Gotha Settembre 2011

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PERIODICO REG. TRIB. DI PADOVA - ANNO 10 N. 04 - SETTEMBRE | OTTOBRE 2011 - DISTR. GRATUITA

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Editoriale

Farhad MOSHIRI “Life is beautiful, 2009” 1242 coltelli di dimensioni varie Foto di copertina veduta particolare Foto sopra veduta generale COURTESY FARHAD MOSHIRI AND GALERIE PERROTIN, PARIS PHOTO GUILLAUME ZICCARELLI

Life is beautiful

Un coltello: un oggetto contundente che può tagliare, scalfire o ferire. Eppure basta vederlo con un manico colorato, e già ha un aspetto più solare. Se i coltelli sono 1242, e vengono usati per scrivere su una parete “ Life is beautiful” (la vita è bella) come nell’opera di Farhad Moshiri, esposta a Palazzo Grassi nella mostra “ Il mondo vi appartiene”, il risultato è sorprendete. Questo è l’augurio che facciamo ai nostri lettori: anche in un momento in cui è difficile ribadire che tutto è bello e positivo, ossia il messaggio che da anni abbiamo voluto comunicare, cercate di far si che anche gli oggetti che feriscono, le decisioni infelici dei nostri politici, le notizie peggiori di cronaca che aprono quotidianamente i tg, vengano visti sotto una luce diversa,e che nulla ci possa impedire di dire ogni giorno “Life is beautiful”. ALESSANDRA CICOGNA E LA REDAZIONE

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Anno 10 Numero 04 SETTEMBRE - OTTOBRE 2011

PERIODICO REG. TRIB. DI PADOVA - ANNO 10 N. 04 - SETTEMBRE | OTTOBRE 2011 - DISTR. GRATUITA

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Redazione Via Umberto I, 46 Int. 6 35122 Padova tel. 049 8722979 cell. 333 7361777 info@gotha.veneto.it www.gotha.veneto.it

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Direttore Responsabile

Segreteria organizzativa:

Alessandra Cicogna

Orianna Damiani

Art Director

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Monica Jacopetti

PADOVA Elena Bonafede Umberta Pergami

Hanno collaborato a questo numero Ines Thomas, Silvia Carraro, Francesca Dolcetta, Katia Rossi, Alessia Severin, Roberta Piccin, Valentina Fabris, Simona Pahontu Tipografia Chinchio Industria Grafica spa Via Pacinotti, 10/12 - 35030 Rubano (PD)

Registrato al Tribunale di Padova n. 2002

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Editore

Servizi fotografici Michela Gobbi

Ci.Co. Srl di A. Cicogna, S. Carraro, F. Dolcetta, K. Rossi.

Le foto pubblicate sono protette da copyright e non possono essere utilizzate.

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VICENZA Francesca Dolcetta VERONA Roberta Piccin Numero copie 15.000 Distribuzione Gratuita

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art

Il mondo vi appartiene Tratto dalla presentazione a cura di Martin Bethenod Direttore di Palazzo Grassi e Punta della Dogana François Pinault Foundation Piattaforma privilegiata della scena artistica contemporanea Venezia è anche, per la forza della sua storia, il luogo per eccellenza del viaggio, della scoperta, dello scambio, della diversità. Dopo cinque anni, la città offre al progetto culturale generoso e visionario di François Pinault un quadro senza equivalenti. Il palcoscenico dell’arte, divenuto ormai mondiale se non addirittura mondializzato, non si organizza più intorno a un unico centro e a un numero limitato di sorgenti creative. Dalla West Coast Americana all’Estremo Oriente, passando per l’Africa, il Medio Oriente, i paesi del vecchio blocco dell’Est europeo sono segnati dalla proliferazione, dalla molteplicità, dalla circolazione e dal nomadismo. E questo è esattamente il tema della mostra Il Mondo vi appartiene, di cui François Pinault ha affidato la cura a Caroline Bourgeois, la quale ha concepito questo progetto in piena complementarietà rispetto all’Elogio del Dubbio, mostra presentata in simultanea a Punta della Dogana e di cui è egualmente curatrice. Il Mondo vi appartiene si propone di mettere in prospettiva le opere di artisti di diverse generazioni e di differenti origini, di confrontarne le pratiche, le discipline, i percorsi personali, di esplorarne i rapporti con la storia, la realtà e la sua rappresentazione. In un mondo spesso minacciato da rigidità e isolamenti, la mostra tenta un approccio al tema dell’identità che non si fonda sulla rivendicazione di una nazionalità o sull’affermazione di un’ origine, ma sul modo di costruire la relazione con l’altro; per citare lo scrittore Edouard Glissant,

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recentemente scomparso: “l’identità non come radice unica, ma come radice protesa all’incontro con altre radici”. Il Mondo vi appartiene propone anzitutto un rinnovamento dei punti di vista sulla Collezione François Pinault, come si evince dal fatto che 23 artisti, dei circa 40 presentati, sono esposti per la prima volta a Palazzo Grassi e a Punta della Dogana. La mostra esprime anche la volontà di prendere un impegno verso gli artisti, accompagnandoli nell’affrontare dei rischi inevitabilmente legati al fenomeno della creazione artistica: l’esposizione propone un numero eccezionale di progetti speciali, nuove commissioni, opere site-specific: quelle di Thomas Houseago, Friedrich Kunath, Matthew Day Jackson, Adrian Ghenie, Yang Jiechang, Zeng Fanzhi, Giuseppe Penone, Rudolf Stingel, alle quali va aggiunto l’adattamento del lavoro di Joana Vasconcelos al contesto del Palazzo. La mostra, infine, offre materia prima per un programma culturale estremamente ricco. Al di là dei bilanci quantitativi, per quanto lusinghieri essi siano, sono più di 1.300.000 i visitatori accolti dall’apertura delle due istituzioni, “Mapping the Studio” è stata la seconda esposizione in assoluto più visitata in Italia nel 2010 e la prima per l’arte contemporanea, la capacità di diversificare gli sguardi, di incrociare i pubblici e di coinvolgere gli artisti nella vita di queste istituzioni costituisce uno dei maggiori successi dell’avventura intrapresa da François Pinault cinque anni or sono. Una grande posta in gioco, anche per gli anni a venire!

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Pensato per voi


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sport

di Silvia Carraro

Magico Nuoto Intervista a Luca Dotto, un’ulteriore conferma di come il nuoto sia sempre più Made in Veneto a livello mondiale. Dopo Federica Pellegrini, un altro nuotatore della nostra regione super campione: Luca Dotto, medaglia d’argento nei 50 metri ai Mondiali di nuoto 2011 a Shangai la sera del 30 luglio. Atleta della corpo Forestale dello Stato, Larus nuoto A.s.d., 21 anni appena compiuti, ha conquistato il secondo posto con il tempo di 21’90, meglio di lui solo il brasiliano Cesar Cielo. La sua avventura comincia a Camposampiero, in provincia di Padova, dove è nato, ma tiene a precisare che lui è di Tombolo. “Molto spesso scrivono che sono di Camposampiero ma io sono di Tombolo, devo stare attento altrimenti parenti e amici si risentono”. Terza gloria sportiva locale dopo il ciclista (oro olimpico nel tandem, 1960) Giuseppe Beghetto e il calciatore Dino Baggio. La sua è una strada fatta al rovescio: infatti iniziò nuotando a dorso. “Sì, la svolta nel 2005, campionato italiani giovanili a Imperia. Dovevo gareggiare nella mia specialità, però avevo il tempo anche per i 50 stile. La gara era la prima del primo giorno. Ho nuotato nella batteria più scarsa, eppure ho vinto, con il tempo migliore. E mi sono trovato campione italiano”. Via dal dorso, senza suggeritori: “Me ne sono accorto io, scegliendo la gara per sfizio”. Com’è nata la passione per il nuoto? “Devo ringraziare i miei genitori, Guglielmina e Fabrizio, ferroviere di professione, che mi hanno spinto in piscina. E non mi hanno mai fatto sentire pressioni. Io, per natura, sono pigro. Anche quando ho cominciato a vincere le prime gare non mi sono entusiasmato. Ci ho messo un po’, ho dovuto passare ai regionali. Sono professionista da due anni, da quando sono a Roma”. Già da prima di Shangai aveva ottenuto dei buoni risultati? “Non mi hanno sorpreso le prestazioni ai campionati italiani. Con Claudio Rossetto e Alessandro Mencarelli, i miei tecnici, volevamo farci sentire. Ho puntato molto in questi mondiali di Shangai, ma sinceramente non avrei pensato di riuscire a meritarmi l’argento”. In questi mondiali non si sono visti i costumi interi, quelli che facevano somigliare ad un “pesce”, perchè? “Si era arrivati a parlare di doping tecnologico, effettivamente a molti nuotatori aiutavano a scivo-

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lare meglio nell’acqua. Io sono contento di essere tornato ai costumi tradizionali. Prima di una gara ne ruppi uno indossandolo, mancavano dieci minuti, per infilarmi quello nuovo mi distrussi le mani, feci la gara con le mani congelate”. Una curiosità, prendete fiato nella gara dei 50 metri? “Si cerca di non respirare fino alla fine, si perderebbe del tempo, diciamo che si nuota in apnea”. Lei è figlio unico, si dice che siate “un po’ viziati”... “Nel mio caso, con i miei genitori, sarebbe stato impossibile, non me l’ avrebbero mai permesso. D’altra parte sono veneto e si sa che noi veneti siamo abituati a lavorare”.

nese Rossella Fiamingo. Galeotta fu la caserma del Corpo Forestale dello Stato. Non è facile incrociarci, ci riusciamo due volte al mese. Ma avere al mio fianco una persona che mi capisce proprio perché è anche lei un’atleta è indispensabile per me”.

Lei ora si allena a Roma? “Sì, faccio parte del gruppo sportivo della Forestale Larus. Stare lontano da casa è stata dura all’inizio, ma ora mi trovo benissimo, mi alleno nella piscina del Coni, la stessa di Filippo Magnini. Con lui meglio di così non potrebbe andare. In questi due anni si è creata una buona amicizia, anche se, da quando ho cominciato a batterlo, qualcuno semina zizzania. Certo essere battuti non fa piacere”.

Che sia uno dei motivi per cui Filippo Magnini si è fidanzato con la campionessa Federica Pellegrini? Ride... “Di gossip non mi interesso, penso solo a nuotare...”.

Credo rientri nella natura umana... “Sì, un anno fa mi dava molti più consigli, adesso meno, ma fa sempre il tifo per me, quando non c’è lui nella stessa batteria”. Ha degli hobby nel tempo libero? “Leggo thriller e biografie storiche, ma ho paura dei film horror, ascolto musica per rilassarmi, sempre sul bus che mi porta dall’ albergo alla piscina. Senza sarei divorato dalla tensione. Il mio preferito è Jason Mraz. Ma la mia grande passione è lo sport, a 360 gradi, dal calcio - sono tifoso di Juve e Cittadella - al basket - la mia squadra è il Boston Celtics. Ho sempre seguito tutto, anche il tamburello”. La sua fidanzata non poteva che essere una sportiva... “Sì, il mio rapporto con lei è stato fondamentale anche per questo risultato, lei è la spadista cata-

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Cortina

“Ciak si gira”

L’impegno degli astrofili dell’Associazione astronomica Cortina ha portato, all’alba di sabato 20 agosto 2011, all’individuazione della prima supernova datata 2011, la 30esima, per l’esattezza, colta dall’occhio vigile del team ampezzano del Col Drusciè.

Metti una calda giornata di sole in un luogo dal fascino d’altri tempi come i prati attorno Malga Peziè de Parù; aggiungi selezionatissimi corner gastronomici a deliziare i palati degli oltre 700 invitati e, insieme, l’eleganza di un pic-nic d’antan che ricorda quelli storici della Cortina della Dolce Vita. A condire il tutto, il fascino di una sfilata di auto storiche e partecipanti in abiti vintage e tirolesi. Ecco fatto il mood di un evento che da tre anni riscuote un successo sempre crescente. Premiata l’invitata più elegante, la sempre splendida Nicoletta Rossi Gallignani, ex top-model trevigiana. Molti i volti noti dell’imprenditoria locale ma anche internazionale, della cultura, dell’arte, dello sport e della politica; senza escludere l’aristocrazia con il principe Giovannelli, storica presenza a questa manifestazione, i principi Torlonia, Carlo Marcati, Giancamillo di Custoza, Donà delle Rose, Nicoletta de Santis e Alessandro Benso di Cavour. L’Audi Cortina Polo Summer Party, organizzato in collaborazione con il Cortina Car Club e Cortina Turismo, si conferma come uno degli eventi più chic dell’estate cortinese. Una dozzina di soci del Cortina Car Club hanno per l’occasione esibito dei veri pezzi da novanta. ROBERTA PICCIN

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Cortina d’Ampezzo è sempre splendida, estate e inverno. E anche fuori stagione. Nei mesi di ottobre e novembre sarà il set del cinepanettone in uscita a fine anno, con neve finta e addobbi natalizi. Ma Cortina è la sede ideale del film “delle vacanze di chi la sceglie”. Anche quest’estate è stata meta di appuntamenti culturalI e mondani di grandissimo interesse. L’hotel Cristallo ha festeggiato i 110 anni, Cortina Incontra ha brindato ai suoi primi 10 anni, mentre Cortina in Croda e l’Audi Cortina Polo Summer Party hanno visto la loro terza edizione, entrambe di gran successo.

“L’amore come le nuvole”

“Come eravamo”

Aperitivo culturale tra le Dolomiti con il noto fotoreporter Stefano Zardini che ha presentato nelle sale dell’ampezzana Ikonos Art Gallery, il suo ultimo lavoro: “Come le nuvole”. Stefano Zardini ha scelto di raccontare una storia d’amore attraverso l’elemento più incorporeo del cielo: 20 gli scatti fotografici utilizzati come forte metafora figurativa. Quello che vuole rivelare l’artista è che, quando l’amore è puro e sincero, si fa leggero, senza peso: proprio come le nuvole. Un sentimento autentico che non richiede sacrifici e rende ogni giorno nuovo e diverso: proprio come le nuvole, mai uguali nello spazio e nel tempo. S.C.


Gran Galà 110 all’Hotel Cristallo Cortina d’Ampezzo, 28 agosto 2011 - Una serata da favola come d’altronde altro non poteva essere. Giochi d’acqua, di fuoco e di luce, un menù luculliano, la colonna sonora di un secolo di dolce vita in trasferta alpina racchiuse in una notte. Quella del 27 agosto 2011 è una data destinata a passare alla storia: se Cortina è la Regina delle Dolomiti, il Cristallo Hotel Spa & Golf è la sua corona. Classe 1901, l’unico 5 stelle lusso di tutto l’arco alpino ha celebrato con una grande festa i suoi 110 anni di successi. Tanti gli imprenditori giunti da tutt’Italia per un grande abbraccio alla famiglia Gualandi, proprietari dell’Hotel. Tra gli ospiti Luca Cordero di Montezemolo, Cristina e Arturo Ferruzzi, Fabiana Balestra, Silvia Evangelisti, Vera Slepoj e un ricco parterre di imprenditori in trasferta alpina. Un anniversario speciale, questo del 2011. Oltre a celebrare la sua nascita l’hotel festeggia anche 10 anni di management della famiglia Gualandi, suggellati da ambiti riconoscimenti internazionali, come i World Travel Awards che hanno proclamato il Cristallo miglior Ski Resort d’Italia nel 2005, 2006, 2007, 2009 e 2010. Ma anche Miglior Ski Resort d’Europa nel 2007 e 2009. SILVIA CARRARO

Da sinistra Paolo Patergnani, Pierluigi Visci, Giancarlo Mazzuca, Paolo Borgomanero, il senatore Filippo Berseli e Gabriele Canè

Al centro, la giornalista Marina Valensise e a destra la psicologa Vera Slepoj

La famiglia Gualandi al gran completo

PH Giacomo Pompanin

Da sinistra Paolo Borgomanero, Luca Cordero di Montezemolo e Roberto Benelli

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Cortina Cortina incontra festeggia i suoi primi 10 anni

CortinainCroda Terza edizione Torna Cortina metraggio

Dal 9 luglio al 9 settembre poesia, adrenalina, scrittura, cinema, musica, montagne, sogni, avventura, tecnologia, giornalismo, personaggi, ricordi, futuro sono stati gli ingredienti della kermesse diretta artisticamente da Andrea Gris. Numeroso il pubblico per Mauro Corona, Premio Bancarella 2011, che ha presentato il suo ultimo libro “La ballata della donna ertana” (Mondadori). Corona ha letto alcuni passi in dialetto ertano, si è raccontato al pubblico cortinese con la sua consueta sincerità. Ha parlato di donne, di montagne e non sono mancate le rivelazioni. Dal palco di CortinainCroda Corona ha ammesso che il premio Bancarella era «destinato» a lui. «Non ho vinto il Bancarella», ha detto, «era stato convenuto lo vincessi io. Toccava a me. Ho vinto il premio con il libro meno bello che ho scritto. Ad averlo saputo avrei consegnato 200 pagine bianche. A parte gli scherzi che il Bancarella sia vinto da uno di Erto dà soddisfazione al nostro territorio».

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E’ uscito sugli scaffali delle librerie cortinesi l’atteso terzo libro della trilogia di Paolo Ghezze, noto avvocato ampezzano, che con sottile ironia racconta fatti e misfatti della vita sociale e politica della conca dolomitica. Con lo pseudonimo prima di “Mascalzone Ladino” e poi di “Justo un Goto” per l’ultimo successo “L’Osservatore Ampezzano”, lo scrittore è uscito allo scoperto rivelando la sua identità.

