

L’ANNUNCIO
FINALMENTE
Simone Valdarchi
L’acronimo stavolta è corretto. Dopo mesi di corteggiamento e settimane d’attesa, dalle 16.47 di ieri la Roma ha il suo nuovo allenatore: Gian Piero Gasperini. È arrivata anche l’ufficialità...
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L’ANNUNCIO
Simone Valdarchi
L’acronimo stavolta è corretto. Dopo mesi di corteggiamento e settimane d’attesa, dalle 16.47 di ieri la Roma ha il suo nuovo allenatore: Gian Piero Gasperini. È arrivata anche l’ufficialità...
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La scelta di Claudio Gian Piero Gasperini è l’allenatore della Roma fino al 2028. Ha firmato un triennale da 4,5 milioni annui più bonus; porterà con sé il vice e i preparatori. «La Roma è la mia sfida. I tifosi saranno con noi. Qui c’è tutto»
Le ultime Il Bologna lo valuta 15 milioni. Paredes: «Boca? Non so»
STAGIONE 25/26 SI PARTE COL BOLOGNA DERBY ALLA 4ª GIORNATA
HABEMUS PAPAM
Annuncio e parole Contratto fino al 2028. Gian Piero porta a Trigoria vice e preparatori, Ranieri mette il resto
Simone Valdarchi simone.valdarchi@ilromanista.eu
L’acronimo stavolta è corretto. Dopo mesi di corteggiamento e settimane d’attesa, dalle 16.47 di ieri la Roma ha il suo nuovo allenatore: Gian Piero Gasperini. È arrivata anche l’ufficialità, propiziata dalla rescissione tra Gasp e l’Atalanta, formalizzata nella giornata di ieri dal club di Bergamo (che ha scelto come suo successore Juric). Per comunicarlo al mondo, la Roma ha deciso di pubblicare un breve video, alternando immagini del tecnico piemontese a bellezze della città eterna, scelte appositamente per comporre, con le loro iniziali “GASP”: Gianicolo, l’Altare della Patria, San Pietro e il Pantheon. Un modo simpatico per ricordare come, solo qualche
Lorenzo Latini lorenzo.latini@ilromanista.eu
Sarà il derby il primo e l’ultimo big-match della Roma targata Gasperini nella Serie A 2025-26. Ieri pomeriggio è stato svelato il calendario del prossimo campionato, che avrà inizio il prossimo 24 agosto e si concluderà il 24 maggio 2026. Stavolta, rispetto alle ultime annate, c’è da dire che le sfide più impegnative sono ben distribuite, e non concentrate in un breve periodo (come accaduto per esempio nel finale di questa stagione. Si parte in casa con il Bologna - come nella stagione 2000/01, ha prontamente notato più di qualcuno... - per poi recarsi a Pisa il 31 agosto. Dopo il Torino in casa, ecco la stracittadina: la sfida con gli uomini di Sarri è fissata per la quarta giornata, il 21 settembre, subito prima del debutto in Europa League. Seguono Verona in casa, Fiorentina in trasferta (il 5 ottobre) e, dopo la sosta per la Nazionale, l’Inter all’Olimpico (19 ottobre).
Quindi, tre giornate in una settimana: Sassuolo in trasferta (26 ottobre), Parma all’Olimpico (29 ottobre) e Milan a San Siro (2 novembre). Seguono due impegni sulla carta abbordabili (Udinese in casa e Cremonese fuori, quindi il 30 novembre Gasperini e i suoi se la vedranno con il Napoli, campione d’Italia in carica. Il 87 dicembre si va a Cagliari,
VOGLIO PORTARE TUTTI I TIFOSI DALLA NOSTRA
PARTE. QUI SI PUÒ FAR BENE
giorno fa, in città era impazzata la voce su Klopp alla Roma, basata su una fantasiosa ricerca di iniziali in un breve video pubblicato dal Friedkin Group. È iniziata quindi, ufficialmente, l’era Gasperini a Trigoria. Sarà lui l’uomo di riferimento per i prossimi tre anni. Tanto dura il contratto da 4,5 milioni netti l’anno più bonus che Gian Piero ha firmato l’altro ieri, nella sua prima visita al Fulvio Bernardini, scortato da Ghisolfi e Ranieri, i due che l’hanno scelto (Sir Claudio soprattutto), convincendo lui e i Friedkin che fosse la strada giusta, per tutti. E proprio l’accoppiata Ranieri-Ghisolfi si è fatta fotografare insieme a Gasp per le immagini di rito con la maglietta giallorossa, alle quali è seguita la prima intervista rilasciata al club (non è prevista alcuna conferenza stampa, almeno a stretto giro di posta).
