Il Romanista del 24 aprile 2025

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Bestia nerazzurra Contro l’Inter la Roma è chiamata a un’impresa che in 8 anni, in 16 incontri, le è riuscita solo una volta, 936 giorni fa, con Mourinho in panchina. A San Siro un altro big match

nostra lunghissima rincorsa europea.

Verso Inter-Roma

IL RENDIMENTO

ORA TOCCA ALLA BESTIA NERAZZURRA

Contro l’Inter Una sola vittoria negli ultimi 16 incroci, 936 giorni fa. E Ranieri non passa a San Siro dal 2008

Lorenzo Latini lorenzo.latini@ilromanista.eu

Quasi mille giorni: tanto è trascorso dall’ultima vittoria romanista contro l’Inter, prossima avversaria di Mancini e compagni domenica pomeriggio a San Siro. Proprio in quello stadio è arrivato il successo giallorosso più recente, targato José Mourinho: era il 1° ottobre 2022 e la Roma, andata sotto per il gol di Dimarco, prima pareggiava con Dybala, quindi nella ripresa trovava il definitivo 2-1 con Smalling. Da allora, per l’esattezza, sono trascorsi 936 giorni: in mezzo, quattro sfide – tre in casa e una in trasferta – tutte perse. Dallo 0-2 del 6 maggio 2023 allo 0-1 del 20 ottobre scorso, con Juric in panchina; passando per lo 0-1 di San Siro del 29 ottobre 2023 e il 2-4 del

L’ULTIMO SUCCESSO CON MOU A SAN SIRO L’1 OTTOBRE 2022 (2-1). A SEGUIRE QUATTRO KO DI FILA

10 febbraio 2024, sotto la guida di DDR. In totale, 8 gol subiti, 2 gol fatti e 0 punti: uno score che fa dell’Inter la nostra bestia nera, anzi, nerazzurra. Del resto, il trend era stato negativo anche negli anni addietro: nelle ultime 16 sfide, il 2-1 dell’ottobre 2022 è l’unica vittoria giallorossa. Dal 2017-18 in poi, a fronte di un successo, sono arrivati 9 ko (uno dei quali in Coppa Italia) e 6 pareggi. Per trovare un’altra gioia, bisogna andare al 26 febbraio 2017, quando uno straripante Radja Nainggolan con una doppietta ci permise di espugnare San Siro (3-1 il risultato finale, con il terzo sigillo firmato da Perotti). Insomma, in 15 gare di campionato disputate nelle ultime otto stagioni, la Roma ha raccolto la miseria di 9 punti: una media per partita di 0,6. Troppo poco, persino se si tiene conto che i nerazzurri ci sono sempre

Un duello tra Mancini e Barella in occasione di Roma-Inter dello scorso 20 ottobre. Nell’altra pagina: sopra, l’esultanza di Dybala dopo il successo a San Siro del 1° ottobre 2022; sotto, Claudio Ranieri durante Roma-Inter del 27 marzo 2010 (sullo sfondo, sfocato, si intravede José Mourinho, all’epoca tecnico dei nerazzurri)

arrivati davanti, con l’unica eccezione del 2017-18, l’ultima stagione in cui ci siamo qualificati per la Champions League.

Sor Claudio e l’Inter Bilancio negativo contro l’Inter anche per Claudio Ranieri, che proprio alla guida della Roma nel 2009-10 le contese uno Scudetto fino all’ultima giornata. I nerazzurri sono la squadra più affrontata in carriera dal tecnico romano, che però su 34 precedenti ha

