Il Romanista del 2 giugno 2025

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IL NUOVO ALLENATORE

ADDIO DEA, GASP LA ROMA TI ASPETTA

In arrivo C’è la rescissione tra l’Atalanta e Gian Piero, a Trigoria in settimana. Un po’ di Sir Claudio nello staff

Simone Valdarchi simone.valdarchi@ilromanista.eu

Questo strano lunedì, che sa di domenica d’inizio estate, dà il via alla settimana che vedrà la Roma del domani muovere i suoi primi passi. Ieri, infatti, si è registrato anche l’ultimo step, quello del saluto formale tra Gasperini e l’Atalanta, con Gian Piero che nei prossimi giorni si insedierà a Trigoria, ereditando il trono di Claudio Ranieri, che come prima mossa da consigliere dei Friedkin lo ha scelto come suo successore sulla panchina romanista.

Una separazione tutto sommato pacifica quella tra i Percassi e Gasp, di quelle in cui si prova a fare meno male possibile ai figli (in questo caso specifico i tifosi bergamaschi), anche perché dopo nove anni da favola

IL CLUB DI BERGAMO HA SALUTATO CON AFFETTO GASPERINI, AL TERMINE DI 9 STAGIONI PASSATE INSIEME

non era certo il caso di lasciarsi alle spalle troppe scorie. Nessun problema nella risoluzione contrattuale del contratto, che prevedeva ancora tredici mesi di stipendio per l’allenatore di Grugliasco, vista la scadenza fissata al 30 giugno 2026. E così, dopo la lettera d’addio ai tifosi pubblicata da Gian Piero sulle colonne de L’Eco di Bergamo, è arrvato anche il comunicato sul sito dell’Atalanta per «il saluto del club a Gian Piero Gasperini». «Carissimo Mister, la nostra è stata una storia meravigliosa, più unica che rara nel mondo del calcio», si legge nella nota. «Il rapporto di affetto (profondo) e di stima (sincera) ci legherà ancora, a prescindere dal fatto che le rispettive strade professionali ora si dividano». E ancora: «Dopo tanti anni trascorsi insieme abbiamo ritenuto doveroso rispettare la sua volontà di ricercare nuovi stimoli. Ancora

Qui a fianco, Gian Piero Gasperini (67 anni), prossimo allenatore della Roma. A destra, dal basso verso l’alto: il capitano romanista Pellegrini GETTY IMAGES e l’abbraccio tra Gasp e Ranieri MANCINI

NEI PROSSIMI GIORNI L’ARRIVO IN CITTÀ, L’UFFICIALITÀ E LE PRIME

PAROLE DA TECNICO

DELLA ROMA

e sempre grazie Mister!». Un passaggio, quest’ultimo, che conferma come l’addio sia frutto della volontà, da parte di Gasperini, di provare una nuova, esaltante (cit.), esperienza. Ingredienti che Gian Piero ha trovato nel progetto chiamato Roma.

E così, ora è tutto davvero pronto per dare il via a questa nuova avventura triennale (il contratto dovrebbe prevedere anche un’opzione per estendere la scadenza fino al 30 giugno

2029, con uno stipendio netto da 4,5 milioni a stagione, più cospicui bonus). Nel corso della settimana appena iniziata, Gasperini arriverà nella Capitale, visitando per la prima volta Trigoria, con foto di rito, firma sul contratto e prime dichiarazioni da allenatore giallorosso. La costruzione della Roma che sarà, però, Gian Piero l’ha già iniziata da remoto. Con le indicazioni, ad esempio, date a Ghisolfi per le prossime mosse sul mercato, oltre ai vari

confronti sul valore della rosa avuti con Ranieri. E tra i nodi da sciogliere nell’estate romanista c’è anche quello legato al futuro di Pellegrini. Al capitano rimane un anno di contratto e l’infortunio lo terrà fuori almeno fino a settembre. Ci sarà modo di un confronto diretto con Gasp, visto che in questi giorni, in cui la squadra ha cominciato a godersi le vacanze, Lorenzo sta lavorando a Trigoria per recuperare il prima possibile dalla lesione al

