Il Romanista del 9 maggio 2025

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la qualificazione, senza contare il botteghino e gli eventuali premi dai passaggi del turno. Numeri che spostano, soprattutto per un club, come la Roma, ancora attenzionato dal punto di vista finanziario. Qualora però il miracolo non dovesse riuscire, a Sir Claudio nessuno rimprovererebbe nulla, anzi. L’unica cosa da fare, in ogni caso, è seguire la sua esperienza, anche solo da consigliere dei Friedkin. Almeno così, forse, non dovremmo aspettare altri sei anni. ■

L’INTERVISTA

Parla Tiago Pinto: «A Roma tifosi unici»

Tiago Pinto si è raccontato al sito ufficiale di Gianluca Di Marzio, ripercorrendo anche la sua avventura alla Roma: «Ciò che mi manca della Capitale sono i tifosi, è impossibile trovare quel tifo da altre parti. Dybala è il mio miglior acquisto. Svilar? In allenamento si vedeva che fosse diverso»

LA

SOCIETÀ

Habemus Friedkin Lo sbarco a Fiumicino

A

e

giunti in città Sul tavolo ci sono stadio e allenatore

Andrea Di Carlo andrea.dicarlo@ilromanista.eu

PTra le mura di Trigoria la squadra continua a lavorare in vista della sfida di lunedì a Bergamo contro l’Atalanta, fischio d’inizio alle ore 20.45. Ieri è andata in scena la seconda seduta di allenamento della settimana, ma non sono arrivate buone notizie per Claudio Ranieri. Lorenzo Pellegrini ha terminato in anticipo l’allenamento rispetto ai compagni a causa di un problema muscolare accusato nel corso della seduta. Non sembrerebbe nulla di preoccupante, ma nella giornata di oggi il capitano giallorosso effettuerà i consueti esami strumentali per capire l’entità dell’infortunio. La trasferta di Bergamo rimane in dubbio per lui e con altre 3 partite da giocare prima della fine della stagione, lo staff medico, di comune accordo con Ranieri, potrebbe decidere di non rischiare di peggiorare le sue condizioni con la speranza che sia solo un affaticamento e che non ci sia lesione del muscolo. Dopo una stagione travagliata a causa del rendimento e della forma fisica non ottimale, la dea della fortuna continua a

Lorenzo Pellegrini a Trigoria GETTY IMAGES

voltare le spalle a Pellegrini, che non è mai riuscito realmente ad ingranare la marcia giusta in questi mesi. Assente anche Sangaré insieme a Paulo Dybala, che continua a seguire il percorso di riabilitazione con le terapie a Trigoria.

CRISTANTE E MANCINI

SONO TORNATI A LAVORARE INSIEME AL RESTO DEL GRUPPO, OUT SANGARÉ. TERAPIE PER DYBALA

Occhi su Bergamo

Cristante e Mancini dopo aver svolto una seduta di lavoro individuale mercoledì, sono tornati a lavorare insieme al resto del gruppo e saranno abili e arruolabili per la partita contro l’Atalanta. Con Pellegrini in dubbio ora Sir Claudio dovrà pensare a un’alternativa rispetto al modulo e agli undici visti contro Inter e Fiorentina, con il capitano giallorosso che è partito sempre dal primo minuto nel terzetto di centrocampo. Le alternative non mancano ma attenzione anche ad Alexis Saelemaekers che dopo due giornate in panchina potrebbe ritrovare una maglia da titolare: come pedina al posto di Pellegrini, ma tatticamente potrebbe tornare sulla trequarti. Le opzioni a Ranieri di certo non mancano e ora il tecnico è al lavoro per studiare la miglior formazione possibile. Potrebbe tornare anche Paredes al posto di Pellegrini con Cristante e Koné nel ruolo di mezzala. In difesa si va verso la conferma del terzetto con Celik, Mancini e Ndicka. ■ IM DAL CAMPO

