
Dimmi Koné Protagonista anche con la Francia, il talento di Manu si svela al mondo e dall’altra parte delle Alpi si chiedono esagerando: «Perché è ancora alla Roma?». Intanto Gasp non vede l’ora di ritrovarlo a Trigoria e goderselo




![]()

Dimmi Koné Protagonista anche con la Francia, il talento di Manu si svela al mondo e dall’altra parte delle Alpi si chiedono esagerando: «Perché è ancora alla Roma?». Intanto Gasp non vede l’ora di ritrovarlo a Trigoria e goderselo






DA PROTAGONISTA
Alla buon’ora Manu ora è profeta pure in patria, la stampa francese esagera: «Perché non è in una grande squadra?»
Simone Valdarchi simone.valdarchi@ilromanista.eu
Tu sei nata grande e grande hai da resta’. Per carità, nessuno pretende che dall’altra parte delle Alpi qualcuno possa avere uno sguardo Romacentrico come noi, che ci autodenunciamo già col nome della testata. Basterebbe, però, guardare anche solo la storia recente della Roma, una squadra che nelle ultime otto stagioni, fuori dai suoi confini, ha raggiunto: cinque semifinali europee (compresa quella dopo la rimonta al Barcellona), due finali, una coppa alzata al cielo di Tirana e l’altra scippata sotto il naso a Budapest. Non è narrazione romanista, è cronaca della formazione che, oggi, è 14ª nel ranking Uefa (fino a pochi mesi fa era tra le prime 10), sopra a
PER MOLTI È STATO IL MIGLIORE NEL 2 A 0 DELLA FRANCIA CONTRO L’UCRAINA DI DOVBYK
Giocatore Nazionale
squadre, in ordine sparso, come: Manchester United, Tottenham, Juventus, Milan, Napoli, Porto, Ajax, le francesi Marsiglia e Lione e ogni altro club europeo vi venga in mente fatta eccezione per le 13 squadre che la precedono in questa classifica. Un sintetico ma necessario riassunto dei capitoli precedenti, per spiegare a tutti coloro i quali se lo fossero domandato, perché Manu Koné gioca nella Roma. Fatto che ci auguriamo possa rappresentare un motivo d’orgoglio nel francese, anche se qualche suo connazionale non la pensa così. Già, perché l’altro ieri sera, Manu è sceso un’altra volta in campo da titolare con la sua Francia, nella vittoria per 2 a 0 sull’Ucraina di Dovbyk (vicinissimo al gol in un paio di occasioni). E Koné ha fatto Koné. Il solito straripante centrocampista, in grado di dominare il campo in
a
Koné in campo durante FranciaUcraina 2-0, del 5 settembre scorso. A destra, dall’alto: il francese durante Roma-Bologna 1-0; il settore
UN ANNO FA L’ARRIVO A TRIGORIA GRAZIE A DE ROSSI, IN ESTATE L’ASSALTO DELL’INTER RESPINTO

ogni suo angolo più remoto. Una prestazione che ha portato, ancora una volta, la stampa locale ad esaltarne le qualità, indicandolo come migliore, o al massimo tra i migliori, nei bleus. L’ha pensata così anche il sito sofoot.com, che nel stilare le pagelle ha premiato Manu con un 8 pieno, corredato dal giudizio: «Il fatto che nessun direttore sportivo di un grande club si sia affrettato a ingaggiarlo quest’estate è un segno di cattiva condotta professionale». A rin-
carare la dose, sui social, il commento della testata: «Veramente Manu Koné è ancora un giocatoore della Roma?». Al di là dell’intento ironico, poco apprezzato a queste latitudini (per conferma andare a guardare le reazioni al post), c’è anche un errore di fondo. Koné, quest’estate, è stato cercato eccome. L’Inter (due finali di Champions in tre anni bastano?), per lui, era disposta a mettere sul piatto i 45 milioni di euro rimasti

