Il Romanista del 10 maggio 2025

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Dan at work Dopo 233 giorni, dall’ultima volta ieri mattina presto il presidente torna a Trigoria. Mette mano allo staff societario, allontana due dirigenti e prepara il club per il domani. In attesa del Ceo - e dell’allenatore - il futuro passa sempre per lo stadio di proprietà

HABEMUS FRIEDKIN

BRUTTE NOTIZIE

Qui a fianco, il saluto tra Ryan Friedkin e Gianluca Mancini alla cena di Natale del club. A sinistra, nell’altra pagina: Dan Friedkin, il presidente della Roma, su un campo di golf; in basso Claudio Ranieri, tecnico della Roma, all’Olimpico per la sfida alla Fiorentina GETTY IMAGES

Quando Leone scelse Roma: «Da sempre gran tifoso»

Il racconto Padre Pagano:

«Io milanista, spesso con Prevost abbiamo scherzato»

Simone Valdarchi simone.valdarchi@ilromanista.eu

«QLesione al retto femorale per Pellegrini

Tempi di recupero ancora da valutare

La Roma continua a lavorare sui campi di Trigoria per preparare la sfida di lunedì sera a Bergamo contro l’Atalanta. Nella seduta di giovedì Lorenzo Pellegrini ha abbandonato in anticipo l’allenamento a causa di un problema muscolare. La speranza era quella di un semplice fastidio, ma gli esami strumentali di ieri purtroppo hanno fornito un responso negativo. Il capitano giallorosso ha riportato una lesione al retto femorale della coscia destra e la situazione sembra più grave del previsto a causa dell’interessamento anche del tendine. Almeno due mesi di stop e stagione finita in anticipo per Pellegrini, che seguirà e aiuterà (insieme a Dybala) i suoi compagni dalla tribuna nelle ultime tre partite di questa stagione.

Futuro in bilico

La partita di domenica contro la Fiorentina potrebbe essere l’ultima gara di Pellegrini giocata con la maglia giallorossa all’Olimpico e non solo. La stagione del capitano giallorosso è stata sicuramente al di sotto

delle aspettative e ora gli scenari sul suo futuro potrebbero cambiare da un momento all’altro. Alcuni club di Serie A, già dalla scorsa sessione invernale di mercato, hanno puntato gli occhi sul centrocampista che in estate potrebbe lasciare la Capitale.

OGGI ALLE 12.30 RANIERI

PARLERÀ IN CONFERENZA STAMPA A TRIGORIA. CON PELLE OUT DUBBIO TRA PAREDES E SAELEMAEKERS

I dubbi di Ranieri

L’infortunio di Pellegrini ha stravolto in parte i piani di Ranieri per la gara di Bergamo. Contro l’Inter e con la Fiorentina il capitano era sempre partito dal primo minuto nel terzetto di centrocampo insieme a Koné e Cristante. Un reparto rinforzato per permettere a Sir Claudio di schierare insieme Dovbyk e Shomurodov senza perdere l’equilibrio e il bilanciamento della squadra. Con Pellegrini out ora si aprono vari scenari sull’undici titolare che scenderà in campo contro l’Atalanta. Si potrebbe tornare al consueto 3-4-2-1 con Soulé e Saelemaekers sulla trequarti alle spalle di Dovbyk. Oppure la Roma potrebbe mantenere la pelle delle ultime due sfide con il 3-5-2 e il posto di Pellegrini potrebbe prenderlo Paredes che scalerebbe in cabina di regia con Koné e Cristante come mezzali e con Soulé largo sulla corsia di destra. Oggi alle ore 12.30 Ranieri terrà la consueta conferenza stampa a Trigoria. ■ IM

