° battaglione motorizzato “Liguria”. Per tenere viva la memoria Novi di questo battaglione, ancora caro nel ricordo dei novesi, il 16 giugno alla ex caserma “Giorgi” alle ore 10,30 si è svolta alla presenza dei molti commilitoni e delle Autorità locali, tra la commozione generale, la cerimonia dell’Alzabandiera. Gian Battista Cassulo


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ESTATE 2019

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SPECIALE AMBIENTE

alla scoperta del nostro territorio

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CLUB ALPINO ITALIANO sede di Novi Ligure, via Verdi, 37 Per iscrizioni ed informazioni: mercoledì 18.00 -19.00 e il venerdì 21.00 - 23.00 In orario di apertura della sede contattare: 324 9898748 Negli altri orari: 348 2605707

“Sospesi tra il mare e le montagne: turismo dolce a Dolceacqua ed Apricale, ed escursione sulle Alpi Liguri alla ricerca del Giglio Pomponio e alla scoperta del Vallo Alpino dei Balconi di Marta”

1° e 2 giugno: natura, storia e cultura

A

rrivare a Dolceacqua, (provincia di Imperia poco sopra Ventimiglia) è un po' un viaggio nel tempo, un borgo medievale attraversato da un dedalo di caruggi che da lungo il fiume (Nervia) salgono fino a raggiungere il castello Doria sul colmo del colle ai piedi del Monte Rebuffao. Sul lato opposto del fiume collegati dal ponte romanico, che ha ispirato diverse opere di Monet, si sviluppa il borgo nuovo. Piccoli negozietti discreti si affacciano sulle vie, un po’ di artigianato e gallerie d'arte, e poi in un affranto ecco uno di quei piccoli gioielli che non bisogna assolutamente perdere: Visionarum. Un piccolo cinema in cui la visione è 4D, alle immagini a tre dimensioni si susseguono profumi che si diffondono per la piccola sala tutta intarsiata di legno, si sente la brezza del vento su i nostri visi, sul soffitto e le pareti si susseguono le immagini, i nostri sensi sono tutti coinvolti e immersi nella scoperta della val Nervia nel susseguirsi delle stagioni, un volo di farfalle chiude questo viaggio. Si accendono le luci e compare l'artefice di questa piccola meraviglia, quasi un

folletto, questo signore mite, ha dedicato la sua vita alla passione per il cinema e a l'amore della sua valle, il piacere del viaggio e della conoscenza e la dedizione per il lavoro del legno, è lui che realizza tutti i documentari che vengono proiettati ed è sempre lui che si occupa della bellezza di questo scrigno di legno intarsiato. Ebbri di tutto ciò ci lasciamo alle spalle Dolceacqua per raggiungere la vicina Apricale, il cui nome significa “esposto al sole”. La piazza centrale del paese si trova in cima all'altura su cui si sviluppa il paese, molto scenografica vi si affacciano le chiese, la sede del Municipio e una classica trattoria di paese, poco più su il piccolo castello della Lucertola ospita un ricco museo e le rappresentazioni notturne estive all'aperto del Teatro della Tosse di Genova su scenografie di Lele Luzzati. Apricale è un borgo frequentato e amato dagli artisti, soprattutto da pittori, che hanno dipinto una cinquantina di murales sulle facciate delle case. Se guardate bene il campanile della Chiesa scoprirete unabicicletta rivolta verso l'alto, un’installazione di arte contempo-

ranea. Abbiamo visitato due dei borghi più belli d'Italia... adesso ci aspetta l'alta montagna. BALCONI DI MARTA (2122 M) Luogo di partenza: Rifugio “F. Allavena” in località Colla Melosa (1541m) – Pigna (IM), raggiungibile da Ventimiglia attraverso la Val Nervia e la Colla Langan. Circa ore 3,30 di marcia, il percorso si sviluppa per la maggior parte della lunghezza su una strada ex militare, dislivello max 650 m, difficoltà E, escursionistica adatta anche a giovani camminatori, monitorare un po' i tempi perché lo sviluppo anche se semplice si svolge su circa 22 km tra andata e ritorno. Il Balcone di Marta è un costone roccioso che si protende dalla Cima Marta situata sullo spartiacque di tra la Valle Argentina e Roja verso la parte meridiana di quest'ultima. ALLA RICERCA DEL GIGLIO POMPONIO Tra le lingue di neve che abbiamo incontrato sul cammino, luogo ideale per una pausa per giocare a palle di neve (vista mare, ai primi di giugno) e diventare gli imman-

cabili bersagli dei bambini che fanno parte del gruppo, ci si fanno incontro distese di prati ricche di diverse fioriture: i crocchi...o volgarmente i bucaneve, e la genziana che tinge di un intenso blu scuro le distese d'erba, ma del giglio pomponio, dai particolari petali rosso mattone ripiegati all'indietro nessuna traccia, deve ancora fiorire!(è un endemismo ligure-provenzale segnalato in Italia solo in questa zona ed è una specie protetta).