Gianluca Mancini Italia A Italia-Estonia 5-0
Israele-Italia (8-9; 20.45)

Artem Dovbyk Ucraina A Ucraina-Francia 0-2
Azerbaigian-Ucraina (9-9; 18.00)

Evan Ndicka Costa d’Avorio A Costa d’Avorio-Burundi 1-0
Gabon-Costa d’Avorio (9-9; 21.00)

Evan Ferguson Irlanda A Irlanda-Ungheria 2-2
Armenia-Irlanda (9-9; 18.00)

Manu Koné Francia A Ucraina-Francia 0-2
Francia-Islanda (9-9; 20.45)

Neil El Aynaoui Marocco A Marocco-Nigeria 5-0
Zambia-Marocco (8-9; 15.00)

Wesley Brasile A Brasile-Cile 3-0
Bolivia-Brasile (10-9; 1.30)

Zeki Celik Turchia A Georgia-Turchia 2-3
Turchia-Spagna (7-9; 20.45)

Kostas Tsimikas Grecia A Grecia-Bielorussia 5-1
Grecia-Danimarca (8-9; 20.45)

Jan Ziolkowski Polonia A Olanda-Polonia 1-1
Polonia-Finlandia (7-9; 20.45)

Niccolò Pisilli Italia U21 Italia-Montenegro 2-1
Macedonia del Nord-Italia (9-9; 18.15)

in tasca dopo il mancato accordo con l’Atalanta per Lookman. La Roma, però, ha rispedito al mittente il tutto, valutando il suo mediano non meno di 60 milioni. Pagato dodici mesi fa 18 milioni, su intuizione di De Rossi, che a lungo ne ha chiesto l’acquisto, Koné è rimasto. E ora, con buona pace dei colleghi d’oltralpe, è Gasperini a goderselo. Davanti alla difesa, come lo usa Deschamps con la Francia. Liberté, Égalité, forza Roma alé. ■
QUI TRIGORIA



SU ZIOLKOWSKI
Boniek: «Avrà minuti, ricorda Hujsen»
L’attuale Vicepresidente della Uefa ha parlato al canale Youtube Meczyki del nuovo acquisto: «Gasp ha detto di fidarsi dell’intuizione di Massara. Penso che partirà come riserva di Mancini e tra un anno e mezzo sarà diverso, migliore. Il suo stile mi ricorda Hujsen»
I NAZIONALI
Andrea Monaco
Pareggia 2-2 l’Irlanda di Evan Ferguson contro l’Ungheria nella sfida dell’Aviva Stadium di Dublino, valevole le qualificazioni ai prossimi Mondiali. L’attaccante giallorosso, partito dal 1’ e rimasto in campo per 90’, ha trovato la rete dell’1-2 al 49’, approfittando dell’assist di testa di Szmodics e segnando, riuscendo poi ad agguantare il pareggio insieme ai suoi compagni al 90’. Il centravanti è stato uno dei migliori in campo dei suoi e ha garantito una prestazione di impegno e sostanza, spendendosi molto e rimediando anche un cartellino giallo al 42’ dopo un fallo. Evan tornerà di nuovo in campo martedì alle 18 contro l’Armenia. Stasera alle 20.45 scenderanno in campo la Turchia di Celik e la Polonia di Ziolkowski, rispettivamente contro Spagna e Finlandia.
Pietro Laporta pietro.laporta@ilromanista.eu
È una squadra anomala quella con cui Gian Piero Gasperini sta lavorando a Trigoria in questi giorni. Con la maggior parte dei punti fermi della rosa impegnati in nazionale, il tecnico si ritrova un gruppo per certi versi inaspettato, con giocatori che sembrava dovessero partire, sono poi rimasti e sono ora «da recuperare», volendo citare il tecnico (leggi Pellegrini, Baldanzi, Dovbyk). C’è poi Mile Svilar. Lui durante la sosta per le nazionali rappresenta l’anomalia per eccellenza, probabilmente il sogno di ogni allenatore: avere un giocatore così importante che dedichi le proprie energie esclusivamente al club. La scelta di Mile, si sa, è una decisione forzata: il numero 99 giallorosso ha infatti deciso tempo addietro di rappresentare la nazionale belga, ma il regolamento momentaneamente glielo vieta, a causa di una presenza con la nazionale maggiore serba. Svilar intanto a Trigoria è ormai un punto

