Estemporanee/Incursioni nel grottesco 3

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HERCùLE

ESTEMPORANEE INCURSIONI NEL GROTTESCO/3


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ESTEMPORANEE INCURSIONI NEL GROTTESCO/3


Indice

ESTEMPORANEE La prima volta Niantic Labs

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INCURSIONI NEL GROTTESCO/3 Incursioni nel grottesco

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ESTEMPORANEE



La prima volta Non ci poteva credere, il suo cantante preferito la aveva invitata a cena! Prima la medaglia alle olimpiadi, poi la cena alla Casa Bianca e ora questo: era il periodo più felice della sua vita. Se solo pensava a quanto aveva sofferto quando risvegliatasi sul letto di ospedale le fu comunicato che da quel giorno la sua vita non sarebbe più stata la stessa… La sorellina la aiutò a scegliersi l’abito e il trucco: optarono per un vestito di un verde pastello che lasciava scoperte le spalle, un ombretto celeste chiaro e un po’ di fondotinta per rendere più gradevoli le cicatrici che il male le aveva lasciato in volto. Tutto molto semplice, d’altronde con la sua semplicità e la sua freschezza aveva conquistato l’Italia e il mondo. Scelse un modello elegante dalla sua collezione di sedie a rotelle. Il locale non era proprio elegante: il divo la aveva portata in una specie di trattoria, per usare un eufemismo. Almeno si mangerà bene! Pensò Bebe. Toto ordinò per entrambi: risotto al nero di seppia e un piatto di molluschi misti. Vino rosato frizzante per lui e succo di frutta ACE per la campionessa. Il divo si scofanò due porzioni abbondanti di risotto senza alzare lo sguardo dal piatto, poi si mise al lavoro sui molluschi misti. Nel frattempo il cameriere aveva riempito tre volte la caraffa di vino. Lei era così emozionata che non riuscì ad andare oltre il paio di forchettate di risotto. Avvertiva un distinto ed acre odore di sudore: al tavolo vicino al loro sedeva un uomo obeso con dei grossi baffi neri che vociava con un marcato accento meridionale con un suo compare con una cataratta su un occhio. La campionessa guardò la cataratta e poi il suo piatto di molluschi e riuscì a stento a soffocare un conato di vomito. Le chiese se voleva venire a casa sua a sentire un po’ di musica, aveva 6


un nuovo pezzo speciale da farle sentire che aveva composto proprio per lei la notte precedente. Il divo spinse la sedia a rotelle dentro un immenso salone bianco, il pavimento era in parquet e la luce esagerata, quasi accecante. Il salone era vuoto fatta eccezione per uno sciatto mobile bianco stile IKEA su una parete, un lungo divano di pelle nera alquanto consumata con lo schienale basso e un tavolino di plastica. Il divo poggiò sul tavolino una bottiglia di Chivas Regal e un cartone da due litri di succo di frutta multivitaminico BRAVO, insieme a una confezione di bicchieri di plastica da 0,3 cl. Accese lo stereo, si versò un bicchiere raso di Chivas e le si sedette di fronte su una sedia pieghevole di plastica non dicendo una parola e cominciando a fissarla con uno sguardo maliardo. Quando per la quarta volta entrarono in loop “l’italiano” e “voglio andare a vivere in campagna” la bottiglia di Chivas era vuota e Toto la rimpiazzò con un’altra presa dal mobile IKEA. Lo squardo di Toto la metteva a disagio: sentì irrigidersi i capezzoli e là sotto.. Ma non era possibile, prima di uscire aveva dato uno sguardo all’app “palloncino rosso” che le aveva confermato che mancavano due settimane. Ad ogni modo chiese di andare in bagno per controllare perché, lo aveva confessato alla sorellina Maria Sole e insieme erano scoppiate in una risata cristallina, quella sera se il suo idolo glielo avesse chiesto si sarebbe concessa per la prima volta a un uomo. Aveva venti anni e si sentiva pronta. Mentre con una difficoltà accentuata dall’uso delle protesi si lavava la fica nel bidet la campionessa sentì distintamente un rumore dietro la porta del bagno e vide uno scintillio dal buco della serratura. Bebe tornò in salotto e non fece in tempo a versarsi un bicchiere di succo di frutta che il cantautore le fu addosso e le infilò la lingua in bocca: il suo alito sapeva di whiskey con un retrogusto neanche

