Nizza-Roma 1-2 La prima europea di Gasp è un successo. Dopo aver preso le misure, nella ripresa entra Pellegrini e dominiamo. Segnano Ndicka e Mancini, poi soffriamo per un rigore “acerbo”. Finisce con la Roma sotto il settore. È la 98esima vittoria in EL: nessuno meglio di noi
RIVIERA E CHAMPAGNE
LOLLO CAMBIA L’INERZIA DELLA SFIDA Pastore Pag 5
Nizza-Roma
LA PARTITA
PELLEGRINI STAPPA LA ROMA
Esordio vincente Primo tempo con troppi errori, ma entra
Lorenzo e detta i tempi dei gol. Poi Pisilli fa sperare il Nizza
Nizza 1
Roma 2
Nizza (3-5-2)
Diouf 6; Mendy 6, Bah 6, Dante 6; Louchet 6,5, Bouadoui 5,5 (17’ st Clauss 6), Vanhoutte 6, Sanson 5,5 (17’ st Diop 6), Bard 6 (35’ st Abdi s.v.); Kevin Carlos 5 (17’ st Moffi 6,5), Boga 5,5 (35’ st Cho s.v.)
Note: spettatori 23000 circa (di cui 1762 romanisti). Recupero: 1’ + 4’. Ammoniti: l’allenatore Gasperini per proteste, Koné, El Aynaoui, Ndicka, Tsimikas, Hermoso per gioco scorretto
Daniele Lo Monaco Inviato a Nizza
Esordio con vittoria e brivido finale per la Roma che mette il sigillo sulla prima gara stagionale in Europa League conquistando a Nizza i primi tre punti della fase campionato con una gara dominata per 75 minuti e rimessa in discussione verso l’epilogo solo da una enorme ingenuità di Niccolò Pisilli che invece di controllare col corpo un pallone che stava uscendo dal campo ha consentito a Mendy di passargli davanti all’ingresso in area e lui lo ha tirato già con un brusco movimento delle mani, costringendo l’arbitro a fischiare un rigore che, trasformato da Moffi, ha riaperto la partita e ridestato lo stadio ormai narcotizzato. Ma alla fine la Roma ha portato a casa la pagnotta grazie alle reti dei suoi due migliori difensori, Ndicka e Mancini, ma soprattutto grazie all’ingresso in campo di Pellegrini, anche con la
A SEGNO NDICKA , SU CROSS DEL RITROVATO CAPITANO, POI MANCINI COME SE FOSSE UN ATTACCANTE
fascia di capitano, a cambiare le sorti di una partita che la squadra giallorossa aveva dominato già nel primo tempo senza però mai essere realmente pericolosa, se non ancora con Mancini, ormai un centravanti aggiunto per Gasperini.
La Roma ha sostanzialmente gestito la partita per la maggior parte del tempo sin dall’avvio, estendendo il palleggio quasi sempre nella metà campo avversaria senza però realmente tradurre in occasioni concrete un controllo così palese. È questo forse il saltino/saltone che Gasperini chiede alla sua squadra ed è anche lo stesso motivo per cui ha più volte espressamente detto di aver bisogno di attaccanti forti per poter trasformare il suo possesso palla in qualcosa di più tangibile. Cosa che ieri per tutto il primo tempo ad esempio non è riuscita per via essenzialmente degli errori tecnici evidenti commessi da molti giocatori nei momenti chiave della frazione. Gasp il controllo delle partite se lo prende attraverso la sua meticolosa applicazione tattica individuale con le marcature personalizzate: così il 352 di Haise si è facilmente inceppato di fronte all’efficacia dei duelli spesso anche solo di posizione. Per cui sull’impostazione a tre dei francesi (con Mendy a destra, il giovanissimo Bah al centro, classe 2006, e l’espertissimo capitano Dante a sinistra, 42 anni a ottobre) Gasperini ha schierato le sue tre punte, rispettivamente El Shaarawy, Dovbyk e Soulé (unico confermato tra gli attaccanti del derby), dei tre mediani Boudaoui, Vanhoutte e Sanson si sono occupati andando altissim,o Ndicka, e poi El Aynaoui e Koné, degli esterni Louchet e Bard Tsimikas e Rensch, di Boga Celik e dell’evanescente Kevin Carlos Mancini. Con Svilar, sono stati dunque sei i confermati rispetto alla partita con la Lazio, turn over più che comprensibile per evitare traumi e fatiche supplementari in un periodo delicato ma con carichi non ancora eccessivi. Il Nizza fino al rigore non ha proposto in sostanza alcuna giocata offensiva, se non nei vani e a volte goffi tentativi di superare il blocco delle marcature personalizzate sfruttando magari le minime incertezze dei romanisti, per cui l’unica conclusione degna di nota prima del penalty va fatta risalire al 12’, con un erroraccio di Rensch davanti alla panchina dell’esagitato Gasperini che ha favorito un’incursione dei francesi
Qui accanto, lo stacco di Ndicka sul corner di Pellegrini per il gol che ha stappato la partita. Nelle foto dell’altra pagina, dall’alto, il raddoppio di Mancini, uno spunto di Dovbyk e un tentativo di El Aynaoui AS ROMA VIA GETTY IMAGES
