Champions, ovviamente, garantirebbe introiti importanti al club, che a quel punto non avrebbe chissà quali necessità di fare cassa in estate. Anche perché le prestazioni di Koné non sono passate inosservate. In Francia, ad esempio, è stato recentemente esaltato e accostato al Paris Saint-Germain. Arrivato l’estate scorsa in prestito con obbligo di riscatto a 18 milioni, ora il suo valore è più che raddoppiato. A mano a Manu, Koné sta conquistando tutti. ■
DAL CAMPO
L’ARBITRO
A Bergamo fischia Sozza, Abisso al Var
Sarà Simone Sozza di Milano ad arbitrare
Atalanta-Roma di lunedì: bilancio positivo con i giallorossi: 7 le vittorie, 3 i pareggi e 3 le sconfitte.
L’incrocio più recente risale al derby di ritorno pareggiato con la Lazio. Numeri più che positivi anche con la Dea: 6 vittorie, un pareggio e una sconfitta. A completare la squadra arbitrale, gli assistenti Bindoni e Imperiale. Il quarto uomo sarà Collu; al Var ci sarà Abisso, mentre all’Avar Meraviglia
Niente tifosi al Gewiss e le proteste continuano
Roma Club Bergamo Il Presidente:
tutti»
Martina Stella martina.stella@ilromanista.eu
Niente tifosi ospiti al Comunale per Atalanta-Roma lunedì sera. L’Osservatorio del Viminale aveva già deciso il 13 aprile che la partita si sarebbe giocata regolarmente allo stadio di Bergamo, con l’unica limitazione per quanto riguarda i tifosi giallorossi: infatti la vendita dei biglietti era stata limitata solo a quelli bergamaschi, svuotando di fatto il settore ospite dello stadio. Provvedimento che ha penalizzato non solo i residenti nel Lazio, ma soprattutto quella gigantesca parte di tifoseria che abita da tempo nella cittadina vicino Milano e che non vedeva l’ora di riabbracciare la sua squadra del cuore.
Dubbio su Paredes a centrocampo
Differenziato per Mancini e Cristante
La Roma è tornata sui campi di Trigoria per la ripresa degli allenamenti in vista della sfida di lunedì a Bergamo contro l’Atalanta, fischio d’inizio alle 20.45. Tutti presenti all’appello di Ranieri tranne Mancini e Cristante che hanno svolto una seduta di lavoro differenziato, ma i due ci saranno a Bergamo. Paulo Dybala continua ad essere l’unico assente. La Joya sta continuando il percorso riabilitativo con le terapie a Trigoria e l’obiettivo è quello di recuperare il prima possibile dall’infortunio per farsi trovare pronto per la preparazione estiva, ma la sua presenza al fianco dei compagni soprattutto durante le ultime partite di certo non mancheràAnche Victor Nelsson ha pienamente recuperato dal problema muscolare che lo ha fermato ai box nelle ultime settimane, ma difficilmente lo vedremo in campo nelle ultime tre partite di questa stagione, mentre Hummels spera in un’ultima presenza prima di dare l’addio definitivo al calcio giocato.
A Bergamo Tre finali... ancora tre partite di campionato e 9 punti a disposizione per sperare nel miracolo chiamato Champions League. La classifica vede la Roma al quinto posto a pari punti con la Juventus (quarta) e la Lazio (quinta), con il
MANU KONÉ VERSO LA CONFERMA IN MEDIANA CON CRISTANTE E PELLEGRINI. IN DIFESA MANCINI, INSIEME A CELIK E NDICKA
Bologna al sesto posto a -1. Lunedì è il turno dell’Atalanta e servirà la miglior Roma per uscire dal Gewiss Stadium con il bottino pieno. In porta ci sarà l’inamovibile Svilar, con Celik, Mancini e Ndicka a formare il terzetto difensivo a copertura di Mile. La linea di centrocampo potrebbe essere a 5 con Soulé e Angeliño sulle corsie esterne mentre Koné, Cristante e Pellegrini potrebbero formare il terzetto centrale, ma l’idea Paredes rimane in piedi. In avanti Ranieri è proiettato verso la conferma di Dovbyk-Shomu. ■ IM
Il Roma Club Bergamo non ci sta Quasi un mese ormai è passato dalla decisione del provvedimento ma le protesta non si fermano da parte del Roma Club Bergamo. «Ci siamo rimasti veramente male, speravamo di vedere il settore almeno aperto per i non residenti e questa decisione non la capisco. L’ordinanza parlava di una limitazione solo per i provenienti dal Lazio ed invece siamo stati tutti penalizzati. Anche per esempio nell’ultima partita contro il Torino sarà così, città a noi molto vicina. Un vero peccato» queste le prime parole a Radio Romanista del Presidente An-