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tanto leggero dell’aglio presente nei piatti consumati nell’improbabile trattoria. Il divo aiutò la giovane a raggiungere la camera da letto: il suo sogno si stava avverando. Nella stanza c’era una luce soffusa rossa ed era dominata da un grande armadio in mogano nero che il divo si era fatto confezionare da un suo amico che aveva un’azienda che produceva casse da morto. Il divo le tolse le protesi con delicatezza, la sollevò e la posò sulla lenzuola dove spiccavano, lo vide chiaramente nonostante l’emozione e la luce soffusa, delle estese macchie di unto. Toto andò subito al sodo e cominciò a masticare e succhiare i capezzoli della sportiva. Poi si spostò più in basso. Bebe provò con un “No Toto, devi sapere che io…” ma il divo le mise una mano sulla bocca e cominciò a lavorarsi con le dita il fichetto vergine della campionessa paralimpica mentre le infilava con fermezza la lingua nell’ano. Il divo sollevò il tronchetto umano dai ramoscelli monchi e lo appoggiò con la schiena sull’armadio. Con un braccio sorreggeva il corpo della campionessa e con l’altra le cingeva il collo. Il divo le leccava con foga la faccia e il collo ma Bebe Vio oramai era piena di cazzo e non capiva più niente. Bebe non aveva mai provato una simile sensazione di pienezza: le pareva di essere in un sogno e quasi non si accorse quando il divo la rovesciò con violenza sul letto e le sborrò in faccia, per poi pulirla maldestramente con il lenzuolo… Quando Papà Ruggero venne a prendere la figlia e la trovò con il trucco colato e le protesi montate al contrario capì ma mangiò la foglia perché era giusto che Bebe facesse le sue esperienze. Mentre il papà la spingeva verso la macchina Bebe con uno sguardo trasognato si girò verso il suo idolo per salutarlo: il divo la guardava con le mani nella tasca della

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giacca e appoggiato allo stipite della porta, con il suo solito sguardo maliardo.

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Niantic Labs ORRORE IN TUNISIA: TECNICI ITALIANI SEQUESTRATI E DECAPITATI DA MILIZIE ISLAMISTE Ulteriore atto di violenza anti-italiano nel paese nordafricano dopo l’abbattimento di un caccia accusato di aver violato lo spazio aereo tunisino. 1. Non aveva voglia di fare i compiti di trigonometria, quindi inforcò la bicicletta per andare in giro a giocare a Pokemon Go. Oramai non dava più gusto giocare nei dintorni di Pontassieve, tutte le palestre erano occupate da un tale “grillo esuberante” al livello 35, che possedeva due Dragonite al livello 3500, tre Snorlax a 3100 e ben quattro Lapras a 2900. “Baro del cazzo”, pensò lasciandosi alle spalle la palestra all’edicola della madonnina, dopo che il Dragonite di “grillo esuberante” aveva demolito un’altra volta i suoi miseri Pokemon da allenatore al livello 21. 2. Stavolta l’aveva fatta grossa. Un sequestro lampo della piccola Ester come atto di intimidazione. Per fortuna era riuscito a tenere buona la stampa ma Agnese non gliela avrebbe data per almeno tre mesi. Poco male. E tutto perché durante la “missione” ufficiale in Colombia aveva rischiato di mandare a monte un affare per conto dell’unica impresa rimasta a produrre reddito nel Belpaese. Ma era apparso Wartortle al livello massimo e gli serviva per completare il Pokedex con Blastoise! I suoi colleghi del PD calabrese gliel’avrebbero pagata cara comunque: con tutti i favori che il suo governo aveva fatto alla ‘ndrangheta…

