Gotha Primavera 2013

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PERIODICO REG. TRIB. DI PADOVA - ANNO 12 N. 01 - PRIMAVERA 2013 - DISTR. GRATUITA

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gotha

Editoriale

Primavera 2013

Se alla fine del 2012 si presagiva la fine del mondo, l’inizio del 2013 non ha risparmiato colpi di scena. Dalle dimissioni del Papa al boom di Grillo, l’anno è iniziato con il botto! E anche Gotha accetta la sfida della Nuova Era, una rinascita per poter avanzare al passo con i tempi, seguendo ritmi sempre più veloci e in evoluzione. “Tradizione e innovazione” saranno i nostri punti di forza, quindi non rinunceremo alla carta patinata, dai voi lettori molto apprezzata, in più vi regaleremo tante novità in ambito social network e tecnologia on line! Per essere sempre più al vostro fianco, nei vostri tablet e smartphone. Alessandra Cicogna e la redazione Gotha Focus

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-ADE IN 6ENETO s "EAUTY -AKEUP s 3ALUTE "ELLEZZA s 3PORT (OLIDAY s #OOKING 3HOW s -USIC s #INEMA

Gotha Padova Gotha Vicenza Gotha Verona Gotha Treviso Gotha Venezia Gotha Cortina Flash Sport Carnival Party Venice Flash Party Anno 12 Numero 1 PRIMAVERA 2013 Redazione Via Umberto I, 46 Int. 6 35122 Padova tel. 049 8722979 cell. 333 7361777 info@gotha.veneto.it www.gotha.veneto.it

36 42 46 52 54 56 60 62 64 Direttore Responsabile

Segreteria organizzativa:

Alessandra Cicogna

Simona Pahontu

Art Director

Marketing

Monica Jacopetti

PADOVA Elena Bonafede Umberta Pergami

Hanno collaborato a questo numero Ines Thomas, Francesca Dolcetta, Katia Rossi, Alessia Severin, Roberta Piccin

Tipografia Chinchio Industria Grafica spa Via Pacinotti, 10/12 - 35030 Rubano (PD)

Registrato al Tribunale di Padova n. 2002 Editore Ci.Co. Srl di A. Cicogna, S. Carraro, F. Dolcetta, K. Rossi.

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Servizi fotografici Michela Gobbi Le foto pubblicate sono protette da copyright e non possono essere utilizzate.

VICENZA Francesca Dolcetta

Info

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VERONA Roberta Piccin Numero copie 15.000 Distribuzione Gratuita

www.gotha.veneto.it



[a cura di Alessandra Cicogna]

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made in Veneto

Nella moda è sempre effervescente il Made in Italy, ed è degno di nota il Made in Veneto. Ecco una panoramica di stilisti e manager della nostra regione che, con orgoglio e determinazione, sfidano il mercato della moda 2013. Originalità e professionalità si confermano le armi vincenti per un momento difficile che premia gli audaci.

Hydrogen e Alberto Biani L’Autunno/Inverno 2013-14 celebra l’eccezionale collaborazione tra i due talenti creativi veneti. Per una nuova collezione femminile presentata da Banner lo scorso febbraio durante Milano Moda Donna. Alberto Bresci di Hydrogen sta ad Alberto Biani in un curioso parallelismo. Se è vero che il destino è scritto nei nomi, l’intesa creativa fra due protagonisti della moda contemporanea ne è una piacevole conferma. La visione indomita e anticonformista del primo si fondono alla sapienza stilistica del secondo in un accordo che promette di riservare sorprese. Un progetto a lungo termine in cui entrambi miscelano il meglio delle rispettive competenze e si aprono agli stimoli del confronto. «Lavoriamo insieme nel rispetto di una feconda autonomia. È un grande motivo di orgoglio apprendere dall’esperienza di successo di Alberto Biani, che si è tutto profuso nelle fasi di design e studio del fitting. Io mi sono piuttosto soffermato sui dettagli e sull’aspetto emozionale che ne deriva», racconta Bresci. Sottolinea invece l’entusiasmo della sfida Biani, che ammette: «La vivo come una scommessa, divertente e dagli imprevedibili sviluppi. È bello mettersi in gioco, specie quando ci si affida in buone mani come quelle di Alberto». Ecco allora comporsi l’armo-

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nia tra lo sportwear con vocazione al lusso di Hydrogen e la raffinatezza rigorosa di Biani, tra un dinamismo che esalta l’oggi e la qualità che ambisce a durare nel tempo. Focus sul capospalla, ritagliato nelle lane più pregiate e concepito come una sublime ricapitolazione dell’eleganza disinvolta e casual. All’interno fodere in seta, stampata a regola d’arte, per suggerire la consueta premura di dettagli. È anche per questo che si è scelto di presentare la nuova linea nello spazio della boutique milanese Banner, vetrina di riferimento internazionale per la moda dedicata ai nuovi talenti e alle nuove collaborazioni. Nato nel 2003, Hydrogen inaugura un nuovo concetto di sportwear di lusso. La clientela di riferimento è esigente e sensibile alle tendenze, con una precisa richiesta di eleganza. È la prima azienda che vanta il merito di avere prodotto collezioni in edizione limitata. Negli anni le collaborazioni hanno coinvolto grandi nomi, mai prima di allora scesi in campo nel settore moda. Tra di essi Fiat, MV Augusta, Wally Maxy Yacht, Automobili Lam-

borghini e Lotus, Big Babol, Morositas e Famiglia Reale Savoia. L’accurata distribuzione del prodotto in Italia e all’estero passa attraverso negozi selezionati, attenti a veicolare quell’immagine di sportività d’alta gamma che è il vero punto di forza di Hydrogen. Debutta nel 1990 la linea eponima di Alberto Biani e sono subito chiari i tratti della sua poetica. Rifuto di fare tendenza a tutti i costi, devozione assoluta all’artigianalità sartoriale, culto della linea. Dopo i precedenti successi di New York Industrie, per due decenni vero e proprio baluardo dello stile all’italiana, e di Staff International, polo industriale che ha prodotto le collezioni uomo e donna dei marchi più rinomati, è con la linea che ne porta il nome a scrivere una nuova e fondamentale pagina di stile. Eclettico, con una preparazione culturale che contempla l’arte drammatica e la filosofia, Biani non è un designer per tutte le stagioni. Il suo credo è l’abito che sposa con naturalezza le forme del corpo e ne annuncia, con eccentrica disciplina, la personalità che lo anima.


Silvana Morini è una griffe di accessori nata nel 2006 che fa dell’unicità la sua principale caratteristica. Grazie ad un nuovo gruppo di imprenditori veronesi oggi il brand si appresta ad intraprendere un lancio internazionale. La pelle, impreziosita dai fogli di giornale, inizialmente utilizzata solo per borse e piccola pelletteria, diventa elemento per una ricca collezione che propone scarpe, sacche da golf e oggetti d’arredamento.

Notizie di moda

Verona. A giugno del 2012 la griffe “Silvana Morini” ha ceduto il marchio ad un pool di imprenditori veronesi con esperienza consolidata nei loro rispettivi settori, ossia nella consulenza strategico-finanziaria e nella pelletteria. Un nuovo modello organizzativo che unisce competenze ed esperienze diverse con l’obiettivo di far fare un salto di qualità, in particolare verso l’internazionalizzazione, alle eccellenze artigianali e stilistiche italiane. Il prodotto, con il contributo creativo della designer Silvana Morini, già distribuito in molti paesi, soprattutto in Nord Europa e Sud Est Asiatico, si appresta alla conquista di nuove frontiere. A conferma del successo della strategia intrapresa si è recentemente siglato un importante accordo di distribuzione in Cina con un grosso Gruppo del luxury. Ma anche in Italia è in atto una ristrutturazione della rete vendita che prevede il posizionamento dei prodotti in boutique selezionate. Il segno distintivo dei modelli proposti nasce da un’intuizione della stilista,

dopo una pluriennale esperienza presso prestigiose aziende di moda. Vedendo in una conceria una pelle stesa su un tavolo con un quotidiano vicino è rimasta colpita dal contrasto concettuale tra i due materiali: il primo destinato ad avere una lunga vita, il secondo a durare un solo giorno. Questo spunto l’ha convinta a confrontarsi con i migliori artigiani veneti del mondo conciario per riuscire ad ottenere una vera e propria “pelle giornale”. Il processo prevede l’accoppiamento di veri fogli di giornale con le migliori pelli di vitello fiore attraverso particolari lavorazioni e resine, in modo da garantire resistenza al prodotto finito, senza perdere la morbidezza e l’elasticità della pelle. Il risultato è straordinario: nessuna creazione è uguale ad un’altra, distinguendosi per i colori, gli accostamenti, le parole che vi si leggono. L’accurata scelta delle pagine, la lavorazione ed il taglio della pelle giornale, la qualità delle finiture, permette ad ogni prodotto, anche di uno stesso modello, di essere unico ed inimitabile. Un vero

Adoro mescolare elementi “ in conflitto tra di loro: prezioso coccodrillo, pitone e... il foglio di giornale... Trovo anche molto stimolante riuscire a dare una lunga vita ad un qualcosa, vedi il quotidiano che normalmente ha una vita brevissima... un solo giorno. Mi piace pensare che tra 30 anni una giovane possa indossare un oggetto della nonna con riportate delle notizie che dicono esattamente quando questo oggetto è stato acquistato. E poi sicuramente ogni oggetto può essere solo un pezzo unico.

e proprio pezzo da collezione. Oltre al quotidiano vengono utilizzate pagine di riviste specialistiche che danno vita alle tre linee “colore” della collezione : Nautica, Golf e Orologi. Una linea speciale è poi la “Just You”: fornendo un articolo di giornale al quale siamo molto legati e scegliendo un modello della collezione si potrà avere un oggetto unico e personale, per sé o per un regalo prezioso. All’interno di ogni borsa è presente un microchip, leggibile anche dalle nuove generazioni di smartphone, contenente il codice identificativo anticontraffazione e tutte le informazioni relative alla filiera produttiva e all’originalità del prodotto stesso. Un’ iniziativa imprenditoriale Veronese che intende esportare il valore della creatività e della maestria italiana, percepibile in ogni minimo dettaglio delle sue creazioni. ROBERTA PICCIN SHOW ROOM Via Gino Bozzini, 1 • Verona • Tel. 045 8266410 info@silvanamorini.com www.silvanamorini.com

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Cocktail di primavera Una collezione di calzature tutta da ammirare, nel Veneto Al Duca d’Aosta di Padova, con open day il 21marzo. OJour primavera estate è dedicata a Venezia, celebra lo sfarzo dell’hotel Excelsior, oppure la mondanità del Caffè Florian, il primo aperto alle donne. Giorgia Caovilla continua la sua scalata personale nel mondo della calzatura. A livello internazionale, la stilista veneziana ha presentato a febbraio a Milano la prossima collezione invernale. Ma a marzo strizza l’occhio alla sua terra, dedicando un’intera giornata, a Padova il 21 marzo, per far conoscere la collezione Primavera Estate 2013. Un Open day dai colori speciali, non a caso proprio il primo giorno di primavera. Una collezione Mod. Excelsior Lido

che si ispira a Venezia. Alla luce della laguna e alla bellezza sfacciata e elegante di questa città, a noi così vicina che fa sognare il mondo, si ispirano accessori dalle suggestioni uniche dove la grazia delle forme si mescola alla dinamicità del tacco medio 5/7 cm. Perché è il tacco 7 il segreto di OJour: glamour e praticità si uniscono per raccontare la femminilità contemporanea, di giorno e di sera. Mod. Florian

Mod. Bauta

Prete & Bruno

New York, 13 febbraio. E’ trascorso un anno dal debutto sulle passerelle del Lincoln Center di New York del brand di pret-a-porter PRETE & BRUNO. Il duo stilistico, composto dal padovano Filippo Bruno, discente della famiglia Puggina, già noto per varie esperienze nel mondo della moda, e da Salvatore Prete, quest’anno in occasione del Mer-

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cedes Benz Fashion Week ha presentato la collezione donna al Parlor. La griffe ha proposto una collezione Autunno/Inverno 2013 all’ insegna della raffinatezza, unità alla modernità nella ricerca delle linee e dei tessuti. Una collezione che trova ispirazione nei primi Anni ‘70, dove la moda lasciava spazio a nuove e più ricercate forme che hanno

portato nel guardaroba femminile capi divenuti irrinunciabili. Un periodo in cui coabitavano due tipi di donne, la prima legata alle tradizioni e alla vita sociale, molto “bon-ton”, la seconda dinamica aperta alle novità e trasgressiva. Un po’ Parigi e un po’ New York Studio54. D’ ispirazione icone straordinarie come Bianca Jagger e Catherine Deneuve.


