Giovani tristi/Incursioni nel grottesco

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le seghe. Due autisti di ambulanze si sfidano a una gara di velocità lungo la superstrada (con le sirene spiegate). Vestito bene, raccoglie una merda di cane commentando sdegnato il comportamento dei padroni e poi si sbafa di nascosto la leccornia. Lo stesso individuo: noleggia una camera in un albergo modesto e fa festa: si traveste, si ubriaca, fa carnevalate e devasta la stanza (da solo). Riempie il Liquidator con Flow, potentissimo acido per sturare il lavandino. È laureato, non trova lavoro, è grasso ed ha una corta barba nera: si traveste da pennuto e va nella piazza principale della sua città fingendo di svolazzare tra la gente per protestare contro la sua condizione. È disadattato, gli è morta la madre, si lava il cazzo, le palle e il buco del culo con detersivi per il bucato (a volte pretratta con l’ammorbidente): non sa come si fa, nessuno glielo ha mai spiegato. È un giovane solitario e vagabondo che può vivere modestamente senza lavorare grazie a una piccola rendita: per avere un contatto umano quando giunge in una nuova città si appoggia a una minoranza religiosa (tipo neocatecumenali o testimoni di Geova), studiandone preventivamente la liturgia (lo fa in modo seriale, variando le confessioni). Mangia a pranzo e a cena al ristorante – per lui questo vuol dire essere ricchi e mantenere lo status symbol - anche per gli snack esce e va al bar. Non lava i vestiti, getta quelli sporchi nei panni della Caritas, porta abiti sporchi e lisi, ma di buona fattura e abbinati con gusto ed eleganza. 26


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