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Fronte comune GAZ - UAA per uscire dall’impasse
Marcheschi, ha evidenziato i problemi di una intera categoria ma anche di una parte rilevante dell’economia italiana, quella della distribuzione e dell’industria assicurativa, che purtroppo verrebbero fortemente condizionate e compromesse dalle previsioni contenute nel Regolamento Ivass n 51/2022. Pertanto, l’incontro rappresenta l’incipit di un percorso di riflessione generale nell’interesse di tutte le parti coinvolte, con l’auspicio di vedere al più presto normalizzata l’intera questione.
Questione che, come è noto, riguarda in particolare le disposizioni del Regolamento sull’utilizzo obbligatorio del PreventIvass al fine di mostrare al cliente tutte le offerte delle polizze Rc Auto base di cui l’agente ha il mandato, prima della firma del contratto.
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Come argomentato da Alessandro Lazzaro “La sentenza del TAR ha accolto totalmente i rilievi presentati dai due Gruppi Agenti, fondati sul presupposto che la norma poneva a carico degli intermediari indebiti appesantimenti operativi e formali. La sentenza del Tar ci conforta perché risolve, seppure parzialmente, un aspetto che riguarda la gestione corrente dei contratti in scadenza eliminando, di fatto, un problema che si scontra con la quotidianità. Resta in ogni caso una norma che non genera alcun vantaggio per i consumatori”.
Tuttavia, dal momento della sentenza, poco o nulla è cambiato, seppure “Per ammissione dello stesso Istituto di Vigilanza nelle comunicazioni di questi ultimi mesi con le compagnie, il processo di scambio delle informazioni massive, cioè le operazioni di scambio di flussi tra imprese ed Ivass necessarie a garantire l’applicazione delle disposizioni con la restituzione dei codici identificativi sui preventivi, è in significativo ritardo – spiega ancora Lazzaro -. Per questo motivo abbiamo chiesto all’Ivass di posticipare l’entrata in vigore del provvedimento”. Posticipo che, come sappiamo, non è stato licenziato e di fatto ci si trova nel paradosso dell’entrata in vigore di una norma inapplicabile.

La sentenza del Tar ha ribadito che le disposizioni previste dall’obbligo di utilizzo del Preventivass valgono per agenti, banche, intermediari finanziari e accessori ma nei fatti per come la norma è stata scritta risulta essere discriminante nei confronti degli agenti plurimandatari.
Come ha affermato il Presidente GAZ, Enrico Ulivieri, “preso atto della non risposta alla richiesta di sospensione dell’entrata in vigore del regolamento, con la Compagnia abbiamo cercato di limitare quanto più possibile la nostra diretta interazione con il preventivatore pubblico per quanto riguarda le nuove emissioni o le sostituzioni, ma è lapalissiano che per i rinnovi al momento è pressochè impossibile ottemperare a quanto previsto dal Regolamento in oggetto. Abbiamo fatto presente quanto gli automatismi previsti per minimizzare gli impatti nei confronti del mercato siano chiaramente in contrasto con le previsioni del GDPR in vigore. Difficoltà che diventano insormontabili anche per quanto concerne le nuove emissioni nel caso di Intermediario che operi in regime di plurimandato. De facto una vera e propria discriminazione nei confronti di chi ha liberamente scelto di operare con 2 o più mandati agenziali. Discriminazione che per la nostra Associazione è INACCETTABILE”.
“In un Paese normale, - prosegue Ulivieri -, la sentenza avrebbe promosso una naturale riflessione negli estensori della norma, ma non nelle comode stanze del Regolatore italiano che, alla democratica discussione, sembra preferire la muscolarità dello scontro.
Questo rafforza ancora di più la nostra convinzione che l’agitazione promossa sia giusta e addirittura insufficiente nel caso in cui il silenzio prosegua. È chiaro che se dovessimo gestire i rinnovi (quietanzamenti) secondo le previsioni regolamentari, il rischio della paralisi delle nostre agenzie sarà altissimo”, senza considerare l’aumento esponenziale degli oneri altissimi che, ancora più, colpiscono i colleghi che si sono aperti al plurimandato.
“Il nostro auspicio, - concludono i due Presidenti -, è la revisione della norma primaria, il Codice delle Assicurazioni Private, dalla quale dipende l’impianto normativo. Sarebbe importante, una volta aperta questa fase, che tutte le rappresentanze professionali facessero fronte comune su questioni delicate come questa che interessano l’intera categoria”.
Chiaramente, non ci si accontenta degli auspici e, come è nel DNA del nostro Gruppo, siamo andati avanti, forti della partecipazione a questa battaglia anche del nostro partner, Konsumer Italia. Insieme ai consumatori, presto si attiveranno ulteriori canali di dialogo con vari stakeholder, anche istituzionali, al fine di uscire dall’impasse di una norma pensata per tutelare gli utenti ma realizzata in modo da penalizzare un’intera categoria, con dubbi vantaggi concreti in favore dei consumatori stessi.