collezione primavera - estate 2013

a Padova trionfa lo spirito di esplorazione

Via Santa Lucia 32 - Padova - T. 049 8753761


La moda scopre un nuovo colore Un nuovo concetto di pellicceria, all’insegna del green e del riciclo. In un tempo in cui la sostenibilità è la parola d’ordine per ogni settore MICAELA IC fa del concetto GREEN il nuovo modo di fare pellicceria. Cappotti, giacche e gillet, ma anche sciarponi e copricapi realizzati recuperando dagli armadi, propri, delle mamme e delle nonne, vecchie pellicce in disuso, lise o semplicemente passate di moda. Da rendere preziose con un restyling contemporaneo. Materiali naturali, totalmente biodegradabili, per non nuocere all’ambiente, conservano eleganza e fascino della pelliccia tradizionale e allo stesso tempo sono una novità e inseguono le tendenze. Questi capi d’abbigliamento non hanno impatto

Green Fur by

ambientale, tutelano gli animali seppur di allevamento. Non occorre rinunciare al fascino della pelliccia, MicaelaIC trasforma il concetto di pelliccia ecologica in pelliccia ecologicamente naturale, la rende ad impatto zero, nessun utilizzo di materiali chimici o di sintesi, nessun uso di plastiche o derivati del petrolio, solo ed unicamente un concetto: RICICLO. I materiali utilizzati sono quelli che molti di noi hanno già in casa, quelle pellicce che ormai non possiamo indossare ma al tempo stesso non desideriamo buttare perché legate al nostro passato. La pelliccia riciclata significa vestire in modo sostenibile, con prodotti naturali. Significa re-

cupero di affetti e ricordi che ogni capo vintage porta con sé, ma significa anche qualità della vita degli operatori qualificati che partecipano al processo produttivo. E’ la vera versione ecologica della pellicceria, “riservata a chi non farebbe male ad una mosca”, e nascono in Italia e in Europa- a breve anche nel Veneto - i salotti dove studiare con gli esperti i dettagli del più personalizzato ed ecologico dei capi: la tua vecchia pelliccia. Chi fosse interessato ad avere ulteriori dettagli e partecipare ai salotti di Micaela: info@gotha.veneto.it

MICAELA Italian Charme Show Room: Via Alighieri, 20 Carbonara di Rovolon (PD) T. 049 9940275 www.micaelaic.com info@micaelaic.it MICAELA Italian Charme

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Ricicliamo ciò che amiamo L’atelier MICAELA Italian Charme, con sede in provincia di Padova, ma da sempre attiva anche in vari salotti all’estero, da anni promuove questa iniziativa con finalità etiche ancorché ecologiche, si riscopre un cuore green in pelliccia cavalcando la moda e le tendenze più attuali. Prendono forma capi nuovi per concezione e per contaminazione di stili e materiali tutti e sempre naturali, nuove colorazioni che danno nuova vita alle pellicce.

peculiarità. Nasce così l’idea del green che sposa la pellicceria, nascono i primi capi sartoriali costruiti con pellicce in disuso. Nasce un successo di pubblico soprattutto all’estero, la dove la pelliccia era stata già abbandonata da tempo. Ora quando incontro una cliente e vedo il suo vecchio cappotto di visone, volpe, marmotta si accendono idee e soluzioni di colori, e corro con la mente ad un risultato finale spesso eclatante.

Perché questo cambio di rotta nel modo di concepire la pellicceria? Dal 1997 il nostro saper fare , la nostra esperienza nell’uso dei materiali ci permettono di tramandare emozioni attraverso il riciclo di materiali nobili in abbigliamento di moda. L’ecologia e l’etica nelle produzioni ci stanno a cuore ed è per questo che il nostro punto forza e vanto aziendale è quello di produrre ognuna delle nostre creazioni in Italia, all’interno di un contesto lavorativo etico nel rispetto di tutte le forme di vita e la sua qualità. Più che un marchio, esportiamo un concetto: ricicliamo quello che amiamo.

Quasi stilisti del riciclo quindi? Mi sono riscoperta, come se via via avessi trovato la mia vera strada in questo settore che conosco fin da bambina ma che non mi apparteneva come mentalità; reinterpreto le pellicce, le adatto ai dettami della moda attraverso il miracolo della creatività, dell’artigianalità, dell’idea, ottenendo leggerezza da cappotti pesanti, ottimizzando un patrimonio prezioso che diversamente andrebbe sciupato.

Cosa c’è di Michela in questa svolta green della vostra azienda? Dopo gli studi ho raccolto la sfida di gestire, insieme a mio fratello Silvio, l’azienda che mio padre stava lasciando, nonostante già allora bruciasse dentro di me un’anima green legata ad un nuovo concetto di sostenibilità che stava prendendo piede un po’ in tutta Europa. Ho capito ben presto che dovevamo differenziarci dalla concorrenza locale, cambiare marcia, trovare una nostra

Il vostro “progetto” GREEN FUR è molto conosciuto oltre confine. Ci racconta come è andata? Per anni ho organizzato sfilate negli hotel di Abano e Montegrotto, ed ho incrociato una clientela molto eterogenea per possibilità ma soprattutto per mentalità. Fuori confine l’idea del riciclo era già molto avanti, complice un nuovo modo di interpretare la natura tra le giovani generazioni e la crisi economica che ha portato tutti a superare vecchi modelli culturali. Con il riciclo si colma il gap tra la pelliccia tradizionalmente intesa e la necessità di un capo caldo leggero, elegante, ma

sostenibile. Una sera, dopo aver visto una nostra collezione una signora austriaca, ha creduto in me e nella mia filosofia, mi ha incoraggiata a proporre il nostro lavoro da loro, in alcune ville e location di grande prestigio con clientela interessata a conoscere questo nuovo modo di concepire la pelliccia. Così sono nati i primi “salotti buoni” che mi hanno aperto le porte di un nuovo mercato. Il resto l’ha fatto la fiducia, il passaparola e la tenacia con cui io e mio fratello abbiamo creduto in questa avventura, oggi posso dire di contare su uno zoccolo duro di clientela straniera oltre che italiana. Ritiene di aver trovato la ricetta anticrisi, una nuova nicchia di mercato? Non so se si possa parlare di ricetta. Oggi giro il mondo, incontro persone molto diverse tra loro, ne assorbo le istanze e i pensieri per potergli offrire il prodotto che li soddisfa. Non temo concorrenza, ma non si tratta di presunzione, questo tipo di professionalità sarà difficilmente attaccabile da chi fa dello sfruttamento delle risorse il motore superato della propria concezione del lusso. Credo di essermi creata una nicchia di mercato che sento solo mia, anche e sopratutto per i rapporti personali che instauro con le mie clienti, che mi riconoscono una fiducia particolare, quando mi affidano i loro capi, un po’ la storia della loro vita, immaginando con me il risultato finale. FRANCESCA DOLCETTA

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La Maison Momonì

Un angolo di Parigi è approdato dallo scorso dicembre nel cuore di Padova, dalla primavera anche a Verona e a breve nelle principali città italiane. Ecco il progetto di espansione dei marchi realizzati e distribuiti dall’azienda trevigiana NyKy di Michela e Alessandro Biasotto. Nel 2011 “La Maison Momonì” apre le porte a Parigi per poi ripetersi a Padova (dicembre 2012) e a Verona (aprile 2013) con un progetto di espansione a Milano e nelle principali città italiane. E’ una boutique dall’atmosfera affascinate e dal gusto parigino dove trovare le linee proposte dall’azienda NyKy, fondata nel 2008 dai trevigiani Michela e Alessandro Biasotto. Quest’ultimi tutt’oggi trascorrono molto tempo nella capitale francese, dove hanno vissuto una lunga esperienza personale e lavorativa nel mondo whole sale e retail, ma dal 2004 hanno scelto di rientrare in Italia con sede a Treviso. Così è stata fondata Nyky, un’azienda con l’obiettivo di sviluppare e distribuire in più parti del mondo marchi di ricerca di abbigliamento donna, conosciuti e selezionati all’estero. Tra passione per la moda e grande esperienza nel settore, Michela e Alessandro decidono di aggiungere alla distribuzione la creazione di

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marchi di loro proprietà. Nel 2009 e 2010 debuttano “Momonì” e “Attic and Barn”, presenti oggi nelle più belle vetrine italiane ed internazionali, completamente realizzati nel Veneto. E sono loro i marchi protagonisti delle boutique “Maison Momonì”, affiancate da altre griffe distribuite da NyKy in Italia, quali i due marchi francesi “MesDesmoiselles” e “Laurence Doligé”, tutti brand che condividono la stessa filosofia. Così da creare un mix unico. Nyky e la sua filiale di Parigi “La Din” devono il loro successo anche alla stretta collaborazione con agenti italiani e francesi e con una rete di distributori internazionali. Le collezioni sono apprezzabili negli store “La Maison Momonì” presenti a Parigi, Padova e Verona (www.lamaisonmomoni.it).


momonì • primavera estate 2013 Nasce nel 2008 da una culotte graziosa e morbida presentata come un piccolo bijou. Subito viene accolta e adottata da tante donne “Momonì” che spingono l’azienda a sviluppare un mondo sempre più completo dalle linee semplici e raffinate. Oggi la collezione accompagna in tutte le occasioni della giornata ed è sempre definita da tessuti morbidi ma decisi e arricchiti da dettagli inattesi che esprimono l’attenzione e la passione posta nella creazione di ogni capo. La collezione primavera estate si ispira a Wallis Simpson, una donna forte e immune al giudizio altrui, e ai dettagli degli abiti degli anni 40 e 50.

Attic and Barn • primavera estate 2013 Una collezione dallo spirito vintage, che ripropone, grazie ad una costante ed accurata ricerca in tutto il mondo, stili e stampe del passato adattandoli alle silhouette femminili più contemporanee creando così un look fuori da ogni tempo. Rigorosamente Made in Italy, Attic and Barn si è evoluto di stagione in stagione e la distribuzione oggi raggiunge Far East, USA, Russia ed Europa. La collezione primavera estate 2013 si ispira nei colori ai quadri di Gauguin. Le fantasie rimandano proprio al paesaggio esotico di Tahiti, con le sue foglie, i suoi fiori di ibisco, le palme, gli ananas... Maxi righe, pois e micro fantasie geometriche si inseriscono nella proposta complessiva. Ai toni polverosi del beige e del rosa cipria, si aggiungono toni più accesi, quali il giallo zafferano, il rosso lampone, il verde smeraldo e accenni di viola.

LA MAISON MOMONI’ Via E. Filiberto di Savoia 40 PADOVA - T. 049 7356091 Corso Sant’Anastasia 10 VERONA www.lamaisonmomoni.it padova@lamaisonmomoni.it

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beauty & makeup [a cura di Katia Rossi]

In erboristeria e in farmacia

Primavera, la stagione della rinascita. Da questo numero ecco alcuni consigli di esperti per apparire al meglio. Dettagli beauty appresi curiosando tra le sfilate di moda a Milano e grazie all’esperienza di make up artist. E ultimissime nel mondo dell’estetica.

Cellulite Addio Una crema rivoluzionaria realizzata dall’azienda Bios Line, per combattere la cellulite sia in fase iniziale che avanzata.

Tormento di tutte, la cellulite colpisce 9 donne su 10. E’ un nemico del corpo femminile, una vera e propria malattia definita “panniculapatia edematofibrosclerotica”. Le cause di questo disturbo estetico sono molteplici, come l’alimentazione non equilibrata, la predisposizione o stili di vita non consoni, ma tutte riconducibili a uno scorretto funzionamento della microcircolazione con conseguente ristagno di liquidi e tossine. Da poco

è disponibile un nuovo prodotto, un dispositivo medico, si tratta di: Cell-Plus Booster Anticellulite. La sua formula è il risultato di una tecnologia avanzata che genera un effetto freddo-caldo in grado di favorire la riattivazione del microcircolo linfatico e sanguigno, l’ossigenazione tissutale, l’eliminazione e il drenaggio dei liquidi stagnati. I principi attivi contenuti in questo prodotto, a base di Crithmum Maritimum ed estratto di Rosmarino, uniti al mas-

Torna il Makeup anni ‘80 Colori carichi, luminosi, intensi, anche fluo. Sono queste le tendenze del make-up di questa primavera-estate. Traspare dalle passerelle un trucco “bambolesco”, segnato e variopinto che ricorda molto gli anni Ottanta. Richiami POP che celebrano stili e correnti musicali con personaggi patinati e trasgressivi. Protagonista la tonalità hot-pink, un rosa deciso, versatile per occhi, guance e labbra. Gli zigomi vanno scolpiti, le sopracciglia ben definite e le unghie perfettamente laccate con colori accesi. Parola d’ordine: stupire in technicolor, per una primavera-estate tra disco music e glam pop.

