Il Romanista del 23 aprile 2025

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da blindare Sulla lunga rimonta europea della Roma c’è l’impronta delle mani di Svilar. Agente e club trattano per il nuovo contratto, mentre col Verona è apparso uno striscione in Sud che ne ha chiesto il rinnovo. Mile ormai ha convinto tutti

IN BUONE MANI

PRIMO PASSO BLINDARE SUPER-MILE

Svilar

Sempre più decisivo,

13 clean sheet in Serie A

La Sud chiede il suo rinnovo, su cui si sta lavorando

Lorenzo Latini lorenzo.latini@ilromanista.eu

La vittoria contro il Verona che è valsa il diciassettesimo risultato utile consecutivo della Roma in campionato è coincisa con il tredicesimo clean sheet in questa Serie A per Mile Svilar, sempre più protagonista fra i pali. Il venticinquenne serbo ha dunque mantenuto inviolata la porta per l’ennesima volta, ed è - assieme a Meret del Napoli - il portiere con più partite senza subire gol. Staccato Sommer, che ha pagato cara la rete di Orsolini al 94’ di Bologna-Inter.

Stavolta Mile non ha avuto troppo da fare, a differenza di altre circostanze. Basti pensare alle più recenti vittorie di misura prima del Verona, quelle contro Cagliari e Lecce: in quelle occasioni

«D

a quando ha rinnovato non gioca più bene»: di solito queste otto parole sono la chiusura di un cerchio iniziato sempre con: «Ma quando glielo rinnovano il contratto a X?».

Dove X è il giocatore di turno sotto scadenza o quello che si sta mettendo particolarmente in mostra. E figurarsi, allora, se mi metto a utilizzare questo spazio per “pretendere” - mi ha sempre fatto molto ridere l’utilizzo di questa parola nei confronti della ROMA - il rinnovo di qualcuno.

Cosa diversa, invece, augurarmelo di cuore.

Ed è proprio il caso di Mile Svilar… portiere che, ormai da tempo, non mi viene altro modo per definirlo che atomico per tutta una serie di caratteristiche tecniche e fisiche che lo rendono, non solo a mio giudizio, un punto di forza irrinunciabile per la squadra e un patrimonio per la società.

Perciò sì, rinnovo con aumento dell’ingaggio: meritassimo.

Sia chiaro: conosco il calcio moderno… quella firma non significherebbe poi, per davvero, restare. Manco il giorno dopo. Perché se già nelle venti-

SIA RANIERI SIA LO STESSO GIOCATORE SI SONO DETTI TRANQUILLI IN MERITO ALLA FIRMA

Svilar aveva prima scongiurato lo 0-1, e poi difeso l’1-0 con i suoi soliti riflessi da gatto. All’Olimpico con il Verona, invece, la Roma ha rischiato poco: il numero 99 si è segnalato soltanto per un paio di buone uscite alte, a dimostrazione del fatto che l’ex Benfica è sempre attento e reattivo. Non solo: in questo preciso momento, è probabilmente il miglior portiere del nostro campionato, e lo è al di là dei numeri: nelle ultime settimane è stato eletto MVP due volte (contro Cagliari e Lazio) e nel 2025 ha chiuso 9 partite senza subire reti, prendendo in considerazione tutte le competizioni. In totale nel 2024-25 sono 16 i clean sheet su 46 partite giocate: non male, se si tiene conto del disastroso avvio di stagione dei giallorossi. Ma, anche quando le cose andavano male, Svilar non si è perso d’animo: ha lavorato duro, continuando a migliorar-

ANCORA UN MILIONE CIRCA DI DISTANZA TRA DOMANDA E OFFERTA, SCANDEZA NEL 2027

PER LA ROMA

si, e ha spronato i compagni da leader navigato nonostante la giovane età (in tal senso, come dimenticare lo sfogo al termine di Como-Roma?).