LA CORSA ALL’EUROPA

avuto la meglio soltanto 7 volte, a fronte di 14 pareggi e 13 sconfitte. La sua ultima vittoria risale al giorno della Befana del 2021, quando a Marassi contro la Sampdoria piegò 2-1 l’Inter di Conte: guarda caso, i gol blucerchiati portavano entrambi le firme di due ex nerazzurri, Candreva e Keita Balde. A San Siro, invece, Sor Claudio non batte l’Inter addirittura da 17 anni, per l’esattezza dal 22 marzo 2008: 2-1 con la Juve contro i nerazzurri di Rober-

to Mancini. In casa nerazzurra anche altri due successi con la Fiorentina nel lontano 1996, uno in Coppa Italia e uno in A. Due vittorie, due pareggi e tre sconfitte invece il bilancio del Ranieri giallorosso contro l’Inter. Il successo più famoso è senza dubbio il 2-1 del 27 marzo 2010, con gol di De Rossi e Toni a piegare la corazzata di Mourinho: un altro tassello dell’epica rimonta, purtroppo vanificata il 25 aprile seguente. L’altra vittoria, il

PER SOR CLAUDIO

L’INCROCIO

PIÙ RECENTE A MILANO È IL 2-2

DI UN ANNO

FA: A SEGNO SHOMU

LÌ EVERTON Friedkin presenta il nuovo investiore

Dan Friedkin ha parlato del nuovo investitore dell’Everton, Christopher Sarofim: «È una persona che conosco e rispetto da molti anni. Porta con sé esperienza, giudizio e saggezza che saranno preziosi per continuare a far crescere il club in tutti gli ambiti»

S. Siro per loro Settore chiuso non soltanto ai romani

Verso domenica I romanisti fuori sede potranno andare in altri settori

Simone Valdarchi simone.valdarchi@ilromanista.eu

C25 settembre 2010, è un 1-0 casalingo firmato dal colpo di testa di Vucinic al 92’.

L’incrocio più recente a San Siro, per Ranieri, rievoca comunque un ricordo dolce: il 14 aprile di un anno fa, strappando un preziosissimo 2-2 contro Inzaghi, il suo Cagliari compiva un passo importante verso la permanenza in Serie A. Tra i marcatori, anche Eldor Shomurodov. La speranza è che l’uzbeko possa ripetersi anche in maglia giallorossa. 

Individuale programmato per Ndicka

Fuori dal gruppo anche Saud e Nelsson

Leonardo Frenquelli leonardo.frenquelli@ilromanista.eu

Evan l’inamovibile si allena individualmente. Continua il percorso di avvicinamento della Roma di Claudio Ranieri alla super sfida di San Siro contro l’Inter e nella seduta di allenamento nella tarda mattinata di ieri a Trigoria il tecnico romanista non ha avuto a disposizione il giocatore che dal momento del suo arrivo non ha saltato neanche un minuto in tutte le competizioni.

L’ivoriano, anche considerando il periodo precedente all’approdo del tecnico di San Saba non è sempre stato schierato in campo, sempre da titolare e mai sostiuito, ha saltato soltanto la trasferta di Europa League in casa dell’Union Saint-Gilloise per febbre (1-1 lo scorso 7 novembre): non c’è in rosa uno con le sue caratteristiche, qualunque sia il terzetto difensivo che viene scelto. La sua assenza dal gruppo di ieri rientra nei programmi dello staff dell’allenatore, non preoccupa quindi in vista dei nerazzurri, ma se qualcosa dovesse andare storto sarebbe certo un gran pro-

blema cui rimediare, anche visto che non era in gruppo nemmeno Nelsson (ancora in fase di recupero dopo la lesione muscolare pre-derby). Nessun timore o emergenza difensiva però al momento, con la seduta odierna che potrebbe vedere già Ndicka rientrare con i suoi