uando sono arrivato a Roma, lui era già lì e tifava la Roma. Evidentemente, da appassionato di sport, voleva scegliere una squadra e tra Roma e Lazio, com’è che dite voi, loro sono burini, giusto?». Sono bastate queste poche parole a padre Giuseppe Pagano, agostiniano e priore di Santo Spirito a Firenze, dette col suo simpatico accento toscano, per spiegare la scelta di fede (calcistica, non spirituale, va specificato in questo caso) di Robert Francis Prevost, conosciuto ai più da due giorni col nome di Papa Leone XIV. Pagano, che con lui oltre all’ordine ha condiviso anni di studi nella Capitale tra il 1983 e il 1986, ha raccontato l’aspetto tifoso del nuovo pontefice, il 267° della storia della Chiesa, intervenendo a Radio Romanista. «Ci siamo conosciuti nel ’83, a Roma, lui studiava Diritto Canonico, io Teologia - ha proseguito il priore. Prevost è una persona semplice, questo aiuta gli altri a relazionarsi con lui. Per la mia famiglia è una persona importante, ha anche celebrato il matrimonio di mia sorella. A questa sua semplicità, però, aggiunge anche un certo spessore. Sarà un Papa di dialogo, come serve oggi». Per padre Giuseppe, però, Leone XIV rimarrà prima di tutto un suo amico: «Io sono milanista, spesso ci siamo presi in giro su

questo e a ogni Roma-Milan. Dopo la vostra vittoria contro la Fiorentina ci siamo sentiti e gli ho detto che è stato il primo miracolo di Papa Francesco, scherzando. Per tanti anni ci siamo persi di vista, entrambi in missione in giro per il mondo, poi quando è diventato Padre Generale dell’Ordine ci siamo ritrovati e abbiamo visto tante partite insieme. Ora magari sfrutteremo i suoi connazionali Friedkin per andare a vedere qualche Roma-Milan». Il prossimo è tra 8 giorni, forse troppo presto per vedere già il Papa all’Olimpico, stadio che tra l’altro ha già visto. Perché tra i biglietti venduti per un Roma-Sassuolo del 2019 (terminato 4-2 per i giallorossi), ne risulta uno a nome Prevost. Infine, sulla somiglianza con Ranieri: «Sì, è vero! Non ho mai conosciuto Ranieri, ma mi è simpatico, suggerirò al Papa di incontrarlo». Insomma, l’altro americano a Roma (oltre a Dan) è destinato a riscuotere simpatie tra i romanisti. Una notizia che anche Gualtieri, intercettato dai microfoni dell’agenzia Dire, ha commentato: «Il Papa è romanista? Sono contento (ride, ndr)!». Gaudium magnum, anche per il primo cittadino. ■

L’AMICO: «CI SIAMO CONOSCIUTI NEL ’83. LA SOMIGLIANZA CON RANIERI C’È». GUALTIERI SE LA RIDE: «PAPA ROMANISTA? SONO CONTENTO!»

Il saluto di Leone XIV ai fedeli in piazza San Pietro, subito dopo la sua
Pellegrini in campo all’Olimpico GETTY IMAGES

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LA STAGIONE 2024/25

IL CASO

Il Movimento

Nuove polemiche sul progetto che però non preoccupano il Comune

La battaglia per lo stadio della Roma torna ancora una volta sul campo dei ricorsi e della giustizia. Questa volta ad animare la questione, proprio alla vigilia (lunedì prossimo dovrebbe essere il giorno buono) della ripresa degli scavi archeologici, sono tre esponenti del Movimento 5 Stelle, che hanno presentato un esposto ai carabinieri forestali. L’atto porta le firme dell’eurodeputato Da-

AMARCORD

5 Stelle torna all’attacco dello stadio a Pietralata

rio Tamburrano, del consigliere comunale Daniele Diaco e del consigliere municipale Stefano Rosati. Oggetto del contendere il solito bosco, ma anche la passerella ciclo-pedonale per il collegamento con via Livorno, prevista dal progetto e prescritta dalla delibera di pubblico interesse votata dal Campidoglio. Nell’esposto viene chiesto al corpo forestale dei Carabinieri di accertare se la decisione di realizzare lo stadio sia stata presa valutando tutti i documenti in possesso del Comune, senza omissioni di alcun tipo, come paventato invece dai comitati contrari al progetto. Nulla di nuovo