PROPRIETÀ FORTE, CHE VUOLE FAR CRESCERE IL CLUB E PORTARLO AD ALTI LIVELLI
«Ho scelto la Roma perché è una grande sfida. Ho bisogno di avere una sfida importante, di venire in un ambiente con tanta passione. Questo mi ha dato un grande entusiasmo, la possibilità che mi hanno dato Ranieri, la società, la proprietà. Una grande adrenalina di cui avevo bisogno per fare qualcosa di buono». I nuovi stimoli che Gasperini andava cercando, al termine delle nove stagioni da favola a Bergamo, li ha trovati a Trigoria e nella Roma.
una settimana più tardi arriva il Como. Subito prima di Natale, una trasferta a Torino che negli ultimi otto anni è stata quasi una consuetudine: l’impegno all’Allianz Stadium è fissato per il 21 dicembre, mentre il 28 ospitiamo il Genoa. La prima partita del nuovo anno solare sarà a Bergamo con l’Atalanta (altro punto di contatto con la stagione 2000/01) il 3 gennaio. L’infrasettimanale dell’Epifania, con cui si chiude il girone d’andata, ci vede impe-
IL RITORNO IL 17 MAGGIO, ALLA PENULTIMA.
PRIMA DI NATALE CONTRO
LA JUVE A TORINO, ULTIMA IN CASA DEL VERONA
Proprio al Fulvio Bernardini, che ha imparato intanto a conoscere, Gian Piero porterà alcuni dei suoi collaboratori più fidati, tra cui il vice Gritti e i preparatori atletici Borelli e Boccolini. Il resto dello staff tecnico sarà completato da professionisti che hanno già lavorato con Ranieri. E a proposito di Sir Claudio: «La sua presenza è una garanzia per i tifosi», spiega Gasperini. «Qui c’è voglia di raggiungere grandi traguardi e ci sono tutte
gnati al Via del Mare con il Lecce. Quindi si riparte con Sassuolo in casa e Torino in trasferta, prima di Roma-Milan (25 gennaio). A seguire trasferta a Udine, all’Olimpico con il Cagliari e trasferta a Napoli (il 15 febbraio). A due gare in casa (Cremonese il 22 febbraio e Juventus il 1° marzo) faranno da contraltare le due fuori contro Genoa (8 marzo) e Como (15 marzo). L’alternanza casa-trasferta riprende con Roma-Lecce e Inter-Roma (4 aprile, Sabato Santo), quindi all’Olimpico arriva il Pisa neopromosso. Seguono sfide impegnative nelle ultime giornate, ma mai come quelle di quest’anno: Atalanta in casa il 19 aprile, trasferta al Dall’Ara il 26, Fiorentina all’Olimpico il 3 maggio, Parma fuori il 10, quindi il derby di ritorno, in programma il 17 maggio, alla penultima di campionato. Un finale da brividi, se si tiene conto che la stracittadina capita proprio tra la finale di Coppa Italia (13 maggio a Roma) e la finale di Europa League a Istanbul (20 maggio). Si chiude il 24 maggio 2026 al Bentegodi contro il Verona, nello stesso stadio in cui nel 2010 la Roma di Ranieri vide sfumare il sogno tricolore. Insomma, nel complesso i big-match sono ben distribuiti, ma questo conta fino a un certo punto: la cosa più importante è che la Roma di Gasperini possa far bene fin da subito, e rivelarsi continua nell’arco di tutta questa cavalcata che durerà nove mesi esatti.
le condizioni per farlo, come una proprietà molto forte, che ha voglia di far crescere la Roma, portarla ad alti livelli. Un ds giovane, ma molto preparato e le strutture. C’è tutto per fare bene». Da uomo di calcio, Gasperini sa perfettamente di dover affrontare anche una possibile freddezza iniziale della piazza, ma anche questo fattore sembra rientrare nel senso di sfida che l’ha trascinato nella Capitale: «I tifosi sono un esempio di entusiasmo,
qui lo stadio è sempre pieno. Se a Roma fai bene e proponi anche un buon calcio la gente ti segue, è uno stimolo in più. La prima cosa che si dovrà fare, da parte mia e della squadra, riuscire a portarli dalla propria parte». Anche perché, forse questo Gian Piero non lo sa, qui si è vinto solo quando c’è stata unità d’intenti.
