L’attesa Gasperini incontra a Firenze la società al completo: Friedkin, Ghisolfi e Ranieri. Ancora fumata grigia, però. Il tecnico ha chiesto 48 ore prima della firma. Sullo sfondo c’è la Juve, ma la Roma è avanti. C’è un futuro da costruire, all’altezza dei sogni dei romanisti
IL PUNTO G
veterani Tagliafico, Partey, e Sané, passando per David, a prospetti come Mitchell
Angel Gomes
Simone Valdarchi
Il pranzo è servito, la firma ancora no. La Roma del domani, quella che per i prossimi tre anni dovrebbe avere come allenatore Gian Piero Gasperini, ha gettato le sue fondamenta ieri, a Firenze. Pag 2-3
IL PROSSIMO ALLENATORE
A FIRENZE LE BASI DELLA NUOVA ROMA
L’attesa Gasperini ieri all’hotel di Friedkin con Dan, Ranieri e Ghisolfi. Manca ancora la firma sul contratto
Simone Valdarchi simone.valdarchi@ilromanista.eu
Il pranzo è servito, la firma ancora no. La Roma del domani, quella che per i prossimi tre anni dovrebbe avere come allenatore Gian Piero Gasperini (a meno di altri frettolosi e assurdi esoneri), ha gettato le sue fondamenta ieri, a Firenze, con l’incontro previsto e andato in scena al Collegio alla Quercia, hotel di lusso gestito dalla catena Auberge Resorts, di proprietà del Friedkin Group. Lì, nella culla del Rinascimento, ha preso forma l’era targata Gasp, che in mattinata ha raggiunto il capoluogo toscano da Grugliasco (città natale del classe 1958), mentre contemporaneamente l’accoppiata Ghisolfi-Ranieri ha fatto il percorso geograficamente inverso, ma con meta identica, partendo dalla stazione Termini,
IL MEETING È SERVITO A DEFINIRE STRATEGIE E AMBIZIONI. IL TECNICO
HA CHIESTO 48 ORE PER CHIUDERE
insieme all’interprete del club Claudio Bisceglia. La presenza di quest’ultimo utile, nel meeting, ad agevolare la comunicazione tra Gasperini e Friedkin. Già, perché a parlare con l’allenatore scelto da Ranieri per il post Sir Claudio c’era anche Dan in persona. Alle 12.18, all’aeroporto di Firenze-Peretola, è atterrato il suo jet, “parcheggiato” poi a Bologna. Un incontro durato qualche ora, con in mezzo anche il pranzo durante il quale Ranieri e Ghisolfi sono stati fotografati (scatto poi pubblicato da Manà Manà Sport Roma). I protagonisti del giorno non sono stati i dettagli del contratto triennale, a circa 5 milioni netti a stagione, che attende solo di essere firmato, ma tutti gli altri dettagli di quella che dovrebbe essere l’era Gasperiniana a Trigoria. Dalle mosse sul mercato (Gasperini vuole voce in capitolo e garanzie di investimento da
GASP DEVE GESTIRE L’USCITA
DA BERGAMO, PAGLIUCA
E PERCASSI
INFASTIDITI
DALLA FOTO
CIRCOLATA
parte della società) a un’estate da organizzare (tra raduno, ritiro ed eventuali tornée al momento non all’orizzonte), oltre allo staff da comporre (in cui rientrerebbero anche alcuni collaboratori di Ranieri, oltre agli uomini di fiducia di Gasp, pronti a lasciare Zingonia). Sensazioni positive nel tardo pomeriggio, quando ognuno ha fatto ritorno al suo punto di partenza, nonostante Gasperini abbia chiesto comunque ancora qualche ora prima di dare il suo
ok definitivo e cominciare così la sua avventura romanista.
