Il Romanista dell'1 dicembre 2025

Page 1


Roma-Napoli 0-1 La Roma cade di misura contro i campioni d’Italia. Basta un gol in contropiede di Neres per spegnere i sogni romanisti. Perdiamo partita e primato, ma non perdiamo niente di tutto il buono fatto finora. Forza ragazzi: testa a Cagliari

RISVEGLI

SVILAR REATTIVO FRA I PALI E FUORI

LA PARTITA

ROMA STERILE NERES SE NE APPROFITTA

Vince il Napoli Ferguson, Soulé e poi Dybala in serata no A Conte basta una ripartenza veloce per vincere e fuggire

Roma 0 Napoli 1

Roma (3-4-2-1)

Svilar 6; Mancini 6, Ndicka 5,5, Hermoso 6; Celik 5,5, Cristante 5,5 (17’ st El Aynaoui 6), Koné 5, Wesley 6 (37’ st El Shaarawy s.v.); Soulé 5 (17’ st Dybala 5), Pellegrini 6 (35’ st Bailey 5,5); Ferguson 5,5 (1’ st Baldanzi 5)

N.e.: Vasquez, Gollini, Rensch, Tsimikas, Ziolkowski, Sangarè, Ghilardi, Pisilli

Allenatore: Gasperini 5,5 (squalificato, in panchina Gritti)

Napoli (3-4-2-1)

Milinkovic-Savic 6,5; Beukema 6,5, Rrahmani 6,5, Buongiorno 6; Di Lorenzo 6, Lobotka 6,5, McTominay 6, Olivera 6; Neres 7 (40’ st Lucca s.v.), Lang 6 (24’ st Politano 6); Hojlund 6 (35’ st Elmas s.v.)

N.e.: Contini, Ferrante, Juan Jesus, Mazzocchi, Marianucci, Spinazzola, Vergara, Ambrosino Allenatore: Conte 6,5

Rete: 36’ pt Neres

Arbitro: Massa 5 (Meli-Alassio). Var: Aureliano

Note: spettatori 63937. Recupero: 1’ + 6’. Ammoniti: El Shaarawy per proteste, Cristante, Lobotka, Baldanzi, Ndicka, Olivera per gioco scorretto, Beukema per comportamento non regolamentare

Daniele Lo Monaco daniele.lomonaco@ilromanista.eu

Basta una sola azione di quelle che Conte aveva immaginato di poter vedere sul campo a sancire la differenza tra la Roma e il Napoli nel posticipo domenicale della tredicesima giornata, che di fatto conferma le dimensioni predefinite (e quindi gli azzurri a lottare per lo scudetto e i giallorossi a lottare per avvicinarsi alle prime) e in qualche modo risveglia il popolo romanista rispetto all’idea che si fosse già pronti a lottare per lo scudetto. Per la classifica cambia poco la quarta sconfitta in campionato della Roma, la quarta su quattro per 1-0 (dopo Torino, Inter e Milan): sono ancora tutte lì, ora Napoli e Milan a 28, Roma e Inter a 27, mentre le outsider Bologna e Como si avvicinano a quota 24.

NELL’AZIONE DEL GOL GRANDI PROTESTE ROMANISTE PER FALLO (PRESUNTO) SUBITO DA KONÉ

Peccato per l’episodio negativo, una ripartenza bruciante su tambureggiante azione offensiva romanista, ma la Roma ha fatto davvero molto poco sotto il profilo offensivo per meritarsi di più. È mancata la solita forza nelle gambe (forse hanno pesato i due giorni in meno di “riposo” dopo le fatiche di coppa rispetto al Napoli), forse è mancata l’elettricità che la sola presenza di Gasperini in panchina solitamente garantisce (ieri era a scontare la squalifica in uno sky box altissimo, sopra la tribuna stampa), forse ha pesato anche il fatto che di fronte c’era una squadra molto forte, ma non è stata la solita Roma gagliarda delle ultime settimane e per vincere bisogna fare molto di più dei due tentativi di Pellegrini (alla mezz’ora del secondo tempo) e Baldanzi (al 90’). E per fare di più servirà di sicuro un intervento sul mercato a gennaio: con questo Ferguson e col Dovbyk preinfortunio è difficile garantire lo sviluppo a tante giocate, almeno uno dei due sembra destinato a lasciare Roma. Del resto l’aveva detto la Curva con la solita mirabile sintesi prima della partita, sotto forma ovviamente di striscione a caratteri cubitali: “La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare”. Ma per volare bisogna avere un bel paio di ali consistenti (per esempio quelle del Napoli...) e soprattutto il coraggio di buttarsi nel vuoto, cosa che nel primo tempo alla squadra giallorossa, priva come detto della tensione elettrica che deriva dalla panchina quando c’è Gasperini (sostituto dal più mansueto Gritti), è mancata. Gasp l’aveva studiata pensando a due modalità offensive: l’attacco cosiddetto più leggero, con Baldanzi più di Dybala candidato al ruolo di falso nove, oppure quello con il riferimento più sostanzioso, Ferguson, chiamato ad una prova d’appello miseramente fallita. Perché poi la scelta è ricaduta proprio sull’ariete irlandese, ma con risultati scadenti. Solo Pellegrini ha garantito un po’ di fantasia al reparto offensivo, mentre Evan e pure lo spaurito Soulé sono letteralmente spariti dalla scena. Beukema, dei tre centrali di Conte, è quello che ha faticato di più a contenere Pellegrini, mentre Rrahmani e Buongiorno hanno avuto vita facile. In mezzo al campo Gasp ha battezzato il più mobile Koné per inaridire la vena ispiratrice di Lobotka, mentre Cristante è

