Tocca a te A Glasgow non solo due reti, ma una prestazione che fa ben sperare: Ferguson ha meno di un mese per blindare il suo futuro a Roma. Intanto Gasperini attende rinforzi, Massara si è spostato a Londra per trattare Zirkzee. Il domani di Evan si chiama Como
EVANTI TUTTA
NDICKA
campo Gasp punta a schierare il
FUTURO DA SCRIVERE
FERGUSON C’È DUE SQUILLI PER RESTARE
La punta A Glasgow segnali di risveglio per l’irlandese
Gasp e Mancini lo elogiano, ma il mercato ora incombe
Andrea Di Carlo andrea.dicarlo@ilromanista.eu
Sarà stata la pioggerella molto “british”, i richiami biancoverdi sulla maglia degli scozzesi a ricordargli l’Irlanda o forse l’intensità della sfida in pieno stile Premier League, sta di fatto che Evan Ferguson, per più di un’ora di gioco al Celtic Park, si è pienamente risentito nella sua comfort zone calcistica. Brighton non era affatto vicina, così come le coste di Bettystown dov’è nato, eppure Evan ha corso, lottato, aiutato la squadra ma soprattutto segnato due gol da centravanti puro. Nella notte di Glasgow ha in sintesi messo in mostra tutto il suo talento, quell’enorme potenziale sul quale la Roma aveva scommesso in estate senza particolari dubbi, ma che finora si era visto solo a sprazzi. La doppietta contro il Celtic si
FINORA L’EX BRIGHTON HA SIGLATO SOLO 3 RETI E UN ASSIST IN 14 GARE IN MAGLIA ROMA
lega alla rete siglata nella trasferta di Cremona allo Zini (oltre all’assist per Soulé a Pisa): tre sigilli in 14 presenze totali, di certo non un bottino travolgente per questa prima parte di stagione. Ma nella notte di Glasgow sono arrivati segnali che vanno ben oltre i due gol segnati: atteggiamento, condizione, efficacia tecnica e quella grinta che Gasperini gli aveva chiesto di tirare fuori. Una prestazione sottolineata anche da chi di grinta e personalità se ne intende, Gianluca Mancini: «L’ho visto lottare e darsi da fare come non mai». Evan c’è, o quanto meno vuole esserci, seppur in ritardo sulla tabella di marcia, iniziando quindi a dare le risposte che la Roma stava cercando da mesi. Ma il tempo è tiranno e la memoria è cortissima, Glasgow è già un ricordo e ora è chiamato non solo a confermare quanto di buono ha fatto vedere ma soprattutto a ripetersi. Como, Juventus, Genoa, Atalanta
MASSARA AL LAVORO PER ZIRKZEE: IL DIESSE È A LONDRA PROPRIO PER TRATTARE L’OLANDESE CON LO UTD
e Lecce: in 22 giorni Ferguson ha l’opportunità di riscrivere il proprio destino. Giocando (lo farà da titolare col Como) e segnando oppure salutando, per liberare lo spazio per l’arrivo di un altro attaccante. Il tecnico del Brighton, Fabian Hurzeler, non ha chiuso affatto alla possibilità di riaccoglierlo in Inghilterra già a gennaio ma dall’entourage del calciatore emerge ancora la forte speranza e la ferma volontà di rimanere in giallorosso per giocarsi il posto (l’agente del
calciatore, tra l’altro, sui propri social ha voluto anche sottolineare il trattamento riservato al giocatore da alcuni media irlandesi). Ma molto dipenderà anche dalle preferenze di Gasperini e dalle scelte di Massara: il mercato è dietro l’angolo e sono queste le giornate decisive per andare a definire le operazioni già in piedi. Come quella che porta a Joshua Zirkzee: Massara è volato a Londra per muovere altri passi importanti nella trattativa, che è entrata nella fase
Qui a destra Ferguson che esulta dopo la seconda rete siglata al Celtic; nell’altra pagina, il ds giallorosso Ricky Massara GETTY
calda con il Manchester Utd. Il ds si è deciso a regalare a Gasperini l’attaccante olandese. Innesto che potrebbe portare qualcuno a sentirsi di troppo. E se alla fine non fosse Ferguson? Se in un mese riuscisse a convincere tutti a suon di gol?