IL CASTELLO DI MARTA Tra il Balcone di Marta e la sottostante altura chiamata Castello di Marta fu realizzato dagli alpini tra il 1938 e il 1940 il più vasto complesso fortificato in caverna del Vallo Alpino occidentale. Il complesso si sviluppa orizzontalmente su una lunghezza di circa 550 m e su una profondità di 135 m, come un palazzo di 45 piani! È composto da una batteria di artiglieria e da due centri di resistenza di fanteria, con i locali di servizio: ricovero

del personale, gruppo elettrogeno, riserva d'acqua, cucine e latrine. Dopo la modifica del confine tra Italia e Francia successivo alla II Guerra Mondiale, quest'opera monumentale, come le altre simili dei dintorni, sono passate in territorio francese. Purtroppo non c'è nessuna targa o cartello in questi luoghi, sia come testimonianza e memoria storica, sia contenenti informazioni sulla sicurezza della visita. La visita interna del Vallo è emozionante e affascinante, malgrado sia stato spogliato di tutto il materiale trasportabile, si susseguono lunghe rampe di scale e lunghi corridoi in discesa, le condizioni dei luoghi sono generalmente buone, (comunque i gestori del rifugio Allavena forniscono tutte le notizie necessarie all'accessibilità, oltre alla possibilità di poter usufruire di una visita guidata). Per percorrerlo interamente ci vuole più di un'ora, bisogna essere muniti di luce frontale ed essere adeguatamente coperti vista la presenza di correnti d'aria, e prestare attenzione ai tratti scivolosi... ma ne vale la pena! Mela Cocozza

Nel 2003 in Italia si afferma la corsa in montagna

In Val Borbera si fa Trail-Running

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on la stagione estiva la voglia di passare del tempo all’aria aperta e di mantenersi in forma diventa quasi una necessità per tutti noi. Tra gli sport in crescita in questo senso troviamo il Trail Running. Ad illustrarci questa disciplina c’è Fulvio Massa, fisioterapista, giornalista e tecnico della Nazionale Italiana di Trail Running. COME È NATA LA SUA PASSIONE PER IL TRAIL RUNNING? Ho sempre amato praticare escursionismo in montagna ma il vero rapporto con il Trail Running inizia nel 1985. In quel periodo mi trasferisco a Torino per intrapren-

dere il mio percorso universitario in Scienze Motorie e lì, casualmente, inizio ad avvicinarmi agli ambienti della corsa in montagna, tesserandomi per una società podistica della Val Susa. Ma la vera passione nasce poco dopo durante un corso di studi in Francia, durante il quale vengo a conoscenza del Trail Running, sport a quel tempo già ampiamente praticato in Francia e negli Stati Uniti. Il grande interesse per questa disciplina, che mi permetteva di conciliare l’amore per lo sport, la montagna e le mie conoscenze scientifiche derivanti dagli studi universitari, crebbe a tal punto da divenire oggetto della mia tesi di laurea nel 1992, di una costante collaborazione con

la rivista “Correre” nel corso della quale mi iscrissi all’Ordine dei Giornalisti, di tre libri ed oltre 100 pubblicazioni. Attualmente seguo la nazionale italiana e proprio questa interazione con atleti di alto livello mi consente di esercitare al meglio la mia attività di fisioterapista, riabilitatore e riatletizzatore. SI STA DIFFONDENDO LA CONOSCENZA DEL TRAIL RUNNING IN ITALIA? Negli ultimi dieci anni in Italia il Trail Running ha avuto uno sviluppo enorme, passando da uno sport di nicchia ad una disciplina ad ampia diffusione con migliaia di sportivi praticanti e centinaia di gare su tutto il territorio italiano.

Basti pesare che la rivista Correre, principale organo di stampa nazionale sul podismo, pubblicò un primo articolo a mia firma su questa disciplina già nel 2003, anno che ha sancito la partenza e l’ufficializzazione di questo sport in Italia. QUALI SONO I PROGRAMMI PER QUESTA STAGIONE ESTIVA? Il pieno della stagione agonistica è ricompreso tra maggio a ottobre, per poi subire un calo fisiologico nei mesi invernali dovuto alla presenza di neve nei territori montani. Nei mesi più freddi la maggior parte delle competizioni si tiene nel centro-sud Italia o in prossimità del mare. Proprio recentemente,

a inizio giugno, si sono tenuti in Portogallo i campionati del mondo, dove la Nazionale Italiana ha ben figurato classificandosi quarta con il team maschile e quinta con il team femminile. COSA MI PUÒ DIRE SULLA RECENTE COMPETIZIONE “PORTE DI PIETRA” IN VAL BORBERA? “Porte di Pietra”, organizzata dalla Associazione Sportiva “Gli Orsi” per il quattordicesimo anno consecutivo, rappresenta una delle più importanti manifestazioni sportive che si svolgono nella nostra Provincia, sia per la sua storicità sia per la valorizzazione del territorio della Val Borbera. In questo senso

i l legame con il territorio è un vero punto di forza, sia per quanto riguarda il rispetto per l’ambiente, sia per il rapporto che intercorre con gli abitanti, le Proloco e la Forestale, che ci forniscono sempre un grande aiuto nel corso di tutta la giornata. La manifestazione infine si presta ogni anno come attività di promozione, non solo del Trail Running in sè, ma anche della stessa Val Borbera, in un’ottica incrementale del turismo tra natura e sapori del territorio. Samantha Brussolo


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l’inchiostro fresco Giugno 2019

