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Patto per la crescita

Marinelli

Offro solo il punto di vista di chi, partecipando da anni attivamente alla vita associativa in CT, viene coinvolto dal Presidente a far parte di una commissione il cui nome mette un po’ di soggezione. Ora, dopo diversi incontri e l’ufficializzazione del contenuto, economicamente interessante, posso guardare la questione col necessario distacco per darle un senso più compiuto, benchè i lavori proseguano.

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In effetti “Il patto per la crescita” deve essere valutato come l’ulteriore passo che il Gruppo e la Direzione Zurich hanno compiuto verso il rafforzamento della rete agenziale, tramite sostegni economici per un triennio che passano ancora una volta come incremento provvigionale (e non incentivi) anche se solo per 3 anni.

Bisogna dunque considerare due aspetti fondamentali: “Il patto per la crescita” continua e istituzionalizza una collaborazione stretta tra GAZ e Compagnia improntata al dialogo e alla comprensione reciproca delle questioni delle parti in causa, iniziata nel periodo Covid con fatti eclatanti, quali il contributo una tantum sugli incassi danni che non ha riscontro nel resto del comparto italiano di settore, e l’aumento stabile 1% del capitolato danni non auto per il mandato con il cosiddetto capitolato C. Il secondo aspetto è appunto che il tavolo di lavoro non si chiude, e continuerà a lavorare per monitorare e aggiustare eventualmente il tiro sugli strumenti e sugli obbiettivi.

Ci viene spesso ripetuto che Agenti e Compagnia hanno gli stessi obbiettivi e questo in gran parte è difficilmente negabile, ma sappiamo bene quanto può essere dura la leva delle Compagnie quando intendono correggere tendenze non positive degli andamenti tecnici. Un tavolo permanente, come quello di cui parliamo, permette invece di rendere più sostenibili anche i periodi critici come quello che affronteremo nel 2023, e probabilmente nei 2 anni successivi, per l’effetto dirompente dell’inflazione.

Così dobbiamo infatti leggere l’azione di riforma del portafoglio rami elementari che il “Patto per la crescita” intende sostenere per porre riparo ai peggioramenti tecnici determinati dall’inflazione; e se questa esigenza di Compagnia comporta uno sforzo e un maggior onere per le Agenzie, abbiamo bisogno che tale azione sia remunerata. Un primo passo è stato fatto, e abbiamo ottime ragioni per credere che otterremo ancora maggiori risultati, tenendo insieme le giuste esigenze della Compagnia e degli Agenti di mantenere un equilibrato livello di remunerazione. D’alto canto non dobbiamo dimenticarci che la manutenzione costante del portafoglio, come ci ricorda spesso il Presidente Enrico Ulivieri, non è più solo un esigenza commerciale o un obbligo deontologico ma, ormai, il compito professionale (non facoltativo) che il complesso delle norme ci assegna.

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