Vox populi Con un contratto che lo lega alla Roma in scadenza nel 2027, che lo vede percepire circa 800mila euro, Mile si è detto estremamente sereno per quanto concerne le trattative relative al rinnovo. Di recente il calciatore ha ribadito

DA PALO A PALO, C’È SVILAR!

di trovarsi benissimo a Roma e di voler restare; sulla stessa lunghezza d’onda anche le dichiarazioni di Claudio Ranieri e del ds Ghisolfi, che ne hanno parlato proprio a ridosso della sfida con il Verona. E, in occasione dell’ultimo match, anche la Curva Sud ha detto la sua, chiedendo a gran voce il rinnovo contrattuale: «Talento, attaccamento alla maglia, voglia di lottar... Blindate subito Mile Svilar», il testo dello striscione esposto sabato sera.

quattro ore successive l’accordo arriva qualcuno - pensiamo alla Premier - che, senza battere ciglio, offre una cifra fuori mercato a lui e alla società stessa… il giocatore viene difficile pensare che tu possa trattenerlo.Però, intanto, farlo firmare metterebbe il procuratore nella condizione - almeno quello - di non guardarsi intorno. E, soprattutto, il calciatore in una zona di comfort nel vedersi riconosciuti i suoi miglioramenti, l’impegno, l’attaccamento alla maglia. Tutte cose che abbondano in Svilar. E tutte cose, non a caso, che la Sud ha riconosciuto al portiere con uno striscione - sabato sera - bello e importante se pensiamo a quanto, e come, nel corso degli ultimi anni difficilmente i ragazzi della Curva hanno dedicato attenzioni al singolo invece che al collettivo.

Svilar, un’eccezione insomma.

Lui che ha pronunciato parole al miele nei confronti della ROMA e della città: fa piacere ascoltarle. Ma, non avendo più quindici anni da troppo tempo, do il giusto peso. Il peso, invece, lo do al suo modo di stare in campo che, a quelle parole, dà corpo e sostanza: partecipe, motivato, determinato e capace di farci apparire “normali” degli interventi straordinari. In una parola… atomico!

Danilo Per la Roma

Le due parti, al momento, stanno lavorando sulla distanza tra domanda e offerta: balla circa un milione di euro, ma alla fine società e calciatore si incontreranno a metà strada per firmare una volta per tutte. Prima, però, c’è da concentrarsi sul rush finale, che vede la Roma ancora in corsa per un posto in Europa: i pareggi contro Juventus e Lazio hanno rallentato la cavalcata di Svilar e compagni, che però non si arrendono e hanno ripreso a

TRIGORIA

NEL 2025 NOVE GARE SENZA SUBIRE RETI TENENDO CONTO ANCHE DELL’EUROPA LEAGUE

vincere nell’ultimo turno. Mile stesso, dopo il pari nel derby, aveva parlato di un punto che serviva a poco, ma che non metteva fine alle speranze giallorosse. All’orizzonte ci sono ancora cinque finali, cinque partite molto difficili nelle quali la Roma si gioca più o meno tutto. Ci sarà da soffrire, sicuramente, ma con la consapevolezza di essere in buone mani: quelle di Mile Svilar, uno dei portieri più forti d’Italia (e non solo) al momento. 

Qui a fianco, Mile Svilar posa con il premio di MVP al termine di RomaCagliari. A sinistra, in grande, il portiere rilancia durante la sfida contro il Verona AS ROMA VIA GETTY IMAGES

I momenti giusti: l’Inter nella ripresa subisce di più

A San Siro Un trend da sfruttare: i nerazzurri “si scoprono” nei finali

Leonardo Frenquelli leonardo.frenquelli@ilromanista.eu

Questione di momenti e trend da sfruttare. La Roma, archiviata col minimo sforzo e il massimo del risultato la sfida più “agevole” delle ultime contro il Verona, ora è chiamata a una vera e propria impresa per tenere il passo europeo e ancora vive le già molto flebili ambizioni di quarto posto. C’è da fare punti a San Siro contro l’Inter che, al netto degli assenti (Bastoni e Mkhitaryan) e degli altri importanti impegni ravvicinati (semifinali di Coppa Italia e Champions League), resta senza alcun dubbio una delle squadre più forti d’Europa. Lo dicono anche i numeri: hanno per distacco il miglior attacco della Lega (72 gol fatti) e con Roma e Fiorentina la quarta miglior difesa (32 reti subite).