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saggio spontaneo che si fa per spalmarlo, aiutano davvero ad attenuarne gli inestetismi, rendendo la pelle più liscia e tonica. Ciò che conta è soprattutto il modo di applicarle la crema, con un massaggio dolce e regolare che aiuta a riattivare la microcircolazione della zona trattata, favorendo quindi anche il drenaggio dei liquidi in eccesso. E’ necessaria una certa costanza che porterà risultati visibili in sole tre settimane di trattamento regolare.

Rossetto brillante A differenza della stagione passata, non è il mat a far da padrone sulle labbra, che ora devono essere lucide e brillanti. Attraverso le passerelle più famose e i look delle star sui red carpet si nota l’uso di gloss all’insegna di labbra luminose anche per ravvivare un make-up semplice: tonalità chiare che richiamano riflessi corallo, o nuance più scure e intense, che toccano la profondità del ciclamino e del geranio per ottenere un trucco iper femminile.


Douglas ABSOLUTE Luminous Look Spring 2013

DOUGLAS ABSOLUTE AMA I COLORI PRIMAVERILI Fresca brezza primaverile, delicati boccioli, il profumo dell’erba verde – la primavera è dietro l’angolo e porta con sé un ritorno a nuance luminose per la vita di tutti i giorni. Per tutte le fashion addicted che vogliono dare un tocco di luce al proprio outfit, Douglas ABSOLUTE presenta il LUMINOUS LOOK, in edizione limitata.

DOUGLAS ABSOLUTE LIPS

N°23 NUDE ROSIE

N°22 THINK PINK

N° 24 PRETTY IN PEACH

N°19 SET YOUR SIGN

N°21 BLUSH ME

DOUGLAS ABSOLUTE EYES

N° 20 TIME TO GLOW

Nuovissimi uovissimi lip gloss g e ombretti sono disponibili isponibili assolutamente glamour in tre colori assolutamen perr la primavera 2013!


[a cura di Alessandra Cicogna]

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salute & bellezza

La scelta dei medici a cui affidare la propria salute e bellezza è importantissima. Vi segnaliamo centri medici nel Veneto di prim’ordine, dove la serietà professionale e le tecniche usate sono all’avanguardia e nulla hanno da invidiare ai centri internazionali di ultima generazione.

Più belli con il passare degli anni Si trova in prossimità del lago di Garda, meta di businessmen e turismo internazionale, per l’esattezza ad Affi, Eubeauty, il primo Longevity Center italiano. Un centro medico dove trovare la stessa qualità dei centri antiaging di Londra e New York. Un centro a cui affidare il proprio “total look”: dal sorriso alla dieta antiaging, dai trattamenti medici risolutivi anticellulite ai filler, dalla chirurgia estetica ai test genetici e alla dermatologia laser. Questo è l’anno delle grandi scelte, dei cambiamenti e delle svolte. È l’ora di “riportare indietro le lancette dell’orologio biologico” per investire nel futuro con energia, salute, bellezza e determinazione. Tutto questo è possibile grazie al primo Longevity Center italiano ad Affi (VR), un centro medico esclusivo già méta di uomini d’affari da tutto il mondo che hanno trovato, nella zona del Lago di Garda, la stessa qualità dei centri antiaging di New York o Londra. Eubeauty Longevity Center è un centro medico nato sull’esperienza degli antiaging center americani ed Europei. L’approccio

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medico alla bellezza segue protocolli esclusivi di medicina antiaging e biotecnologie per il ringiovanimento della pelle e per ritrovare un sorriso sano e brillante. È questo il nostro punto di forza: tutta la medicina e tecnologia per trovare soluzioni alla bellezza e salute in un unico centro medico, esclusivo e riservato, con i migliori esperti in ogni settore, dal sorriso alla dieta antiaging, dai trattamenti medici risolutivi anticellulite ai filler, dalla chirurgia estetica ai test genetici e alla dermatologia laser.

La clinica di Affi è suddivisa in tre aree: Dentissimo, area specializzata nell’odontoiatria conservativa; Eubeauty longevity, l’area specializzata nella nutrizione, posturologia e diagnostica preventiva; Eubeauty antiaging, l’area dedicata alla medicina e chirurgia estetica, con la presenza di apparecchiature medicali, laser e di radiofrequenza non invasive contro gli inestetismi della cellulite, per la tonificazione cutanea e la fotoepilazione.


EUBEAUTY Via Pascoli 4, 37010 AFFI (VR) T. 045 8130333 info@eubeauty.it www.eubeauty.it

A 60 come a 30

SERVIZI medicina e chirurgia estetica, chirurgia laser, rimodellamento e tonificazione con BodyTite e radiofrequenza, trattamenti radicali della cellulite, impedenziometria e profilo dietetico, test genetici e antiaging, biostimolazione, estetica dentale, odontoiatria conservativa, test delle intolleranze, fotoepilazione permanente, I-O2 botox-like viso e corpo. 17 17


Implantologia Orale Giuseppe Molinari Medico Chirurgo Specialista in Odontostomatologia, Protesi Dentaria, Implantologo; Docente Universitario; Direttore Sanitario di Poliodontomedica Milano e Implantologia Padova, in centro a Padova.

Un centro all’avanguardia per affrontare al meglio l’implantologia. Grazie ad un’ equipe di altissimo livello ci si può sottoporre ad interventi con la massima serenità e garanzia di risultati eccellenti. A spiegare le nuove metodologie il dottor Giuseppe Molinari, direttore sanitario del centro in sede a Poliodontomedica Milano, che si avvale per gli interventi più complessi dell’esperienza dell’anestesista professor Giampiero Giron, dell’Università di Padova, icona nel mondo della Medicina patavina.

Implantologia Sicura con la Programmazione 3D Galileos Implantologia Padova in sede a Poliodontomedica Milano

Dott. Molinari cosa garantisce al Paziente l’effettivo buon esito di una cura odontoiatrica in generale? Tra gli aspetti più importanti delle terapie odontoiatriche vi è da considerare la qualità delle stesse e la Sicurezza con cui vengono eseguite. Riguardo alla sicurezza ciò significa che lo studio dentistico, almeno in Italia che vanta l’assistenza odontoiatrica tra le migliori al mondo, deve rispettare le normative imposte dalle leggi regionali al fine di garantire la salute del paziente. Questo si traduce in un monitoraggio e verifica continui dell’ efficienza di tutte le attrezzature, dalle apparecchiature radiografiche al corretto sistema di Sterilizzazione degli strumenti. Quando parliamo di Qualità di una cura si intende la relazione tra vari fattori quali una corretta funzionalità, l’aspetto estetico e la durata nel tempo delle cure ricevute. Tutto ciò dipende dall’impegno del paziente a mantenere nel tempo il risultato ottenuto ma soprattutto dal modo con cui vengono eseguite le cure. Al riguardo risultano determinanti la preparazione dei clinici, il loro continuo aggiornamento e quello degli assistenti e dei tecnici e l’utilizzo di moderne tecnologie e materiali all’avanguardia. E per quanto riguarda il buon esito nelle cure Implantari? Qualità e sicurezza valgono soprattutto quando ci riferiamo all’Implantologia orale, dove ormai a fare la differenza tra le varie tecniche, e il conseguente successo, sono l’impiego di materiali all’avanguardia nella ricerca a garanzia della qualità e sempre più sofisticate strumentazioni

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correlate alla chirurgia per salvaguardare la sicurezza e il successo dell’intervento e aggiungere sempre più vantaggi per il paziente. In pratica tutto ciò si traduce nell’organizzare un Sistema di Eccellenze per garantire Efficienza e Sicurezza, come quello assicurato da ‘Implantologia Padova’, il nuovissimo Centro in sede alla struttura Poliodontomedica Milano, da me diretta in Padova, superspecializzato e tecnologicamente avanzato perchè dedicato esclusivamente all’Implantologia, alla Rigenerazione Ossea ed all’Estetica Orale e Periorale. In cosa consiste il Sistema di Eccellenze per il Centro ‘Implantologia Padova’? Vuol dire che è un Centro Implantologico dotato di ‘tutto il meglio‘ di cui oggi la scienza moderna dispone: SALE OPERATORIE dedicate ed attrezzate con telecamere e microscopi operatori, SALE STERILIZZAZIONE con processi garantiti e certificati, RADIOLOGIA DIGITALE VOLUMETRICA 3D Cone-Beam ad Esposizione Ridotta, Monitoraggio continuo delle funzioni vitali con strumenti di controllo diagnostici completi di tutte le funzioni, Defibrillatori Cardiaci di ultima generazione, apparecchi per l’Anestesia e la Sedazione Cosciente, Telecamere Endorali Tridimensionali, software tridimensionali per la Progettazione Implantare e Protesica con sistemi CAD-Cam per la rilevazione ottica dell’impronta. Un esempio di tecnica implantare innovativa e di maggior successo? Grazie alle nuove Radiografie Tridimensionali si

attuano innovative soluzioni per la Chirurgia ‘Implantare’ che consentono di ottenere il massimo risultato con il minimo rischio. Tali radiografie consentono la ‘Programmazione Tridimensionale Computerizzata‘ per determinare in modo sicuro e preciso la posizione degli Impianti dentali, e quindi permettono di eseguire in totale sicurezza la tecnica dell’ ‘Implantologia con Carico Immediato’, vale a dire il posizionamento delle protesi subito dopo l’inserimento degli impianti, e la tecnica Transmucosa ‘Flapless’, ovvero senza lembo, quindi senza aprire la gengiva e senza punti di sutura, favorendo così una rapida guarigione, con grande soddisfazione estetica e comfort da parte dei pazienti. Nei casi in cui ci fosse, per varie cause, una diminuzione del volume osseo, il Centro IMPLANTOLOGIA PADOVA è abilitato ad eseguire interventi di ‘Ricostruzione e Rigenerazione Ossea’ con biomateriali rigorosamente controllati, avvalendosi di chirurghi Maxillo-Facciali e Implantologi di elevate competenze ed esperienze cliniche. Cosa si intende per maggiori vantaggi per il paziente che si sottopone all’implantologia moderna? Le tecniche operatorie più evolute e l’introduzione della Chirurgia Computer Guidata consentono oggi di eseguire, per esempio, riabilitazioni protesiche complesse in totale sicurezza, con una significativa riduzione sia dei tempi di guarigione che del numero di impianti necessario a supportarle, con un evidente abbattimento dei costi delle stesse.


POLIODONTOMEDICA MILANO • in centro a Padova (a fianco all’Hotel Plaza) Corso Milano 32 • T. 049 663027 • www.poliodontomedicamilano.it

Qualità, Sicurezza e Tranquillità Massima Affidabilità Clinica associata al minimo disagio possibile per il Paziente.