NON PREOCCUPANO LE CONDIZIONI DELL’IVORIANO IN VISTA DI DOMENICA. DYBALA CONTINUA LE TERAPIE

compagni. Continua la preparazione personalizzata anche Saud Abdulhamid, tornato al lavoro sul campo da pochi giorni. Intanto Ranieri comincia ad alzare i ritmi a Trigoria e a studiare le possibili soluzioni per l’undici anti-Inter, tra equilibrio e necessità di fare tre punti per tenere viva la corsa a un posto per l’Europa che conta. Non è da escludere che qualche ragionamento il tecnico abbia iniziato già a farlo nella gara contro il Verona, come lasciare Paredes e Pellegrini, diffidati, in panchina per 90’ magari per evitare una nefasta ammonizione. Crescono le loro possibilità di avere una maglia dal primo minuto a centrocampo, uno in mediana a fianco di Koné (o con anche Cristante se si giocherà col 3-5-2 e non col 3-4-2-1) e il capitano come opzione valida sia da mezzala sia da trequartista. Dovbyk è pronto a tornare titolare, mentre Soulé è nuovamente pronto a prendersi le responsabilità tecniche che erano di Dybala per dare la qualità necessaria (con le debite proporzioni, mentre la Joya sta continuando le terapie a Trigoria) 

ontro il tabù Inter, da sola. La Roma di Claudio Ranieri prepara a Trigoria la complicata trasferta di domenica, a San Siro, quando alle 15 (questo il nuovo orario stabilito dalla Lega Serie A dopo il rinvio per il funerale di Papa Francesco) si troverà di fronte la formazione di Inzaghi, campione d’Italia e in piena lotta insieme al Napoli per il prossimo Scudetto. Ad aumentare la complessità di una partita già di per sé molto difficile ci sarà l’assenza, quasi totale, dei romanisti sugli spalti del Meazza.

Come noto, infatti, dopo gli incidenti nel prepartita di Lazio-Roma dello scorso 13 aprile, il Viminale ha vietato ai tifosi della Roma di viaggiare al seguito della propria passione da qui alla fine del campionato. Un provvedimento che si è aggiunto a quello che precedentemente aveva già colpito proprio Inter-Roma di questo fine settimana, gara per cui era stata vietata la vendita di biglietti ai residenti nella provincia di Roma da parte del prefetto di Milano, su indicazioni dell’Onms (Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive).

La novità delle ultime ore, però, è che il Viminale non si è limitato a vietare la vendita ai romani (anche interisti) che volessero seguire la partita dal vivo, arrivando a chiudere direttamente il settore ospiti di San Siro per il match di domenica pomeriggio.

Un provvedimento che va a danneggiare tutti quei romanisti che da soli o con il loro Roma Club (tanti ce ne sono il Lombardia e, più in generale, in tutto il Nord Italia) avevano intenzione di sostenere la squadra di Ranieri contro l’Inter, in un appuntamento per loro atteso da tutta la stagione. La “soluzione” (si fa per dire) per i romanisti fuori sede sarà quella di comprare biglietti negli altri settori di San Siro, assistendo all’incontro a quel punto in mezzo ai tifosi dell’Inter. A questo c’è da aggiungere la differenza di prezzi tra i vari settori (un tagliando nel settore ospiti è venduto a prezzi decisamente più popolari rispetto alle classiche tribune) e la difficoltà, essendo l’Inter abituata a numerosi sold out casalinghi, nel trovare fisicamente un posto allo stadio. Insomma, niente lupi a San Siro, fatta eccezione per i pochi fortunati che riusciranno a rimediare il biglietto, senza neanche riuscire però a condividere i 90’ al fianco di altri tifosi della Roma. Un problema che potrebbe replicarsi in vista delle trasferte di Bergamo e Torino, chiuse come ricordato dal provvedimento del Viminale. Viva la Roma e viva i romanisti. 