In campo si rivede Saud, Nelsson ai box

Dovbyk e Pellegrini puntano San Siro

Dopo i due giorni di riposo concessi da Claudio Ranieri per le festività pasquali, la Roma è tornata ad allenarsi ieri mattina al centro sportivo ‘Fulvio Bernardini’ di Trigoria, iniziando così a preparare la complicata trasferta in casa dell’Inter, sfida cruciale, in programma domenica alle 15, gara che sarà valida per la trentaquattresima giornata di Serie A.

Il bollettino

Il gruppo, come di consueto, si è diviso tra lavoro atletico e parte tattica. La buona notizia riguarda il recupero parziale di Saud Abdulhamid: ai box dalla sosta per le nazionali per un infortunio muscolare rimediato con la maglia della sua Arabia Saudita, il terzino destro si è finalmente rivisto con il resto del gruppo, anche se non completando in pieno il programma odierno: infatti ha svolto solo il riscaldamento con i compagni. Ancora assente, invece, Victor Nelsson a causa di un problema al piede rimediato la scorsa settimana a Trigoria in allenamento.

è più “equilibrata” con 15 gol presi nei dal 1’ al 45’, 14 dal 46’ al 90’ e i restanti tre nei minuti di recupero finali. Gli uomini di Ranieri sono inoltre la quarta squadra a fare più gol nella ripresa (29, a fronte dei soli 17 dei primi tempi) e ciò dà grande importanza a quelli che saranno l’approccio e l’equilibrio che i romanisti dovranno saper tenere specialmente nella prima parte della gara. Contro la Juventus e nel derby i primi tempi sono stati tutt’altro che ottimali (tanto da portare a concedere una rete e diverse occasioni in entrambe le sfide), per poi riportare il conto in parità.

La dura realtà Sarà questione di momenti dunque, senza però dimenticare la, a volte, straripante pericolosità offensiva dei nerazzurri: hanno segnato 32 gol nei primi tempi e ben 35 nei secondi, meglio di qualunque altra formazione nella speciale graduatoria. La dura realtà dice che l’Inter è più forte, i numeri lo confermano, ai giallorossi non resta che capire quando qualche occasione potrebbe presentarsi e sfruttarla al massimo delle proprie possibilità. 

L’ESTERNO SAUDITA HA SVOLTO SOLTANTO LA PARTE ATLETICA CON LA SQUADRA, LAVORANDO POI A PARTE Saud Abdulhamid in campo a Trigoria GETTY

Verso l’Inter Scesa in campo ancora nell’incertezza della data, comunicata dalla Lega solo in serata, la squadra ha iniziato quindi a prepararsi al rush finale in campionato, a caccia di un posto in Europa per la prossima stagione.

Hummels va a caccia di una maglia da titolare, dopo le due panchine consecutive con Lazio e Hellas Verona. In mediana, invece, Paredes conta di tornare a far coppia affianco a Koné, dopo esser uscito sconfitto dal ballottaggio con Cristante nell’ultima gara casalinga. Sull’out di destra Rensch insidia Saelemaekers, non tra i più brillanti nell’ultimo periodo. Davanti, infine, i ballottaggi più avvincenti: Pellegrini punta a tornare titolare a San Siro contro quella che potrebbe essere la sua futura destinazione. Soulé resta certo di una maglia da titolare; davanti Dovbyk è pronto a tornare dal primo minuto, dando vita alla solita staffetta con Shomurodov.