La moderna e attrezzata sala operatoria del Centro IMPLANTOLOGIA PADOVA

Nella pratica clinica del Centro POLIODONTOMEDICA MILANO si utilizza la sedazione cosciente soprattutto in chirurgia orale e in implantologia, dove la possibilità che il paziente rimanga sedato e pienamente cosciente rappresenta un notevole vantaggio per il chirurgo e per il paziente stesso. Implantologia in tranquillità grazie alle moderne e innovative tecniche di sedazione. Al fine di affrontare tutte le fasi dell’intervento in modo sereno e collaborativo il paziente viene sottoposto alla sedazione cosciente, una rivoluzionaria tecnica anestetica introdotta in Italia negli ultimi anni, in grado di mantenere il paziente in uno stato di incoscienza apparente: egli non sente infatti il dolore, ma rimane comunque abbastanza cosciente da collaborare alla buona riuscita dell’intervento seguendo i consigli del chirurgo (come aprire la bocca, dove posizionare la lingua, …). Tale tecnica non comporta la perdita della capacità di rispondere adeguatamente agli stimoli fisici e ai comandi verbali e si limita a fornire una condizione di rilassamento. L’effetto è quasi immediato: il paziente percepisce una piacevole sensazione di leggerezza e di completo benessere, uno stato pacifico di rilassamento mentale e muscolare, pur rimanendo perfettamente cosciente. Le paure e le tensioni si trasformano in una sensazione di sicurezza, il tempo passa rapidamente e si hanno pensieri piacevoli. La sensibilità al dolore diminuisce, rendendo meno traumatica anche la puntura per l’anestesia locale in bocca. Esistono due diversi tipi di somministrazione per quanto riguarda la sedazione cosciente: il primo è di tipo inalatorio, mediante l’uso di una mascherina e di un erogatore di una miscela di Ossigeno e Protossido d’Azoto (il cosid-

detto gas esilarante) dosati da un sofisticato macchinario, l’altro è di tipo iniettivo-endovenoso, in cui il medico anestesista può usare una mistura di diversi farmaci sedativi. Il Centro Implantologia Padova si avvale della preziosa collaborazione del Medico Anestesista Prof. Giampiero Giron. Quando l’intervento chirurgico di implantologia è terminato e l’effetto dell’anestesia è scomparso, il paziente è in grado di lasciare lo studio dentistico da solo, in condizioni fisico-mentali perfettamente normali. La sedazione cosciente di tipo inalatorio (nota anche come analgesia sedativa) si rivela un metodo assolutamente sicuro, in quanto non causa allergie, non è tossico né irritante e non viene metabolizzato dall’organismo ma semplicemente eliminato attraverso la respirazione. Per questo motivo viene spesso impiegato, oltre che in implantologia, anche per affrontare tutti i principali tipi di interventi odontoiatrici, come l’igiene, la conservativa, la protesi, l’endodonzia, le estrazioni, la chirurgia parodontale, soprattutto nei casi difficili, quando cioè sottoporsi a tali interventi dentistici può essere incredibilmente traumatico per molti individui. Risulta infatti adatta ai bambini (spesso molto poco collaborativi), ai pazienti particolarmente fobici che hanno il terrore della sedia del dentista e ai portatori di handicap in grado però di respirare volontariamente.

Presso il Centro Implantologia Padova le più moderne tecniche di sedazione vengono praticate sotto il controllo di un’équipe di anestesisti diretta dal Prof. Giampiero Giron. L’importante compito del medico anestesista è quello di studiare il caso specifico prestando attenzione al passato clinico del paziente, valutarne lo stato di salute, scegliere la tecnica di sedazione più adatta e l’intensità della stessa decidendo quanto variare il rapporto degli anestetici a seconda delle esigenze, dell’età e della corporatura del paziente, controllare la persistenza dello stato di vigilanza del paziente e verificare il ripristino completo di tutte le facoltà prima di dimettere il paziente, il quale viene quindi monitorato in una situazione di estrema sicurezza grazie a tutti i diversi mezzi di cui dispone la moderna e attrezzata sala operatoria del Centro di Implantologia. Medico Anestesista Prof. Giampiero Giron Una lunga carriera con molti riconoscimenti. Medico Chirurgo Anestesista, collabora nel campo della Anestesiologia, della Rianimazione, della Terapia Intensiva, della Terapia del Dolore, della Medicina Iperbarica, della Farmacologia e della Tossicologia. E’ stato Professore Ordinario di Anestesia e Rianimazione dell’Università di Padova, Direttore della stessa Scuola di Specializzazione. Per l’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Padova è stato Sovraintendente Operativo, Direttore dell’Istituto di Anestesiologia e Rianimazione, dell’Unità di Terapia del Dolore, dell’Unità di Terapia Endoscopica delle Vie Aeree, del Servizio di Urgenza ed Emergenza Medica (SUEM-118) dell’ULSS n.16 per la Provincia di Padova; Direttore del Servizio di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale S.Antonio di Padova; Presidente di varie Società e Collegi Scientifici; Fondatore di numerosi Istituti Laboratori e Centri medici; Autore di numerose monografie e pubblicazioni.

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Dr. Pier Andrea CICOGNA studiodrcicogna@libero.it www.chirurgiaplasticadrcicogna.com

Dott. Pier Andrea Cicogna Laurea con lode e Diploma di Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva presso l’Università di Padova. Nel 90’ inizia l’avventura negli Stati Uniti e diviene allievo di Sherrell J. Aston e Daniel Baker, maestri indiscussi della Chirurgia Estetica del volto. Si reca poi a Dallas da Sam T. Hamra, l’inventore del Lifting composito e a Miami presso Thomas J. Baker e James M. Stuzin. E poi ancora presso Patrick Maxwell a Nashville, pioniere della ricostruzione mammaria e John Tebbets, ideatore dell’approccio dimensionale nella Mastoplastica Additiva. Opera presso l’Ospedale Villa Salus di Mestre-Venezia

Mastoplastica additiva le domande più frequenti La primavera è la stagione in cui più persone pensano a “migliorare” il proprio aspetto fisico per andare incontro all’estate in splendida forma. Due sono gli interventi più richiesti, la mastoplastica e la liposuzione. Abbiamo chiesto al dottor PierAndrea Cicogna di rispondere alle domande più frequenti che vengono fatte dalle pazienti su uno di questi interventi, la mastoplastica additiva.

Di quale materiale sono fatte le protesi? Le protesi attualmente in commercio sono costituite da silicone sia internamente che esternamente. Le protesi di ultima generazione, le migliori attualmente in commercio, nell’involucro esterno hanno più strati sovrapposti di silicone per ridurre a zero il fenomeno del ’bleeding’ (trasudazione di microsfere di silicone). L’interno è fatto invece di silicone coesivo la cui caratteristica è quella di non disperdersi qualora l’impianto si rompa. Che forma hanno le protesi? Le protesi possono avere fondamentalmente una forma rotonda o anatomica “goccia”: 1) Protesi rotonda. Vantaggi: la loro collocazione non richiede una tecnica chirurgica specifica, poiché la forma regolare della protesi non obbliga a collocarla in una posizione particolare. Questo tipo di impianto è ideale se cerchi un seno voluminoso. Inconvenienti: per ottenere un seno dall’aspetto naturale bisogna limitarsi a protesi piccole collocate sotto il muscolo. Anche se così, di solito, risultano evidenti perché il seno sembra voluminoso nella parte superiore mentre invece la mammella naturale è spiovente e la parte voluminosa si limita alla zona inferiore. 2) Protesi anatomiche o a “goccia”. Vantaggi: sono disegnate a goccia ed è quasi impossibile stabilire se il seno è rifatto o meno. Si usa un gel di silicone con il grado di coesione più alto per

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far in modo che il riempimento si muova dentro l’impianto e mantenga la forma del seno. Questo garantisce l’assenza di irregolarità, qualunque sia la postura adottata. Il profilo anatomico a spiovente permette di ottenere un volume del seno maggiore senza risultare artificiale. Inoltre l’involucro testurizzato minimizza il rischio di contrattura capsulare. Inconvenienti: la tecnica per collocare questo tipo di protesi richiede la perizia di un chirurgo molto esperto e di un staff medico competente , poiché deve essere creata una tasca che si adatti alla forma particolare dell’impianto. Questo significa che la scelta sul tipo di impianto da usare deve essere fatta in maniera corretta, dipende anche da che tipo di risultati si vogliono ottenere, dai gusti estetici e dalla perizia del chirurgo . Ecco perchè durante la visita vengono fatte delle simulazione sul tipo di protesi da usare e sul tipo di risultato finale che si ottiene in base a tutti i fattori estetici della paziente. Dopo quanti giorni si può tornare a lavorare? In genere consiglio almeno due settimane di riposo; in particolare se l’impianto è posizionato sotto il muscolo gran pettorale; tale periodo non deve essere visto come un riposo assoluto, ma come un graduale ritorno alle normali attività della vita quotidiana. Le protesi sono tutte uguali? Assolutamente NO!! Come qualsiasi prodotto anche gli impianti mammari possono avere qualità diverse.

La sicurezza prima di tutto Materiali di riempimento: i materiali di riempimento, tanto la soluzione salina quanto il gel di silicone, sono innocui. L’involucro è in entrambi i casi di silicone, sostanza che da molti anni si usa in medicina per impianti di vario genere senza problemi di allergie o rigetto. Garanzia: Le migliori ditte produttrici di impianti (protesi) assicurano le protesi mammarie al gel di silicone a vita. Tale garanzia deve essere vista come una tutela su eventuali rotture dell’impianto. Passato questo termine non vi è una necessità assoluta di sostituire le protesi qualora non presentino segnali di deterioramento ma buona norma fare regolari controlli tramite esami strumentali delle mammelle quali ecografie o mammografie. Prevenire le rotture: L’involucro delle protesi attuali arrivano fino a otto strati . E’ molto difficile che si rompano tutti e se dovesse accadere per uno, non si nota niente. All’interno invece sono suddivise in setti. Un cedimento intracapsulare si noterebbe solo mediante ecografia o mammografia, e non comporterebbe nessun rischio. Ma se si dovesse produrre una rottura totale per incidenti come colpi forti o oggetti appuntiti, la donna se ne renderebbe subito conto per il cambio di consistenza di uno dei due seni. In tal caso non c’è altro rimedio se non la sostituzione della protesi. Ricordiamo che il gel di silicone è un materiale molto coesivo. Ciò significa che, anche in caso di rottura completa della capsula, il gel rimarrebbe all’interno senza spargersi in altre parti del corpo, e non pregiudicherebbe la forma naturale del seno. Qualità della protesi: è una cosa molto importante la scelta della protesi non si può pensare di risparmiare qualche euro in questa scelta. Stiamo parlando di una cosa che una donna deve portare dentro per tutta la vita e non si può pensare di mettere a rischio la propria salute con una scelta poco consona.


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sport& holiday [a cura di Alessandra Cicogna]

ISAHOLIDAYS T. 041 5535811 info@villaggioisamar.com www.isaholidays.com

Il Gruppo padovano Isaholidays, che include il Villaggio Isamar, IsaResidence a Isola Verde di Chioggia (Ve) e il Villaggio Barricata, nel cuore del Parco del Delta del Po (Ro), ha ottenuto per i due villaggi il prestigioso riconoscimento conferito da ADAC (Automobil Club Tedesco) e ANWB (prestigiosa guida ai campeggi europei). Un marchio di qualità assegnato ogni anno a un ristretto numero di campeggi europei, che raggiungono un livello di eccellenza nei servizi offerti alla clientela. 22 22

Isaholidays best camping 2013 Efficienza, organizzazione, cura dei particolari, affidabilità. Sono le caratteristiche che contraddistinguono le strutture del gruppo Isaholidays, premiato da ADAC e ANWB Best Camping 2013 per il servizio impeccabile offerto dal Villaggio Isamar di Isolaverde di Chioggia (Ve) e dal Villaggio Barricata (Ro). Un riconoscimento di prestigio, assegnato a un selezionato gruppo di campeggi in tutta Europa, che si sono contraddistinti per gli alti livelli di eccellenza, superando i controlli annuali degli ispettori dei due enti. La premiazione è avvenuta a Stoccarda nel corso della CMT, una delle più importanti fiere europee dedicate alle vacanze e al tempo libero. “Siamo onorati e orgogliosi del

Premio che l’Automobil Club Tedesco e la ANWB olandese hanno voluto riconfermare al Villaggio Isamar - sottolinea Silvia Pagnan, Sales & Marketing Manager Isaholidays - E’ un riconoscimento al nostro impegno nel migliorare costantemente i servizi offerti ai nostri ospiti, cercando di rispondere sempre in maniera puntuale alle loro esigenze, per rendere la vacanza un momento indimenticabile”. “Quest’anno il premio è stato assegnato anche al Villaggio Barricata - precisa Pagnan - ne siamo felici, perché è la nostra struttura più giovane, realizzata in un luogo ricco di fascino, in grado di offrire una vacanza nella natura più pura, con stile, eleganza e il comfort di un hotel di lusso”.

Open day già dalla primavera I Villaggi del Gruppo Isaholidays si stanno preparando per l’estate 2013 con tante nuove proposte. E per chi volesse iniziare a pensare già da ora alla sua vacanza può farlo negli “OPEN DAY”, visitando ogni fine settimana i villaggi ed entrando nelle abitazioni campione, per scegliere la tipologia più adatta alla propria famiglia. Un piccolo assaggio d’estate per iniziare a pensare e a organizzarsi. La stagione apre il 10 maggio 2013.


