LanaLive Report 13

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HOTEL INTERNATIONAL CULTURE FEST VAL

LanaLiveReport 2013


HOTEL


HOTEL Katrin Klotz „Hotel“ war das verbindende Thema aller Veranstaltungen des Kulturfestivals LanaLive 2013. Das Kulturfestival spürte dem Tourismus in Lana nach. Es begab sich auf die Spuren des Hotels Royal, das 1906 eröffnet wurde, führte zu den historischen Bädern im Ultental und setzte sich auch mit der neueren Tourismusgeschichte auseinander. Heute verfügen Lana und Umgebung über 240 Beherbergungsbetriebe aus den verschiedenen Kategorien bis hin zum Urlaub auf dem Bauernhof. Gut 700.000 Nächtigungen werden jährlich gezählt. Sowohl die historischen als auch die aktuellen Bezüge wurden auf künstlerische Art interpretiert, befragt und hinterfragt. So bespielten nationale und internationale Künstler Orte und Räume, die eine reflektierte Betrachtung des Tourismus zuließen und in einen dialogischen Diskurs mit dem Thema traten. Der Wandel der Zeit und die soziokulturellen Veränderungen der Gäste und Gastgeber wurden nicht nur von einem Straßentheater in Zusammenarbeit mit dem Touriseum Meran dargestellt, sondern auch Künstler setzten sich mit diesen Veränderungen in einem künstlerischen Kontext auseinander. Ein Beispiel dafür war der temporäre Kunstparkour in Lana. Dazu kreierten Künstler in ihrer Auseinandersetzung mit Lana als Ferienort beispielsweise eine Fitnessbank aus Apfelholz oder stellten eine große Rezeptionsglocke vor die heutige Gemeinde, dem ehemaligen Hotel Royal. Das Festival bot so vielfältige Gelegenheiten, in einen intensiven und interessanten Diskurs mit den Themen Kultur und Tourismus zu treten. Diese Auseinandersetzung und das Verhältnis zwischen Interpret, Kunstwerk und Gesellschaft werden in dieser Publikation festgehalten. Das Feld, das dabei entsteht, ist keinesfalls nur ein künstlerisch-ästhetisches, sondern lässt natürlich auch Rückschlüsse auf die Gesellschaft zu und bereichert somit auch das Feld des Tourismus bzw. der Wirtschaft. Gleichzeitig sind die festgehaltenen Ergebnisse auch Momentaufnahmen dieser Auseinandersetzung verschiedenster Wechselbeziehungen und Interaktionen, die dabei entstanden sind. Somit wird der Beweis erbracht, dass Kunst und Kultur kein Luxus sind, sondern eine gesellschaftliche Notwendigkeit darstellen.


VORSTELLUNG LANALIVE REPORT 2013 ERÖFFNUNG KUNSTRAUM GRIES MIT FOTOS ZU LANALIVE UND LANA MEETS JAZZ VON DAMIAN PERTOLL UND MARTIN GEIER Gries, Lana 09/05/2013


LanaLive 2013 Hannes Egger LanaLive entwickelte sich 1984 aus einem Konzert der BigBand. Daraus entstand ein jährliches Musikfestival mit dem Schwerpunkt Jazz und Blasmusik. Die letzten Jahre hat sich LanaLive immer mehr zu einem spartenübergreifenden Kulturfestival entwickelt, das sich nicht nur der Musik, sondern auch der bildenden Kunst, dem Theater, der Diskussion, Literatur, Kabarett usw. widmete. Seit 2012 geht LanaLive zum Teil neue Wege und beschäftigt sich jährlich mit unterschiedlichen Themen. Ziel der Auseinandersetzung ist es das Territorium von Lana und Umgebung kulturell zu erforschen und im Laufe der Jahre zu unterschiedlichen Themen Stellung zu nehmen. LanaLive interessiert sich vor allem für die besondere Situation des Agglomerats Lana und Umgebung, welches sich zum Teil als Dorf, zum Teil als Stadt und zum Teil als Vorort darstellt. Durch die rege Bautätigkeit und den starken Zuzug der letzten 15 Jahre hat sich das Gebiet transformiert und hat seine ursprüngliche Identität aufgelöst bzw. erweitert. LanaLive begibt sich auf die Suche nach einer neuen und / oder alternativen Bestimmung des Gebietes, indem es jährlich Themen bearbeitet, welche das Leben vor Ort charakterisieren. Kollagenhaft soll somit im Laufe der Zeit eine Beschreibung von Lana und Umgebung entstehen. 2012 hat sich LanaLive mit den Wasseradern und Grenzflüssen Falschauer und Etsch und damit mit der lokalen Ortographie beschäftigt. 2013 ist das Thema von LanaLive das Wohnen und Leben der Gäste. Um die inhaltliche Auseinandersetzung zu dokumentieren hat LanaLive 2013 die Publikationsreihe LanaLive-Report initiert. Die Publikation, die sich als Dokumentation und Reflexion zu den Veranstaltungen und damit zum Gebiet und den aufgeworfenen Themen versteht, wurde zum ersten Mal bei der Eröffnung von LanaLive 2013 vorgestellt. Neu war 2013 bei LanaLive, dass sich das Festival intensiv mit bildender Kunst beschäftigte. Eingeladen waren fünf künstlerische Positionen, die sich explizit mit dem Thema auseinandersetzen und site-spezific Kunstwerke entwickelten. „Hotel“ war der Titel von LanaLive im Mai 2013. Das Kulturfestival spürte dem Tourismus in Lana und Umgebung nach und fragte: „Wie gestalten die Gäste ihre Urlaubstage?“, „Was sind die touristisch bedeutenden Orte des Gebiets?“, „Was bedeutet es in Lana und Umgebung Urlaub zu machen?“ Nationale und Internationale Künstlerinnen bespielten vom 08. Mai bis zum 26. Mai Orte und Räume, welche auf diese Fragen Antworten gaben.