Il calcio è strano, destini che sembravano segnati hanno poi conosciuto svolte inattese e sorprendenti. Gasperini attende conferme dal campo, già col Como, poi si valuterà. Per ora è davvero tutto nei piedi di Evan. ■
STADIO OLIMPICO
Per due giorni, lo speciale tram giallorosso ha attraversato la Capitale portando a bordo decine di tifosi, oltre alle leggende che si sono riunite al suo interno lo scorso 10 dicembre. Un’iniziativa per celebrare il legame tra la città e il Natale
NUOVO SPONSOR
Presentazione alle 13.30 a Trigoria
Oggi veranno illustrati tutti i dettagli della nuova partnership che vedrà coinvolto il club giallorosso. In sala stampa, all’interno del Fulvio
Bernardini di Trigoria, ci sarà Michael Gandler, ovvero lo Chief Business Officer, che risponderà alle domande dei giornalisti presenti
QUI TRIGORIA
C’è speranza per Ndicka Rensch può fare il bis
Dal campo Niente da fare, invece, per El Aynaoui che va in Marocco
Simone Valdarchi simone.valdarchi@ilromanista.eu
DDopo i due passi falsi contro Napoli e Cagliari la Roma è pronta a rialzare la testa in campionato e avrà bisogno del supporto e della spinta dell’Olimpico per i prossimi impegni. Lunedì sera sarà il turno del Como, appuntamento fissato alle ore 20.45 e i tifosi della Roma sono pronti ad infuocare l’ambiente per aiutare la squadra a conquistare i 3 punti. L’Olimpico è pronto a vestirsi a festa e per l’appuntamento contro la squadra di Fabregas è stata già raggiunta quota 60mila spettatori, con il sold out che è veramente ad un passo.
Dopo il Como sarà il turno di volare a Torino per affrontare la Juventus e successivamente, precisamente il 29 dicembre alle ore 20.45, i giallorossi affronteranno il Genoa, una gara speciale visto il ritorno all’Olimpico di Daniele De Rossi, attuale allenatore dei rossoblù.
Anche per la sfida contro il Grifone l’Olimpico ha già quasi fatto registrare il tutto esaurito. Anche in questo caso la quota ha raggiunto quasi i 60mila biglietti venduti.
A gennaio entrerà nel vivo anche il terzo percorso di questa stagione: quello della Coppa Italia. La Roma giocherà gli ottavi di finale e l’obiettivo è quello di arrivare in fondo alla competizione. Alla ripresa della Coppa Italia i giallorossi si troveranno di fron-
DA IERI È STATA APERTA
LA VENDITA LIBERA
PER GLI OTTAVI DI COPPA
ITALIA DEL 13 GENNAIO
CONTRO I GRANATA
te il Torino, con la sfida contro i granata che andrà in scena il 13 gennaio.
Dalla giornata di ieri è stata aperta la vendita libera dei biglietti e in poche ore è stata quasi raggiunta quota 50mila spettatori. Anche in questo caso molto probabilmente l’Olimpico farà registrare il tutto esaurito, ormai un dato che non fa più notizia. I tifosi giallorossi continuano a rispondere presente a ogni appuntamento della Roma e all’Olimpico di certo il supporto alla squadra non mancherà mai. ■
al Celtic al Como, l’iniziale è la stessa, la Roma pure. O almeno questa è la speranza nella mente di Gian Piero Gasperini visto che in Scozia, giovedì sera, si è vista se non la miglior versione della sua squadra qualcosa di molto vicino. E servirà una prova simile lunedì sera, all’Olimpico, per quello che, a tutti gli effetti, va considerato come uno scontro diretto per l’Europa. Un impegno che Gasp ha iniziato a preparare, insieme alla sua squadra, ieri pomeriggio, dopo aver passato la notte a Glasgow. Con l’infermeria ormai vuota, l’ultimo a tornare tra i convocati sarà Dovbyk, che ormai da giorni si allena con il resto dei compagni. Gasperini, però, nonostante questo non potrà contare sul gruppo al completo, complice la squalifica di un turno a Celik (espulso a Cagliari domenica scorsa) e non solo. Manca ancora l’ufficialità, colpa dei ritardi nelle risposte delle federazioni africane, ma con ogni probabilità El Aynaoui dovrà lasciare la Capitale, per rispondere alla chiamata del suo Marocco, già nella giornata di lunedì, non potendo quindi scendere in campo contro il Como. Questo perché la nazionale di Neil non solo ospiterà l’edizione della Coppa d’Africa, ma giocherà anche la gara inaugurale, il prossimo 21 dicembre. Au-