A Montecchia il golf si fa tecnologico

Via Montecchia, 12 Selvazzano Dentro - PADOVA Tel. 049 8055550 www.golfmontecchia.it

2013. Al golf Montecchia lo sport si fa sempre più tecnologico. Dopo il SAMPUTT LAB, il software più all’avanguardia per l’analisi del putt, è arrivato ora il TRACKMAN, la migliore tecnologia al mondo per l’analisi del colpo. Il Trackman, oltre ad aver rivoluzionato i fondamentali dell’insegnamento, permette di ottimizzare la propria attrezzatura grazie ad un fitting personalizzato. I campioni si allenano con Trackman

La MGA (Montecchia Golf Academy) completa il suo team con personal trainer e fisioterapista certificati TPI (Titleist Performance Institute): un’intera squadra che lavora in sinergia per aiutare il giocatore a migliorare performance e condizione fisica.

L’8 marzo CHERVO’, uno dei marchi più prestigiosi nell’abbigliamento del golf, apre il nuovo proshop di Montecchia, ora completamente rinnovato.

Il team della Montecchia Golf Academy. Marianna Causin, Maria Paola Casati, Massimo De Vidal, Niccolò Bisazza.

Ricchissimo Calendario Gare 2013 Grandi sponsor, circuiti prestigiosi, numerose Pro-Am ed anche quest’anno un importante evento internazionale, il Challenge Tour, in programma dall’1 al 6 maggio.

NOVITÀ del 2013: Miniclub a partire dai 3 anni per far divertire e appassionare i più piccini finchè i genitori sono impegnati in campo. 23


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[a cura di Alessandra Cicogna]

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cooking show&

Come non approfondire uno dei temi più trendy, appassionanti e gustosi del momento? La cucina è protagonista indiscussa nei programmi televisivi e nei giornali. Abbiamo pensato di presentarvi questa nuova rubrica, ponendo l’accento su realtà tra le più prestigiose della nostra regione, tra prosciutto, formaggio, pizza, chef e bollicine.

LP 26 di Cortina

Dall’Ava nuova apertura a Venezia

PH Marco Cerullo

La prosciutteria friulana si affaccia a Venezia, dopo aver festeggiato i 10 anni a Cortina del locale LP 26.

Inaugurazione a Venezia

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Grande inaugurazione della nuova Prosciutteria DOK Dall’Ava vicino al Ponte di Rialto, un ampio locale di 300 metri quadrati, negli spazi posteriori dell’ex cinema Rossini. L’arredo è nello stile minimalista delle Prosciutterie DOK Dall’Ava (legno, ferro e i colori del prosciutto: bianco, rosso e nero), ma impreziosito da lampadari veneziani in vetro. “Siamo consapevoli di essere in un ambiente unico al mondo racconta Carlo Dall’Ava - che ci offre una clientela internazionale. Ho ideato la prima prosciutteria nel 1988 a San Daniele, ma è solo grazie alle capacità di mio cognato e mio socio Marco Simeon se abbiamo potuto replicare il format in un sistema gestionale nell’ambito di un ambizioso progetto di sviluppo ampio ed esteso che ci vede impegnati. I luxury food shop, all’interno delle nostre prosciutterie, propongono una attenta selezione di prodotti nazionali, sempre riconducibili a una persona fisica e non a una multinazionale.” Dal taglio del nastro a Venezia, alla festa dei 10 anni di un’ altra prosciutteria firmata Dall’Ava a Cortina, LP26. Meeting point della movida dolomitica, lo scorso dicembre con un megaparty ha brindato al decennio. Un luogo dove mescolarsi con gli ampezzani diventa possibile e alquanto easy anche per gli habituè in vacanza nella splendida cittadina, sempre con tanta allegria e un buon bicchiere di vino. ROBERTA PICCIN


Al Pedrocchino degustazione di pizza Nel Veneto, con buona pace dei napoletani, ci sono le pizze più buone d’Italia. Ed il Pedrocchino ne è un esempio. Un ristorante pizzeria fuori dal centro città, nella campagna padovana, il cui nome è ben noto tra gli estimatori della pizza. Qui ciò che viene proposto non ha nulla a che vedere con la pizza tradizionalmente intesa. E’ una sorpresa per occhi e palato ad ogni “sfornata”. Per gli esperti un vero capolavoro, il cui impasto richiede giorni e giorni di preparazione, da guarnire con prodotti di primissima qualità.

Le pizze sono servite a spicchi, da degustare, meglio se in compagnia. Da subito si percepisce un impasto fragrante e sempre digeribile, ma ciò che sorprende è che ad ogni morso tutti gli ingredienti sono sempre perfettamente distinguibili al palato e con un sapore mai sapido e unto. I piatti vengono abbinati a birre sofisticate e artigianali mentre la proposta di vini è frutto di ricerca nell’ambito di aziende biologiche enodinamiche. Anche pasta, pane e dolci sono di produzione propria e seguono la stessa variabilità al mutare delle stagioni: per esempio sono in preparazione le colombe pasquali con le albicocche leggermente candite.

Il Pedrocchino a Campodoro nasce nel 1964 con Antonio e Silvana Rampazzo, che da osteria famosa per spuncioni e piatti veneti l’hanno trasformata in pizzeria, insieme ai due figli Walter e Nicola e alle loro mogli Arianna e Marcella. La passione che li anima è palpabile nel piatto, anzi nei taglieri odorosi. Sperimentare con amore, creare con fantasia, attendere i risultati senza fretta. Gli ingredienti selezionati e l’arte della preparazione dell’impasto permettono di presentare una scelta davvero sorprendente. L’impasto richiede una lavorazione di parecchi giorni. Due tipi di impasto si realizzano separatamente. Il primo con farina della linea lievitati, la stessa che si usa per panettoni e focacce, il secondo è ottenuto con farina macinata a pietra. Dopo

aver riposato tre giorni, vengono uniti, creando delle formine che stanno in cassetta un altro giorno. E poi insaporiti con ingredienti, genuini e ricercati: tra le pizze più richieste la “Confit cantabrica“, con pomodoro confit, olive taggiasche, capperi di Pantelleria e mozzarelle bufala. Un viaggio del sapore nel Mediterraneo. La pizza “Light 6” , con pomodoro aggiunto dopo la cottura, burrata fresca pugliese e culatello. La Pizza napoletana, caratterizzata dall’ impasto soffice, le pizze stagionali, con carciofi freschi e radicchio di Treviso. Quella con scampi crudi. Anche quella particolarissima al grano arso, dalla pasta scura e leggera. E ultima novità, la pizza fritta, frutto di ispirazione dopo un viaggio a Napoli. FRANCESCA DOLCETTA

PEDROCCHINO Via Roma 21 Campodoro PD T. 049 9065217 www.pedrocchino.it

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Severo ma irresistibile. Il giudice di Masterchef Italia Carlo Cracco racconta la sua esperienza televisiva e rievoca i sapori della sua infanzia veneta. Quale percorso personale l’ha portata a diventare chef fino a conquistare la notorietà internazionale? Il mio percorso nasce quando Gualtiero Marchesi stava rivoluzionando la cucina vista come filosofia e rottura degli schemi tradizionali e di idee innovative. Ho iniziato seguendo la scuola alberghiera ho fatto fatica ad inserirmi perché tutti erano figli di ristoratori o albergatori, loro avevano le basi della ristorazione al contrario di me. Io partivo dal niente, non ero mai andato in un ristorante, però avevo tanta passione. All’inizio nella materia “cucina” avevo quattro in pagella. Appena ho abbinato lo studio alle applicazioni concrete tra i fornelli in tre mesi mi sono trovato tra i migliori della mia classe. Poi sono andato a Milano a seguire la mia passione, non è stato facile, la vita in cucina è molto dura. Come è nata la sua esperienza di giudice in Masterchef Italia? Quando mi è stato proposto di fare il giudice in Masterchef Italia era un momento di crisi globale. Bisognava impegnarsi in nuove idee, alcuni miei colleghi avevano deciso di aprire nuovi ristoranti, io mi sono addentrato in questa nuova avventura. All’inizio non mi sono trovato tanto bene a lavorare in uno studio televisivo: le telecamere, i tempi tecnici ma poi sono entrato nel meccanismo della trasmissione ed è stato molto divertente anche se impegnativo. I giudici nella trasmissione sono spietati: è per esigenze di copione o perché l’alta cucina non concede sconti a nessuno? In cucina si lavora duramente. Ci vuole molto impegno e passione. Il programma è fatto bene perché è reale, può piacere o meno ma quello che accade sono emozioni e comportamenti concreti, non è un gioco. Io mi preoccupo perché colui che

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Fascino & Gourmet vince deve avere capacità, questo talent show non è una scorciatoia per arrivare prima degli altri a lavorare in un grande ristorante. Anzi chi vince guadagna 100 mila euro ed ha la possibilità di scrivere un libro. Il mio compito è che arrivi chi è veramente preparato e motivato in finale. Il lavoro in un ristorante è dato da tanto sacrificio, bisogna avere rispetto, umiltà ed è compito di noi giudici insegnare questi valori ai partecipanti. Forse il telespettatore è abituato a vedere una televisione meno reale, ma ciò che accade a Masterchef è ciò che realmente avviene in una qualsiasi cucina di un buon ristorante. L’esperienza televisiva l’ha in qualche modo cambiata? Mi ha arricchito molto, mi ha dato la possibilità di vedere cosa avviene dietro le telecamere. All’inizio non ero convinto dell’esperienza televisiva, invece è andata bene. Mi ha dato l’ opportunità di conoscere un mondo diverso dal mio e farmi conoscere al grande pubblico. Comunque l’ho preso come un secondo lavoro, un hobby e non mi ha cambiato come persona, ma è stata sicuramente una grande opportunità. Donne e uomini in cucina: cosa fa primeggiare le prime e cosa i secondi? Non c’è differenza tra uomo o donna, è una questione di professionalità e capacità. Qui in Italia tre ristoranti stellati su 6 sono gestiti da donne quindi c’è la parità dei sessi. Bisogna avere la voglia di sperimentare ed imparare sempre cose nuove. Noi italiani ce l’abbiamo più di tutti. Ci spiega il titolo alquanto originale del suo ultimo libro “ In cucina se vuoi fare il figo usa lo scalogno”? Questo titolo nasce da un aneddoto vero! Parlando con una signora di intolleranze alimentari

mi chiedeva come sostiturie la cipolla in una ricetta. Prontamente le ho detto “se uno vuole fare il figo usa lo scalogno”. Intendevo dire che lo scalogno è della stessa famiglia della cipolla, ha la stessa funzione di base, ma in realtà ha delle qualità in più. Quindi l’ho impostato come titolo provocatorio del mio libro, perché vuole essere un manuale di ricette diverso, la cucina vista da un’altra prospettiva. Non è scritto con un linguaggio accademico, non voglio essere noioso! Ho cercato di immedesimarmi con chi è a casa e si appresta a mettersi sui fornelli, deve cucinare velocemente, con tempi casalinghi e non vuole perdersi in libri complicati. Così ho elaborato ricette normali, si parte dall’ABC della cucina, ma ognuna offre qualcosa di particolare e sfizioso. Per conquistare una donna che ricetta consiglia? Dipende per quanto tempo!! Non esiste una ricetta, bisogna mettersi al servizio di qualcuno per conquistare il suo cuore. La ricetta è capire cosa all’altro piace mangiare e cucinarglielo bene! Quali profumi e pietanze le ricordano la sua infanzia in Veneto e piatto veneto che più ama? Adoro il baccalà alla vicentina. E’ un piatto unico, enorme. Il profumo così intenso non si può dimenticare come il suo sapore mi ricorda tanto i miei paesaggi veneti. Aprirà un ristorante nella nostra Regione? Mi piacerebbe aprire un ristorante nel Veneto ma ormai sono milanese d’adozione. Progetti per il futuro? Ho tanti progetti per la testa, ma sono tutti ancora in embrione, per scaramanzia non ne parlo ma io sono in continuo movimento! KATIA ROSSI


PH Chico DeLuigi

Carlo Cracco nacque a Creazzo (VI) il 2 maggio del 1965. Dopo aver frequentato l’istituto alberghiero “Pellegrino Artusi” di Recoaro Terme a Vicenza, nel 1986 inizia le sue collaborazioni prestigiose, con Gualtiero Marchesi, Alain Ducasse, Lucas Carton. Lavora poi a Firenze presso l’Enoteca Pinchiorri ottenendo tre stelle Michelin e da Gualtiero Marchesi nel suo ristorante L’Albereta a Erbusco (BS). Poi accetta l’invito della famiglia Stoppani, proprietaria del negozio di gastronomia più famoso di Milano dal 1883, per l’apertura del ristorante Cracco Peck, dove Cracco oggi lavora come Chef Executive. Dal 2007 è tra i 50 migliori Ristoranti al mondo e porta solo il suo nome. Dal 2011 conduce MasterChef Italia con Bruno Barbieri e Joe Bastianich.