oco prima che la fumata bianca annunciasse l’elezione del nuovo Papa, con gli occhi del mondo tutti puntati sul Vaticano, a Fiumicino, con la consueta e maniacale discrezione, atterrava l’aereo presidenziale della famiglia Friedkin. Uno sbarco avvenuto in gran ritardo, secondo quanto ci è stato possibile ricostruire, visto che a complicare le cose - sia detto con il massimo rispetto - ha contribuito la coincidenza del Conclave: infatti, il terminal dell’aviazione privata di Ciampino ha avuto modo di far registrare il tutto esaurito in questi giorni, vista la mole di visite nella Città Eterna, finalizzate nel seguire in prima fila l’elezione del nuovo Pontefice. Un traffico aereo che non aveva presumibilmente lasciato vuoto nemmeno uno slot, facendo così slittare il loro arrivo. E così, dopo esser partiti attorno alle 14 da Zurigo e avendo osservato uno scalo quasi obbligato di poche ore a Malpensa, appena ottenuto l’ok da Fiumicino, intorno alle 18, i Friedkin hanno toccato il suolo capitolino. Il presidente Dan dovrebbe rimanere diversi giorni a Roma, mentre Ryan è dato in partenza verso gli States già nei prossimi giorni. Una presenza, quella della proprietà, senza dubbio significativa in settimane affatto banali per il mondo Roma:

perché oltre al discorso legato al campo (la trasferta di Bergamo e la sfida contro il Milan forniranno una classifica ben più definita per capire le reali ambizioni europee della squadra a 90 minuti dalla fine del campionato), sul tavolo dei Friedkin ci sono due temi vitali. Il primo è legato all’annuncio del nuovo allenatore: la possibile presenza di Massimiliano Allegri in città (atteso nei prossimi giorni), attirato nella Capitale dagli Internazionali di tennis, ha dato modo a molti di pensare ad una fumata bianca imminente. Al momento, però, non ci risultano contatti e sviluppi. Mentre Fabregas, tra i nomi graditi, è corteggiato da Leverkusen e Lipsia. Il secondo è quello legato allo stadio: la morte di Papa Francesco aveva distolto l’attenzione del Campidoglio. Ma lunedì 12, data in cui dovrebbero iniziare i saggi archeologici nell’area di Pietralata, potrebbe rivelarsi il giorno giusto per far recapitare agli uffici del Comune il progetto parziale del nuovo impianto, con l’intento di recuperare il tempo che si è perso. C’è molto da fare, chi ha tempo non aspetti tempo. ■

LUNEDÌ 12 PARTIRANNO I SAGGI ARCHEOLOGICI NELL’AREA DI PIETRALATA, IL COMUNE ATTENDE IL PROGETTO PARZIALE

Ryan e Dan Friedkin festeggiano la vittoria della Conference League GETTY IMAGES

Verso Atalanta-Roma

AMARCORD

CON LA TESTA GIUSTA

A Bergamo Il 29 novembre 2009 la Roma di Ranieri batte in rimonta l’Atalanta, guidata da Conte

Decidono due inzuccate di Vucinic e Perrotta. Arriva il quarto dei 24 risultati utili consecutivi

Lorenzo Latini lorenzo.latini@ilromanista.eu

Quando si affrontano per la prima volta da tecnici, Claudio Ranieri e Antonio Conte sono agli antipodi: il primo è già un veterano della panchina, con anche esperienze prestigiose all’estero, che finalmente ha coronato il suo sogno di allenare la Roma, la squadra che ha sempre tifato; il secondo, dopo aver condotto il Bari alla vittoria della Serie B, è alla sua prima esperienza in A. I due si affrontano a Bergamo, nello stesso stadio dove Sir Claudio tornerà domenica (il nome nel frattempo è cambiato da Stadio Atleti Azzurri d’Italia a Gewiss Stadium per ragioni di sponsor): è il 24 novembre 2009, quattordicesima giornata di un campionato che fino a quel momento è stato piuttosto negativo per entrambe. Sia Ranieri sia Conte sono subentrati in corsa: il giallorosso ha sostituito dopo due giornate il dimissionario Spalletti, mentre il nerazzurro ha preso il posto di Gregucci, esonerato. La Roma, dopo una partenza tra alti e bassi, cerca continuità; l’Atalanta, dal canto suo, è ancora lontana dagli obiettivi recenti, e va a caccia di una salvezza piuttosto complicata.

La partita Il match comincia in salita per i giallorossi, che pure erano anda-

ti vicino al gol dopo appena 4’, ma Consigli si faceva trovare pronto sul tiro di Vucinic. Al 13’, al primo vero affondo, i bergamaschi passano però in vantaggio con un contropiede fulminante: al 13’ Ceravolo s’iscrive al club dei Carneadi pronti a colpirci evitando Juan con una finta e insaccando alle spalle di Julio Sergio con un destro all’angolino. Ma la Roma - quella Roma lì - è una squadra

che non s’arrende, e che si batte con onore fino a che ha respiro in corpo (come dimostrerà nei mesi a seguire). Guai a darla per morta. Quando è arrivato, Ranieri sembra aver infuso in quel gruppo - che a fine agosto appariva demotivato e stanco - nuova linfa vitale: linfa testaccina, proprio come lui. La stessa linfa che tornerà a infondere sedici anni più tardi.