culminato poi da una conclusione di Mendy piuttosto alta. Ma poi si è vista solo la Roma, autorevolissima nella copertura del campo, un po’ meno nelle rifiniture. La prima vera azione degna di menzione è arrivata solo al 23’, con un’iniziativa di Soulé da destra a portar la palla verso il centro, con scarico su El Aynaoui e riproposta offensiva a sinistra per Tsimikas che ha crossato bene in area e, sulla respinta sporca di Bah, Koné ha calciato forte trovando sulla traiettoria verso la porta la testa di Dante a deviare in corner. Al 25’ un’altra incursione dentro al campo di Soulé ha portato al taglio di Dovbyk, ben servito in scivolata dall’argentino, poi da posizione defilata l’ucraino ha cercato di servire in area El Shaarawy ma il passaggio è stato intercettato da Mendy. Al 27’ è arrivato il primo di una lunga serie di gialli riservati curiosamente solo ai romanisti (sei alla fine, compreso quello per proteste a Gasperini): inventato, nel dettaglio, per un intervento che non era sembrato neanche falloso di Koné. Al 30’ Rensch ha calciato alto di sinistro, al 36’ è arrivata invece l’occasione più propizia, ancora per Mancini, servito ancora una volta da Soulé nel solito taglio da destra verso il centro: entrato in area, il difensore ha generosamente cercato l’assist per Dovbyk, ma la palla è sfilata lunga ed è stata raccolta prima che uscisse lateralmente da El Shaarawy che l’ha scaricata per Tsimikas che a sua volta l’ha rimessa in area per il colpo di testa vincente dello stesso Mancini, pizzicato però con una spalla in fuorigioco. Peccato, ma risultato invariato. Poi, prima dell’intervallo, sono arrivati altri due cartellini, per El Aynaoui e Ndicka: così alla fine per Gasperini è arrivato anche il momento di valutare l’opportunità di qualche immediato
cambio, per evitare magari di correre rischi di rossi. E invece dal cilindro il tecnico ha tirato fuori di nuovo Lorenzo Pellegrini, entrato in campo con la fascia da capitano ereditata proprio da El Shaarawy, fuori senza brillare. E subito la Roma ha cambiato Pelle, è proprio il caso di dirlo. Neanche dieci minuti e la squadra giallorossa ha segnato due reti. Prima c’è stato bisogno di un bel recupero di Ndicka su Boudaoui, poi è iniziato il monologo romanista. Nell’arco di pochi secondi, Pellegrini ha cercato due volte la conclusione di testa, prima su cross da destra di Soulé, solo spizzato, poi sul controcross dalla parte opposta di El Aynaoui (tentativo bloccato da Diouf). Poi al 6’ ancora Pellegrini da sinistra ha messo in area un cross basso insidioso, sulla respinta è intervenuto Koné da fuori con una conclusione deviata ancora in calcio d’angolo. E sul relativo corner proprio il capitano ha servito sulla testa di Ndicka un assist prestigioso, per poi andare a festeggiare con tutta la squadra proprio sotto il settore dove i tifosi avevano esposto rovesciato l’unico striscione da trasferta, quello con la scritta Curva Sud, in segno di protesta per alcuni fermi considerati illegittimi da parte della polizia francese la sera precedente alla partita. Da sottolineare il movimento di Ndicka sul gol: è partito con i tempi giusti dal secondo palo, ha sfruttato un blocco di Dovbyk ed è volato in alto per imprimere forza e precisione al suo colpo di testa. A naso, roba studiata in allenamento. Stavolta però la Roma in vantaggio non si è accontentata, ha continuato ad attaccare e in pochi secondi ha realizzato anche il secondo gol, quello che alla resa dei conti l’ha messa al riparo dai rischi di qualche imprevedibilealmeno in quel momento - ritorno
Nizza Roma
1 gol 2
46% possesso palla 54%
1 occasioni da gol 0
0 assist 2
3 calci d’angolo 5
59% contrasti vinti 41%
56 palle recuperate 51
9 palle perse 6
9 falli commessi 19
2 fuorigioco 3
2 parate 1
1 rigori 0
0 ammonizioni 6
0 doppie ammonizioni 0
0 espulsioni 0
116,6 distanza percorsa (km) 117,9
361 passaggi riusciti 498
81% precisione passaggi 85%
7 tiri totali 12
2 tiri in porta 4
3 tiri fuori 3
2 tiri respinti 5
0 pali 0
3 tiri in area 7
4 tiri da fuori area 5
16 cross totali 27
2 cross riusciti 7
14 dribbling 19