VIA GETTY IMAGES

Nell’altra pagina, dall’alto: il gran destro di Pellegrini terminato sopra la traversa, un tentativo di dribbling di Bailey e Gritti in panchina al posto dello squalificato

Gasperini

MANCINI

stato indirizzato su McTominay, tenuto pure piuttosto bene. Sulle fasce il confronto è vissuto tra Wesley e Di Lorenzo da una parte, col brasiliano sempre incerto nelle rifiniture, ma almeno sempre attivo nella spinta offensiva, e dall’altra tra Celik e Olivera, pari e patta. Dietro invece con le pressioni offensive richieste da Gasperini hanno faticato e non poco Mancini, Ndicka ed Hermoso a prendere rispettivamente Lang, Hojlund e Neres. E che abbia segnato proprio il brasiliano è una casualità perché Hermoso il suo l’ha fatto per tutta la partita e nello specifico ha avuto solo il torto di trovarsi troppo alto come quasi tutti i suoi compagni. Del resto il primo tempo si è snodato con una sola modalità: la Roma in pressione altissima e il Napoli a cercare il varco per colpire in ripartenza attraverso un possesso ragionato e tecnicamente di alto livello. Ne è venuta fuori una partita non bella, con tanti duelli individuali uomo contro uomo perché il Napoli si è adeguato alle circostanze: poche occasioni da gol, tante corse (molte a vuoto), pochi colpi d’autore. Che alla Roma potesse sbagliare una sola palla per perdere la partita si è capito quasi subito: già al 9’, ad esempio, un rinvio sbilenco di testa di Ndicka ha permesso a Neres di servire nello spazio vuoto Lang, ma Svilar è stato bravo ad arrivare sul pallone in contemporanea, fuori area, e di contrastare l’avversario senza fare fallo, poi il tentativo successivo di pallonetto di Neres non è andato a buon fine e Svilar si è impadronito definitivamente del pallone. Al 16’ Cristante ha servito Soulé con i tempi giusti alle spalle di Buongiorno con Milinkovic-Savic beccato nella terra di nessuno, ma dopo un buon controllo l’argentino si è trovato

il pallone sul destro e non sul sinistro e non se l’è sentita di cercare l’immediata soluzione verso la porta e l’azione si è spenta. Al 18’ ancora Lang ha colto Di Lorenzo libero sul secondo palo con un cross da sinistra, ma il destro al volo ha solo accarezzato l’esterno della rete. Al 22’ ci ha provato Mancini, con un destro un po’ ciabattato controllato da Milinkovic, al 27’ Lang con un tiro cross deviato da Svilar, al 30’ Pellegrini con una corsa senza fiato sulla sinistra culminata con una rifinitura per Ferguson anticipato da Rrahmani, al 31’ Ferguson con una girata di destro alta, al 33’ ancora Ferguson con un colpo di testa purtroppo senza cattiveria su un bel cross di Wesley. E proprio nel momento migliore della Roma è arrivato il vantaggio del Napoli: un lungo possesso offensivo romanista è culminato con una incursione di Koné verso l’area, con un rimpallo che ha spinto il romanista a tentare il blitz e Rrahmani a stroncare l’iniziativa, con l’arbitro a un passo a giudicare l’intervento. Come si vedrà poi dall’azione rallentata, il difensore ha spostato leggermente il pallone prima di travolgere il francese, e Massa ha lasciato correre. Con tutta la Roma proiettata in avanti, Neres ha fatto partire il contropiede poggiandosi su Hojlund e poi ha accelerato lasciandosi alle spalle Cristante, per andare a raccogliere il suggerimento del compagno fino a presentarsi a tu per tu con Svilar, infilato in tuffo con il pallone che è passato tra braccio proteso e anca. Gasperini, furioso, ha lasciato il suo box dopo l’ennesimo controllo sbagliato da Ferguson. Poi, prima dell’intervallo, la Roma ha avuto una sola occasione con Soulé che ha confermato la serata storta calciando alto. Ad inizio ripresa la Roma si è

Il gol di Neres che ha rotto gli equilibri della partita al 36’ del primo tempo AS ROMA