AMMINISTRATIVE 2019


Giugno 2019

 Le rubriche de RESPONSABILITA' DEL TITOLARE DI UN BLOG

p Dall vostra parte Dalla

Avv. Fabiana Rovegno

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na rec recente ente ent te sent ssentenza entenzaa della C i h aff ffermato la Cassazione ha responsabilità penale del titolare di un blog per il reato di diffamazione per non aver rimosso dei contenuti offensivi da altri pubblicati pur essendone a conoscenza. La Suprema Corte, infatti, ha ritenuto di non accogliere le difese svolte dall'imputato che invocava a suo favore la circostanza per cui avrebbe provveduto, appena intimato dall'autorità giudiziaria, all'immediata cancellazione dei commenti denigratori pubblicati sul suo blog. In particolare i Giudici hanno affermato che la responsabilità è riconducibile al fatto che il gestore del sito, nonostante sia a conoscenza della pubblicazione offensiva, non si attivi tempestivamente a rimuoverla, finendo così per rendersi partecipe della condotta diffamatoria, in quanto il suo comportamento omissivo consentirebbe la divulgazione delle notizie diffamatorie. Infatti la peculiarità del ragionamento svolto dalla Cassazione è che viene attribuita una responsabilità penale al titolare del blog anche qualora non vi sia un comportamento attivo di quest’ultimo. Analogamente, in un caso precedente, la Corte aveva deciso per la responsabilità penale del titolare di un sito, in concorso con il commentatore, per il solo fatto di non aver cancellato il contenuto illecito, nonostante avesse ricevuto una diffida alla rimozione da parte dei legali della persona offesa. Vi è distinzione tra blog con filtri preventivi e blog non moderati? Le due sentenze di Cassazione di cui si è parlato finora riguardano blog non dotati di filtri preventivi, in cui il commentatore può liberamente pubblicare senza necessità di una preventiva approvazione da parte del blogger.

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Infatti la particolarità sta proprio nel fatto che mentre nel caso di blog moderati l’autorizzazione da parte del titolare di un commento offensivo rende evidente la sua condotta concorsuale, nell’ipotesi di blog senza filtri imputare al responsabile del sito un comportamento diffamatorio in ragione della pubblicazione effettuata da un terzo potrebbe apparire meno scontato. Si consideri infatti che il rischio è che siccome spesso il commentatore si nasconde dietro l’anonimato la responsabilità potrebbe più facilmente ricadere sul solo responsabile del blog essendo soggetto più agevolmente individuabile. Pertanto alla luce delle recenti sentenze il titolare del blog può andare incontro a una responsabilità per diffamazione qualora non cancelli tempestivamente il commento offensivo e a quel punto invocare la mancata conoscenza della pubblicazione potrebbe risultare un argomento difensivo difficilmente sostenibile per il blogger che, come spesso accade, partecipi attivamente alle discussioni del blog o che aggiorni costantemente il sito. Avv. Fabiana Rovegno

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IL PLAGIO CI SALVERÀ

opo l’uscita del disco My Sweet Lord di George Harrison, che divenne un successo mondiale tra il 1971 e il 1975, gli eredi dell’autore del brano He’s So Fine, tale Ronnie Mack, e la casa editrice Bright Tunes, ravvisarono una certa somiglianza con il brano dell’ex-Beatles. Gli eredi e Bright Tunes diedero quindi causa a George Harrison e, tra i convenuti, anche ad Apple Records Ltd, con l’accusa di plagio musicale. La controversia giunse “a sentenza” nel settembre 1976. George Harrison presenziò alle udienze, portandosi in aula, talora, una chitarra. Ogni parte chiamò a deporre degli esperti musicali a supporto delle rispettive tesi. La corte giudicò colpevole George Harrison di “plagio inconsapevole”: entrambi i brani hanno un titolo di tre parole; un accordo iniziale in scala tonale maggiore; un tempo simile; e, nelle sezioni B di entrambe, la melodia è simile (e sappiamo che – come ha scritto anche la Corte di Appello di Milano nel caso italiano Carrisi-Al Bano contro M. Jackson, “nel campo della musica leggera è la melodia l’elemento che individua l’opera, perché assorbe in sé il nucleo creativo dell’autore, rendendo riconoscibile una canzone, ossia ciò che, con immediatezza, viene percepito dall'ascoltatore medio”). Nel brano di Harrison era presente la “chitarra slide” e le parole erano diverse. Ma il problema era che He's So Fine, nel 1963, aveva raggiunto il 1° posto nelle classifiche USA (e un Lennon alquanto acido disse in un’intervista: “George forse pensava che Shiva gliela avrebbe fatta passare liscia”). Fu la più celebre causa di plagio musicale, anche per il risarcimento del danno liquidato: circa 1.600.000 $ nel 1976 (1/3 dei proventi delle vendite). La criptomnesia è alla base del plagio inconsapevole: si reputa, in “buona fede”, che un’idea (o un’opera di regola “artistica”) sia originale. Il fenomeno è legato al controllo delle fonti di cognizione: il dato viene acquisito e memorizzato; ma si perde il ricordo di come e dove ciò sia avvenuto. Pensiamo a Nietzsche il quale, per il Così Parlò Zarathustra avrebbe attinto da Stirner, dall’opera L’Unico e la Sua Proprietà

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l’inchiostro l’i i nchiostrr o fresco

(ma inconsciamente, dice Jung). Il plagio - più o meno voluto - è sempre esistito, perché l’opera dell’ingegno è per sua natura “esposta al pubblico” e riproducibile. La stampa è stato il primo procedimento di riproduzione seriale. Siamo poi passati alla fotografia. Oggi, però, dobbiamo fare i conti con il copy & paste, imperante in ogni settore: questa è la nota che domina la “società della sostituzione”: dove tutto è già stato detto e visto e dove si procede non più (o non solo) interpretando i fatti o dando corpo alla fantasia, ma assemblando spezzoni e sequenze d’altri, sino a rendere irriconoscibile il prodotto originale. Esistono ancora, pertanto, dei limiti (legali?) dove la tecnica consente la fruizione e la manipolazione universale di un’opera? Oggi – ci ricorda W. Benjamin - a chi appartengono i marcatori tipici dell’artista e dell’intellettuale: genio, creatività, valore eterno e mistero? Il “copia e incolla” è uno strumento di falsificazione diabolico, perché suo tramite “si dice il falso senza mentire” [J. Deridda]. Il plagio, dunque, è morale e libero, ed appaga anche esteticamente. E’ la ragione, purtroppo, che è sonnolenta, si direbbe anestetizzata. Per questo, oramai, i mostri hanno preso corpo e ci controllano. Massimo A. Chiocca