BRAINSTORMING DES TOURISMUSVEREIN LANA UND UMGEBUNG


HELENE Giancarlo Riccio Mi chiamo Helene, ho sette anni e Lana mi piace molto. Con i miei genitori ed il mio fratellino Georg ci vengo da un anno e mezzo. Estate ed inverno. Il viaggio inizia da Dresda, dove abitiamo. Poi ci fermiamo a Monaco dai nonni. E finalmente arriviamo a Lana. La prima volta è stata due inverni fa e io non andavo ancora a scuola. Georg era ancora nella pancia di Mutti. Allora siamo arrivati nel maso dove avevamo prenotato con qualche giorno di anticipo perché papà era stanco e voleva staccare dal lavoro. Ho fatto in tempo a vedere i bambini del paese andare a scuola. Erano tutti contenti. Quando sono usciti alla fine delle lezioni i nonni vigile li hanno fatti attraversare la strada seguendoli con lo sguardo uno per uno. Poi, una mattina, ha iniziato a nevicare. E la neve ha ricoperto i giochi nei parchi. Mi sono inventata un nuovo passatempo, allora: indovinare se sotto la neve c’era uno scivolo, o una altalena. Vorrei dire subito che a Lana ci sono i parchi gioco, molto sicuri come dicono i miei genitori. E poi se si va in bici, ci sono le piste ciclabili ed alcuni percorsi segnati in rosso sui marciapiedi. Ho imparato a pedalare a Lana e sono molto contenta di scriverlo. E ho anche imparato a pattinare sul ghiaccio, durante le vacanze di Natale. Vorrei solo una pista un po’ più grande per poter correre di più e provare il prossimo anno i pattini nuovi. E poi vorrei che le moto rispettino i limiti di velocità per la tranquillità di tutti. In particolare per chi, come Mutti, si muoveva un po’ più lentamente degli altri perché aveva il pancione. Ho chiesto tutto nella lettera a Babbo Natale. Spero che mi ascolterà. I miei genitori dicono che Lana è un paese “a misura di bambino”. Io li correggo sempre, però: “A misura di bambina, semmai. E anche il mio fratellino si dovrà sempre ricordare che io sono la sorella più grande”. Ma a Lana è molto difficile litigare. Perché, soprattutto d’estate, facciamo molte escursioni, verso la Gola., verso il Valsura e poi a San Vigilio. I bambini corrono avanti mentre i genitori li guardano un po’ da lontano. Anche noi bambini guardiamo i grandi con la coda dell’occhio. Quando lo facciamo scopriamo una piccola via di Lana, oppure grandi vigneti e grandi campi di mele che sono molto curati e che ci possono insegnare il rispetto verso la Natura e verso il lavoro dei contadini. Sono contenta che ogni anno so pedalare e pattinare meglio. Anche la scuola va bene. Il mio ultimo compito in classe è stato dedicato proprio a Lana e i miei compagni mi hanno chiesto dov’è. Abbiamo allora organizzato una lezione di geografia.


laura Giancarlo Riccio Mi chiamo Laura, ho 47 anni e Lana mi piace molto. Lo so che soprattutto noi italiani diciamo che l’età di una signora non va svelata. Ma da quando frequento Lana – prima con mio marito e i figli, da qualche anno solo con lui perché i figli sono diventati grandi – mi piace essere sincera e schietta. E non nascondere nulla. Sì, lo so, che a Lana vive anche gente riservata e che tarda a dare confidenza ai turisti e ai viaggiatori ma, come diciamo noi a Monza, quando si sciolgono diventano dolci come zollette di zucchero. Ho scoperto Lana grazie ad amiche italiane che me l’hanno consigliata. E poi io non volevo venire in vacanza in altre valli sudtirolesi dove si va solo per sciare. E poi mi piaceva molto l’idea che questo paese avesse tutto. Una bella biblioteca, molto fornita. E per chi è appassionato di libri e soprattutto di arte, basta informarsi sui calendari di mostre, serate letterarie e anche musica classica, jazz e per bande che altrove sarebbe difficile ascoltare. Senza dimenticare il bel centro storico. Tante vie da percorrere in mezzo a vigneti o meleti, ed a pochi metri dal centro, la “nostra” funivia per il Monte San Vigilio. Senza dimenticare l’amatissimo Nordic Walking. In alcune zone del paese, mi avvalgo del wireless. Mi capita di vedere ragazzi che usano il loro portatile su una panchina. Succede anche a me. E mi piace l’idea di essere connessa con il mondo, come si dice. Durante la lunga estate di Lana, sono tentata di uscire tutte le sere. E non solo durante i Giovedì Lunghi. Ci sono molti locali tipici dove posso fare anche un po’ di esercizio con il mio Tedesco e dove sono tutti molto gentili. E i piatti sono così buoni! Quando venivamo qui con i figli piccoli, nei locali erano tutti molto pazienti e disponibili. La scorsa estate abbiamo deciso di lasciare la macchina nel cortile dell’albergo che ci ospitava durante l’intera nostra permanenza, e non l’abbiamo più usata lungo tutto il nostro soggiorno. Siamo andati allora nell’ufficio delle informazioni turistiche dove ci hanno riempito di depliant con tutte le informazioni che ci servivano. Ci hanno consigliati e guidati. E abbiamo scoperto anche che gli appuntamenti culturali sono tutti gratuiti: ed è un bel risparmio, sia per il cervello (siamo in vacanza ma ci portiamo dietro lo stress della città) che per il portafoglio. Ma la cosa più bella di Lana sono i tramonti. Le silhouette delle montagne diventano sempre più nitide, poi si accendono le luci delle case, anche quelle un po’ isolate. Cala il silenzio. Si sentono i profumi dei campi e degli orti. E il giorno della partenza alla fine della vacanza, spero sempre di poter ritornare presto.


Fremdenf端hrer durch Lana und Umgebung, 1909



LUIS Giancarlo Riccio Mi chiamo Luis, ho 73 anni e Lana mi piace molto. Vivo a Bochum, sede di una importante università. E poi ho Dortmund molto vicina. Anche le montagne sono per me facilmente raggiungibili. Ma io preferisco il Sudtirolo. Ho insegnato per tutta la vita e ora ho deciso di riprendere a studiare. La biblioteca di Lana, gli appuntamenti letterari e musicali fanno parte, ormai, del mio personalissimo “corso di studio” da pensionato. Ho detto pensionato? Difficile negarlo, vista la mia età. Ma guardate qui la mia attrezzatura per lunghe passeggiate, anche in alta montagna. E laggiù, vicino alla chiesa di Lana di Sotto, c’è la mia mountain bike. L’ho scelta perché è di ultima generazione (almeno lei…), perché è robusta, affidabile e veloce. Questo paese mi appare altrettanto solido, veloce nelle sue trasformazioni ma anche lento nei suoi ritmi e nella sua vita collettiva. E allora vi chiedo: tutto questo è roba da pensionati? Naturalmente, no. Basti pensare agli incontri con gli scrittori, spesso della mia madrelingua. Ed ascoltare quei concerti jazz che da noi in Germania toccano solo alcune grandi città. E poi seguire le mostre d’arte, soprattutto am Gries. Molti miei coetanei che vivono a Lana la pensano come me e con alcuni siamo diventati amici. Ma tra noi c’è poco spazio per i ricordi. Vogliamo infatti guardare avanti, quasi fossimo ancora ragazzi. Per farlo, basta girare per il paese. Già, il paese. Ne ho visto tante nella mia vita per poter capire che qui si progetta, eccome. Guardando alle radici, alle tradizioni. Ma anche non fermandosi mai. Di avvenimenti culturali riesco a seguirne il più possibile ma ancora non mi basta. Vorrei ascoltare più musica, ad esempio. Vorrei poter visitare un numero maggiore di mostre e seguire più dibattiti in più lingue. Lungo le strade vedo cittadini che provengono da Paesi anche lontani. Mi sembra un buon punto di partenza per progettare un futuro che sia davvero sintonizzato con quanto succede nel nostro Pianeta. Mi dicono che questi sono anche i propositi di chi governa Lana e di coloro che vi vivono e vi lavorano. La cosa non mi stupisce. E mi rallegra. Mi piacerebbe anche che turisti e visitatori di generazioni diverse dalla mia dicessero che cosa pensano di questo paese, delle frazioni e di una comunità laboriosa e curiosa verso il Nuovo. Così come mi piace attraversare, quando sono qui, tutte le quattro stagioni. Temevo di averne perso il ritmo, le magie ed i colori. Invece ho ritrovato tutto: anche se ho dovuto aspettare di essere nonno. Anzi, presto bisnonno.