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3. Il telefono squillava, era il capo di stato maggiore dell’aeronautica militare: l’unità operativa deputata al monitoraggio dell’apparizione di Pokemon rari in giro per il mondo (avrebbe in realtà dovuto occuparsi della difesa della sicurezza nazionale) aveva appena rilevato l’apparizione di Mewtwo a pochi km dal limite delle acque internazionali, su spazio aereo tunisino. Mewtwo! Un bug dei server della Niantic sicuro: doveva averlo! Facendo partire subito un caccia da Sigonella i caporali avrebbero avuto quattro minuti per tentare di catturare il Pokemon epico utilizzando “baccalampone” e “ultraball”. Diede l’assenso. Aveva cercato in tutti i modi di corrompere il CEO della Niantic per farsi sbloccare i Pokemon leggendari, sia promettendogli attraverso l’ambasciatore negli USA di fargli realizzare una SPA nell’ex carcere di Ventotene (appena dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità), sia cercando di farlo intimidire dagli amici dei suoi colleghi del PD calabrese. Il telefono squillò di nuovo. Missione compiuta: il Pokemon epico era stato catturato. Aveva un CP altissimo, 4000. “Grullo! Buco!” Matteo Renzi sorrideva guardando un orizzonte inesistente nella stanza di Palazzo Chigi in cui si era chiuso da quaranta minuti abbassando le tapparelle fin quasi alla completa oscurità. Della bavetta bianca gli si era accumulata sul labro inferiore. 4. “Questa volta l’ha fatta fuori dal vaso, lo faccio bannare!” Nella palestra all’ufficio postale di Pontassieve quel grullo di “grillo esuberante” aveva piazzato un Mewtwo e lui aveva subito immortalato la cosa con uno screenshot. Tutti sapevano che i Pokemon epici e leggendari non erano ancora stati sbloccati dalla software house californiana e quindi era evidente che “grillo esuberante” era stato scorretto. Con un forte senso della giustizia proprio della pre-adolescenza salì sulla bici e corse verso casa per compilare il form di segnalazione di comportamenti truffaldini

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sul sito della Niantic.

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INCURSIONI NEL GROTTESCO/3



Incursioni nel grottesco/3 È disoccupato, non sa come riempire la mattinata: si veste bene, va in farmacia, acquista un purgante, torna a casa, si siede in poltrona, lo assume, attende che faccia effetto e si caca nei calzoni. Ha sessant’anni e un figlio di ventisei anni disoccupato, teme che la situazione in cui si trova possa mandarlo in depressione: vende un rene per dodicimila euri e dà la cifra a un piccolo imprenditore che assume il figlio con un contratto a progetto di cinque mesi di importo pari alla somma ricavata dalla vendita dell’organo (al netto di duemila euro di utile e delle ritenute previdenziali e fiscali). Va a fare uno stage in azienda, gli viene un tumore. Va a fare uno stage in azienda, un collega pedofilo gli riempie il computer della postazione con sedici tera di materiale compromettente, viene arrestato e condannato all’ergastolo, in carcere viene pestato a sangue e muore. Fa l’ingegnere, si spara. Prende una laurea in ingegneria elettronica, lavora il giorno e la notte per comprarsi un piccolo escavatore, progetta un dispositivo con telecomando per controllarlo da remoto, scava una buca, ci si sdraia dentro, pigia un bottone e si fa seppellire vivo. È costretto a lavorare per l’ennesima volta fino all’una di notte, all’uscita si reca in un discount h24 gestito da cinesi, acquista un’imitazione di “bon roll” al costo di un euro e venti, torna in macchina, apre la confezione, ne estrae la poltiglia e se la infila nell’ano. Gli muore un genitore di morte improvvisa, la notizia gli viene 16