fermo, non solo dal punto di vista tecnico: tenuto a riposo per tutta l’amichevole contro il Roma City, il club lo ha reso protagonista del bellissimo messaggio di vicinanza a Thomas, giovanissimo “collega” di Mile, vittima di un’aggressione qualche giorno
SEMPRE PIÙ LEADER DEI
GIALLOROSSI, MILE PUNTA AL TERZO CLEAN SHEET
DALL’INIZIO DELLA SERIE A: L’ULTIMA VOLTA 11 ANNI FA Mile Svilar, portiere
fa. Insomma, la promessa arrivata nella Capitale nel 2022 sta diventando ormai un’icona del club, e in questi giorni di riposo concessi da Gasperini Svilar si gode perciò l’affetto di Roma e dei propri cari: non mancano i bei momenti di relax in famiglia, come mostrato sui suoi profili social, in cui si ritrae in piscina con il figlio Lio-Mile, nato a fine giugno. Da martedì pomeriggio alla ripresa però la testa tornerà rivolta al campo, dove Svilar vuole migliorare statistiche dai contorni sempre più rosei: il portiere guida la classifica dei clean sheets in Serie A nel 2025 (13, due in più di Meret). Contro il Torino punterà a mantenere la saracinesca abbassata per la terza giornata su tre dall’inizio della Serie A: l’ultimo precedente per la Roma fu nella stagione 2014/15. Sarebbe inoltre il quarto match consecutivo tra il campionato passato e l’attuale: un dato che da queste parti si verificò l’ultima volta a cavallo delle annate 2017/18 e 2018/19. Guarda caso, la quarta partita fu un 1-0 proprio contro il Toro. ■
Il terzino si candida ad una maglia da titolare, dopo essere rimasto in panchina nella sfida vinta 2-3 con la Georgia, mentre il centrale difensivo attende con trepidazione il suo esordio con la Nazionale maggiore, dopo aver assistito anche lui dalla panchina al pareggio per 1-1 con l’Olanda. Domani sera alle 20.45 sarà invece la volta dell’Italia di Mancini, che scenderà in campo a Debrecen contro Israele, con il difensore giallorosso che non è sceso in campo nel 5-0 contro l’Estonia
ma che rimane a disposizione del CT Gattuso per una maglia da titolare. In campo domani sera anche la Grecia di Tsimikas, che affronterà la Danimarca e il Marocco di El Aynaoui, con il centrocampista giallorosso che va a caccia della prima rete con la Nazionale maggiore, dopo aver sfornato una buona prestazione all’esordio tra i grandi nella vittoria per 5-0 con il Niger. Martedì scenderanno invece in campo Koné e Dovbyk. Il centrocampista francese affronterà alle 20.45 l’Islanda, mentre l’attaccante ucraino affronterà alle 18 l’Azerbaigian. Anche Pisilli scenderà in campo tra due giorni con l’Under 21 alle 18.15, quando affronterà la Macedonia del Nord, dopo aver giocato una buona partita per 80’ con il Montenegro. Sempre tra due giorni scenderà in campo anche Ndicka, che alle 21 affronterà il Gabon con la sua Costa d’Avorio. La notte del 10 settembre all’1.30 (ora italiana), Wesley giocherà con il suo Brasile nella sfida contro la Bolivia dopo il 3-0 con il Cile. Sarà l’ultimo giallorosso in campo, dopodiché faranno tutti ritorno a Trigoria. ■
DOMANI MANCINI E TSIMIKAS IN CAMPO MARTEDÌ TUTTI GLI ALTRI POI SI TORNA A TRIGORIA VERSO IL TORINO