Nel dettaglio

Roma,

Roma Napoli

0 gol 1

54% possesso palla 46%

5 occasioni da gol 5

0 assist 1

4 calci d’angolo 2

9 contrasti vinti 16

64 palle recuperate 71

75 palle perse 73

14 falli commessi 13

0 fuorigioco 4

3 parate 2

0 rigori 0

4 ammonizioni 3

0 doppie ammonizioni 0

0 espulsioni 0

123 distanza percorsa (km) 129

440 passaggi riusciti 356

86% precisione passaggi 81%

5 passaggi chiave 5

7 tiri totali 6

2 tiri in porta 4

5 tiri fuori 1

0 tiri respinti 1

0 pali 0

4 tiri in area 2

3 tiri da fuori area 4

17 cross totali 8

2 cross riusciti 2

0 dribbling 0

NEL 2’ TEMPO DENTRO BALDANZI

PER EVAN, E POI PAULO, OCCASIONI

SOLO PER L’EX EMPOLI E PELLEGRINI

presentata con Baldanzi al posto di Ferguson (probabilmente la prima idea che Gasp aveva avuto per affrontare il Napoli) e dopo un quarto d’ora ha inserito anche Dybala per Soulé ed El Aynaoui per Cristante che nel frattempo era stato ammonito nei dieci minuti horror vissuti da Massa (giallo per il romanista, giallo evitato a Buongiorno su Baldanzi e a Di Lorenzo, su Mancini: non fischiato neanche il fallo). Poi in un minuto ha ammonito Lobotka e Beukema mentre Conte toglieva Lang per inserire Politano, quando si era arrivati già a metà secondo tempo, quasi senza accorgersene. Al 26’ non è stato fischiato un fallo su Dybala, al 31’ Politano andato via a Hermoso ha calciato forte senza impensierire Svilar, mentre al 32’ la palla buona è capitata sui piedi di Pellegrini grazie a un bel servizio di Koné, ma il destro di Lorenzo si è alzato mezzo metro sopra l’incrocio dei pali. Altri cambi non hanno spostato gli equilibri in campo (Elmas per Hojlund e Lucca per Neres tra mille perdite di tempo per loro, El Shaarawy per Wesley e Bailey per Pellegrini per noi) e così si è arrivati al 90’, quando l’estro di Dybala si è scatenato in un attimo con uno splendido suggerimento per Baldanzi su una verticale di Koné, con girata di prima per l’ex empolese che ha controllato con qualità il passaggio e concluso forte col destro verso l’angolino alla sinistra di Milinkovic-Savic che però ha opposto la sua manona col polso rigido e la traiettoria è stata invariabilmente deviata. Poi Massa ha ordinato sei minuti di recupero che sono trascorsi tra le consuete sceneggiate di chi in vantaggio cerca solo di perdere tempo e i tentativi disperati di chi, in svantaggio, cerca un varco che non c’era, purtroppo. ■

a cura di Gabriele Fasan

Massa male: dubbi sull’azione del gol e sulla gestione

L’episodio chiave di Roma-Napoli è il gol di Neres che nasce da un possibile fallo di Rrahmani su Koné al limite dell’area difesa da Milinkovic-Savic. Il francese è in anticipo su una palla lunga, arriva il kosovaro che, con imprudenza, prende le caviglie e con tutta probabilità anche il pallone. O palla o gamba, si diceva una volta: Rrahmani non ci pensa due volte. Ma non per Massa che è dietro, ma abbastanza vicino. Rocchi ha recentemente stravolto il protocollo Var (testuale: «Una decisione presa dall’arbitro in campo se è sbagliata va corretta») al di là del chiaro ed evidente errore. Cosa ci diranno stavolta? Quello che dicevano fino a un mese fa? Che la decisione sull’intensità spetta all’arbitro? Come al solito, nella

DAVIDE MASSA

IMPERIA

confusione generale (in campo, a Lissone, nei salotti tv) vige il vale tutto. Si può fischiare e si può non fischiare, ricordate il semaforo di De Rossi e Marelli? Per me è così, per te è cosà. Amen. La prestazione di Massa comunque pecca di diverse interpretazioni e mancanze (di cartellini da ambo le parti, anche se più da parte azzurra per la verità). Clamoroso e simbolico al 12’ della ripresa il pestone di Di Lorenzo (già meritevole di un’ammonizione nel primo tempo dopo un fallo su Wesley) a Mancini neanche sanzionato col calcio di punizione. Almeno nei cartellini Massa fa vincere la Roma 4-3 il conto. Bocciato ancora una volta il ligure. E meno male che è uno degli internazionali. ■

domenica 30 novembre 2025
13ª giornata del campionato di Serie A

Edil D’alessio

COSTRUZIONI

Impresa di costruzioni

Costruzione nuovi edifici

Costruzione piscine

Pavimenti e rivestimenti

Lavori in muratura

RISTRUTTURAZIONI

Rifacimento bagni

Rifacimento cucine

Ristrutturazione appartamenti

Ristrutturazioni chiavi in mano

Restauro facciate condominiali

Restauro immobili

SERVIZI

Isolamenti termici

Lavori in muratura

Pannelli fotovoltaici

Scavi e demolizioni

Realizzazione giardini

Movimento terra

LE PAGELLE

MANCIO RESTA BALUARDO

Un passo indietro Il centrale fra i pochi a salvarsi in una prestazione collettiva abulica e deludente