Earth Day 2025 Intanto ieri, in occasione della Giornata Mondiale della Terra, la Roma ha scelto di celebrarla con la piantumazione di nuovi alberi all’interno di Trigoria. Salirà dunque a 407 il numero totale di alberi piantati nel centro sportivo.  ADC

Approccio e attenzione C’è un particolare però, che potrebbe dare una chiave di lettura interessante a quella che dovrà essere la prestazione romanista al Meazza, sempre facendo riferimento al rendimento dei nerazzurri e senza mai dimenticare il loro valore assoluto. Delle 32 reti prese, la squadra di Inzaghi ne ha subite ben 18 nel corso dei secondi tempi e due addirittura oltre il 90’ (l’ultima volta nella scorsa giornata contro il Bologna per mano di Orsolini, risultato che non ha fatto bene alle speranze continentali romaniste).

Nella statistica specifica la Roma

LA SQUADRA DI INZAGHI FINORA COLPITA 20 VOLTE SU 32 AL RIENTRO DAL TUNNEL, QUANDO LA ROMA SEGNA MAGGIORMENTE

Artem Dovbyk segna il gol vittoria al Via del Mare di Lecce

Verso Inter-Roma

LA CRONACA

IL PALLONE IN SOSPESO

Gare rinviate Il Coni ferma lo sport italiano sabato. Telenovela infinita per Inter-Roma, slittata a domenica alle 15. Oggi in campo i recuperi, Lazio compresa, nonostante la lettera di protesta

Simone Valdarchi simone.valdarchi@ilromanista.eu

Come una telenovela argentina. Sarà perché scaturita dalla scomparsa dell’ex pontefice Bergoglio, nato a Buenos Aires nel ’36, ma la decisione sul quando giocare Inter-Roma ha avuto tutti i contorni di una serie televisiva, arrivata dall’America Latina per appassionare (si fa per dire) tutti i tifosi, impotenti spettatori in attesa del giudizio. Alla fine si giocherà domenica, alle 15, l’ha stabilito la Lega Serie A ieri intorno alle 20.30, dopo che ogni ipotesi possibile è rimbalzata su testate e social nel corso della giornata. Provando a mettere ordine, però, tutto è cominciato dalla mattina quando, il Ministro Musumeci prima e il Coni poi, hanno stabilito che sabato prossimo (giornata in cui a San Pietro si celebrerà il funerale di Papa Francesco) in Italia lo sport si dovrà fermare, in segno di rispetto. Decisione che ha coinvolto direttamente il calcio, con tre gare di Serie A che erano inizialmente previste per la giornata del 26 aprile: Como-Genoa, Lazio-Parma e, appunto, Inter-Roma. A quel punto è iniziata una lunga e serrata trattativa tra il club nerazzurro e la Lega, che doveva poi rispondere al Governo delle sue decisioni. L’Inter, impegnata il prossimo mercoledì nell’andata delle semifinali di Champions con il Barcellona, ha chiesto di rimandare l’incontro a data da destinarsi. Ipotesi scartata dalla Lega Serie A per mantenere intatta la regolarità di un campionato ancora tutto in bilico. A quel punto, da Milano è arrivata la richiesta di giocare nel primo slot possibile, quello di domenica alle 12.30, quando però è già in programma Venezia-Milan. Impossibile, per motivi di diritti televisivi, sovrapporre i due eventi. A quel punto, Marotta ha tentato il jolly, chiedendo e ottenendo, inizialmente, la deroga alla decisione del Coni, fissando la partita alle 20.45 di sabato. Sembrava tutto fatto, finché è arrivato il “no” definitivo dalle istituzioni, con l’ufficialità del

Qui sopra, il settore ospiti di San Siro durante Milan-Roma 1-1, partita del 29 dicembre scorso MANCINI A sinistra, il rendering dello stadio che la Roma vuole costruire a Pietralata