Domenica
L’esperimento 172 presenze da trequartista, 151 da mezzala e 21 davanti alla difesa
cercherà di rilanciare Pellegrini in uno dei ruoli nei quali ha giocato di meno
Davide Fidanza davide.fidanza@ilromanista.eu
Cambiare nel calcio non è facile, specialmente se bisogna farlo arrivati alla soglia dei 29 anni. Tuttavia, nonostante le difficoltà, non è certamente impossibile ed è pieno di esempi nella storia di questo sport di calciatori che si sono ridisegnati delle seconde parti di carriera importanti adattandosi a ruoli che mai in precedenza avrebbero creduto di poter fare. Il caso più recente in casa Roma è quello di Mkhitaryan, con Mourinho che lo ridisegnò centrocampista rendendolo di fatto uno dei protagonisti dei giallorossi prima e dell’Inter poi. Stavolta toccherà a Lorenzo Pellegrini, il cui futuro è ancora incerto. L’ex capitano della Roma, sotto intuizione di Gasperini, proverà ad arretrare il suo raggio d’azione andando a ricoprire il ruolo di mediano davanti alla difesa, presumibilmente in coppia con Manu Koné. L’esperimento di Gasperini potrebbe permettere al numero 7 giallorosso di avere anche un po’ di spazio in più, sganciandosi dal ruolo di trequartista già di per sé ricco di opzioni, e andando in un reparto invece carente sotto il punto di vista del numero e di determinate caratteristiche.
Già perché Cristante, Koné, Pisilli ed El Aynaoui non garantiscono certamente un numero di gol o assist eccessivamente alto, cosa che invece Gasp gradirebbe dai suoi centrocampisti. In questo Pellegrini, che tra Roma e Sassuolo ha partecipato a più di 100 reti tra firme personali ed assist, può rappresentare un’arma importante per le ambizioni calcistiche del tecnico.
I ruoli ricoperti in carriera Per quanto riguarda il ruolo di mediano, non sarà la prima volta in cui Pellegrini andrà
PEDRO MANFREDINI

a ricoprirlo. Sotto la gestione tecnica di Paulo Fonseca e di Di Francesco infatti, Lorenzo aveva già giocato in qualche occasione in quel ruolo pur essendo sempre stato più specificatamente una mezzala o un trequartista.
LA SCELTA TATTICA DI GASP
POTREBBE
AGGIUNGERE AL REPARTO
ALCUNI GOL E ASSIST
DECISIVI
Nel 2020-2021, con il tecnico portoghese, Lorenzo giocò un buon numero di partite da mediano, portando a casa anche alcune prestazioni importanti. Tuttavia, l’anno della consacrazione, si ebbe nella stagione successiva quando Mourinho lo riportò in avanti spostandolo definitivamente sulla trequarti. Complessivamente Lorenzo ha raccolto 21 presenze nel calcio professionistico - Roma e Sasuolo - da mediano davanti alla difesa, cifra molto bassa soprattutto se messa in relazione alle volte in cui ha ricoperto ruoli
più offensivi. Da trequartista infatti le presenze sono 172, mentre da mezzala sono 151. Anche in Primavera in qualche occasione Pellegrini aveva giocato davanti alla difesa. Stando al portale transfermarkt infatti, con l’Under 19 romanista, il numero 7 giallorosso aveva raccolto 10 presenze in quel reparto tra campionato di Primavera 1, Coppa Italia di categoria e Youth League. Anche qui comunque il numero di apparizioni è decisamente inferiore rispetto alla cifra di partite giocate nel reparto avanzato. In quegli anni Pellegrini era puramente una mezzala, con 44 presenze messe insieme in quel ruolo. L’intuizione di Gasperini in tal senso è sicuramente affascinante e la speranza è che l’esperimento possa funzionare al meglio ■
90 anni di “Piedone”: dalle lettere ai film, il bomber che spopolò
Vittorio Cupi
164 presenze e 104 gol. Solo Volk, Amadei, Dzeko, Pruzzo e Totti ne hanno segnati di più. Montella e Balbo ne hanno segnati di meno. È anche uno dei 7 romanisti ad aver vinto il titolo di capocannoniere (gli altri sono Volk, Guaita, Da Costa, Pruzzo, Totti e Dzeko), cosa che accade nel campionato 1962-63, al termine di una stagione da 26 gol in 34 partite. Impressionante la sua media-gol: 0,63 reti a partita, solo Volk (0,66) e Guaita (0,68) hanno fatto meglio. Questo tanto per rendere l’idea di ciò che è