degli avversari. Tutta da descrivere l’azione del 2-0: dal momento in cui Celik ha rubato agli avversari il possesso del pallone al tocco finale di Mancini sono trascorsi 30 secondi di puro palleggio, da una parte all’altra del campo, portando a spasso gli avversari, passando attraverso i piedi di Svilar e dello stesso Mancini che ha avviato e poi rifinito l’azione andando a buttarsi dentro l’area col tempismo che tanto piace a Gasperini, a sfruttare un altro prezioso cross di Tsimikas, tra i più attivi ieri. Al 12’ la più bella imbeccata della sera è arrivata ancora dalla qualità di Pellegrini, bravo a cercare Dovbyk con un assist di prima che aveva ingannato mezza difesa, ma poi l’ucraino non è riuscito a restare davanti ai difensori e l’azione è sfumata. I sei cambi degli allenatori non hanno inciso più di tanto, nel senso che la Roma è rimasta padrona del campo. Fino almeno alla già descritta stupidaggine di Pisilli da cui è nato il rigore che al 77’ ha rimesso il Nizza in corsa. Lo stadio si è rianimato, Gasperini si è infuriato e per un po’ si è avuta la sensazione che il risultato potesse clamorosamente tornare in discussione. Gasp si è allora giocato l’ultima carta, Hermoso, al posto di Rensch, con lo spostamento in fascia di Celik. E la Roma ha retto l’impatto anche se lo spagnolo in un caso è andato in difficoltà con il più veloce dirimpettaio (Ali Cho) e lo ha steso rimediando la penultima ammonizione di giornata: l’ultima se l’è beccata proprio Gasperini per protesta per un fallo sanzionato davanti alla sua panchina che secondo lui Pisilli non aveva commesso. Ma poi ha festeggiato anche lui, contento per aver contribuito a portare la Roma davanti anche nella classifica delle squadre che hanno più vittorie in Europa League: 98. La nostra coppa. ■
a cura di Gabriele Fasan
Bocciato il direttore di gara Guillermo Cuadra Fernandez, che sostituisce il designato Munuera per Nizza-Roma. Partendo dall’incredibile dato “tennistico” degli ammoniti: 6-0 per la squadra che ha dominato l’incontro, la Roma. Il festival del giallo inizia al 27’, quando Koné entra a gamba tesa e colpisce quasi in volto Sanson. Ammonizione corretta pur senza azione intenzionale o cattiva da parte del francese. Al 39’ Mancini segna di testa su cross di Tsimikas ma è leggermente avanti rispetto all’ultimo difendente del Nizza: fuorigioco. Un minuto dopo due cartellini in sessanta secondi: prima per El Aynaoui, reo di trattenere lievemente ma vistosamente Vanhout-
G. CUADRA FERNANDEZ SPAGNA
5,5
te, poi Ndicka, per un falletto su Boudaoui. Qui Fernandez è troppo fiscale per usare un eufemismo. Nella ripresa Fernandez fischia spesso, non lasciando fare le pressioni alla Roma, ma non succede nulla fino all’ingenuità di Pisilli che provoca il rigore, dubbio, per i francesi al 29’: trattenuta che inizia fuori area e incrocio di gambe sulla riga. È più Mendy a cadere sul giovane romanista, con la palla ingiocabile. Al 34’ altro giallo, per Tsimikas, per una lieve sbracciata su Clauss. E al 42’ per Hermoso, che stende Cho (uno col vizietto del tuffo, come poco prima in area). Nei 4’ di recupero rimedia l’ammonizione anche Gasperini tra proteste e un tocco di palla proibito ■
Dopo le otto partite della Fase Campionato, le prime otto squadre classificate nel grande gruppo composto dai 36 club partecipanti accederanno direttamente agli ottavi di finale dell’Europa League.
Quelle che otterranno un piazzamento tra il 9º e il 24º posto, invece, giocheranno i playoff per cercare di ottenere il pass per gli ottavi. Le squadre rimanenti saranno eliminate. Non sono previste retrocessioni in Conference, né retrocessioni dalla Champions (le altre due competizioni europee, infatti, avranno lo stesso format).
Per quanto riguarda la classifica. In caso di pareggio si terrà conto di, in ordine: differenza reti; gol segnati; gol segnati in trasferta; il numero di punti ottenuti dalle squadre affrontate; il numero di gol segnati dalle squadre affrontate; la migliore situazione disciplinare; il coefficiente Uefa.
CENTRALI OPERATIVI
Parola alla difesa Il reparto arretrato regala solidità e decide: Ndicka la sblocca, Mancini la chiude
Pellegrini entra dopo l’intervallo e cambia l’inerzia del match. Timidi i due centravanti, ingenuo Pisilli
6 MILE SVILAR
6,5 ZEKI CELIK
7 GIANLUCA MANCINI
7 EVAN NDICKA
6 DEVYNE RENSCH
6 NEIL EL AYNAOUI
6,5 MANU KONÉ
6,5 KOSTAS TSIMIKAS
Fabrizio Pastore fabrizio.pastore@ilromanista.eu
Il miglior attacco è la difesa. La Roma ribalta i canoni classici e trova una vittoria preziosissima in trasferta già all’esordio europeo. Lo fa grazie ai due centrali, che regalano compattezza e sopperiscono alle lacune delle punte siglando i gol. Due reti, tre punti, quattro vittorie. Bene così, ma ora l’imperativo è non fermarsi.