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Sull’onda della “chef mania”, un’ opportunità davvero golosa. A Palazzo della Ragione a Verona, a due passi da Piazza Erbe, sede di Luca Dall’Omo, campione d’Europa di pasticceria, artista di cake design e tra i primi a creare finger food artistici, nonché “re del catering” con i soci Davide Zanetti e Martina Avesani, da aprile si inaugurano corsi di cucina per tutti i livelli. Potranno provare l’ebbrezza di destreggiarsi tra i fornelli a Palazzo un po’ tutti, dai professionisti così come i cuochi amatoriali. Ingrediente indispensabile: la passione. Info: www.lucadallomo.it

A scuola di cucina a Palazzo

Prosecco Canella Story Tradizione della provincia di Venezia nella fiction “Volare - La grande storia di Domenico Modugno“, interpretata da Beppe Fiorello in onda su Rai a febbraio. Per ricostruire fedelmente l’ ambientazione anni ‘50, infatti, sono state utilizzate in diverse scene alcune bottiglie di Prosecco Canella dell’ epoca, oltre che “accessori originali” da bar quali posacenere e porta salviette che vengono custoditi gelosamente dall’ azienda sandonatese. Luciano Canella, fondatore dell’azienda oggi condotta dai figli Lorenzo, Alessandra, Nicoletta e Monica, iniziò la sua attività a San Donà di Piave nel dopoguerra procurando il vino per sua madre che gestiva un’ osteria in centro. Già dai primi anni di attività si concentrò sui vini leggeri e frizzanti, in controtendenza con i gusti del tempo. Negli anni ‘60 il Prosecco Canella si diffuse a Jesolo e nei mercati europei. Ancora oggi, assieme al Bellini, costituisce buona parte della produzione aziendale.

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Bollicine venete Il prosecco di Vadobbiadene Docg di Angelo Bortolin di Valdobbiadene protagonista del brindisi con il vincitore della 63 Edizione del Festival della Canzone Italiana Marco Mengoni. Ancora una volta la cantina Bortolin Angelo ha portato a Sanremo l’eccellenza dello spumante di Valdobbiadene per inebriare le star della musica nel backstage della manifestazione canora, nell’esclusiva location “Casa Sanremo Suona con Radio Italia 2013” dove giornalisti, vip e addetti ai lavori hanno trascorso attimi di relax, lavoro e di festa. Centinaia le bottiglie che Desiderio Bortolin, titolare della cantina di Guia di Valdobbiadene, ha voluto regalare ai diversi artisti, ciascuna con una originalissima personalizzazione. E infine l’atteso brindisi con il vincitore della categoria Big, Marco Mengoni (in foto) , che ha rinnovato l’amicizia già consacrata nel settembre 2011 quando il Valdobbiadene Docg della Bortolin Angelo Spumanti aveva accompagnato un’esclusiva esibizione del cantante, vincitore della terza edizione di X Factor.


PH Giacomo Pompanin

E’ nato il piccolo Brite

Cortina d’Ampezzo - Febbraio. Un’ inaugurazione speciale per il Piccolo Brite, il nuovissimo caseificio della famiglia Gaspari, proprietaria dell’Agriturismo El Brite de Larieto. Tra le balle di fieno un allestimento suggestivo per presentare e assaggiare i genuini prodotti preparati nel rispetto della tradizione artigianale della montagna: ricottine e yogurt, formaggi e speck, succo di mela e marmellate. E poi il pane alla zucca e tante altre leccornie preparate dallo chef Riccardo Gaspari che assieme ai genitori e alla moglie Ludovica hanno ricevuto i tanti ospiti con la semplicità e la cordialità di sempre. ROBERTA PICCIN

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Un ristorante con vista mozzafiato, indubbiamente il più panoramico di Padova. Al 12esimo piano dell’Hotel Mantegna, l’eleganza del ristorante Parnaso accoglie con un eccellente servizio e un altrettanto interessante menu. Un ambiente aperto al pubblico, ideale per cene private e aziendali. Da aprile a giugno “Cocktail al tramonto”.

Ristorante con vista Parnaso è un ambiente da scoprire, affascinate dii giorno e mozzafiato la sera. Gestito da F&de Group,, o società leader in Italia nella ristorazione all’interno di strutture alberghiere, è un ristorante dove gustare ottimi piatti con menu alla carte, cucina tradizionale con sfumature e dettagli innovativi, giocata sui profumi delle materie prime di stagione e sui colori dominanti in ogni periodo dell’anno. Buona e ampia la scelta dei vini. Un ambiente dal design raffinato che offre una vista spettacolare sulla città di Sant’Antonio e sui Colli Euganei. Il ristorante, ideale per una cena a due o per colazioni di lavoro, può accogliere fino a 120 persone. Inoltre è disponibile un suggestivo privé, con vista panoramica e con altri 35 posti, particolarmente adatto per ospitare feste private. ALESSANDRA CICOGNA

RISTORANTE PARNASO F&de Food & Mood al 12o piano dell’ hotel Mantegna Via Niccolò Tommaseo 61 - Padova T. 049 8494309 - 345 5665951 direzione@parnasorestaurant.it www.parnasorestaurant.it

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F&de Group è un società leader nel nord e centro Italia, con numerosi ristoranti all’attivo all’interno di strutture alberghiere. Infatti questa società crede fortemente nel concetto di Hotel come organismo “vivo”, inserito e radicato nella città, e si rivolge anche ad una clientela esterna, quali professionisti, turisti, persone curiose di scoprire e gustare le novità e le proposte, offerte con una professionalità e qualità impareggiabili in ambienti caratterizzati dall’elevato comfort delle location alberghiere. Tra i ristoranti da loro gestiti: ben sette a Milano, tra cui StarHotels Rosa Grand e Hotel Milano Scala, quattro a Trieste, tra cui StarHotels Savoy, e ancora a Trento (Grand Hotel Trento), Firenze (Hilton Metropolis) e di recente a Padova.



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GOTHA& MUSIC [a cura di Katia Rossi]

Impossibile non provare simpatia per la cantante di Saonara. Si è conquistata il pubblico grazie ad X Factor, ed in pochi mesi il suo sogno è diventato realtà. La frase che più volte ha suscitato di fronte ai giudici della Kermesse canora è “Chiara tu emozioni”, infatti la sua voce ha qualcosa di magico, al punto che di lei si sono accorte Mina e Ornella Vanoni. Chiara è semplice, naturale, con i piedi per terra, e con sentimenti veri verso la sua famiglia. Da “svalvolata” come lei stessa si definisce, eccola rispondere alle nostre domande, ancora “stordita” dall’emozione di Sanremo.

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Semplicemente

Chiara in pochi mesi hai bruciato le tappe. La vittoria di X Factor, il concerto di Capodanno a Roma, e ora il palco di Sanremo. A ripensarci mi sembra ancora incredibile, posso solo dire che a volte i sogni si avverano. Cosa è cambiato nella tua vita dal tuo primo provino in cui hai cantato e ottenuto la tua prima standing ovation, dal giorno in cui indossavi il capotto a quadri bianco e nero e hai intonato la canzone dei Massive Attach? Sono cambiate molte cose a livello pratico e lavorativo, ma per fortuna ben poco per quanto riguarda gli affetti o la vita in casa. Sto imparando a vivere la musica non solo come una passione ma anche come un lavoro, a gestire molti nuovi impegni e ad affrontare decisioni importanti. Spero sia solo l’inizio di una lunga avventura In pochi mesi così tante emozioni: ci racconti le più incredibili? Una è senza dubbio la lettera di Mina. Ho comprato il giornale alle 7 del mattino e leggendo quello che mi ha scritto mi sono commossa. Ho incorniciato la pagina e comprato 8 copie della rivista, non si sa mai. Un altro momento intesissimo che mi viene subito in mente è quando ho cantato “Almeno tu nell’universo” a Sanremo, è stata un’emozione indescrivibile. A Sanremo ti sei esibita, la penultima serata, subito dopo la presenza sul palco di Pippo Baudo. Come hai fatto a mantenere la calma e la concentrazione? In effetti l’incontro con Pippo Baudo è stato uno dei più incredibili dell’intera settimana. Mio padre conserva da anni come un tesoro un suo autografo e quando mi ha parlato non ci potevo credere. Un secondo prima di salire sul palco però mi dimentico di tutto e penso solo alla canzone.

Come sono oggi le giornate tipo di Chiara? Impegnate, a volte frenetiche ma anche divertenti. Quando torni a casa a Saonara e a Padova riesci a fare la vita di sempre, a frequentare gli stessi luoghi, le stesse amicizie? Ci sono dei posti che prediligi? Sono riuscita a tornare a Saonara solo per pochissimi giorni a Natale, ma i rapporti con le persone a me più vicine sono rimasti immutati per fortuna. Cosa si prova ad avere apprezzamenti di cantanti come Mina e Ornella Vanoni, che ti ha chiesto di duettare con lei. E’ un’emozione pazzesca, spero di essere sempre all’altezza delle loro parole. E’ vero che quando ti innamori diventi stonata? Come la mettiamo adesso, che non puoi certo permettertelo? Priorità alla carriera o all’amore? In questo momento il mio unico amore è la musica, poi si vedrà. Ci racconti “ Un posto nel mondo”, il tuo nuovo album registrato in Piemonte? “Un posto nel mondo” è il disco che avrei voluto fare. Dentro ci sono 12 pezzi scritti da 11 grandi autori quali Federico Zampaglione, Francesco Bianconi, Eros Ramazzotti, Ermal Meta, Diego Mancino, Bungaro, Samuel, Fiorella Mannoia, Cappa, Dente, Neffa. Ogni canzone del disco racconta qualcosa di me, ne sono davvero fiera. Come si prospetta per te questo 2013? Che programmi hai? Il prossimo passo è il tour, ci stiamo lavorando.


Chiara

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Chiara Galiazzo, 26 anni, originaria di Saonara (PD), si è laureata a Milano dove vive tutt’oggi, e dal 2012 lavora nel mondo della Finanza. Ha vinto XFactor 2012 e ha partecipato a Sanremo. Oggi può dire: professione cantante. Dopo il singolo “Due respiri” scritto per lei da Eros Ramazzotti, ora il suo primo album “Un posto nel mondo”.

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GOTHA & cinema [a cura di Alessandra Cicogna]

La svolta de “I soliti idioti”

Dopo anni di carriera, in Italia e a Londra, sono arrivati i Soliti idioti, nella versione per la tv sketch comedy, giunta alla quarta serie, e i due film. E’ stata la svolta più importante per la tua carriera? Sicuramente è un passaggio fondamentale. Dopo una lunga esperienza, in Italia e all’estero, soprattutto a Londra, dove ho realizzato programmi televisivi e documentari di successo, questo è stato il progetto che mi ha fatto conoscere. Dall’esordio della prima serie, in cui ci credevano in pochi, siamo arrivati al cinema con successo di critica e pubblico, dopo anni di duro lavoro. Una scommessa vinta. Ma nel 2009, quando è apparsa la prima serie su Mtv e Comedy Central, come hanno reagito le persone a te vicine? Da me si aspettavano qualcosa di surreale e particolare. Alcuni fin dalle prime puntate ridevano un sacco, altri erano perplessi e non avevano il coraggio di dirmi che non capivano la comicità. Per settimane ci trovavamo a casa di amici ogni giovedì sera ed è stato molto divertente vedere tutti assieme le puntate. Mi hanno dimostrato molto calore, amicizia e stima. Anche se non sempre condividevano. E come hai vissuto le prime cinematografiche dei due film? Ero emozionatissimo. Le prime sono state a

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PH Francesco Bordin

Intervista al padovano Enrico Lando, regista e ideatore della serie tv “ I soliti idioti”. Roma e Milano, io non ero abituato alla stampa, ai fotografi, tappeti rossi. In sala c’erano molti volti famosi che applaudivano e facevano i complimenti. E’ stata una bella soddisfazione. Confermi che hai deciso di chiudere questo capitolo? Si, siamo in onda dal 2009, e io già lavoravo a questo progetto di cui sono ideatore da tre anni. Quando lo proposi nessuno ci credeva, era un tipo di comicità che non veniva capita, infatti in Italia non veniva fatta satira sociale, c’era e c’è tanta satira politica, ma mai sociale. Infatti io ho insistito e ci credevo fortemente perché mancava. Nel 2008 MTV si è deciso a fare una puntata pilota e poi siamo partiti. Oggi dopo 4 serie e 2 film sento la necessità di fare altro, è importante cambiare e avere stimoli nuovi. Come si lavora con Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio? Hanno un talento comico incredibile però lavorare con loro è difficilissimo, non hanno mai le idee chiare e danno molto spazio all’improvvisazione. Quando si è in preparazione ci si concentra e si hanno le scene in testa, loro arrivano sul set e se durante la notte hanno pensato qualcosa di diverso partono con l’improvvisazione a mandano tutti in crisi. La difficoltà sta nel seguire la sceneggiatura, salvare la trama e al tempo stesso assecondarli.