stato Pedro Manfredini, che oggi avrebbe compiuto 90 anni. Arrivato a Roma nel 1959, su segnalazione ricevuta dal presidente della sezione calcio Augusto D’Arcangeli, divenne “Piedone” per la foto scattata da Pietro Brunetti al momento di scendere dall’aereo. Era una falsa prospettiva. In realtà portava 43, ma la cosa importante non era la misura, ma il modo di mandare in porta il pallone, con quel piede. In nove occasioni, tre a partita. Nato a Maipù, nella provincia andina di Mendoza, il 7 settembre 1935, Manfredini nei sei anni in giallorosso raggiunge livelli di
popolarità mai visti prima per un calciatore della Roma. Ogni giorno la segreteria del club raccoglie le tante lettere per lui e gliele recapita a casa, mentre è davvero difficile non trovarlo ovunque, tra un’impresa e l’altra: quotidiani, rotocalchi, radio e cinema. Il 31 dicembre 1961 il suo gol che consente alla Roma di vincere a San Siro contro l’Inter provoca la prima interruzione per una rete di “Tutto il calcio minuto per minuto”, poi due anni dopo entra nella scena più celebre di un episodio de “I mostri” di Dino Risi, dove il personaggio interpretato da Vitto
rio Gassman urla dagli spalti dell’Olimpico «Vai Piedone, vai!» accompagnando l’azione travolgente con cui Piedone lascia sul posto un paio di avversari e serve ad Alberto Orlando il cross vincente per lo spettacolare gol del 5-1 sul Catania. In un derby di Coppa Italia conclusosi ai rigori, va a segno per 6 volte consecutive dal dischetto. Capace di realizzare reti spettacolari e impossibili, a tratti divide la città per alcune inspiegabili pause. Lascia la Roma nel 1965, con una Coppa delle Fiere, una Coppa Italia e tanti ricordi incancellabili per tutti quanti ■
ACCADDE OGGI
Piero Gratton Il 7 settembre 1939 nasceva un grandissimo artista, altrettanto grande romanista
A lui va il merito di aver creato, alla fine degli Anni 70, un logo moderno, rivoluzionario e identitario