La chiosa su cosa devono fare i giocatori per stare nel calcio di Gasperini: «Devono giocare bene (ride, ndr)». Benvenuto. ■
La prima giornata di Gasperini a Trigoria. Qui a fianco, in alto il sorriso di Gian Piero, sotto, il momento della firma sul contratto; sulla sinistra, Gasp, Ghisolfi e Ranieri posano con la maglia della Roma con su scritto “Gasperini 2028” AS ROMA VIA GETTY IMAGES
Gli scenari Il Bologna lo valuta 15 milioni Leandro: «Boca? Preferisco non parlare»
Iacopo Mirabella iacopo.mirabella@ilromanista.eu
La nuova Roma sta per nascere. Gian Piero Gasperini è ufficialmente il nuovo allenatore dei giallorossi, nella giornata di ieri c’è stata la presentazione ufficiale con firma sul contratto (che lo legherà fino al 2028 nella Capitale) e foto di rito con Claudio Ranieri e Florent Ghisolfi. Un progetto triennale per puntare a raggiungere la Champions League e obiettivi importanti anche neil percorso europeo.
cevo prima».
In difesa
Dopo le smentite sul presunto interesse per Beukema (sul centrale è forte il pressing del Napoli) la Roma sta monitorando il profilo di Jhon Lucumi del Bologna. La valutazione del centrale colombiano si aggira attorno ai 15 milioni di euro e la Roma proverà ad abbassare la richiesta dei rossoblù grazie alla scadenza del contratto il 30 giugno 2026.
Futuro in bilico
Cultura del lavoro e feeling coi giovani. Lo hanno dimostrato la carriera e, in particolare, gli ultimi anni all’Atalanta di Gian Piero Gasperini. Un periodo prolifico, sia dal punto di vista dei risultati, sia per quanto riguarda lo sviluppo di chi si è messo in mostra tra i più piccoli. È un po’ il trucco di magia del “Gasp”: valorizzazione delle risorse, utili in prima squadra o a fare cassa. D’altronde, così si è formata la Dea. E anche la rosa attuale è dotata di calciatori provenienti dal vivaio. Basti pensare a uno come Giorgio Scalvini, oppure a Marco Palestra: 20 anni e tanto da far vedere. Una strada percorribile, senza ombra di dubbio, anche a Roma. Dove tanti “baby” si sono affacciati negli ultimi anni. Eppure senza esordi nel 2024-25.
Dagli albori
Sin dal 2016. Senza intoppi o dubbi. Il mantra è sempre stato lo stesso: buttare nella mischia i giovani. Ecco: con Gasperini al comando, 26 (ventisei!) calciatori hanno calcato per la prima volta i campi delle grandi competizioni. Praticamente tre per stagione. Partendo dalle giovanili, con quel
Alessandro Bastoni, 26 anni GETTY IMAGES
sogno intramontabile. Ovviamente, attenendoci ai ragazzi provenienti dal vivaio nerazzurro. Perché se contassimo anche chi è arrivato da altrove e ha avuto l’opportunità di farsi grande (come Orsolini, lo stesso Mancini e tanti, tanti altri), la lista si allungherebbe decisamente. Già
CON “GASP” PRATICAMENTE
TRE DEBUTTI A STAGIONE.
TANTI GIOVANI LANCIATI, INTROITI DAL MERCATO E RISORSE PER LA SQUADRA
quattro nomi, nel 2016-17, fanno la loro comparsa nella prima Atalanta gasperiniana: Filippo Melegoni, Emmanuel Latte Lath, Christian Capone e il ben più noto Alessandro Bastoni.