comunicata da una parente strettissima via sms. Compra una radio anni settanta in un mercatino dell’antiquariato, torna a casa e si infila l’antenna nel culo. Fa l’infermiera, è sola durante il turno di notte: va da un vecchio infermo, preleva la busta del piscio e se la beve avidamente tutta d’un fiato (si giustifica con se stessa dicendo che lo fa per finalità terapeutiche). Torna a casa durante un periodo di affaticamento dovuto al troppo lavoro, apre la cassetta delle lettere e vi trova dentro una multa per eccesso di velocità: è la goccia che fa traboccare il vaso, non ce la fa più, entra in uno sgabuzzino, chiude la porta e si impicca. Escono in macchina per festeggiare il conseguimento del diploma di maturità, fanno un incidente stradale e una di loro rimane decapitata. Compra un’attrezzatura fotografica da tredicimila euro, segue un corso di formazione organizzato da un fotografo di grido pagandolo cinquemila euri, prende le ferie e fa duemila chilometri di macchina per raggiungere un posto dallo scenario naturalistico molto suggestivo con l’obiettivo di scattare delle foto mozzafiato, allestisce tutto e scatta pieno di apprensione la foto fatidica: viene completamente nera, avverte un incolmabile senso di vuoto e si getta in un burrone. Mangia quattro chili di nutella, gli si sciolgono i denti in bocca e gli viene un’emorragia interna. Beve un energy drink, rimane paralizzato. Compra una crema solare in un discount, se la spalma e gli vengono delle macchie orribili sulla faccia che gli compromettono l’aspetto estetico per il resto della sua vita.

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Cominciano a giocare a morra in una piazza di una località balneare frequentata da famiglie e bambini: ogni mano si giocano uno schiaffo fortissimo in faccia, si mettono a urlare e ad azzuffarsi in mezzo allo sgomento dei presenti. Gli si comincia a sviluppare l’alopecia sulla nuca, la mattina si colora la parte di cuoio capelluto senza capelli con l’uniposca marrone. E’ paranoico, acquista su internet una pistola per ragioni di difesa personale, il giorno che gliela consegnano torna a casa dal lavoro, si siede al tavolo della cucina senza cambiarsi i vestiti, scarta il pacco, appoggia l’arma davanti a sé, attende in silenzio lo scoccare della mezzanotte e si spara in testa. Non si sente bene, si sottopone a degli accertamenti, due settimane dopo torna a casa dal lavoro, trova una busta contenente il referto nella cassetta delle lettere, entra nell’appartamento, la apre, sul foglio c’è scritto a caratteri cubitali “TUMORE”, comincia a dire tra sé scuotendo la testa con gli occhi chiusi “no non è possibile”, si avvicina al balcone e si butta di sotto. Ha quaranta anni, gli muore la madre, si trova a vivere da solo, la prima sera esce e va con una prostituta, la mattina dopo si sveglia con il cazzo pieno di bolle. Prende le ferie, va al mare da solo e trascorre tutto il tempo a scrivere cartoline diffamatorie che invia in forma anonima a tutta la sua cerchia di amici e conoscenti. Fa l’operaio, riceve in eredità da dei parenti sconosciuti un castello con tenuta e mausoleo, appena si insedia fa estumulare un avo e ne usa il cranio come posacenere.

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Si fa tatuare sul petto il logo dell’azienda che gestisce la nettezza urbana nel comune di residenza. Va al ristorante da solo, ordina un menu “de luxe” (quattro antipasti, due primi, tre secondi, quattro dolci, frutta, caffè, liquori e cinque tipi di vino), gli servono come entree una zuppa di legumi fumante, si mette il tovagliolo al collo e si appresta a mangiarla con espressione felice e famelica, gli parte un embolo, casca a faccia davanti nel piatto di minestra sporcando tutto il tavolo e muore. È giovane, va in vacanza con gli amici in una grande città del nord Europa, assume una droga allucinogena, gli vengono delle visioni che lo portano a gettarsi in un fiume gelido, muore. È giovane, va in vacanza con gli amici in una grande città del nord Europa, assume una droga che lo fa vomitare in continuazione, per lo sforzo gli viene un’ischemia (ha una predisposizione) e rimane ritardato. Ha settantatré anni, investe quindicimila euri per rifarsi i denti, dopo cinque anni muore, il ragazzo che lavora a chiamata per l’impresa di pompe funebri che ha l’incarico di preparare la salma ha delle difficoltà a chiuderle la bocca incollando le labbra con il superattack e glieli spacca con un martello. Entra in un negozio di abbigliamento, prende un capo a caso, chiede di poterlo andare a provare e caca nel camerino. È al lavoro, è costretto a fare l’ennesima nottata di straordinari non pagati, alle due del mattino impazzisce: va nell’ufficio dell’amministratore delegato, caca sul pavimenti, riversa il contenuto di dieci flaconi di prodotti per le pulizie sulla scrivania e sugli armadi, prende una sedia e si mette a sfasciare gli infissi e i mobili (una volta che si è sfogato va di