Dopo un ritorno in grande stile e l’ottimo riscontro di critica e pubblico, Cortinametraggio si prepara anche nel 2012 a “bissare” il successo della scorsa edizione, portando ancora una volta il festival ad alta quota, tra le vette delle Dolomiti, già set di molti film di successo non solo italiani e proprio quest’anno pronte ad ospitare il nuovo “cinepanettone” con Christian De Sica. Già fissate le date della seconda edizione della manifestazione dedicata al cortometraggio italiano, in programma dal 21 al 25 marzo, grazie al patrocinio e contributo del Comune di Cortina, della Provincia di Belluno e della Regione Veneto. L’annuncio è stato dato nella conferenza stampa tenutasi alla terrazza del Grand Hotel Excelsior al Lido di Venezia, in occasione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, dall’ ideatrice di questa grande festa del cinema, Maddalena Mayneri. ROBERTA PICCIN

Centouno eventi in 37 giorni continuativi con 407 presenze complessive sul palco, due milioni di telespettatori in diretta televisiva via satellite su Sky 511 TVSat, settantacinque collegamenti in diretta sulle principali reti tv nazionali,ottocentomila contatti web per oltre tre milioni e trecentomila pagine viste, rassegna stampa di oltre duemila documenti tra giornali cartacei e web. Il successo, di pubblico e mediatico, di “Cortina InConTra” 2011 - e dei dieci anni compiuti dalla manifestazione - conferma dunque che la formula della “attualità in vacanza” è più che mai efficace. “Cortina InConTra” continua ad essere, anzi è ancor più di prima, un laboratorio di idee, un luogo dove si costruisce l’agenda del futuro. Paga come non mai la formula della discussione pacata e del dibattito costruttivo e propositivo. Anche quest’anno la manifestazione ha voluto dedicare un forte impegno alla solidarietà, sostenendo, attraverso l’Associazione “Amici di Cortina”, la campagna “hub for Kimbondo” promossa dalla Fondazione InSé Onlus, presieduta da Iole Cisnetto. Un nuovo appuntamento promosso da Franco e Nicoletta Sovilla ha arricchito l’estate culturale italiana mettendo a confronto artisti, storici, galleristi, curatori e collezionisti. La scelta del Museo d’Arte Moderna “Mario Rimoldi” punta alla valorizzazione di un luogo di eccellenza della località veneta, che ha ospitato conversazioni e occasioni di confronto aperto e cordiale, capaci di accompagnare l’ora dell’aperitivo.


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“Like a... Venice”

La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica è sempre uno degli eventi principali che animano le giornate del Lido e le notti di Venezia. Anche quest’anno grande parata di attori e attrici che hanno presentato i proprio film attraversando il red carpet più glamour del Veneto. La prima passerella è stata sicuramente tutta per lui, l’attore più sexy, George Clooney, sbarcato a Venezia dalla sua villa sul lago di Como insieme all’amica Cindy Crawford per la presentazione del film d’apertura “Le Idi di Marzo”. Superstar dell’evento veneziano è stata indubbiamente la regina del pop, Madonna, apparsa in laguna per presentare il suo secondo film da regista “W.E.”; sempre lei è stata la madrina di una delle feste più attese: i Gucci Awards dove hanno fatto la loro comparsa personaggi noti come Bianca Brandolini D’Adda, Salma Hayek

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nel giorno del suo compleanno, Pinault jr, Toto Bergamo, Fiona Swaroski, e naturalmente Jessica Chastain, vincitrice del Gucci Awards. Altra notte indimenticabile è stata quella dedicata ad Al Pacino, organizzata del sarto londinese Angelo Galasso nell’insolito sfondo del Centurion Palace. Mentre sotto le seicento candele del palazzo Pisani Moretta ha sfilato per la festa di Vanity Fair un pezzo di Hollywood. Madrina incontrastata la bellissima Keira Knigthley, avvolta in un abito fiabesco di pizzo dorato, accompagnata da Viggo Mortensen, Vincent Cassel e David Cronenberg. E ancora feste come la cena “intima” per Kate Winslet al Cipriani, la colazione all’Harry’s Bar organizzata da Diego Della Valle per un’ottantina di amici tra cui Alessandro Benetton, Matteo Marzotto e Franca Sozzani, la festa di modelle, sessantotto per l’esattezza,

a Ca’ Vendramin Calergi, organizzata da Nicola Parente e il «Black Carpet Fashion Party» di Molocinque all’aeroporto Nicelli. Intanto Palazzina Grassi, l’albergo sul Canal Grande disegnato da Philippe Starck, dal tramonto all’alba, si è trasformata per i dieci giorni della mostra nell’edizione lagunare di Bungalow 8 di New York, dove Amy Sacco ed Emanuele Garosci hanno accolto attori, registi e mondani a oltranza dopo ogni festa. La 68esima edizione della Mostra Internazionale d’arte cinematografica si è chiusa con la cerimonia di premiazione che ha portato al successo il regista russo Sokurov con il suo “Faust“, un film deciso e difficoltoso, che ha conquistato la giuria di quest’anno. KATIA ROSSI


Kate Winslet

James D’Arcy, Andrea Riseborough, Madonna, Abbie Cornish, Oscar Isaac and Natalie Dormer

Si è da poco conclusa la 68esima Mostra del Cinema di Venezia. Un evento dominato da grandi personaggi e segnato da tante star: da Madonna a Kate Winslet, da George Clooney a Vincent Cassel.

Monica Bellucci

Cindy Crawford con il marito Rande Gerber

Cristiana Capotondi

Vincent Cassel

Michael Fassbender, Sarah Gadon, director David Cronenberg, Keira Knightley, Vincent Cassel and Viggo Mortensen PH La Biennale di Venezia - Foto ASAC e 2011 Getty Images 15


“Like a... Venice”

Al Pacino

FESTIVAL CINEMA Director Aleksandr Sokurov del film vincitore‘Faust’

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Bar Rafaeli

Viggo Mortensen

Bianca Brandolini

Diane Kruger

Diego Della Valle

Arianna e Diego Abatantuono

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di Alessandra Cicogna

Profumeria artistica Alla ricerca delle fragranze rare più esclusive. Ad accompagnarci in questo viaggio Celso Fadelli ceo di Intertrade Europe, gruppo internazionale con sede a Padova che progetta e crea brand e strategie di mercato per Profumi d’Arte. Herbarium, la prima azienda della galassia Intertrade, oggi Holding del gruppo, venne da lui fondata a Padova nel 1989. Tra i brand più famosi nella sua storia, Clive Christian, che Fadelli stesso ha strutturato e valorizzato, posizionandolo nelle più prestigiose profumerie artistiche in 24 paesi del mondo. E ancora Andrée Putman, Bond No.9, Carthusia, Miller Harris, Nasomatto e molti altri. Oggi Intertrade Europe Group conta 6 società nel mondo e un portafoglio di oltre 20 marchi esclusivi con carattere diverso ed un solo file rouge, l’alta qualità dei prodotti e delle essenze. Come nasce la sua passione per i profumi? Facevo l’Interior Designer e seguivo lavori in Italia e all’estero, anche nei Paesi Arabi e nel Regno Unito, dove c’era una forte presenza di profumazioni d’ambiente, all’ora pressochè sconosciute nel nostro Paese. Ho iniziato pensando che sarebbe stato magnifico dare questo plus ai nostri clienti. Capire quale fosse il profumo giusto inserito nello stile dell’arredamento, completare il nostro lavoro con un tocco invisibile. La prima azienda con cui presi contatti fu Aromatique di Heber Springs nell’Arkansas, visitando la produzione mi appassionò il mondo delle fragranze. Con quale criterio sceglie brand e fragranze?

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In tutti i prodotti, quello che fa la differenza è ‘come’ vengono creati, e questo ne rappresenta l’anima. Forse ho avuto il dono naturale del riconoscerla, dell’individuare la passione, la creatività, il genio con il quale sono stati concepiti. C’è il suo profumo preferito? Non ho mai usato profumo, parlando con Massimiliano Alajmo (il più giovane cuoco tre stelle Michelin d’Italia, n.d.r.) ho scoperto che anche i cuochi preferiscono degustare ed i sommelier assaggiare vino solo durante il loro lavoro. Con il profumo ho un approccio passionale, non personale. Il profumo è scoperta, emozione, viaggio e sogno, nella sua invisibilità ci trasporta ma ci deve rassicurare non confondere. Di recente ha presentato Six Scents, una linea che crea fragranze artigianali traducendo la creatività autentica di artisti di tutto il mondo nel linguaggio dei profumi. Ce ne parla? Mi appassiona la ricerca di progetti di profumeria d’arte contemporanea, credo molto nei giovani e alle energie nuove, grazie al cielo stiamo vivendo una specie di Rinascimento. I giovani sono meno “business oriented” delle generazioni passate, più indirizzati a creare per passione fuori degli schemi economici. I ragazzi newyor-

chesi di questa linea con i quali sto lavorando, Kaya Sorhaindo e Joseph Quartana, ne sono un esempio. Abbiamo messo a lavorare coppie di creativi e nasi profumieri chiedendo loro di sviluppare un tema a coppia per tradurlo in arte visiva e olfattiva. Come nascono le “Avery Fine Perfumery”, le boutique olfattive che ha inaugurato a Londra, New York, Modena (in Italia) e di recente a New Orleans? La prima scintilla iniziò nella primavera del 2009, mi trovavo a camminare per New York, i negozi erano desolatamente vuoti, gli unici sempre con la fila all’esterno, erano gli Apple Store. Iniziai a chiedermi per quale motivo questo accadesse. Compresi allora che Apple non chiede di comprare, propone di vivere un’esperienza dalla quale si può arrivare all’acquisto. Da qui il desiderio di creare un concetto nuovo una boutique olfattiva senza profumi in vista. Non desideriamo che i visitatori vengano attratti dal packaging, dalle luci e dai riflessi, cerchiamo di dare loro un’esperienza sensoriale intima ed autentica con le nostre fragranze, in un ambiente sincero ed ospitale, come un “salotto d’antan”.



Un giorno Lillo, il verde coccodrillo, incontrò nel suo giardino uno strano fiore e così disse: “Ciao strano fiore cosa fai nel mio giardino?”. E il fiore rispose: “Quello che fai anche tu, mi diletto al sole bello tra i fiori!”. “Ma tu non puoi essere più bello di me” disse Lillo. “Perché?” chiese allora lo strano fiore. “Perché tu non brilli come me e non hai una lunga coda e denti affilati che potrebbero divorarti in un secondo!!!” ribatté offeso il piccolo coccodrillo. Il fiore allora con la delicatezza e l’eleganza di sempre rispose con queste parole: “Caro piccolo Lillo tu sei molto bello, è vero, ma non puoi mangiarmi, i coccodrilli non mangiano i fiori e poi io sono più grande di te, e dopotutto guardami, possiamo stare insieme nel giardino di Monica, lei vuole bene a te come a me e poi ancora, guarda il mio colore, hai mai visto un fiore così azzurro? Io sono unico qui come tu sul suo dito, nessuno mai ci dividerà da lei e rimarremo con lei per sempre!!” Allora il coccodrillo si ravvide e ammirò quello stano fiore col suo colore Magnifico e chiese a Monica di tenere sempre vicino a sé quel nuovo amico così gentile!

Dedicato a una donna speciale... .......e da lontano vide qualcosa di molto colorato, gli ricordava il calore del sole e il soffice piumaggio degli uccelli della foresta e cosi parlò: “Cosa sei o globo dai magici colori tropicali, posso assaggiarti?” Ma lei, superba peonia, la più bella tra le belle nel giardino di Monica, sorrise beffarda, alzo’ un petalo e rispose: “Mio piccolo verde amico, se ritieni che io sia dolce pungimi con la coda, se pensi che sia carnosa e morbida punta le tue zampette su di me, ma se credi che possa essere cibo per la tua gola allora vattene, non ti parlerò mai più!”. Il coccodrillo allora, spiaciuto per aver scambiato il bel fiore per qualcosa di più gustoso, cercò di rimediare alla brutta figura proponendo alla peonia una passeggiata nel giardino della loro comune amica; peonia accettò di buon grado e gentilmente, con delicatezza, fece far scaletta al piccoletto, che lentamente discese!!


Un’opera d’arte, crea emozioni e sensazioni particolari. Ogni prezioso ha la sua storia che si fonde con la fantasia di una donna…


Padova

Il Fai riapre Villa dei Vescovi Quattro anni di lavori e 6,5 milioni di euro per il capolavoro rinascimentale, che ora diventa magnifica sede per eventi e matrimoni

180° Compleanno Pedrocchi 1.000 ospiti hanno brindato all’anniversario, 200 hanno partecipato alla cena con la Nazionale Italiana Cuochi

Avrebbe potuto essere un ennesimo caso dell’abbandono dell’arte italiana, ed invece grazie alla lungimiranza della famiglia Olcese, che ha donato questo capolavoro di architettura e armonia al Fai, Fondo Ambiente Italiano, Villa dei Vescovi dal 20 giugno è tornata a splendere così come l’aveva ideata Giovanni Maria Falconetto. Dopo quattro anni di lavoro incessante dei restauratori pagati dal mecenatismo del Fai e da un gruppo di sponsor privati che vanno dalla Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, agli americani del World monuments fund. Presente all’inaugurazione il ministro dei Beni culturali Giancarlo Galan, che ha sostenuto anche da governatore del Veneto quest’operazione di salvaguardia, “Si tratta di un evento che deve servire da modello

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per la conservazione dei beni culturali in Italia. A questo progetto hanno partecipato fondazioni private e aziende. Villa dei vescovi sarà uno spazio aperto alla cittadinanza, affacciato su un tratto dei Colli Euganei ancora preservato dalle speculazioni edilizie”. Il futuro della villa lo ha spiegato la presidente onoraria del Fai, Giulia Mozzoni Crespi: “La villa è stata pensata per la contemplazione e la meditazione, mai come in questo momento occorre avere a disposizione un luogo del genere, data la frenesia e la distrazione che pervade i nostri giorni. Il nostro Paese può rimettersi in moto da un punto di vista economico, se saprà valorizzare l’eredità di paesaggio, cultura e bellezza lasciata dalle presenze generazioni nel corso dei secoli”. SILVIA CARRARO

giovedì Grande festa per tutta la giornata di e del sion occa in i, 9 giugno al Caffè Pedrocch è Caff Il ne. azio fond dalla 180° anniversario liaio mig un no alme ad bere da ha offerto no si di padovani che durante tutto il gior stato è dove o sono presentati sul plateatic grae zion ribu disit la per er allestito un corn ullo l’ann per to pun un e nde tuita di beva ha che ne filatelico gestito da Poste italia al’imm con oline distribuito oltre mille cart ata inizi è 0 19.3 Alle le. loca gine dello storico i vela festa di compleanno in un Pedrocch lioso avig stito a festa, trasformato in mer città. Gli salotto all’aperto nel cuore della serata la re orre trasc to ospiti hanno potu erno mod un in ato orm trasf o, sul plateatic menino, giard da ento dam arre con ge loun musica tre dall’alto la piazza era invasa dalla e di 15 mbl ense un da uita rossiniana eseg Veneto del e va Pado di estra Orch fiati dell’ Le sale zia. che ha suonato nella loggia corin e con inat illum state interne del caffè sono ta è sera La ri. elab cand iosi candele su prez sanAles e i inell Bert o Carl da ata stata anim alcuni dra Brocadello di TeatrOrtaet con abiti in ate anim e frammenti delle loro visit ra sand Ales e o Carl ile. Nob o d’epoca al Pian rivifatto no han o estiv sugg to mol o in mod e Giuvere le figure di Antonio Pedrocchi iati deliz stati sono seppe Jappelli. I palati le iona Naz dalla o zzat reali dal finger food do mon il o orat espl ha che chi Cuo Italiana prelibadei 5 sensi attraverso sofisticate tezze salate e dolci.


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SPAZIO DANZA La danza ha trovato il suo spazio La danza é la prima espressione artistica dell’uomo e ci permette di esprimere i nostri sentimenti attraverso il linguaggio del corpo; sia nel tempo che nello spazio, si è sviluppata in numerose forme, e Padova ha il suo Spaziodanza: una struttura completa e articolata con sedi distaccate a Limena, Torreglia e Monselice. Sotto la guida artistica di Laura Pulin, docente e coreografa, laureata all’Accademia Nazionale di Roma, che dal 1987 si dedica alla formazione professionale dei danzatori e a divulgare e promuovere la danza classica e contemporanea. Dal 1999 Antonella Schiavon, insegnante, la affianca nella direzione della Scuola che è diventata punto di riferimento in città sia per l’attività propedeutica dei più piccini con corsi di giocodanza e danzacreativa, sia per il professionismo e gli spettacoli con la Compagnia “OfficinaDanza” formata da un organico di danzatori professionisti, alcuni dei quali provengono dalla scuola stessa. Per l’insegnamento della danza classica si seguono i programmi ministeriali dell’Accademia Nazionale. Nei corsi propedeutici si predilige l’immagine del gioco ritmico, sorgente di ogni movimento dell’essere; mentre nei corsi intermedi e avanzati si perseguono la ricerca della ‘pulizia’ e della coordinazione. In questi corsi gli alunni più meritevoli vengono premiati con borse di studio estive per stage tenuti da Maestri di chiara fama e vengono preparati a sostenere audizioni presso le più prestigiose compagne del mondo. A Giugno scorso, il saggio di fine anno al Teatro Verdi, articolato in 4 serate, ha visto impegnati tutti gli allievi nel creare atmosfere magiche, fiabesche, ma anche coinvolgenti e passionali della musica black. Inoltre da anni la Scuola SpazioDanza propone laboratori di Danza Educativa nelle scuole primarie e secondarie di Padova e Provincia con il progetto “Palcoscenico in classe” coordinato da Antonella Schiavon. Parallelamente Laura Pulin firma coreografie che le sono valse importanti riconoscimenti e premi nazionali e internazionali e segue con passione la Direzione artistica del Festival Internazionale Prospettiva Danza Teatro sostenuto dal Comune di Padova Assessorato alla Cultura e allo Spettacolo, la rassegna del Comune di Padova che da 13 anni cresce e si accredita come contenitore di danza e arti sceniche tra i più prestigiosi d’Italia. Nella nuova ed incantevole sede di via Riello a Padova (che ricorda le atmosfere del Greenwich di NY!) si tengono dalla danza classica e contemporanea al modern jazz, dal tango alla Danceability; mentre al mattino o alla sera, trovano il loro spazio anche attività come Pilattes, TaiChi e ginnastica dolce per la terza età. 23


SwitchOn Grande evento per l’azienda Bonaldo di Borgoricco per presentare il nuovo spazio show room.