Prima ancora dell’intervallo, troviamo il pareggio, tutto sommato meritato: corner dalla destra di Pizarro, traiettoria lunga sul secondo palo, sbuca dal nulla Vucinic che sovrasta un difensore atalantino e di testa mette dentro il pallone dell’1-1. Il montenegrino esulta scivolando in ginocchio sul terreno di gioco, da ore battuto dalla pioggia. Si va al riposo in parità. Nella ripresa la Roma

amministra, sorniona, aspettando il momento giusto per piazzare la zampata. Momento che arriva al 64’. Tutto parte dai piedi (neanche a dirlo...) di Francesco Totti, che allarga sulla sinistra per Vucinic: l’attaccante dà uno sguardo in area, quindi pennella un cross perfetto per l’ennesimo inserimento vincente di Simone Perrotta; altro colpo di testa e gol del 2-1.

A quel punto Mexes e compagni mettono in cassaforte la gara, rischiando soltanto una volta nel finale: sul tentativo a botta sicura di Padoin, Juan respinge in scivolata. La Roma di Ranieri vince, allungando a 4 la striscia di risultati utili consecutivi in campionato: una striscia che arriverà addirittura a 24, e che si interromperà rovinosamente il 25 aprile 2010 in casa contro la Sampdoria. Ma quel pomeriggio piovoso di fine novembre, a Bergamo, si gettano le basi di una rimonta entusiasmante, che porterà i giallorossi a contendere il titolo all’Inter di Mourinho.

Stavolta in palio non c’è il tricolore, ma Ranieri e i suoi si stanno giocando la possibilità di tornare in Champions League dopo sette anni di assenza. Servirà lo stesso spirito testaccino mostrato dalla Roma in quella gara di sedici anni fa; lo stesso spirito testaccino che Claudio Ranieri ha riportato nella Capitale anche quest’anno, ridando senso a una stagione che sembrava finita già a metà novembre. 

Mirko Vucinic si appresta a firmare di testa la rete del momentaneo 1-1 il 24 novembre 2009. Sotto, l’esultanza di Simone Perrotta dopo la rete del sorpasso GETTY IMAGES

VIRTUS GVM ROMA 1960

CALVANI: «DAREMO TUTTO NEL PLAYOFF»

La serie Domenica prevista gara 1 con Capo D’Orlando

Davide Fidanza davide.fidanza@ilromanista.eu

La Virtus GVM Roma 1960 si appresta ad iniziare il suo percorso nei playoff. Domenica 11 maggio infatti è in programma gara 1 contro Infodrive Capo d’Orlando e la squadra capitolina avrà lo svantaggio del fattore campo nella serie. Gara 1 infatti così come gara due si giocherà fuori mentre si tornerà a Roma per gara tre e quattro con l’eventuale gara 5 che sarebbe nuovamente fuori. Ieri il coach Calvani ha presentato la partita alla stampa: «Affrontiamo una squadra che è arrivata quarta e ha individualità importantissime. Noi siamo imprevedibili - ha detto - e abbiamo qualità. L’ho detto alla squadra, non dobbiamo accontentarci mai, il playoff era un obiettivo ma dobbiamo sempre puntare al massimo». Calvani è subentrato

PAPA LEONE XIV

ad annata in corso per sistemare le cose ed ha espresso un bilancio sul suo lavoro e sulla sua squadra: «Sono stati i tre mesi più difficili della mia carriera. Non è questo il momento di parlarne ma lo dico con estrema serenità. Dispiace aver perso delle occasioni nel corso della stagione, sia per aver fatto pochi allenamenti con la squadra al completo sia per aver giocato le partite nella stessa situzione». Sulla possibilità di fare l’impresa e di ottenere la promozione, Calvani è stato chiaro: «Le partite si giocano tutte e nulla è deciso prima della sirena. Il bello

PARLA ANCHE IL PRESIDENTE PASQUALINI: «DOBBIAMO RIUSCIRE A LASCIARE AL PIÙ PRESTO QUESTA CATEGORIA E RAGGIUNGERE LA SERIE A1»

di questo sport è proprio questo». In chiusura Calvani ha voluto ringraziare il pubblico per il supporto offerto durante la stagione: «I nostri tifosi e il pubblico romano hanno sempre risposto presenti. Sappiamo che sono il nostro sesto uomo in campo. Noi dovremo essere bravi a fare qualcosa prima del nostro pubblico riuscendo ad ottenere qualcosa a Capo D’Orlando».