Maggio 2019

 Le rubriche de l’inchiostro l’inchios ios oss tro o ffresc fresco resc rre esco

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Giugno Gi iuugno ggnoo 20 22019 01 19

A Aralia: la perfetta ddecorazione verdee pper e casa e giardino no

LIBRI DA NON PERDERE

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'aralia è una splendida pianta verde, decisamente decorativa, ma anche molto rustica. Si adatta bene in interno, ma, grazie alla sua resistenza al freddo, può essere coltivata anche all'esterno. Sono poche le caratteristiche da ricordare per questa bella pianta. Quello che ama di meno sono i raggi diretti del sole, soprattutto in estate: sistemala in una posizione ombrata in giardino, oppure in una stanza luminosa nel caso dell'appartamento. In quest'ultimo caso, devi ricordare, però, che non tollera l'aria secca del riscaldamento in inverno: meglio una stanza luminosa e freddina di un caldo salotto; piuttosto, mettila sul balcone! Il terreno deve essere sempre ben umido (non zuppo), con frequenti annaffiature estive, mentre possono essere più rade in inverno. E' una pianta davvero semplice da curare e, con pochi accorgimenti, può dare grandi soddisfazioni anche a chi non ha il pollice proprio verde!

G

iovedì 27 giugno il salone Déjà –Vu Lounge Bar, locale attiguo al Dopolavoro Ferroviario in Piazza Falcone Borsellino a Novi Ligure, è stata la location di un incontro culturale, dedicato, da una parte, al ricordo di Dino Bergaglio e, dall'altra, alla presentazione della rivista Novinostra-In Novitate. L'appuntamento è iniziato alle

Simona

Il Mondo visto da a della Paros cuore e anim

Novinostra-In Novitate. Il direttore, Andrea Sisti, che ha curato la pubblicazione del libro di Bergaglio, ha presentato questo lavoro, tracciandone una breve sintesi. Erano presenti anche Francesco Melone e Renzo Piccinini, Presidenti rispettivamente della Società Storica del Novese e del Centro Studi “In Novitate”. Pietro Caneva

Il capostazione di Capriata d'Orba

Ester… nando…!!! Riflessioni a ruota libera di Ester Matis

grecia

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uesto mese, per festeggiare l’arrivo dell’estate, vogliamo portarvi al caldo, al sole e al mare. Allora quale luogo migliore di un Paese dove il cuore rimane lì tutto l’anno in letargo, per risvegliarsi magicamente tutte le estati: la Grecia. Partiamo per le isole Cicladi dove tutto è più bianco e azzurro, e precisamente per Paros, la terza isola per grandezza di questo favoloso arcipelago. Per arrivare in questo luogo magico bisogna atterrare sull’isola di Mykonos e con circa 40 minuti di traghetto si lascia alle spalle la confusione dell’isola mondana per eccellenza per arrivare in una Grecia più a misura d’uomo e più genuina. Già dal traghetto, all’arrivo si scorge il capoluogo dell’isola, Parikia, con il suo lungomare con le taverne e i localini bianchi e blu dove ad attendervi vi saranno gli immancabili “padroni” dell’isola, i gatti. Il gioiello dell’isola è sicuramente Naoussa, paesino tutto abbarbicato intorno al suo porticciolo, dove potrete ammirare le barchette dei pescatori e i tipici polpi stesi al sole. Paros è un’isola per tutti, gli amanti del mare troveranno moltissime e bellissime spiagge di sabbia, di cui la più particolare è quella che vedete in foto: Kolymbithres, famosa per i suoi affioramenti rocciosi di granito che il mare e il vento ha scolpito come sculture; è un’isola anche per i giovani in quanto troveranno anche tanti locali notturni. Per chi non può partire fisicamente ma vuole viaggiare con la mente può guardare il film “Immaturi” di Paolo Genovese. Non vi resta che partire per raggiungere nuovamente il vostro cuore che vi ha aspettato là dove l’azzurro del mare e del cielo si fonde con il bianco delle case.

Il mondo a portata

17.30, quando Lorenzo Robbiano, ha presentato l’ultimo libro, “La romantica tramvia Novi – Ovada”, dell'indimenticabile Dino Bergaglio, dirigente ferroviario e apprezzato storico novese. Dal libro traspare lo stile di Dino Bergaglio ed il suo attaccamento verso questa linea ferroviaria, purtroppo dismessa nel 1952, definita da lui “romantica”. La tramvia infatti rappresentava tava, tra la fine del XIX e la pri prima metà del XX secolo, un collegamento essenziale pe per il territorio del novese, ra rammagliandolo a quello de dell'ovadese. Il Centro Studi In Novita tate si è fatto carico della sstampa del libro, come oomaggio alla figura ddell'autore. La sua presentazione è avvenuta unitamente alla presentazione della già citata rivista

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Permessi premio e pallottole