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Giovedì 9 giugno 2011: alle 17.30 taglio del nastro da parte del Sindaco di Borgoricco, Giovanna Novello, affiancata da Albino Bonaldo e i due figli Sabrina e Alberto Bonaldo. Dalle 18.00 grande affluenza clienti, giornalisti, fornitori, amici da ogni parte d’Italia e del Mondo. La serata è iniziata con lo speach di Albino Bonaldo, presidente dell’azienda, seguito da Nello Palomba, direttore commerciale. La serata ha presentato diverse performance. La narrazione è stata affidata agli artisti di Uovoquadrato: lo show room si è trasformato in un teatro che ha ripercorso la

storia aziendale dagli anni ’30 ad oggi. Si riaccendono le luci e tutta l’attenzione è rivolta a Mauro Lipparini, architetto e designer, autore del progetto dello Show Room, a Louis Pauzè, da oltre 20 anni rivenditore Bonaldo ma soprattutto un amico, e all’architetto Carlo Bartoli, che parallelamente, introduceva Bonaldo nel meraviglioso mondo del design. I pouf, le sedute, i tavoli ed i divani non sono più complementi d’ arredo, ma per qualche minuto protagonisti di tutte le esibizioni. Una serata speciale che ospiti e invitati ricorderanno per molto tempo.

d’ar te. Quando la t-shirt diventa un’opera enpres per aci Tind da to crea nto Così l’eve t Shir Tdi iale tare al pubblico una serie spec da otte prod Italy in assolutamente Made e artieffetti evoluti con la collaborazion con capi sono irt T-sh Art B. sio Ales stica di periche man cuciture a rovescio, colletti e in Italia sonalizzate, realizzate interamente moun a no rifan si e no con cotone italia sono i ntat rese rapp etti sogg I age. dello vint da Grace grandi icone del cinema mondiale, Marylin per o and Kelly a Sophia Loren, pass Alessio n. Dea es Jam e or Monroe, Liz Tayl didatta auto e com re nge dipi a a inizi Bedin rale, natu nto rivelando da subito un tale riche pitto iche tecn esegue lavori con varie Dopo il utilizzando colori acrilici ed a olio. itettura Arch di ltà faco la ta uen freq diploma e e ad scer a Venezia, dove comincia a cono ta lo uen Freq . arte di i approfondire gli stud dalla ato scin Affa ova. Ved io studio di Emil ture. Pop Art, realizza un ciclo di tele e scul

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Il taglio del nastro con il Sindaco di Albignasego Massimiliano Barison

Invito a Sorridere Inaugurato a luglio il nuovo Studio Dentistico della Dottoressa Alice Marcato, tra i più giovani centri di Padova e dotato delle più moderne attrezzature a livello tecnico e di un design accattivante.

La Dottoressa Alice Marcato con il Dottor Matteo Marafioti, ortodontista

Francesca e Alice Marcato

Tantissimi sorrisi per il taglio del nastro all’inaugurazione del nuovo Studio Dentistico della Dottoressa Alice Marcato. Per l’occasione tanti amici e clienti hanno partecipato al simpatico cocktail inaugurale ricco di buon cibo, musica e tanta allegria. Dotato delle attrezzature più aggiornate nell’ambito odontoiatrico questo nuovo Studio Dentistico è stato progettato per accogliere i pazienti nel miglior modo possibile e offrire il massimo del comfort. Lo staff è coordinato dalla Dottoressa Alice Marcato, titolare e responsabile dello Studio dentistico, laureata in Odontoiatria e Protesi Dentaria nell’Università degli Studi di Padova con il massimo dei voti e la lode. Abilitata all’esercizio dell’attività odontoiatrica, e iscritta all’ordine dei medici e degli odontoiatri di Padova, la dottoressa Marcato frequenta con regolarità i più importanti corsi di aggiornamento professionale e segue con grande interesse i numerosi congressi sulle di-

verse discipline odontoiatriche. La competenza, l’innovazione, la qualità dei prodotti, l’alto livello di servizio e la centralità della persona sono gli elementi che contraddistinguono questo luogo dedicato alla cura del sorriso. Lo studio Dentistico nasce in prossimità del Centro Dentale Adriatica, che comprende vari laboratori per la realizzazione di protesi e dispositivi dentali in Italia e all’estero, una sala conferenze, una sala corsi ed un laboratorio per le prove sui materiali dentali; in tale Centro, inoltre, si trova la sede dell’Associazione AIMAD, Accademia Italiana dei Materiali Dentari, presieduta dal Prof. Francesco Simionato. “Grazie a questa vicinanza, il mio Studio può affrontare e risolvere con particolare rapidità i problemi dentari dei miei pazienti – spiega Alice Marcato – perché la nostra più grande soddisfazione è vederli sorridere!”. KATIA ROSSI STUDIO DENTISTICO Dr.ssa Alice Marcato Dottore in Odontoiatria Protesi Dentaria Statale Adriatica, 189/A Albignasego PADOVA Tel. 049 8622092 alice.marcato@alice.it

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La Padova 21 è una gara competitiva omologata, organizzata da Show Personal Training Club e dal settore Servizi Sportivi del Comune di Padova. La mezza maratona parte e arriva in Prato della Valle: 21,097 km che si snodano tra le vie cittadine, toccando molti luoghi tradizionali del running e dello sport patavino, come il Palafabris. La quota di iscrizione è di 20 € e comprende pettorale, sacca e T-shirt ADIDAS in tessuto tecnico traspirante. Alla fine della competizione, lo staff di Show Personal Training Club sarà a disposizione per offrire una seduta di stretching. Parte del ricavato andrà all’Associazione Veneta per la lotta contro la Fibrosi Cistica Mucoviscidosi. Lo stesso giorno partiranno da Prato della Valle le marce non competitive della StraPadova Viva. Per informazioni: www.strapadovaviva.it oppure 3381130610. PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI Visita il sito www.padova21.it e www.tds-live.com Chiama il numero 0498161669


Il futuro è in città Eurobuilding, il primo edificio ecologico a risparmio energetico realizzato in centro storico a Padova, nonché l’unico palazzo in centro città con giardini pensili su tutta l’estensione degli attici, è definitivamente ultimato con inaugurazione ufficiale.

A sinistra Gianmaria Scalcon e a destra Renato Vanuzzo e Alberto Scapin fotografati sulla terrazza dell’attico

Rivestimento doppia pelle Materiali ecocompatibili Recupero acque meteoriche

Pannelli Fotovoltaici Efficiente coibentazione Risparmio energetico

Realizzato dalle mani del “chirurgo” l’architetto Gianmaria Scalcon per desiderio dei due gruppi immobiliari Scapin e Vanuzzo di Padova, costituisce un risultato prestigioso sotto vari punti di vista. Un fiore all’occhiello per entrambe le società committenti, già affermate per ristrutturazioni importanti, che con quest’opera hanno voluto coronare un progetto ambizioso che andasse ben oltre ad una mera operazione immobiliare. Infatti l’obiettivo è stato quello di realizzare un progetto di riqualificazione urbana utilizzando criteri, tecniche e materiali già ampiamente usati in altre parte del mondo, in alcuni casi obbligatori, come il recupero dell’acqua piovana, che ad oggi per la nostra città e anche per il nostro Paese sono soluzioni all’avanguardia poco impiegate. Sicuramente nel nostro territorio costituiscono una rarità, così numerose in un unico stabile.

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Eurobuilding, che si erige tra via Matteotti e Largo Europa, costituisce uno degli angoli più imponenti ed importanti di Padova, architettonicamente più moderno. Già Palazzo Europa, costituito nel 1957, presentava caratteristiche innovative e futuristiche, poichè privo di pareti, caratteristica questa che si rivelò poco funzionale dal punto di vista abitativo (consumi altissimi per riscaldamento e raffreddamento). Di quella costruzione sono rimasti in piedi solo pilastri e solai. Il cantiere è stato aperto a gennaio 2009. E’ servito un anno per la demolizione e altrettanto per la ricostruzione. Lavorare in centro città, con le attività commerciali al piano terra sempre operative, ha richiesto un impegno superiore. Per applicare la seconda pelle alle pareti esterne del palazzo - consideriamo che anni or sono il Palazzo dell’Onu è stato realizzato con questa tecnica, mentre in Italia è da poco approdata- si è lavorato esclusivamente di notte. Oggi Eurobuilding non è il solito prodotto di design fine a se stesso, ma un complesso equilibrato tra benessere abitativo e ambiente senza rinunciare ad un elevato livello di comfort. La sagoma avveniristica di Eurobuilding già si proietta nel

futuro, dando un assaggio delle sue potenzialità. Al fine di mantenere una contestualizzazione con la realtà circostante, è stata scelta una verticalità, grazie anche alle superfici vetrate che con la loro trasparenza esaltano l’effetto architettonico.

Eurobuilding è nato per idea di Renato Vanuzzo. Ne parlò subito a Gianmaria Scalcon, architetto che a Padova ha realizzato la Scuola Inglese, conosciuto e stimato per la sua sensibilità e capacità nel mondo dell’ecocompatibile. Il progetto trovò il partner ideale nel gruppo Scapin, azienda alla terza generazione, che fa dell’innovazione il proprio cavallo di battaglia. Così dice Alberto Scapin “Anche nei momenti più difficili per l’edilizia abbiamo sempre puntato sulla qualità, offrendo prodotti decisamente al di sopra della media. I principi di Casa Clima, che molti iniziano a considerare oggi, sono per noi la regola già da qualche tempo.”

Per informazioni: Tel. t vendite@gruppovanuzzo.it

1. Si tratta di un edificio con caratteristiche Casa Clima in Classe A/B. Il progetto riassume la sinergia tra la qualità architettonica e la sostenibilità ambientale, con il risultato di elevato livello di comfort abitativo, prima completamente assente. 2. In facciata ci sono pannelli fotovoltaici inseriti elegantemente in posizione verticale, che assorbono la luce solare e sono in grado di produrre energia, anche in giornate piovose. Questo tipo di fotovoltaico produce energia sia con luce diretta, riflessa e diffusa, in verticale, in orizzontale o inclinata. Questa realizzazione è stata scelta come esempio di inserimento architettonico del fotovoltaico in facciata. (Architectural award 2011 - building integrated solar technology) 3. Realizzazione di giardini pensili sull’estensione della copertura, per assicurare coibentazione efficace, naturale e per contribuire all’abbattimento delle polveri sottili in atmosfera. 4. Recupero dell’ acqua piovana per l’irrigazione dei giardini pensili e per l’impianto antincendio posto al piano interrato (garage). 5. Struttura esterna convessa per garantire la naturale ventilazione, impianto di ricambio forzato dell’aria con recupero di calore per la produzione dell’acqua calda ad uso domestico. 6. Sono stati impiegati materiali naturali, ad alta qualità, come il rivestimento delle facciate nord ed est in legno e resina, garantito 30 anni. 7. Gli ombreggianti esterni su tutti e 4 i lati permettono di abbassare il consumo per la climatizzazione. 8. Particolare attenzione è stata dedicata all’acustica (il palazzo è perfettamente isolato acusticamente) Queste caratteristiche oltre a costituire un ingente risparmio per ogni singolo utente, garantiscono un inestimabile guadagno in termini di salute e ambiente per tutta la comunità, poiché l’emissione di anidride carbonica sarà cinque volte inferiore e i 200 milioni di milligrammi all’anno di anidride solforosa emessi dall’edificio fino a ieri saranno praticamente ridotti a zero. Qualche altro dettaglio: l’ascensore è a bassissimo consumo, di ultima generazione; sono stati ricavati un posto auto per ogni unità, in tutto oltre 40 posti auto, mentre il palazzo prima era completamente privo.

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Ph Michela Gobbi

La leggenda firmata Andrea Campello

Campello Motors è un nome in forte espansione nel territorio. Fondato nel 1991 da Andrea Campello, allora 26enne, trovò partner nell’operazione Tony Fassina, Campione di rally che intravide subito grandi qualità nel giovane imprenditore. Il gruppo ha visto una crescita e un’evoluzione continua, imponendosi come leader nell’usato (lo slogan era “l’usato di ogni marca per ogni tasca”). Negli anni successivi l’azienda si diversificò sviluppandosi anche nell’ambito immobiliare e nel settore nautico con il marchio Campello Marine, con vari marchi tra cui il pregiatissimo Boston Wheeler per le imbarcazioni da diporto. Negli ultimi anni Campello Motors ha avuto un’ulteriore evoluzione, con l’acquisito di altri marchi nel ramo automobilistico come Jeep, Lancia e service Alfa Romeo. Alla fine del 2009 l’arrivo a Padova, in Corso Stati Uniti, sede pre-

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Cocktail e musica per la presentazione della nuova Grand Cherokee nello show room padovano Campello Motors, ora unico concessionario Jeep per Padova, Venezia e rispettive province. stigiosa da poco esclusivista Jeep. Oggi si tratta di un azienda che consegna tra nuovo e usato circa 5.000 auto all’anno. Campello Motors offre anche presso i propri show room una serie di servizi correlati all’automobile come piani di finanziamento, estensibili fino a 10 anni di garanzia e protezione globale dell’auto.

NUOVA JEEP GRAND CHEROKEE “Una vettura che interpreta l’idea di auto che ogni persona desidera: molto sicura, per strada e fuori strada, che consuma il 20% in meno di un SUV con uguali prestazioni; un concentrato di tecnologia ad un prezzo oggi eccezionale, perché prodotta negli Usa e il dollaro ha un cambio molto vantaggioso per noi”. Così Andrea Campello, presidente del gruppo, ha presentato il

nuovo Grand Cherokee, durante il cocktail svoltasi presso l’elegante concessionario padovano, tra amici e clienti, modelle molto “americane”, un po’ squaw e un po’ cow girl, e la musica della band Heart Beat. Il marchio Jeep è l’autentico SUV in grado di offrire capacità off road di riferimento e qualità costruttiva. La nuova Grand Cherokee offre il piacere di perdersi nei dettagli. Quattro entusiasmanti motorizzazioni per tutte le esigenze. Nuovo motore turbodiesel 3.0 CRD di seconda generazione, maggiore potenza per il 3.6 V6 Pentastar™, il leggendario 5.7 V8 e l’entusiasmante 6.4 V8 HEMI, uniti agli innovativi sistemi Selec-Terrain™, Selec-Track e Quadra Lift™ per performance leggendarie.


Al centro Maria Campello con i figli Alessandro e Alice

Andrea Campello si esibisce con gli Heartbeat

A sinistra Andrea Burlinetto e destra Simone Nalin, responsabile del concessionario

Jeep Il giornalista Alessandro Ongarato

Il regista Enrico Lando

PH Michela Gobbi

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EstroVerso il futuro Venerdì 1 Luglio si è svolto nella splendida cornice di Villa Italia un evento unico per imprenditori, manager e professionisti. Prima data del meeting tour “EstroVerso il Futuro”, progetto che prevede di toccare diverse città d’Italia e si focalizzerà su temi rivoluzionari della comunicazione e della formazione sia in azienda che per il proprio miglioramento personale Gian Maria Bertin, fondatore di GMB Group, società di alta formazione, è intervenuto con un workshop sulla maieutica relazionale, il visioning e il quick turning, approcci formativi innovativi che derivano dalla volontà di guardare al futuro ed affiancare le imprese nel loro sviluppo attraverso i processi di diagnostica, percorsi di training mirati e personalizzati. Madrina dell’evento la conduttrice di Rai Uno Eleonora Daniele. Dopo il workshop musica di Alberto de Meis, violino solista che nella sua lunga carriera ha avuto l’occasione di lavorare con Katia Ricciarelli, Pavarotti, Carreras, Domingo e suonare alla presenza di Hillary Clinton. Degno di nota il risvolto sociale della manifestazione: Gian Maria Bertin Presidente di GMB group sostiene il progetto di Life Inside, associazione Onlus presieduta da

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Eleonora Daniele che promuove lo sviluppo cognitivo e il recupero dei soggetti autistici. Inoltre è stato presentato il libro “Sic Vita Fugit”, raccolta di poesie scritte dallo stesso Gian Maria Bertin. I ricavati delle vendite saranno devolute all’associazione di beneficenza.


Riparte

LOCANDA ANTICO TRAM Via Euganea 15 - Villa di Teolo - Padova Tel. 049 9901043

l’Antico Tram Un tempo trattoria storica alla fermata del tram di Villa di Teolo, lungo la strada dei Colli. Oggi, completamente ristrutturato, ristorante dalla cucina raffinata, con un menu che presenta piatti prelibati, per gli amanti della buona tavola, in particolare del pesce.

La locanda Antico Tram è rinata grazie alla passione per la ristorazione e la buona tavola dei nuovi titolari. Una grande esperienza nel settore alimentare fa si che la scelta dei prodotti sia molto esigente e proponga solo alimenti di primissima qualità. Un nuovo ristorante particolarmente indicato per gli amanti del pesce, ma con varie tipologie di menu, anche per chi predilige la carne oppure per i vegetariani, con una scelta di verdure nazionali fino a quelle esotiche. Due gli chef, gli artisti in cucina. E ottima e varia la lista dei vini. L’Antico Tram, un ambiente con oltre 80 coperti e una saletta con 12 posti, risulta essere la cornice giusta per eventi raffinati ed eleganti, ma anche luogo ideale per varie occasioni d’incontro, dai brunch veloci ai pranzi o cene di lavoro.


I soliti Idioti diventa film La comicità cinica e “politically scorrect” del programma ideato e diretto da Enrico Lando approda dal 4 novembre sul grande schermo.

Il suo sense of humour è vagamente English. Non a caso il padovano Enrico Lando ha trascorso numerosi anni a Londra, dove nel 2004 è stato autore del programma televisivo musicale “New Music Television”, che ha venduto in 49 paesi. In Italia il regista aveva già esordito nel 2000 con il cortometraggio “La capra”, presentato al Festival del Cinema a Venezia. Rientrato da Londra alla fine del 2004, ha scritto e diretto vari documentari, tra cui quello con Marco Paolini “Chi ga vinto”, vincitore del Festival Internazionale del Mediterraneo come miglior documentario sportivo. Ma Enrico già aveva in mente un suo progetto: la serie di “ I soliti idioti”. Nel 2009 il debutto della prima edizione, trasmessa su Mtv. Un successo crescente che ha trionfato con la terza serie, in onda quest’anno sempre su MTV, che è

diventata un fenomeno. Un programma divenuto subito cult in tutt’Italia, per giovanissimi e pubblico maturo. Espressioni come “Non lo so, non lo so, non lo so”, oppure “omo sessuale”, “ quindi quindi quindi” sono ormai sulla bocca dei tanti fans della trasmissione. Una comicità basata sul tormentone che diverte e appassiona. Al punto che a novembre nelle sale cinematografiche si potrà vedere il film. I due protagonisti principali, Francesco Mandelli e Fabrizio Bigio, che interpretano 10 personaggi, saranno affiancati dalla bellissima Madalina Ghenea e da Gianmarco Tognazzi, fan della trasmissione, che tra l’altro nacque come omaggio al film “I mostri” che vedeva protagonista l’indimenticabile padre Ugo Tognazzi. ALESSANDRA CICOGNA

Fabrizio Biggio, Pietro Valsecchi, Enrico Lando, Francesco Mandelli

Enrico Lando con Madalina Ghenea

Polarizzazione Grande successo anche per Sarah Revoltella, artista, scrittrice e regista padovana. Quest’anno in occasione della 54 Biennale di Venezia ha debuttato la sua installazione Polarizzazione, che raffigura 154 personaggi appartenenti a 27 possibili tipologie di nuclei famigliari non tradizionali. Partendo dall’iconografia della Sacra Famiglia l’artista, inventa una “regola algebrica”

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che si basa sulla rivisitazione combinatoria del concetto freudiano dell’Edipo classico, dimostrando come possano esistere uomini polarizzati al femminile e donne polarizzate al maschile; mette in scena una variegata e coloratissima popolazione di figure, più o meno eccentriche, che rappresentano un’idea fortemente relativista del rapporto tra sesso, genere e sessualità.