6 SVILAR. Compie il primo (comodo) intervento dopo 68’ e sarebbe tutto sommato destinato a vivere un’altra giornata priva di impegni gravosi, non fosse per il rigore cui deve arrendersi. Non centra l’ennesimo clean-sheet, ma le sue paturnie finiscono lì.
6,5 CELIK. Controlla un cliente non facile come Boga senza eccessivi affanni, nonostante la differenza di passo. Finisce alzandosi un po’ a tutta fascia, confermandosi una più che valida alternativa.
7 MANCINI. Comanda la difesa con la consueta personalità. E quando si spinge in avanti crea due pericoli in un minuto: prima eccedendo di altruismo per Dovbyk, poi mettendola dentro ma in offside. Si riprende il maltolto firmando il raddoppio con pregevole zampata volante. Punto fermo.
7 NDICKA. Comincia sbrogliando qualche minaccia di matassa dalle parti di Svilar con l’abituale calma. Paga l’eccessiva predisposizione arbitrale al giallo per gli ospiti, ma una volta assodata la modestia degli attaccanti avversari è lui a sbloccare il match. Serafico.
6 RENSCH. Meno brillante rispetto alla super prestazione nel derby. Resta però concentrato dietro, dopo un’iniziale svarione che però non porta danni. Affidabile.
6 EL AYNAOUI. la comparsata non memorabile col Torino, questa volta nella posizione originaria. Parte diesel, crescendo col passare del tempo soprattutto in fase di recupero.
6,5
Il gruppo che sta costruendo dà ulteriori segnali di solidità, anche se continua a mancare d’incisività davanti. Non fosse per il rigore però chiuderebbe senza fatica.
6,5 KONÉ. La fisicità prorompente e la straordinaria capacità di coprire palla lo rendono prezioso in entrambi i versanti. Rimedia un giallo fin troppo severo: la sanzione ne limita un po’ l’irruenza, fino a indurre Gasp al cambio.
6,5 TSIMIKAS. Concede un turno di riposo allo stakanovista Angeliño mettendo a disposizione la grande esperienza. Con attenzione, senza strafare, almeno fino al cross da manuale che genera il 2-0.
6 SOULÉ. Più di tutti prova a saltare gli avversari, ma non sempre i suoi tentativi vanno in porto. L’ingresso di Pelle sposta il baricentro dal lato opposto e Mati si vede meno.
6 EL SHAARAWY. Capitano di giornata, gioca il tempo in cui la squadra fatica a costruire palle-gol. Ne risente e non lascia tracce.
5,5 DOVBYK. Alla prima da titolare, dà timidi segnali: per metà primo tempo non si vede, poi attacca finalmente la profondità, senza però andare oltre il cross. Qualche passetto avanti rispetto alle prime gare, ma ancora in chiaroscuro.
7 PELLEGRINI. L’eroe del derby entra a inizio ripresa, ritrovando la fascia e cambiando subito marcia alla squadra: nei primi 6 minuti ci prova due volte di testa, pressa, recupera palla e poi serve l’assist vincente da corner. Sempre nel vivo, diciamolo sottovoce ma sembra sulla via della rinascita.
6 CRISTANTE. Sostituisce l’ammonito Koné in una fase di gara che sarebbe di gestione prima del rigore. Resta prezioso in copertura.
Entra sistemandosi alto a sinistra, ma alla primo rincorsa si macchia di un’ingenuità colossale, concedendo il rigore che riapre
Se Artem non brilla, anche Evan è in ombra. Svaria, ma senza mai avvicinarsi minaccioso
Rientra nel finale dopo lo stop che gli è costato il derby: arcigno, ma rimedia un giallo.