nuovo orario delle 15. Quant’è bello il pallone di domenica alle tre, soprattutto quando mette d’accordo tutti. Il calcio di oggi, ma non solo, la scomparsa di Bergoglio sembra aver impattato anche nei programmi futuri della Roma. Visto il particolare momento che la nostra città si appresta a vivere in queste ore, con decine di capi di stato in arrivo per l’ultimo saluto a Francesco, il deposito in Campidoglio del progetto definitivo per lo Stadio di Pietralata è stato rimandato. Non è ancora fissato l’appuntamento, ma la speranza è che non si debba attendere a lungo, per una fumata bianca che interessa molto a tutti i tifosi della Roma Nel frattempo, alle 18.30, torna in campo la Serie A, con i recuperi delle 4 partite rinviate il giorno di Pasquetta per la morte del Papa, compresa Genoa-Lazio, nonostante le polemiche e la lettera di protesta inviata da Lotito nei giorni scorsi. Insomma, un Pontefice che da vivo sembrava aver messo d’accordo quasi tutti, ha generato suo malgrado un po’ di discordia una volta passato a miglior vita. ■ LA MORTE DEL PAPA HA INCISO ANCHE SULLO STADIO: SLITTA IL PROGETTO DEFINITIVO

Sabato alle 10 il funerale di Bergoglio a San Pietro, poi via al Conclave

Morto un papa, se ne fa un altro. Il vecchio adagio, seppur attuale, non mostra nella sua semplicità tutto il rituale che accompagna la Chiesa Cattolica nel momento di transizione da un Pontefice all’altro. Dopo che la notizia della morte di Papa Francesco nella mattinata di lunedì ha fatto il giro del mondo, ieri in Vaticano si è messa in moto la macchina organizzativa che porterà lo stato più piccolo del mondo e Roma, che da sempre lo ospita, al centro dell’occhio mediatico nelle prossime settimane. Da oggi la salma di Jorge Mario Bergoglio sarà portata all’interno della Basilica di San Pietro per dare il via alla camera ardente che

andrà avanti nei prossimi giorni. Qui ci sarà la processione di tante figure del nostro paese (in cui da ieri sono stati indetti cinque giorni di lutto nazionale) e non solo, col capo di stato Mattarella che ha già fatto visita al corpo di Francesco ieri, a Santa Marta. Non sono escluse, durante la camera ardente, anche le visite delle delegazioni di Roma e Lazio, ma non ci sono comunicazioni ufficiali a riguardo. Sabato mattina, poi, alle 10, sarà celebrato il funerale di Papa Francesco, sul sagrato della Basilica di San Pietro. Un evento che paralizzerà parte della città eterna, visto l’arrivo di capi di stato da ogni parte del mondo (Trump e Zelensky, tra gli altri, hanno già confermato la loro presenza, mentre Putin non ci sarà). Lamberto Giannini, Prefetto di Roma, ha annunciato l’installazione di maxi-schermi per permettere a chiunque di seguire l’evento, seppur non da vicino, così da gestire l’afflusso di centinaia di migliaia di turisti religiosi previsti nella Capitale. Tornando al detto popolare, una volta terminate le celebrazioni, si passerà al Conclave, con i cardinali di tutto il mondo convocati in Vaticano per indicare il successore di Franceso ■ SV

La basilica di San Pietro, dove sabato sarà celebrato il funerale di Papa Francesco GETTY IMAGES

Verso Inter-Roma

COGITO ERGO SUD

“ROMA IN VANTAGGIO”

31 dicembre 1961 I giallorossi sbancano San Siro con una rete di Manfredini e battono l’Inter

Per la prima volta in “Tutto il calcio minuto per minuto” Ameri prende la linea e annuncia il gol

Tonino Cagnucci tonino.cagnucci@ilromanista.eu

Se debbo dire la verità di palloni ne avevo toccati pochi fino a quel momento : sei o sette in tutto. Ma il fatto è che io sono un presuntuoso : non mi do mai per vinto neanche quando il pallone non lo vedo proprio. Gioco male a volte, lo so, oh se lo so! Ma siccome so anche che i conti si fanno alla fine, prima che l’arbitro fischi posso aver segnato tre gol o averne sbagliati 33, per me è lo stesso, la palla buona può ancora venire, ed io l’aspetto con pazienza Pedro Manfredini – 31 dicembre 1961