GIANLUCA PETRELLA SOLO Werkbank, Lana 09/05/2013



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Peter#KOMPRIPIOTR#Holzknecht: ZEITSCHWAELLE Ga Gaul / Gola ulp

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Via Meran

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Lazar Lyutakov: Fitnessbank Esserhof Agriturismo Esserhof

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* Via A. Hofer Str.

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Carla Cardinaletti: The bell Rathaus / Municipio

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SERENA OSTI: Lust auf einen Kaffee? / Hai voglia di un caffè? Lana

Lorena Munforti: View Master Büro Tourismusverein Lana und Umgebung Ufficio Associazione Turistica Lana e dintorni


****S LanaLive hat einen temporären Kunstparkour durch das Ortszentrum von Lana gelegt. Vier Künstlerinnen und Künstler haben eigens zum Thema Werke geschaffen. Aufgebaut sind diese an neuralgischen Punkten des Tourismus von damals und heute. Die Künstlerin Serena Osti und die Kunstvermittlerin Martina Oberprantacher kreirten zusätzlich Interventionen zur Gastfreundschaft.

LanaLive ha allestito un percorso artistico che attraversa il centro della località di Lana. Quattro artisti hanno creato delle opere espressamente dedicate al tema che erano state installate nei punti nevralgici del turismo di ieri e di oggi. Inoltre l‘artista Serena Osti e la mediatrice culturale Martina Oberprantacher realizzarono degli interventi legati al tema dell‘ospitalità.


Peter#KOMPRIPIOTR#Holzknecht: ZEITSCHWAELLE Der Musiker und Audiokünstler Peter#Kompripiotr#Holzknecht hat akustische Momentaufnahmen von „Touristendialektik“ an Aufbruchsorten in Lana und Umgebung gesammelt. Aus dem gewonnen Audiomaterial entstand eine Klangkomposition, die mit besonderer Rücksicht auf die verschiedenen Dialekte der Touristen angelegt war und in der Gaul „gezeigt“ wurde. Mit dieser Arbeit ist nicht nur den Touristen „das Wort gegeben“, auch die Gaul als historisch bedeutender Ort für die touristische Entwicklung ist in den Fokus genommen worden. Peter Holzknecht beschäftigt sich seit Anfang der 1990er Jahren mit elektronischer Klangforschung. Seine Arbeiten bewegen sich in einem Feld zwischen Klangkunst, Aktionismus und Musik.

Peter Holzknecht, musicista e audio artista conosciuto con lo pseudonimo di Kompipiotr ha registrato i turisti a Lana e dintorni nei loghi di partenza. Utilizzando il materiale registrato ha realizzato una composizione sonora che veniva presentata nella Gola, prestando particolare attenzione ai diversi dialetti dei turisti. Con questo lavoro non si è voluto soltanto “dare la parola” ai turisti, ma anche puntare l’attenzione sulla Gola, come luogo storicamente importante per il turismo reso accessibile dal proprietario dell’Hotel Teiss. Peter Holzknecht sin dall‘inizio degli anni 90 si occupa di ricerca sonora elettronica e sperimentazioni musicali. Le sue creazioni si muovono nell‘ambito dell‘arte sonora, azionismo e performance musicali.


Markus Breitenberger, Kulturwanderung: Falschauer - vom Delta in die Gaul Escursione culturale: Valsura - dal delta al burrone, Lana, 19.05.12



Lazar Lyutakov: Fitnessbank Der Bulgarische Künstler Lazar Lyutakov hat für die Werkbank im Jahre 2011 eine Fitnessbank erstellt. Mit dieser reflektierte er das „Lanabild“, das ihm durch die Suchmaschinen über Internet vermittelt wurde. Ihm zeigte sich Lana als ein idealer Ort für Sportbegeisterte inmitten von Obstanlagen. Aus dieser – vom Tourismus vermittelten – Vorstellung entwickelte er die Idee einer alpinen Fitnessbank aus lokalen Materialien wie Apfelholz, Bodenbrettern und einer Getreidekiste. Lazar Lyutakov ist 1977 in Shabla am Schwarzen Meer geboren. Er studierte an der Akademie der Bildenden Künste in Sofia und Wien, wo er auch unterrichtete. Er ist zur Zeit Stipendiat der Stadt Wien.

L’artista bulgaro Lazar Lyutakov nel 2011 aveva realizzato per la Werkbank una panca fitness. Con quest’opera intendeva rispecchare l’immagine di Lana che gli era stata trasmessa dai motori di ricerca in internet. Lana gli appariva come luogo ideale per tutti gli appassionati di sport, immerso in una zona di frutteti. Da questa immagine turistica che gli era stata trasmessa aveva sviluppato l’idea di una panca da palestra realizzata con materiali locali, come tavole di legno della Werkbank, legno di melo ed una cassa per cereali. Lazar Lyutakov é nato 1977 a Shabla. Ha frequentato l‘Accademia di belle arti a Vienna dove ha anche insegnato.



LORENA MUNFORTI: VIEW MASTER Vor ca. 40 Jahren – in einer Zeit, in der es noch keine Low Cost Reisen gab – ermöglichte es ein Sichtgerät aus Plastik in nahe und ferne Länder zu reisen. Die Sicht war eine individuelle, ein wenig als ob jemand alleine in einem Kinosaal sitzen würde. Das stereoscopische Bild der View Master zeigt eine Welt und ihre Sterotype, die es so nicht mehr gibt, dies allerdings nicht ohne einer gewissen Poesie. Lorena Munforti, professionelle Illustratorin und Künstlerin sammelt seit Jahren View Master Scheiben. In ihrer Sammlung finden sich auch seltene Stücke zu Südtirol.

Circa 40 anni fa un’invenzione americana permetteva, in un’epoca dove il viaggio Low Cost non esisteva, di viaggiare in luoghi vicini e lontani attraverso un visore di bachelite, in una visione tutta individuale, un po’ come trovarsi in una sala cinematografica da soli. L’immagine stereoscopica dei dischi View Master ci rappresenta un mondo che non esiste più, stereotipato, ma non privo di una certa poesia. Lorena Munforti, illustratrice professionista ed artista, è anche collezionista di numerosi ed introvabili dischi View Master dedicati proprio al Südtirol considerati ormai rari reperti di modernariato.