Quattro cambi rispetto alla formazione che ha vinto il derby, comunque una vittoria anche col Nizza e il via alle rotazioni per i primi impegni ravvicinati. La Roma ha preso tre punti dalla prima trasferta europea stagionale e Gasperini ha lasciato a riposo alcuni dei “titolari” visti fino a questo momento, con un occhio al Verona ma soprattutto all’obiettivo di sfruttare al pieno le risorse a sue disposizione. Il tecnico romanista ha cambiato qualcosa in tutti i reparti tranne che in difesa: El Aynaoui a centrocampo ha giocato la partita per intero, mentre Koné ha fatto staffetta con Cristante al 69’, Tsimikas ha convinto e fatto un assist alla prima di titolare ha permesso di lasciare Angeliño a riposo per tutta la sfida. Era prevedibile e c’è stata
UN TEMPO PER PELLEGRINI. SQUADRA RIENTRATA NELLA NOTTATA, OGGI ALLENAMENTO MATTUTINO. COL VERONA C’È WESLEY
anche l’alternanza dei centravanti, con Dovbyk in campo per 69’ senza riuscire a incidere, poi Ferguson che a sua volta non ha brillato ma si candida a un posto dal 1’ domenica contro il Verona. Gasperini ha elogiato le qualità di Pellegrini e spiegato di non averlo schierato perché nono sicuro di un suo recupero al 100% dal derby: difficile immaginare che non torni a puntarci anche nel week-end, quando potrebbe tornare in campo anche Wesley dopo la doppia assenza tra derby e Nizza. Ci sarà tempo, ma non troppo, per scegliere chi avrà il compito di dare continuità in campionato col Verona all’Olimpico, quel che è certo è che Gasperini non vuole abbassare il ritmo: la squadra è rientrata nella nottata dalla Francia, ha dormito a Trigoria e già questa mattina tornerà in campo per l’allenamento di ripresa ■
GASPERINI: «UNA VITTORIA
NON SCONTATA, CRESCIAMO»
A caldo «Prestazione di alto livello, ma ci
Simone Valdarchi simone.valdarchi@ilromanista.eu
Gasperini mette la quarta. Tre giorni dopo il derby, la Roma vince anche nel suo esordio europeo, in casa del Nizza, indirizzando subito nel verso giusto il suo cammino nella fase campionato di Europa League. Un successo che lascia soddisfatto il tecnico di Grugliasco, arrivato alla quarta vittoria in cinque gare da tecnico romanista: «Vincere in Europa, in trasferta, non è mai semplice e non lo è stato neanche in questo caso», ha evidenziato Gasp dopo il triplice fischio all’Allianz Arena. «Tanti giocatori hanno fatto una prestazione di livello, ma sul 2 a 0 ce la siamo complicata da soli in maniera incredibile».
Difficile contraddirlo in questa sua analisi, dato che dopo un primo tempo trascorso comunque in gestione della gara,
la Roma all’inizio della ripresa era riuscita ad indirizzare immediatamente il confronto, con l’uno-due Ndicka-Mancini nel giro di tre minuti (al 52’ il vantaggio dell’ivoriano, al 55’ il raddoppio del toscano) in grado di stendere il Nizza. A rialzare i padroni di casa, dando un senso tutto nuovo e inaspettato al finale di gara ci ha pensato Pisilli, entrato da poco in campo al posto di Soulé. Il giovane romano, dopo aver perso un pallone a centrocampo, ha terminato la sua rincorsa franando su Mendy all’ingresso dell’area di rigore, quando ormai il braccetto del Nizza si era perso la palla sul fondo. Da lì il rigore e il gol del 2 a 1. «L’episodio a volte ci sta, non così acerbo. Una palla che non c’entrava più niente, era fuori», ha commentato Gasperini. E ancora: «Pisilli ha commesso un’ingenuità, dispiace per lui. In gare del genere il livello è alto, bisogna fare esperienza in fretta visto che non c’è troppo tempo. Poi gli errori nel calcio esistono e a lui glielo perdoniamo vista la carta d’identità, ma dalla panchina bisogna entrare in un certo modo, non sempre c’è la forza e l’energia giusta per aiutare la squadra».
Si è concentrato molto sull’energia nel finale di gara, Gasperini, nella sua analisi a caldo di Nizza-Roma. Gian Piero, dopo averne parlato alla vigilia, ha apprezzato l’immediata ricerca del gol dopo il vantaggio, atteg-
serve più aiuto dalla panchina»
Haise ammette: «Roma più forte»
Non cerca scuse o giustificazioni particolari Franck Haise, tecnico del Nizza, che ha cercato di raccontare così il ko casalingo maturato nella sfida d’esordio dell’Europa League contro la Roma: «Il nostro un atteggiamento timido? No, non credo. Io invece vedo e riconosco la forza della Roma. Risulta davvero molto complicato uscire dalla loro pressione, ed è una squadra anche molto forte tecnicamente. Possiamo rimpiangere quei 5 minuti in cui abbiamo incassato entrambe le reti, ma allo stesso tempo ritengo che per il 95% del tempo abbiamo difeso intelligentemente. Ma la Roma è stata più forte di noi, anche se non ha avuto tante opportunità e per noi questo è stato senza dubbio un aspetto positivo». Poi un retroscena su El Aynauoi, suo ex giocatore al Lens: «Neil? Lui era la mia priorità a centrocampo, ma non voglio dire di più. Ci sono dei giocatori che possiamo prendere, altri invece no», ha concluso Haise.