Lorenzo Latini lorenzo.latini@ilromanista.eu
Ormai il termine “iconico” è utilizzato a spron battuto, ogni due per tre, un po’ come accaduto qualche tempo fa con “resilienza”. Ma non esiste espressione migliore, in questo caso, per descrivere il celebre Lupetto, realizzato da Piero Gratton nel 1978: nato come logo, si è fatto simbolo nel corso degli anni. Facilmente replicabile, accattivante e immediato dal punto di vista grafico, è finito sui diari di intere generazioni di giovani romanisti: da quelli nati alla fine degli Anni 60 (e che quindi frequentavano le elementari quando il Lupetto fece la sua comparsa) a quelli che vanno a scuola oggi, figli del revivalismo dell’era Friedkin che ha riportato in auge il simbolo. A idearlo e realizzarlo è stato Piero Gratton, grafico e designer nato esattamente 86 anni fa, il 7 settembre 1939. Nonostante i natali milanesi, il giovane Piero crebbe a Roma, dove frequentò le scuole: inevitabilmente, fu contagiato dalla febbre giallorossa, che si sviluppò in lui fin dalla tenera età. Entrò in Rai, lavorò per il dipartimento di grafica del TG2 e realizzò le sigle di alcuni leggendari programmi, tra i quali Domenica Sprint e Dribbling. Con un curriculum del genere, Gratton non poteva passare inosser-
SUE ANCHE LE MAGLIE GHIACCIOLO REALIZZATE DALLA POUCHAIN IN QUELLO STESSO PERIODO
vato agli occhi di Gaetano Anzalone, un altro visionario, seppur in ambiti diversi rispetto a quelli dell’artista Gratton. L’allora patron romanista, nel 1978, affidò al grafico la creazione di un logo moderno, innovativo, identitario e allo stesso tempo rivoluzionario: Piero vi si dedicò anima e corpo, e il 30 giugno di quell’anno il Lupetto fu ufficialmente
registrato all’Uffico Brevetti di Roma con numero di protocollo 34216C/78. Non solo: lavorando con la Pouchain, Gratton dà vita alle celebri divise “ghiacciolo” indossate da Di Bartolomei e compagni tra il 1978 e il 1980: maglie tornate prepotentemente di moda nel recente passato, e andate a ruba quando la Roma le ha replicate nella sezione “Retro”

Una bandiera con il celebre Lupetto sventola allo Stadio Olimpico. In basso, la prima pagina de Il Romanista del 4 aprile 2020, all’indomani della scomparsa di Piero Gratton GETTY IMAGES
del suo store. Del resto, quelle casacche - e ancor di più il Lupetto - sembrano col senno di poi venire dal futuro, piuttosto che dagli Anni 70. Merito della grande immaginazione creativa di Gratton, da sempre abile a coniugare marketing e arte: non a caso, in quel periodo e negli anni a seguire anche altri club si rivolsero a lui per attuare un generale rebranding. Negli anni in cui sulle maglie delle squadre italiane cominciarono a comparire gli sponsor, mentre Anzalone progettava Trigoria e lanciava i Roma Shop per dare vita al merchandising, Gratton seppe dare ai romanisti un simbolo nuovo, ma capace di unire. Mentre Ago, Rocca, Bruno Conti, Pruzzo e gli altri si preparavano a portare la squadra dove non era mai stata prima, il grafico disegnò «i contorni di un sogno», come scrivemmo sulla nostra prima pagina all’indomani della sua morte, sopraggiunta il 3 aprile 2020.
Gratton è stato il papà del nostro Lupetto, e quindi per certi versi il papà di tutti noi romanisti, a prescindere dal nostro anno di nascita. Perché quel profilo stilizzato del nostro simbolo, inserito all’interno di un cerchio bordato di giallo e di rosso, è la nostra carta d’identità: qualcosa che racconta meglio di qualunque altra chi eravamo, chi siamo e chi saremo sempre. Per questo, caro Piero, non smetteremo mai di dirti grazie. ■














































25/01
29/01 21 Panathinaikos-Roma
01/02 - Udinese - Roma
04/02 - Quarti Andata*
08/02 - Roma - Cagliari
| 19/02 - Playoff Andata | 15/02 - Napoli - Roma | 11/02 - Quarti Ritorno*
| 22/02 - Roma - Cremonese
| 26/02 - Playoff Ritorno
| 04/03 - Semifinali Andata* | 01/03 - Roma - Juventus
| 08/03 - Genoa - Roma
| 12/03 - Ottavi Andata
| 15/03 - Como - Roma
| 04/04 - Inter - Roma | 22/03 - Roma - Lecce | 19/03 - Ottavi Ritorno
| 09/04 - Quarti Andata
| 12/04 - Roma - Pisa
| 16/04 - Quarti Ritorno
| 19/04 - Roma - Atalanta
| 22/04 - Semifinali Ritorno*
| 26/04 - Bologna - Roma
| 30/04 - Semifinale Andata
| 03/05 - Roma - Fiorentina
| 07/05 - Semifinale Ritorno
| 10/05 - Parma - Roma
| 13/05 - Finale
| 17/05 - Roma - Lazio
| 20/05 - Finale
| 24/05 - Verona - Roma
Scarica l’app Romanista: www.ilromanista.eu www.radioromanista.it