Nonostante la crisi che ha colpito il cinema nel 2012, con una diminuzione del 33% degli incassi, I soliti idioti è stato il secondo film italiano più visto nella stagione invernale, con 9 milioni di spettatori. Soddisfatto? Molto, anche perché rispetto all’anno precedente avevamo molte meno copie ( ossia hard disk da portare nelle sale, quelle che un tempo erano le “pizze” o “bobine”) e quindi il risultato è stato ottimo, soprattutto se si pensa alla crisi che ha investito anche il cinema. Stai lavorando nel Veneto? Da anni desidero lavorare nella mia Regione, ma non è facile. Così con amici, tra cui il produttore Francesco Bonsembiante, abbiamo fondato presso il Castello di Montecchia “Bottega Indipendente”, ossia un centro dove fare workshop molto interessanti, invitiamo personaggi noti del mondo cinematografico e diamo lezioni di cinema, fotografia e sceneggiatura. Il desiderio è di dare una opportunità a chi ama il mondo del cinema senza dover per forza lasciare questa terra. Che programmi hai lavorativamente per questo 2013? Un paio di progetti, adesso sto valutando su quale concentrarmi. Info workshop: www.bottegaindipendente.it



padova Tre grandi mostre padovane confermano Padova capitale della cultura.

art

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De Nittis

La mostra a Palazzo Zabarella, organizzata dalla Fondazione Bano e dalla Fondazione Antonveneta, curata da Fernando Mazzocca e Emanuela Angiuli, è partita il 19 gennaio (fino 26 maggio) con uno strepitoso successo di pubblico e c’era da aspettarselo! ”Una mostra così non era mai stata fatta prima - ha spiegato il suo ideatore, Federico Bano - La credibilità che Fondazione Bano ha saputo costruirsi nei suoi primi 16 anni

di attività, l’ha portata a collaborare con le maggiori istituzioni pubbliche e private italiane e straniere”. E così è stato perché i 120 capolavori esposti nelle sale di Palazzo Zabarella provengono dai principali musei e collezioni italiani e francesi e creano un percorso assolutamente unico, attento e completo su De Nittis, uno dei protagonisti assoluti della pittura dell’800 europeo. Vissuto tra Napoli, Roma, Firenze, Parigi e Londra, fu, come Boldini, un Italien de Paris ma, più del ferrarese, fu osannato dalla critica e dal pubblico francese che lo amava per il suo stile inconfondibile e moderno.

Pietro Bembo

Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento: a Palazzo del Monte di Pietà è stata alllestita una mostra magnifica che apre le porte, gli scrigni colti e preziosi della collezione di un intellettuale-mecenate-collezionista, Pietro Bembo, divenuto poi cardinale, uno dei maggiori protagonisti del Rinascimento. Vedere da vicino quadri, libri, sculture, opere rare e preziosissime fa venire i brividi; pensare che queste opere erano riunite in una casa, appese ai muri o appog-

giate su scaffali e mobili, fa capire il livello del collezionista, un uomo colto, nobile, amante del bello, così intelligente, che volle riunire attorno a sé le menti più brillanti e le opere più importanti dell’epoca. Siamo alla fine del ‘400; l’Italia sta per essere “investita” dal Rinascimento. Pietro Bembo ne vide la nascita e la raccontò con grazia, ardore, rispetto, passione: ecco Bellini, Michelangelo, Giorgione, Raffaello, Mantegna, Michelangelo, Perugino, Giulio Romano, ancora insieme dopo 500 anni.

I Veneti Antichi

A Palazzo della Ragione dal 6 aprile, si inaugura una grande mostra sulla civiltà che fiorì, nel primo millennio a.C., nel nord-est italiano. L’esposizione, anche questa, come le precedenti, un unicum per la straordinarietà dei reperti in mostra e per il soggetto narrato, svelerà il

mondo di un popolo antico, attraverso centinaia di oggetti, emersi durante gli scavi archeologici: come vivevano, cosa mangiavano, cosa facevano, quali erano gli usi e i costumi dei progenitori dei Veneti? La mostra, lungo un percorso scientifico ed emozionante, cercherà di dare le risposte anche attraverso postazioni multimediali. INES THOMAS

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Il Premio Galileo al gran finale

scienPadova continua la sua tradizione eata, olin sott tifica, iniziata nel Trecento e osi fam gi onag pers nel corso dei secoli, da io spaz do dan , zate avan te e da conquis alla ato arriv co: ntifi scie re sape al e voce partito VII edizione, anche quest’anno è Galileo rario lette con successo il “premio nte la Dura ”. tifica scien ione per la divulgaz oni, Mor zzo Pala a , naio gen di e votazion ziati scien di sono stati scelti, da una giuria fisico e uomini di cultura, presieduta dal nscie ttere cara di libri 5 i , Paco Lanciano a del issim final alla no eran arriv che tifico ichele 9 maggio: Massimo Bucciantini-M o di copi teles “Il ice: Camerata- Franco Giud face ntra inco DNA “Il i Pisto io Galileo”; Serg , Kean Sam ”; trino “Neu e, Clos k Fran book”; della ie stor “Il cucchiaio scomparso e altre Giorgio tavola periodica degli elementi”; la”. Ci inzo scod che te men Vallortigara, “La resenrapp dai a post com ia giur una sarà riori, tanti delle 110 classi delle scuole supe San al che, na italia di ciascuna provincia . itore vinc il nno liera Gaetano, sceg INES THOMAS


Nuovo ampliamento news per Maschio Gaspardo

gotha

Nonostante il difficile contesto economico, il gruppo conferma il forte legame con il territorio e l’impegno preso con i propri dipendenti. Egidio Maschio: “L’ampliamento dello stabilimento di Campodarsego è la dimostrazione che in Italia è ancora possibile investire sulla qualità in un’ottica internazionale. La tecnologia e il “saper-fare” italiani ci permetteranno di crescere di più sui mercati esteri e portare nel mondo il marchio Maschio Gaspardo.“

I dipendenti di Campodarsego riuniti nel pranzo aziendale

La famiglia Maschio insieme al Presidente della Regione Veneto, Gianluca Zaia e al Vice Presidente Marino Zorzato Il taglio del nastro per il nuovo ampliamento

ll Gruppo Maschio Gaspardo, leader nelle produzione di macchine per la lavorazione del terreno, fresatrici, erpici rotanti, trincia, seminatrici e diserbo con 7 stabilimenti produttivi e presente in oltre 25 paesi nel mondo, prosegue nel suo percorso di sviluppo e amplia lo stabilimento di Campodarsego. Martedì 22 gennaio 2013, nella sede principale del Gruppo Maschio Gaspardo a Campodarsego, in provincia di Padova, alla presenza del Presidente del Gruppo, Egidio Maschio, del Vice Presidente Giorgio Maschio e di Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, è stata posata la prima pietra dell’ampliamento di 10000 m2 dello stabilimento principale. “Nonostante la crisi il Gruppo Maschio Gaspardo continua a crescere anche in Italia.- ha dichiarato il Presidente del Gruppo, Egidio Maschio - Questo ampliamento oltre a migliorare la qualità dei nostri prodotti comporterà un aumento del per-

sonale di Campodarsego. Ringrazio le Istituzioni, il Sindaco di Campodarsego e soprattutto tutti i dipendenti che con il loro impegno e il loro lavoro hanno permesso al Gruppo di raggiungere tali risultati.” Alla cerimonia della posa della prima pietra dei nuovi capannoni erano presenti inoltre Marino Zorzato, Vice Presidente della Regione Veneto, il Presidente del Consiglio Regionale Clodovaldo Ruffato, Ennio Mario Sodano, Prefetto di Padova, Vincenzo Montemagno Questore di Padova e Mirko Patron Sindaco di Campodarsego, ai figli Mirco, Andrea e Martina Maschio e tutti i dipendenti di Campodarsego. L’ investimento per l’ampliamento dei capannoni è stato reso possibile anche grazie ai recenti accordi siglati con dipendenti e fornitori – 3 anni di posti di lavoro e ordini garantiti in cambio di nessun aumento di salario e di prezzi - che permettono al Gruppo di destinare maggiori

risorse alla crescita dell’azienda. La sede di Campodarsego nata nel 1964 dove vi è la Direzione Generale del Gruppo, sorge attualmente su un terreno di 100.000 m2 di cui 18.000 m2 coperti. L’ampliamento di 10.000 m2 che verrà realizzato nei prossimi sei mesi ospiterà il nuovo l’impianto di verniciatura “CATAFORESI”, che oltre ad aumentare la qualità delle macchine prodotte dalla Maschio Gaspardo conferisce più protezione e solidità al prodotto e le nuove linee produttive per seminatrici, frese, erpici rotanti ed aratri. Nel 2012 a Campodarsego era già stato fatto un altro investimento per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico da 1.3 MWP di potenza in sostituzione di oltre 4500 metri quadrati di amianto, rimosso e bonificato in grado di ridurre le emissioni di CO2 di oltre 700.000 kg.

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R III - Riccardo Terzo

Memorie Urbane

Lorenza Rizzo in mostra da Tindaci fino all’11 maggio.

E’ partita dal Teatro Verdi di Padova la rappresentazione Shakesperiana tradotta e adattata da Vitaliano Trevisan con ideazione scenica e regia di Alessandro Gassmann, nei panni del protagonista. Prosegue nei principali teatri italiani, per approdare nuovamente in Veneto al Teatro Goldoni di Venezia dal 24 al 28 aprile. Queste le parole di Alessandro Gassmann: “La decisione di affrontare, per la prima volta anche da regista, un capolavoro di William Shakespeare non è disgiunta dal felice incontro artistico con Vitaliano Trevisan. Ho sempre avuto nei riguardi dell’autore, forse per l’incombenza di gigantesche ombre familiari, un certo distacco, un approccio timoroso; le messe in scena dei suoi capolavori, lo confesso, non sono mai riuscite a coinvolgermi del tutto, forse per la difficile sintonia con un linguaggio così complesso e articolato ma anche, in molte traduzioni, oscuro e arcaico… La lettura di un adattamento di un testo “minore” di Goldoni curato da Trevisan, sorprendentemente moderno e originale ma al tempo stesso accurato e rispettoso dell’autore,

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ha fatto scattare in me l’idea che quel tipo di approccio potesse essere non solo possibile ma altrettanto efficace nei riguardi dell’opera di Shakespeare che da anni sognavo di rappresentare: “Riccardo III”. I primi incontri con Trevisan e i successivi scambi di opinione non hanno fatto altro che confermare questa prima impressione… Il “nostro” Riccardo, col suo violento furore, la sua feroce brama di potere, la sua follia omicida, la sua “diversità” dovrà colpire al cuore, emozionare e coinvolgere il pubblico di oggi (mi auguro in gran parte formato da giovani), trasportandolo in un viaggio affascinante e tragico, attraverso le pieghe oscure dell’inconscio e nelle “deformità” congenite dell’animo umano.” ALESSANDRA CICOGNA

a sugli Capelli neri lunghissimi, frangett iosadeliz a, iline long , 1,75 di occhi, alta più letti stiva mente vestita in Dolce &Gabbana, nella e ben te” minimal, Lorenza Rizzo “sen ssima, sua pelle l’essere fotografa. Padovani tato il uen freq ha dove i Parig a vive e lavora zo mar Paris Photographic Institute. Dal 13 suoi i , foto sue all’11 maggio Lorenza, le io Tinscatti e il suo sorriso sono allo Spaz ne”. Urba ie mor “Me tra mos daci con la è stato Il suo incontro con la fotografia ma, caso per ato arriv un colpo di fulmine, . etta perf stata è sa l’inte le, puzz come in un ha arte “Spero di arrivare a vivere della mia icata spiegato l’artista- l’esposizione è ded a prim sua La ”. città mia alla mia famiglia, alla eVen in ento uim Basq a , 2011 mostra, nel useo” è zuela al Museo Nazionale “Fundam dove il o araib stata seguita da quella a Mac scatto. suo un o istat acqu museo stesso ha “Scule”, chin “Pan serie la enta A Padova pres tura vivente”, “Architettarte”. www.lorenzarizzo.book.fr INES THOMAS Nella foto in alto Lorenza Rizzo in un ritratto di Dina Asfour