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sotto alla macchinetta del caffè, si mette in bocca il cavo della corrente e si suicida folgorandosi). Vive da solo, è depresso, non sa come passare il pomeriggio: va in un discount, acquista sette forme di formaggio, torna a casa, abbassa le tende e le mangia in silenzio una dopo l’altra senza bere neanche un bicchiere d’acqua (due minuti esatti dopo l’ultimo boccone gli parte un embolo che lo lascia vegetale). È uno stimato professionista, si sente depresso, va in un parco e consuma della droga insieme a un barbone: rimane cieco. Va in un museo, si assopisce su una panca disposta davanti a un dipinto famoso per favorirne la contemplazione: viene svegliato da un guardiano che gli da una randellata fortissima sulla parte destra della faccia, rimane cieco e sordo. Partecipa al corteo funebre di uno sconosciuto: scatta numerose foto, esprime il proprio cordoglio con espressione contrita ai parenti del morto che lo guardano con sdegno e aria infastidita, fa domande inopportune e all’improvviso se ne va via di corsa dicendo che ha degli impegni inderogabili. Si fa un selfie: si immortala proprio mentre gli parte un embolo che lo lascia tetraplegico e demente. Fotografa il buco del culo di un amico con il teleobiettivo. Va a fare la spesa al supermercato, appena entrato si accorge di aver lasciato la macchina aperta, torna di corsa al parcheggio e trova un barbone che gli ha aperto la portiera e gli sta cacando sul sedile. Ha una macchina con motore a diesel, fa rifornimento e inserisce

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per sbaglio della benzina: fa uno scatto e si getta urlando sotto una macchina in corsa. È disoccupato, partecipa a un corso di formazione per diventare ispettore cimiteriale. Ha cinquantacinque anni, le muore il marito, lo fanno inumare, dopo quindici anni lo esumano e fanno l’ispezione cadaverica, la salma è completamente mineralizzata, tumulano i resti in un’ossarina in un’enorme struttura, non ce la fa più a camminare, si rimbambisce e non va mai a trovare i resti per fargli omaggio, scade la concessione del loculo nonostante i ripetuti avvisi del comune, gettano le ossa nell’ossario comune e si perde definitivamente ogni traccia fisica del suo passaggio in questo mondo. Scopre di avere un tumore, corre fino allo stremo e si getta da un palazzo. Scopre di avere un tumore, si infila dieci albicocche nel culo, si cuce l’ano e muore. Viene assunto in un’importante azienda, il primo giorno è molto nervoso, si mette al distributore d’acqua e beve un bicchiere dopo l’altro sorridendo in maniera forzata ai colleghi che lo guardano perplesso (arriva a consumarne undici litri, trattiene l’orina e gli si compromette gravemente la vescica). Guadagna diecimila euri, ne spende dodicimila di tasse. Ha dei problemi personali, incendia una macchina e si impicca. Si sposano, vanno a vivere in tenda.