drea Palermo. «La cosa che ci fa impazzire è che qualcuno ci andrà lo stesso, mischiato con i tifosi della Dea, così come successo a San Siro. Ed in questo modo il rischio che possa accadere qualcosa aumenta e non diminuisce. Personalmente non andrò allo Stadio, perché o vado nel settore ospiti o non vado per scelta, ma qualcuno del club ci andrà, in tribuna, forse il settore più tranquillo, anche se i tifosi atalanttini sono abbastanza sopra le righe. Ma siamo fiduciosi». In tantissimi però hanno già trovato la soluzione: «Noi altri la vedremo in sede. Quando ci sono gare di cartello facciamo sempre il pienone. Staremo tutti insieme nella nostra sede, sperando che la Roma ci regali un prosieguo nella striscia positiva. Abbiamo il nostro sito, la nostra email per contattarci, la sede è in via borgo palazzo 130». Infine, immancabile la battuta su cosa si aspetta dalla gara: «Sicuramente una bella partita. Io ci credo ancora nella Champions, non riesco a non farlo, perciò spero di portare a casa questi tre punti che sarebbero oro. Con questo mio ottimismo spero di avere ragione» ■
IN TANTI SI RITROVERANNO A SEGUIRE LUNEDÌ SERA LA PARTITA NELLO STORICO CLUB DI BERGAMO O ANCHE IN ALTRI SETTORI
Lo stupendo tifo dell’Olimpico
Verso Atalanta-Roma
COGITO ERGO
LASUDROMA È CAMPIONE
8 maggio 1983 È il giorno più bello della nostra vita, dopo 41 anni arriva lo Scudetto più grande
Con l’1-1 a Genova contro i rossoblù, finisce la poesia dell’attesa, completa un’epoca di sogno
Tonino Cagnucci tonino.cagnucci@ilromanista.eu
Dovete metterci quarantuno anni prima di questa riga, per cercare di capire questo Scudetto. Quarantuno anni d’attesa. Quante vite ci sono in quarantuno anni? Quante Roma dentro? Quanti sogni? Quanto tutto? Quante pagine di questo grande romanzo della Roma? Eppure nulla è paragonabile al momento in cui poi è successo: Roma Campione 1982/1983. Lo Scudetto del post Mondiale 1982, lo Scudetto contro la Juve sulla carta più forte di sempre, agli inizi di questi anni Ottanta che sembrano i più belli per definizione, per antonomasia, gli anni delle maglie belle, degli stadi pieni, gli anni delle nostre canzoni. I migliori della vita di tutti i romanisti. E in questi anni, c’è questo giorno iniziato quarantuno anni e una notte prima.
Io la ricordo la notte prima di Genova. C’era chi a San Lorenzo si preparava a partire, chi era già partito, chi non poteva farlo. C’era chi non c’era in una notte di un’attesa mai così placida, mai così serena. Si andava a Genova, che per noi non era città ostile. Genova per noi era un gemellaggio che già c’era da qualche anno, Genova per noi era sempre stato un altro Nord, un Nord a parte, sicuramente introverso ma non ostile. Da lì era arrivato Roberto
Pruzzo, da lì Sebino Nela, lì aveva giocato Bruno Conti, in fondo da quella terra era arrivato persino Dino Viola. Genova per noi era anche la coincidenza più felice possibile: ai rossoblù sarebbe bastato un punto per la salvezza aritmetica, esattamente quanto mancava alla Roma per il tricolore. Mai come per questa partita l’X sarebbe stata la sintesi perfetta. L’incrocio fra tutto. Abbiamo avuto anche l’incredibile tempo per gustarcelo, questo Scudetto, persino il paradossale tempo – per chi aspetta già da quarantuno anni – di spizzarselo e mandare i pensieri più intimi ai luoghi e alle persone più care, in quella notte di vigilia chiara e senza vento, passata svegli. Alle 10 dalla parti di San Lorenzo a Genova, a piazza De Ferrari già ci sono i primi tifosi della Roma con le bandiere. A mezzogiorno è previsto alle stazioni di Brignole e Porta di Principe l’arrivo dei treni dalla Capitale. Sono tanti i romanisti che scendono. Sono tanti quelli che stanno per arrivare. La partita inizia alle 16 allo stadio Ferraris, zona Marassi, quella delle carceri. C’era solo aria di libertà quel giorno. Alle 13 arrivano “quelli di Testaccio”, con un bandierone di 80 metri per 10: saranno tanti i lenzuoli con cui sarà avvolta e in cui dormirà per giorni e giorni Roma. Un’ora dopo un giornalista della «Gazzetta» segnala l’arrivo della famiglia Rossi da Fiumicino con una Ford Taunus: marito, moglie e