Lista lunga
Il tempo passa e l’elenco si ingrandisce. C’è Musa Barrow, 19 anni al debutto. Poi, tra gli altri, parecchi nomi di spicco, proprio come il centrale oggi all’Inter. Dejan Kulusevski e Amad Diallo, 18 e 17 anni nel 2019, venduti poi complessivamente per 60 milioni più altri bonus. Fino a Piccoli e Colley. Più Matteo Ruggeri e Giorgio Scalvini, oggi ancora in nerazzurro; oppure Caleb Okoli e i recentissimi Marco Palestra, Alberto Manzoni e Vanja Vlahovic. La filosofia è attuabile anche nella Capitale. Con parsimonia, data la differenza di pressione tra le due piazze. Resta indubbia la qualità di molti elementi della Primavera giallorossa: da Graziani a Romano, passando per Mannini e Marazzotti. Saranno settimane di studio per fare la Roma del futuro. Passando, chissà, per i piedi di chi sogna quella Lupa sul petto. ■ SC
La nuova Roma Nonostante il campionato sia terminato da poche settimane, tra le mura di Trigoria non c’è tempo per le vacanze. Gasperini, Ranieri e Ghisolfi sono già al lavoro per iniziare a costruire la Roma del futuro. Il nuovo tecnico avrebbe chiesto almeno un rinforzo per reparto: dalla difesa fino all’attacco, passando per centrocampo e corsie esterne, senza contare i “colpi di contorno” obbligati dalle future partenze. Gasp ha già avuto modo di iniziare a lavorare e conoscere Ghisolfi, come confermato anche dalle sue parole: «C’è un direttore sportivo molto giovane, ma con dietro una capacità di lavoro, anche di scouting, che ho avuto modo di constatare, con grande entusiasmo anche loro, molto preparati. Credo che ci siano le condizioni migliori per fare un buon lavoro come di-
Se ne parla già dalla scorsa sessione di mercato e Leandro Paredes non ha mai nascosto la voglia di tornare in patria nel prossimo futuro. Il Boca Juniors non molla la presa e continua a sperare nel ritorno in Argentina del centrocampista che ha parlato proprio di questo tema ai microfoni di Telefé: «Non lo so, preferisco non parlare in questo momento. Ogni volta che qualcuno parla, che sia positivo o negativo, le aspettative aumentano e non voglio crearne di nuove. La gente è molto entusiasta e preferisco che le cose accadano. E se devono accadere, accadranno». ■
IL COLOMBIANO HA IL CONTRATTO IN SCADENZA NEL 2026. GASP E L’ELOGIO A GHISOLFI: «HA GRANDI CAPACITÀ DI SCOUTING»
La Roma partirà contro il Bologna all’Olimpico, poi il derby alla quarta giornata. Il 2026 si aprirà con la sfida contro l’Atalanta. Dalla 30ª in poi, 5 scontri diretti, incluso RomaLazio alla penultima giornata (l’andata alla quarta). Si chiude a Verona contro l’Hellas Verona.
NAPOLI
Anche in questa stagione, Dazn trasmetterà tutte le gare della Serie A, mentre Sky ha confermato la co-esclusiva per 3 gare a turno (quella del sabato alle 20.45, della domenica alle 18 e il posticipo del lunedì), per un totale di 114 match visibili dagli abbonati della piattaforma satellitare.
I criteri di compilazione
Prevista alternanza assoluta degli incontri in casa ed in trasferta per le seguenti coppie di società: Inter-Milan, Lazio-Roma, JuventusTorino e Pisa-Fiorentina; con eccezioni dovute ad eventi concomitanti o impedenti: a inizio stagione le due toscane per consentire l’ultimazione dei lavori previsti nei due impianti e per le milanesi nel periodo di non disponibilità del Meazza, che sarà palcoscenico della Cerimonia Inaugurale dei Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina il 6 febbraio 2026. Confermato il calendario asimmetrico (sequenza delle gare nel girone d’andata diversa da quella del girone di ritorno), con un minimo di 8 giornate di distanza tra le gare contro la medesima avversaria. Derby in turni diversi tra loro e non alla prima o all’ultima giornata, né nel turno infrasettimanale feriale. Le squadre partecipanti alla Champions non si incontrano tra di loro e con quelle partecipanti a Europa e Conference nelle giornate: 5, 22, 26, 29, 32 e 35 (turni compresi tra due giornate di competizioni Uefa).
Le soste
Anche quest’anno, la Serie A andrà in scena sotto le feste natalizie, senza la pausa invernale. Quattro, invece, le soste per gli impegni delle nazionali, nei seguenti fine settimana: 7 settembre 2025, 12 ottobre 2025, 16 novembre 2025, 29 marzo 2026.