L’ultimo nodo da sciogliere rimane la sua uscita dall’Atalanta, società nella quale ha lavorato nelle ultime nove stagioni quasi sempre in sintonia. Dei rapporti, quelli tra Gasperini e la famiglia Percassi, che potrebbero essere stati intaccati dal pranzo di ieri. Galeotto fu l’incontro e chi ci partecipò, perché da Bergamo non era arrivata alcuna autorizzazione a trattare (nonostante ormai
Gian Piero avesse esplicitato la sua intenzione di lasciare la Dea nel colloquio di martedì). Ci vorranno, quindi, ancora tra le 24 e le 48 ore per formalizzare il suo addio, con la rescissione da trattare (l’attuale contratto prevede la scadenza nel giugno del 2026).
Da parte della Roma, però, c’è l’intenzione di chiudere al più presto, anche perché in questo caotico valzer delle panchine, qualcun altro potrebbe presto bussare alla porta di Gasp. Come
IL CENTRAVANTI
PROPOSTA TRIENNALE DA 5 MILIONI NETTI A STAGIONE. POSSIBILE TENTATIVO DELLA JUVE IN EXTREMIS
la Juventus, ad esempio, che sta valutando un tentativo in extremis per il tecnico piemontese (cresciuto come allenatore nelle giovanili bianconere), dopo essere rimasta spiazzata dalla permanenza di Conte al Napoli (l’annuncio di De Laurentiis è arrivato ieri sera). Ranieri e Ghisolfi hanno trattato sicuramente Gasperini e Fabregas, ma non risulta, almeno al momento, un possibile piano C. La meta va raggiunta il prima possibile. ■
Qui a fianco, Collegio alla Querce, gestito dalla catena
Auberge Resorts, di proprietà del Friedkin Group, a Firenze. Sede dell’incontro di ieri tra Gasperini e lo stato maggiore della Roma
AUBERGERESORTS.COM
Sotto, il colloquio a Trigoria tra: Florent Ghisolfi (a sinistra), Dan Friedkin (al centro, di spalle) e Claudio Ranieri (a destra). A sinistra, in grande, il prossimo allenatore della
Roma Gian Piero
Gasperini (67 anni) GETTY IMAGES
GLI SCENARI
La gentile rivoluzione Per la difesa idea Bijol
Le ultime Piace lo sloveno dell’Udinese
Si imposta il mercato con rinforzi mirati
Iacopo Mirabella iacopo.mirabella@ilromanista.eu
Nella giornata di ieri è andato in scena il tanto atteso incontro tra Gian Piero Gasperini, Florent Ghisolfi, Claudio Ranieri e i Friedkin. Nel colloquio, oltre che a trattare tutti i dettagli relativi all’arrivo dell’ormai ex tecnico dell’Atalanta, i protagonisti hanno iniziato a parlare anche di futuro, soprattutto della programmazione del mercato per iniziare a costruire la squadra della prossima stagione: colpi mirati e sostenibili senza andare a gravare sulle casse giallorosse, rispettando i paletti imposti dal Fair Play finanziario. In caso di arrivo di Gasperini gran parte della rosa della Roma sarà messa sotto esame e poi starà al tecnico - insieme al direttore sportivocapire chi potrà rimanere e adattarsi all’idea di gioco, così come verranno valutati profili specifici per i colpi in entrata.
- che lo legherà alla Dea almeno per altri due anni, con opzione per il terzo. Dunque le strade del croato e di Gasperini sembrerebbero essere destinate a separarsi.
Tra sondaggi e ritorni Ghisolfi ha già iniziato a puntare gli occhi su alcuni profili per rinforzare la rosa. La difesa chiede a gran voce qualche pedina in più e i giallorossi avrebbero puntato gli occhi su Jaka Bijol dell’Udinese. Il centrale sloveno in questa stagione ha registrato 37 presenze tra Serie A e Coppa Italia, difensore forte fisicamente ma anche dotato di un’ottima tecnica. Può giùocare nella difesa a 3 come braccetto di destra o sinistra ma anche come centrale nella linea a 4. Il cartellino dello sloveno classe ’99 si aggira attorno ai 20 milioni di euro, ma in Serie A molti club hanno puntato gli occhi su di lui tra cui Inter e Napoli. Il contratto di Bijol scadrà il 30 giugno del 2027.