Secondo Ezio De Cesari –giornalista che per «Il Corriere dello Sport» aveva scritto l’editoriale che in prima pagina urlava Romaaa! – la gara contro l’Inter del 31 dicembre 1961 è stato «uno dei più significativi risultati della storia» della squadra capitolina. Un successo colto, proseguiva De Cesari, grazie alla sapienza di un fuoriclasse irripetibile come Pepe Schiaffino: “È stato lui, Schiaffino, comunque che ha incantato e stordito l’avversario, gli ha fatto saltare i nervi e perdere la testa e la ragione. Implacabile, là in mezzo al campo, Schiaffino è stato un gladiatore ed un artista, ha fatto il vuoto attorno a sé”. Schiaffino era stato acquistato dal Milan a inizio giugno del 1960 per 25 milioni, cifra che aveva fatto storcere la bocca a molti.

La perplessità era diventata per alcuni rassegnazione quando il 12 agosto, il giorno del raduno nella sede di viale Tiziano, l’uruguagio non si era presentato: era rimasto, infatti, per non meglio precisati impedimenti a Lavinio, dove stava trascorrendo gli ultimi giorni di vacanza. Invece di che pasta era fatto “il Pepe” si sarebbe visto nel ritiro del Terminillo: un professionista assoluto e un campione che con il pallone tra i piedi faceva quello che voleva. Il giovanissimo De Sisti non si stancava di raccoglierne i consigli e gli insegnamenti, ma tutta la Roma poteva beneficiare della presenza di uno dei più grandi campioni della storia del calcio.

Se alcuni infortuni non lo avessero fermato, la stagione 1960/61 avrebbe potuto riservare al tifosi uno splendido epilogo. Le cose, però, erano andate diversamente e nella stagione successiva c’era da affrontare un’Inter capolista con sei punti di ritardo. Carniglia imposta la gara schierando Carpanesi terzino per ostacolare Bicicli, ma tutta la squadra, Schiaffino in testa, disputerà una gara sensazionale. L’Inter esercita una sterile supremazia territoriale, ma la Roma sfiora ripetutamente il vantaggio. Dopo due minuti, Orlando è falciato in area e Lo Bello fa finta di nulla. Al 22’ Lojacono, a Buffon battuto, vede respingere il suo

pallone sulla linea di porta da Picchi, che di testa salva i suoi. La ripresa presenta lo stesso spartito. Al 26’ Manfredini calcia una punizione di rara potenza verso la rete degli interisti. Lojacono viene colpito alla testa e involontariamente sventa la minaccia. Ma è al 32’ che la Roma va più vicino al gol del vantaggio. Orlando salta come birilli Masiero e Balleri, eppure davanti a Buffon, quasi rassegnato, sbaglia incredibilmente. A risolvere la gara pensa però un altro fuoriclasse di questa straordinaria Roma straboccante di talento ed estro. Mancano 9’ alla fine. L’azione nasce dai piedi di Carpanesi che serve Menichelli. Questi allunga il pallone a Manfredini che ha Balleri davanti. Con la coda dell’occhio Pedro vede che l’estremo nerazzurro si prepara a venirgli incontro, scatta sulla sinistra, entra in area di rigore, si arresta e con una finta si scrolla dalle spalle il marcatore e di piatto calcia verso la porta di Buffon in uscita. E qui fingiamo di non avere in mano una penna ma bensì una telecamera e ci spostiamo verso la porta romanista, dove Cudicini, per quanto si sforzi, a causa della nebbia non riesce a vedere la conclusione dell’azione. Vede, però, una piramide di giocatori in maglia giallorossa che si abbracciano. Se Cudicini sta appena realizzando quello che è successo, il radiocronista RAI Enrico Ameri ha capito tutto ed è ansioso di comunicarlo. Così

ansioso che, violando una liturgia rigorosissima, chiede d’interrompere la diretta organizzata sul “giro dei campi” e, dopo aver a lungo insistito in interfono, viene accontentato e ottiene la linea: «Scusate, interrompo da San Siro. La Roma è passata in vantaggio». Non era mai accaduto. Nasce così una formula, quella di Tutto il calcio minuto per minuto, che segnerà un’epoca indimenticabile (forse la più bella) del calcio italiano. Manfredini intanto fa quasi un giro di campo esultando con il pugno chiuso. Qualcuno si offende, ma lui risponderà asciutto: «Non c’è niente di offensivo. Si usa da noi in Argentina». L’unico a rimanere freddo, impassibile, è Schiaffino, che dirà semplicemente, in uno stile che sarebbe piaciuto molto a Liedholm: «Chi si abbandona alle gioie dopo il primo gol, difficilmente segna il secondo».