AL FULVIO BERNARDINI L’INCONTRO ANCHE CON PELLEGRINI, CHE LAVORA PER TORNARE IN CAMPO A SETTEMBRE

IL PARERE Mancini nel 2020: «Con Gasp vai forte»

Dopo aver lavorato con lui a Bergamo, Mancini ritroverà Gasperini a Trigoria. In un’intervista a Cronache di Spogliatoio, nel 2020, Gianluca parlava così del prossimo tecnico romanista: «Con Gasperini gli allenamenti sono veramente intensi, dal martedì al sabato. Dopo aver lavorato con lui sei pronto a tutto, però è vero che poi la domenica vai forte. A volte finivo la partita e la sensazione era che ne potessi giocare un’altra»

Krstovic e Lucca le piste per l’attacco

Gli scenari L’Udinese chiede 30 milioni

La punta del Lecce nel mirino da marzo

Iacopo Mirabella iacopo.mirabella@ilromanista.eu

Ltendine del retto femorale. La Roma rimane la priorità per Pellegrini, resta da capire se la cosa è (ancora) reciproca. Progetti futuri, ma anche dettagli pratici da sistemare, come la programmazione del ritiro estivo (il raduno dovrebbe essere confermato a inizio luglio, a Trigoria) e la composizione dello staff tecnico. A proposito, tra i collaboratori di Gasp potrebbe esserci spazio anche per Benetti, storico vice di Ranieri. ■

Spalletti

ne. Non è una questione fisica: ha ripensato ciò che è successo attorno a lui. Io lo avevo convocato per quanto fatto vedere in questo periodo. Per il momento non lo sostituiremo. Anche se ne ho portati 23 poi sono 30 i calciatori che fanno parte della Nazionale. Non ci sono Calafiori e Buongiorno, stavamo monitorando anche Leoni ma non è al meglio». Dunque, anche in questo caso, la conferma arriva diretta: il centrale nerazzurro non verrà sostituito: «Mi è dispiaciuto non aver convocato Cristante e Mancini, stanno facendo benissimo. Però li abbiamo lì come pensiero, perché se ci manca qualche pedina la andiamo a rimpiazzare. Avevamo deciso di fare un gruppo abbastanza ristretto», ha aggiunto l’ex allenatore di Roma, Napoli e Inter. Sempre protagonista nell’impresa dei giallorossi e di Ranieri nel girone di ritorno, Mancio potrà fin da subito mettersi all’opera: c’è una nuova e importante stagione da preparare a Trigoria, vero e proprio anno zero, sotto la guida di un nuovo tecnico. ■ IN NAZIONALE Mancini ancora snobbato da

’era Gasperini alla Roma sta per iniziare e a Trigoria sono al lavoro per l’annuncio ufficiale del nuovo tecnico, ma anche e soprattutto per la sessione estiva di mercato. Una rosa da ridisegnare a misura per il nuovo allenatore giallorosso che farà le sue valutazioni su ogni componente in squadra. Dal reparto difensivo all’attacco passando per il centrocampo. Con Gasp in panchina l’idea è quella del 3-4-2-1 o 3-4-3 e già in difesa gli occhi sono puntati su Bijol, difensore centrale in uscita dall’Udinese con i friulani che chiedono una cifra attorno ai 20 milioni di euro. Il centrale sloveno fa della duttilità uno dei suoi principali punti di forza: linea a 3 o a 4 non fa differenze, può giocare sia come braccetto di destra che come centrale puro e oltre a un’ottima struttura fisica è dotato di una buona tecnica in fase di impostazione. A centrocampo, prima di pensare alle entrate, verranno fatte delle valutazioni come se sedersi al tavolo delle trattative con il Salisburgo per riscattare Gourna-Douath.