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orrei considerare rapidamente due risvolti della strana Italia in cui stiamo vivendo: dopo una vita di latitanza, il pluriomicida dei Pac (sigla che sta per: proletari armati per il comunismo… roba da matti!) Cesare Battisti ormai sessantaquattrenne, viene condannato in Italia all’ergastolo. Hanno cercato di fargli ottenere trent’anni, che con lo sconto, i saldi di fine stagione e il presofferto (?) sarebbero calati a venti e qualche mese. Povero! E invece nisba, carcere a vita. Ma allora che c’entrano i permessi? Forse per farsi perdonare dello sgarbo di non avergli voluto fissare una pena che avrebbe scontato fin oltre gli ottanta anni, hanno pensato che era meglio fare l’en plein, con la clausola che tra tre anni o poco più scatterà il diritto a dei permessi. Ovvero, un condannato all’ergastolo potrà uscire a farsi i suoi giretti ogni tanto. Inorridisco. Tanto valeva che lo avessero lasciato libero di scorazzare in Bolivia, invece di scomodare tutto sto casino per riportarlo qua a spese nostre e

poi usargli pure dei riguardi. Col rischio che costui se la svigni durante una delle speciali libere uscite. Sarebbe il colmo. Magari lo vedremo prossimamente ospite della Gruber o di Formigli a parlarci dei suoi libri, sì perché il “signore” è diventato pure romanziere. Del resto Toni Negri non è stato ospite tv del caro, vecchio e “vorace” Augias, a presentare un suo libro? Ma cosa avranno mai da insegnarci questi esimi avanzi di galera? Sull’altro fronte o altra faccia della medaglia italiana, abbiamo un Ministro dell’Interno che durante l’ultima campagna elettorale è stato accusato di ogni nefandezza, tra le altre cose perché argomento di un libro intervista pubblicato (dalla giornalista che lo ha scritto) presso una casa editrice vicina a Casa Pound. Il volume sarebbe stato presentato in occasione del Salone del libro di Torino, ma le polemiche sono salite ad un tale livello che il libro è stato fatto ritirare dal Salone. Intanto il pluripregiudicato Chiruzzi, qualche stand più in là, presenta guarda caso il frutto delle sue

fatiche dove insegna che rapinare è bello (evidentemente la galera partorisce miracoli letterari)! Non parliamo poi dell’onnipresente e inossidabile Mein Kampf di un certo A. Hitler… Sempre durante la campagna elettorale appena conclusasi, bene, dico io, in barba a cattiverie e diffamazioni, il “fascista” Salvini ha continuato a ricevere le quotidiane lettere minatorie e addirittura una contenente pallottole. Fortuna vuole che buona parte degli italiani ancora ragionano, la campagna d’odio si ritorce contro gli irriducibili antidemocratici e persino il Piemonte si sveglia dal suo sonno cronico. E ora vediamo un po’ se tra qualche tempo da Palazzo Lascaris uscirà di nuovo casualmente qualche storia di scontrini fasulli o mutande verdi. Ester Matis


Sergio Scolaro

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La Campese presenta le novità per la stagione 2019-2020

Un settore giovanile in crescita

C

ampo Ligure, venerdì 7 giugno, presso il campo sportivo comunale “Oliveri Luigi e Pasquale”, la dirigenza della Campese FBC ha presentato il programma per la stagione sportiva 2019 - 2020. Molte le novità annunciate, soprattutto per quanto riguarda il settore giovanile che potrà contare sul supporto e sulla presenza di due importanti figure del mondo del calcio professionistico, Luca Cavallo e Roberto Castagna. Alla presentazione era presente la Dirigente Scolastica Dott.ssa Ivana Ottonello che nel suo inter-

S

vento ha sottolineato l’importanza del nuovo progetto, che vedrà coinvo coinvolta anh lla scuola l per riche uscire a seguire un percorso che accompagni nel modo migliore i bambini ed i giovanissimi nel mondo del calcio. L’incontro si è concluso, di fronte ai numerosi presenti, con la pre-

miazione dei giovani draghetti da parte del neoeletto Sindaco di Campo Ligure Giovanni Oliveri che, insieme al neo Assessore allo sport Andrea Leoncini, ha portato i saluti dell’Amministrazione e i migliori auguri per una stagione ricca di soddisfazioni. All’evento era presente anche la telecamera di TeleMasone e de l’inchiostro fresco che ha realizzato un servizio filmato visibile sia sulla pagina facebook del giornale, sia su http://www.inchiostrofresco.it/wp/

Il liceo Amaldi secondo ai nazionali

Un sorriso per la vita

Badminton

tutte le persone che hanno aderito alla manifestazione. Sabato 15 giugno, poi, presso il Campo Sportivo “Stefano Rapetti”, di Silvano d'Orba, si è svolta la manifestazione pro Telethon e Ospedale Gaslini di Genova, "Un sorriso per la vita", con un incontro calcistico tra le giovanili del Genoa, Boys calcio 2004, Ovadese-silvanese, Vecchie glorie Genoa e Vecchie glorie Silvanesi. Il tutto sempre organizzato da Car-

melo e Daniele Barca, dal gruppo Boys calcio 2004, dalla Sportiva di Silvano d'Orba e da Valentina dell'Albergo Ristorante Italia di Silvano d'Orba. Alla manifestazione hanno partecipato anche Claudio Onofri e Thomas Skuravy del Genoa! Alla fine gli incassi delle donazioni all’ingresso e dalla squadra delle Vecchie Glorie Silvanesi sono stati di Euro 710, che verranno divisi tra Telethon e Gaslini. Red

I

l liceo scientifico statale “Amaldi” è la capitale del badminton italiano a livello giovanile: le sue formazioni, sia quella maschile che quella femminile, hanno infatti ottenuto il secondo posto assoluto ai campionati studenteschi svoltisi a Maracalagonis in Sardegna. Un risultato eccezionale e che conferma il miglioramento, anno dopo anno, della scuola in questa disciplina: lo scorso anno si erano qualificati per la fase nazionale solo i ragazzi che erano giunti terzi. I ragazzi, guidati dal docente di Scienze motorie Marco Bagnasco, hanno iniziato i campionati studenteschi battendo 5-0 le compagini del Friuli e dell’Emilia. Combattutissima la partita dei quarti di finale contro il Lazio conclusasi 3-2. Nelle semifinali, sconfitta 5-0 la Sicilia, si sono guadagnati la finale, la prima della loro storia. Ma, pur impegnandosi al massimo delle loro possibilità, nulla hanno potuto contro la forte