giamento che ha pagato visto il raddoppio di Mancini, ma anche nei minuti finali voleva qualcosa in più lì davanti: «La solidità difensiva ormai è una nostra caratteristica e nel finale ci ha aiutato anche Hermoso, con i suoi contrasti. In attacco, però, chiedevo di disturbare maggiormente la loro manovra, perché altrimenti gli dai coraggio e può succedere di tutto». A proposito del reparto avanzato, anche ieri niente reti per i centravanti: «Dobbiamo crescere in attacco, ma tutti, non solo i centravanti. Dovbyk sta migliorando fisicamente, ma dobbiamo mettere le punte in condizione di segnare». Infine, alcune considerazioni su singoli come Tsimikas, all’esordio da titolare: «Lui e Angeliño affidabili, ci torneranno utili avendo tante gare». E poi su Pellegrini: «Ha qualità indiscutibili, ma l’ho visto meno brillante, forse il derby ha pesato, viene da un lungo infortunio. L’importante però è quel cuore». ■
Gian Piero Gasperini, 67 anni, ieri nel prepartita di Nizza-Roma, esordio della sua squadra in Europa League e quinta panchina romanista per il tecnico di Grugliasco MANCINI
Tsimikas in campo contro il Nizza, la sua prima da titolare nella Roma MANCINI
GLI SPOGLIATOI
«SIAMO AMBIZIOSI»
Koné «Noi favoriti? Restiamo umili, ma vogliamo essere i migliori. Cerco di ripagare la Roma»
Mancini: «Il mio inserimento era preparato, sapevamo che li avrebbe messi in difficoltà»
Lorenzo Latini lorenzo.latini@ilromanista.eu
Il cammino europeo della Roma di Gasperini comincia nel migliore dei modi, con un successo che in trasferta mancava da circa un anno e mezzo (11 aprile 2024, 1-0 in casa del Milan nell’andata dei quarti di Europa League). Non c’era modo migliore per dare continuità al derby e per proiettarsi nel migliore dei modi verso la sfida casalinga contro il Verona in programma domenica. Tra i protagonisti dell’incontro Manu Koné, ancora una volta a comandare il centrocampo, stavolta in tandem con El Aynaoui: «Nel primo tempo abbiamo fatto tanto possesso - le parole del francese nel post-partita a Sky Sport - ma all’intervallo Gasperini ci ha detto che dovevamo continuare così, ma cercando di essere più decisi, perché stavamo facendo cose buone e avevamo tutto il tempo». Il tecnico sta pian piano dando la sua impronta alla squadra, che ancora pecca un po’ in fase realizzativa, ma che per la prima volta dall’inizio della stagione è riuscita a segnare più di un gol. «Sappiamo quello che vuole il tecnico - aggiunge Koné - e lavoriamo durante con lui, che ci dà tanto. In campo ci sentiamo bene e le vittorie stanno arrivando: dobbiamo continuare su questa strada». Ormai Koné è un inamovibile nello scacchiere giallorosso: «La Roma mi ha cercato e io voglio ripagare la sua fiducia. Ma non voglio rimanere seduto sugli allori e spero che il Ct francese veda quello che sto facendo in giallorosso». Quando gli viene chiesto se la Roma sia la favorita per la vittoria dell’Europa League, Manu predica calma: «Dobbiamo rimanere umili e lavorare a una partita alla volta. Ma siamo ambiziosi e vogliamo essere i migliori: speriamo sia una lunga storia da scrivere». La vittoria è arrivata grazie ai gol di due difensori, Ndicka e Mancini. Quest’ultimo, con una zampata da centravanti, ha firmato il momentaneo 2-0 romanista. «Merito dell’organizzazione - dice il centrale a Sky Sport - perché quando faccio questi inserimenti devo avere la copertura dei centrocampisti. All’inizio l’abbiamo fatta meno perché dovevamo capire i meccanismi, ma oggi l’avevamo studiata così: sapevamo che loro potevano lasciare qualche spazio e potevano avere difficoltà a prendere il mio inserimento. Bene così: era importante vincere all’esordio in Europa su un campo difficile».
Se in avanti la squadra fa ancora fatica a segnare, dietro per ora sta dando la sensazione di grande solidità: «Se la fase difensiva è forte - spiega Mancini - è perché tutta la squadra la fa in maniera eccezionale. Da quel punto di vista siamo un po’
L’AMBIENTE
avanti. Oggi si sono visti piccoli miglioramenti in fase offensiva, che è la parte più difficile, la cosa nuova. Ma sono certo che, con i ragazzi che abbiamo, questa cosa migliorerà e riusciremo a fare più gol». Come Koné, neppure Mancini si lascia andare a prono-
stici in merito alla competizione: «Questa squadra ha fatto una finale e Gasperini ha vinto l’Europa League. Dobbiamo migliorare e crescere, ma l’importante è rimanere uniti».