Reparto offensivo Le maggiori riflessioni riguarderanno l’attacco, con Artem Dovbyk e Abraham che sono gli osservati speciali. L’inglese molto probabilmente tornerà nella Capitale, anche se il Milan ancora non ha dato una risposta definitiva sul suo possibile riscatto, mentre sarà Gasperini che deciderà se puntare ancora sull’ucraino anche per la prossima stagione. Nel frattempo Ghisolfi è al lavoro e i profili monitorati per rinforzare il reparto offensivo sono quelli di Krstovic e Lucca. Il montenegrino piace molto sia a Ranieri che a Gasp: i due già ne hanno parlato il 28 marzo prima della partita proprio contro il Lecce. Mentre per la punta dell’Udinese - valutata 30 milioni - la Roma aveva effettuato un tentativo a gennaio, così proprio come l’Atalanta di Gasperini per rinforzare l’attacco della Dea. ■

VALUTAZIONI IN CORSO SU DOVBYK E ABRAHAM. GASPERINI CERCA IL “SUO SCAMACCA” E STUDIA LA NUOVA ROMA CON RANIERI

Ancora una volta a casa. Dopo la nefasta esperienza all’Europeo, Gianluca Mancini sembra essere uscito completamente dai radar della Nazionale. Per il vice-capitano romanista, 14 presenze con l’Italia: ma la chiamata manca proprio dall’ultima partita persa contro la Svizzera negli ottavi di finale di Euro2024, quasi un anno fa. Da allora è stato escluso nelle successive dieci partite degli Azzurri, inclusi i prossimi due impegni nel corso del mese di giugno. Una scelta quantomeno singolare di Spalletti, vista anche la - doppia - possibilità di poter contare sul numero 23 giallorosso. Prima con l’infortunio di Alessandro Buongiorno, tornato a Napoli a causa di diversi problemi fisici. In quest’occasione, il ct degli Azzurri ha preferito convocare Luca Ranieri, difensore e capitano della Fiorentina alla prima chiamata con la Nazionale maggiore. Ma non solo, la seconda opportunità è arrivata nel giro di poche ore, visto il rifiuto a

Mancini in campo con la maglia azzurra GETTY

sorpresa di Francesco Acerbi, fresco della pesante sconfitta in finale di Champions con l’Inter. Su questo, Spalletti si è espresso direttamente in conferenza stampa, dal ritiro della Nazionale: «C’è da fare una precisazione: Acerbi non ha risposto alla convocazio-

RANIERI DELLA FIORENTINA

PREFERITO AL VICE CAPITANO PER SOSTITUIRE BUONGIORNO.

ACERBI RIFIUTA LA CHIAMATA MA NON SARÀ SOSTITUITO

Nikola Krstovic, attaccante montenegrino classe 2000’ dell’Udinese GETTY IMAGES
Lorenzo Paielli

Qui sopra, De Rossi e Ghisolfi nel ritiro inglese di Burton, ad inizio agosto.

Qui sotto, l’allenatore con Dovbyk appena arrivato dalla Liga.

Più sotto ancora Saelemaekers in posa sul campo di Trigoria.

In alto a destra, Dybala tira il gruppo di lavoro nel ritiro di Trigoria con Smalling, Bove, Angeliño, Baldanzi e tanti giovani

AS ROMA VIA GETTY IMAGES

te commosso ma in serata, sui suoi canali social, sceglie di pubblicare un video che sembra inizialmente un modo dolce per dirsi addio. In realtà la scritta «Ci vediamo domenica», in riferimento alla prossima gara casalinga contro l’Empoli, rivela la decisione di rimanere in giallorosso. Una scelta accolta come se fosse la vittoria di un trofeo dal pubblico romanista che inneggerà all’argentino per tutta la notte.

un difensore centrale, manca almeno un centrocampista e visto lo scambio di prestiti Abraham-Saelemaekers, servirebbe anche ingaggiare un vice Dovbyk. È il 22 agosto quando tutti i media danno ormai per fatto il passaggio di Dybala all’ Al-Qadsiah, una notizia che getta nello sconforto la tifoseria giallorossa. L’argentino lascia Trigoria per l’ultima volta, qualcuno sostiene visibilmen-