• Presidente: Alessandro Oliveri • Vice Presidente: Pietro Dante Oddone • Direttore Sportivo: Edoardo Esposito • Allenatore prima squadra: Andrea Meazzi • Allenatore Juniores: Paolo Folli • Allenatore Amatori: Danilo Parodi • Dirigente Accompagnatore Amatori: Pier Lorenzo Piombo • Responsabile Settore giovanile: Luciano Marmorea

Giacomo Piombo

Il 15 giugno 2019 a Silvano d’Orba

abato 25 e Domenica 26 Maggio, presso il Centro Sportivo Castelvero, di Castelletto d'Orba, si è tenuta la 9° Edizione del Torneo di Calcio Giovanile pro Telethon, in ricordo di Stefania, organizzato da Daniele e Carmelo Barca, dal gruppo Boys calcio 2004 e dalla Polisportiva Castellettese. Alla manifestazione hanno partecipato tantissime persone, provenienti da Piemonte, Liguria, Lombardia, e zone limitrofe. Alla fine della manifestazione gli incassi relativi alle donazioni all'ingresso sono stati di Euro 2565,00, mentre i ricavi dell'asta benefica delle maglie, promossa da Daniele Barca e Patrizia Cetti sono stati di Euro 780,00, per un totale di Euro 3345,00, devoluti totalmente a Telethon! Daniele e Carmelo Barca, attivi per aiutare le persone affette da queste malattie tramite Telethon, di Alessandria, ringraziano

Organigramma

compagine della Lombardia, ovvero l’Istituto di istruzione superiore “Einaudi” di Chiari, che ha vinto 5-0. Il liceo Amaldi ha giocato i campionati studenteschi con Alessandro Bruzzone, Mattia De Lorenzi, Francesco Motta e Mattia Trezza. Le ragazze hanno faticato all’esordio con la Sicilia battuta per 3-2, imponendosi sull’Emilia 5-0. Emozionante la partita disputata contro il Lazio vinta di stretta misura. In semifinale le ragazze, guidate dalla docente di Scienze motorie Giovanna Pasetti, hanno battuto per 5-0 la Toscana, per la prima volta giunta a questi livelli. In finale nulla hanno potuto contro la squadra del Trentino ovvero la formazione dell’Istituto di istruzione superiore “Claudia de Medici” di Malles impostasi per 5-0. Il liceo Amaldi ha giocato i campionati studenteschi con Diana Costiuc, Alessia Delfitto, Adele Foti e Angela Mattia Ruta. Maurizio Priano

Camminando per Rondinaria

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ono iniziate le “Camminate sotto le stelle” ben organizzate dal CAI ovadese. “La sera del 18 giugno eravamo in 299 sul bellissimo sentiero a Silvano d'Orba e siamo passati per San Pancrazio e la Pieve”, ci hanno detto gli “indomiti” scarpinatori e anche in questa “camminata” le gentili escursioniste erano in maggioranza! Le camminate continuano come da programma fino al 23 Luglio. Giovanni Sanguineti

Pattinaggio

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Calderara di Reno (BO) si sono svolti i Campionati Nazionali UISP di pattinaggio artistico. Eva, Alessandro e Azzurra della Polisportiva Comunale Castellettese hanno partecipato nelle categorie coppia artistico (bronzo), coppia danza (argento) e libero con ottimi risultati! Un grazie agli allenatori Simona Maranzana, Alessia Puppo e Matteo Fraschini. Red.


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l’inchiostro fresco Giugno 2019

SPORT Da uno dei fondatori una riflessione sul calcio di ieri e su quello di oggi

CAVALLI E DINTORNI

C Cross

C

ross country (o, semplicemente, cross) è una delle tre gare che costituiscono il cosiddetto concorso completo (o, sinteticamente, completo): le altre due sono salto ostacoli e dressage. Abbiamo già visto brevemente, nelle ultime due rubriche, in cosa consistono il dressage e il salto ostacoli. Ci soffermiamo quindi sulla gara di cross che è caratterizzante del completo. Evidenti le somiglianze con il salto ostacoli: si tratta di compiere un percorso che prevede di saltare ostacoli (ma non solo). La differenza più evidente è che gli ostacoli sono fissi (un tronco, un carro, una catasta di legna, una siepe, etc.), mentre nel salto ostacoli se si urta un ostacolo una o più barre cadono per terra.

Un'altra differenza sta nel fatto che il percorso si svolge “in campagna” ed è molto più lungo che nel salto ostacoli, visto che per il cross si raggiungono distanza dell'ordine dei chilometri (nella gara più nota, a Badminton, si superano i 6 km) ed è richiesta una velocità maggiore: sempre a Badminton, la velocità richiesta è di 570 metri al minuto, mentre nelle gare di salto ostacoli non si superano i 400 metri al minuto. Ma non è finita qui con le differenze: nel cross non ci sono solo ostacoli da saltare! Può essere richiesto di attraversare un laghetto, affrontare dislivelli (in linguaggio tecnico si parla di talus), di saltare un fosso, etc., tanto è vero che in cross si parla anche di sforzi, oltre che di ostacoli. In Italia i cavalieri che si cimentano in gare di cross sono molto meno rispetto al salto ostacoli: la difficoltà tecnica della disciplina ed anche il molto minor numero di campi di allenamento (rispetto al salto ostacoli) contribuiscono significativamente a questa realtà. D'altro canto, una gara di cross è uno spettacolo affascinante, già solo a partire dall'ambientazione! Fioravante Patrone Per un'idea di una gara di cross, qui: http://www.scuderialabellaria.it/cross.htm si trova una mappa cliccabile che illustra il percorso di una garetta del 2015, con gli ostacoli utilizzati (compreso il carro in foto, che era l'ostacolo n. 6). ASD Scuderia La Bellaria affiliata FISE per le discipline olimpiche

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è...