Dovbyk: «Potevo fare di più ma ho dato tutto. I romanisti mi hanno colpito»
«Tutto come mi aspettavo, la città e il club». Intervistato dai canali ufficiali della Roma in collaborazione con Idealista, Artem Dovbyk ha fatto un piccolo bilancio della sua prima annata in giallorosso, caratterizzata da 17 gol in tutte le competizioni ma che anche a suo modo di vedere avrebbe potuto regalare qualche soddisfazione in più. «Il bilancio per me è positivo - ha dettoessendo al primo anno in un nuovo ambiente e dove mi sono dovuto adattare. Ma potevo fare sicuramente di più. Di certo ho dato il massimo per contribuire al bene della squadra».
L’impegno dell’ex Girona non è mai stato messo in dubbio e vanno giustamente prese in considerazione le condizioni in cui il suo primo anno da romanista si è svolto: non è stato solo un cambio importante di realtà (dalla Spagna all’Italia), ma anche un’annata con tre allenatori diversi, qualche problema al ginocchio per lui trasscinato soprattutto nelle prime fasi
della sua esperienza e anche con qualche pensiero extra calcistico che di certo non ha aiutato. Approdato la scorsa estate dopo aver vinto il titolo di capocannoniere nella scorsa Liga, il centravanti ha commentato anche l’impatto che hanno avu-
L’UCRAINO SULLA SUA
STAGIONE: «BILANCIO POSITIVO, MI SONO DOVUTO ADATTARE. L’OLIMPICO È STATO IMPRESSIONANTE»
to su di lui Roma e i romanisti: «Mi ha colpito la bellezza della città, è meravigliosa e il centro storico ti lascia senza fiato e anche la passione per la squadra che si respira. Il ricordo a cui sono più legato è la gara contro l’Empoli in casa, quella del mio esordio: anche se il risultato non è stato positivo sono rimasto impressionato dallo stadio e dall’entusiasmo dei tifosi». In questa annata Dovbyk ha condiviso il reparto con Shomurodov e, attendendo le valutazioni che farà Gasperini per delineare il futuro, a oggi da contratto per la prossima stagione dovrebbe tornare in rosa anche Tammy Abraham all’estinguersi dal prestito al Milan. L’inglese al primo anno da romanista ha stupito coi suoi quasi 30 gol, passando poi per un grave infortunio e una successiva annata deludente, ma se dovesse restare magari con lo stesso Dovbyk (diverso da lui per caratteristiche) potrebbe comporre un’accoppiata utile ai giallorossi ■ LF
Forse Gasperini porterà nella Capitale qualcuno dei suoi “pupilli” come trapelato in questi giorni, ma da quanto raccolto dalla nostra redazione non sarà Mario Pasalic uno dei primi rinforzi per la Roma. Il centrocampista croato sembrerebbe essere pronto a continuare la sua carriera a Bergamo, a meno di clamorosi colpi di scena. L’Atalanta da qualche settimana ha messo sul tavolo il rinnovo del contrattoche sarebbe scaduto il 30 giugno
Con un post su Instagram Kumbulla ha salutato l’Espanyol ed è pronto per il rientro nella Capitale: «Stagione ricca di momenti incredibili. Ringrazio tutti per il sostegno e l’affetto». ■
RAFFREDDATA LA PISA PASALIC. PER IL CLASSE ‘95 DELLA DEA È PRONTO IL RINNOVO. KUMBULLA SALUTA L’ESPANYOL
Jaka Bijol, classe 1999 difensore sloveno dell’Udinese GETTY IMAGES
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IN SCADENZA IL 30 GIUGNO
SOGNANDO BOSMAN
Parametri zero Tante le occasioni di mercato: ci sono i veterani Tagliafico, Partey e Sané
Ma anche prospetti più giovani: dai terzini Mitchell e Ledezma ad Angel Gomes del Lilla
Lorenzo Latini lorenzo.latini@ilromanista.eu
Pensare giusto qualche anno fa che un giorno avremmo visto finire in scadenza di contratto, contemporaneamente, Messi, Ronaldo, Modric, Neymar e Verratti sarebbe stato un esercizio ai confini della realtà. Eppure, al 30 giugno manca un mese esatto ed è lo scenario che si sta delineando. Sono tanti (e alcuni molto talentuosi) i calciatori in scadenza di contratto, che a breve potranno firmare con altri club a parametro zero. C’è chi si è già accordato, come Jonathan Tah che ha firmato con il Bayern Monaco, e chi invece è in procinto di farlo, come Kevin De Bruyne, a un passo dal Napoli. Ma c’è anche chi, grazie alla cosiddetta “sentenza Bosman” sta per diventare proprietario del suo cartellino, e si guarda attorno per scegliere la destinazione migliore. Abbiamo stilato una lista dei nomi che riteniamo più interessanti, includendo anche coloro che hanno un accordo di massima con un club (come De Bruyne, appunto), ma che non hanno ancora firmato. Dall’elenco sono esclusi gli over 34 e quelli che nell’ultima stagione hanno totalizzato meno di 20 presenze: niente Messi, Ronaldo, Verratti o Modric, dunque.