DA CAPIRE COME SARANNO GESTITE LE TRASFERTE DI BERGAMO E TORINO, GIÀ VIETATE AI RESIDENTI DELLA CAPITALE

Ndicka in allenamento

Verso Inter-Roma

IL MERCATO

ASPETTANDO INZAGHI

Destini incrociati Zalewski punta alla conferma, capitan Pellegrini potrebbe seguirlo a Milano

Ma tutto dipenderà dal futuro del tecnico dell’Inter: sarà quindi decisivo il finale di stagione

Andrea Di Carlo andrea.dicarlo@ilromanista.eu

Dai duelli in mezzo al campo ai desideri di mercato, destini che si uniscono, con esigenze e orizzonti che possono cambiare tra pochi mesi. Inter-Roma è questo e tanto altro, è l’Europa del domani che passa per San Siro, con Ranieri potenziale giudice dello Scudetto e Inzaghi in versione Matrix, pronto a schivare i colpi dell’avversario per presentarsi al meglio alla sfida con il Barcellona. Ma Inter-Roma è anche Pellegrini contro Zalewski e Frattesi, calciatori in cerca di conferma o riscatto, profili che potrebbero fare al caso dell’avversario di turno, affari di mercato che potrebbero definirsi all’interno di un’estate caldissima.

Nico attende Lorenzo Quante possibilità ci sono che l’Inter-Roma in programma domenica a Milano sia l’ultimo di Pellegrini con la maglia giallorossa? Rimane sempre sbagliato sbilanciarsi e pensare di avere certezze in tasca quando si parla di affari di mercato, ma lo scenario è alquanto probabile. E se il club nerazzurro ha già aggiunto alla propria rosa a gennaio il profilo di Zalewski (in prestito con la formula onerosa a 600mila euro fino al 30 giugno 2025 e con diritto di riscatto fissato a 6 milioni a fine stagione) è disposto a ragionare anche sul cartellino dell’attuale capitano della Roma, favorito dallo stesso agente e da una volontà comune in grado di agevolare l’affare verso la chiusura: il viaggio di Ghisolfi, in occasione di Inter-Bayern Monaco, è la certificazione che a Trigoria non si stia più ragionando sul rinnovo di Pellegrini ma sulla sua cessione, con l’intenzione di confermare anche la partenza a titolo definitivo dell’esterno polacco. E Frattesi potrebbe finalmente fare il viaggio inverso e tornare a vestire la maglia giallorossa. Tutto più o meno delineato? Sì, ma con un grosso asterisco.

COPPA ITALIA

L’ATTUALE VINCOLO DEL TECNICO CON L’INTER SCADRÀ A GIUGNO DEL 2026: RINNOVO SUL TAVOLO

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i due potrebbero ritrovarsi compagni di squadra all’Inter; in basso, il tecnico nerazzurro Simone Inzaghi GETTY IMAGES

Futuro tutto da scrivere Il tassello che potrebbe far saltare il banco è l’addio di Inzaghi all’Inter. Perché Zalewski è stata una sua richiesta, Pellegrini un suo pallino. E se da una parte Marotta e Ausilio hanno parlato del rinnovo come una pura formalità, il tecnico nerazzurro pochi giorni fa ha preso tempo: «Sono molto felice all’Inter e questo sarà sempre il parametro più importante. Ma in questo momento parlare del mio futuro non mi pare il caso». Molto o tutto dipenderà dall’esito della stagione: la vittoria dello Scudetto o ancor di più della Champions potrebbero chiudere il suo ciclo all’Inter. Il tecnico non avrebbe più grosse motivazioni nel proseguire, ascoltando così qualche ricca offerta estera già arrivata al suo agente. In caso contrario, il suo ciclo nerazzurro proseguirà. E l’affare potrà andare in porto. ■

Addio triplete, l’Inter eliminata dalla Coppa Italia: Milan prima finalista

Daniele Lo Monaco daniele.lomonaco@ilromanista.eu

Salta la possibilità di vincere il triplete per un’Inter stanca e imprecisa che ieri sera sotto la pioggia di San Siro si è arresa (30) nel derby di ritorno giocato in casa, dopo l’11 dell’andata. È la seconda sconfitta consecutiva per i nerazzurri che domenica ospiteranno la Roma alle 15. Stasera salvo sorprese il Bologna raggiungerà i rossoneri in finale. Il primo gol il Milan lo ha segnato nell’unico tiro in porta del primo tempo, su una bella azione manovrata cominciata e rifinita da Luka