Roma-Milan 1-0 Una perla della classe 2008 vale tre punti alla prima in casa
Roma 1
Milan 0
Roma (3-4-2-1)
Baldi; Van Diemen, Heatly, Veje (44’ st Di Guglielmo); Thogersen, Giugliano, Rieke, Bergamaschi (13’ st Galli); Kuhl (13’ st Greggi), Haavi (33’ st Pandini); Pilgrim (33’ st Babajide)
N.e.: Lukasova, Soggiu, Valdezate, Corelli, Oladipo, Pante, Pandini, Cherubini
Allenatore: Rossettini
Milan (4-3-3)
Giuliani; Koivisto, De Sanders, Soffia, Keijzer; Van Dooren (43’ st Appiah), Cesarini, Arrigoni; Renzotti, Ijeh, Kyvag (23’ st Dompig)
N.e.: Donolato, Estevez, Tornaghi
Allenatrice: Bakker
Reti: 34’ st Galli
Arbitro: Striamo di Salerno (Lombardi-Di Berardino)
Note: Spettatori: 1.244
Ammonite: Koivisto
Leonardo Frenquelli leonardo.frenquelli@ilromanista.eu
Un talento che comincia a brillare, diverse rotazioni, qualche errore e comunque tre punti. La Roma Femminile continua il suo cammino di rinascita con un’altra vittoria: battuto il Milan alla prima partita stagionale al Tre Fontane, la seconda di Women’s Cup e la quarta in assoluto. Di tutte le squadre già affrontate il Milan è stato l’avversario più quotato, anche se con tante assenze e pochissime
idee offensive, a fronte di questo la Roma ha rimesso in luce un aspetto su cui Rossettini sa di dover lavorare: la proiezione offensiva della sua squadra è costante, ma corre dei rischi importanti spesso nelle prime battute della sfida. Come contro lo Sparta Praga, è successo anche ieri, considerando che nuovamente il tecnico ha varato un terzetto difensivo inedito e ovviamente ancora da registrare (van Diemen-Heatley-Veje) oltre a schierare Baldi tra i pali. Al 6’ Heatley ha salvato due volte sulla linea, poi col passare dei minuti la Roma è cresciuta, alzando la pressione, costruendo molto sugli esterni e poco per vie centrali e arrivando a creare l’occasione migliore al 12’ quando Rieke (ancora una volta tra le migliori) ha colpito di testa da dentro l’area sfiorando la parte alta della traversa. Davanti a tutte c’era Pilgrim che ancora deve trovare tempi e misure per svolgere al meglio il suo “nuovo” ruolo di centravanti e che non è riuscita a capitalizzare delle ripartenze interessanti. Si è accesa poco anche Haavi nella gara di ieri, con il Milan che più passavano i minuti e più si relegava nella propria area di rigore cercando di ripartire quando possibile. La mole di manovre prodotte dalla Roma ha però raramente trovato uno sbocco offensivo che fosse pericoloso per Giuliani, sempre pronta quando chiamata in causa dalle conclusioni giallorosse. Nella ripresa la pressione e la verticalità della Roma sono aumentate, il grande caldo ha fatto sì che il ritmo non schizzasse mai a livelli stratosferici ma il tutto è stato spesso in controllo di Giugliano e compagne. Bene Veje, la più lucida e costante e anche propositiva nel cercare Pilgrim alle spalle della difesa avversaria: la svizzera ha preso spesso il tempo a Soffia, ma