Svilar reattivo fra i pali e fuori. Koné fuori fase, Soulé si complica la vita, anche Dybala è spaesato

6

MILE SVILAR

6 GIANLUCA MANCINI

5,5 EVAN NDICKA

6 MARIO HERMOSO

5,5 ZEKI CELIK

5,5 BRYAN CRISTANTE

5 MANU KONÉ

6 FRANÇA WESLEY

Fabrizio Pastore fabrizio.pastore@ilromanista.eu

Un passo indietro. Tanto in classifica quanto nel gioco: farraginoso, opaco, senza sbocchi. La Roma perde un altro scontro diretto (sempre con lo stesso punteggio), ma a differenza di quelli contro le milanesi stavolta fa poco per meritare di più. Anche se il risultato lascia la bocca amarissima, i distacchi continuano a essere minimi. L’importante è restare dentro il gruppone.

6 SVILAR. Provvidenziale e al tempo stesso coraggioso in uscita su Lang in avvio. Resta sempre reattivo fra i pali e fuori, ma può poco su Neres solissimo davanti a lui.

6 MANCINI. Il match è duro e tirato, condizioni in cui è perfettamente a suo agio: bada al sodo e anche il primo tiro nello specchio è suo. Più il match diventa arcigno, più il suo numero 23 è presente al centro della scena. A mancare è il resto.

5,5 NDICKA. Ingaggia un duello con Hojlund che più fisico non potrebbe essere. Il danese è tosto e grosso, ma Evan tiene botta. Le difficoltà arrivano nei disimpegni e alla fine rimedia anche il giallo, ma sul neo-entrato Lucca.

6 HERMOSO. Dietro l’esperienza conta più che altrove e così lo spagnolo ritrova una maglia da titolare. E interpreta la gara senza fronzoli, compresi i falli, commessi con più acume rispetto ai compagni.

5,5 CELIK. Per una sera torna alla versione ruvida delle passate stagioni: la grinta non gli manca, la precisione sì. E dalla sua corsia arriva ben poco in fase offensiva.

5,5 CRISTANTE. Macina chilometri in quantità, al solito. Ma Neres ha un altro passo e non riesce a stargli dietro nell’azione che sblocca la gara. Ammonito, esce dopo un’ora.

5 KONÉ. Si muove tanto, non sempre con costrutto, perdendosi perfino in qualche leziosismo gratuito. Ingenuo, sfortunato e toccato duro

In campo le sue proverbiali strigliate mancano: la squadra appare svuotata o comunque con poche idee e confuse. Al di là degli interpreti: la miriade di errori è di stampo collettivo.

(senza provvedimenti) sulla palla persa che dà origine al contropiede dello 0-1. La condizione non perfetta è un’attenuante, ma non giustifica i tanti, troppi errori.

6 WESLEY. Confusionario, sempre in bilico fra la giocata in velocità e l’abbaglio. A graffiare ci prova, con tutti i limiti del caso, conquistando almeno corner e punizioni.

5 SOULÉ. Fin dalle prime battute fatica a trovare spazi e anziché cercare soluzioni facili in più di un’occasione va a complicarsi la vita. Inghiottito dal circolo vizioso, non riesce a uscire dal loop e allora gli tocca uscire dal campo a metà secondo tempo.

6 PELLEGRINI. Come per i compagni, anche per lui le difficoltà nel trovare varchi sono evidenti. Ci prova in solitaria con un bello spunto a sinistra, unico acuto di un primo tempo monocorde. Tenta ancora di scuotere la squadra nella seconda parte, ma non va oltre un tiro dal limite fuori misura.

5,5 FERGUSON. Titolare un po’ a sorpresa, incarna lo sfogo aereo se c’è necessità di alleggerire la pressione. Quando vede la porta non si fa pregare, ma la mira è sempre alta, di testa come di piede.

E l’attacco continua a languire.

5 BALDANZI. Si ritrova a fare la punta centrale dopo una settimana e per un tempo, ma Cremona è lontana in ogni senso. Entra proprio mentre è in atto il tentativo di rimonta, non il massimo per uno così “leggero”. E quando gli capita l’occasione più ghiotta, si fa ipnotizzare dal portiere avversario.

6 EL AYNAOUI. Cerca di mettere ordine a una manovra confusa e sterile.

5 DYBALA. Stavolta nemmeno la Joya riesce a restituire sorrisi. Anzi, appare fra i più spaesati.

5,5 BAILEY. Entra nel finale fornendo un solo spunto degno di nota, poi si perde anche lui e gli ultimi istanti della sua gara sono surreali.