Jovic, con un bel colpo di testa tra Bisseck e Darmian a sfruttare un bel cross di Jimenez, segno che ai nerazzurri nel periodo non tutto sta girando bene. Il dominio della squadra di Inzaghi nel primo tempo era stato evidente e costante. Il tecnico non ha lesinato le forze, schierando con Bastoni e Mkhitaryan, che domenica non ci saranno per squalifica, forse la miglior formazione possibile, con Bissek e De Vrij a completare la linea difensiva, con Barella e Asslani in mezzo al campo, Darmian e Dimarco sulle fasce e Taremi al fianco di Lautaro. Clamoroso il gol sbagliato dall’argentino tre minuti prima del vantaggio rossonero, con un destro in curva su assist liberatorio di

NERAZZURRI APPARSI STANCHI E POCO PRECISI SOTTOPORTA. A SEGNO JOVIC DUE VOLTE E REJINDERS

Taremi. A sprecare due altre grosse occasioni sono stati Bastoni al 10’ e Di Marco al 22’ (botta sulla traversa). Nella ripresa il Milan ha trovato il raddoppio alla prima occasione, su calcio d’angolo di Theo Hernandez su cui Leao ha anticipato Barella trovando l’opposizione di braccio dell’avversario, con Jovic bravo e lesto a calciare in porta e a togliere Doveri dall’imbarazzo di una possibile revisione dell’azione per decretare il possibile rigore. Inzaghi ha suonato la carica inserendo Calhanoglu, Arnautovic, Zalewski e Frattesi dopo otto minuti trovando solo una deviazione di testa di De Vrij stoppata sulla linea da Maignan. Poi nel finale il 3-0 a firma Rejnders. ■

Lorenzo Pellegrini
Nicola Zalewski
maglia Roma:
Lo splendido stacco di Jovic per il gol del vantaggio GETTY

Verso Inter-Roma

COGITO ERGO SUD

IL PRIMO GOL DI TACCOLA

24/9/67 Al Meazza contro l’Inter del Mago Herrera c’è la Roma rimaneggiata del Mago Pugliese

In attacco, anche se col 10, gioca Giuliano che pareggia la rete di Facchetti e incanta San Siro

Tonino Cagnucci tonino.cagnucci@ilromanista.eu

Quando io gioco chiuso faccio catenaccio. Quando ci giocano gli altri (l’Inter di Herrera, nda) si dice che giocano di rimessa. Pugliese a Gino Pieri de «Il Messaggero» al termine di Inter-Roma. Giuliano Taccola era arrivato alla Roma da neoacquisto al raduno della stagione 1967/68 proveniente dal Genoa. Nelle “sgambate in famiglia”, a Spoleto, era stato inserito nella formazione B, primo inequivocabile segnale delle gerarchie dell’allenatore Pugliese, che considerava il giovane attaccante come un rincalzo. Del resto, basta scorrere i tabellini delle prime uscite stagionali: Taccola sarebbe sempre partito dalla panchina.

Per vederlo schierato dal primo minuto occorrerà attendere l’amichevole di Pesaro, il 10 settembre (con due reti): da questo momento Taccola non esce più dall’undici titolare. Anche perché sulla squadra si sta per abbattere uno stato di emergenza inusitata per le prime battute di stagione. Dopo l’amichevole a Bari, infatti, avviene quello che è ben raccontato da «Il Messaggero» del 17 settembre:

La sfortuna in effetti ha determinato un nuovo problema per l’alle-

natore giallorosso. A Bari mercoledì scorso, la Roma aveva dimostrato di aver raggiunto un apprezzabile grado di organizzazione di gioco, ma adesso per la indisponibilità di Jair (che in pratica dovrà saltare le prime tre giornate di campionato), bisognerà correre ai ripari. Già in allenamento al Tre Fontane, Pugliese ha potuto sperimentare, con Enzo centravanti e Taccola ala destra, un’interessante soluzione. Esattamente nella giornata in cui venivano pubblicate queste parole, in un allenamento contro la Tevere, Enzo s’infortuna alla spalla destra. La Roma è attesa dalla temibile trasferta di Milano, ma il dottor Di Martino è subito chiaro sulle possibilità di recuperare il giocatore: «Non resta che confidare in un miracolo». Pugliese, persi sia Enzo che Jair, gioca la carta Taccola: contro i nerazzurri il centravanti sarà lui. Nella settimana di vigilia, il “Mago di Turi”, istrionico come sempre, comincia a giocare la partita contro il suo bersaglio preferito: Helenio Herrera. L’esordio è in una dichiarazione del 19 settembre: «La Roma nonostante i guai e le contrarietà, ha sempre le risorse che Herrera teme. E di queste risorse, scusate, non si può parlare». È solo l’inizio perché l’indomani il Mister rincara la dose: «Possiamo combinare un altro scherzetto all’Inter, magari grazie a un auto-

gol dei suoi difensori». Quando i giornalisti, più divertiti che sconcertati, cercano di ricordagli gli esordi balbettanti della sua squadra, Pugliese non si scompone: «Possibile che Herrera non abbia trovato un posto a Colausig ? Mi dispiace per il giocatore. Però detto tra noi meglio così».

I giorni passano, conditi da notizie di colore che fanno sorridere. Il 20 settembre si rende infatti noto che, dopo l’incontro con l’Inter, “lo studente” Fabio Capello dovrà tornare a Ferrara per completare le prove degli esami di riparazione, sostenendo gli orali. E, col senno di poi, vedere Don Fabio sotto interrogazione sarebbe stata una cosa assai curiosa… Intanto la squadra sostiene l’ultima rifinitura contro la STEFER. Qualcuno vorrebbe farla disputare a porte chiuse per escludere gli osservatori nerazzurri. Il Club risponde con una nota che emoziona ancora a distanza di decenni: «La Roma è dei tifosi, ed è giusto che il pubblico sia sempre vicino alla squadra». E la gente (chi ha un pubblico del genere?) risponde lasciando a bocca aperta. Al Tre Fontane si presentano 6-7mila tifosi.

Pugliese è concentratissimo sui suoi mind games, parte da Roma con soli quindici uomini, ma cerca lo stesso di mandare in tilt le strategie di Herrera. Per confonderlo inventa una giostra

di numeri degna di un circo. Losi, a cui assegna la maglia numero 2, gioca da libero, Robotti con il 3 va sull’ala sinistra Bonfanti, Scaratti con l’8, da mediano-terzino, si piazza su Domenghini. Cappelli con il 4 prende in consegna Nielsen e Ferrari, col 7, si mette sulle tracce di Facchetti. Peirò, il numero 9, non gioca da centravanti: quel ruolo spetta al ragazzo dalla faccia pensierosa, Taccola. Giuliano, in uno di quei tanti momenti lirici e poetici che regala il calcio, entra a San Siro con la maglia degli artisti, la numero 10. Quella che sarà di Agostino Di Bartolomei e Francesco Totti e che in quei mesi era in genere destinata a Fabio Capello. Oggi però tocca a lui, un numero in stoffa bianca che sembra più grande delle sue spalle. È un giocatore di forza, astuzia e velocità Taccola, eppure ha dei colpi di genio improvvisi, istintivi, che lo sollevano sopra a tutti e lo rendono, quando è ispirato, immarcabile. Arriva il giorno del match e in dieci minuti si è messo a verbale