VIEW MASTER Lorena Munforti Un disco di cartone che contiene sette coppie di diapositive a colori. Paesaggi, figure, scenari di viaggio, attività sportive, luoghi “curiosi”, animali nei loro ambienti. E un visore grande come un binocolo che ne consente una visione in profondità, come se ci trovassimo proprio in mezzo alla scena. Il View Master si deve all’intuizione del bavarese Wilhelm Gruber, che l’ha brevettato nel 1939. L’illusione – o meglio l’effetto ottico di profondità - è ottenuto grazie ai due punti di osservazione distanziati tra loro quanto i nostri occhi. E questi due punti di osservazione si aprono sui scenari del mondo, usi e costumi, persino cartoni animati, viaggi spaziali e popolari sa-ghe televisive. Negli anni 50 questo “congegno“ entra anche nelle case degli europei: dopo lavatrici, frigoriferi e per le donne i pantaloni nell’Europa post-bellica il desiderio di svago ed evasione si uniscono alla voglia di viaggiare. Attraverso questo affascinante oggetto dal design futuribile è possibile ricostruire anche la storia del Sudtirolo, immergendoci nei panorami e in alcune rappresentazioni culturali di decenni fa. Alcuni sono rimasti immutati, altri sono

cambiati e risultano ora quasi irriconoscibili. Occasione di svago e di riunioni di amici, la visione di paesaggi, scorci, monumenti e montagne magiche come le Dolomiti è stata negli anni Cinquanta e Sessanta un rito collettivo che ha anticipato le proiezioni di filmati amatoriali, non solo di viaggio: la prima tappa di quel “foto-

reportage sociale”, in anticipo anche su Google Earth, che ora torna di attualità grazie ai miei progetti di visione e di “ri-


appropriamento fantastico” di vecchie collezioni tridimensionali. Se nel Rinascimento gli artisti si erano dati le prime regole prospettiche, è soltanto nel Seicento e nel Settecento che finalmente – attraverso l’uso della Camera Ottica, antenata della macchina fotografica - si arriva a una maggiore fedeltà della rappresentazione visiva.

Come fece il Canaletto vendendo proprio ai turisti dell’epoca vere e proprie vedute delle principali piazze di Venezia.

Anticipando così l’uso della cartolina illustrata. I View Master rappresentano e raccontano la realtà, meglio di alcune operazioni di realtà virtuale che risultano approssimative e ci permettono un’immersione totale nelle sue suggestioni. Grazie a dischetti di diapositive, un visore e la nostra fantasia ritrovata.


Auf einer Kartonscheibe mit sieben farbigen Doppelbilder sind Landschaften, Figuren, Reiseszenen, Sportaktivitäten, wunderliche Orte oder Tiere abgebildet. Cardinaletti: Theeines bellFeldstechers werden die Bilder auf den Mit Carla einem Sehgerät in der Größe Scheiben zu Ansichten, als ob wir mitten im Geschen wären. Royal wurde in Lana er- Gruber 1939 erfunden worden. Die Die Das ViewHotel Master sind vom1906 Bayern Wilhelm öffnet und verstand sich damals als LuIllusion - oder besser der optische Effekt der Tiefe – wird durch zwei Aufnahxushotel. Heute ist in dem Gebäude das men hervorgerufen, die im Abstand unserer Augen aufgenommen wurden. DieRathaus untergebracht. Die Künstlerin se Aussichtspunkte öffnen sich gegen die Welt und zeigen Landschaften, BräuCarla Cardinaletti widmete sich dem Geche und sogar Cartoons, Weltraumreisen sowie Szenen aus TV-Serien. In den bäude und verwies mit einer übergroße 50iger Jahren fandenauf die dessen View Masters Rezeptionsklingel touristi-Eingang in die Haushalte Europas. Wie die Waschmaschine, der Kühlschrank, die Hose für die Frau, waren sie Ausdruck sche Historie. für das neue Nachkriegslebensgefühl Carla Cardinaletti hat in Bozen undund Tri- zudem für die Lust am Reisen. Anhand dieses faszinierenden, futuristisch ent studiert. In Mailand hat sie einen gestalteten, Objekts ist es möglich auchMaster die Geschichte Südtirols zu rekonstruieren. Sichtbar werden Landschaften der audiovisuellen Produktion undan Orte Zeit. Manche davon haben derjener Cattolica absolviert. 2005 ge- sich stark verändert, andere kaum. In den 50iger undDieselwall-Preis. 60iger Jahren Ihre waren wann sie den Ar- View Master Ansichten von den Dolomiten, oder Gelegenheit für Ausgelassenheit und das ZusammenbeitMeran ist meist siteBozen spezific und erwächst kommen von starken Freunden – eine Art Vorwegnahme von Amateurfilmaufnahmen aus einer Aufmerksamkeit auf zwischen Alltag, unddie vonBeziehung “Google Earth”. Durch dieGesellfantastiche Verdoppelung der historischen schaft und Raum. dreidimensionalen Ausgaben wird die Ansicht von der Künstlerin aktualisiert. In der Renaissance haben sich die Künstler die ersten Regeln der Perspektive geL’Hotel Royalhat venne inaugurato Lana geben, dennoch es bis ins 17teaund 18te Jahrhundert gedauert, dass durch nel 1906 e all’epoca si proponeva come den Einsatz der optischen Kamera (einem Vorgänger des Fotoapparats), die Bilder albergo di lusso. Oggi l’edificioz.B. ospita la naturgetreuer wurden. Canaletto verkaufte seinerzeit den Turisten gemalte Ansede del municipio. L’artista Carla Cardisichten von Venedig und antizipierte somit die Postkarte. si è dedicata questo edificiodie ed Realität, oft sogar besser als es viele Die naletti View Master zeigena und erzählen ha realizzato un enorme campanello da virtuelle Mittel schaffen. Sie zeigen, verdecken und lassen somit Raum für die reception che rimanda alla storia turisEinbildungskraft. All dies Dank einiger Kartonscheiben, einem Ansichtsapparat tica dell’”Hotel Royal”. und der menschlichen Phantasie. Carla Cardinaletti studia a Bolzano e Falls Sie Interesse haben weitere View Masters aus der Sammlung zu entdeTrento; si trasferisce a Milano, dove cken, können sie mich gerne kontaktieren. frequenta un Master in Produzione AuTel. diovisiva 340 15 alla 46 Cattolica. 157 Inizia ad appassionarsi ai vari linguaggi visivi e nel 2005 Lorene vinceMunforti il premio di arte temporanea Dieselwall. Il suo lavoro si caratterizza per impegnative installazioni site specific che nascono da una forte attenzione al rapporto tra quotidianità, socialità e spazio.