“Si” da prima pagina Anche tra i ritmi frenetici della redazione può nascere l’amore. Come quello dei giornalisti Francesca Visentin e Antonio Spadaccino, lei redattrice del Corriere Veneto di Padova, lui capo della redazione del Corriere di Verona. Lo scorso giugno si sono uniti nelle nozze più “giornalistiche” della città. Molti hanno voluto dare alla cerimonia il loro prezioso tocco magico: dalla stilista Rosy Garbo, che ha creato l’abito della sposa, a Chiara Visentin, interior designer sorella di Francesca, che ha allestito magnificamente il Bastione Massimago dei Rossi Chauvenet, location dei festeggiamenti. Magistrale il catering della giornalista e chef Barbara Favaron, esilaranti le gag di Fred con Davide Stefanato; sexy e divertente il burlesque dell’artista Lou Lou Leroy, trascinante la musica di Andrea Bernardini. La cerimonia è stata celebrata da Milvia Boselli, con un tributo musicale che ha visto la splendida voce di Stefania Miotto. A curare la regia della giornata la giornalista Angela Bigi, foto di Michela Gobbi. E prima notte di nozze nella bellissima suite dell’hotel Mioni Pezzato ad Abano. Tra i presenti molti amici delle redazioni padovane del Gazzettino, il Mattino, e naturalmente il Corriere.

Orario dalle 10.00 alle 20.00 e ingresso gratuito dalle 10.00 alle 13.00

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Salute Il sorriso dei bambini Un sorriso bello e sano va curato fin dalla più tenera età, perché mantenere i denti dei bambini in buone condizioni è fondamentale per lo sviluppo di una dentatura definitiva sana. Presso la Poliodontomedica Milano è attiva un’ èquipe di Odontoiatri ed Ortodonzisti dedicata esclusivamente ai bambini, diretta dalla Dott.ssa Paola Mura.

Giuseppe Molinari Medico Chirurgo Specialista in Odontostomatologia, Protesi Dentaria, Implantologo; Docente universitario; Direttore Sanitario della Poliodontomedica Milano. POLIODONTOMEDICA MILANO Corso Milano, 32 - Padova - Tel. 049 663027 www.poliodontomedicamilano.it Quali sono le buone abitudini da far assumere fin da piccoli e quelle da evitare? Da zero a sei anni molti piccoli gesti diventano fondamentali per l’igiene e la cura del cavo orale. Molto importante è lo stile alimentare corretto, vale a dire attento a limitare il consumo di dolci e bevande zuccherate. Ad esempio, ricorrere di notte all’uso del latte nel biberon o di succhiotti intinti in sostanze dolci per calmare e far addormentare il bambino aumenta il rischio di lesioni cariose precoci e dell’insorgenza della Sindrome da Biberon. Meglio mettere nel biberon solo acqua. Succhiare il pollice o il succhiotto è normale nei bambini, ma se l’abitudine continua oltre i 4 - 5 anni, questo può influire negativamente sulla posizione dei denti e sulla forma del palato. Nei casi in cui il bambino non riesca a rinunciare al succhiotto preferirne uno di tipo ortopedico. La pulizia del cavo orale può iniziare già dalla nascita detergendo le gengive con garze umide. All’eruzione dei primi denti si può cominciare a pulire dapprima con un tampone inumidito e successivamente con lo spazzolino. Tra i sei e i dodici anni le pratiche di igiene orale vanno migliorate. E’ fondamentale insegnare ai bambini a lavarsi i denti in modo corretto e sottolineare l’importanza del lavaggio dopo ogni pasto principale durante il giorno. Importante è scegliere lo spazzolino piccolo e con setole morbide e imparare a sostituirlo non appena le setole risultano rovinate o consumate. Preferire un dentifricio per bimbi se il gusto gradevole rende più piacevole l’igiene orale, ma fare attenzione che non venga ingerito. Sui denti dei bambini andrebbe passato il filo interdentale ogni giorno, in modo da rimuovere i batteri e la placca che lo spazzo-

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Dott.ssa Paola Mura Odontoiatra Specialista in Ortognatodonzia; Master alla Boston University; Perfezionamento alla C.Tweed Foundation di Tucson Arizona; Certificato di Eccellenza in Ortodonzia sia italiano che europeo; Certificata per la TecnicaINVISALIGN; Responsabile del Servizio di Ortodonzia presso PoliodontomedicaMilano di Padova

lino non riesce a raggiungere. Quando il bambino sarà grande abbastanza da farlo da solo potrà aiutarsi con una forcella passafilo. E’ utile assumere fluoro per combattere la carie? Il fluoro è un minerale in grado di rafforzare i denti e proteggerli dalla carie. E’ normalmemte presente nell’acqua potabile e in alcuni alimenti come il pesce, arachidi, tè, oltre che in prodotti per l’igiene orale. L’assunzione di fluoro sottoforma di compresse può essere indicata nella fase di crescita dei denti (fino all’età di 12 anni circa), soprattutto quando l’acqua potabile assunta quotidianamente non abbia già un quantitativo di fluoro ottimale (da 0,5 a 1,0 mg F/l). Dopo i dodici anni, per prevenire la carie dentale è utile l’uso di dentifrici e collutori a base di fluoro e trattamenti di fluoroprofilassi durante le sedute di igiene orale dal dentista. A che età è consigliabile la prima visita dal dentista e come farla risultare un’esperienza positiva per il bambino? Una prima visita di controllo del bambino dall’odontoiatra è da programmare già all’età di quattro anni per poter avere un primo quadro generale sullo stato del cavo orale del bimbo. Bisogna considerare la prima visita come un’occasione per il bambino per prendere confidenza con lo studio. E’ importante cercare di rendere la visita dal dentista una simpatica uscita con il proprio figlio, evitando che il bambino intuisca l’ansia del genitore a recarsi all’appuntamento. La seduta dal dentista non va strumentalizzata come una punizione o un castigo e neppure come ricatto.

Quali sono le più importanti misure di prevenzione dentale per i bambini? Nella prevenzione della carie molto importante è la sigillatura dei solchi dei primi molari. Si tratta di una procedura veloce e indolore, eseguita nello studio dentistico senza praticare l’anestesia, e consiste nell’applicare una resina sui solchi della superficie masticatoria dei denti posteriori (premolari e molari), dove il rischio di carie è maggiore. Di solito dopo alcuni anni si rende necessario ripetere l’applicazione dei sigillanti. A che età è meglio mettere l’apparecchio ortodontico? Assolutamente fondamentale è eseguire la prima visita ortodontica prima che i bambini abbiano completato la permuta dentaria, in modo da evitare, per esempio, estrazioni dentali per risolvere un eventuale affollamento. Esistono poi problematiche e “malocclusioni” come ad esempio la mandibola troppo in avanti, gli incisivi superiori troppo sporgenti, il palato molto stretto, e alcune forme di “abitudini viziate” (succhiamento protratto del dito o del ciuccio…) che devono essere trattate quando i pazienti sono ancora in età evolutiva, poiché solo in questa età è possibile, con apparecchiature semplici e affatto dolorose, agire ortopedicamente sui mascellari orientando la crescita in direzione corretta. Un semplice controllo non costa nulla e può essere molto importante: talvolta quest’opportunità elimina il rischio di dover ricorrere alla chirurgia maxillo-facciale, qualora si pensi di accantonare il problema pensando di risolverlo in età adulta, quando oramai non è assolutamente più possibile correggere le gravi disarmonie solo con gli apparecchi.


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Vicenza

Grande festa al Golf Club Asiago Molti gli ospiti illustri che hanno assistito all’esibizione del campione italiano di golf.

Val Formica di Cima Larici Inaugurato il rifugio completamente rinnovato.

Il Golf Club Asiago in gran spolvero il 23 luglio 2011 per la cerimonia di inaugurazione del nuovo putting green disegnato da Robert Trent Jones. Centinaia gli ospiti arrivati sull’Altopiano per partecipare alla giornata che segna il grande rilancio del Golf Club, voluto dalla Presidente Irene Gemmo. La Presidente Gemmo ha fatto gli onori di casa assieme a Edoardo Molinari, campione del golf mondiale, Filippa Lagerback, presentatrice televisiva e appassionata golfista, e Massimo Scarpa, Team Manager della nazionale maschile e femminile professionisti di golf. Tra gli intervenuti, Andrea Gios, Sindaco di Asiago, l’europarlamentare Amalia Sartori, l’Assessore Regionale Elena Donazzan, il Consigliere Regionale Costantino Toniolo, l’Assessore della Provincia di Vicenza Cristiano Sandonà, Roberto Zuccato, Presidente di Confindustria Vicenza, l’On Giorgio Conte, Francesco Gentili, Presidente ASCOM di Verona e

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Rino Mastrotto, Presidente Associazione Conciari Italiani. Per il mondo del golf, oltre a Edoardo Molinari e Massimo Scarpa, erano presenti Caterina Prearo De Vecchi, Presidente Golf Ca’ della Nave, Alberto Ferrari, Presidente del Golf Club Colli Berici e Paolo Carraro, Delegato Federgolf Veneto. Dopo il simpatico intermezzo della sfida a putter tra Edoardo Molinari e Filippa Lagerback, che ha visto il campionissimo e la presentatrice svedese confrontarsi sul nuovo putting green, l’attenzione e l’ammirazione dei presenti è stata tutta per Edoardo Molinari che si è esibito in alcuni dei suoi colpi migliori. La serata è proseguita con il cocktail organizzato per festeggiare anche l’apertura ufficiale della Mountain Spa del Meltar Boutique Hotel. Susanna Gemmo, Presidente del Meltar Boutique Hotel, ha salutato gli ospiti e le Autorità in compagnia di Filippa Lagerback. FRANCESCA DOLCETTA

go che “C’è una Valle sull’Altopiano di Asia ia Vien ica. Form ritorna a vivere: è la Val miin pato stam ito, l’inv scoprirla!”. Questo inaio gliaia di cartoline e in qualche cent e agli si ghe Asia agli lto rivo e, ndin loca di Sette ospiti che popolano l’Altopiano dei to 6 saba stato è ento tam Comuni. L’appun ica. Form Val gio Rifu del si pres agosto, nei Rifugio, il li, loca dei ione ediz ben la o Dop tornato dopo molti anni d’abbandono, è e delle ti turis dei ione osiz ad essere a disp alstati sono ne asio l’occ per che famiglie, delle o lietati dai canti del Coro Alpino “L’Ec o passo Valli” di Lusiana. Si tratta di un prim azione orizz rival siva ples verso una più com in una icipa -ant area ra inte dell’ turistica Bregoro sand Ales pastam alla sa diffu nota i, Srl Laric a Cim età lato, presidente della Soci soci otto da ata rilev ente storica recentem renimp tutti o, tesin altoa una da e vicentini . nisti essio prof i liber e ri dito Formica “Nel suo massimo splendore, la Val 2000” go “Asia , caso a non era stata definita, casue le date oolat Breg ra -scrive anco co inse l’intr ratteristiche d’alta montagna e rale cultu tico, ralis valore paesaggistico, natu erno, e storico. I “concept” del turismo mod ria all’a re esse ben del ca ricer alla mirano i: inat ntam aper ta, in ambienti sani e inco ecodi ri crite ai e l’attenzione all’ambiente to nella sostenibilità è ben visibile –è scrit i- a Laric a Cim età Soci dalla sa nota diffu emat ai e partire dalle piccole cose per finir del ione truz ricos di riali usati e alle tecniche previsti Rifugio, all’interno del quale sono , così abili ente rsam dive one pers servizi per . rium sola come ampie rampe d’accesso al


Premio Internazionale Dedalo Minosse Venerdì 24 giugno la cerimonia di premiazione dell’ottava edizione.

Sono stati premiati venerdì 24 giugno nella Sala degli Stucchi di Palazzo Trissino a Vicenza, davanti ad un folto pubblico i vincitori dell’ottava edizione del Dedalo Minosse, una manifestazione unica nel suo genere che, premiando opere già realizzate, pone l’attenzione sulla committenza, in molti casi sottovalutata quando si parla d’architettura, dimenticando che il compimento di opere architettoniche di qualità, può avere origine solo dall’esemplare connubio tra chi la promuove e chi la progetta. Il punto di forza del Premio Dedalo Minosse risiede, infatti, oltre che nel porsi come punto d’incontro tra la cultura architettonica contemporanea e la società, anche nel consacrare accanto ai grandi progetti, nomi ancora poco noti, ponendo in luce il ruolo di arricchimento apportato dal committente nel promuovere l’attività progettuale futuro patrimonio della collettività. Un’unicità che sta premiando negli anni il Dedalo Minosse. Particolare attenzione è stata dedicata al tema della sostenibilità sociale ed economica, al Design for All, al trattamento della luce naturale, all’uso sostenibile del territorio e delle risorse, alla valorizzazione e conservazione dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio architettonico, all’uso di tecnologie e materiali innovativi e alla valorizzazione delle tradizioni e dei linguaggi locali. Alla

premiazione, al CISA, Centro Studi di Architettura Andrea Palladio, è seguita l’inaugurazione della mostra dei progetti premiati che ha visto presenti oltre 500 persone. La mostra è rimasta aperta al pubblico dal 25 giugno al 18 settembre. 4 i Premi conferiti per quest’edizione: Premio Internazionale Dedalo Minosse, Premio Internazionale Dedalo Minosse Occam U.40, Premio ALA e Premio ALA U.40. 8 i Premi Speciali tra i quali spicca il Premio Speciale Nievo, dedicato al celebre scrittore ambientalista che, fino alla sua improvvisa scomparsa nel 2006, fu presidente della giuria dalla prima edizione. Tra gli altri Premi Speciali, quelli assegnati dal main Sponsor Caoduro Lucernari e dalla GranitiFiandre, dalla rivista internazionale di architettura, comunicazione e design l’Arca e dalla Regione del Veneto, promotori della manifestazione insieme ad Ala Assoarchitetti. Anche tra gli architetti, nomi noti del panorama mondiale come Coop Himmelb(l)au, E. O. Moss, Pei Cobb Freed, Manfredi Nicoletti, Mecanoo, MK27 presenti accanto ai giovani architetti che hanno rappresentato il 24% del totale di questa edizione. E particolarmente significativa è stata la partecipazione anche a questa edizione: 700 le iscrizioni pervenute e 340 i progetti ammessi alla selezione con la partecipazione di 52 paesi,

tra i quali per la prima volta anche Algeria, Ecuador, Finlandia, Kazakistan, Libano, Liberia, Lussemburgo, India, Namibia, Repubblica del Mali, Thailandia, Taiwan. In crescita il numero della partecipazioni dal Brasile e, in generale, dal Sud America. F. D.