Felice anche l’altro goleador di giornata, Evan Ndicka: «Ab-
In alto i cuori e fuori la voce: è dolce la notte di Nizza
Andrea Di Carlo Inviato a Nizza
Visuale dal basso del settore ospiti dei tifosi giallorossi presenti all’Allianz Riviera di Nizza GETTY IMAGES
biamo sempre avuto la partita in controllo - analizza il centrale ivoriano - e il merito per la fase difensiva è anche dei centrocampisti e degli attaccanti, che fanno un grande lavoro. Il corner di Pellegrini? Perfetto: quando si calcia così, si fa gol». SE LA FASE DIFENSIVA FUNZIONA IL MERITO È DI TUTTA LA SQUADRA. CRESCIAMO IN ATTACCO
Gianluca Mancini
STRISCIONI CAPOVOLTI PER SOLIDARIETÀ AI TIFOSI TRATTENUTI CHE OGGI FARANNO POI RIENTRO IN ITALIA DOPO IL FERMO
Fa festa il popolo giallorosso, battendo le mani sotto il cielo di Nizza, mentre i tifosi locali lasciano delusi lo stadio. La Roma ha vinto e va tutto bene, a maggior ragione visto il recente score esterno europeo della squadra giallorossa. E la vittoria più grande (oltre a quella ottenuta sul campo dagli uomini di Gasperini) è il clima di assoluta tranquillità che ha accompagnato la sfida dell’Allianz Riviera. Affatto scontato, verrebbe da aggiungere, viste le premesse non incoraggianti che si erano materializzate nella notte della vigilia, con momenti di forte tensione tra tifoserie (nessuno scontro o contatto, il tutto sventato dal pronto intervento della polizia locale) e del conseguente fermo di oltre 100 tifosi giallorossi. Non di certo il miglior passo di avvicinamento al giorno gara, che si è invece rivelato di più facile gestione. In mattinata il centro cittadino si era riempito di turisti e di qualche sporadica sciarpa giallorossa; e nel primo pomeriggio l’apertura del Fan Meeeting Point presso Piazza Yitzhak Rabin non aveva fatto registrare alcuna criticità. Tutti (o quasi) sulle navette in direzione Allianz Riviera, tutti (sì) dentro al settore per sostenere la Roma. Nessuna bandiera o stendardo, lo striscione della Curva Sud capovolto e un primo quarto d’ora di silenzio in solidarietà ai tifosi in stato di fermo (dopo i due interrogatori, dovrebbero esser rilasciati in giornata, pronti per far ritorno in Italia). Dopo il quarto d’ora, spazio a cori e alle due esultanze. Poi il momento finale di sofferenza, prima dell’urlo liberatorio. Squadra sotto al settore, che ha proseguito a cantare fino a notte inoltrata, in attesa delle navette. La Roma ha vinto e va tutto bene.
Gianluca Mancini
esulta dopo il gol del raddoppio romanista. A sinistra, Manu Koné, ieri in campo per 69’ prima di essere sostituito da Cristante AS ROMA VIA GETTY IMAGES
Gara sospesa
Poi i rigori Il Verona out col Venezia
Pietro Laporta pietro.laporta@ilromanista.eu
4ª giornata Lecce-Cagliari
Prossimo turno (28/09/2025)
Como-Cremonese
Juventus-Atalanta 27/09 ore 18
Cagliari-Inter 27/09 ore 20.45
Sassuolo-Udinese 28/09 ore 12.30
Roma-Verona 28/09 ore 15
Pisa-Fiorentina 28/09 ore 15
Lecce-Bologna 28/09 ore 18
Milan-Napoli 28/09 ore 20.45
Parma-Torino 29/09 ore 18.30
Genoa-Lazio 29/09 ore 20.45
I marcatori
3 reti:Thuram (Inter), Pulisic (Milan)
2 reti: Vlahovic (Juventus), Belotti (Cagliari), Calhanoglu (Inter), De Bruyne (Napoli), Orsolini (Bologna), De Ketelaere e Krstovic (Atalanta), Nico Paz (Como), Mandragora (Fiorentina)
1 rete: Pellegrini, Soulé, Wesley (Roma), Bonazzoli, Baschirotto e Vazquez (Cremonese), Anguissa, McTominay, Gilmour, Spinazzola e Lucca (Napoli), Pavlovic e Loftus-Cheek (Milan), Douvikas, Kempf e Addai (Como), Pasalic, Sulemana e Scamacca (Atalanta), Dimarco e Dumfries (Inter), David,Conceicao, Yildiz, Kelly, Adzic e Khéphren Thuram (Juventus), Berardi (Sassuolo), Ekuban e Ellertsson (Genoa), Mina, Felici e Luperto (Cagliari), Simeone (Torino), Zaccagni (Lazio), Atta e Bravo (Udinese), N’Dri e Tiago Gabriel (Lecce), Lorran e Nzola (Pisa), Cutrone (Parma), Ranieri (Fiorentina), Santiago Castro (Bologna), Dia, Zaccagni, Guendouzi, Castellanos (Lazio), Serdar e Orban (Verona), Simeone (Torino)
Le prossime gare della Roma
Roma-Verona Serie A 28/09
Roma-Lille Europa L. 21/09
Fiorentina-Roma Serie A 05/10
Roma-Inter Serie A 19/10