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Mangia sei chili di prugne, va al bagno quarantuno volte in trenta minuti (alla quarantaduesima si siede, spreme e gli esce un pezzo di intestino). Sono un gruppo di amici trentenni, vanno a un concerto con possibilità di campeggio, uno di loro si ubriaca, si vomita addosso e va a dormire in tenda per lo sfinimento, gli amici lo raggiungono, trovano la tenda satura di odore di vomito, gliela smontano addosso per fargli uno scherzo, muore soffocato. Mangia un intero cassonetto di rifiuti, gli viene la leucemia. È giovane, riceve una piccola eredità da una zia defunta, apre pieno di entusiasmo una ricevitoria lotto: il giorno di apertura come primo cliente si presenta un barbone lercio che si avvicina alla cassa chiedendo con un sorriso lascivo e ebete se può mandare un fax a Gesù (mentre parla si piscia nei calzoni e lascia una pozza marrone chiaro sul pavimento). Scoprono in una grotta un’iscrizione preistorica, riuniscono una commissione di esperti internazionale, finanziano un progetto da 680000 euri per risolvere l’enigma, la commissione si riunisce per due mesi in un resort, trascorso il periodo un professore calvo e con baffi e barba stile ottocentesco esce tutto trafelato e consegna al sindaco un foglietto con la soluzione, lo apre con eccitazione e trova scritto in stampatello con la penna “scemo chi legge”. Fa lo speleologo, scopre un’importantissima grotta preistorica, entra, gli viene un fortissimo attacco di diarrea, caca in un anfratto e provoca l’estinzione di tre specie di organismi rarissimi. È una sera d’estate, ha piovuto e rinfrescato, è seduto in poltrona e guarda una replica di un programma televisivo: esce di casa, entra

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in macchina e si mette a guidare senza meta fino allo sfinimento, dopo novecento chilometri gli viene un colpo di sonno, casca con la macchina da un viadotto e muore. È la prima cena dai suoceri, si veste bene, è una casa grande ed elegante, all’inizio del pasto chiede di andare al bagno e ci rimane per cinquanta minuti (il suocero che va a controllare trova su tre asciugamani delle evidenti strisciate di merda fresca). Mangia cinque chili di legumi, gli vengono le coliche e le convulsioni. Ha affittato un appartamento in una località balneare frequentata da famiglie, mette a dormire la bambina, esce di casa per prendere una boccata d’aria e si trova davanti un giovane che saltella sul marciapiede con le gambe piegate e le mani sulle ginocchia (a ogni salto scoreggia). Beve tredici litri di birra, muore. Affitta un monolocale in una località balneare frequentata da famiglie, si insedia, beve quattordici litri di birra “weiss”, esce di casa, si mette a correre per il viale principale, incespica, cade, viene travolto da una macchina e muore. Gli vengono delle bolle sul cazzo, si fa una foto col cellulare per inviarla al medico di fiducia e la gira per sbaglio a tutti i suoi contatti (sono 423 persone). Scoppia la primavera, decide di andare al lavoro in motorino indossando un casco aperto per godersi la freschezza della brezza sul volto: un maleducato getta un torsolo di mela da una macchina in corsa, viene colpito in faccia, sbanda e cade, colpisce di fronte piena il cordolo del marciapiede, gli si apre in due la testa (devono fare il funerale con la bara chiusa).

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Spende due milioni e ottocentomila euri per costruirsi una tomba. Viene eletto dirigente di un’importantissima struttura pubblica, una mattina si presenta al lavoro con i capelli blu. Entra in un parcheggio, sale sul cofano di una macchina, si accuccia, si cala i calzoni e caca sul parabrezza (al custode che interviene di corsa e urlando risponde “è la macchina di un amico”). Si sveglia nel cuore della notte, va al bagno, spalanca la bocca e ci infila dentro lo scopetto del cesso spingendo forte finché non gli vengono i conati (soffoca nel suo stesso vomito). Sta preparando la cena per i figli che tornano dall’allenamento, suonano alla porta, dice “arrivo”, va ad aprire tutta trafelata e si trova davanti un uomo seminudo con la barba non fatta e la faccia sconvolta che estrae una pistola dalla tasca e si spara in bocca. Si sveglia nel mezzo della notte, si mette il cappotto sopra il pigiama, esce di casa, va in un bosco e si impicca. Si sveglia nel mezzo della notte e si butta dalla finestra. Va a trovare la fidanzata, si distrae alla guida, fa un frontale con un bus, l’ultima cosa che vede prima di morire è il logo dell’azienda che gestisce la mobilità nel territorio (devono fare il funerale con la bara chiusa). Ha trent’anni, è laureato in giurisprudenza, è un po’ stempiato, ha da poco ricevuto l’abilitazione per esercitare la professione d’avvocato, si candida alle elezioni, diventa assessore, il primo giorno di carica si presenta al suo ufficio un signore molto anziano che gli chiede se la sua salma imbalsamata potrà essere esposta sotto una teca di vetro nella biblioteca comunale in cambio di un cospicuo lascito testamentario (lo