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Borgo Berga la Città in Città Stefano Dolcetta A.D. di FIAMM

FIAMM inaugura la prima Isola Energetica

Ai piedi di Monte Berico, a sud del centro storico di Vicenza, sorgeva lo storico insediamento industriale tessile denominato Cotorossi. La lavorazione del cotone, attività fiorente in città fin dagli inizi dell’800, era favorita dalla presenza dei due fiumi che attraversano il capoluogo, il Retrone ed il Bacchiglione, che confluivano proprio in quella zona. Dopo la dismissione dell’opificio, negli anni settanta, la Città di Vicenza ha deciso di realizzare, nel sito liberato, un organico progetto di riqualificazione urbanistica ed ambientale comprendente anche il nuovo Palazzo di Giustizia vicentino. Nasce oggi Borgo Berga, presentato ai vicentini giovedì 23 giugno a Villa alle Scalette, alla presenza dei progettisti, dei promotori e di tutti coloro che lavorano per restituire alla città un ambito completamente rinnovato, capace di dare soluzioni immobiliari innovative e di eccellenza per la città di Vicenza. Progettisti di livello internazionale hanno dato un nuovo volto a questo ambito di significativo valore storico e di grande impatto urbano, sviluppando un’idea progettuale di notevole pregio. Sensibilità e

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rigore formale si fondono nel progetto dell’architetto portoghese Gonçalo Sousa Byrne che, coadiuvato dal paesaggista João Nunes, ha “creato” un insediamento che trova la sua perfetta connotazione tra passato e futuro. La nuova opera nasce grazie alla volontà del Gruppo Maltauro, storica realtà vicentina delle costruzioni, e Codelfa, impresa di Tortona da anni operante nel mondo dell’edilizia. Uniti ad altri soci investitori tra i quali Pigato e Carraro, Maltauro e Codelfa hanno dato avvio a questo importante progetto architettonico ed ingegneristico, che rispetta l’armonia tra i nuovi e moderni edifici e dà valore al contesto storico e paesaggistico in cui si inseriscono. Tre gli ambiti di cui si compone Borgo Berga con destinazioni che prevedono direzionale, commerciale, ristorativo, servizi e residenziale per un totale complessivo di 47.000 metri quadrati urbanistici. All’interno trovano spazio ampi parcheggi sviluppati su due livelli, che possono ospitare oltre mille automobili. FRANCESCA DOLCETTA

stabiFIAMM ha inaugurato a giugno, nello nza, Vice di incia prov in o isan limento di Alm essa conn pa, Euro in a getic ener isola a la prim tratta di alla rete e regolata da accumulo. Si gia da ener di ne uzio un impianto per la prod ma siste o ticat sofis un di to fotovoltaico dota un ente cons che gia, ener di ge stora per lo zo utiliz nell’ a notevole aumento dell’efficienz e ili ovab rinn i font da dell’energia prodotta una con te bien l’am per fici significativi bene a 106 riduzione delle emissioni di CO2 pari tra rien ca geti tonnellate/anno. L’isola ener tecppo svilu e ca ricer nei nuovi progetti di ologie nologico lanciati nell’ambito delle tecn ovarinn gie ener delle re icola part in e green aple do ppan bili. Il Gruppo FIAMM sta svilu al erie batt o sale, al plicazioni delle batterie ricola part sono che el, nick di sodio cloruro mulo accu o io’ cagg ‘stoc lo per te adat mente lema di energia, risolvendo il principale prob ragene la per mi siste i che oggi riscontrano gli e com ili, ovab rinn i font da zione di energia ovi, eolic anti impi gli e ici volta foto impianti ta alle vero una produzione discontinua, lega no/ gior anza tern all’al e variazioni climatiche può rgia l’ene sale, al erie batt notte. Con le di accuessere immagazzinata in questi gran do quan rica mulatori e ceduta alla rete elett ede. richi la sa stes rete serve e quando la o eolici Applicando ad impianti fotovoltaici di enerisole no crea si i ator mul accu ti ques di vista gia autonome, efficienti dal punto ire in gest di no ento energetico perché cons assoe otta prod rgia l’ene te modo intelligen . i’ ‘verd ente lutam


VicenzaOro Choice Il prezzo dell’oro è alle stelle, il settore è stato investito da una forte crisi, ma Vicenzaoro Choice è tornata, dal 10 al 14 settembre, portando speranza e ottimismo all’apertura della stagione invernale. Per combattere la forte recessione, le 1396 aziende internazionali presenti in fiera si sono impegnate nella ricerca di tecniche, forme, materiali nuovi per realizzare non solo gioielli di lusso, ma prodotti altrettanto eleganti e più accessibili. Una vera e propria ricerca maniacale del gioiello per tutti. Gli artisti e gli artigiani dell’oro hanno diminuito la quantità di oro, sostituito da pietre preziose colorate realizzando gioielli dal perfetto mix tra lusso e chic. Dopo molti anni è stato riproposto l’oro giallo, in linea con la moda, che ha rispolverato lo stile anni ’80. I leitmotiv sono la grande dimensione e la commistione di metalli e pietre. Anelli, collane, bracciali e orecchini dalle forme sensuali e voluttuose, boule, sfere e gocce che riportano all’idea di morbidezza, rotondità e abbondanza. In contrapposizione alle leggere creazioni di

pizzo e gabbie d’oro, gioielli dai trafori e disegni etnici, grandi ma light. Un vero ritorno al naturale, con la scelta forme animali, sfruttate da quasi tutti gli orafi, che hanno realizzato spettacolari miniature che sembrano esorcizzare paure e timori nei confronti di animali infidi e pericolosi: dal lussuoso coccodrillo in oro e brillanti di Paolo Piovan Gioielli, al serpente di brillanti di Gianni Lazzaro. È scoppiata invece una vera passione e ricerca del floreale, e della fauna in generale, tema di una delle nuove collezioni di Misis che ha proposto una linea di elementi tipicamente autunnali, foglie, funghi, ghiande di argento placcato oro e pietre dai colori caldi e naturali. Una vera stagione fiorita. I grandi assenti di questo appuntamento con la fiera di Vicenza sono stati i vip. Le aziende probabilmente hanno sfruttato le proprie risorse per la promozione dei gioielli, preferendo servirsi di testimonial scelti tra la gente comune, rinunciando ai volti famosi. VALENTINA FRABRIS

gotha

news Maison Franco Pianegonda

Domenica 11 settembre Franco Pianegonda ha inaugurato la nuova sede del gruppo: spostata da Grisignano al cuore di Vicenza, nel Palazzo Monte di Pietà del XVI secolo, in Piazza dei Signori, con vista sulla Basilica Palladiana. Sulla facciata del palazzo è stato appeso il grande cuore stilizzato, ormai simbolo della linea di gioielli. Franco Pianegonda ha fondato l’azienda che porta il suo nome alla fine degli anni ’90 e ora si propone come un traino per una categoria che soffre la crisi e la recessione. Si tratta di un marchio che ha riscosso un grandissimo successo non solo in Italia, una linea di gioielli che ha reso prezioso l’argento, lavorato, disegnato e assembrato ad altri materiale e a pietre. Franco Pianegonda ha aperto le porte del nuovo quartier generale a circa quattromila invitati, amici, affezionati clienti, colleghi e concorrenti, come Facco, presidente dell’omonima azienda orafa, tra gli invitati anche Mauro Grifoni e l’affascinante Antonia Dell’Atte, celebre modella e musa di Giorgio Armani. Il Patron ha voluto coinvolgere e rendere partecipi i suoi ospiti, cui ha riservato una simpatica sorpresa: tutti gli invitati, muniti di una guantino trasparente intinto di colore hanno lasciato la propria impronta e la

propria firma lungo il muro del corridoio centrale; ampio spazio tra i corridoi e le pareti sono riservati alle teche contenenti collane, bracciali, anelli che spuntano da cascate di pietre colorate. le altre pareti per lo più tappezzate di stampe incorniciate, raffiguranti i gioielli Pianegonda; una sede assolutamente in linea con il gusto sobrio, raffinato ed elegante che contraddistingue il brand. Tra le stanze si diffondeva la piacevolissima voce del soprano russo, Victoria Lyamina, che avvolta in una abito rosso fuoco cantava seduta al grande pianoforte a coda, diffondendo una romantica atmosfera. VALENTINA FRABRIS

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Treviso

Vivere al Golf Taglio del nastro ufficiale del primo lotto di abitazioni presso il Golf Club Ca’ Amata di Castelfranco

Luoghi di valore 2011

Arianna Carron

Ad ottobre negli spazi Bomben la mostra voluta dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso.

www.carron.it www.golfcastelfranco.it L’atmosfera che si respira è quella magica della vacanza, immersi nella natura, in un ambiente di classe. Un complesso di abitazioni dove evadere dalla città pur a pochi kilometri. Questo è il vantaggio che dà la scelta di vivere in un golf club. E questo è quanto hanno potuto ammirare gli ospiti presenti all’inaugurazione del primo lotto di abitazioni inaugurate al Golf di Cà Amata. A fare gli onori di casa Arianna Carron e il fratello Diego, Presidente del circolo. La struttura del Residence Cà Amata, distribuita solo su due piani fuori terra, offre la possibilità di scegliere tipologie differenti di abitazione, dalla casa singola, agli appartamenti. Tutte le unità offrono una tipologia unica che permette una sistemazione indipendente ma non isolata, caratterizzata da una tranquillità invidiabile della campagna che contornata dal campo golf, assicura un verde naturale ma organizzato e sempre curato.

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enti, inLa richiesta rivolta a cittadini, stud e auenti , nisti essio segnanti, studiosi, prof ca ricer alla are ecip part di e torità pubblich coe go -luo ona pers me lega sul collettiva volta, munità-luogo ha trovato, ancora una alasegn le te Mol una risposta significativa. che o, igian trev nel re valo di zioni di luoghi ioni alaz segn Le tra. mos in ste espo saranno 76, si ripervenute entro la scadenza sono incia prov della rsi feriscono a 75 luoghi dive alato segn stato è o luog solo di Treviso (un uno dei 2 volte) e riguardano 44 comuni, o per la volt quali (Cappella Maggiore) coin della uni com i ora prima volta, tanto che aldi enza pres dalla ati ress provincia inte 95; su 91 sono re” valo di go “luo un meno Grappa, restano ancora “scoperti” Borso del ticano Mon al o Gorg Caerano San Marco, ioni alaz segn e Dall pa. Grap e Paderno del il arlo, oline sott to gius bra sem ci e emerge, la tute nella forte impegno di molti cittadini ni dei di beni collettivi. Per citare solo alcu sto que in tivi ifica sign nte casi particolarme e part da ione alaz segn la o diam ricor senso, del Alta eda del consiglio di quartiere di Cen onico di complesso paesaggistico e architett o ecla(cas to Vene rio Vitto oli, Villa Papadop ultimi li deg aca cron nella e rent ricor tante, ione), gest sua mesi per le vicissitudini della dina” citta plice “sem e quella da parte di una e etto lagh , dino giar con i di Villa Morosin ta Mot di a nov Villa a colo agri so comples ma di Livenza, un caso forse meno noto cui in rado deg di emblematico dello stato nodel ici stor enti diam inse ti versano mol za e nel stro territorio, spesso nell’indifferen ione ediz ta silenzio. Colpisce in questa quin enum ani, giov dei ne anche la partecipazio . nati rosi e appassio


Marco Mordente un Capitano nella Marca

gotha

interview

L’abbiamo incontrato a Udine, grazie a Piubello Events, nella magnifica Sala del Consiglio della Provincia di Udine, ma il Capitano della Nazionale Italiana di Basket, Marco Mordente da qualche tempo è trevigiano. Ed è neo papà. Alto, bello e carismatico come appare in foto, colpisce per la semplicità con cui si lascia avvicinare, la trasparenza delle sua parole, la modestia con cui racconta la sua vita da campione. Una storia non solo di vittorie, ma anche di momenti difficili, insicurezze confessate e superate, la voglia di lottare per raggiungere il traguardo prefissato e la soddisfazione di guidare una squadra Nazionale. Al suo fianco la bellissima Ainoa, trevigiana conosciuta quando militava nelle file della Benetton Treviso. Marco, quando hai capito che il basket sarebbe stato la tua vita? Ho iniziato a 5 anni quando mio padre mi portò al minibasket. Anche se i miei genitori volevano che andassi con i pattini a rotelle! A 15 anni sono arrivato nelle giovanili del Benetton Treviso e poi ho fatto l’esordio come professionista a Milano nel campionato 97/98. La disciplina nello sport: un sacrificio, una missione o uno stile di vita oramai imprescindibile? La disciplina e’ stato il mezzo per arrivare a questo livello. Sono diventato un militare: determinazione, voglia di stare in palestra, alimentazione, si questo e’ il mio stile di vita. Essere Capitano: come guidi la tua squadra e cosa cerchi di trasmettere? Essere capitano non e’ solo scambiarsi un gagliardetto: inizia in campo e continua anche fuori dal campo. Devi saper creare un gruppo omogeneo mettendo assieme giocatori italiani ( vedi Bargnani Belinelli e Gallinari), che giocano in altri campionati come la NBA con altri giocatori italiani che durante il campionato sono avversari. Devi essere un esempio, saperti confrontare con tutti, con lo staff tecnico e medico. Credo di essere stato scelto oltre che per il mio carisma anche per la mia autodisciplina e la capacità di comunicare con i giocatori e con i giornalisti. Essere capitano vuol dire vivere 24 ore su 24 con gli occhi aperti su tutto e su tutti: è sempre più difficile creare armonia nel gruppo, ci sono delle dinamiche velocissime. All’ultimo raduno abbiamo

anche giocato a nascondino! Sergio Parisse è il capitano per eccellenza che e’ riuscito a creare nella Nazionale di Rugby una squadra molto unita grazie alle sue doti umane. La tua carriera ha conosciuto qualche momento buio? Certo, nel 2003 avevo deciso di lasciare tutto, ma ringrazio mio fratello che mi ha convinto a ricominciare. Mi sono creato il mio staff: ho un fisioterapista, un osteopata e uno psicologo dello sport. Ho sempre creduto in queste figure e ne ho avuto un gran beneficio. Ogni professionista dovrebbe avere il suo staff di fiducia. Così mi sono rimesso in gioco vincendo nel 2006 lo scudetto con Treviso. Ho fatto del mio lavoro un’arma. Mi sono sempre detto: se vuoi arrivare, devi lavorare il doppio! Ogni giorno voglio alzare un po’ di più l’asticella. Il mio obiettivo sono le Olimpiadi, la cosa più bella per un giocatore! In Veneto hai trovato anche l’amore... Non so cosa mi riserverà il futuro, ma ho scelto di gettare le mie basi a Treviso e da qualche mese ho preso la residenza. Qui si vive proprio bene, è il posto ideale per costruire una famiglia. In ogni caso Ainoa e il nostro bambino mi seguiranno ovunque, lei mi ha sempre seguito e spero continuerà a farlo. Marco ed Ainoa sono splendidi testimonial del progetto “Un nido per l’Aquila”, per non dimenticare quanto accaduto nella sua terra d’origine, sostenendo la costruzione di un asilo nido. www.nidoperlaquila.it ROBERTA PICCIN

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Le Ophir incantano a Treviso

Stelle sotto le Stelle Grandissimo successo per “Stelle sotto le stelle”, l’evento organizzato dal Panathlon Club Treviso in collaborazione con lo Sporting Club Zambon. Una raffinata cena a bordo piscina, sotto il cielo stellato di fine giugno, curata dal grande Celeste Tonon alla quale hanno partecipato moltissimi ospiti: i soci del Panathlon invitati dal presidente Roberto Contento, gli amici di Bepi Zambon, ma soprattutto i tanti campioni dello sport che hanno raccontato la loro carriera sportiva e le loro vittorie. Presenti alla serata tra gli

altri Igor Cassina (ginnastica), Kristian Ghedina (sci alpino), Antonio Tartaglia (bob a due), Daniele Scarpa (canoa), Sandra Truccolo (tiro con l’arco) e Lorenzo Bernardi (volley). Ospite d’onore la tennista russa Elena Bovina, già al numero 14 del ranking mondiale Wta. La serata è stata condotta dal giornalista Giacomo Crosa, responsabile dei servizi sportivi di Mediaset e finalista ai Giochi Olimpici di Città del Messico 1968 nel salto in alto. ALESSIA SEVERIN

Trev iso La nott e di San Lore nzo a graica mag ero davv stata è no quest’an cinque ne, don ue cinq di ica mus alla zie vita ad amiche che hanno deciso di dar OPHIR, o: vativ inno ero un progetto davv sonori icola part di ne azio form a un’inedit della zza rità acustiche che esalta la belle reninse ea, oran musica leggera e contemp e di ico class utivo esec dola in un contesto uno in esso espr tutto Il . sore spes grande rattivo. spettacolo live affascinante e inte Redea bett Elisa Laura Barcelli al violino, ghi Flen ina Crist te, ofor ghieri Baroni al pian letta Nico e rpa all’a di Scafi gie Mag al flauto, esibite Bassetti al violoncello si sono così ana Dog a dell a nell’accogliente Piazzett erti conc di a egn rass della a conclusione o Asol da a zzat reali o, Latin e rtier del Qua e zion bora Musica Veneto Musica in colla to ribu cont il con con il Comune di Treviso, S.p.A., di Fondazione Cassamarca, Carron Gest, Proi, ural Cult ative Inizi o Compian da otto Prod Porsche, Zoogami e Ascotrade. saxo di gran più Amedeo Bianchi, uno dei Anto di ico stor ista ofon fonisti italiani (sax che lo taco spet uno è IR OPH itti), nello Vend gendo ruota attorno ai temi della vita attin di argran dei nio all’inesauribile patrimo ica mus della e one canz tisti e poeti della ata form tta scale una con ea, oran contemp rtodalle più belle canzoni del nostro repe icale mus osta prop rio creando ad hoc una armoche sia al tempo stesso un percorso ia. stor una di ento gim svol lo nico e ALESSIA SEVERIN

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Miss Antenna Tre 2011 E’ Giada Scanferla, 24 anni studentessa di Ponzano Veneto, la nuova Miss Antenna Tre. La prestigiosa fascia è stata assegnata sabato 27 agosto in Piazza Aurora a Jesolo Lido in un’arena gremita di spettatori. Novità per l’edizione 2011 l’assegnazione della fascia di Mister Antenna Tre , titolo che è andato al 31 enne Aligi Santinello impiegato di Piazzola sul Brenta (PD). Oltre a quella di Miss e Mister Antenna Tre sono state assegnate dalla giuria presieduta dal direttore news Domenico Basso anche le fasce di Miss e Mister Top Team andate rispettivamente ai veneziani Desirè Busetto, 17 anni, studentessa di Marghera e a Marco Crepaldi, 22 anni, laureando

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news

di Cavarzere. Terzo titolo assegnato quello Miss e Mister Jesolo City Beach; sono andati andati a Valentina Serafin studentessa di Tessera e ad Enrico Buranel elettricista 29 enne di San Donà di Piave. La fascia di Miss Simpatia invece è andata a Jessica Zin impiegata di Jesolo, mentre il titolo di Mister Simpatia è stato conquistato da Elvis Braganti barman 22enne di Treviso . Assegnate anche le fasce di Miss e Mister Eleganza andate rispettivamente alla cittadellese 21 enne Ketty Gobbo per le concorrenti “in rosa”, mentre per i maschietti al 17 enne Andrea Dalle Rive studente di San Vito di Leguzzano in provincia di Vicenza. Sesta classificata che ha vinto il titolo di Miss In-

gambissima la padovana Elena Scapin anche lei studentessa di Galliera Veneta, mentre il titolo di Mister Macho è andato a Riccardo Marchi impiegato 18 enne di Cimadolmo in provincia di Treviso. A Miss e Mister Antenna Tre, oltre al titolo, è stato consegnato dall’editore Thomas Panto e dalla sorella Elisa, un vaucher per trascorrere un week end di vacanza a Berlino e a Vienna. A presentare l’evento il noto conduttore di Radio Bella e Monella Filippo Ferraro e la bella Debora Bon, Miss Antenna tre 2010, che sul palco ha fatto il passaggio di consegne della corona con la nuova Miss Antenna Tre 2011 Giada Scanferla.

Sere d’estate

tra solidarietà e musica

Musica, cucina e solidarietà sono stati gli ingredienti della serata che si è svolta il 27 giugno al Bocon Divino, il nuovo ristorante che si trova nella scenografica barchessa all’interno del Centro Sportivo Le Bandie di Spresiano. Tanti gli sponsor di questo evento riuscitissimo nel corso del quale sono stati raccolti fondi per Team for Children, l’associazione benefica che da anni collabora con i medici della Clinica di Oncoematologia pediatrica di Padova appoggiando progetti di sostegno per i bambini malati e per le loro famiglie in difficoltà. A rappresentare l’associazione uno dei protagonisti di “Cento Vetrine”, l’attore trevigiano Jgor Barbazza. La colonna sonora della serata è stata curata dalla scuola di musica di Villorba, Art Face.