per molti versi, ed anzi il Comune in passato ha già più volte ribadito come tutto l’iter sia stato svolto nel pieno rispetto della legge. La denuncia appare piuttosto come un pretesto per un qualche tipo di attacco politico nei confronti della Giunta guidata da Roberto Gualtieri. I tre esponenti del Movimento 5 Stelle non sono infatti nuovi a prese di posizione contro lo stadio. Martedì scorso avevano chiesto a gran voce di bloccare “un incontro tra AS Roma e Comune per concordare un cronoprogramma degli scavi archeologici”, che invece non risultava in calendario e che poi in effetti non

c’è stato. Tamburrano lo scorso mese è stato firmatario insieme all’ex sindaco Ignazio Marino di una richiesta all’attuale sindaco di “congelare l’iter per lo stadio affinché la realtà dei fatti emerga nella sua completezza ed il bosco venga salvaguardato”. Richiesta rispedita al mittente e di fatto superata proprio dalle recenti perizie che pur affermando l’esistenza del bosco, liquidano la pratica con una semplice compensazione. Polemiche finora prive di alcun presupposto e che non preoccupano chi invece sul progetto continua a lavorare. ■ ADA

OGNI FINE È UN PRINCIPIO

A Bergamo Il 15 maggio 1997 la Roma rifila all’Atalanta un poker che scaccia i fantasmi della B

Totti segna per la prima volta su calcio di punizione, Liedholm vince l’ultima gara in carriera

Lorenzo Latini lorenzo.latini@ilromanista.eu

Annata tormentata, per la Roma, quella del 1996-97: dopo trenta giornate, a quattro turni dal termine del campionato, i giallorossi sono dodicesimi, a soli 4 punti dal quintultimo posto, che vorrebbe dire spareggio-salvezza. Dopo un discreto avvio di stagione, il tecnico argentino Carlos Bianchi è stato accompagnato alla porta (neppure troppo gentilmente) da Franco Sensi: del resto, uno che a gennaio voleva dar via Totti in prestito è uno pericoloso, da allontanare il prima possibile. Il Presidente fa quindi la scelta più giusta: si affida alla personalità e ai sentimenti, chiamando il Barone. Sì, proprio Nils Liedholm, il più grande tecnico nella storia della Roma: dopo otto anni, lo svedese torna nella Capitale per togliere la Roma dalla zona più bassa della classifica, affianmcato in panchina da Ezio Sella. Nell’infrasettimanale in programma giovedì 15 maggio 1997 la Roma fa visita all’Atalanta, che la precede di due punti: è di fatto uno scontro diretto. E anche se lo spettro della B non è poi così vicino, i tre punti in palio sono pesantissimi, perché un’eventuale sconfitta costringerebbe a giocare le ultime tre gare con l’acqua alla gola. Liedholm opta quindi per un atteggiamento assai difensivo, con una linea di retroguardia a cinque davanti a Cervone (composta da Lanna, Aldair, Petruzzi, Pivotto e Candela), tre centrocampisti (Di Biagio, Thern e Statuto) e due attaccanti: uno è Abel Balbo, miglior marcatore stagionale dei giallorossi, l’altro è proprio Francesco Totti, all’epoca non ancora ventunenne.

La partita

Reduce da quattro sconfitte nelle ultime cinque partite e a secco di vittorie da oltre due mesi, la Roma rischia di andare sotto già nei primissimi, ma un giovane Pippo Inzaghi prima fallisce da

buona posizione, poi si fa anticipare da Cervone in uscita disperata. Scampato il pericolo, ecco che i giallorossi trovano il vantaggio: lo firma Di Biagio, che colpisce di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo. L’Atalanta accusa il colpo, la Roma se ne accorge e affonda il piede sull’acceleratore per dare il colpo di grazia agli uomini di Mondonico. Passano soltanto 5’ e Balbo, dopo aver ricevuto su rimessa laterale, prima salta Carrera, tiene in campo il pallone e da posizione molto defilata batte il portiere atalantino Pinato. A seguire c’è solo un palo nerazzurro che spaventa i tanti tifosi romanisti accorsi quel giorno a Bergamo. Si va all’intervallo sul 2-0: la partita è di fatto già in ghiaccio. Ma lo spettacolo deve ancora arrivare. C’è da attendere fino al quarto d’ora della ripresa, quando Totti (col numero 17 sulle spalle, la 10 arriverà soltanto dalla stagione seguente) pennella col