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Martina Oberprantacher

Betretenes Schweigen. Zwei Stühle sind frontal zueinander positioniert, in der Mitte ein Tisch. Im Rahmen ihrer Retrospektive von 2010 lud Marina Abramovic die Besuchenden des Museum of Modern Art (MoMA) ein, einzeln und ihr gegenüber Platz zu nehmen. Dieses Gegenüber bedeutete für die Performanceteilnehmenden und die international anerkannte Künstlerin, den zwischenmenschlichen Raum mit Gedanken und Emotionen, mit Mimik und Gestik – aber ohne Worte – zu füllen. The Artist is Present beteiligte über 1.500 Besuchende an einer Performance, deren Wirkung durchweg auf die auratische Ausstrahlung der Künstlerin zurückzuführen ist. Serena Ostis interaktives Kunstprojekt Lust auf Kaffee? – Ich lade mich gerne ein. erscheint wie eine antagonistische Spiegelung des Werks von Marina Abramovic: Serena Osti lud nicht Teilnehmende ein, sondern forderte auf, selbst eingeladen zu werden. Sie stützte sich nicht auf eine auratische Ausstrahlung, sondern auf ihre Unbekanntheit, die sie mit einer Kurzbeschreibung zu ihrer Person und Motivation aufbrach: „Serena kommt aus dem Trentino und will die Lananer besser kennenlernen“. Die Beschäftigung mit der Thematik des Kennenlernens, des Austauschs und der Gastfreundschaft steht in Verbindung mit der inhaltlichen Ausrichtung des Kulturfestivals LanaLive, welches alljährlich im Mai in Lana stattfindet. Das, was zwischen der Künstlerin Abramovic und den Performance-Beteiligten geschah und für alle Ausstellungsbesuchenden zugänglich und einsehbar war,

Foto © Serna Osti

Gedanken zu Serena Ostis interaktivem Kunstprojekt


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verschloss sich in Ostis Arbeit zu einer intimen Begegnung. Nur ein fotografisches Produkt übernahm die Funktion eines Relikts, einer Zeugenschaft über das Treffen, das – vielleicht – zwischen der Künstlerin und dem Einladenden stattgefunden hat. Ein fotografisches Produkt, das aus dem Gespräch hervorging und einen Ort, ein Objekt oder ein Wesen abbildete, die dem Einladenden wichtig und vertraut waren. Wo, wann und wie sich diese intime Begegnung in Lana und dieser Raum zwischen der Künstlerin und dem Einladenden entwickelt hat – welche Gespräche und Diskussionen stattgefunden haben und welche Fragen, Gedanken und Emotionen freigesetzt wurden – bleiben uns Betrachtenden der Fotoarbeiten unzugänglich. Das Treffen wurde nicht zur Schau gestellt, sondern lebte und lebt von seiner Abgeschlossenheit und Intimität. Was den Betrachtenden beim Anblick der Fotoarbeiten bleibt, ist die pure Imagination und Spekulation. Auch die Frage, wer die Einladenden waren, denen man diese Abbildungen von Orten, Dingen und Wesen zuordnen könnte, bleibt unbeantwortet. Das geführte Gespräch mit Serena Osti offenbarte aber Folgendes: die Personen, die eine Einladung an sie aussprachen, wiesen ein kulturelles wie künstlerisches Interesse und eine Neugier auf, dem Anderen entgegenzutreten und sich auf Unbekanntes einzustellen, vergleichbar mit einem Blind-Date. In einer Zeit, in der Online-Chats im Rahmen der Partnerbörsen vielfach das zufällige, ungeplante Kennenlernen im realen Raum ersetzen, wird auch ein BlindDate zwischen Künstlerin und Einladendem zum Sinnbild heutiger zwischenmenschlicher Begegnungen. Vielleicht aber bot gerade dieses Unbekannte, dieses Andere – die Anonymität an sich – einen Schutz, um sich zu exponieren, sei es in der Begegnung mit Serena Osti als auch in Hinblick auf eine mögliche Veröffentlichung der Fotoarbeiten. Die Erläuterungen auf der Einladungskarte waren spärlich und unterbreiteten nur die notwendigsten Informationen – dass die Künstlerin aus dem Trentino kommt und einen italienischen Namen trägt (was eine ethnische wie kulturelle Einordnung ermöglicht), unter bestimmten Kontaktdaten zu erreichen ist und sich mit jedem und jeder gerne treffen möchte, um sich über Erfahrungen und über Lana auszutauschen. Diese Einladungskarte wurde zu einem notwendigen Instrument, um dem Vorhaben Legitimität und einen offiziellen Charakter zu verleihen. Eine größere Streuung und Wirkung erzielte aber die Mundpropaganda – die Initiative wurde von Person zu Person weiter empfohlen. Dieses Einladungsver-


Foto © Serna Osti

fahren ordnete sich in das Raster eines Procedere ein, das Vertrautheit vermittelte und sich in kleinen Strukturen – wie sie Lana aufweist – als effektiv erwies. Als effektiv in der Hinsicht, dass die Einladenden sowohl die Rolle der Beteiligten als auch die Rolle der Multiplikatoren übernahmen. Unter den Einladenden waren Personen aus unterschiedlichen Berufsschichten – Handwerker, Lehrpersonen, Hausfrauen – und mit unterschiedlicher kultureller Zugehörigkeit sowie mit verschiedenen Erwartungshaltungen vertreten. Unter den Einladenden waren Männer wie Frauen, Einzelpersonen wie Familien. Die Lesenden dieses Textes und die Betrachtenden der Fotoarbeiten können sich nun die Frage stellen, ob sie der schriftlichen Aufforderung nachgekommen wären und eine solche Einladung an die Künstlerin ausgesprochen und das Interesse gehabt hätten, eine unbekannte Person aus dem Trentino zu einem Kaffee oder Sonstigem zu sich nach Hause einzuladen, um sich mit ihr über Erfahrungen, Wünsche, Ängste und Ansichten zu Lana wie zur Welt auszutauschen. Des Weiteren können sich die Betrachtenden der fotografischen Relikte auch die Frage stellen, ob das Projekt tatsächlich stattgefunden hat oder ob es sich um eine Inszenierung handelt, die die Wahrhaftigkeit nur vorgibt. Ist das wichtig? Und wie relevant erscheint dieses Projekt für einen unbeteiligten Betrachtenden, ohne Möglichkeit der Teilnahme, Einflussnahme und Einsichtnahme? Was einem durch die fotografischen Relikte mit Sicherheit vermittelt wird, ist, dass man nicht Teil des Geschehens war und ist, und dass ohne genaue ästhetische und kontextuelle Einbettung Fotoarbeiten künstlerische Beliebigkeit bedeuten können. Vor allem aber kann man sich als Betrachtende die Frage stellen, von welchem künstlerischen Selbstverständnis dieses Projekt geprägt ist, das so verschieden von dem Marina Abramovic’s doch nicht zu sein scheint.



Tourismusgeschichte in FAHRT Fussgängerzone / Zona pedonale Lana 11/05/2013

Wer brachte die Bravo nach Südtirol? Und die Cola? Nicht zu vergessen die weißen Tennissocken in Ledersandalen? Den Wohlstand? Die Kohle? Und wie lange muss eine Bratwurst brutzeln? Elfriede und Walter Murkel machen seit den frühen 50er-Jahren mit ihrem klapprigen VW-Bus das Land südlich des Brenners unsicher. Sie kennen Südtirol wie kein anderer, fühlen sich in den Stuben ihrer Gastgeber sichtlich zu Hause! Zeit für eine Zusammenfassung der wichtigsten Ereignisse! Zeit, die


touristischen Bildungslücken der Einheimischen zu schließen. Südtirol ist ja so schön! Wären da nur nicht diese italienischen Touristen, die die Dinge erfahrungsgemäß etwas anders sehen. Eine heiter-besinnliche Zusammenfassung der Tourismusgeschichte als Strassentheater. Entstanden in Zusammenarbeit zwischen dem Touriseum und Caracho. In diversen Rollen: Kiki Rochelt, Peter Schorn und Gerd Weigel.