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Verona

Let’s fly with CROWNE PLAZA Il ritorno del Re Teodorico

Quasi un migliaio di ospiti, giornalisti e molti curiosi per l’inaugurazione del Crowne Plaza, attratti dalla chiusura di Via Belgio trasformata in una spettacolare pista di atterraggio. In zona Fiera, presso l’area dell’ex foro Boario riprogettata dall’archistar Mario Bellini, ad accogliere gli ospiti il General Manager della divisione hotellerie del Gruppo Byblos, Luigi Leardini. All’ingresso metal detector fissi e mobili guidati dalle modelle Byblos, insieme a un innovativo sistema di accoglienza, danno il benvenuto agli ospiti. E poi via, tra le nuvole, sugli ascensori decorati come un cielo, sull’esclusiva Byblos Sky Terrace. Da qui

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è possibile godere della bellezza di Verona, delle sue luci, dei suoi colori. Al tramonto un elicottero levatosi in volo dal parcheggio ha iniziato a volteggiare sulla terrazza per filmare l’evento dall’alto, tra gli sguardi sorpresi degli ospiti. I Cube41 hanno accompagnato la serata con la loro musica, gli Yessai Squad hanno improvvisato un flash mob, trasformatosi in una vera battaglia a passi di danza, mentre un sassofonista, a sorpresa, sospeso su una scala antincendio, suonava alla luna, alla notte, alle luci della città, come in un film. ROBERTA PICCIN

terrazza Ha riaperto i battenti la splendida Torsulle e rant risto co del Re Teodorico, stori enreinv e o ovat rinn nte ame plet ricelle, com nata. raffi e ente esig tela clien una per tato ge bar Oltre al ristorante, un magnifico loun ocena dop il per e itivo per l’ora dell’aper a da unic vista una offre che sulla terrazza susseun visto già ha che e o Pietr San el Cast re dall’iguersi di eventi esclusivi, a comincia festa alla te, esta dell’ izio naugurazione all’in , alla Calà Jerry nese vero del nno di complea rea MiAnd e garo Span o cesc Fran di festa amici glioranzi che hanno accolto circa 200 i ando agin imm e ando per un brindisi, parl que di ro futu il e tici poli ari prossimi scen la band sta meravigliosa città. Nella serata hini ha Facc o del musicista veronese Carl dana mon ione ccas all’o o fatto da sottofond o la end rend rea, And e o cesc Fran creata da ione ccas serata sotto il cielo d’estate un’o i imgradita di condivisione dei tanti tem portanti per Verona. ROBERTA PICCIN


L’Arena ghiacciata Per la prima volta Carolina Kostner e le stelle del pattinaggio mondiale in un’Arena completamente ghiacciata.

La Tosca e la Carmen sono le opere scelte per Carolina Kostner in “Opera on Ice”, lo spettacolo che in ottobre vede la luce nella straordinaria scenografia dell’Arena di Verona, ghiacciata per la prima volta nella storia. La pista presenta le dimensioni imponenti di 800 metri quadri. 35.000 saranno i litri d’acqua utilizzati,180 elementi tra cantanti, coro e orchestra, un palco possente e all’avanguardia tecnologica. “Entrare per la prima volta all’Arena, respirando il clima di euforia e di tensione che si vive dietro le quinte è un’emozione indescrivibile” ha dichiarato Carolina Kostner. In “Opera on Ice” la campionessa sulle arie delle due celebri opere liriche “Vissi d’arte” e “L’Amour est un oiseau rebelle” interpreta personaggi di assoluto carisma e fascino, dando vita a uno spettacolo altamente coreografico ed emozionante. L’Arena è da sempre un luogo incantato, dove la musica lirica incontra la poesia. In questo caso nel movimento di grandi pattinatori come Stéphane Lambiel, medaglia d’argento alle Olimpiadi 2006 e medaglia d’oro ai Mondiali 2005 e 2006, Qing Pang e Jian Tong, la coppia cinese di pattinaggio artistico medaglia d’argento alle Olimpiadi 2010 e medaglia d’oro ai Mondiali 2006 e 2010. Inoltre “Opera on ice” e Carolina Kostner sostengono la raccolta fondi in favore dell’Associazione Un Cuore Un Mondo Padova onlus, nata nel 1993 da un gruppo di genitori di bambini cardiopatici con lo scopo dare un aiuto concreto alle famiglie coinvolte nella medesima esperienza. I fondi raccolti da questo spettacolo finanzieranno borse di studio per il personale medico e paramedico della struttura ospedaliera. Per tutte le informazioni: www.operaonice.eu KATIA ROSSI

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Coppa Giulio Cabianca 50esimo

Giulietta & Romeo La Round Table di Verona, il Club Service di giovani professionisti e imprenditori, anche quest’anno ha organizzato con successo la manifestazione teatrale itinerante “Giulietta e Romeo”. Il dramma shakespeariano, con l’impeccabile regia di Paolo Valerio, è partito dalla Terrazza di Giulietta preceduto da un aperitivo, per arrivare, dopo un bellissimo percorso nell’affascinante Verona antica, al Teatro Nuovo. Particolarmente

suggestiva la scena del celebre Balcone e quella alla Scala della Ragione, dove tre attori e due musicisti hanno saputo coinvolgere e affascinare grandi e piccini. I soci di Round Table Verona, fra i quali Giovanni Marino, Luca Colombo, Michele Vignola e Marco Aramini, come da proprio Statuto, hanno devoluto in beneficenza il ricavato della serata. ROBERTA PICCIN

Le Italiane In collaborazione con il Circolo dei Lettori e la Società Letteraria di Verona si è svolta nella stupenda Sala della Loggia Frà Giocondo la presentazione del libro “LE ITALIANE”, coordinata dalla giornalista Maria Teresa Ferrari e con la partecipazione speciale dell’atleta olimpionica Sara Simeoni, tra le protagoniste del libro. Un libro pubblicato grazie all’iniziativa dell’Associazione Nazionale del Telefono Rosa in occasione dei 150 dell’Unità d’Italia per dare risalto alle donne che tanto hanno contribuito all’unità della nostra Nazione dandole lustro nel mondo. Sono

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intervenuti Giovanni Miozzi Presidente della Provincia di Verona, Vittorio Di Dio Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Verona, Antonia Pavesi Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Verona, Sara Gini Presidente del Telefono Rosa di Verona, Maria Gabriella Carnieri e Paola Lattes, rispettivamente Presidente e Vice Presidente del Telefono Rosa di Roma. Dal Risorgimento ai nostri giorni, centocinquanta anni di storia nazionale raccontati attraverso le biografie delle protagoniste della politica, della cultura, della scienza, dell’economia e dello sport. Un tributo a figure femminili di fondamentale importanza firmato dall’Associazione Nazionale Volontarie Telefono Rosa che, raccogliendo un’idea di Annamaria Barbato Ricci, partecipa con questo libro alle celebrazioni per i 150 anni di Unità nazionale. ROBERTA PICCIN

della Grande successo della XV Rievocazione svolova” sanu chie osco na-B llave “Sta famosa Car ran Vete tasi a Verona e organizzata dal a iale spec ione ediz Club. Si è trattato di una re ono in tivo spor nte rme carattere particola del più del 50° anniversario della scomparsa a. La ianc Cab grande pilota veronese Giulio e la com 60 anni li gara originale, nota neg snosi ”, ropa d’Eu ce velo più a “Corsa in salit proprio dava su un percorso di 15,3 km ed è posistate su questo tracciato che sono rna odie dell’ iali spec e zionate tutte le prov e com che ica class larità rego di competizione a di hezz lung una ha sivo ples com percorso che 130 km. circa. Eccezionale il parco auto di ro calib del war precomprendeva varie n Asto ed 328 BMW t, Spor Bugatti 40 Gran -belpost re vettu he astic fant e r Ulste Martin detti liche come Fiat 8V Zagato, Jaguar Bion una ad are arriv ad Fino e Healey Silverstone. itore Vinc . 1955 del RS 550 che strepitosa Pors dano della Coppa Giulio Cabianca è stato Gior agia, Migl Mozzi, fresco vincitore della Mille so mes fo ogra cron o nific giudicandosi un mag o. pars scom a pilot del ti nden in palio dai disce una ini, Less ti Mon dei o aggi paes o nific Il mag blico bella giornata di sole ed un folto pub ne azio ifest man alla ice hanno fatto da corn Avv. SI dell’A te iden Pres il to a cui è intervenu Roberto Loi. ROBERTA PICCIN


gotha

news Grande Festa del Baratto

Grande successo della festa per bambini organizzata a scopo di beneficenza, a favore dell’Associazione Alzheimer Italia Onlus (www. Alzheimerverona.org) che si dedica gratuitamente all’assistenza alle famiglie con malati di Alzheimer, dalla vulcanica ed instancabile signora Eleonora Farina presso il Parco Corte Pigno. Si tratta di un parco secolare privato, che per la prima volta viene generosamente aperto dalla famiglia Farina per una festa al pubblico. Le sue vaste aree erbose pianeggianti, contornate

da un ricco assortimento di piante di alto fusto ed arbusti fioriti, ben si presta ad eventi di questo genere. Il tema della festa è stato il baratto dei giocattoli, attività che sviluppa le relazioni tra bambini e le loro eventuali capacità “commerciali”. E’ stata effettuata anche una raccolta di giocattoli da destinare alla banca del giocattolo, per educare alla generosità ed evitare lo spreco. Oltre all’attività principale sono stati organizzati giochi tradizionali all’aria aperta, quali corsa nei sacchi, tiro alla fune, tiro a segno, gare di corsa, caccia al tesoro, mentre altri volontari dell’Associazione si sono dedicati a piccoli spettacoli. La ludoteca Alegria ha dato il suo contributo per truccare i bambini, e altri sponsor hanno offerto merendine e bibite fresche ai bimbi impegnati nella loro attività commerciale in una splendida e calda giornata di sole. www.parcocortepigno@gmail.com ROBERTA PICCIN

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Venezia

Oggetti d’arte chiamati scarpe I volti di Francesca Leone

C’è un confine molto sottile tra arte e artigianato soprattutto quando il lavoro nasce dalla passione di una vita intera. Per questa ragione è assolutamente lecito definire le creazioni di Renè Fernando Caovilla degli oggetti d’arte. Dietro ogni oggetto un’idea, un sogno raccontati in un

libro, presentato a Venezia lo scorso 4 giugno, fatto di parole, fotografie e amore per Venezia, terra d’origine e continua fonte di ispirazione dell’autore, diventato famoso nel mondo, per la sua capacità di esaltare la femminilità di ogni donna facendola sentire una principessa.

Renè Caovilla con la moglie Paola e il figlio Edoardo

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ta, è fra Francesca Leone, figlia del noto regis della Italia e glion Padi al i 219 artisti presenti te d’ar le iona rnaz Inte ne sizio 54esima Espo grande La . 2011 zia Vene di nale Bien della rativa interprete della rinata corrente figu ito ined ed ntale ume espone un dittico mon (Gal obili Imm si Flus serie alla e appartenent pera all’o leria Moncada, 2010) che, insieme ), l’ha Respiro/Breath (Palazzo Venezia, 2008 intepiù ici pittr delle consacrata come una L’eeo. oran emp cont a ram pano ressanti del - che si tica artis ca ricer sua della e zion volu occhio distingue per l’innovativa sintesi tra da un ve muo rico pitto fotografico ed estro va nuo sta Que e. onal pers vita di momento istinta radd cont è tiva crea esi gen di fase piogdai volti solcati e quasi sciolti da una to di pun sul o bran sem gia sottile, volti che iro resp un con no ergo riem ure spirare epp vero e una in a orm trasf si che io ator liber ressiproprio atto di sopravvivenza. L’esp volti dei eale surr si qua e vità drammatica a ianz mon testi la a trov e Leon a di Francesc io Enn di felice e commossa nelle parole queMorricone che ha scelto Francesca per per era carri alla r Osca io sta biennale, Prem ma, cine de gran del ia stor della le musiche uali semembro della giuria di 150 intellett bi. lezionati da Vittorio Sgar


al veneziano Andrea Molesini

PH Michela Gobbi

Il Premio Campiello 2011

Un romanzo ambientato negli anni di Caporetto interrompe il dominio femminile. Lo scrittore veneziano, traduttore di Walcott, vince un’edizione segnata dalla crisi economica. Con Non tutti i bastardi sono di Vienna (Sellerio), Andrea Molesini è il vincitore del SuperCampiello 2011 che interrompe un dominio femminile durato quattro anni. Centodue voti, un libro scelto da uno su tre dei 300 giurati popolari, che segnano il verdetto finale del Premio, fondato 49 anni fa dagli industriali veneti, pescando tra i 5 scrittori selezionati dalla Giuria dei letterati, presieduta, quest’anno, da Roberto Cecchi, segretario generale del ministero dei Beni Culturali. Il romanzo di Molesini ha distaccato nettamente gli altri. Seguono Di fama e di sventura (Mondadori, 80 voti) di Federica Manzon; Disegnare il vento (Einaudi, 39) di Ernesto Ferrero, direttore della Fiera del libro di Torino, già vincitore di un Premio Strega. Al quarto posto, Se tu fossi qui (Cairo editore, 35 voti) di Maria Pia Ammirati. Al quinto, L’ultima sposa di Palmira (Marsilio, 29)

di Giuseppe Lupo. “Dedico questo premio alla memoria di Elvira Sellerio - dice Molesini - perché con la sua editoria e il suo coraggio ha difeso la scelta dei padri dalla volgarità del presente. Ha difeso la nostra letteratura uguale a pochi, seconda a nessuno”. Autore di numerosi libri per ragazzi, traduttore di poeti di lingua inglese come Derek Walcott, Molesini definisce la sua opera “un romanzo classico, intriso di patriottismo, odio, amore. Passioni antiche che si mescolano tra loro”. “La mia storia - spiega - si svolge nell’arco di un anno, nel microcosmo di una famiglia che vive in una villa sul Piave, occupata dagli austriaci, i vincitori. Che poi diventeranno i vinti”. Sul palco del Gran Teatro la Fenice di Venezia sale anche Andrea Camilleri per ricevere il Premio speciale alla carriera della Fondazione Campiello. Poi, è la volta dell’eccentrica Viola Di Grado, che si è

aggiudicata il Campiello Opera Prima (Settanta acrilico, trenta lana, e/o). Infine, i due giovani che, con i loro racconti, hanno vinto il Campiello Europa e il Campiello Giovani: Carlotta Silini e Mattia Conti. Il sipario del teatro la Fenice si è alzato sulle note dell’inno nazionale, la serata è stata presentata da Bruno Vespa con la madrina Serena Autieri, ed è stata trasmessa su Raiuno in seconda serata. L’intermezzo musicale è stato affidato a Rafael Gualazzi, il pianista e jezzista prodigio vincitore di Sanremo giovani. Al Teatro La Fenice sono arrivati oltre mille invitati, tra i quali molti esponenti del mondo dell’imprenditoria e della finanza veneta ed Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria. In particolare anche il bravissimo conduttore di focus economia su Radio 24, Sebastiano Barisoni. SILVIA CARRARO

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Corvara - 10 luglio

Maratona dles Dolomites Enel festeggia le nozze d’argento L’attesa

Gli olimpionici Manuela Moelgg e Giuliano Razzoli

Alex Zanardi e Paolo Bettini

Si è aperta con il “Welcome Brunch” la Maratona Dles Dolomites, per festeggiare la “Special Edition dei suoi bellissimi 25 anni” della corsa amatoriale più bella d’Europa. Mikil Costa, geniale ideatore e organizzatore dell’evento, con Alberto Sorbini (presidente e ad della quotata Enervit SPA da sempre main sponsor), hanno festeggiato con tanti amici nel bellissimo dehors del famoso “Murin dello chicchissimo Hotel La Perla di Corvara. Fra questi sportivi vipman e industriali o manager come Linus di radio dj, Gian Luca Rana, Vittorio Colao, Rodolfo De Benedetti o l’alta dirigenza Rai con Antonio Marano e Company. Dai manager agli avvocati. Per un giorno “leggende” del ciclismo. Poi domenica mattina 10 luglio, alle 6 e 30 esatte è partita da La Villa la 25° edizione della Maratona Dles Dolomites Enel. Sono passati 9131 giorni dal 1987 quando si svolse la prima edizione con la partecipazione di 145 ciclisti, i km 177 e gli iscritti 166. Alcuni di questi come Giorgio Apolloni con il pettorale 1 e Roberto Della Noce con il 2, sono partiti con l’entusiasmo di allora. Il cielo terso e la temperatura di 11° hanno fatto da sfondo alle coreografie per i festeggiamenti di questo quarto di secolo. Alle ore 6.50 i primi stavano attaccando il Pordoi mentre alla 7.06.06 anche gli ultimi oltrepassavano la linea di partenza. Per molti un unico motto: attaccare fino alla fine, accelerati fino al

traguardo. 9.454 erano i ciclisti ammessi alla gara tramite sorteggio, a fronte di 28.000 richieste di partecipazione (+11%), una cifra record mai raggiunta prima. Un appuntamento a cui non sarebbe mancato Pietro Ferrero, se in sella alla sua passione non se ne fosse andato all’improvviso in Sudafrica. Metà dei partecipanti italiani e metà stranieri, le donne 903 e 45 le nazioni rappresentate. In sella anche sportivi olimpionici, manager italiani e internazionali e personaggi noti che da tempo si cimentano in questa sfida appassionante che permette di ammirare le Dolomiti che l’Unesco ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità. La gara ha visto trionfare nel percorso lungo con il tempo di 4.33.55 il trevigiano Sorrenti Mazzocchi Giuseppe del 1985 team X-Bionic maestro di snowboard e futuro avvocato che ha iniziato a pedalare solo tre anni fa. Dietro di lui Snel Michel con il tempo di 4.39.18 mentre terzo Salimbeni Luigi 4.42.15. Nella sezione donne sempre nel lungo ha trionfato la belga Van den Brande Edith con il tempo di 5.08.21 seguita da Lancioni Barbara 5.15.22 e dall’austriaca Prieling Nadia con 5.39.26. Per noi i veri vincitori sono tutti quanti hanno pedalato, sudato, faticato e hanno tagliato il traguardo felici, come il raggiante Alex Zanardi, accompagnato da Paolo Bettini. L’appuntamento è per il prossimo 1 luglio 2012, per poter rivivere momenti indimenticabili.