GIALLOROSSI SENZA ENZO E JAIR, NERAZZURRI AVANTI DOPO 7’, MA DOPO 2’ LA PRIMA FIRMA ROMANISTA DEL NOSTRO EROE TRAGICO

tutto quanto di fattivo metterà in mostra la gara. Al 7’ il centro di Bedin viene allontanato di testa da Ferrari, palla a Nielsen e tiro respinto da Cappelli, con la palla che rotola dalle parti di Facchetti. E lui, con un tiro a mezza altezza, dai 12 metri, mette in rete. Pareggiare è per la Roma più difficile che scalare l’Everest, eppure arriva l’episodio che cambia le carte in tavola: pallone lungo di Robotti, Landini lascia passare come se la palla fosse chiamata dal portiere ma arriva Capello (Sarti era fuori dai pali), tenta la rovesciata e alza palla a campanile, mezza girata di Taccola e rete. Le emozioni potrebbero finire qua, ma c’è ancora da assistere alle occasioni fallite da Capello, pericolosissimo, e da Bedin. La gara sta dunque per finire. Pugliese, che era entrato a San Siro in un’impeccabile mise che prevedeva giacca e cravatta, alla fine è in camicia, stravolto dalla fatica e attorniato dai giocatori. Tra questi, Taccola che, imboccando il sottopassaggio che porta agli spogliatoi, va ad abbracciarlo. L’indomani in un commento della gara si leggerà su «Il Messaggero»: «Taccola ha spesso disposto di Burgnich». Si può aggiungere altro?

(Da “Le cento partite che hanno fatto la storia dell’AS Roma” di ;assimo Izzi e di Tonino Cagnucci). ■

Giuliano Taccola su uno degli stendardi dei “Figli di Roma, Capitani e bandiere” esposti dalla Curva Sud prima di un derby del l’11 gennaiio 2015

AL VATICANO

CI SARÀ LA ROMA

A San Pietro Sabato alle 10 i funerali di Papa Francesco

Iacopo Mirabella iacopo.mirabella@ilromanista.eu

La Capitale continua ad accogliere i moltissimi fedeli provenienti da tutto il mondo per dare l’ultimo saluto a Papa Francesco. Nella giornata di ieri il corpo del Papa è stato spostato dalla Cappella di Santa Marta alla Basilica di San Pietro, dove è stata allestita la camera ardente. Un fiume di persone in tutta piazza San Pietro per entrare attraverso la Porta Santa in Basilica per passare davanti alla bara aperta di Bergoglio, con oltre 4 ore di fila a causa dei migliaia di fedeli presenti, oltre 100mila e ne sono attesi altrettanti entro sabato. La camera ardente sarà aperta fino a domani sera alle ore 20 e sabato 26 aprile al termine della Messa esequiale in Piazza San Pietro, il

feretro di Papa Francesco verrà spostato nella Basilica papale di Santa Maria Maggiore per la tumulazione e alle ore 10 inizieranno i funerali con la partecipazione di capi di Stato e delegazioni provenienti da tutto il mondo. Nel tardo pomeriggio di ieri nell’Aula di Montecitorio c’è stata la commemorazione congiunta di Camera e Senato in ricordo di Papa Francesco con tutto il Parlamento riunito. Nell’Aula della Camera ha preso parola la Premier Giorgia Meloni: «Oggi omaggiamo Papa Francesco, un grande UN MINUTO DI SILENZIO CON IMMAGINI DEL PAPA SUI MAXI SCHERMI NELLE GARE DI A E DI COPPA GIOCATE NELLA GIORNATA DI IERI

SERIE A Il Parma batte la Juve La Viola ok a Cagliari

Si è conclusa con due giorni di ritardo la trentatreesima giornata. Le ultime quattro gare che si sarebbero dovute giocare lunedì 21 aprile ma rinviate a causa della scomparsa di Papa Francesco, sono state recuperate ieri alle 18.30.