TIFOSI NELLO SCONFORTO PER LA POSSIBILE CESSIONE DI DYBALA, MA LUI CI SORPRENDE

PARAMETRI ZERO

L’atmosfera di festa, sottolineata dall’ennesimo sold out, sarà rovinata da una prestazione scialba che favorirà la prima e inaspettata sconfitta stagionale. Dall’Arabia Saudita arriva un terzino destro, Saud Abdulhamid mentre in difesa è fatta per il centrale del Lens, Kevin Danso. Ma nell’estate dei colpi di scena, bisogna essere pronti a tutto e così, l’austriaco viene rispedito al mittente per non aver superato le visite mediche. Saluta anche Bove, destinazione Fiorentina, la sua commozione emoziona, e non poco, i romanisti. Nelle ultime 24 ore, Ghisolfi riesce ad acquistare almeno il centrocampista: si tratta di Manu Koné del Borussia Moenchengladbach ma del difensore e del vice Dovbyk non c’è traccia. Per il reparto difensivo si sceglie quindi di guardare agli svincolati e così, dopo lo 0-0 a Torino contro la Juventus, vengono ingaggiati Mario Hermoso e una delle colonne del calcio tedesco che pochi mesi prima ha disputato una finale di Champions League con il suo Borussia Dortmund: Mats Hummels. Il mercato è chiuso, ma a Trigoria cova un fuoco che esploderà dopo poche partite. ■ (1/ continua)

ANNUS HORRIBILIS

CRONACA DELLA FINE DI UN CICLO

2024-25 Da bi-campionesse d’Italia a terze in extremis

Un’annata iniziata male e conclusa sotto le aspettative

Leonardo Frenquelli leonardo.frenquelli@ilromanista.eu

Il massimo sforzo, per il risultato minimo e una Supercoppa di “consolazione”. Si è chiusa a Como, neanche due settimane fa, la stagione 2024-25 della Roma Femminile, l’anno degli errori difensivi e della poca costanza, dei pali e degli infortuni, ma anche della fine di un ciclo vincente durato troppo poco, del passaggio dalla doppietta campionato e Coppa Italia di una stagione fa al terzo posto difeso in extremis e il tracollo totale contro la Juventus nella finale in riva al Lago. Tanti bassi e pochi alti Il campionato è partito in salita, dal punto di vista dei risultati e della preparazione fisica (condizionata anche dagli impegni estivi in nazionale), fattore che ha influito sulle prime uscite stagionali e anche a lungo andare sulla tenuta delle giocatrici. In Serie A sono arrivate solo due vittorie nelle prime cinque giornate e alla sesta il primo segnale dell’annata che sarebbe diventata: il 13 ottobre 2024 all’Allianz Stadium di Torino si è giocata Juventus-Roma, che ha visto le bianconere vincere una gara condizionata da un’errata condotta arbitrale (convalidato il 2-0 juventino nonostante un fuorigioco) e il primo tentativo di allungo in classifica della squadra che si sarebbe poi laureata campione. Prima di andare a Torino, il primo colpo stagionale romanista, l’1-0 sul Wolfsburg al debutto nel girone di

È MANCATA

SEMPRE LA SOLITA CONTINUITÀ DI RISULTATI. COSÌ LA ROMA HA PERSO SE STESSA

ferro in Champions, con una prova intelligente, fortunata quanto basta, ma soprattutto di solidità, coesione di squadra e idee chiare. Esattamente quello che è venuto a mancare a sprazzi nel corso della stagione. Anche nella seconda giornata europea è arrivata una bella vittoria, a Istanbul contro il Gala per 6-1, ma gli iniziali entusiasmi sono stati spenti dal doppio ko col Lione (0-3 al Tre Fontane e 4-1 lì) e dalla debacle in casa tedesca (1-6) e poi il 3-0 casalingo alle turche con la lieta nota Ventriglia e poco altro. Subito dopo il successo in Supercoppa contro la Fiorentina ad aprire il 2025 e poi altri alti e bassi per una squadra capace di battere 3-1 la Juventus (anche senza la neo-partita Kumagai) e perdere una settimana dopo in casa del Milan, fino a chiudere la regular season con 16 punti in meno rispetto alla stagione precedente, un sintomo evidente che qualcosa si è rotto e non si è aggiustato nemmeno nel corso della Poule Scudetto, anzi. Iniziata con un ko con la Juve, è continuata con un successo sull’Inter al 95’, poi una sconfitta col Milan definita tra le più brutte prove di sempre, un successo sulla Fiorentina e un’altra sconfitta con la Juve. Da quando le bianconere si sono laureate aritmeticamente campionesse non sono arrivati segnali di reazione (sconfitta per 0-3 a Milano con l’Inter e pareggio col Milan in casa dopo aver avuto 3 gol di vantaggio). Si è chiuso a Firenze con una vittoria valsa il terzo posto e (almeno) la qualificazione in Champions League e poi è c’è sta-