Difesa
Si tratta del reparto numericamente più folto. Tra i volti noti il terzino sinistro argentino Nicolas Tagliafico, reduce da tre stagioni assai poco esaltanti con l’Olympique Lione. Lui è un classe 1992, un anno in più rispetto a Nelson Semedo, laterale destro ex Barcellona (era in campo nel 3-0 del 10 aprile 2018): portoghese con 42 presenze in nazionale, è in uscita dal Wolverhampton dopo cinque stagioni. In Inghilterra militano anche i terzini destri Kyle Walker-Peters (Southampton, classe 1997), l’olandese Kenny Tete (29 anni del Fulham), il ghanese Tariq Lamptey (24enne, ai saluti col Brighton) e il dominicano Junior Firpo (28 anni, Leeds United). Per quanto riguarda la corsia mancina, è attenzionato da molti club (compreso il Milan) il 25enne Tyrick Mitchell, reduce dalla storica vittoria della FA Cup con il Crystal Palace.
Facciamo un salto in Olanda, dove sono in uscita dal PSV sia il centrale francese Olivier Boscagli (molto vicino al Brighton) e il terzino destro statunitense Richard Ledezma (24 anni). Oltremanica stanno per liberarsi a costo zero anche CJ Egan-Riley, centrale del 2003 in uscita dal Burnley sul quale si sta concretamente muovendo lo Strasburgo, e lo scozzese del Celtic Greg Taylor, terzino sinistro 27enne. In Italia c’è il giovane difensore dello Spezia Nicolò Bertola, finito sui radar di numerosi club di Serie A nonostante il recente infortunio che gli impedirà di prendere parte all’Europeo Under 21.
Centrocampo e attacco
Detto di De Bruyne, che appare ormai promesso sposo del Napoli, c’è
Qui sopra: a sinistra, Leroy Sané, 29 anni, festeggia la Bundesliga vinta con il Bayern Monaco; a destra, Angel Gomes, trequartista inglese in uscita dal Lilla; accanto l’argentino Nicolas Tagliafico
comunque qualche nome interessante pronto a firmare a parametro zero: il 31enne ghanese dell’Arsenal Thomas Partey, per esempio, oltre all’atalantino Mario Pasalic. Occhi puntati anche sul talento inglese del Lilla Angel Gomes, trequartista classe 2000 del Lilla su cui sono in pressing Tottenham, Aston Villa e Manchester United. A proposito di Lilla: fa gola a molti il centravanti canadese Jonathan David, seguito anche l’anno scorso dalla Roma. Il Napoli - dopo De Bruyne - sta provando a convincere anche lui, ma la trattativa non è semplice. Spicca tra i contratti in scadenza anche quello di Leroy Sané, ala destra classe 1996 reduce da cinque anni ricchi di successi al Bayern Monaco. Occhio all’ala dell’Espanyol Javi Puado, 27enne reduce da 12 gol nell’ultima Liga: sembra in procinto di rinnovare con i catalani, ma nel calcio di oggi mai dire mai. In uscita dall’Everton dei Friedkin la punta Dominic Calvert-Lewin, reduce però da un paio di annate deludenti.