mentano, invece, le speranze di poter usufruire di Ndicka anche contro la squadra di Fabregas. La Costa d’Avorio, di cui Evan è un pilastro ormai da anni, sarà impegnata infatti soltanto alla vigilia di Natale, nel match contro il Mozambico. La conferma di questi scenari, comunque, dovrebbe arrivare nelle prossime ore. Se da Cagliari a Glasgow i cambi nell’undici iniziale sono stati cinque, la sensazione è che Gasperini, che oggi guiderà l’unico vero allenamento inserito tra lo scarico di ieri e la rifinitura di domani, possa replicare. Senza Celik, è pronto a tornare, dopo due gare saltate, Wesley. Resta da capire su quale fascia il brasiliano sarà impiegato, con Rensch che, dopo la buona prova offerta in Scozia, spera di strappare la conferma dal 1’. La difesa davanti a Svilar, almeno fino a quando Ndicka è a Roma, non si tocca, mentre in mediana tornerà la coppia titolare Cristante-Koné. In avanti, Soulé è l’inamovibile. A Matias si aggiungerà Pellegrini, tenuto inizialmente a riposo col Celtic, e Ferguson. L’irlandese, dopo la doppietta, va alla ricerca di conferme preziose. ■
CON CELIK SQUALIFICATO, L’ESTERNO OLANDESE SPERA NELLA CONFERMA, CON WESLEY A SINISTRA. TORNA LA SOLITA MEDIANA
Evan Ndicka, 26 anni, in azione durante la sfida di Europa League in casa
conferma di Glasgow Il primo tempo di giovedì è la miglior dimostrazione che la Roma ha una sola anima: quella predatrice e aggressiva vista col Celtic
Daniele Lo Monaco
daniele.lomonaco@ilromanista.eu
Da oggi c’è un nuovo riferimento finalmente tutto romanista se vogliamo analizzare gli aspetti migliori del calcio di Gasperini. Finora per fissare certi parametri siamo stati spesso costretti a tornare indietro a rivedere le migliori partite dell’Atalanta, ma la trasferta di Glasgow, per la gara con il Celtic di giovedì sera, ha ridefinito la questione, portando finalmente un esempio assoluto legato alle partite della Roma. Il primo tempo del Celtic Park, al netto della follia interpretativa dell’arbitro sull’episodio che in qualche modo avrebbe anche potuto cambiare una piega della partita, è stato infatti praticamente perfetto. La fase di possesso e quella di non possesso sono diventate un’unica cosa come vorrebbe sempre Gasperini e come però è raro che accada e come di sicuro non era mai accaduto finora. Di partite belle la Roma ne aveva giocate e di risultati importanti ne sono già arrivati, e persino da certe sconfitte (per esempio quella di Milano col Milan) era arrivate conferme positive importanti. Ma mai, fino ad oggi, si era raggiunta la perfezione vista al Celtic Park. Analizzando la partita, infatti, si possono (ri)apprezzare tutti i dettagli ben riusciti che hanno contribuito a costruire una prestazione top terminata 0-3, contro una squadra che non è certo dimessa come il risultato potrebbe far credere. Basti pensare che di sicuro la Roma ha affrontato squadre meno forti e con risultati ugualmente apprezzabili, ad esempio poco più di un mese prima sempre a Glasgow con i Rangers, rivali cittadini assai meno dotati dei biancoverdi di Nancy.