S.V. EL SHAARAWY. Pochi minuti a tutta fascia, per tentare il tutto per tutto.

5 MATIAS SOULÉ

6 LORENZO PELLEGRINI

5,5 EVAN FERGUSON

5 TOMMASO BALDANZI

6 NEIL EL AYNAOUI

5 PAULO DYBALA

5,5 LEON BAILEY

S.V. STEPHAN EL SHAARAWY

GIAN PIERO GASPERINI
GIANLUCA MANCINI
L’ALLENATORE
IL MIGLIORE

QUI

TRIGORIA Settimana lunga, verso il Cagliari si rifiata

Simone Valdarchi simone.valdarchi@ilromanista.eu

Tra Roma e Cagliari non c’è soltanto il mare, ma anche una settimana piena. Senza l’appuntamento con l’Europa, la Roma tornerà in campo soltanto domenica prossima, in Sardegna, cercando di rialzarsi dopo la sconfitta di misura rimediata ieri sera all’Olimpico contro il Napoli. Una rarità, in una stagione ricca di impegni, che Gian Piero Gasperini proverà a sfruttare col solito lavoro quotidiano a Trigoria. Anche se, a conti fatti, l’unico a tornare rispetto a ieri sera sarà proprio il tecnico, che ha scontato la squalifica e all’Unipol Domus sarà regolarmente a bordocampo.

Tanto Dovbyk quanto Angeliño, infatti, non potranno essere a disposizione per la trasferta in Sardegna. Per lo spagnolo, che

NON RECUPERERANNO DOVBYK E ANGELIÑO,

MA SENZA LA COPPA RITMI PIÙ BLANDI. DYBALA CERCA

LA CONDIZIONE MIGLIORE

continua a lavorare in modo individuale, aspettando l’ok per tornare in gruppo. Il centravanti ucraino, invece, ha davanti a sé ancora qualche settimana di terapie. E, allora, diventa fondamentale, soprattutto lì in attacco, cercare di migliorare la condizione attuale di tutti e, in particolar modo, di Bailey e Dybala, tornati solo qualche giorno fa da due problemi muscolari.

L’appuntamento, al Fulvio Bernardini, è fissato per domani pomeriggio, con Gasperini che ha concesso ai suoi giocatori un giorno di riposo. L’unica nota lieta nell’amara serata dell’Olimpico è l’assenza di nuovi problemi fisici dopo una gara tesa e nervosa come quella contro il Napoli, che ha fruttato solo un’altra sconfitta di misura in un big match. Si riparte da Cagliari, che però è ancora lontana, per fortuna. ■

DALLA PANCIA DELL’OLIMPICO

«CI È MANCATA L’ENERGIA PER POTER RIMONTARE»

Gasperini «Koné? Rrahmani tocca la palla, ma poi alza il piede. Si può dare fallo»

Andrea Di Carlo andrea.dicarlo@ilromanista.eu

Come un leone in gabbia, o forse più come uno squalo in un acquario abbastanza striminzito, visto il box vetrato dell’Olimpico dal quale ha vissuto la sfida contro il Napoli. Senza il contatto diretto con i suoi uomini, ha sofferto e imprecato a distanza di diversi metri dal manto erboso, non riuscendo ad impattare come è consueto fare ogni sfida. Nonostante la squalifica e l’assenza in panchina, Gian Piero Gasperini si è presentato davanti ai microfoni delle pay-tv per commentare il ko maturato all’Olimpico contro gli uomini di Conte: «Non abbiamo recuperato benissimo dalle fatiche di giovedì, abbiamo giocato su ritmi abbastanza lenti, sia nella corsa che nel giro palla, probabilmente non avevamo la solita energia. Per quanto riguarda la prestazio-

PROBLEMA IN ATTACCO?

DOBBIAMO RECUPERARE AL MEGLIO TUTTI: IN PRIMIS

DYBALA E BAILEY, NON

POSSONO ESSERE QUESTI

ne della squadra, sotto il punto di vista dell’impegno è sempre notevole, ma non dovevamo prendere quel tipo di gol in una gara molto bloccata, in una partita non bella e abbastanza lenta. Abbiamo preso un contropiede dove eravamo sbilanciati e questo non deve mai succedere. Ovviamente l’episodio ha determinato il risultato. Rimontare non era facile, dopodiché servivano velocità e rapidità e tutto questo ci è mancato» Gasperini si è poi soffermato sul contatto Koné-Rrahmani: dalla palla persa del francese è nata la ripartenza che ha portato il Napoli a segnare. Il commento del tecnico giallorosso: «Questi episodi si possono vedere in tanti modi. Faccio fatica a essere così netto, il giocatore del Napoli alza il piede successivamente dopo aver toccato la palla e va a sgambettare Koné. Si può fischiare o non fischiare. Le scivolate così vengono sempre fischiate. Il regolamento lascia spazio a interpretazioni non sempre così certe, per me si può dare fallo» Gasperini ha poi analizzato lo stato di salute dell’attacco giallorosso, rivelando di non avere grandi speranze sul mercato di gennaio: «Non ho molta fiducia come ho già detto. Dobbiamo alzare il valore dei nostri giocatori, abbiamo avuto fuori giocatori importanti, abbiamo perso qualcosa in attacco. Ora dobbiamo recuperare al meglio Dybala e Bailey, non possono esser questi,