Tyrick Mitchell, terzino sinistro classe 1999 in scadenza col Crystal Palace GETTY IMAGES
COGITO ERGO SUD
L’ETERNITÀ DURA 55”
30/5/1984 È il tempo passato da campioni d’Europa e quello dopo la sconfitta prima del coro della Curva Sud per la Roma. È da quella notte che siamo in fila per rigiocare quella finale
Tonino Cagnucci tonino.cagnucci@ilromanista.eu
Io penso che ci sia stato un tempo fatto di grandi persone, di grandi sentimenti e di grandi sospiri che si meritavano partite del genere… Alla fine Kennedy – che gli inglesi chiamavano Barney –segna il rigore del 3-5. Ma questa versione di Barney non mi piace. Fine di che? Fine di cosa? Di un sogno? Non è forse l’inizio? (…) Il Trenta Maggio è una ferita che non si rimarginerà perché fiotta storia, spurga orgoglio, è aperta e va dritta al cuore. Fa male come fa male l’amore e nel ricordo è tremenda come la bellezza. Pulita, candida, pura come quella maglietta. Nessuno si deve azzardare a sporcarla. Ogni tifoso della Roma non deve permettere a nessuno di prendersi questa partita, di sbeffeggiarla.
Quantomeno lo deve al nostro Capitano. Questa partita è e sarà per sempre nostra, quella notte è ancora nostra, quel Capitano pure. Sapete l’amore che può nascere da un dolore? Sapete l’attaccamento che può nascere da una perdita? È la vita che lo insegna e il Trenta Maggio è un giorno della nostra vita. Non l’abbiamo persa quella partita: contro l’avversario più grande, fino all’ultimo rigore possibile, è finita 1-1, dopo 90’ e poi dopo 120’. Senza Ancelotti, Cerezo, Pruzzo, Maldera, tutti rigoristi, abbiamo perso la Coppa ai rigori, dopo essere stati campioni d’Europa per 55 secondi, quelli passati fra il rigore sbagliato da loro e quello segnato da Ago. Roma-Liverpool 3-5 dcr, Roma-Liverpool 3-5 non è un risultato, ma una data: 3-5. Trentacinque. Trenta Cinque. 30 maggio. Tenetelo nel cuore, c’è un Uomo che lo ha fatto e si è tenuto un’immagine della curva Sud di quella notte con un volo di colombe fino alla fine. Quella partita è il nostro orgoglio. Una cosa immensa, eppure c’è qualcosa di più grande. Abbiamo fatto una cosa infinitamente più grande. Perché quella notte non è finita nemmeno dopo l’ultimo calcio di rigore, perché il cuore ha scelto un altro finale. Sapete l’amore che può nascere da un dolore? Sapete la grandezza, la commovente grandezza di quello che è successo dopo? Un coro: “Roma! Roma! Roma!”. Cinquantacinque secondi dopo il rigore di Kennedy, noi abbiamo scelto un’altra versione. Cinquantacinque secondi dopo, una specie d’inconscio che ha aspettato il tempo fra un rigore e l’altro prima di fare quel coro. “Roma! Roma! Roma!”. Cinquantacinque secondi dopo era come se la Curva Sud tirasse il suo rigore. Era il suo turno. A chi cantavamo in quel momento? Per chi cantavamo? Per noi stessi? Per Dio? Per quello che era successo? Per quello che non era successo? Per tutti i nostro ricordi? Per quelle notti? Per Katsche? Per l’Atletico? Per il Borussia? Per un giocatore? Per il capitano? Io non lo so, ma cantavamo. Can-
tavamo “Roma! Roma! Roma!”. Cantavamo per tutto quello che è e rappresenta per noi la Roma, cantavamo semplicemente per la Roma. “Roma! Roma! Roma!”. Roma mia. T’ho portata via per anni da quella notte prima di capire meglio che in quella notte tu sei rinata grande. Perché è proprio quella partita che ce lo ha insegnato: la Roma è più grande non solo della sconfitta,
non solo della sconfitta più tremenda, ma della vittoria, perché non c’è vittoria che t’appare più grande di quella sognata, attesa, pregata, sfiorata, toccata per 55 secondi.