Una vita all’opposizione Cominciamo col dire che ogni buona costruzione di una prestazione nelle squadre di Gasperini nasce intanto dalla migliore opposizione agli avversari. Anche stavolta il dispositivo tattico prescelto (343) ha aiutato i giocatori della Roma a percorrere in marcatura meno distanze possibili grazie all’accoppiamento sostanzialmente a specchio di ogni marcatura individuale, con i tre attaccanti sui tre difensori, i quattro centrocampisti sui dirimpettai di metà campo e ovviamente i tre difensori sui tre attaccanti. Con la brillantezza fisica e la preparazione mentale dimostrate dai giocatori, le pressioni individuali efficaci hanno consentito di recuperare un numero altissimo di palloni sin dalla prima impostazione di gioco avversaria col duplice risultato di seminare dubbi nel loro faticoso compito di organizzazione della manovra (va considerato che Nancy era alla seconda partita con la sua squadra) e il vantaggio di poter organizzare una fase di transizione - molto spesso nello spazio tra la metà campo e la trequarti – con gli avversari in affanno e con la possibilità, dunque, sempre concreta di andare in porta con un paio di passaggi ben indiriz-
LE AZIONI PIÙ PERICOLOSE
SONO IN TRANSIZIONE. MENTRE PER COSTRUIRE IL RITMO LO DANNO GLI AVVERSARI
zati. E quando poi da dietro i difensori del Celtic cercavano di arrivare con attacco diretto sui compagni più offensivi, le scelte di Mancini, Ndicka ed Hermoso in anticipo erano perfette per tempismo e precisione.
Svuotare per riempire
Le azioni offensive della Roma, dunque, si sono sviluppate quasi tutte in transizione aumentando a dismisura il numero dei palloni promettenti giocabili nella metà campo avversaria, senza bisogno di dover cercare spazi di manovra nella costruzione dal basso. Quelle rare volte in cui la Roma ha cominciato a giocare dal portiere, lo smarrimento degli avversari, non così abituati alle pressioni offensive, ha consentito ai giallorossi di trovare il ritmo di gioco proprio sfruttando le incertezze e i ritardi nelle marcature altrui, con la perfetta applicazione delle rotazioni dei centrocampisti ad aprirsi in impostazione per svuotare il centrocampo con quella circolazione e la trasmissione esterno su esterno che a volte può apparire sterile e invece diventa preziosissima quando all’improvviso si trovano tracce interne, occupate all’improvviso magari dagli attaccanti che vengono incontro al compagno in diagonale. E nel movimento apparentemente opposto rispetto alla marea (la squadra che si apre piano piano sulla destra, per esempio, e Soulé che novello Mosé taglia il mare in due riportando dentro il campo il pallone per i nuovi tagli da assecondare), all’improvviso si trovano quegli spazi che all’inizio
Nelle grafiche le posizioni medie dei giocatori titolari della Roma (sopra) e di quelli che hanno finito la partita (sotto) nella fase di possesso palla: come rende plasticamente l’immagine, la squadra giallorossa ha tenuto il baricentro decisamente alto anche se poi il risultato ha indotto la squadra nel secondo tempo a comportarsi in maniera diversa, quando gli scozzesi hanno provato a spingere e i romanisti sono rimasti più cauti. In particolare, si può notare la posizione più difensiva di Pellegrini (7, che con l’ingresso di Angeliño, 3, è diventato anche mediano) e di Ziolkowski (24), una sorta di libero aggiunto, messo in campo solo per chiudere con energia (sin troppa) ogni varco aperto
dell’azione non si vedevano. Svuota per riempire: eccolo il concetto chiave della fase di possesso di Gasperini, con gli avversari a rincorrere senza mai trovare il tempo e lo spazio giusto per rimediare. E paradossalmente è proprio il ritardo di chi rincorre a dare il ritmo a chi imposta: faccio la giocata nel tempo che mi resta prima che tu chiuda lo spazio (in ritardo), e più vado veloce, più pulita tecnicamente potrà essere la mia giocata. Ecco perché il Gasp si arrabbia così tanto quando la trasmissione del pallone è più lenta o magari non così precisa: perché sa che non si è semplicemente sbagliato un passaggio, ma si è impedito ad un’azione studiata in allenamento e trasferita sul campo di concretizzarsi a causa non del pensiero o dello studio carenti, ma dall’approssimazione dell’attore di quel momento. Basta un meccanismo ritardato per far inceppare il motore.
I guai in transizione negativa E lì infatti arrivano i guai. E non è infrequente vedere gli avversari a tu per tu con Svilar quando si è sbagliato un passaggio e si è conseguentemente in ritardo per rimediare ad una marcatura magari abbandonata per un momento. È un po’ il difetto congenito del gioco di Gasperini, forse la principale controindicazione utilizzata da chi sostiene che a correre questi rischi si finisce fatalmente con il perdere immeritatamente troppe partite. Il calcio non è il basket dove la produzione offensiva ha una diretta influenza sul risultato. Nel calcio il numero di azioni offensive non conta perché la segnatura di un gol può essere casuale, ma il peso sul risultato è decisivo. Gasp però se ne infischia e resta convinto – e in qualche modo il suo curriculum lo conferma – che alzando il livello tecnico della squadra il suo vestito tattico sarà sempre più rifinito nei dettagli e i margini di rischio si ridurranno notevolmente.