A gara conclusa, l’Inter si sposterà nella villa di Moratti a Imbersago per un mesto capodanno, nello spogliatoio della Roma, invece, impazza la festa. Anche Renato Rascel, che ha sofferto in tribuna, è entrato a festeggiare con la squadra. Fradicio dalla testa ai piedi, abbraccia Cudicini: è un momento bellissimo per un’intera generazione di romanisti. ■ (Tratto dalle “Cento partite che hanno fatto la storia dell’AS Roma di Tonino Cagnucci e Massimo Izzi).

Qui sopra, “Piedone” Manfredini spedisce dentro il pallone che vale la vittoria romanista a San Siro; in basso, Giacomo Losi, capitano di quella squadra

I ragazzi di Trigoria

in Roma-Udinese 9-0 nel campionato di Primavera 1; a destra il centrocampista Federico Coletta GETTY IMAGES

NEL POST-GARA Almaviva esulta: «Il 1º posto resta l’obiettivo»

SUCCESSO ROBOANTE 9 GOL CONTRO L’UDINESE

Al Tre Fontane Pareggiato il record giallorosso di vittoria con scarto più ampio

Roma 9

Udinese 0

Roma (4-3-2-1)

De Marzi; Sangaré, Seck (13’ st Cama), Nardin, Reale; Romano, Mannini (1’ st Zefi), Coletta; Della Rocca (1 st’ Marazzotti), Graziani (23’ st Sugamele); Almaviva (12’ st Bah)

N.e: Jovanovic, Kehayov, Terlizzi, Sugamele, Marchetti, Ceccarelli, Teixeira Falcetta

All: Falsini

Udinese (4-5-1)

Kristancig; Shpuza (1’ st Landolfo), Olivo (19’ st Vinciati), Dal Vi, Busolini; Conti, Lazzaro, Xhavara (19’ st Ovuso), El Bouradi (19’ st Cella), Marello; Bonin (30’ st Severino)

N.e: Mosca, Polvar, Del Pino, Cosentino

All: Bubnjic

Reti: 30’ pt Graziani (R), 35’, 37’, 42’ pt Almaviva (R), 7’ st Seck (R), 15’ st Bah (R), 16’ st (R) Romano, 20’ st Coletta (R), 22’ st Sangaré (R)

Arbitro: Dorillo di Torino

Note: Graziani (R), Seck (R)

Davide Fidanza davide.fidanza@ilromanista.eu

Vittoria roboante. Ieri mattina la Roma Primavera è scesa in campo al Tre Fontane contro l’Udinese per la trentaquattresima giornata di campionato, ottenendo il successo in seguito ad un sonoro 9 a 0 rifilato ai propri avversa-

ri. A segno Almaviva con una tripletta e poi gol di Capitan Graziani, Seck, Bah, Romano, Coletta e Sangaré. Con il 9-0 di ieri contro l’Udinese, la Roma primavera ha uguagliato il proprio record relativo alla vittoria con il maggiore numero di reti di scarto accaduto già 2 volte nel campionato 2011-12 contro il Crotone in casa e il Gubbio in trasferta sempre con il risultato di 9-0. In palio tuttavia, vi erano tre punti importantissimi nella corsa alle prime due posizioni che, come sappiamo, valgono l’accesso al playoff scudetto direttamente dalle semifinali. A quattro giornate dalla fine la classifica vede la Roma in testa con 73 punti, davanti all’Inter e al Sassuolo appaiate a quota

66. 7 punti di distacco quindi dal terzo posto, un margine non ancora aritmetico ma sicuramente rasserenante, che la squadra di Falsini dovrà essere brava a gesire fino alla fine della stagione regolare.