Il 30 maggio ci ha insegnato che la Roma è più grande di qualsiasi vittoria. Che gli uomini contano più di un risultato. Soprattutto uno. E lui voglio vederlo sorridere. Io ho voluto bene ad
Agostino per tutto quello che ho scritto e per tutto quello che non riesco a scrivere. (…). Era il fratello maggiore che non ho avuto e mi dava sicurezza, la tranquillità che cerchi nella vita quando subisci un calcio d’angolo io la ritrovo quando penso ad Ago. Se c’era lui in campo io avevo meno paura. Se c’era lui le cose si facevano sicuramente per bene. Io ho giocato una finale di Coppa dei Campioni avendo per Capitano Ago. E lui ha segnato il gol che ci ha portato in vantaggio per la prima e ultima volta quella notte Lui ci ha fatto campioni d’Europa per 55 secondi e campioni nella vita col suo modo di dare serietà e amore. Io dirò sempre grazie a lui e a quella Roma. A lui e a quella curva. Io sarò sempre orgoglioso di Roma-Liverpool. È un vanto. È un racconto infinito. Pulito. Pulito. Profondo. Pulito. (...). Non giudicherò mai il suo gesto, mi fa male, ma ci sono persone che ne hanno sofferto infinitamente di più. Io gli vorrò sempre
CONTRO IL LIVERPOOL, DOPO IL RIGORE DI AGO, ABBIAMO COMUNQUE RAGGIUNTO IL PUNTO PIÙ ALTO DELLA NOSTRA VITA
bene, tanto bene. È l’unica cosa che posso fare (…) e quando saremo felici, quel giorno vorrò allo stadio gli “olè” per Tancredi, Nappi, Righetti, Bonetti (sì anche Bonetti) Falcao, Nela, Conti, Cerezo, Pruzzo, Di Bartolomei, Graziani… uno un po’ più grande per Maldera ma non perché adesso sta in cielo, solo perché quella sera non c’era. Poi la portiamo ad Ago la Coppa. E la dedichiamo a lui e a chi è rimasto senza parole. A noi adesso che stiamo aspettando quel giorno lungo 55 secondi. Noi che siamo in fila al botteghino dal 30 maggio 1984 aspettando di rigiocare la partita della nostra vita. Io penso che ci sia stato un tempo fatto di grandi persone, di grandi sentimenti e di grandi sospiri che si meritavano partite del genere. E sogni così grandi. E cuori così folli. E notti di dolore rischiarate dalla maglietta della Roma. Io penso a Geppo che era un poeta. Penso a tanti che non ci sono più, ma penso anche a chi c’è, a tanti ragazzi che hanno la luce dentro per questa squadra di calcio e che hanno rispetto per chi l’ha amata, semplicemente amata. Nella vita non puoi più che amare. ■
(Da “55 secondi”, Tonino Cagnucci, Pagine, 2014).