Novese: il "settore giovanile" H o seguito con molta simpatia i festeggiamenti peril centenario dell'U.S.Novese e mi spiace di non avere potuto partecipare a causa di una fastidiosa influenza. Mi sono accorto che si è parlato di molte cose eccetto del Settore Giovanile dell'US.Novese. Essendo io il fondatore di questo settore giovanile, mi sento obbligato a ricordare i moltissimi giovani novesi che hanno formato le squadre di calcio ed i loro istruttori. Il settore giovanile aveva il compito,non solo dif are attività sportiva ma aveva un compito altamente sociale. Quasi tutti i giovani novesi hanno fatto parte del settore giovanile della US.Novese e non ricordo un ragazzo che abbia avuto problemi al momento che di diventare uomo e avere delle responsabilità. Tutti si sono inseriti nella vita sociale in modo splendido e corretto e tutti noi dobbiamo avere riconoscenza per questi giovani e per quello che stanno facendo perla nostra Novi. Noi istruttori ci illudiamo di avere avuto, anche in minima parte, il merito che tutto questo avvenisse.

LA STORIA Il Settore Giovanile è stato fondato nell'anno sportivo 1976/77 dal sottoscritto (Ndr.: Giuliano Grosso) per volontà dell’allora Presidente Angelo Ravera e del Direttore Sportivo, Andrea Malfettani. Furono fatte delle selezioni e sono state fatte due squadre (esordienti e giovanissimi) Nel 1975 ho partecipato ad uno dei primi corsi per allenatori di Coverciano e quindi il Settore Giovanile Novese era una delle prime Società Sportive ad avere un allenatore patentato. Il settore giovanile ha avuto moltissimi premi e riconoscimenti, ha partecipato a tornei in moltissime parti d'Italia, in Svezia, in Spagna, in Francia, a Malta e in

ni di sei anni.

altre località che ora non riesco più a ricordare. I RISULTATI Molti giovani sono stati selezionati per squadre importanti come Juventus, Milan, Sampdoria, Genoa, Inter ed hanno fatto parte di queste squadre per anni, abbiamo inventato Tornei diven-

tati importanti e famosi, come il “Memorial Paolo e Lorenzo Pernigotti”, il “Memorial Pino Villa”, abbiamo organizzato i primi ritiri precampionato, prima a Cabella e poi Cosola, abbiamo scritto un giornalino "Novi Calcio" uscito solo per un anno in cinque edizioni, abbiamo fatto il primo campo scuola con bambi-

Un riconoscimento ambito

UN ATTO DI RICONOSCENZA Ricordare tutti quelli che hanno fatto parte della Novese in questi 45 anni è impossibile ma avere un poco di riconoscenza di questo settore giovanile mi sembra il minimo che Novi possa fare. Un ringraziamento particolare deve essere fatto per tutti gli allenatori, dirigenti che hanno fatto grande ed importante il nostro Settore Giovanile ricordando che tutti si adoperavano senza ricevere una lira e poi un euro, anzi dovevano a loro spese pagare i viaggi, le trasferte e la pizza!!!! Chiedo scusa ma, come diciamo noi Alpini, “che sia chiaro, limpido e sereno”. Giuliano Grosso

PODISMO

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iuliano Grosso nel mondo del calcio novese è un “nome” e le riconoscenze per il suo operato non sono mancate. Uno dei titoli ai quali tiene di più, così come ha avuto modo di dirci, è senz’altro il riconoscimento “Panchina 86/87”, assegnatoli dall’Associazione Allenatori della Provincia di Alessandria per la sua attività di tecnico del settore giovanile.

Quando ritirò il premio nel salone della Camera di Commercio di Alessandria c’erano personaggi illustri quali Paolo Pulici, ex calciatore granata e G.B. Rota allenatore del Piacenza. E questa per Giuliano Grosso, già calciatore della Novese, deve essere stata veramente una bella giornata. (GBC)

na edizione record per numero di partecipanti quella andata in scena al Quartiere G3 per numero di partecipanti con quasi 200 atleti al via per misurarsi sul classico percorso di 6 km a cui vanno aggiunti una quarantina di non competitivi e un bel gruppo di bambini e ragazzi che hanno disputato le gare a loro riservate su distanze ridotte (500 e 1000 mt). Vittoria Assoluta di Diego Scabbio e Ilaria Bergaglio (entrambi con i colori di Atl. Novese) e per Ilaria si è trattato della quinta vittoria consecutiva in questa gara. Uff. Stampa Atletica novese


l’inchiostro fresco

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SPORT

Una squadra nel cuore della gente come la bandiera di una città. Quando il tifo si identifica con l'amore per il territorio

