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TREND
MENO MA MEGLIO
Le nuove tendenze nei luoghi top del vino e del cibo in Toscana New trends in top wine and food venues in Tuscany
Toglieteci tutto, ma non le emozioni. Con questa frase si potrebbe riassumere il sentiment dei consumatori nei confronti del vino e della socialità che attorno ad esso ruota nei luoghi top del cibo e vino in Toscana. Dopo due anni di alti e bassi dovuti alla pandemia prima e all’innalzamento dei prezzi al consumo successivamente, oggi c’è chi più di altri ha rivisto al ribasso la quota di risorse spendibili in una bottiglia e chi ha invece continuato a scegliere la qualità piuttosto che il fattore prezzo. A dare una interpretazione a tali comportamenti sono entrate recentemente in gioco anche le neuroscienze, che hanno ana vrapporre l’esperienza in prima linea dei sommelier e quanti si occupano di vino nel canale dell’HoReCa. “L’ospite odierno - spiega Davide D’Alterio, sommelier all’Enoteca Pinchiorri di Firenze, tempio dell’enologia mondiale stellato Michelin - è sicuramente più informato ed esige quindi un alto livello di formazione e di ricerca da parte del sommelier. Tuttavia, insieme all’acquisita nuova conoscenza, sempre di più stupisce per curiosità ed osa anche su acquisti che esulano dai suoi canoni gustativi. In un contesto di risorse più limitate l’approccio è quello di bere meno ma bere meglio, concentrando le scelte su vini che riescano a soddisfare oltre il palato anche la mente, con una netta inclinazione verso l’aumento del consumo responsabile. Nell’alta ristorazione comunque, non c’è stata una grossa oscillazione in tal senso”. “Acquisto mirato di qualità e attenzione alle piccole realtà - racconta Andrea Galanti, titolare della Gastronomia Galanti di Firenze - è il nuovo trend che si affaccia tra i consumatori. È vero che c’è una maggiore attenzione anche sul prezzo della bottiglia, ma le scelte sono spesso differenziate tra chi predilige ha voglia di scoprire qualcosa di unico, un territorio poco conosciuto che per loro rappresenta una sicurezza”. “C’è una grande ricerca di racconti emozionali - spiega Simone Loguercio, sommelier del Konnubio in centro a Firenze - e voglia di sentirsi raccontare il vino. È vero che il costo della vita “You can take everything away from me, but not emotions”. These words best describe today’s consumers’ sentiment towards wine and towards the social relations revolving around wine in Tuscany’s top wine and food venues. After two years of ups and downs due to the pandemic and the subsequent rise in consumer prices, some have set a lower budget for wine spending, whereas others continue to favour quality over the price factor. Neuroscientists have recently been able to interpret such consumer behaviors by analyzing the with wine within the HoReCa channel. “Our current guests - Davide D’Alterio, the sommelier of Florence’s Enoteca Pinchiorri, the world-famous Mi are quire sommeliers with a higher level of
VINI CHE training and knowledge. And, in addition to a greater degree of wine knowledge, SODDISFANO
IL PALATO it comes to wine spending outside of MA ANCHE their usual taste and preference. WithLA MENTE in a lower budget context, the common the palate, but also the mind, with an increasing transition towards responsible consumption. High-end tions”. wineries- Andrea Galanti, the owner of Florence’s Gastronomia Galanti, says- are the growing trends among consumers. It is true that there is an increasing attention to the bottle’s price, but consumer choices are now based either on the trust in well-known brands or on the urge to discover something tise which makes them feel safe”. ences- Simone Loguercio, the sommelier of Konnubio in downtown Florence of a wine. It is, however, undeniable that the cost of living is higher
Il costo della vita più impegnativo si traduce in carte dei vini che sono frutto di ricerche più approfondite e prodotti
adesso è più impegnativo e che ci sono meno clienti alto spendenti: ciò si traduce sempre più spesso nella ricerca in carta, di vini non esageratamente costosi e con un buon rapporto qualità-prezzo. Quali sono dunque i vini più richiesti in questo momento? “Sicuramente la crescente offerta di vini spumanti e rosati di qualità ha creato nuove tendenze - afferma Andrea Galanti - ma Offrendo un’ampia scelta di oltre 300 etichette di champagne, rappresento un punto di riferimento per gli appassionati del genere”. “Vini classici - racconta Loguercio - soprattutto quelli che riescono a raccontare in modo più incisivo le realtà locali come il Chianti Classico, il Brunello o il Bolgheri, ma anche la Vernaccia”. da qualche anno - afferma D’Alterio - il ritorno alle origini e l’autoctono sono ancora cardini della vendita e della soddisfazione territoriale”. Una domanda sorge spontanea, ovvero quanto il canale della ristorazione di alto livello abbia risentito degli effetti della di socialità. Poco, sembrerebbe. Come testimonia Simone Loguercio, che conferma: “Non abbiamo mai avuto tanta clientela come in questo periodo, forse la pandemia ha portato le persone ad uscire di più”. E sullo stesso trend è il commento di Andrea Galanti: “in un primo momento sicuramente una certa incertezza e paura era palese; adesso il desiderio di normalità è dominante e la socializzazione torna ad essere un fenomeno normale”. “Il consumatore dell’alta ristorazione - chiude Davide D’Alterio - ha atteso impazientemente di tornare a frequentare i locali. Nel che siamo tornati a pieno ritmo, anzi in molti si sono avvicinati. Anche chi pensava che il 3 stelle fosse un mondo ostico da frequentare, ricredendosi palesemente”. and there are less high-spending customers, which translates into What are, at present, the wines in greatest demand? has led to new trends - Andrea Galanti says- choice of over 300 champagne labels, I am the go-to supplier for sparkling wine lovers”. Classic wines- Loguercio says- from, such as Chianti Classico, Brunello or Bolgheri, but also Vernaccia”. time now - D’Alterio says- the search for autochthonous wines is still a vital part of wine selling and of delivering pleasure to our customers, in addition to being an effective promotional tool of local winegrowing areas”. An obvious question arises, that is, how much have high-end restaurants been affected by the pandemic, even in terms of customers’ wariness of frequent Simone Loguercio: “ out more often”. Andrea Galanti agrees with him: “ In the be now getting back to normal is the prevailing mood and socializa “High-end restaurant customers- Davide D’Alterio says- were anxious to go back to dining out. I do not believe we have experienced a decrease in business, we even attracted new customers. Even those who assumed that a changed their mind”.
Il ritorno alle origini e i prodotti autoctoni sono ancora i cardini della vendita e della soddisfazione degli ospiti