quattro figli. Gli anni Ottanta erano anche queste famiglie, questi viaggi. C’è praticamente tutto il Commando Ultrà: c’era sempre stato, c’è sempre stato. Dentro lo stadio le gradinate sono gonfie, le tribune (che a Genova si chiamano Distinti) ancora no: in campo i ragazzi della Sud e quelli della Fossa dei Grifoni rinnovano il gemellaggio, con un giro da porta a porta, un bandierone rossoblù tenuto da quattro mani in orizzontale, e due bandieroni romanisti a sventolare. Non manca niente, a parte quello che sta per accadere: tutto. (…) Alle 15:45 la sciarpata unisce tutto lo stadio, in molte zone i tifosi sono mischiati. Manca un quarto d’ora e ci si potrebbe perdere in quel mare. In quello di Roma, non solo in quello di Genova. In tribuna c’è Guido Masetti. Ecco. Ecco che vuol dire metterci 41 anni…. Ecco le 16. Vediamo che succede: nessuno pensa a sorprese, però in certi momenti l’animo umano fa vedere quanto è umano e immagina cose che non si sarebbe mai sognato prima. Ecco, forse è questo: è arrivato il momento del sogno. La Roma splendidamente in bianco non delude, trotta ma è il suo ritmo, mantiene il pallone ma è il suo gioco, e affonda. La prima azione pericolosa parte da sinistra con Nela che serve in profondità Conti: cross e Pruzzo viene anticipato in angolo. Sembra fatto apposta, tre ex genoani. È il 20’, calcio d’angolo
di Conti dalla nostra destra, palla respinta fuori area dove c’è il Capitano, Agostino Di Bartolomei. Un tocco per prendere il pallone, un altro per aggiustarselo e il terzo per lo spiovente leggermente spostato da sinistra verso il centro. E al centro c’è il 9, c’è l’attaccante che ha sempre fatto gol e il primo della sua vita in serie A proprio col Genoa, alla Roma. Al centro “Ecce Bomber” salta e gira di testa una traiettoria perfetta che va all’angolo alto, alla destra di Silvano Martina, uno che poi ha fatto il procuratore di Gigi Buffon, ma per noi rimarrà sempre il portiere del Genoa. Gol. Uno a zero. La Roma si abbraccia il suo attaccante, fa gruppo bianco attorno a questo vantaggio che, da una parte, stra-rassicura tutti, ma dall’altra rischia di valere come un guanto di sfida, di rompere un equilibrio fra colori e sentimenti che era stato comunque perfetto. La Roma lo capisce. La Roma lo sa. I tifosi pure. Erano la stessa cosa. Per questo quasi nessuno si scompone quando Giuliano Fiorini, a due minuti dalla fine, fa l’1-1, per questo Giuliano Fio-
IL GOL SCUDETTO È
DI PRUZZO SU ASSIST DI DI BARTOLOMEI, PAREGGIA FIORINI, È FESTA PER TUTTI LA CITTÀ IMPAZZISCE
rini segna l’1-1. Adesso basta, intervallo. Adesso basta nel senso che l’intervallo è infinito. Non si ritorna in campo per giocare la partita ma per accompagnare il Genoa alla salvezza e Roma alla gioia più grande della loro vita. Basta. Non succede più niente perché sta per succedere tutto. Scriverà Lino Cascioli su «Il Messaggero»:“Eccola l’ora grande per cui questi ragazzi hanno faticato. Ecco l’ora attesa per anni, in cui i fedelissimi hanno finalmente ragione. Senza osare ancora crederlo si ritrovano in migliaia sull’ultimo prato della loro interminabile attesa”.
È dal 20’ del secondo tempo che i tifosi della Roma hanno cominciato a scavalcare le barriere e a entrare a bordo campo. Non in campo, a bordo campo. È diverso. Mancano 4’, mancano le parole adesso. Facciamo parlare solo chi c’era da questo momento in poi, il momento in cui la Roma diventa Campione d’Italia. Linea a te Enrico Ameri in diretta a “Tutto il calcio minuto per minuto” e dall’eternità: “È un momento eccezionale, gentili ascoltatori, che non abbiamo mai descritto nel corso di nessuna partita, di nessuna conclusione di nessun campionato di serie A che abbiamo descritto in circa 23 anni di attività in questa trasmissione “Tutto il calcio minuto per minuto”… È la fine! La Roma è campione d’Italia! Sono le 17:45”. La Roma è campione d’Italia. Basta. Basta ancora. ■
Il gol scudetto di Roberto Pruzzo a Genova contro il grifone
KOSSOUNOU RIENTRA GASP HA PIÙ OPZIONI
Dal campo Il centrale ex Bayer ha lavorato in gruppo
Opzioni in più ed “emergenza” in difesa che potrebbe rientrare integralmente. Ieri l’Atalanta ha iniziato la sua preparazione in vista della gara di lunedì contro la Roma al Gewiss Stadium. I nerazzurri vengono dalla vittoria larga vittoria in casa del Monza per 4-0 che ha ridato un prolificità offensiva che mancava da inizio marzo, oltre a far ritrovare De Ketelaere, tornato al gol con una doppietta e una grande prestazione.