Gries

EIN PIEFKE KOMMT SELTEN ALLEIN... Piefke Saga I - IV Raiffeisenhaus / Casa Raiffeisen, Lana 15/05/2013



Blau. Giancarlo Godio, Gamsblut, Bozen, 2010

DIE ULTNER SEHEN WEGEN DES GUTEN ESSENS UND WUNDERBAREN WASSERS JÜNGER AUS ALS SIE SIND, SAGT MAN. HIER FÄLLT WEITUM AM MEISTEN REGEN, BÄCHE RAUSCHEN UND RUHEN IN SEEN, HEILENDES WASSER SPRUDELTE EINST IN DIE NEUN VERSUNKENEN BÄDER DES TALES, HEUTE PLÄTSCHERT ES IN DIE FALSCHAUER. IN MITTERBAD, DEM GRÖSSTEN, SOLL SICH OTTO VON BISMARCK VERLIEBT HABEN, KAISERIN SISSI ERHOLTE SICH VON DER WIENER ETIKETTE, THOMAS UND HEINRICH MANN SCHRIEBEN AN IHREN WERKEN. DAS BADLEBEN BLÜHTE MIT KURARZT CHRISTOPH HARTUNG VON HARTUNGEN.


Heute steht – am früherem Zentrum des Ultner Badtourismus – allein, die gute alte Buche, mit umarmender GröSSe und Kraft und trotz Zeit und Wetter. Besucher sind rar bis ganz ausgeblieben. Lanalive durfte Gast sein, im Frühling, für ein paar Stunden, mit Musik von ALMA, Geschichten von Michael, Suppe von Martina und Wein voM MOARHOF IN BURGSTALL. KULTURWANDERUNg: Vom Gasthaus Teiss nach Mitterbad 18/05/2013 Mit dem Wanderführer Markus Breitenberger auf historischen Wegen vom Gasthaus Teiss in Lana ins einst berühmte Kurbad im Ultental. 08.45 Treffpunkt Cafe Teiss / Lana 09.00 Harald Stauder zur Geschichte des Hotel Teiss 09.30 Fahrt mit dem öffentlichem Bus nach St. Pankraz / Bad Lad 10.00 Beginn der Wanderung 13.00 Ankunft in Mitterbad / Wasser und Suppe 13.00 - 15.00 Konzert ALMA + Geschichten zum Mitterbad ab 15.00 Rückwanderung


Das Gasthaus Teiss war Ausgangspunkt bzw. Zwischenstation f체r einheimische und zugereiste G채ste auf dem Weg ins Tal der B채der. Wer es sich leisten konnte, nahm das Fuhrwerk oder Pferdegespann, wer sparen und doch baden wollte, begab sich auf Schusters Rappen ins Mitterbad.


ALMA besteht aus 5 jungen MusikerInnen, aus deren Leben die Volksmusik nicht wegzudenken ist. Dabei liegt ihnen Tradition ebenso am Herzen wie Improvisation und Innovation. Das Repertoire reicht von uralten Melodien, Jodlern und Liedern 端ber Eigenkompositionen, bis zu neuen Arrangements von Bekanntem.



ALMA Mitterbad, St. Pankraz / Bagni di Mezzo 18/05/2013


B端rgerkapelle + FILM Obstgenossenschaft / Cooperativa POMUS, Lana 18/05/2013 Jazzorchester Tirol & Turbosax, Ansitz / Tenuta Rosengarten, 11.05.12




BÜRGERKAPELLE LANA + FILM Urs, ein junger, kräftiger Mann lebt mit seiner alten, kranken Mutter in einem verlassenen Bergdorf, zu dem kein Sonnenlicht durchdringt und das immer weiter verfällt. Urs weiß, dass die Sonne nur auf der anderen Seite des steilen Gipfels scheint. Eines Tages schnürt er sich den Stuhl, in dem seine Mutter sitzt, auf den Rücken und zieht mit ihr los in der Hoffnung, hinter dem Berg ein besseres Leben zu finden. Seine Mutter aber will ihre Heimat nicht verlassen… Im Mittelpunkt des Konzertes der Bürgerkapelle Lana bei LanaLive stand die Uraufführung der eigens komponierten Filmmusik des jungen Südtiroler Komponisten Robert Neumair zum Kurzfilm „Urs“ von Moritz Mayerhofer. Die Besonderheit der Konzertsituation lag darin, dass die Musik live und synchron zum Film von der Bürgerkapelle Lana vor einer großen Kinoleinwand gespielt wurde. Der Sonne, dem Wetter und der Landschaft als wichtige touristische Komponenten – man könnte gar sagen als Lebenselexier – des Burggrafenamtes wurde mit dem Konzert der Bürgerkapelle Lana unter der Leitung von Martin Knoll Tribut gezollt. Aufführungsort war die Obstgenossenschaft POMUS, die in einen aus Plastikobstkisten gebauten Konzert- bzw. Kinosaal verwandelt wurde.


MEDIENAUSSTELLUNG ZUM TOURUSMUS IN LANA Und UMGEBUNG Andergassen Leo, Lana Sakral, Tappeiner Verlag, Lana 1997. Andergassen Richard, Das Schützenwesen in Lana, Lana 2009. Andergassen Richard, Kirchen in Lana, Tappeiner Verlag, Lana 2002. Atllmayr Ernst, Tiroler Pioniere der Technik, Wagner Verlag, Innsbruck 1968. Boggiano Fabrizio, meraner gruppe, trans-form, Genova 2006. Egg Erich, Der Schnatterpeckaltar in der Pfarrkirche Maria Himmelfahrt zu Lana, Tappeiner Verlag, Lana 1992. Egg Erich, Kunst im Burggrafenamt, Tappeiner Verlag, Lana 1994. Egger Hannes, Fühlst du dich frei?, Arunda / Löwenzahn, Innsbruck 2010. Egger Oswald, Das Kraftrad des Johann Kravogel, Prokurist, Lana 1989. Granichstaedten Czerwa Rudolph, Johann Kravogl - Erfinder des elektrischen Kraftrades, Gruber Druck, Lana 1998. Gufler Christoph, Das Südtiroler Apfelbuch, Athesia, Bozen 1994. Gufler Christoph, Kirchen am Vigiljoch bei Lana, Athesia, Bozen 1988. Gufler Christoph, Kirchen in Tisens, Prissian, Tappeiner Verlag, Lana 1994. Gummerer Hermann, Hack Franziska, Total alles über Südtirol, Alto Adige - tutto di tutti, Folio, Bozen 2012. Höllrigl Michael, Brunnen am Kulturhaus, Lana 1993. Hubert Gruber, SC Vigiljoch 1950-1999, Lana 2003. Inger Erika, All Souls Clinic, Folio, Bozen 2009. Innerhofer Albert, Staffler Reinhold, Stählerne Wege - Der Seilbahnpionier Luis Zuegg, Reatia, Bozen 1996. Kofler Oswald, Der Schnatterpeck-Altar zu Lana bei Meran, Athesia, Bozen 1977. Laimer Martin, Pfeifer Klaus, Terzer Simon, Der Föhrnerhof in Lana, Gruber Druck, Lana 2009. Lana Art (Hg), Kommen und Gehen, Südtiroler Skulpturenwanderweg, Raetia, Bozen 2005. Lana, Wander-, Bike- und Skitourenkarte, Kompass, Rum/Innsbruck 1990. Lana-Etschtal, Tabacco Verlag 2004. Marktgemeinde Lana (Hg), 1000 Jahre Lana, Lana 990-1990, Fotolitho Lana, Lana 1990. Meran und Umgebung, Tabacco Verlag 2008. Pardeller Georg, Wandern ohne Auto, Lana, Ulten und Deutschnonsberg, AVS, Bozen 2010. Raiffeisenkasse Lana (Hg), Lana - Vergangenheit und Gegenwart, Raiffeisenkasse, Lana, Lana 1985. Stimpfl Oswald, Alla scoperta del Monte San Vigilio, Folio, Bolzen 2008. Stimpfl Oswald, Erlebnis Vigiljoch, Folio, Bozen 2008. Terzer Simon, St. Johann von Nepomuk, Gruber Druck, Lana 2009.