Partita a senso unico Fino al trentesimo minuto del primo tempo, almeno in termini di risultato, la partita era rimasta in equilibrio. Alla mezz’ora di gioco ci aveva pensato capitan Graziani a sbloccare l’incontro con un bel gol e poi, dopo appena 5 minuti, Almaviva aveva messo in ghiaccio la partita con la rete del raddoppio. Per valori in campo e per quello che si stava vedendo sul terreno di gioco, la vittoria giallorossa era un risultato ab -

Risultati

Empoli-Milan

bastanza scontato ma nessuno si sarebbe aspettato che la partita finisse addirittura con un sonoro 9-0. Per i friulani le 9 reti subite ieri hanno portato il computo totale di gol subiti in stagione addirittura a 103 in 34 partite, per una media di circa tre reti concesse per partita. Chiaramente i bianconeri si trovano all’ultimo posto in classifica e sono destinati con tutta probabilità ad una retrocessione alla fine del campionato. Per i giallorossi invece l’attacco ha raggiunto quota 81 centri stagionali, numero mostruosamente alto che testimonia il potenziale offensivo degli uomini di Falsini. Stamattina è in programma la ripresa degli allenamenti in vista del Genoa in trasferta sabato prossimo ■

Prossimo turno (da confermare)

Fiorentina-Monza 26/04 ore 11

Inter-Juventus 26/04 ore 13

Cremonese-Cesena 26/04 ore 15

Genoa-Roma 26/04 ore 15

Torino-Lecce 27/04 ore 10.45

Atalanta-Sampdoria 27/04 ore 11

Bologna-Empoli 27/04 ore 13

Sassuolo-Cagliari 27/04 ore 13

Udinese-Verona 27/04 ore 15

Lazio-Milan 28/04 ore 16

36’, 38’, 42’. Nel giro di sei minuti, Mattia Almaviva è diventato il protagonista assoluto di Roma-Udinese. Una tripletta, quella nella 34ª giornata del Campionato Primavera, a coronare un momento di forma. Arrivato dopo l’infortunio di Misitano e le chance date da Falsini. «Siamo stati bravi a segnare subito», ha detto il numero 21 ai canali del club. «Piano piano abbiamo allargato il margine di gol. Ora dobbiamo prepararci bene per la fase finale. Ci sono ancora quattro partite da giocare per noi». Quattro gare con un più sette da sfruttare. Alla prossima ci sarà il Genoa; poi toccherà all’Inter seconda. Le intenzioni sono chiare: «Chiudere al primo posto è sempre stato un nostro obiettivo da inizio stagione. Adesso manca un piccolo tassello. Da domani dobbiamo essere pronti per la trasferta di Genova, che è

DA FALSO NOVE MI TROVO BENE, CERCO SEMPRE DI ESSERE D’AIUTO ALLA SQUADRA. L’ASSENZA DI MISITANO È PESANTE

sempre tosta». Lo è anche la nuova dimensione in cui Almaviva si è calato da quando il “nove” titolare ha dovuto operarsi al metatarso: «Mi trovo bene come falso nueve, come attaccante. Io cerco di essere sempre a disposizione della squadra e di dare una mano, ovunque il mister mi metta. Sono contento dei gol e della vittoria. L’assenza di Giulio è pesante, era un giocatore fondamentale e dà una mano a noi più piccoli nei punti in cui dobbiamo migliorare. Io e Mattia (Della Rocca, ndr) stiamo giocando tanto e stiamo facendo bene, per adesso». Due dei giovanotti de ‘sta Roma bella. Valorizzazione e risposte sul campo da gioco. Le speranze di rivalsa, in vista dei playoff, restano accese. ■ SC

A sinistra, Almaviva esulta dopo un gol segnato
Mattia Almaviva, 19 anni. Nel 2017 ricevette la fascia da Capitano all’addio di Totti GETTY

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