2° Coppa del Presidente al Golf Club Cortina d’Ampezzo Sabato 20 agosto si è svolta la seconda coppa del Presidente al golf club di Cortina, un circolo in continua crescita che spera di inaugurare a breve le prossime nove buche. Si sono aggiudicati i premi : 1° coppia netta Nicola Canei e Adriano Menardi, 1° coppia lordo Alessandro Passali e Alberto Di Bagno, 2° coppia netta Francesco Ghedina e Andrea Scrocco, 3° coppia netta Marco Pinciroli e Luca Lacedelli, 1° coppia mista Elisabetta Celani e Edoardo Celani, Nearest to the Pin Carlo Zucchini con 63 cm.

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Cameratismo


Run for children

record di solidarietà

la foto premiata di Claudio Vettore

Francesco Peghin e Manuela Levorato

Padova è entrata nel Guiness World Records grazie alla Run For Children, la manifestazione sportiva svoltasi in Prato della Valle lo scorso 17 e 18 giugno sulla distanza di 100 metri, che ha visto la presenza di 4531 atleti e non. Un risultato che ha permesso di aggiudicarsi il record prima svedese. Consegnato l’assegno di euro 64.301 all’istituto di ricerca Pediatrica Città della Speranza. Il presidente del Comitato Francesco Peghin ha consegnato l’incasso delle quote di partecipazione e i contributi per la distribuzione dei

il Team Antonio Carraro Trattori

gadget, per un totale di 64.301 euro, a Stefania Fochesato, vice presidente della Fondazione Città della Speranza. Ha inoltre consegnato al vice sindaco Ivo Rossi il certificato firmato dal Guinness World Records che porta Padova per la seconda volta nel Guinness dei Primati con il “maggior numero di persone che hanno corso i 100 metri a staffetta in 24 ore”: ben 4531. La grande manifestazione padovana sarà anche pubblicata nel libro del Guinness 2011. Nel corso della conferenza stampa è stato inoltre premiato Claudio Vettore come vincitore del concorso fotografico

promosso da RCE per la più bella foto delle 24 ore del 17 e 18 giugno. Molte le autorità presenti a coronare il successo di questa grande manifestazione, il sindaco Flavio Zanonato che ha corso per primo i 100 metri, poi è stata la volta di molte autorità, tra le quali la presidente della provincia Barbara Degani. Un grande successo che ha coinvolto moltI team di aziende del nostro territorio, tra le quali la squadra più numerosa quella dell’Ikea, Show Club, Metroquadro, Antonio Carraro Trattori, Shopping Ten, tutti con un unico scopo: la solidarietà.

Alma Carraro nuova

Campionessa italiana pony La giovane amazzone padovana si è aggiudicata a Cervia, in luglio, il titolo di campionessa italiana nel Criterium Brevetti under 11, in

sella a “Old Mill Prince” (o Pinguino come lo chiama lei). Ballerina e cantante talentuosa, “prestata” all’equitazione, Alma si è guadagnata

la vittoria dopo tre giorni di gara. Il Circolo ippico dove si allena è “Gondrano e Berta” e il suo istruttore è Paolo Tiarca.

Nuova sede dello storico Tennis Club Padova “Esclusivo ma non snob, immerso nel verde ma a pochi metri dal centro, appena rinato eppure già circa 800 iscritti” . Così lo descrive il presidente Sandro Martina, che oltre ad essere un grande imprenditore è stato campione di tennis, ed è tornato alla guida del circolo dopo l’esperienza nel biennio 1988-1989. Il nuovo Tennis Club Padova è stato inaugurato sabato 18 giugno con una festa aperta ai soci e ai loro amici, alla presenza delle autorità cittadine. Ma nel prossimo futuro la società è attesa da una ricorrenza ancora più importante: nata nel 1912 e da sempre caratterizzata dai colori sociali bianco, rosso e azzurro scuro, si appresta al secolo di vita. Il Tennis Club Padova significa

parlare anche della “scuola per l’avviamento e lo svolgimento della pratica agonistica” per ragazzi dai 5 ai 18 anni. Ma il TC Padova non si rivolge solo agli appassionati della racchetta: al suo interno sono infatti attive anche una sezione di bridge affiliata al comitato regionale, si gioca nella serata di lunedì e una di burraco, al martedì sera. Il Circolo prevede anche sala da biliardo, club house, ristorante, bar, piscina, e sala massaggi. Sono i soci stessi ad occuparsi della conduzione dell’impianto, un modo per abbassare i costi di gestione ma anche per cementare lo spirito di appartenenza al club. Tutte le informazioni si trovano nel sito: www.tennispadova.com.

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gotha

Sport

Si riparte da 12! Il presidente Enrico Toffano con le autorità

Dopo i festeggiamenti, che hanno visto presenti i volti più significativi del mondo del rugby padovano, è ora di riprendere il lavoro, e di mantenere le prestigiose posizioni raggiunte. Rosa di 40 giocatori, 12 volti nuovi, lo scudetto da difendere. E’ iniziata con una seduta di lavoro in palestra al mattino, e con i test fisici al pomeriggio allo stadio Colbachini dell’Arcella la stagione del Petrarca Rugby. Così si è espresso Enrico Toffano, presidente: “Abbiamo la responsabilità di dimostrare che lo scudetto viene da un progetto serio, e per questo saremo tutti sotto esame, i giocatori ma anche lo staff e noi dirigenti, a partire da me. L’anno scorso di questi tempi parlavo di scudetto perchè sentivo che dovevamo occupare lo spazio di leadership del rugby di vertice italiano, quest’anno dico invece che sarà una stagione molto dura. Questo senza nessuna paura o preoccupazione, e difatti resto perfettamente consapevole dei nostri mezzi. Siamo carichi e determinati”.

Bassano Virtus... al via la sfida Presentazione Ufficiale a tifosi e stampa presso la Diesel Farm del nuovo Bassano Virtus Soccer Team 2011, che affronterà per il secondo anno consecutivo la Prima Divisione. Il Presidente Stefano Rosso ha le idee molto chiare sulla realtà calcistica italiana. Così si è espresso alla presentazione della squadra:”Ci sono tutte le premesse per fare bene e mi auguro di continuare sulla stessa strada che abbiamo imboccato la scorsa stagione. Quella di Bassano è un’isola felice in un mondo del calcio sempre più in difficoltà, minato da società che falliscono e da scandali extracalcistici come quello del

calcioscommesse. La nostra realtà deve restare pulita e pretendiamo serietà da parte di tutti. Se siamo qui è perchè vogliamo dimostrare che si può fare calcio in maniera pulita. E’ chiaro che saremo sotto una lente di ingrandimento perchè ora tutti ci conoscono, per cui ci vorrà tanto impegno per fare un punto in più rispetto all’anno scorso, che è il nostro obiettivo stagionale.”

Torneo di ferragosto

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L’allenatore del Bassano Virtus con il presidente Stefano Rosso

Il 13 e il 14 agosto, presso il tennis club Apollonio, si e’ svolto il terzo “Torneo di Ferragosto” in collaborazione con Woolrich e Villa Sandi. Il torneo, competizione di doppio a 16 coppie, si sviluppava in modo che i perdenti si rimettevano in gioco in un tabellone di “consolazione”, iniziando cosi dei nuovi incontri. La coppia vincitrice del tabellone principale è stata Cetera-Gerolimetto in finale con la coppia Menardi-Bernardi, mentre nel tabellone di consolazione ha vinto la coppia Bellabarba-Bianchi contro Rossi-Lanaro. A conclusione del torneo una fantastica grigliata ha deliziato il palato di tutti i partecipanti. ROBERTA PICCIN


Fidia Padova, sognare è reale I bianconeri pronti ad affrontare la nuova stagione in serie A1. Alberto Scapin e Ivo Lamenti

Dopo la rifondazione societaria e due stagioni in A2, Padova torna nella massima serie. Guidati dal coach della promozione Paolo Montagnani, i bianconeri possono contare sul nuovo main sponsor Fidia farmaceutici. Fidia Padova si presenta con una rosa confermata in 8 dei suoi 13 elementi rispetto alla trionfale stagione 2010/11. La Società punta molto sulla coppia di palleggia-

tori Gonzalez-Tiberti, affidandosi all’esplosività in battuta del primo e alla grande esperienza del secondo. Si riparte da una compagine societaria solida, composta da 60 soci e capeggiata dal presidente Fabio Cremonese. A questo si aggiunge un main sponsor importante come Fidia Farmaceutici, che sarà anche partner del comitato FIPAV della Provincia di Padova dando il nome

Il presidente Fabio Cremonese

a tutti i 14 campionati organizzati dal comitato e che vedranno impegnate ben 560 squadre. Pallavolo Padova infine continua a perseguire la strada della solidarietà. Charity Partner per la stagione 2011/12 sarà la Fondazione Istituto di ricerca pediatrica Città della Speranza. Sport, passione e solidarietà: sognare è reale.

Hafro Hockey Cortina Al centro Carlo Geromin

Il Gruppo Geromin ha firmato un contratto triennale come sponsor principale della compagine hockeistica Cortinese, la “Sportivi Ghiaccio Cortina”. Si tratta di un accordo importante che riporta il marchio HAFRO sulle maglie di una squadra di serie A dopo l’esperienza, durata Il golf club del Montecchia quest’estate ha offerto ai propri soci un’occasione unica per giocare a golf ben oltre al tramonto, fino alle 22.30 di sera. Infatti il campo pratica, tra i pochi in Italia, per la prima volta ha visto l’illuminazione di grandi fari che assicuravano una visibilità perfetta. Un’occasione molto apprezzata dai soci, che con la frescura serale hanno potuto dedicarsi alla pratica del proprio sport. Complimenti al presidente Paolo Casati, che grazie alla collaborazione della figlia Maria Paola sta creando occasioni sempre nuove e originali per far praticare questa appassionante attività a neofiti, professionisti, giovanissimi e non. E dopo il percorso, ottima occasione per deliziare il palato con le specialità della famiglia Alajmo, che propongono nella club house del golf dal menu più veloce dello snack a quello eccellente del ristorante.

5 anni, come main sponsor del Rugby Udine. Carlo Geromin, presidente del Gruppo, racconta: «Abbiamo scelto Hafro perchè riteniamo sia il più vicino all’ambiente sportivo, al benessere fisico che tutti desiderano e alla voglia di giovani e meno giovani di mantenersi in forma. Tutto è nato grazie ad un incontro che lo scorso inverno ho avuto sulle piste di Cortina con Luciano Pompanin, vice presidente della SG: parlando del più e del meno, mi ha raccontato di questa squadra e delle sue difficoltà ma anche del grande palmares ampezzano. Le cose accadono non per caso questo incontro è arrivato nel momento giusto per la mia azienda, proprio quando si era con-

cluso un accordo di main sponsor con un’altra società sportiva, durato 5 anni. Io amo Cortina e trascorro qui le mie vacanze da sempre; ho una casa a San Vito, e quindi spesso mi trasferisco in montagna per trovare un po’ di pace e uscire dai ritmi frenetici che il mondo del lavoro impone». «Da oggi si comincia a lavorare con la speranza di poter disputare un campionato con ambizioni», ha aggiunto il presidente della Sportivi Ghiaccio Cortina Moser, «prima fra tutte quella di fare i play off». ROBERTA PICCIN

Montecchia By night

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Padiglione veneto a

Villa Contarini Vittorio Sgarbi ha lavorato benissimo per la Biennale d’arte, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. A Venezia il Padiglione Italia è un contenitore che ben rappresenta l’arte di oggi, bella e brutta, ricca e povera, di destra e di sinistra. Chi entra, rimane a bocca aperta per la quantità di opere esposte, una sopra l’altra. Scelti non dai critici d’arte ma da uomini e donne, rappresentativi dell’Italia di oggi, gli artisti vengono da ogni parte della penisola e affollano il dentro e il fuori di un Padiglione che più pieno di così non si può. Inoltre Sgarbi ha voluto che ogni regione, in occa-

Emilio Vedova e Anselm Kiefer

Maria Camilla Bianchini

A Venezia, fino al 30 novembre, alle Zattere, due grandi artisti dialogano, in silenzio: ai Magazzini del Sale, Anselm Kiefer con “Salt of the earth”; all’ex studio alle Zattere, Emilio Vedova con “In continuum”. Il primo espone installazioni di grande forza simbolica; più di 100 le tele di Vedova, in bianco e nero, espressioni di energia pura, di vita dirompente. Grazie alla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova.

Mostra a Palazzo Zabarella Federico Bano, presidente della Fondazione Bano di Palazzo Zabarella, ha organizzato la sua nuova mostra sul tema del “Simbolismo in Italia”. Dal primo ottobre al 12 febbraio, al via un appuntamento atteso e che sarà un successo, come ormai il “patron artistico padovano” ha abituato gli appassionati d’arte che lo seguono da anni, con entusiasmo. Il tema della mostra è noto: il simbolismo rappresenta la scoperta di un mondo “altro” che fa emergere l’oltre l’immagine e mette a nudo una differente percezione della realtà, interiore, estranea, trascendentale.

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sione dei 150 anni, avesse uno spazio dedicato ai suoi artisti. IL Veneto ha scelto villa Contarini di Piazzola sul Brenta che espone, contemporaneamente alla Biennale di Venezia, una panoramica completa di pittura, scultura, ceramica, fotografia, grafica, design, video art. A Venezia, ecco l’opera di Ettore Greco, Rabarama, Paolo Bozzato e Lorenzo Cappellini al Padiglione Italia. 63 gli artisti rappresentativi del Veneto, a Piazzola, tra questi: Gianni Ambrogio, Graziano Arici, Renata Berti, Stefano Curto, Bobo Ivancic, Sarah Revoltella, Raffaele Minotto, Silvano Tessarollo.

Il FAI in visita a Villa Giusti dell’Armistizio

In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, il FAI di Bassano del Grappa, guidato dal capo delegazione Maria Rosa Zanotto, ha visitato le sale di Villa Giusti alla Mandria dove fu firmato l’armistizio, il 4 novembre 1918, che pose fine alla prima guerra mondiale.

V Biennale Internazionale di Architettura Nel nome di Barbara Cappochin, si inaugura, al Palazzo della Ragione di Padova, il prossimo 27 ottobre, la V Biennale Internazionale di Architettura, pensata sul tema del Rinnovamento Urbano. La manifestazione pone Padova al centro del confronto architettonico e la promuove come spazio di eccellenza per incontri, dibattiti e tematiche lungimiranti un nuovo assetto metropolitano e urbano.


Short Thriller Story

di Ines Thomas

ASSASSINIO AL CLUB DEL TENNIS Chi ha ucciso Betty, la commessa del bar? Questo si chiedevano i soci del club del tennis. Appena arrivati, la mattina presto, si erano subito accorti che qualcosa non andava per il verso giusto: intanto, avevano trovato poliziotti dappertutto, macchine, sirene e un’ambulanza. Poi, le stesse forze dell’ordine avevano chiuso ogni accesso al club e, dopo una sommaria spiegazione, avevano pregato tutti quelli che arrivavano di tornarsene a casa. Betty morta? La gentile commessa del bar? Com’ era possibile? Chi era stato? E perché? Betty era una bella donna, fisico alto, asciutto, ben proporzionato; capelli neri, occhi verdi, chiarissimi e dolci, la bocca sempre pronta al sorriso, sulla quarantina. Di lei si sapeva che era stata sposata ma che da anni era separata e che faceva la commessa al bar per mantenersi e che aveva il pallino per le maratone: ogni mattina, si allenava per almeno due ore, prima di iniziare a lavorare alle 10. L’ISPETTORE JEAN A coordinare le indagini, la procura aveva mandato l’ispettore Jean, un giovane italo-americano, naturalizzato italiano, che veniva dal Sud dove si era distinto per il suo acume, la sua brillante intelligenza. Quarantacinquenne, di bell’aspetto, capelli biondi, folti, occhi azzurri, naso aquilino, mascella maschia, non troppo alto ma ben piantato, aveva tirato di box in gioventù e ora non dimenticava di passare in palestra per tenersi in esercizio. Betty l’avevano trovata la mattina, i dipendenti che avevano aperto il bar. La sera prima, l’avevano lasciata sola, a fare i conti di fine serata, anzi, adesso che ci ripensavano, era stata proprio lei che aveva insistito per rimanere, no, non aveva paura a stare sola, il posto lo conosceva bene, era come la sua seconda casa, potevano andare perché doveva finire la contabilità. Dopo due giorni, sarebbe andata in vacanza per una settimana. Sì, era di buon umore. No, dicevano, era senz’altro stato qualcuno di fuori perché Betty, all’interno del club, era benvoluta da tutti e non sapevano che avesse qualche nemico o qualcuno che le volesse così male da ucciderla. Il corpo giaceva ancora nella posizione in cui era stata trovata da Amboise, l’inserviente che la mattina arrivava primo di tutti per fare le pulizie. Non si era accorto di nulla fin quando non era andato dietro al bancone dove si serviva da bere: l’aveva vista lì, supina, rannicchiata in se stessa. Aveva pensato ad un malore ma il livido sul collo non lasciava dubbi, era stata uccisa da qualcosa come un foulard che l’aveva soffocata lasciando un segno blu intorno. Lei non aveva lottato, i vestiti erano in ordine, non c’erano segni di violenza; chi l’aveva uccisa, l’aveva presa da dietro, senza far rumore, avvolgendole, intorno al collo il laccio, e stringendo fortissimo da toglierle subito il fiato. Chi poteva aver avuto qualcosa di così forte da voler uccidere una giovane donna e macchiarsi di un così orrendo delitto? L’i-