ta l’imbarazzante finale di Coppa

Italia a Como, persa con la Juve prendendo 4 gol in 34’, senza mai scendere in campo. La sintesi dolorosa della chiusura di un ciclo nel peggior modo immaginabile.

LA VITTORIA

DELLA

SUPERCOPPA E IL POSTO IN EUROPA LIMITANO I DANNI. ORA C’È DA RIPARTIRE

La legge di Murphy «Se qualcosa potrà andare storto, lo farà». La sintesi della famosa Legge di Murphy è utile a spiegare cosa possa essere mancato alla Roma, non a giustificarla per gli errori, ma certo a dare una corretta valutazione al deludente percorso. In una sqaudra che cercava certezze e motivazioni, di sicuro gli infortuni ripetuti di giocatrici fondamentali (Viens e Pilgrim, per esempio) non possono che aver danneggiato le potenzialità del gruppo. Come è vero che la partenza di Kumagai e il lungimirante arrivo di Kuhl difficilmente sarebbe bastato a dare completezza al reparto di centrocampo per quanto era in grado di

garantire la giapponese, è altrettanto vero che il grave infortunio di Greggi a inizio marzo ha complicato ulteriormente le cose e tolto alla Roma una delle poche in grado di garantire quantità e qualità anche nei momenti di difficoltà. Nell’anno in cui Lukasova era arrivata per diventare titolare e si è rotta il crociato prima di poter esordire, Ceasar ha avuto la peggior stagione da quando è giallorossa (e non è stata l’unica “big” ad andare sotto le aspettative), nel campionato in cui il rendimento offensivo è calato di più, la squadra ha colpito 29 legni in A, record europeo. Un misto di errori e sfortuna, i pali insieme a prestazioni carenti e scelte rivedibili, qualche arbitraggio pessimo in gare decisive (Juve-Roma allo Stadium e Roma-Inter al Tre Fontane a gennaio): tutti tasselli di una compattezza che si è andata pian piano perdendo, un ciclo che si è chiuso troppo presto ■

Nel 2025-26 Serie A e Champions cambiano

La Roma il prossimo anno cambierà tanto e lo stesso avverrà anche alle competizioni che andrà a disputare. Il campionato di Serie A, per esempio, dirà addio alla formula con stagione regolare e successiva suddivisione in Poule Scudetto e Poule Salvezza. Addio dunque al format che per due dei tre anni in cui è stato impiegato ha visto le giallorosse dominare il campionato con un dominio crescente, almeno fino all’annata appena conclusa. Come già anticipato nella scorsa estate, si tornerà al girone unico all’Italiana, con 12 squadre partecipanti. In tema di competizioni nazionali, va

notificato che prima della Serie A prenderà il via una nuova competizione per le squadre che la compongono. Sarà composta da tre gironi da quattro, con le prime classificate e la migliore seconda che andranno poi a giocarsi le Final Four a eliminazione diretta. L’altra novità significativa riguarda la Champions League, che lascia il format dei gironi e sposa quello della “League Phase” come accaduto nel maschile già nell’ultima edizione e poi c’è la nascita della Europa Cup. Per accedere alla Champions la Roma e l’Inter dovranno passare due turni preliminari.