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ascolta con pazienza e con un sorriso educato). È timido, lavora dieci anni per la stessa azienda, dopo mille titubanze si fa forza e va dalla dirigente d’area per chiedere un aumento, la porta è socchiusa, guarda dentro e la vede con un piede poggiato a terra e uno sulla scrivania intenta a infilarsi un mouse nel culo. Si fidanza a distanza con una ragazza giapponese, come prova di fedeltà lei pretende che le mandi un “selfie” ogni quarto d’ora, trascorre due settimane senza dormire per ottemperare alla richiesta, gli si invertono i ritmi circadiani, non ce la fa più, impazzisce e si getta sotto un treno. È un uomo di quarant’anni, è un professionista rispettato, ha il fisico atletico e va a correre tutti i giorni, ha una bellissima famiglia ed è un padre e un marito amato e rispettato: gli viene un ictus, lo devono imboccare per mangiare e si sbrodola tutto. È un ragazzo di provincia, va a fare un importante colloquio di lavoro, si veste bene con abiti pagati complessivamente 1800 euri: fa colazione in una bettola, gli viene un disturbo e si caca addosso imbrattandosi completamente i vestiti, si dispera e si butta sotto una macchina. È un ragazzo di provincia, va a vivere in una grande città dell’est Europa, approccia timidamente una prostituta: due giorni dopo si sveglia, si cala le mutande per fare la doccia e scopre di avere un fungo sul cazzo. Va a fare una vacanza in una grande città straniera, appena arrivato va in un parco e si addormenta su una panchina: quando si sveglia scopre che gli hanno rubato tutto, impazzisce e si suicida. È un giovane ribelle, vuole vivere la libertà: fa un lunghissimo viaggio in moto da solo fino a un paese esotico, appena arrivato va in una spiaggia deserta e si inietta l’eroina, muore di overdose (il corpo viene

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dilaniato dagli animali selvatici). Va in un parco, si siede su una panchina e comincia a mangiare uno dopo l’altro tutti i gelati di un carretto finché non gli viene una congestione. Sono una coppia di mezza età, vanno a fare un weekend allungato in una grande città dell’est Europa con il figlio trentenne, questi è depresso e si butta in un fiume, spendono trentamila euro per rimpatriare la salma. Sono una coppia di mezza età con i figli grandi, per riunire la famiglia fanno un weekend allungato in una metropoli, prendono la metropolitana e c’è un attentato terroristico, i corpi rimangono dilaniati dalla bomba, l’unico parente rimasto a casa spende ottantamila euri per far ricomporre e rimpatriare i cadaveri (l’impresa di pompe funebri gli ha fatto uno sconto). È un ragazzo di provincia, va a trascorrere un periodo di studio in una grande città dell’est Europa: vive da solo, non conosce la lingua, si beve una bottiglietta di piscio e si butta in un fiume. È un ragazzo di provincia, va a trovare un parente in una grande città dell’est Europa, appena uscito dall’aeroporto si avvale dei servigi di un tassista abusivo: lo portano in una periferia, gli rubano tutti i soldi, lo randellano e lo lasciano all’angolo della strada, rimane paraplegico e ritardato. È un ragazzo di provincia, va a studiare in una grande città dell’est Europa, appena arrivato acquista a bassissimo costo dei salumi scaduti in un mercato rionale: due giorni dopo mentre si fa la doccia scopre una tenia che gli sta uscendo dal buco del culo.