spettore se lo chiedeva, guardandosi intorno, cercando qualche prova. Dopo aver parlato col medico legale che aveva accertato la morte per soffocamento, dopo la mezzanotte, Jean cominciò a scrivere nel suo blocchetto di appunti i primi pensieri, cercando di capirci qualcosa. L’azione era stata preparata prima, non era stato un incidente o un momento di follia di qualcuno: a scatenare questo freddo omicidio non poteva essere un movente passionale. L’ispettore si guardava in giro, alla ricerca di qualcosa, non sapeva nemmeno lui cosa. Pensava alla vittima, cercava di mettersi nei suoi panni, nei suoi pensieri: cosa pensava della vita, cosa voleva dalla vita, cosa le mancava dalla vita? Un figlio. Questa intuizione gli balenò, all’improvviso e capì di essersi avvicinato al problema. In qualche modo, la pista da seguire era quella. Non sapeva perché, ma si fidava del suo intuito. IL SEGRETO DI BETTY Chiamò la centrale e chiese all’agente di fare qualche indagine sul conto dell’assassinata: parlare con la banca, chiamare il marito, indagare sulla famiglia. Per quelli che lavoravano da tempo con lei al bar, Betty nascondeva qualcosa ma non sapevano niente della sua vita. Dalla centrale, le notizie che arrivarono non avevano nulla di particolare: in banca non c’era operazioni sospette; Betty aveva una sorella ma viveva in Argentina e si sentivano poco. Con il permesso in tasca, Jean si recò da solo nell’abitazione della morta. Un piccolo appartamento appena fuori il centro città: entrò dopo aver suonato, chiese permesso e si chiuse la porta dietro sé. Quello che vide lo lasciò a bocca aperta: la foto di un ragazzino, formato gigante, alta più di metro e mezzo, campeggiava in mezzo al salotto di casa. A colori, ritraeva un giovane sui 16 anni, allegro, sorridente, vestito casual, in sella alla bicicletta, che guardava avanti ma non nell’obiettivo. Una foto scattata di nascosto, capì l’ispettore, di quelle fatte in fretta per non essere visti, dopo aver aspettato e atteso e cercato. Eccolo, il problema di Betty, pensò, bisogna indagare qui. LE INDAGINI L’ispettore cercò qualche risposta tra i vicini di casa. No, risposero tutti, Betty era una donna tranquilla, nessuno veniva a trovarla, forse qualche amica ma niente feste o cene a casa sua. Guardò tra i suoi cassetti: nel comodino, vicino al letto, trovò tante foto di quel ragazzo. Non solo in bici; alcune lo ritraevano più piccolo, in un giardino pubblico vicino qualcuno, una donna, a cui era stato staccato il volto. Un bel bambino, sorridente, felice, così sembrava dalle foto. Decise di fare una telefonata alla sorella, in Argentina: il numero l’aveva trovato nell’agenda di Betty. Chiese di mettere sotto controllo il cellulare che stava chiamando e poi, fece il numero. Ci mise un po’ per prendere la linea ma

dopo poco le rispose Angela, la sorella. No, non sapeva ancora nulla, nessuno l’aveva informata. Come? Betty, morta? Ma com’era possibile? Non erano legatissime però si sentivano, per Natale, i compleanni. Non era possibile, era terribile, come? perché? L’ispettore Jean spiegò ad Angela quello che era successo chiedendole se poteva venire in Italia almeno per i funerali della sorella. Sì, certamente, ma era confusa, non poteva credere a quello che era successo. Chiusa la comunicazione, l’ispettore chiamò la centrale e chiese se la persona che aveva appena chiamato avesse risposto dall’Argentina. Fin che aspettava, si mise comodo, seduto sul divano di Betty e si guardò attorno. Lo chiamarono prima di quanto sperava: no, dissero, chi aveva risposto, lo faceva dall’Italia; per sapere da dove, occorreva però del tempo. Lui non ne aveva e si mise a correre verso la macchina. “All’aereoporto- disse all’agente che lo aspettava fuori. SVELATO IL MISTERO Non ci mise molto ad arrivare all’aereoporto. Qui, si mise sul gate che indicava Buenos Aires. Con la foto di Angela in mano, cercava un volto che le rassomigliasse. Il cognome, infatti, Angela poteva esserselo cambiato, infatti non aveva trovato nessuno con lo stesso di Betty nella lista passeggeri. Eccola: la individuò subito. Era identica a sua sorella. Gemelle, pensò. La fermò con gentilezza e lei fece finta di non capire ma gli occhi le si annebbiarono di lacrime e si lasciò accompagnare fuori dalla fila in una stanzetta lì vicino. Crollò subito. Sì, disse, aveva ammazzato sua sorella gemella con una sciarpa, la stessa che portava ora al collo. Non poteva più vivere così: Betty si era convinta che il bambino che lei aveva avuto da suo marito fosse suo. Le avvisaglie che qualcosa non andava le aveva avute Angela quando vide sua sorella che cercava di allattare suo figlio, appena nato. Quando le aveva chiesto cosa stava facendo, le aveva risposto, sorridendo, allatto. Decise, col marito, di allontanarsi al più presto. Si trasferirono in Argentina dove lui lavorava saltuariamente ma sua sorella li aveva raggiunti anche lì. Per anni, Angela sapeva di essere spiata da Betty, che suo figlio era fotografato e seguito dal suo amore malsano. Aveva cercato in tutti i modi di parlarle, di farla ragionare, niente, con gli anni era sempre peggio. Le maratone erano una scusa per le sue assenze e i suoi viaggi. In realtà, era in Argentina che Betty si recava quando diceva che andava a correre. L’ultima volta l’aveva affrontata ma Betty le aveva confessato che avrebbe parlato al ragazzo. Così, nel timore che suo figlio soffrisse, nel timore di qualche passo pericoloso di Betty, Angela evva deciso che non poteva fare altro che eliminarla. Uccidendola, avrebbe ridato la pace a sua sorella e suo figlio non avrebbe avuto dubbi o sospetti sulla sua nascita. Così, era arrivata in città e l’aveva trovata al bar del tennis, quella notte, senza che lei si accorgesse di nulla.

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gotha

Charity 30 anni di Nazionale Piloti la festa continua 30 anni di successi per la Fondazione creata da Mario Di Natale, noto ristoratore padovano. La stagione 2011 si è aperta con la tradizionale partita di Istanbul il 4 maggio con oltre 4.000 persone che sono accorse per festeggiare i campioni della squadra e il compleanno di Sebastian Vettel (Red Bull) con la presenza straordinaria del Principe. In Luglio la Nazionale Piloti è stata protagonista il 20 a Francoforte e il 27 a Budapest. In Germania, davanti ad oltre 8.000 persone. La striscia positiva poi continua anche in Belgio il 24 Agosto. Ad Eupen un successo grazie al pubblico che è accorso in massa ma soprattutto grazie a Michael Schumacher che è giunto, a sorpresa, da Kerpen in elicottero per celebrare il suo amico Mario Di Natale. Mario ha saputo accogliere Michael in squadra ancora quando il sette volte campione del mondo ed ex pilota della Ferrari era una promessa dell’automobilismo: un legame quindi che nel corso degli anni si è rafforzato molto fino a consolidarsi in una bella e splendida amicizia. La trentesima stagione è continuata il 7 settembre allo Stadio Brianteo di Monza contro la squadra composta da una rappresentativa dei vari Scuderia Ferrari Club. Appuntamento il prossimo 5 novembre con il classico evento a Padova in Veneto ed infine con la suggestiva conclusione nell’affascinante scenario di Abu Dhabi (9 novembre).

Il Sogno di Stefano 120 anni in due Per il Sogno di Stefano, hanno festeggiato 120 anni insieme: Lodovica da Schio e Alessandro di San Bonifacio. Glamour, elegante, simpatica lei, vestita in lungo nero; sorridente, allegro, affettuoso, lui. Con tantissimi amici, arrivati a villa da Schio, a Castelgomberto, hanno “fatto l’alba” con balli mozzafiato: nessun regalo ma un versamento per l’associazione che sostiene le malattie nefrologiche e urologiche pediatriche.

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Al Golf Club Padova si è disputata la gara a coppie formula Greensome Stableford, organizzata grazie anche alla Banca di Romagna, per raccogliere fondi a sostegno del “Sogno di Stefano”; hanno partecipato 92 persone che non si sono fatte battere dal tempo inclemente. Hanno vinto Ursula Pfeiffer e Francesco Vidal.


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40 per Paolo Colognese Ha raggiunto gli anta Paolo Colognese, titolare e della prestigiosa boutique multimarca in centro a Montebelluna. Ha voluto per l’occasione brindaree con un elegante e divertente party nella villa dii famiglia. Tra i presenti il fratello Marco e la moglie e Orsola, neo mamma, Aldo Serena e la moglie e Cristina, lo stilista Lorenzo Riva, l’amica Raffaellaa Zardo, i cugini Federico e Matteo Zoppas..

Willy Cup, green & dance

Grande gara a luglio presso il golf Frassanelle, organizzata da Enrico Longo, magico chef e titolare del ristorante del club, coadiuvato dal suo validissimo staff. Tra soci, amici e nomi noti dello sport, è stata una gara che nella serata si è trasformata in festa, con musica, ottima cena e tanti drink. Primo netto e nearest to the pin unico buca 5 Pietro Fornasiero.

“Enfin Oui!”

Così Adalberto e Alessandra Perulli hanno scelto di dirsi “Oui” nella splendida sala della Mairie nel XV° arrondissement della romantica capitale francese, davanti al vice sindaco di Parigi M.me Anne Hidalgo. Attorniati dai loro familiari hanno tagliato la torta presso Le Restaurant du Palais nei giardini di Palais Royal, mentre al ritorno nella loro Venezia hanno ricevuto i tanti amici con una splendida festa sul terrazzo dell’Hotel Europa e Regina, davanti allo scorcio della Salute sul Canal Grande. ROBERTA PICCIN

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18 più 50

Una megafesta per due traguardi importanti in casa Pavesi: i 18 anni di Benedetta e i 50 di papà Giovanni. Nella splendida villa di Montorio le fiaccole e le candele rendevano l’atmosfera perfetta in una serata di settembre ancora estiva e calda. 250 invitati, tanti e bellissimi i giovani che hanno ballato prima sulle note di un concerto alla “Vasco” , mentre, dopo la mega-torta, il giardino si è trasformato in una discoteca fino a tarda notte. Splendida Benedetta nel suo sensualissimo abito bianco da vera debuttante, e grande Giovanni che ha letto un’emozionante poesia da lui scritta e dedicata alla figlia. ROBERTA PICCIN


I primi 40° anni di Alessandro Una sola grande torta per festeggiare ben due compleanni davvero speciali: i 40 anni dell’imprenditore veronese Alessandro Pigozzi e i 30 anni della sua fidanzata Irene dalla Vedova, in dolce attesa. Tantissimi gli amici che venerdì 2 settembre hanno brindato insieme alla coppia, emozionata e raggiante, nella romantica cornice dell’Agriturismo Cà del Sol a Lazise. A sorpresa, dopo la cena a bordo piscina, la festeggiata, bravissima cantante, si è esibita in un’appassionata interpretazione di un grande classico di Whitney Houston, I will always love you. Auguri! Auguri! E ancora Auguri! ALESSIA SEVERIN

Music party ino

Le Ladies Circle di Verona con il dj Luck

100 in due Una luce speciale, un n tramonto rosso fuoco e un barcone carico di amici venuti da ogni dove solcava lento le calme acque della laguna veneziana per accompagnare i numerosi ospiti all’Isola della Certosa. Ad attenderli Andrea e Isabelle Gianola per festeggiare un traguardo importante: 100 anni in due, un momento trascorso in grande allegria, con un simpatico dinner e a seguire una scatenata discoteca con live music e fumogeni, a dimostrazione che la voglia di divertirsi assieme ai vecchi amici non si lascia intimidire dal numero 100!!! ROBERTA PICCIN

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Amicizia e impegno sociale in rosa. Sono questi i valori su cui si fonda l’Associazione internazionale Ladies’ Circle . “Il nostro circolo sottolinea Sonia Vantini, presidente Ladies’ Circle nr. 5 di Verona - ha deciso quest’anno di impegnare le proprie energie per organizzare una raccolta fondi a favore dell’Associazione Gruppo Famiglia Nido che gestisce una comunità familiare per minori. Quando abbiamo conosciuto questa realtà e parlato con la responsabile, tutte le socie sono state d’accordo di focalizzare il nostro impegno annuale su questo progetto. Non è necessario per fare del bene andare dall’altra parte del mondo, basta guardarsi intorno”. Di qui l’idea del Summer Music Party”, nella magica Villa Pellegrini Cipolla a Costermano con music selection del noto dj Luckino.

Summer night

Ai bordi della piscina di Villa Quaranta in Valpolicella si è svolta la festa d’estate organizzata dal giovane Rotary Scaligero Verona 2002. Circa 250 le persone che hanno risposto con entusiasmo a questo evento che oltre ad essere un divertente ritrovo di amici, ha avuto quest’anno lo scopo di raccogliere i fondi per l’Associazione ANIMASS, consegnati nel corso della serata alla Presidente dell’associazione dott.ssa Marotta. ROBERTA PICCIN


Sotto un cielo stellato ha avuto luogo il compleanno di Francesca Marcato, la giovane padovana che per i suoi diciotto anni ha festeggiato in riva al mare questo importante traguardo. Sulla terrazza dello stabilimento balneare Sand di Sottomarina tantissimi amici e parenti hanno cenato illuminati da una romantica luna. Tra le sabbie bianche e il rumore del mare Francesca ha tagliato la grande torta del suo diciottesimo compleanno con allegri brindisi e tanta felicità. “ E’ stata una serata indimenticabile – ha commentato la festeggiata – immersa in un’atmosfera magica, con affianco le persone a me più care!”. I festeggiamenti si sono prolungati fino a notte fonda tra le musiche movimentate del Dj e molti balli sfrenati sotto le stelle. KATIA ROSSI

PH Callegari Riccardo

Un diciottesimo tra le stelle

Sempre più Heart Beat

Sono sempre più richiesti i professionisti padovani, medici e avvocati, con la passione della musica! Dalla festa d’estate nei Colli Euganei che ha visto ospite d’onore Alba Parietti, alle feste in piazza a Formentera, agli eventi più glamour. Forza Heart Beat, che batticuore!

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La manifestazione musicale ha riscontrato un grande successo nelle piazze del Veneto. Abbiamo incontrato la bellissima conduttrice, Lola Ponce, e i Modà, uno dei gruppi più amati del momento che esordì nel 2004 proprio dal palco di questo evento.

Festival Show d’emozioni Lola, cos’è per te la musica, da appassionata e da protagonista? Ho deciso di presentare il Festival Show proprio per capire questo. Sono abituata ad essere presentata, ma questa volta sono stata io a presentare gli artisti, che tra l’altro sono tutti miei amici perché ci siamo incontrati ovunque in Italia. Amo la musica a 360° e perciò con il Festival Show sono riuscita ad unire le due esperienze. Sono stata dentro la musica e l’ho guardata anche da fuori, per me è stata un’esperienza unica. La musica per me è tutto. Non riesco a vivere senza: da quando mi sveglio a quando vado a dormire la musica mi accompagna sempre, ogni giorno scrivo storie e creo melodie, lavoro da cantautrice. Hai conosciuto il Festival Show come ospite, poi ti è stata proposta la conduzione. Come hai reagito alla notizia? Ho pensato subito che sarebbe stato molto divertente. Il mio rapporto con il pubblico è bellissimo. In particolare il pubblico veneto mi conosce dai tempi di Notre Dame de Paris all’Arena di Verona. Qui ho visto luoghi meravigliosi e ho conosciuto persone fantastiche. Tu sei abituata ai grandi numeri, dal teatro alla televisione. Qual è il tuo rapporto con il grande pubblico di piazza? Magico, molto spontaneo. Il pubblico si è trovato di fronte una Lola a 360°: la Lola che ha interpretato Esmeralda, la Lola che ha duettato con la Gialappa’s e con il Mago Forrest e la Lola cantante che ha cantato e ballato con i suoi ballerini. Una nuova Lola, insomma, che è rinata proprio qui da dove sono partiti i miei nonni, e io sono molto felice. Tu sei un’artista che si è affermata giovanissima, che cosa consiglieresti ai quindici giovani artisti che sono stati in gara quest’anno al Festival Show? Secondo me per raggiungere la vetta è necessario avere disciplina, tenacia e impegno, qualità che devono essere però sostenute da una

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grande passione. L’amore per il proprio lavoro è fondamentale. Ci vuole l’intelligenza per capire che ogni giorno si parte da zero. 2004. I Modà debuttarono giovanissimi al Festival Show, alla ricerca di un po’ di visibilità puntarono al tour di Radio Birikina e Radio Bella &Monella. Selezionati tra i dodici giovani emergenti di quella stagione, si fanno subito notare di essere una band diversa. Francesco, ricordi quell’estate? Ho bellissimi ricordi. Ed il successo che abbiamo adesso non è semplicemente casuale. E’ un investimento fatto nel tempo, non solo da noi ma anche da radio come quelle Venete. Bisogna ricordare che noi, Modà, all’inizio non abbiamo mai avuto il sostegno dei network, ma siamo sempre sopravvissuti grazie a palcoscenici come quello di Festival Show. Siete sempre stati ragazzi molto umili e lo si vedeva anche su questo palco… Un palco bellissimo quello di Festival Show. Tieni conto che poi, cantare davanti a piazze così affollate era per noi un’esperienza emozionante e mai vissuta prima. Ci sembrava davvero di essere trasportati nel music business. L’estate appena finita come l’avete trascorsa? Siamo stati per tutta la stagione in tour. E’ stata una tournée molto bella e molto impegnativa perché abbiamo girato per tutta l’Italia. Abbiamo proposto uno show molto semplice, come abbiamo sempre fatto, perché per noi le cose più importanti da far salire su un palco sono la musica, la semplicità e l’emotività che le canzoni riescono a creare. Sintetizzando: uno spettacolo semplice e genuino ma anche molto intenso dal punto di vista scenografico, un viaggio musicale che ha toccato tutti i nostri cinque dischi finora realizzati. E allora, caro Francesco… “viva i romantici”! E viva Gotha Magazine!!! SIMONA PAHONTU

Lola Ponce con Etienne

Un’estate in tour per Kenn Bailey e la sua Electro Soul Made in UK

Il cantante, sassofonista e songwriter inglese di origine jamaicana, ormai padovano da anni, ha presentato “Acts Of Illusion”, il suo nuovo album. La sua musica ha influenze Soul, Jazz e R&B con una spruzzata di Reggae, ed è stata ben definita ”BO Pop”: Pop of Black Origin. La sua voce calda e potente e i suoi arrangiamenti danno una prospettiva nuova al concetto di cross-over, producendo tracce in cui coesistono synth, Hammond e batteria (Hold the line, Hard times, Cinderella), ballate dal sapore classico (One day, Forever) e black pop (Ultraviolet). Acts of Illusion è un viaggio musicale sofisticato istintivo sensuale attraverso le radici della black music, e il sax di Kenneth Bailey è il fil rouge che salda un brano all’altro facendone un’opera completa. Con Kenn sul palco Lello Gnesutta al Basso, David Soto Chero alla Chitarra Acustica, Simone Kyo Peron alla Batteria.


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