al momento di calciare è sempre stata carente in cattiveria o fortuna. Intorno all’ora di gioco Rossettini ha fatto i cambi che poi sono valsi i tre punti: dentro Galli per Bergamaschi e Greggi per Kuhl, con Giugliano rispostata sulla trequarti dopo aver operato nella coppia mediana. L’esterna classe 2008 ha dato alla fascia sinistra giallorossa quel brio in più che serviva. Appena entrata, Galli ha dato subito la sensazione di avere un passo diverso e dopo due sgasate interessanti, ha trovato il guizzo decisivo: appoggio per lei di Greggi dal centro, controllo e poi sinistro a incrociare che ha battuto la pur ben posizionata Giuliani. 1-0 per la Roma, secondo gol in 4 partite (ma 162’ in campo) per la stellina romanista, che rappresenta la luce del futuro e con il coraggio che al momento Rossettini sta avendo può
Classifica girone C
essere anche una grande risorsa per il presente, tra tecnica, rapidità e quella scintilla di una ragazza che non ha nemmeno 18 anni a darle tutti i tratti del talento purissimo.
Il suo gol è bastato a battere il Milan e fare un passo avanti verso la semifinale, oltre che a far esplodere gli oltre 1.200 del Tre Fontane: quel boato mancava a tanti e per Galli è stata un’emozione grande, tanto da mettersi le mani nei capelli e quasi faticare per riconcentrarsi. Un bel gol, alla fine una bella vittoria e un’atmosfera splendida nel caldissimo pomeriggio di settembre dell’Eur.
La Roma sta prendendo forma, la strada da fare è tanta e ne sono tutti ben consapevoli, ma intanto continuare a vincere le partite e ruotare le intrerpreti non può che fare bene ■
Risultati e partite
Ternana-Roma 2-4
Milan-Sassuolo 0-2
Roma-Milan 1-0
Sassuolo-Ternana 7/9 ore 17.30
Milan-Ternana 13/9 ore 14.30
Roma-Sassuolo 13/9 ore 14.30
«Era un qualcosa che aspettavo io, ma anche tutto il gruppo». Lo ha detto Luca Rossettini dopo la prima partita della sua Roma al Tre Fontane, la prima volta anche per lui nello stadio di casa: «Le ragazze ci tenevano davvero molto a partire bene qui in casa. Sapevamo che avremmo corso dei rischi, in alcuni momenti è capitato più del dovuto, ma fa parte del percorso. Era importante dare minuti in una gara di questo livello anche a ragazze nuove e giovani che stanno cercando di integrarsi bene con il gruppo. Ovviamente c’è migliorare, ma i margini sono grandi e la squadra dà sempre tutto e risultati come questo ci aiutano a lavorare meglio». Da due suoi due cambi, quelli per inserire Greggi e Galli, è nata la svolta della gara: «Giada, è stata bravissima: è entrata e ha dato la marcia in più che ci serviva. Lo stesso vale per Giulia Galli e per le altre subentrate». Tiene ancora banco il mercato: «Centralmente siamo ben coperti. Abbiamo scoperto Pil-
L’INSERIMENTO DELLE NUOVE STA ANDANDO BENE PERCHÉ SIAMO IN TANTE. QUI SONO FELICE Annalena Rieke
grim che può ricoprire quel ruolo con qualità e forza, stiamo aspettando la miglior condizione di Babajide e c’è Viens in recupero. Sono contento e anche sicuro che la società sta sempre guardando alle opportunità, ma la rosa è completa»
Dopo la sfida ha parlato anche Rieke, sempre tra le migliori delle nuove arrivate: «Sento la fiducia del tecnico e penso di partita in partita. L’inserimento delle nuove nella squadra per me sta andando bene perché siamo in tante a dover fare lo stesso percorso, quindi con problemi e soluzioni simili e possiamo aiutarci a vicenda. Io non sento tanta pressione, voglio solo giocare e sono contenta di poterlo fare per la Roma». ■ LF