Insieme a Calvani, ha parlato anche il presidente Pasqualini: «Dobbiamo portare la Virtus in Serie A1. Il progetto - spiega il presidente - è ambizioso e gli obiettivi vanno raggiunti nel medio periodo. Dobbiamo lasciare al più presto questa categoria. Vogliamo farlo già quest’anno e se non sarà questo dovremo riuscirci il prossimo». Tra gli obiettivi c’è chiaramente quello di riportare Roma nel grande basket: «Il basket è il secondo sport nazionale e a Roma deve tornare ad essere una passione cittadina». ■

Eletto l’americano Prevost: «Tifa Roma»

Per il Papa romanista aspettavamo tutti l’elezione del cardinal Zuppi. Invece, in anticipo sul nostro stupore e sulle previsioni più ottimistiche, ieri alle 18.07 è arrivata la fumata bianca, che ha decretato Robert Francis Prevost come Papa Leone XIV, il 267° pontefice della Chiesa. «È molto tifoso della Roma», ha raccontato padre Giuseppe Pagano, degli Agostiniani di Santo Spirito a Firenze, amico di Prevost all’Ansa. «Gli ho detto che la vittoria sulla Fiorentina è stato il primo miracolo di Papa Francesco. Con lui si scherza bene, è di compagnia». Connazionale dei Friedkin (primo papa nord-americano della storia), arrivato nella Capitale nel 1982, in tempo per godersi lo Scudetto di cui

ieri, nel giorno della sua elezione, ricorreva il 42° anniversario (Genoa-Roma 1-1, dell’8 maggio 1983). E, infine, l’ordine di provenienza, che si basa sulla regola dettata da Agostino (scegliete voi quale). Poco dopo le 19, di fronte agli

#ROMANISTAGRAM

ormai circa 100.000 che si erano radunati in piazza San Pietro, dalla Loggia delle Benedizioni il protodiacono si è affacciato, proclamando il celebre: «Annuntio vobis gaudium magnum, habemus Papam». Seguito dal nome del cardinal Robert Francis Prevost. Nato a Chicago nel 1955, il missionario agostiniano non figurava tra i favoriti (o, per meglio dire, più papabili), eppure i cardinali ci hanno messo soltanto quattro scrutini per eleggerlo nuovo pontefice. Il 69enne, ormai ex vescovo di Chiclayo in Perù, si è presentato alla folla, visibilmente commosso: «La pace sia con tutti voi», ricordando poi il suo predecessore Francesco. ■ SV

Marco Calvani, coach della Virtus GVM Roma 1960 FOTO VIRTUS
Robert Francis Prevost, Papa Leone XIV GETTY
Pierluigi Gollini condivide sul proprio profilo Instagram una foto scattata insieme alla sua compagna
Durante la seduta di allenamento andata in scena ieri a Trigoria, Leandro Paredes ha tentato una clamorosa rovesciata ripresa dalle telecamere del club!
Tegola per la Roma Femminile: Giulia Dragoni ha terminato anticipatamente la stagione. Forte distorsione alla caviglia destra per la centrocampista GETTY

I ragazzi di Trigoria

DOLCE CURVA CON L’EMPOLI

E I PLAYOFF SI AVVICINANO

37ª giornata Si gioca al Centro Sportivo di Petroio alle 17. Gara su Sportitalia

Per la Roma Primavera c’è da attendere. Nulla più. O meglio, qualcosa da fare ancora c’è. A partire dalla sfida con l’Empoli, in programma alle 17 al Centro Sportivo di Petroio (e visibile su Sportitalia, canale 60 del digitale terrestre, in diretta tv e in streaming su app e sito dell’emittente). La penultima prova, prima di quei playoff Scudetto messi nel mirino da inizio stagione. Poi toccherà all’Atalanta, al Tre Fontane, con l’arrivederci alla fase finale. Due impegni con poco significato: la qualificazione aritmetica era arrivata già col Sassuolo; poi le semifinali col Genoa. E il pari con l’Inter ha assicurato il primato. Null’altro da chiedere al campionato. Se non d’essere d’aiuto, tra gestione delle forze e sperimentazioni, per preparare il terreno a qualche settimana dalle gare che contano.