Essere pressanti o non essere Che cosa è successo poi nella ripresa, quando il Celtic ha aumentato la spinta offensiva trovando quei varchi che nel primo tempo non gli erano stati concessi? Facile: la Roma ha ridotto in maniera evidente la sua capacità di pressione, in qualche modo entrando in una modalità più di gestione che di proposizione e questo all’improvviso l’ha resa una squadra vulnerabile. Ecco perché davvero Gasp non fa troppa differenza tra chi va in panchina e chi invece viene chiamato a cominciare una gara dall’inizio. A Glasgow l’innesto a metà secondo tempo di Bailey, Pellegrini e Dybala ha consentito alla squadra di mantenere comunque alta l’intensità, riequilibrando all’improvviso l’inerzia che si stava pericolosamente spostando dalla parte del Celtic. E Gasp ha risparmiato l’ingresso a Cristante, Koné e Wesley, tenendoseli freschi per il Como. La lezione però è arrivata: questa Roma o fa le pressioni estreme e applicate con tutti i suoi uomini oppure semplicemente non è. Perché diventa proprio un’altra squadra. ■
La didattica del due contro uno alla base del raddoppio della Roma 1 In questo caso, dopo l’impostazione di Mancini, è Soulé a smarcarsi dal suo avversario e a condurre il pallone mentre Celik va in sovrapposizione esterna 2 In questi casi qualche giocatore commette l’errore di accentrarsi, invece la cosa più produttiva da fare è correre dritto verso il proprio marcatore e costringerlo a fare una scelta: come si vede, in questo punto il difensore segue Soulé e lui giustamente può servire Celik
1 2 5 6 3 4 7 8
purtroppo tenendo un piede in fuorigioco 6 Nel proseguimento il giamaicano serve con il velluto un ottimo assist per Mancini, bravissimo a sua volta a correre in sovrapposizione
3 Se vogliamo trovare un difetto nell’azione all’eroe della serata, Evan Ferguson, è quello (anche in questa
linea” mentre il povero Scales lo perde completamente di vista. Per Celik in questo caso
compito è piuttosto facile 4 Da qui è tutto scontato, a Evan non resta che battere Schmeichel a porta praticamente vuota
Roma (3-4-2-1) Zelezny; Nardin, Seck, Terlizzi (16’ st Mirra); Sangaré, Romano, Bah (35’ st Maccaroni), Litti; Di Nunzio, Della Rocca (26’ st Almaviva); Arena (35’ st Morucci)
N.e.: Stomeo, Marchetti, Cama, Panico, Lulli, Paratici, Forte Allenatore: Guidi
Lazio (3-5-2) Pannozzo; Ciucci (18’ st Muñoz), Bordon, Bordoni; Ferrari, Baldi, Pinelli (18’ st Calvani), Farcomeni (39’ st Pernaselci), Cuzzarella; Saná Fernandes (39’ st Montano), Serra (36’ st Sulejmani)
Allenatore: Punzi (squalificato, presente Scalisi in panchina)
Reti: 35’ pt Litti (R), 23’ st aut. Sangaré (L), 46’ st Bordon (L)
Arbitro: Silvestri della sezione di Roma 1
Note: Ammoniti: Romano (R), Muñoz (L), Almaviva (R), Montano (L). Espulsi: Scalisi per proteste; Nardin per aver reagito alle provocazioni avversarie al termine della partita. Recupero: 0’ e 10’
Sergio Carloni sergio.carloni@ilromanista.eu
La Roma Primavera non vince più. Anche nel derby arriva uno scivolone. Succede dopo 65 minuti di valore, prima che Sangaré spedisca la palla nella sua porta, che Bordon sigli l’1-2 nel recupero e
che gli avversari contribuiscano nel rendere incandescente la sfida, lanciando palloni in campo. Proprio quando la Roma può avvicinarsi al pari. Allo Stadio Tre Fontane i ragazzi di Guidi trovano il 2º ko consecutivo. La 5ª gara di fila senza gioire. Prima alzando la testa. Poi arrendendosi di fronte agli ennesimi episodi. Di campo e comportamentali. Due fasi si danno il cambio. La prima vede una squadra lucida. Consistente. Non nelle occasioni. Bensì, nel gioco. Nonostante qualche pericolo (non imponente) dalle parti di Zelezny. Però, sin dai primi minuti il 3-4-2-1 scelto da Guidi sa prendere le dovute misure nello sviluppo dell’azione. Modellandosi. Si passa a un 3-5-2, con Di Nunzio più basso, quando ce n’è bisogno: un raccordo di ri-