Roma-Viktoria Plzen Europa L. 23/09
Sassuolo-Roma Serie A 26/10
Roma-Parma Serie A 29/10
Milan-Roma Serie A 02/11
Rangers-Roma Europa L. 6/11
Roma-Udinese Serie A 09/11
Cremonese-Roma Serie A 23/11
Non solo la Roma di Gasperini, in vista della partita di domenica tra i giallorossi e il Verona (appuntamento allo Stadio Olimpico alle 15) anche gli uomini di Zanetti sono scesi in campo ieri. Al Bentegodi si è disputato il match contro il Venezia, valido per i sedicesimi di finale di Coppa Italia. La partita è durata ben oltre il previsto, visto che al 47’ minuto di gioco, a causa del nubifragio che si era abbattuto sul campo, l’arbitro Calzavara ha deciso di sospendere il match. Le due formazioni sono poi rientrate in campo 20 minuti dopo, senza però riuscire a sbloccare il match entro i 90’ (più ovviamente recupero). Ai rigori si è quindi imposto il Venezia, grazie ad un super Plizzari tra i pali. Agli ottavi i lagunari affronteranno l’Inter. Al di là del risultato, una buona notizia per Gasperini verso domenica, visto il grande dispendio di energie fisiche e psichiche cui sono stati sottoposti i gialloblù. Zanetti invece a fine partita ha dichiarato: «Dispiace per la sconfitta ai rigori. Contro la Roma torneranno Mosquera e probabilmente Valentini. Voglio che Sarr e Orban mi mettano in difficoltà per la formazione». Passa il turno anche il Parma, rimasto in dieci contro lo Spezia ma vittorioso ai rigori dopo aver pareggiato per 2-2 nei tempi regolamentari. Per gli emiliani sarà derby agli ottavi, contro il Bologna campione in carica. Finisce 3-0 invece tra Como e Sassuolo: i comaschi affronteranno la Fiorentina. Oggi si completerà il quadro degli ottavi di finale, con Genoa-Empoli e Torino-Pisa. ■
BRAGA OK COL FEYE CADE IL FENERBAHCE
Lorenzo Paielli lorenzo.paielli@ilromanista.eu
ronti, via: inizia anche la stagione europea. Stesse nuove (vecchie) abitudini: confermato il format della Fase Campionato. Ad aprire la nuova annata, due sfide: Midtjylland-Sturm Graz e PAOK-Maccabi Tel Aviv (0-0). I danesi, che affronteranno la Roma nel corso della prima fase il 27 novembre all’Olimpico, vincono in casa contro gli austriaci: finisce 2-0. Il vantaggio dei padroni di casa arriva intorno al 7’ con un autogol rocambolesco del portiere dello Sturm Graz, Christensen. Nel corso del match, la squadra allenata da Tullberg sfiora più volte il raddoppio: protagonista Franculino, piccola stella del club, vicino al gol e fermato da un ottimo intervento del portiere
avversario. La rete del definitivo 2-0 arriva nei minuti finali, grazie a un colpo di testa di Diao. Buona la prima il Braga, che supera in casa il Feyenoord (1-0) grazie alla rete decisiva di Navarro nel secondo tempo. A sorpresa, il Fenerbahce cade in casa della Dinamo Zagabria: termina con un netto 3-1 per i croati. Solo un pareggio per il Celtic, (futura avversaria della Roma): è 1-1 in casa della Stella Rossa. Il Friburgo supera di misura il Basilea: i tedeschi vincono 2-1 grazie alle reti di Osterhage e Eggestein,
BENE IL MIDTJYLLAND CON LO STURM GRAZ. UN SOLO PUNTO PER IL CELTIC, PAREGGIO ANCHE TRA BETIS E NOTTINGHAM FOREST
serve a poco il gol di Otebe nei minuti finali. Tre punti difficili e importanti del Ludogorets in casa del Malmö: si decide tutto nel primo tempo per la squadra bulgara. Nella ripresa, Johnsen accorcia le distanze ma senza riuscire a riacciuffare la sfida. Finisce 2-2 il big match tra Real Betis e Nottingham Forest: passano in vantaggio gli spagnoli al 15’ con Bakambu, poi dopo soli 3 minuti Igor Jesus sigla una doppietta in 5 minuti e rimonta la sfida. Nel finale, è Antony a regalare il punto alla squadra allenata da Pellegrini. Un pareggio che mette d’accordo tutti, dunque, all’esordio stagionale.
Oggi anche il secondo round, con la seconda metà dei turni di giornata. Tra le sfide da seguire con attenzione, Aston Villa-Bologna e Lille-Brann (i francesi saranno i prossimi avversari dei giallorossi). ■
L’esultanza della Dinamo Zagabria dopo il gol di Breljo nella vittoria contro il Fenerbahce IPA
Domenico e Salvatore, da Savelli, sulla Sila, a Nizza per seguire