Conte: «Orgoglioso dei miei calciatori»

Al termine della sfida dell’Olimpico, vinta contro la Roma per 1-0, grazie al gol decisivo di David Neres, il tecnico del Napoli, Antonio Conte, ha commentato così il risultato maturato in campo: «Tutti quanti si sono resi conto della difficoltà del momento, sia dal punto di vista delle indisponibilità dei calciatori. Situazione che è andata peggiorando, come la situazione di Gilmour. Se aggiungi Anguissa e De Bruyne, abbiamo il centrocampo svuotato. Bravi i calciatori, stanno dimostrando un grandissimo senso di responsabilità. Avevo chiesto loro di affrontare una squadra in grande fiducia e di guardarli negli occhi e giocarci la partita, per essere qui per vendere cara la pelle. Credo che i ragazzi abbiano fatto una buona prestazione e che mi rende orgoglioso. L’Olimpico non è una passeggiata di salute per nessuno e la Roma era in un grande momento. La differenza l’ha fatta senza dubbio l’atteggiamento della squadra»

abbiamo fuori Dovbyk, altri che hanno fatto bene a turno, Pellegrini tra i più positivi. Dobbiamo valorizzare al massimo tutti quanti e dar modo a tutti di dare un contributo importante» Dopo il ko con il Napoli si ripartirà dalla trasferta di Cagliari, in un campionato che rimane molto equilibrato: «Peggio di così non potremo fare, possiamo fare solo meglio negli scontri diretti. Quindi usciamo da queste partite imparando qualcosa. Nel girone di ritorno è auspicabile fare più punti negli scontri diretti ma speriamo di continuare a farli in tutte le altre partite. Ma è un campionato molto equilibrato dove ci sono 7-8 squadre vicinissime, c’è anche qualcuna dietro molto forte. E quindi in una gara ad eliminazione devi imparare qualcosa da partite come oggi e bisogna stare dentro. Poi ci sarà un periodo in cui qualcuno comincerà ad attardarsi e lì dovremo esseresenza dubbio bravi». ■

LOTTA SCUDETTO? NON PARTECIPO A QUESTO GIOCO. IO SONO QUI PER FAR RENDERE AL MEGLIO QUESTA SQUADRA

Gian Piero Gasperini durante la sfida dell’Olimpico tra Roma e Inter: il tecnico ha vissuto la gara in un box poco sopra la tribuna stampa, vista la squalifica GETTY IMAGES
Paulo Dybala, 32 anni, in campo nel secondo tempo di Roma-Napoli di ieri sera MANCINI

«C’È STATO CONTATTO BISOGNAVA RIVEDERLO»

Koné «L’episodio ha deciso la gara Sfida dura, ma abbiamo dato tutto»

Dopo quattro vittorie consecutive tra campionato ed Europa League, la Roma di Gasperini si arrende al Napoli, incassa la quarta sconfitta in campionato e vede sfumare così la possibilità di tornare al comando della classifica. Ora la vetta, occupata proprio dai campani, dista un punto. Nonostante il rammarico per la sconfitta, l’imperativo è rialzare subito la testa domenica prossima, nella trasferta di Cagliari. Di certo non è stata la migliore versione possibile della Roma, anche per meriti dell’avversario, secondo Manu Koné: «Sapevamo di dover cercare i nostri giocatori migliori - le parole del francese a DAZN - quelli con maggiore qualità

Simone Valdarchi simone.valdarchi@ilromanista.eu

‘Sti Jovanotti de ’sta Roma bella. La serata non è riuscita col pennello, visto il risultato finale, ma la Roma può contare su una squadra in evoluzione a inizio progetto e sull’amore della sua gente. Per sostenerlo, basta rivedere le due istantanee che hanno aperto e chiuso la serata dell’Olimpico. Lo striscione con cui la Sud ha accolto le squadre in campo: «La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare... Crediamoci insieme!». La citazione di “Mi fido di te” di Jovanotti per dichiarare al mondo la pazza gioia di essere romanisti e sognatori anche perché, al di là del risveglio al freddo di fine novembre, la classifica ora parla di una quadra a -1 dalle prime. A chiudere, ci ha pensato il coro della Sud al triplice fischio: «Al tuo fianco sempre noi sarem... Noi non ti lasceremo mai».