I turni infrasettimanali
Previsti due turni infrasettimanali nella Serie A 2025/26, al 9 º e al 19 º turno. La Roma affronterà rispettivamente Parma e Lecce (data e orari da stabilire).
Calciomercato
Queste le tre sessioni di trattative previste: una finestra eccezionale dall'1 al 10 giugno 2025 per chi sarà impegnato nel Mondiale per Club; estiva (dal 1° luglio 2025 all'1 settembre 2025) e invernale (dal 2 gennaio 2026 al 2 febbraio 2026).
Coppa Italia
Di seguito, le date dell’edizione 2025/26 della Coppa Italia: turno preliminare (10 agosto 2025), trentaduesimi di finale (17 agosto 2025), sedicesimi di finale (24 settembre 2025), ottavi di finale (3 e 12 dicembre 2025), quarti di finale (4 e 11 febbraio 2026), semifinali (andata 4 marzo 2026 e ritorno 22 aprile 2026) e finale (13 maggio 2026).
Europa League
Queste le date dell’Europa League 2025-26 (sorteggio previsto il 29 agosto 2025). 1ª giornata 25 e 26 settembre 2025; 2ª giornata 2 ottobre 2025; 3ª giornata 23 ottobre 2025; 4ª giornata 6 novembre 2025; 5ª giornata 27 novembre 2025; 6ª giornata 11 dicembre 2025; 7ª giornata 22 gennaio 2026; 8ª giornata 29 gennaio 2026. Spareggi: 19 e 26 febbraio 2026. Ottavi di finale: 12 e 19 marzo 2026. Quarti: 9 e 16 aprile 2026. Semifiniali: 30 aprile e 7 maggio 2026. Finale: mercoledì 20 maggio 2026.
Vittorio Cupi
Il valore di ciò che è accaduto il 7 giugno 1927 va oltre qualsiasi divisione. Quello è il giorno in cui Italo Foschi decise di estromettere la Lazio dalla società che stava creando. E pensare che ancora oggi si racconta, da parte biancoceleste, che fu la Lazio a scegliere di rimanere fuori dalla società che stava nascendo e che sia stato il generale Vaccaro a comunicarlo a Italo Foschi, rispondendo in vece del presidente Varini alla convocazione che lo stesso Foschi avrebbe fatto in qualità di segretario federale della città di Roma.
La prima cosa da dire è che Foschi non era più Federale dal 16 dicembre 1926 e quindi in tale veste non poteva convocare nessuno. Anzi, non aveva incarichi politici e si occupava solo di sport, lavorando per fondare la Società che avrebbe portato il nome, i colori e il simbolo di Roma. Naturalmente puntava sulle uniche società che erano nella massima serie nella stagione 1926/27, cioè Fortitudo-Pro Roma e Alba-Audace. Certo, la Lazio, essendo una società decisamente organica ai quadri del regime e che aveva nominato vicepresidente il console della milizia Giorgio Vaccaro, era una questione che prima o poi andava affrontata. La riunione decisiva fu quella del 6 giugno, cui peraltro non si presentarono né Foschi, presidente della Fortitudo-Pro Roma, né Ulisse Igliori, presidente dell’Alba-Audace. In quella sera, come si legge nel verbale, nella sede biancoceleste in Via Tacito, non solo il rappresentante della Fortitudo-Pro Roma Righini si sentì fare la irricevibile proposta di chiamare la nuova società non “Roma” ma “Lazio-Fortitudo”, ma si vide proposta una soluzione economica altrettanto inaccettabile: la Lazio non solo voleva che il nuovo sodalizio si facesse carico per intero dei suoi debiti, ma si dichiarò pronta a riconoscere pienamente solo il debito commerciale della Fortitudo-Pro Roma (100 mila lire, ma ce n’erano altre 300.000), mentre quelli dell’Alba-Audace sarebbero stati coperti solo al 50%. «I rappresentanti della Fortitudo ritengono inutile ogni altra trattativa. La seduta viene pertanto tolta alle 23». Così si chiude il verbale.