destro un calcio di punizione che supera la barriera e si infila sul palo più lontano. Per Francesco si tratta del primo gol in carriera su calcio di punizione, un fondamentale che in seguito diventerà una sua specialità: ma, mentre con la maturità opterà per la soluzione di potenza, quel giorno disegna una traiettoria a giro da applausi. Con i nerazzurri ormai alle corde, nel finale c’è gloria anche per Thern, che in contropiede batte il portiere in uscita e firma il definitivo 4-0. Una vittoria preziosissima, che è un’autentica boccata d’ossigeno per Balbo e compagni. Ma si tratta anche dell’ultima vittoria in giallorosso (e in carriera) per Nils Liedholm: nelle restanti tre giornate arriveranno due ko e un pareggio. In seguito, lo svedese non allenerà più. Ma quella sera di metà maggio, a Bergamo, il Barone aiuta (ancora una volta) la sua Roma nel momento del bisogno. 

Nils Liedholm alla guida della Roma nel 1997. In basso, la punizione con cui Totti (coperto da Balbo) sigla il terzo gol giallorosso a Bergamo il 15 maggio 1997
Il progetto del nuovo stadio a Pietralata nel rendering disegnato dalla società AS ROMA

SERIE A FEMMINILE

ALMENO UN PARI E SARÀ CHAMPIONS

Alle 15 C’è Fiorentina-Roma. Ultima giornata, per salvare il campionato. Live su Dazn

Leonardo Frenquelli leonardo.frenquelli@ilromanista.eu

Ultima chiamata per salvare un campionato, o meglio, per non lasciarsi sfuggire anche l’obiettivo minimo. Oggi alle 15 al Viola Park si gioca Fiorentina-Roma, ultima giornata di Serie A, teatro di una gara in cui le giallorosse si sono ridotte, a forza di sconfitte o partite lasciate andare in maniera clamorosa, a dover difendere il terzo posto in classifica, l’ultimo buono per un posto in Champions League. Dopo i ko contro Juventus e Inter e il disastroso pari in casa col Milan (da 3-0 a 3-3 contro una squadra che non aveva più nulla da chiedere alla stagione), la classifica vede la squadra di Spugna un solo punto avanti alla Viola che, dalla sua, è probabilmente la formazione più in forma di tutte ed è tornata a credere a una qualificazione in Europa che avrebbe del clamoroso. Alla Roma a Firenze basta un pareggio, ma pensando a quanto si è visto nelle ultime giornate, è qualcosa che non deve essere dato per scontato, anzi, risulterebbe essere quasi un’impresa, sebbene porterebbe poi in ogni caso al peggior piazzamento delle ultime quattro annate. Se non bastassero le difficoltà oggettive e il buon momento di forma avversario, alla rosa romanista si sono aggiunti ulteriori infortuni a togliere delle alternative a Spugna: oltre alle lungodegenti Valdezate, Lukasova e Greggi, sarà fuori fino a fine stagione anche Dragoni, Aigbogun non è stata convocata per una lesione muscolare e Kuhl, che a sua volta ha avuto un fastidio al flessore durante la scorsa partita, è nella lista ma tutt’altro che al meglio. In più c’è da registrare l’assenza di Minami per squalifica, tutti fattori che limitano a poche alternative il possibile 11 iniziale: Cissoko dovrebbe prendere il posto della giapponese nella coppia di centrali vicino a Linari, con Thøgersen a destra e Di Gugliel-

Internazionali ATP di Roma: impresa Passaro su Dimitrov, oggi debutta Sinner

Per il secondo anno consecutivo Francesco Passaro approda al terzo turno degli Internazionali BNL d’Italia. Il Foro Italico sembra essere fonte di ispirazione per il 24enne di Perugia, che in questa stagione si era già tolto la soddisfazione di entrare per la prima volta in top100. A rendere l’impresa ancora più esaltante è il nome dell’avversario, la testa di serie numero 14 Grigor Dimitrov. Non si era mai visto il bulgaro così arrabbiato in campo, quasi impotente al cospetto della giornata di grazia di Passaro, vincitore col punteggio finale di 7-5 6-3. Un cerchio che si chiude, per lui:

12 mesi fa sulla Grandstand Arena Francesco aveva perso contro Nuno Borges una grande occasione per accedere agli ottavi di finale. Era destino, dunque, che un momento così significativo della sua carriera dovesse arrivare su quello stesso campo. Passaro ha servito Francesco Passaro in campo GETTY IMAGES

oltre il 70% di prime, strappando in totale quattro volte il servizio a Dimitrov. Ora troverà il russo Karen Khachanov, che ha sofferto per regolare Roman Burruchaga, figlio di Jorge, Campione del Mondo a Messico ’86 Jorge. «La vittoria più importante della mia carriera», ha detto Passaro a fine match ai microfoni di SuperTennis. «Avevo già battuto Dimitrov a Melbourne, ma solo per ritiro. Stavolta l’ho battuto sul campo, sono stato bravo ad essere aggressivo nei momenti cruciali». Il tennis italiano non è solo Jannik Sinner, per fortuna.

LORENZO FARES

LÌ ATALANTA Ora anche Lookman è in dubbio per lunedì

Martina Stella martina.stella@ilromanista.eu

Dopo la squalifica di Isak Hien e il forfait di Juan Cuadrado, l’Atalanta a pochi giorni dalla decisiva sfida contro la Roma fa i conti con un altro problema, e pure grosso: le condizioni fisiche di Ademola Lookman. L’attaccante nigeriano ha saltato l’allenamento che si è svolto nella mattinata di ieri per un fastidio di natura infiammatoria patito al tendine d’Achille destro. Gasperini ha ancora un paio di giorni per recuperare il suo numero 11, elemento essenziale per l’attacco, fresco tra l’altro di ritorno al gol contro il Monza nell’ultima giornata di Serie A dopo quasi due mesi di digiuno. Qualora non dovesse farcela, le opzioni più accreditate per com-

INFIAMMAZIONE AL TENDINE D’ACHILLE PER LA PUNTA NIGERIANA, CHE HA SALTATO L’ALLENAMENTO DI IERI. DOMANI IL PROVINO

mo da terzini; a centrocampo sono al 100% solo Pandini, Troelsgaard e Giugliano, con la giovanissima Kim che potrebbe trovare spazio; davanti, è rientrata Viens ma difficilmente verrà rischiata dall’inizio con Giacinti pronta a rifare da centravanti, Glionna o Pilgrim a destra e Haavi a sinistra nel 4-3-3. La gara, tanto fondamentale quanto insidiosa, sarà trasmessa in diretta da Dazn. La Roma ha quel che resta del suo destino nelle sue mani, ma deve in qualche modo ritrovare la forza di riuscire a deciderlo.

«Siamo abituati a giocare partite di questo tipo - ha detto Spugna alla vigilia - abbiamo qualche problema dal punto di vista fisico ma mentalmente la squadra è pronta. Sappiamo di avere l’esperienza necessaria per affrontare gare simili anche in condizioni complesse e vogliamo conquistare questa benedetta Champions League. Dobbiamo avere la giusta serenità» ■ Qui a fianco, Haavi abbraccia Giacinti dopo che la numero 9 ha segnato il temporaneo 1-0 contro il Milan al Tre Fontane; sotto, il tecnico Spugna nell’ultima gara giocata al Viola Park contro la Viola AS ROMA VIA GETTY IMAGES

Classifica Poule Scudetto SQUADRE PT G V N P RF RS Juventus 55 25 17 4 4 64 30 Inter 48 25 14 6 5 49 26

pletare il tridente con il ritrovato De Ketelaere e l’intoccabile Retegui sarebbero Brescianini e Pasalic, con quest’ultimo che però potrebbe anche essere chiamato a giocare a centrocampo in caso di arretramento di De Roon nei tre di difesa. Tutti validi dubbi che restano ancora da sciogliere per l’allenatore nel prossimo fine settimana, quando la Dea a Zingonia svolgerà gli ultimi due decisivi allenamenti, con l’auspicio di avere anche un Lookman in più per affrontare il match point Champions. ■

Lookman, nella sfida contro il Bologna GETTY

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