In mezzo, tanta passione, dentro e fuori dal campo, già dal

«LA VERTIGINE NON È PAURA DI CADERE, MA VOGLIA DI VOLARE...» ACCOGLIE LA ROMA IN CAMPO. ALDAIR FESTEGGIA I 60 ANNI A CASA

come Soulé e Pellegrini, ma non ci siamo riusciti perché il Napoli ci ha limitato. Sappiamo che loro sono molto forti difensivamente ed è stata una gara complicata: le cose non hanno funzionato come al solito. Però abbiamo dato tutto e cercheremo di rifarci nella prossima gara, lavorando ancora più duramente». Il francese è stato protagonista (suo malgrado) del discusso contatto con Rrahmani, dallo sviluppo del quale è nata la rete che ha deciso l’incontro. Koné, a tal proposito, non ha dubbi: «La mia opinione è che c’è stato contatto: l’episodio ha determinato l’esito di una sfida di alta classifica, molto importante. L’arbitro ha detto che ha preso la sua decisione e secondo lui non c’era fallo, ma a mio parere avrebbe dovuto quanto meno andare a rivedere, perché il contatto c’è stato, mi ha toccato. Magari in partite così importanti, decise

L’AMBIENTE

LE COSE NON SONO ANDATE COME AL SOLITO, IL NAPOLI CI HA LIMITATO MA NOI CI RIFAREMO

da un dettaglio, vale la pena rivedere le immagini allo schermo». Quindi il centrocampista torna sull’analisi tecnico-tattica della gara, soffermandosi su ciò che non ha funzionato: «Nel complesso è stata una partita equilibrata, ma loro hanno avuto il merito di segnare e poi sono stati bravi a difendersi. Noi, pur avendo il pallino del gioco, non siamo riusciti a fargli male. Dobbiamo rialzarci subito a continuare a lavorare con fiducia, anche perché la stagione è ancora lunga». Reduce dal problema accusato

giovedì alla caviglia, ieri Koné indossava anche un tutore al ginocchio: «Sì, ho giocato con la caviglia non al meglio, ma non per questo cerco alibi. Se sono sceso in campo, significa che potevo dare il 100%, ma so di non aver giocato benissimo». Chiusura dedicata alle difficoltà nei big-match: «Dobbiamo essere più concentrati e fare attenzione anche ai più piccoli dettagli, perché se analizziamo le sconfitte con Inter, Milan e quella di oggi c’è sempre stato un piccolo dettaglio che non ha funzionato». ■

MI FIDO DI TE, LA SUD DICHIARA IL SUO AMORE

All’Olimpio La Curva cita Jovanotti e canta nonostante il ko

Manu Koné

ieri all’Olimpico: il francese è stato suo malgrado protagonista del contatto con Rrahmani che ha dato il via

riscaldamento. La società, che ieri ha festeggiato il 75° sold out dell’era Friedkin con 63.937 spettatori paganti, ha invitato Aldair in occasione dei suoi 60 anni. Il brasiliano, campione del mondo e d’Italia con la Roma del 2001, ha salutato quelli che per oltre trent’anni sono stati i suoi tifosi e si è preso gli auguri della Sud: «60 volte bentornato Pluto!». Il sorteggio del campo premia il Napoli, che inverte la tradizione, facendo attaccare la Roma nel primo tempo verso la Sud. L’Olimpico ribolle, come quello delle grandi occasioni, ma in campo la squadra, orfana di Gasperini squalificato che segue il tutto dalla tribuna Monte Mario con il vice Gritti sul prato, non riesce a pungere. Al 35’ Neres, su contropiede, segna quello che sarebbe diventato poi il gol vittoria per Conte e i suoi, scatenando l’esultanza dei 1.500 tifosi del Napoli che hanno riempito (in parte) e animato il settore ospiti dell’Olimpico. Nonostante la spinta, la Roma non riesce a reagire in maniera convinta e i minuti scorrono inesorabili, aumentando il nervosismo dei tifosi sugli spalti e dei giocatori in campo, viste anche le continue perdite di tempo degli azzurri. Nel finale, la Sud detta la linea: «Dicono l’AS Roma non vince niente, ma io sì me ne frego resto al mio posto...». E ancora: «La nostra fede mai morrà». Questo basta, per il momento. “Mi fido di te” Roma, l’Olimpico ha parlato. ■

in azione
all’azione del gol del Napoli GETTY IMAGES

CASA VACANZE

Villa Anna

La proprietà di circa 270 mq è composta da: ampio spazio esterno, con garage per 2 posti auto, piazzale con fontana in travertino unica al mondo. Le dimensioni della piscina sono 13 m per 7; profonda da 3 m a 1 e 50 ed è aperta tutto l’anno!

Idromassaggio da esterno Jacuzzi con acqua riscaldata fino a 40° aperto tutto l’anno. Sauna finlandese nel piano semiinterrato aperta tutto l’anno ad uso esclusivo degli ospiti Il parco intorno è di 2000 mq con varie alberi da frutto.

La casa dispone di barbecue e forno a legna, ideale anche per pizze. La villa dispone di doppia entrata. Dall’accesso principale si entra in un grande salone con angolo cottura con cucina Snaidero di 7 m di lunghezza; divano letto per 2 persone; sempre nel piano terra troviamo un grande bagno con box Teuco e cromoterapia, 2 camere da letto matrimoniali.