Resta aperto il problema finanziario. Italo Foschi, però, una volta accertato la mattina del 7 giugno nella sua abitazio-
GLI ETERNI RIVALI PROVARONO A ENTRARE NEL NEONATO CLUB CON PROPOSTE IRRICEVIBILI E IL PADRE FONDATORE GLI DISSE NO
Italo Foschi in un’immagine d’epoca; sotto: la scrivania del primo Presidente sulla quale fu firmato l’atto di fondazione
ne in Via Forlì 16 che le cose sono andate come auspicato, può calare l’asso che nasconde nella manica da qualche mese: il Roman Football Club. Non è certo una squadra forte, infatti ha partecipato al girone D della serie cadetta (insieme alla Lazio) finendo ultima, ma ha due tessere indispensabili per comporre definitivamente il puzzle: le maglie con i colori di Roma e soci molto ricchi pronti a fornire le necessarie coperture finanziarie. Logico pensare che un accordo del genere, che coinvolgeva esponenti importanti di Roma a livello finanziario, non si trovi in una notte e che sia stata proprio questa la carta decisiva mantenuta opportunamente coperta da Foschi per tenere fuori dalla nuova società la Lazio. Esistono due testimonianze dirette (oltre all’articolo scritto da Italo Foschi il 14 giugno) della riunione del 7 giugno in Via Forlì con Foschi e i rappresentanti di Alba, Fortitudo e Roman: quella di Vittorugo Foschi jr, nipote di Italo Foschi (pubblicata su “Il rosso e il giallo”) e quella di Vittorio Zingarelli, nipote diretto di Italo Foschi (pubblicata su “Il Romanista”).
Il 7 giugno tutti i giornali vengono informati dell’avvenuta fusione tra Fortitudo-Pro Roma, Roman e Alba-Audace, quindi dell’alba della Roma. «Il comunicato della fusione Fortitudo-Alba-Roman, venne dato alla stampa in seguito a una riunione dei rappresen-
tanti delle tre Società, tenutasi la sera del giorno successivo». La sera del giorno successivo al 6 giugno, perché Italo Foschi, che scrisse queste righe su “Il Tevere” del 14 giugno 1927 firmandosi come “Presidente della A.S. Roma”, stava intervenendo su una polemica a mezzo stampa con il vicepresidente della Lazio Giorgio Vaccaro e che riguardava proprio ciò che era accaduto il 6 giugno. Si trattò di una sorta di comunicato stampa ed è probabile che per poter contattare tutte le redazioni i nostri “padri fondatori” si fossero spostati in Via Uffici del Vicario 35, presso la sede del Roman. È Alberto Marchesi, giornalista ed ex giocatore del Roman, a raccontare sul “Messaggero” dell’8 giugno 1977, in occasione dei 50 anni della Roma, la trepidazione con cui attese Italo Foschi la sera del 7 giugno 1927 proprio in Via Uffici del Vicario e l’emozione con cui lo stesso Foschi gli disse che, sì, era nata la Roma. A quel punto c’era la necessità di annunciare al più presto la nascita della Roma. Foschi, infatti, temeva qualche “colpo di mano” da parte della Lazio e il fatto che i suoi timori non fossero infondati è tutto sommato certificato anche dalla lettera con cui il giorno dopo, l’8 giugno 1927, la Lazio inviò una lettera a Benito Mussolini offrendo la tessera di socio vitalizio, che il duce accettò.
Le notizie pubblicate sui giornali dell’8 giugno sono praticamente le stesse da parte di tutti i giornali. Comprese quelle sul presidente, che sarà Italo Foschi, sulla sede, che sarà quella del Roman in Via degli Uffici del Vicario 35, e sul campo di gioco, inizialmente Motovelodromo Appio e poi Testaccio. Altro dato da non sottovalutare: si racconta che Foschi volesse inglobare la Lazio perché aveva il campo della Rondinella, il migliore. Difficile credere a entrambe le cose. Da un lato basta ricordare che in realtà la Lazio stava provando ad abbandonare la Rondinella per prendersi il “Due Pini” dove giocava il Roman, dall’altro va detto che il progetto di Campo Testaccio fu presentato da Foschi già nell’aprile 1927, quando era ancora a capo della Fortitudo (il primo impulso venne proprio dal suo predecessore, il marchese Sacchetti). La Rondinella sarebbe stata teatro del primo derby, vinto dalla Roma l’8 dicembre 1929 con gol di Volk. Ma la prima vittoria c’era già stata il 7 giugno 1927. ■
IL GIORNO DOPO LA NOTIZIA FU SU TUTTI I GIORNALI: BASTANO GLI ARTICOLI DELL’EPOCA PER STOPPARE OGNI TENTATO REVISIONISMO
QUALIFICAZIONI AI MONDIALI
Oslo Serata disastrosa. Il cammino si complica subito
Leonardo Frenquelli leonardo.frenquelli@ilromanista.eu
Comincia nel peggior modo possibile, forse nemmeno immaginabile, il cammino dell’Italia nelle qualificazioni dei Mondiali del 2026. A Oslo, contro la Norvegia già a 6 punti dopo due partite, gli Azzurri sono crollati perdendo 3-0 senza appello, senza reazione e con pochissimo mostrato in campo, sia dal punto di vista tecnico sia da quello caratteriale.
