Iconemi2017 EVENTI: LA CITTÀ NELLA DIMENSIONE DEL TRANSITORIO

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GRANDI EVENTI: EFFETTI E RICADUTE, PRIMA, DURANTE E DOPO

razione che porterà la critica teatrale e definire il fenomeno con il termine di Romagna felix. È interessante registrare il fatto che sono proprio tre di queste compagnie, in uno sforzo comune, a risollevare le sorti del Festival in quello che è stato forse il suo momento storico più cupo. 5. Azdora e il coinvolgimento della comunità Il Festival di Santarcangelo, ben prima che la definizione diventasse di moda, si è sempre occupato di progetti che prevedono pratiche di audience engagement. Un festival realizzato all’interno di spazi pubblici e con un occhio di riguardo a progetti speciali e spettacoli fuori formato ha naturalmente coinvolto cittadini e attori non professionisti all’interno delle produzioni stesse degli artisti. Stando solo agli ultimi anni ricordiamo i fulgidi esempi di: Eresia della Felicità della Non-scuola del Teatro delle Albe, Enimirc di Fagarazzi e Zuffellato, Domini Públic del catalano Roger Bernat, Stanze di Virgilio Sieni, Ads del newyorkese Richard Maxwell, Corbeaux della coreografa marocchina Bouchra Ouizguen, fino al progetto denominato Azdora del regista svedese Markus Öhrn. Markus Öhrn arriva a Santarcangelo nell’inverno 2015 per una residenza artistica, il progetto non ha contorni precisi se non l’idea che dopo un ciclo di tre opere dedicate alla famiglia patriarcale il lavoro possa essere dedicato alla nonna. Quando nella sua ricerca incappa nella figura dell’azdora, definizione che in lingua romagnola indica la reggitrice della casa nelle grandi famiglie contadine, di solito la moglie dell’azdor, del capo famiglia, Öhrn decide di realizzare un progetto che coinvolgerà inizialmente una trentina di donne over 50, residenti in zona. Nel corso dell’edizione 2015 del Festival, il progetto Azdora organizza un spazio, il Club Azdora, in cui vanno in scena ogni sera, per dieci sere, una serie di rituali di liberazione. Durante i ritual le signore, truccate con il tipico cerone bianco e nero dei musicisti black metal, lasciano la cura della famiglia per dedicarsi alla distruzione di auto, lavatrici, apparecchi deambulatori, per suonare chitarre elettriche, frustare attori, tatuare spettatori. Nel 2016 il progetto prosegue con la realizzazione di un disco e, in occasione del festival, con un concerto black metal ad opera delle azdore che si svolge in una location segreta a cui accedono 300 spettatori bendati, trasportati con sei autobus al luogo della performance. Nel frattempo le azdore cominciano a esibirsi anche al di fuori del Festival di Santarcangelo, un rituale viene realizzato per il Festival Live Arts We-

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ek di Bologna, partecipano come band a un festival musicale a Ravenna e vengono invitate a esibirsi alla Biennale di Wiesbaden e al Festival di Hannover. In occasione dell’edizione 2017 di Santarcangelo Festival, le azdore, ormai indipendenti da Markus Öhrn, ideano, organizzano e gestiscono un B&B per artisti. Un progetto artistico quello di “Azdora”, che grazie anche alla sua lunga vita ha fatto di queste donne delle vere e proprie ambasciatrici del festival all’interno della comunità santarcangiolese. 6. P.S. - Presente Sostenibile Consapevoli dell’impatto che una manifestazione come Santarcangelo Festival ha sul territorio che lo ospita, a partire dall’edizione 2013 il Festival avvia un progetto denominato P.S. - Presente Sostenibile che operando su energia, rifiuti, mobilità e acquisti consapevoli, mira a minimizzarne l’impatto ambientale. Sul fronte energetico il progetto si concretizza orientandosi verso fonti rinnovabili, sia nella scelta dei fornitori energetici, sia installando un’unità mobile fotovoltaica in occasione della manifestazione. Sul fronte dei rifiuti sviluppa un progetto dal titolo Facciamo acqua da tutte le parti, mirante a sostenere l’utilizzo dell’acqua di rete, ad abolire l’uso delle bottigliette di plastica presso gli spazi gestiti dal Festival (Centrofestival e Dopofestival), nonché a installare una casa dell’acqua nella piazza principale di Santarcangelo. Sempre sul fronte dell’abbattimento dei rifiuti, gli spazi del Festival sono apparecchiati esclusivamente di stoviglie lavabili e bicchieri riutilizzabili. Sul fronte della mobilità si dà vita a un progetto denominato Biciclo, che si sviluppa attraverso il recupero di biciclette vecchie e inservibili donate dai privati che vengono restaurate, riverniciate, e messe a disposizione del personale del Festival durante la manifestazione. In inverno, una parte di queste biciclette sono poi utilizzate dall’amministrazione e messe a disposizione dei turisti in un’attività di bike sharing. Sempre sul fronte della mobilità si opera incentivando le pratiche di car pooling per fare incontrare domanda e offerta di passaggi nei viaggi di spostamento “per” e “da” Santarcangelo. Infine, sul fronte degli acquisti consapevoli, il Festival comincia a produrre tutti i suoi materiali promozionali su carta Fsc e compiendo una serie di acquisti, legati al funzionamento della macchina organizzativa, con una particolare attenzione all’impatto ambientale da parte dei fornitori. Tutti questi progetti vengono realizzati in stretta collaborazione con diverse aziende del territorio impegnate sul fronte della green economy.


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