Trapp Oswald, Hörmann-Weingarten Magdalena, Südtiroler Burgenbuch, Athesia, Bozen 1973. Unterpertinger Erika, Wohlfahrt Wolfgang, Steinlandschaften, Lana 1995. Wohlfahrt Wolfgang, Flowers of the day, Raetia, Bozen 2010.

MEDIENAUSSTELLUNG TOURISMUS Kultur.Lana, Lana 08/05/2013 - 26/05/2013


ALBERTO SCODRO: A Hand Full of Sun Introduzione alla mostra del curatore Denis Isaia Ogni volta che mi trovo davanti ad un opera di Alberto Scodro provo un certo imbarazzo. Così come ogni volta che provo a raccontarla. Quando si entra in una sua installazione, perché di questo si tratta, ci si ritrova accerchiati da una serie piuttosto complessa di citazioni più o meno volontarie, incroci fra ciò che si sta vivendo all‘interno e la vita che corre all‘esterno, stilemi del linguaggio della modernità che vengono riatualizzati e in parte anche ritualizzati. Per decifrare le sue installazioni bisogna letteralmente seguire i diversi fili che le

attraversano. La cosa da dire però prima di addentrarsi nel lavoro è che quella di Alberto è una ricerca che si situa da un punto di vista storico artistico nella evoluzione della ricerca installativa. L‘azzardo che mi verrebbe da proporre è quello di una installazione di tipo performativo. Scomodo il termine performativo per due ragioni. Prima perché tutte le installazioni di Alberto performano: sono letteralmente vive. C‘è sempre una interazione fra l‘interno e l‘esterno, si muovono: aprono e chiuduno una finestra al passare di un tram come è successo nella recente installazione di Via Farini a Milano, galleggiano come è successo per la pietra galleggiante di Ponte di Legno. In un certo senso Alberto fa performare gli spazi. La prima volta che ho visto una sua opera eravamo a Ponte di Legno. Nell‘ambito del progetto Aperto 2012, ad Alberto era stata data commissione di lavorare in quel paese della Val Camonica. Lui nelle sue passaggiate ha visto un palazzo, una vecchia scuola che era stata già ampiamente ristrutturata per


divenire la sede di riferimento per l‘albergo diffuso per la zona. Entrato nel palazzo Alberto trova una pietra che qualcuno aveva gettato rompendo una finestra e a partire da quella azione incomincia a costruire una installazione che certo si potrebbe dire attraversasse il palazzo, ma sarebbe più corretto dire rendeva il palazzo protagonista della sua stessa performance. A segnare il cuore della mostra una goccia che cadeva nel giro scale, poi una serie di cavi che attraversavano e disegnavano lo spazio, una serie di “quadri” nati in maniera casuale dal lavoro dei muratori e leggermente “messi in scena” da Alberto. Ripeto perché a me pare una chiave di lettura su cui si può lavorare. Noi abbiamo assistito più volte nel passato alla drammatizzazione di uno spazio e a mostre in cui lo spazio diventa un ambiente da attraversare per lo spettatore. In quel caso lo spettatore si trova letteralmente sul palco, dentro l‘opera, come vivere dentro il film. Questa dimensione ambientale che va fatta risalire tanto per cambiare ai primi allestimenti delle avanguardie (basti pensare alla famosa mostra di Duchamp con i sacchi), ma ancor prima alla dramattizzazione dello spazio che è il cuore stesso della storia dell‘arte, prima ancora dei quadri, molto prima delle mostre. Dicevo, questa dimensione ambientale è certamente presente. Ma nel caso di Alberto è il contenitore stesso prima ancora del contenuto a diventare il cuore dell‘esperienza. In questo secondo me sta la cifra specificatamente moderna con cui bisogna leggere il suo lavoro. Per ritornare sulla performance dello spazio. Ad esempio quello che vedete in questo angolo è il catalogo della mostra. Il catalogo è composto da uno strap-


po della patina che negli anni si è accumulata sul pavimento. Il catalogo è la documentazione dello spazio, spazio che fra l‘altro corrisponde per dimensione allo spazio che c‘è fra le mura della vecchia casa e le mura della nuova casa. Come voi sapete questa cantina è la base della nuova casa che sorge dentro la vecchia casa. Alberto con il suo progetto ha voluto documentare anche questo rimando. Il fatto è significativo perché dal punto di vista stilistico è una operazione che sta a cavallo fra l‘esaltazione della modernità, in cui il linguaggio e l‘analisi del linguaggio ha certamente un ruolo (basti pensare alla linguistica o al ruolo che lo strutturalismo ha giocato nel secondo dopoguerra o al ruolo che gioca oggi nella determinazione della storia anche biologica dell‘uomo e qua bisogna senza dubbio citare Cavalli Sforza) Ma allo stesso tempo è una modernità inquinata. Inquinata da un rimando spesso rituale, sempre antropologico che si confronta tematicamente sempre con la materia, intesa come portato fisico: l‘acqua, il sole, la cottura del sale. Ed assume il linguaggio stesso come materia: il sole che sale, il sole che fa evaporare l‘acqua e crea il sale. Già ma cosa succede in questa mostra. La prima cosa è che non abbiamo a che fare con delle opere, ma con la documentazione di una serie di azioni che sono avvenute. L‘azione principale, quella che guida l‘intero percorso aveva un obiettivo: dare a Lana un po‘ di luce in più. Una mattina di tre settimane fa Alberto è salito con la sua trouppe, costituita da lui, Ael, Chiara, Birgit, Maya, Damian, Hannes e me, sul monte che oscura l‘alba di Lana il Roten Knott. Lì ha tolto un sasso che per qualche minuto, forse qualche secondo toglieva un po‘ di luce alla città.