Sin dai primissimi minuti l’Italia ha cercato di dominare il gioco con un ampio possesso palla, rivelatosi però praticamente sterile e incapace di superare la tenace linea difensiva dei norvegesi. Dopo un paio di occasioni dei padroni di casa in contropiede è arrivato il vantag-
PANCHINE BOLLENTI
gio degli uomini di Solbakken: al 14’ Sorloth ha sfruttato l’assist di Nusa e battuto Donnarumma da dentro l’area di rigore. Poco dopo l’unica conclusione da parte degli Azzurri, con Raspadori servito da Retegui in posizione defilata: palla alta. Poi il raddoppio di Nusa, rientrato dalla sinistra sul destro e abile a battere a rete al 34’ e anche la terza gioia per la Norvegia col solito Haaland che al 42’ ha ricevuto tutto solo in area, ha saltato il portiere e depositato in porta col mancino. Nella ripresa
TUTTE LE RETI SUBITE NEL PRIMO TEMPO. SEGNANO SORLOTH, NUSA E HAALAND. ORA SARÀ NECESSARIO LOTTARE PER IL PLAY-OFF
Spalletti ha provato a cambiare modulo e interpreti, ma la risposta è stata povera, anche in virtù della maggiore attenzione difensiva norvegese: il primo tiro in porta italiano lo ha fatto Lucca di testa al 91’, parato senza troppi problemi da Nyland, quando i norvegesi avevano sfiorato il poker colpendo un palo con Berge dalla distanza al 66’.
Un tracollo totale che complica sul nascere le qualificazioni al Mondiale: Haaland e compagni dominano il girone I a quaota 9 punti dopo tre gare, il primo posto è l’unico buono per la qualificazione diretta e la seconda del girone (attualmente Israele che ieri ha battuto l’Estonia) sarà costretta a giocare quel play-off che fa sbucare diversi fantasmi per l’Italia. Lunedì la sfida al Mapei di Reggio Emilia contro la Moldavia, poi altre sette gare praticamente tutte da vincere. ■
Martina Stella martina.stella@ilromanista.eu
Ufficiale da ieri pomeriggio Juric all’Atalanta e Chivu ad un passo dall’Inter. Così si sono definite altre due future panchine in Serie A. L’incontro tra l’ex Parma e la dirigenza è durato tre ore: le parti hanno trovato un’intesa su un contratto biennale. Mancano soltanto alcuni dettagli burocratici da sistemare, prima di poter dare l’annuncio ufficiale (previsto all’inizio della prossima settimana). Dopo la conquista del triplete nel 2010 e lo scudetto Primavera vinto nel 2022, Chivu è pronto a tornare in nerazzurro.
Sponda Dea decisione arrivata dopo una settimana di incontri e consultazioni con diversi tecnici, e presa ieri lontano da occhi indiscreti (di certo non in sede a Zingonia o in città) nel corso del
summit definitivo tra Antonio e Luca Percassi e il co-proprietario Stephen Pagliuca, arrivato l’altro giorno da Boston per le decisioni definitive. Juric – che alla lunga è stato preferito a Raffaele Palladino e a Thiago Motta, appena risolte le pratiche burocratiche con il Southampton (la sua ultima panchina) ha firmato un contratto biennale (fino al giugno 2027) a circa 2 milioni l’anno, con opzione sulla terza stagione a favore del club. Con lui arriveranno tre fedelissimi del suo staff: il vice allenatore Matteo Paro, il collaboratore tecnico Stjepan Ostojic e il preparatore atletico Paolo Barbero. ■
personaggi del mondo del
Alla sua famiglia, ai suoi cari un abbraccio, a lui un bacio al cielo. Riposa in pace