lievo in costruzione. Ma sono le palle inattive a portare i primi pericoli: Terlizzi al 6’, Romano al 15’ direttamente da punizione. I rischi, invece, arrivano nella riconquista. Quando c’è da occupare spazi lasciati liberi dal pressing. E così, al 21’ c’è la prima parata di Zelezny, su Serra, servito in profondità da Saná Fernandes. Un’occasione che lascia spazio a un momento di stallo della partita, tra tensioni (lievi) e falli (tanti). E al gol della Roma. Di Litti, per l’esattezza: arriva al 35’, quando un recupero del pallone porta alla conclusione dalla distanza di Arena, alla parata di Pannozzo e al tap-in del numero 3. Palla in rete, esultanza, abbraccio collettivo. Ma alla ripresa l’estasi lascia spazio a una gara spezzettata. Su cui pesano contrasti e duelli. Oltre
15ª giornata
Prossimo
agli errori. I biancocelesti ci provano in contropiede. I giallorossi cercano equilibrio. Poi arriva l’11, che porta la firma di Sangaré. Uno sfortunato autogol, al 68’, compromette la fin lì buona prestazione: cross dalla destra, uscita a vuoto di Zelezny, tocco fortuito del 66 in porta. Poi poche occasioni. La più ghiotta arriva al 78’ dal piede di Bah, dopo il cross dalla sinistra di Cama. Tiro al volo, rasoiata al palo. Fuori. Le pause sono tante. Cambi, giocatori a terra. E nel recupero, al 91’, un’altra carambola in area porta alla rete del sorpasso avversario. La firma Bordon, da due passi, con un altro errore del portiere romanista. Da lì, nervi tesi e miracoli. Le panchine sono protagoniste di un acceso alterco, per cui Almaviva e Montano ricevono un giallo, mentre
Scalisi viene espulso; dopodiché, i giocatori laziali lanciano un pallone in campo. Proprio quando la squadra si avvicina alla porta. A queste condizioni, c’è da fermare il gioco. Parapiglia tra le panchine. Un altro. L’intensità cresce. E alla ripresa, al 98’, Morucci sfiora il 2-2. Sfiora. Perché il miracolo di Pannozzo sulla zuccata tiene in vita gli avversari. Quindi, raffica di corner. Zelezny sale, Romano ci prova al volo, trovando una deviazione. Poi non c’è più tempo. I 90’ del venerdì sera si chiudono con zero punti e un rosso a Nardin, corso a rispondere alle provocazioni degli avversari in festa. Non la miglior conclusione. E martedì si torna in campo, contro il Monza. Urge una presa di coscienza rapida, per riassestare il mare in tempesta. ■
Qui sopra Buba Sangaré durante una fase di gioco con un giocatore della Lazio; in basso a destra Antonio Arena mentre rincorre un avversario GETTY IMAGES
Il resto del mondo
SERIE A FEMMINILE
CERCASI RISPOSTE IN CASA TERNANA
Alle 18 Roma in campo a Narni contro l’ultima in classifica
Come successo praticamente sempre in questa stagione, dopo una notte di Champions la Roma è chiamata a rialzarsi in campionato. Oggi le giallorosse, nel tentativo di archiviare lo 0-6 incassato a Londra dal Chelsea, scendono in campo alle 18 a Narni in casa della Ternana ultima in classifica. C’è da continuare un percorso che almeno in terra nazionale è virtuoso e finora vale la vetta del campionato con 4 punti sul Como ora prima inseguitrice (ma occhio anche a Fiorentina, in campo proprio a Como alle 12.30, e Juventus a -5). Si tratta di un compito sulla carta tutt’altro che complesso, visto il netto dislivello tecnico che separa la squadra di Rossettini da quella di Cincotta, che ha vinto una sola sfida in casa del Sassuolo lo scorso 15 no-