Bocce ferme

Dall’altra parte, la situazione è la stessa. Capovolta. 34 punti, diciottesimo posto, zona playout insieme al Bologna. Impossibile scendere (la prima retrocessa è a meno 11) e salire (Cremonese distante 10 lunghezze). Il tempo servirà anche ai toscani. Tempo da sfruttare, così come la Roma dovrà fare. C’è voglia di dar seguito all’ultimo bel periodo: solo risultati utili dal ko col Milan, con 5 successi e un solo pareggio.

Quello dell’ultima giornata. Tornare alla vittoria significherebbe salire a 80 punti. Un numero importante. Sotto, intanto, la classifica si muove. La situazione è da tenere d’occhio: forti del 1º posto, i giallorossi se la vedranno in semifinale con la vincitrice del primo turno tra la 4ª e la 5ª classificata. Al momento, Fiorentina e Juventus. Due squadre che domani giocheranno rispettivamente contro Lazio e Verona. Ancora in lotta. Anche Inter, Sassuolo, Verona e Milan sono in lista per i due posti da attenzionare. Tutto è ancora in ballo.

Speranze dall’infermeria

Misitano out, eppure un andamento invariato. Ritmo sempre incalzante, senza esitazioni. Falsini non ha trovato alibi: dentro i più giovani, risultato raggiunto. Serve conservare la forma fisica; motivo per cui Almaviva e Della Rocca potrebbero figurare nell’undici titolare. Il ballottaggio tra il 21 e Sugamele è aperto. Possibile 4-3-2-1, dunque, con Jovanovic tra i pali e Reale traslato nuovamente laterale di sinistra. A destra si candida Lulli, con Nardin e Seck al centro. Mirra e Golic sperano nella convo-

cazione. Al contrario di Di Nunzio, ancora ai box. Mannini e Romano restano le certezze nel centrocampo a tre, occhio a Bah per dare un po’ di fiato a Coletta. E davanti, Zefi e Della Rocca a sostegno di uno dei due attaccanti. Ipotizzabile il riposo di Graziani e un po’ di - leggero - turnover. Rodare tutti sarà vitale. Anche chi ha visto meno il campo in stagione. 180 minuti distano da qui al termine. Gli ultimi metri di prova della lunga rincorsa romanista. Poi sarà tempo di tirar fuori la qualità. E il carattere. ■

IL TECNICO Parla Falsini: «I ragazzi mi mettano in difficoltà»

«Il primo obiettivo da raggiungere era la semifinale. Il secondo, il primo posto». Tutto fatto, nulla da rincorrere. La Roma Primavera può pensare e anche Falsini, intervenuto ai canali del club alla vigilia, ne è cosciente: «Dobbiamo cercare di recuperare i ragazzi che sono fuori e di aumentare la capacità fisica di altri giocatori che hanno bisogno di farlo. Sono sicuro che i ragazzi abbiano una voglia incredibile di fare questa semifinale». Una voglia da replicare anche con l’Empoli. In una gara che, comunque sia, nasconde le sue insidie: «Sarà una partita non facile, difficile, soprattutto da loro. Ha una valenza minore ma dobbiamo comunque onorare questo campionato. Si deve avere rispetto e cercare di sfornare la migliore prestazione possibile».

Fiorentina-Genoa domani ore 18

Prossimo turno

Partite Date e orari

Bologna-Monza 09/05 ore 17

Empoli-Roma 09/05 ore 17

Inter-Sampdoria 10/05 ore 11

Sassuolo-Lecce 10/05 ore 11

Verona-Juventus 10/05 ore 13

Lazio-Fiorentina 10/05 ore 13

Udinese-Cremonese 10/05 ore 15

Torino-Milan 11/05 ore 11

Atalanta-Cagliari 11/05 ore 13

Genoa-Cesena 11/05 ore 15

E sarà centrale la gestione delle energie: «Faremo un po’ di rotazioni ma chiunque scenderà in campo dovrà dimostrare di essere all’altezza della Roma Under 20. Voglio vedere questa voglia innata in ognuno di loro di migliorarsi costantemente». Caratteristica ben presente nel gruppo: «Devono mettermi in difficoltà, perché devo arrivare alla partita del 26 maggio (la prima dei playoff per la Roma, ndr) e avere tanti dubbi. Vuol dire che si sono allenati come è giusto che sia. I ragazzi devono essere ambiziosi, giorno dopo giorno, e cercare il miglioramento nella singola seduta di allenamento». È la strada per il successo. ■ SC

Mattia Mannini, 19 anni, centrocampista della Roma Primavera GETTY IMAGES

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