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È un ragazzo di provincia, si sposta per un periodo limitato in una grande città dell’est Europa, appena arrivato acquista in un discount e beve un energy drink a bassissimo costo: gli si blocca il fegato e deve tornare in patria per mettersi in lista per un trapianto. È un ragazzo di provincia, va a studiare in una grande città dell’est Europa, appena arrivato si fa fare un tatuaggio a costo bassissimo in una bettola in periferia: gli viene l’aids. È il suo compleanno, è in famiglia, tutti gli vogliono bene, gli regalano una borsa, c’è un clima festoso, la apre e comincia a cercare sorridendo e ringraziando il tagliando che certifica il luogo di produzione, scopre che è stata fatta in Cina: comincia a sbraitare, sbatte i piedi per terra, rovescia il tavolo con le bibite e i dolciumi tra gli sguardi attoniti dei familiari, esce sbattendo la porta, sale in macchina, parte a tutta birra e si getta da un ponte. È giovane e brillante, viene assunto in un’azienda, il primo giorno di lavoro si presenta prestissimo, prende possesso di dieci postazioni informatiche, ci installe dei software pirata e avvia il download simultaneo di quindici tera di materiale pornografico (intasa la rete aziendale e causa 250000 euro di danni). Impazzisce, prende l’elenco telefonico e trascorre la notte chiamando uno ad uno tutti i numeri (appena la gente risponde allarmata si mette ad urlare). Spende 450 euri per acquistare una bellissima composizione floreale, fa 250 km di macchina, entra in un cimitero di campagna e la lascia sulla tomba di un morto (completamente a caso, non conosce il defunto e non si è mai recato prima in quel luogo). Si licenzia dal lavoro, investe venticinquemila euri per fare il giro del

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mondo e soddisfare la sua mania di collezionare il maggior numero possibile di sacchetti del vomito di compagnie aree diverse. Scopre di avere un tumore, si butta dalla finestra. Scopre di avere un tumore, si taglia il cazzo e le palle e si impicca. È giovane e pieno di salute, ha tutta la vita davanti, vive con i genitori, si fa dare dalla nonna un anticipo sull’eredità per acquistare una tomba nel cimitero della città medio-piccola in cui vive. E pieno agosto, sono quaranta gradi, acquista dodici casse di “birra di natale”, mette il condizionatore al massimo e trascorre due settimane chiuso in casa con il cappotto festeggiando il natale ogni giorno (spende tredicimila euro di consumi energetici). Va a vivere in un’altra città, si finge un militante PD e una sera va a una riunione di circolo, al termine si rivolge agli altri militanti sorridendo e con sguardo allusivo e gli chiede di rimediargli “un po’ di fica”. Vive da solo, si vizia, si concede un weekend in un resort termale in toscana, con suite e servizio in camera: trascorre il sabato sera nell’alloggio, si beve cinque bottiglie di vino e mangia due chili di noccioline, prende le pagine gialle e l’elenco telefonico, contatta tutti i ristoranti della zona e prenota per dieci persone, sta sveglio fino alle cinque del mattino a fare scherzi telefonici tirando la gente giù dal letto. Ha delle difficoltà a fare il nodo della cravatta, nelle occasioni in cui deve indossare tale capo d’abbigliamento è agitato e ossessionato, muore, i necrofori vestono la salma, il nodo della cravatta è impeccabile, nella camera ardente tra i dolenti la moglie, dopo essersi asciugata le lacrime e con un sorriso amaro fa una battuta in tale senso.

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Fa il medico, lavora in un reparto di medicina nucleare, immerge le palle per una settimana un quarto d’ora al giorno in un preparato usato come marcatore radioattivo, mette incinta la compagna e viene alla luce un bambino deforme.

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Contatti e feedback:

nbvsp@libero.it


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