Strepitoso: La Novese femminile in serie B

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l 1° aprile del 2017 la squadra di calcio “FCD Novese femminile” al completo con i suoi dirigenti, allenatori e staff tecnico venne a farci visita in redazione e nella piazza antistante le nostre vetrine, Largo Valentina, assieme ai commercianti di Contrada Pallavicini, facemmo una grande festa. Venne anche il Sindaco e l’Assessore allo Sport e consegnammo alle giovani calciatrici una “Targa ricordo” per suggellare l’evento. Si vedeva che erano atlete molto motivate, ma soprattutto si vedeva nei loro dirigenti la voglia di spingerle in alto. E ci sono riusciti. Adesso la squadra è salita in serie B nazionale e dipenderà direttamente dalla F.I.G.C. (federazione Italiana Gioco calcio) come le squadre maschili di serie A e B. Ma come sono arrivate queste

giovani ad una meta così ambita? “Nel campionato 2016/2017 avevamo già sfiorato la Serie A - ci spiega Maurizio Fossati allenatore tecnico della compagine – ma per un punto perdemmo il campionato a favore dell’Empoli”. Inutile dire che la delusione fu molta ma non la voglia di “mollare tutto”, anche se la strada era ancora tutta in salita. “Lo scorso anno (Ndr.: 2017/2018)- ci spiega infatti Fossati - con la riforma del campionato, che prevede la costituzione di un campionato unico nazionale di serie B sotto la F.I.G.C., avremmo dovuto classificarci in terza posizione per rimanere in B, ma arrivammo quarti e fummo retrocessi d’ufficio nella serie C Lega nazionale Dilettanti (L.N.D.)”. Però, la voglia di esserci e di non demordere era tanta e così le ragazze della Novese, con in testa il loro allenatore, tirarono fuori

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una grinta senza pari. “Ci ritrovammo all’interno di un campionato, quello di serie C, che non conoscevamo, ma dalla prima all’ultima giornata, sobbarcandoci anche di lunghe trasferte come quella in Sardegna, lo giocammo rimanendo sempre in testa. Ed ora siamo approdati a pieno titolo (e meritatamente) in serieB!”. Mentre intervistavamo Maurizio

Fossati vedevamo in lui la sincerità della sua soddisfazione, ma soprattutto l’attaccamento alla maglia della Novese che lui stesso indossò come giocatore nei mitici anni Ottanta, quando una Novi diversa viveva con più intensità l’appartenenza ai suoi simboli. Ora Maurizio Fossati è un esperto allenatore professionista, perché da quest’anno in panchina ci

devono essere persone preparate e titolate con l’iscrizione al Settore Tecnico Federale del F.I.G.C. e sta mettendo tutte le sue competenze al sevizio di questa squadra capitanata da Tessa Rigolino.

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Gian Battista Cassulo

La novese in prima categoria... E giustamente festeggia

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anta allegria e voglia di esserci, domenica 2 giugno 2019 “Festa della Repubblica”, sotto i portici vecchi di Novi Ligure, dove, grazie agli aperitivi del Bar Sport, i calciatori della Novese e i loro tifosi festeggiano un ambito traguardo: la promozione in 1° Categoria!!!!!!! Grazie ad un goal di Valenti ai supplementari, dopo una combattutissima partita contro il Sexadium, i calciatori della Novese, mandando in visibilio il “Girardengo” di Novi Ligure, fanno salire in 1° categoria la loro squadra, anche se non sono mancati momenti di apprensione per i padroni di casa, quando, nel secondo tempo, sono stati penalizzati da un rigore. Il bravo Canegallo però para il tiro di Dell’Aira, che poi manda il pallone alle stelle sulla respinta del portiere novese, che si merita

l’applauso liberatorio dei tifosi biancocelesti e la delusione dei sezzadiesi. Grande soddisfazione anche per il trainer, il mister Emanuele Balsamo, per il capitano della formazione, Luca Olivieri, ma soprattutto per il Presidente della Novese calcio, il dott. Arturo Frattoni, che in questi ultimi anni si sta seriamente impegnando per risollevarla dalle sue passate vicissitudini. Occorre però dare l’onore della armi al Sexadium e al suo mister, Roberto Pastorino, che hanno dato del filo da torcere ai novesi, sin dall’inizio, quando con Dell’Aira prima e con Pergolini dopo, hanno sfiorato

Delta e poi si andava a seguire uire la Novese anche nelle sue trasferte più lontane, come quella volta che riempimmo un intero autobus della ditta Fidenti per seguire la nostra squadra a Cuneo. Bei tempi quando tra la città e la sua squadra batteva un unico cuore, ma sono sicuro che con il tempo ritorneremo agli antichi onori!!!!” I tifosi in visibilio. Nel tondo: Frattoni

il goal. Ma la storia di questa partita sul green del “Girardengo”, combattutissima e terminata ai supplementari, era destinata a concludersi con la pagina della vittoria scritta dalla compagine biancoceleste. Novi nello sport sta diventando grande. Ieri il Giro d'Italia, ora questa bella affermazione. Bisognerebbe però maggior-

mente incentivare e ampliare lo spirito di “appartenenza” della tifoseria locale, magari con iniziative promozionali e di marketing per invogliare l’affluenza allo stadio. “Una volta c’era un accordo tra le industrie locali e la Novese per la campagna abbonamenti – ricorda il sig. Giovanni Leva, un avventore del bar Sport di Novi Ligure – Io, ad esempio, facevo l’abbonamento al

Ma questo sarà senz’altro oggetto di studio e di approfondimento per il prossimo importante campionato, per ora i complimenti a questi giovani calciatori, ai loro allenatori, allo staff tutto della Novese e naturalmente ai Dirigenti che tanto si spendono per tenere alto il nome della squadra. W la Novese!!!!!! Gian Battista Cassulo

ORGANIGRAMMA • Presidente: Dott. Davide Saccone • Vice presidente: Dott. Paolo Levis e Dott.ssa Carlotta Bottazzi • Preparatore portieri: Mariano Domenico • Allenatore tecnico: Maurizio Fossati

NELLE FOTOGRAFIE: • Foto 1: gruppo dopo la partita contro il Genoa; • Foto 2: Maurizio Fossati alla sua destra Tessa Rigolino e alla sua sinistra Giuseppina Vitiello; • Foto 3: Maurizio Fossati nel 1983 in una partita contro il Savona.

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l’inchiostro fresco Giugno 2019


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