Ora si può discutere sull‘azione, è un‘azione ironica, è un divertimento per il divertimento, è una azione sarcastica che prende in giro tutta la retorica fitzcarraldiana dell‘opera impossibile, è un‘azione poetica, è una azione nobile.... ad ognuno il suo giudizio. Di certo per Alberto è il gesto simbolico che gli permette di mettere in piedi la mostra. Qua noi vediamo la documentazione a 360 gradi, quasi la scultura di quella azione: il sole che entra in camera nel video, la fotografica sulle lastre di sale (che diventano lastre quando sono esposte ad un forte calore), la luce che attraversa la lastra e ci ricorda che la cosa è avvenuta di là. La prova dell‘azione, il masso che come un testimone sta al centro della luce che illumina la sala e che crea un gradiente nella sala, i fari infatti vanno da 500 watt a 100 watt creando ancora una volta una sfumatura scultorea del senso.

Wegbeschreigung Vom Gasthof Alpenrose zwischen Hafling und Vöran durch den Wald leicht steigend zu einer Wiese. An einem Wetterkreuz vorbei in den Wald. Nach einer halben Stunde wird der Rotsteinknottn und das Knottnkino erreicht. Der Rittner Künstler Franz Messner hat dort 30 Kinosessel aufgebaut. Regie führt das Wetter. Hauptdarsteller sind die Texelgruppe, die Ötztaler Alpen und Ultner Berge. Alberto Scodro hat unweit von dieser Stelle einen Stein entnommen um Lana mehr Sonnenlicht zu ermöglichen. Höhenmeter: ca. 200 m Gesamtgehzeit: 1 Stunde


Orchester der Musikfreunde Meran Erlebnishof Kr채nzel, Tscherms / Cermes 22/05/2013


Orchester der Musikfreunde Meran Seit 1963 besteht in Meran ein Laienorchester, das vom Meraner Musikpädagogen Prof. Hans Obkircher mit der Absicht gegründet wurde, interessierten Laienmusikern, vor allem Streichern, die Möglichkeit zu bieten, in einem Orchester mitzuwirken. Das Orchester besteht aus ca. 50 Mitgliedern, die sich aus Laienmusikern, sowie aus Lehrern und Schülern der Musikschulen des Burggrafenamtes, aber auch aus dem Passeiertal, dem Überetsch und dem Vinschgau bis Schlanders zusammensetzen. Die Mitglieder des Orchesters treffen sich mit Ausnahme einer kurzen Sommerpause und trotz der weiten Strecken, die einige zurücklegen müssen, regelmäßig einmal in der Woche zur Probe. Höhepunkt des Tätigkeitsjahres sind das traditionelle Herbstkonzert Ende November im Stadttheater Meran, sowie das geistliche Konzert am Ostermontag in der Pfarrkirche von Algund und am Osterdienstag in der Pfarrkirche von Schlanders. Zu den Zielsetzungen des Orchesters gehört, neben der Einbindung von Laienmusikern Schülern der Musikschulen in ein Orchester, das Angebot an junge Südtiroler Instrumentalisten, als Solisten erste Erfahrungen zu sammeln. Das Orchester pflegt auch eine rege Zusammenarbeit mit verschiedenen Chören. Musikalischer Schwerpunkt ist die Aufführung von vernachlässigten Werken aus Vorklassik und Klassik, aber auch zeitgenössische Musik hat ihren selbstverständlichen Platz im Repertoire. Ebenso hat das Orchester große symphonische Werke erarbeitet und aufgeführt. Hans Obkircher dirigierte das Orchester bis 1999. Von 1999 bis 2007 wurde das Orchester der Musikfreunde Meran vom jungen Dirigenten Christian Laimer geleitet. 2007 übernahm der Kirchenmusiker Josef Egger den Dirigentenstab. Das Orchester der Musikfreunde Meran trat für LanaLive im Labyrinthgarten Kränzel in Tscherms, einer der spannendsten und beliebtesten touristischen Privatinitiativen, im Burggrafenamt, auf.


CROSSROAD ACUSTIC BAND

EINHEIMISCHE

CROSSROAD ACUSTIC BAND Naturcaravan Tisens / Tesimo 26/03/2013


CAMPINGPLATZ

SCHWIMMBAD DES CAMPINGPLATZES + ÖFFENTLICHES SCHWIMMBAD

GÄSTE


Fremdenführer durch Lana und Umgebung, 1909

Künstlerische Leitung / Direzione artistica LanaLive: Hannes Egger, Katrin Klotz; LanaFilm: Barbara Weiss; Werkbank Lana: Hannes Egger Texte / Testi: Markus Breitenberger, Hannes Egger, Denis Isaia, Katrin Klotz, Lorena Munforti, Martina Oberprantacher, Giancarlo Ricci Fotos / Foto: Hannes Egger 17-19, 24-25, 32-33, 52-53; Katrin Klotz 4; Lorena Munforti 15, 20; Damian Pertoll 40-43, 47-50; Alberto Scodro 46; Sonja Steger 12-13, Laura Zindaco 36-39 Gestaltung / Grafica: Hannes Egger Übersetzungen / Traduzione: Valentina Andreis, Ulrike Egger Lektorat / Redazione: Valentina Andreis, Katrin Klotz Druck / Stampa: Gruber Druck, Lana www.lanalive.it Organisation / Organizzazione: Paul Seelaus


Wir danken / ringraziamo

Marktgemeinde Lana

Comune Lana

Gemeinde Tscherms

Comune Cermes

SĂœDTIROL

KULTUR


LanaLive: HOTEL LanaLive spürt dem Tourismus in Lana und Umgebung nach. Das Gebiet verfügt über 240 Beherbergungsbetriebe aus den verschiedenen Kategorien. Gut 700.000 Nächtigungen werden jährlich gezählt. LanaLive begibt sich auf die Spuren des historischen Hotels Royal, führt zu den ehemaligen Bädern im Ultental, geht in Hotels, Ferienwohnungen, Campingplätze und Kunstgärten, fragt danach was Gäste in Lana und Umgebung erleben und erörtert nicht nur einmal den Stellenwert des Sonnenscheins für den Tourismus. Als Spielorte wurden Plätze bzw. Räume gewählt, die vom und über den Tourismus erzählen.

LanaLive vuole esplorare il mondo del turismo a Lana e dintorni. La zona dispone di 240 strutture ricettive di ogni categoria. Ogni anno si registrano circa 700.000 pernottamenti. LanaLive si muove sulle tracce dello storico Hotel Royal, conduce fino agli antichi bagni termali della Val d’Ultimo, entra in alberghi, case per vacanze, campeggi e giardini artistici, inoltre valuta le diverse possibilità turistiche a Lana e dintorni e disserta sull’importanza della luce del sole per il turismo. Per le esibizioni sono stati scelti luoghi e spazi che raccontano di turismo. www.lanalive.it

INTERNATIONAL CULTURE FEST VAL


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