Il gol del pareggio di Roberto Pruzzo segnato sotto curva nord GETTY IMAGES. Sotto la Curva Sud di sfondo all’entrata in campo delle due squadre
STAGIONE 2025-2026
ALLEGRI AL MILAN CONTE-ADL: AVANTI
Le ultime Italiano rinnova fino al 2027. Caos Juventus
Martina Stella martina.stella@ilromanista.eu
Sono ore frenetiche per molti club di Serie A in merito alla ricerca del nuovo allenatore. Nelle ultime ore si sta scatenando un vero e proprio valzer e in attesa che tutti i pezzi del puzzle inizino a incastrarsi le voci continuano a susseguirsi. L’Inter ha la testa concentrata (al momento) solo sulla finale di Champions League di domani contro il Paris Saint-Germain, ma proprio la sfida contro i francesi potrebbe essere l’ultima di Simone Inzaghi sulla panchina dei nerazzurri. Intanto, come in un beffardo giro del destino, nel giorno in cui la Juventus decide di separarsi dal dirigente Cristiano Giuntoli e di interrompere in anticipo di tre anni rispetto alla scadenza
CASO ZANIOLO
prefissata dei termini il rapporto professionale che li legava, torna in sella Allegri al Milan. Fumata bianca e autografi, in attesa soltanto dell’ufficialità, mentre Conceicao saluta: il tecnico livornese ha firmato un contratto biennale da circa 5 milioni netti a stagione (più bonus) con opzione per il terzo anno. Stessa accelerata che ha fatto anche il Napoli con Antonio Conte. Ieri l’ennesimo incontro con la dirigenza pronta a rinnovare fino al 2028. Un’altra ufficialità è arriva nella mattinata di ieri, Italiano rinnova col Bologna. Dopo i numerosi rumors di mercato che hanno visto il tecnico al centro di possibili valzer di panchine, il club ha infatti ufficializzato l’accordo per il prolungamento del contratto con l’allenatore 47enne fino al 2027. Una scelta per dare continuità al progetto dei rossoblù che nell’anno del post Thiago Motta. ■
Caos Serie B, Samp ai playout. Brescia in C
Era nell’aria, ora è ufficiale. Come comunicato dalla Figc, il Tribunale Federale Nazionale ha sanzionato il Brescia con 8 punti di penalizzazione; 4 da scontare nella stagione corrente e altri 4 nella prima utile a partire dal 25-26. Una decisione che ridimensiona i verdetti in Serie B. Il club di Cellino, pronto a fare ricorso, retrocede in Serie C, mentre la Sampdoria sale al quart’ultimo posto e giocherà il playout con la Salernitana. Si salva clamorosamente il Frosinone. Intanto, 0-0 tra Cremonese e Spezia nell’andata della finale dei playoff.
Almaviva e Litti interrogati in Procura Federale
Nuovi aggiornamenti sul “caso Zaniolo”. Dopo i fatti avvenuti al Viola Park, al termine della semifinale play off tra Fiorentina e Roma, Mattia Almaviva e Marco Litti sono stati ascoltati dalla Procura Federale, accompagnati dal team manager della Roma Primavera, Manuel Marzocca. Un episodio che ha creato non poco sgomento all’interno del mondo Roma, con ben due note rilasciate dal club giallorosso nei giorni immediatamente a seguire della sconfitta contro la Viola: «Secondo quanto riportato da testimoni, Zaniolo appariva visibilmente alterato. Ha urinato nelle strutture riservate alla Roma, ha
provocato i giocatori e, senza alcun scambio verbale, ha colpito fisicamente Mattia Almaviva e ha spinto con violenza Marco Litti contro una panchina». Questo un breve estratto della seconda
#ROMANISTAGRAM
nota comunicata dalla società sul proprio sito ufficiale. Sui social la risposta del calciatore, che ha provato a spiegare la sua versione dei fatti con un lungo messaggio nelle storie Instagram. Anche il calciatore in prestito alla Fiorentina sarà ascoltato dalla Procura Federale, non prima che il primo giro di interrogatori - con al centro le testimonianze dei tesserati presenti negli spogliatoi la sera del 26 maggio - verrà completato. Saranno dunque settimane importanti per stabilire quelle che saranno le eventuali sanzioni nei confronti dell’ex calciatore della Roma. ■
Massimiliano Allegri, futuro tecnico del Milan nella prossima stagione, ancora alla guida della Juventus in Coppa Italia GETTY IMAGES
Almaviva e Litti nella stagione 2021-22 GETTY
Uno scatto condiviso da Salah-Eddine sul proprio profilo Instagram, in compagnia di Huijsen, ex calciatore giallorosso
La foto pubblicata sulle storie Instagram da Dybala insieme a sua moglie Oriana, in vacanza a New York dopo la fine della stagione
Un po’ di relax anche per Svilar: ecco la foto condivisa dal portiere e dalla compagna, June Peeters, sui propri profili social