uomo, un grande Pontefice che ha guidato la Chiesa con segni profetici. Quando parlavi con lui non esistevano barriere, non creava distanza con il suo interlocutore». La Meloni inoltre ha ricordato il suo rapporto personale con il Pontefice: «Sarò sempre grata a Papa Francesco per il tempo trascorso insieme, per i suoi insegnamenti, per i suoi consigli». Dopo la sospensione di tutte le gare in programma sabato 26 aprile. Nella giornata di ieri sono andati in scena i recuperi del precedente turno di Serie A (posticipate a causa della morte del pontefice lunedì) e sui campi è stato effettuato un minuto di silenzio prima del fischio d’inizio. Inoltre sui maxi schermi degli stadi sono state mostrate le immagini di Papa Francesco. Questa mattina una delegazione della Roma sarà al Vaticano per l’ultimo saluto a Papa Francesco. ■

Clamorosa sconfitta della Juventus a Parma per 1-0. I ducali vincono infatti grazie ad un colpo di testa di Pellegrino, che permette agli uomini di Chivu di conquistare tre punti fondamentali in ottica salvezza. Gli uomini di Tudor scivolano invece al quinto posto a 59 punti, con la Roma che riduce quindi il gap con i bianconeri ad appena due lunghezze. Vince anche la Fiorentina in trasferta a Cagliari per 1-2, rimanendo quindi ottava in classifica a 56 punti, mentre i sardi restano sedicesimi a 30 punti. Gli uomini di Palladino, senza Kean, vanno sotto dopo 7’ con un gol di Piccoli ma trovano la rete del pareggio con Gosens al 36’. Nella ripresa arriva la rete di Beltran al 48’ a chiudere i giochi. Ok la Lazio in casa del Genoa in trasferta per 0-2, tornando al sesto posto in classifica a 59 punti, agganciando quindi la Juventus. La partita si mette subito in salita dopo 22’ per gli uomini di Vieira a causa dell’espulsione di Otoa. Al 36’ Castellanos porta in vantaggio i biancocelesti e nella ripresa Dia trova il raddoppio al 66’. Vince anche il Torino per 2-0 contro l’Udinese grazie alle reti di Adams al 39’ e di Dembele all’85’, che permettono agli uomini di Vanoli di consolidare il decimo posto a 43 punti, portandosi a più tre proprio dai friulani. Al termine di questa giornata, la Roma rimane quindi al settimo posto a 57 punti, riuscendo però a ridurre la distanza dalla Juventus ad appena due lunghezze e mantenendo sempre più viva la corsa all’Europa. ■

I marcatori

23 reti: Retegui (Atalanta)

17 reti: Kean (Fiorentina)

14 reti: Thuram (Inter)

13 reti: Lookman (Atalanta)

12 reti: Lautaro Martinez (Inter), Lukaku (Napoli)

11 reti: Dovbyk (Roma), Orsolini (Bologna)

10 reti: Lucca (Udinese), Krstovic (Lecce), Reijnders (Milan)

9 reti: Pulisic (Milan), Vlahovic (Juventus), Castellanos (Lazio)

8 reti: Castro e Ndoye (Bologna), Adams (Torino), Thauvin (Udinese), Piccoli (Cagliari), McTominay (Napoli), Pinamonti (Genoa), Esposito (Empoli), Zaccagni (Lazio)

7 reti: Leao (Milan), Dia (Lazio)

6 reti: Dybala e Saelemaekers (Roma), Dumfries (Inter), Tengstedt (Verona), Cutrone, Paz e Diao (Como), Gudmundsson (Fiorentina), Anguissa (Napoli), Bonny (Parma), Odgaard (Bologna)

4 reti: Soulé e Shomurodov (Roma)

3 reti: El Shaarawy Pisilli, Pellegrini e Angeliño (Roma)

1 rete: Mancini, Baldanzi e Paredes (Roma)

Il corpo di Papa Francesco nella basilica di San Pietro GETTY IMAGES
Cambiaso e Thuram dopo il ko a Parma GETTY

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