COMO
vembre. La Roma raggiungerà Narni in mattinata, quando saranno rese note anche le convocate, ma non c’è da aspettarsi sorprese: indisponibili van Diemen, Haavi e Veje, con le altre pronte a scendere in campo. Viste le leggere rotazioni applicate nella sciagurata notte londinese, l’11 romanista dovrebbe essere simile alla formazione “tipo”: un 4-3-3 con Baldi o Lukasova a giocarsi il posto tra i pali dopo la buona prova della ceca in Europa; in difesa ai fianchi di Oladipo e Valdezate andranno Di Guglielmo (attenzionata da due club americani sul mercato) e Thøgers-
GARA IN TV SU DAZN. ROSSETTINI: «VIETATO PENSARE CHE SIA GIÀ VINTA IN PARTENZA. NON SARÀ UNA SFIDA FACILE»
en; il centrocampo sarà quello rodato con Rieke da vertice basso (90’ in panchina a Londra), Giugliano a destra e Greggi da mezzala sinistra; in attacco Viens da centravanti (anche lei risparmiata in Champions), Corelli a destra e Pilgrim a sinistra. «L’unica grande insidia è pensare a una sfida già decisa prima di giocarla - ha avvisato il tecnico Rossettini alla vigilia parlando ai canali del club - avremo davanti una squadra che deve fare punti per salvarsi e non sarà facile. Mi aspetto un atteggiamento umile e determinato a indirizzare la partita sin dall’inizio». Ternana-Roma, visibile in diretta su Dazn, sarà anche un modo per rifarsi, per quanto possibile, dell’ennesima debacle europea: «Guardo molto al nostro recupero di energie - ha chiuso l’allenatore - ma anche alla voglia di rivalsa, visto che possiamo giocare dopo così pochi giorni e continuare il percorso virtuoso fin qui fatto in campionato» ■
Alle 15 parla Fabregas. C’è Douvikas dal 1’
Prosegue la preparazione del Como in vista della sfida di lunedì alle 20.45 allo stadio Olimpico. Non ci sarà Morata, che ha riportato riportato una lesione di alto grado del muscolo adduttore lungo della coscia sinistra. Out anche Goldaniga, che sta recuperando dall’infortunio al tallone. Out anche Dossena, fuori dallo scorso marzo a causa della rottura del crociato ma che dovrebbe tornare a breve a disposizione. Non ci sarà neanche Perrone, che era diffidato ed è stato ammonito nell’ultima gara persa 4-0 contro l’Inter. Dovrebbe esserci Sergi Roberto, fuori dallo scorso settem-
bre a causa di uno stiramento alla coscia. Nel frattempo, il tecnico ha accolto Tornqvist, portiere acquistato in estate dal Mjällby e che sarebbe dovuto rimanere in Svezia fino a gennaio, ma che ha già raggiunto i compagni. Tuttavia, potrà essere utilizzato dal prossimo mese. Lunedì pronto un 4-2-3-1 per gli uomini di Fabregas, con Butez tra i pali, Smolcic, Ramon, Kempf e Valle a comporre la linea difensiva. In mediana scaldano i motori Caqueret e Da Cunha, con Rodriguez, Nico Paz, e Diao sulla trequarti alle spalle di Douvikas. Alle 15 il tecnico del Como parlerà in conferenza stampa, analizzando le insidie che nasconde la sfida contro i giallorossi, dove i lariani andranno a caccia dei tre punti per riscattare la sconfitta contro l’Inter. ■ AM
Giada Greggi e l’ex romanista Paloma Lazaro in campo durante Ternana-Roma di Women’s Cup dello scorso 22 agosto terminata 2-4 GETTY IMAGES
Cesc Fabregas, allenatore del Como GETTY
Lo scatto ripubblicato ieri nelle stories Instagram da Wesley, in cui il terzino brasiliano è stato immortalato mentre svolgeva alcuni esercizi durante un allenamento in palestra
Lo scatto condiviso ieri su Instagram dalla Roma per celebrare Rui Patricio, che si è ritirato dal calcio giocato all’età di 37 anni. L’ex portiere ha vestito la maglia giallorossa dal 2021 al 2024
La foto condivisa ieri su Instagram sull’account dell’osteopata