Qui sopra, la Roma scesa in campo nell’ultima casalinga in campionato contro il Milan; sulla destra, in alto, Giulia Dragoni (in prestito dal Barcellona), sotto, Giacinti segna l’unico gol romanista nella pesante disfatta per 1-6 a Wolfsburg; nella pagina a sinistra, Giugliano alza la Supercoppa vinta ai danni della Fiorentina a inizio 2025, unico trofeo della stagione AS ROMA VIA GETTY IMAGES

LA CERTEZZA

Haavi l’esempio da seguire in campo e fuori

Non è stata una stagione esaltante nemmeno per Emilie Haavi, 3 gol e 3 assist in campionato, ma da lei arriva un costante esempio di attaccamento, mentalità vincente e professionalità

SCENARI FUTURI

TRA CAMPO E MERCATO UN PROGETTO DA DISEGNARE

Il futuro è ora Spugna ha salutato Bavagnoli e Migliorati sono al lavoro

La carriera di Alessandro Spugna alla Roma si è chiusa nel peggiore dei modi possibili. Un tracollo in una finale che ha palesato quanto si fossero acuite le difficoltà da ogni punto di vista e che non rende giustizia a un percorso che ha regalato tanti trofei e una dimensione alle giallorosse che non avevano prima del suo arrivo. Nei frutti raccolti negli ultimi anni c’è tanto del suo lavoro sul campo (oltre ai titoli, conta il 75% di vittorie nelle 100 partite solo in Serie A), in collaborazione con la direzione di Betty Bavagnoli e l’operato del ds Migliorati, tutti concentrati a seguire una linea di crescita costante che nell’ultima stagione ha subito una brutta battuta d’arresto sia sul campo (per esempio sono arrivate 7 sconfitte solo nell’ultimo campionato, come nei tre precedenti anni) sia fuori (di certo i tagli al budget dell’era Souloukou non hanno aiutato a dare margini di manovra). Mettendo tutti i fattori insieme la crescita si è ridimensionata, le possibilità di continuare ad aumentare le ambizioni di “dimensione europea” sono diminuite e a farne le spese è stato quel ciclo vincente che era cominciato nell’estate del 2021 all’arrivo di Spugna. Salutato l’allenatore, per lui un probabile futuro all’estero, è quindi il momento di ripartire, disegnare un nuovo progetto avendo ben chiare le idee di dove davvero si voglia arrivare e tutto ciò che questo comporta. Chiarite le reali ambizioni e volontà di quale forma dare a questa realtà, sarà poi la volta di prendere decisioni importanti.

La prima, sarà di certo quella di trovare qualcuno che risistemi le idee della squadra e che dia un’identità come Spugna era riuscito a fare. L’ultima parola, per ruolo, sta alla Head of Women’s Football Bavagnoli che, per esempio, ha lungamente parlato con Rita Guarino a Como in occasione della finale di Coppa Italia: l’ex Juve e Inter ha asserito di non aver ricevuto offerte, il suo nome però è di certo al vaglio della Roma anche se dai primi incontri non è scaturito nulla di definitivo e la pista risulta un po’ “raffreddata”. Il club lavora sotto traccia e non si possono escludere opzioni da altre realtà, quali allenatori di Serie C o dall’estero: prima si deciderà e meglio sarà, perché decisa la guida tecnica ci sono anche diversi aspetti da chiarire a livello di rosa. Minami andrà a giocare in Inghilterra perché un club ha pagato la sua clausola rescissoria, non verranno rinnovati i contratti in scadenza di Kresche e Aigbogun, Troelsgaard ha lasciato intuire di pensare al ritiro e c’è da ridefinire col Barcellona per l’infortunata Dragoni. Diverse situazioni su cui far luce con le relative contromisure per riscrivere il futuro della Roma. Sarà un’estate caldissima ■ LF

PER LA PANCHINA GUARINO OPZIONE “TIEPIDA”. MINAMI, KRESCHE, AIGBOGUN E NON SOLO: TANTE IN PARTENZA E ROSA DA RIMPOLPARE

L’ormai ex tecnico della Roma Femminile Alessandro Spugna AS ROMA VUA GETTY IMAGES

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