In attacco i nerazzurri hanno riassunto delle certezze ma in vista della Roma Gasperini ha accumulato qualche importante incertezza difensiva. Il tecnico dei bergamaschi si è
FIORENTINA
infuriato quando Hien, da diffidato, contro il Monza si è fatto ingenuamente ammonire, cosa che gli impedirà di affrontare la Roma. A proposito di centrali difensivi, Kossounou a Monza ha dovuto lasciare il campo per infortunio e in questi giorni di riposo ha approfittato per cercare di recuperare al meglio: il risultato è che ieri pomeriggio si è rivisto al lavoro con il resto del gruppo. Non è ancora certa la sua presenza, i prossimi giorni saranno utili per capire quale sia la sua reale condizione, ma è chiaro che se dovesse continuare ad allenarsi con gli altri crescono significativamente le probabilità di vederlo in campo contro i giallorossi e che Gasperini veda quasi del tutto rientrata l’emergenza centrali per la difesa a tre anti-Roma. L’unico che ieri ha svolto una seduta di lavoro differenziato è Posch: la
presenza dell’austriaco in prestio dal Bologna resta in dubbio in vista di lunedì. Questo pomeriggio Gasperini guiderà una nuova seduta pomeridiana a porte chiuse a Zingonia. In vista della Roma, l’Atalanta cerca punti che le darebbero la quasi matematica certezza di chiudere al terzo posto (soprattutto se a un risultato avverso alla Roma si dovesse accostare un mancato successo juventino all’Olimpico) e la volotà sarà quella di confermare anche la capacità di rendersi più efficaci dal punto di vista offensivo, affiancando la solidità dietro che sta garantendo da tempo il cammino in campionato. La Dea, con 31 gol subiti, vanta la seconda miglior difesa dell’intera Serie A (peggio solo dei 25 del Napoli), oltre che la miglior differenza reti (+40) a pari merito con l’Inter ■
Palladino fino al 2027. Adesso c’è il Betis
L’annuncio è arrivato con una breve nota: «ACF Fiorentina comunica di aver esercitato l’opzione, a favore del Club, per l’estensione del contratto di Mister Palladino fino al 30 giugno 2027». Senza mezzi termini. Appena tre giorni dopo il ko dello Stadio Olimpico, la Viola e Raffaele Palladino si sono stretti la mano. Il precedente accordo, in vigore fino al 2026, avrà “vita nuova”. Altri 2 anni per il tecnico ex Monza, che intanto si avvicina alla sfida di ritorno di Conference col Betis, in programma alle 21 allo Stadio Artemio Franchi. Si ripartirà dal 2-1 in favore degli spagnoli dell’andata. E dal rinnovo.
«Per me è stata una sorpresa. Il presidente me lo ha comunicato mezz’ora prima della conferenza», ha commentato Palladino in sala stampa alla vigilia. «Questo è motivo di grande orgoglio». Poi,
#ROMANISTAGRAM
sulla partita: «Dobbiamo e possiamo fare meglio dell’andata. Nei primi 90’ abbiamo fatto errori. La squadra adesso è carica». Lo stesso ha detto Rolando Mandragora: «Siamo contenti del rinnovo del mister. Molto passerà dal nostro atteggiamento, cercheremo di tornare ancora una volta la finale». Già, perché nelle ultime due edizioni i toscani hanno rinunciato alla coppa. Prima battuti dal West Ham, nel 2023; poi, l’anno successivo, dall’Olympiacos. Dall’altra parte, il Betis ha gran voglia di farsi valere. Ad attendere, una tra Chelsea e Djurgarden. ■ SC
Kossounou in campo all’Olimpico a contrasto con Cristante nella sfida contro la Roma dello scorso dicembre GETTY IMAGES
Raffaele Palladino, tecnico della Viola GETTY
Ranieri è il migliore allenatore della Serie A 2024-25 votato dalla community di Panini e Aiac. Il tecnico batte Conte con il 58% dei voti, sarà premiato all’evento dedicato a Rimini dal 5 al 7 luglio
La foto condivisa su Instagram da Saelemaekers dopo la seduta di lavoro a Trigoria. L’esterno belga punta a tornare in campo da titolare dopo due panchine consecutive
La storia pubblicata da Hummels su Instagram e poi ricondivisa da Soulé dopo l’allenamento andato in scena a Trigoria