Piano primo con 2 camere, di cui una con letto alla francese aventi bagno privato, uno dei bagni è di circa 20 mq con vasca idromassaggio angolare Jacuzzi. L’intero livello è tutto rivestito in parquet.

Nel piano seminterrato troviamo la “sauna finlandese”, la sala hobbies con biliardo, tavolo per mangiare fino a 12 persone, grotta scavata a mano per mantenere il vino, camino in travertino fatto a mano bagno ed antibagno.

La struttura è dotata di impianto di allarme sia all’esterno che all’interno.

VIOLA AL TAPPETO

Iacopo Mirabella iacopo.mirabella@ilromanista.eu

La classifica di Serie A continua a vedere continui cambiamenti di fronte. Prosegue il periodo nero della Fiorentina e il cambio allenatore (Vanoli subentrato al posto di Pioli) ancora non ha portato i suoi frutti. La Viola occupa il penultimo posto in classifica ed è l’unica squadra, insieme al Verona, a non aver conquistato ancora una vittoria nelle prime 13 giornate di campionato. Uno scenario infernale per una piazza che nelle ultime stagioni ha sempre combattuto per un posto in Europa. Nella giornata di ieri la Fiorentina è scesa in campo a Bergamo contro l’Atalanta di Pal-

ladino che sembrerebbe essere in crescita. Dopo i primi 40’ di perfetta parità con colpo su colpo da una parte e l’altra è Kossounou a regalare il vantaggio all’Atalanta con un eurogol. La Dea trova la rete del raddoppio e del definitivo 2-0 con Lookman dopo appena cinque minuti dall’inizio della ripresa. Nel finale la Fiorentina prova ad accorciare le distanze e colpisce un palo con Kean al 75esimo ma la porta dei nerazIL LECCE SUPERA IL TORINO PER 2-1 GRAZIE ALLE RETI DI COULIBALY E BANDA. I GRANATA AL 91’ SBAGLIANO UN RIGORE CON ASSLANI

zurri rimane inviolata. Dopo la sconfitta nel derby contro il Milan nel precedente turno di campionato, l’Inter torna alla vittoria e lo fa in casa del Pisa. I nerazzurri faticano e trovano il vantaggio solo al 70esimo con un bellissimo gol di prima intenzione con il sinistro di Lautaro Martinez. Dal vantaggio l’Inter macina gioco e chiude i conti a 7 minuti dal triplice fischio sempre con il centravanti argentino che segna a referto la doppietta personale e firma il definitivo 2-0 per i nerazzurri.

Il Lecce conquista tre punti pesanti in chiave classifica e allontana momentaneamente il treno di coda del campionato. I salentini trovano la terza vittoria stagionale grazie al successo in casa contro il Torino. Il primo tempo è a tinte giallorosse con la squadra di Di Francesco che trova la rete del vantaggio al 20esimo grazie al colpo di testa di Coulibaly. Dopo appena due minuti dal gol dell’1-0 il Lecce firma il raddoppio con Banda. Al 57’ Adams accorcia le distanze per il Torino con un tiro deviato che finisce alle spalle di Falcone. Il portiere del Lecce si rende protagonista grazie al rigore parato ad Asslani al 90esimo e regala il successo ai suoi. ■

6 reti: Lautaro Martinez (Inter)

5 reti: Orsolini (Bologna), Calhanoglu (Inter), Pulisic e Leao (Milan), Paz (Como), 4 reti: Soulé (Roma), De Bruyne e Anguissa (Napoli), Bonazzoli (Cremonese), Simeone (Torino), Castro (Bologna), Bonny (Inter), Berardi e Pinamonti (Sassuolo), Davis e Zaniolo (Udinese), Pellegrino (Parma), Yildiz (Juventus)

3 reti: Thuram (Inter), Ostigard (Genoa), Addai e Douvikas (Como), Nzola (Pisa), Esposito e Borrelli (Cagliari), Adams (Torino), Vlahovic (Juventus), Neres (Napoli), Mandragora (Fiorentina), Zaccagni e Cancellieri (Lazio)

2 reti: Dovbyk, Pellegrini e Wesley (Roma) Sulemana (Atalanta), Berisha (Lecce), Giovane e Orban (Verona), Pavlovic (Milan), Kean (Fiorentina), Cambiaghi (Bologna), Bernabé (Parma), Vardy (Cremonese), Belotti (Cagliari), Kempf (Como), Dimarco (Inter), Thorsby (Genoa), Moreo (Pisa), McTominay (Napoli)

1 rete: Celik, Cristante, Dybala, Ferguson e Hermoso (Roma)

Luca Ranieri, difensore centrale della Fiorentina al termine della sfida di Bergamo contro l’Atalanta GETTY IMAGES
Lautaro Martinez, centravanti dell’Inter durante l’esultanza dopo il gol GETTY IMAGES

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.