Gli incontri di E’ Antonianum “E’ Antonianum” è uno show room reale creato in centro città per far immaginare in maniera virtuale, anche se lascia poco spazio all’immaginazione, quello che potrebbe diventare il proprio appartamento nella ristrutturazione di Antonianum, l’ex Collegio tra il Santo e Prato della Valle che propone appartamenti dai varie tipologie. L’inizio 2013 ha visto vari interessanti incontri finalizzati a far conoscere questa prestigiosa ri-

strutturazione. Il primo si intitolava “Il restauro dell’Ex Collegio Antonianum”, e sono interventuti l’ architetto Claudio Rebeschini, progettista esperto in edifici storici, Barbara Carron, della Carron Costruzioni, e Alessandro Busca, Metroquadro Home Advisor. Ne è seguito l’incontro “Il Petrarca Rugby e l’Antonianum”, dove hanno portato la loro testimonianza Carlo Sabbatini Presidente Petrarca Rugby S.p.A., Enrico Toffano

Presidente Petrarca Rugby Senior, Luca Bonaiti Presidente Associazione Amici di Memo. Presenti tutti i giocatori della Prima Squadra (in foto), ha moderato il giornalista Fabrizio Zupo. E ancora, a fine febbraio, “La luce architetturale”, un incontro con Davide Groppi ceo di Davide Groppi Srl, Daniele Renier NododesignLab, Paolo Volpe di MediaCenterStudio e Alessandro Busca.

Il tango sposa la danza Sull’onda del successo sempre crescente, nasce a Padova Tango&Ballet la prima Compagnia Stabile in Italia di danza classica, moderna e tango argentino. Il tango è un gioco sensuale, è passione, provocazione, improvvisazione, libertà, mentre la danza classica è armonia, dedizione, perfezione e sinuosità. Nasce a Padova l’idea di unire queste due arti così diverse, ma così vicine, nella nuova Compagnia Stabile di Danza Classica, Moderna e Tango Argentino, all’interno dell’associazione Ballet Center. Gli ideatori di questo coreografico progetto sono Lucia Galli (Royal Academy Londra), direzione artistica e Presidente del Ballet Center Padova, Marina Sartori, assistente direzione artistica comparto Tango Argentino Ballet Center Padova e Antonio Napolitano, direttore artistico per il comparto Tango Argentino Bal-

let Center Padova. Una moderna iniziativa che vuole affiancare le discipline del tango argentino e della danza classica dando vita ad un nuovo progetto coreografico che ha origine solo a Buenos Aires. L’associazione racchiude in sé vari aspetti come la Compagnia Stabile di Danza classica e moderna, l’accademia stabile di tango argentino con la scuola per tutti i livelli e il centro di formazione professionale per l’insegnamento del tango argentino. Un vero laboratorio di sperimentazione e ricerca di arte e spettacoli, per promuovere in Italia e all’estero un circuito continuativo artistico di esibizioni e musica. KATIA ROSSI

Antonio Napolitano e Paola Pinessi

BALLET CENTER Via Monfalcone, 13 - PADOVA T. 340 2858389 (pomeriggio) www.tangoeballet.it tangoeballet@balletcenter.it

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Per informazioni:

T. 049 7800110 347 5412748 vendite@gruppovanuzzo.it www.gruppovanuzzo.it

L’eccellenza in centro città Capita spesso di vedere tra i tanti clienti di Baessato, meeting point tra i più famosi della città, o tra chi passeggia nella via attigua nel cuore di Padova, persone con lo sguardo ammirato rivolto in alto, verso Eurobuilding, una delle riqualificazioni urbane più all’avanguardia che hanno saputo donare prestigio e un volto nuovo ad una delle zone più importanti della città. Un edificio futuristico ed elegante, realizzato secondo i più innovativi metodi eco-compatibili e con materiali di altissimo pregio. Un’ opera che, come una creatura bellissima, incanta. Tanti l’apprezzano, contemplando la sua imponenza. E sono innumerevoli gli aneddoti relativi alla sua quotazione immobiliare. Un valore che ha costituito un’ottima motivazione di investimento per imprenditori e privati che hanno già colto l’occasione acquistando uffici di pregio e unità abitative uniche per comfort e posizione. Ma c’è ancora disponibilità sia per unità direzionali che residenziali. Realizzato dall’architetto Gianmaria Scalcon, per commissione del Gruppo Vanuzzo e del Gruppo Scapin, è nata l’opera più innovativa di Padova, infatti l’obiettivo è stato quello di

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realizzare un progetto di riqualificazione urbana utilizzando criteri, tecniche e materiali già ampiamente usati in altre parte del mondo, in alcuni casi obbligatori come il recupero dell’acqua piovana, che ad oggi per la nostra città e anche per il nostro Paese sono soluzioni all’avanguardia poco impiegate. Sicuramente nel nostro territorio costituiscono una rarità, ma grazie alla sensibilità progettuale e imprenditoriale di queste persone vengono impiegate così numerose in un unico stabile. Eurobuilding non quindi il solito prodotto di design fine a se stesso, ma un complesso equilibrato tra benessere abitativo e rispetto per l’ambiente senza rinunciare a bellezza ed eleganza.


Esterno di un ATTICO

Interno di un’unità RESIDENZIALE

Interno di un’unità COMMERCIALE

Queste le eccellenti soluzioni che lo caratterizzano: 1. Si tratta di un edificio con caratteristiche Casa Clima in Classe A/B. Il progetto riassume la sinergia tra la qualità architettonica e la sostenibilità ambientale, con il risultato di elevato livello di comfort abitativo, e tecnologie di risparmio energetico eccellenti. 2. Pannelli fotovoltaici integrati in facciata inserendoli elegantemente in posizione verticale, che assorbono la luce solare e sono in grado di produrre energia, anche in giornate piovose. Questo tipo di fotovoltaico produce energia sia con luce diretta, riflessa e diffusa, in verticale, in orizzontale o inclinata. Questa realizzazione è stata scelta come esempio di inserimento architettonico del fotovoltaico in facciata (Architectural Award 2011 - building integrated solar technology). 3. Realizzazione di giardini pensili sull’estensione della copertura, per assicurare coibentazione efficace, naturale e per contribuire all’abbattimento delle polveri sottili in atmosfera. 4. Recupero dell’ acqua piovana per l’irrigazione dei giardini pensili e per l’impianto antincendio posto al piano interrato (garage). 5. Struttura esterna convessa per garantire la naturale ventilazione, impianto di ricambio forzato dell’aria con recupero di calore per la produzione dell’acqua calda ad uso domestico. 6. Utilizzo di materiali naturali ad alta qualità, come il rivestimento delle facciate nord ed est in legno e resina, garantito 30 anni. 7. Gli ombreggianti esterni motorizzati e automatici su tutti e 4 i lati permettono di abbassare il consumo per la climatizzazione. 8. Particolare attenzione è stata dedicata all’acustica (il palazzo è perfettamente isolato acusticamente). 10. L’edificio dispone di posti auto e garage al piano interrato di nuova realizzazione, la struttura precedente ne era completamente priva. Queste caratteristiche oltre a costituire un ingente risparmio per ogni singolo utente, garantiscono un inestimabile guadagno in termini di salute e ambiente per tutta la comunità, poiché l’emissione di anidride carbonica sarà cinque volte inferiore e i 200 milioni di milligrammi all’anno di anidride solforosa emessa dall’edificio precedente prima della sua riqualificazione, riducendola quasi a zero. Tutto questo permette: 1. Consumi giornalieri ridotti 2. Spese condominiali contenute (grazie all’impianto fotovoltaico) 3. Impiantistica di ultima generazione 4. Abbattimento delle polveri in atmosfera

Gli uffici: 1. In open-space per agevolare la suddivisione degli spazi interni 2. Con pavimentazione sopraelevata per una cablatura pratica e immediata 3. Facciate esterne tutte in vetro per sfruttare al massimo la luce naturale e la visibilità unica della zona.

Gli Appartamenti: 1.Di diverse metrature, adatti a tutte le esigenze 2. Finiture curate al dettaglio di livello superiore 3. Insonorizzazione acustica eccellente, quiete e relax nel cuore di Padova

4. Luminosità esclusiva, basta guardare le facciate esterne per capirlo

Gli Attici: 1. In Classe energetica A 2. Ognuno dotato di giardino pensile privato 3. Metrature importanti 4. Terrazze da vivere con vista esclusiva sullo skyline della città, nel massimo della privacy

Inoltre: - Affaccio esterno e affaccio interno sulla corte privata - Ottima insonorizzazione acustica - Diminuzione della perdita di calore e raffrescamento - Ogni appartamento ha la predisposizione per il sistema domotico - Controllo remoto di luce e serramenti - Pavimentazione in rovere sbiancato - Frangisole motorizzati automatici - Disponibilità di posto auto e box nel piano interrato.

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Vicenza

Richard Meier

Architettura e Design

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La Fondazione Bisazza per il Design gotha e l’Architettura Contemporanea presenta al pubblico dall’ 8 maggio una mostra personale di Richard Meier, una delle grandi voci dell’architettura contemporanea, che nel 2013 celebra il suo cinquantesimo anniversario di attività.

Richard Meier, un’archistar del nostro tempo, è già noto ai Veneti per aver firmato anche un importante progetto architettonico nel litorale adriatico, a Jesolo Lido. La mostra a lui dedicata, dal titolo “Richard Meier - Architettura e Design”, sarà un’ampia e inedita retrospettiva dell’opera dell’architetto americano, organizzata dalla Fondazione Bisazza in collaborazione con lo Studio Meier e includerà alcuni dei suoi lavori più emblematici. I progetti presentati nell’ambito dell’esposizione metteranno in luce per la prima volta in Italia la sua filosofia del design, con esempi delle diverse tipologie di lavoro da lui affrontate. Richard Meier inoltre progetterà un’installazione site-specific che andrà ad arricchire la Collezione Permanente della Fondazione. Alcuni tra i progetti più noti presentati in mostra saranno: Smith House nel Connecticut, Getty Center a Los Angeles, la Neugebauer Residence in Florida e la Chiesa del Giubileo a Roma. Altri progetti in mostra sono famose realizzazioni quali le Perry Street Towers, l’High Museum of Art ad Atlanta, il Museo Ara Pacis di Roma e il Museo Arp a Rolandseck in Germania, completato di recente. La retrospettiva includerà una selezione di modelli, bozzetti originali, rendering, fotografie e prodotti di design

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meno conosciuti come alcune collezioni per la tavola. In aggiunta a quest’ampia selezione, verranno presentati alcuni progetti come le proposte per il World Trade Center Memorial, il New York Avery Fisher Hall e la Bibliothèque Nationale in Francia. Piero e Rossella Bisazza, Presidente e Vicepresidente della Fondazione Bisazza, dichiarano: “Richard Meier è una delle voci più importanti e autorevoli dell’architettura internazionale. Considerata la vocazione della Fondazione Bisazza ad inserirsi con contributi originali nel dibattito culturale dell’architettura contemporanea, abbiamo voluto rendere omaggio ad un architetto come Meier. Siamo onorati che la restrospettiva che accoglieremo sia completamente inedita, realizzata in collaborazione con lo studio RMP di New York”. Maria Cristina Didero, Direttore della Fondazione, aggiunge: ”Siamo felici della collaborazione con lo studio di Richard Meier per dar vita a questo progetto espositivo dedicato alla sua carriera, in un anno così significativo per la sua carriera. Dopo la personale di John Pawson e l’installazione di Arik Levy, presentate nel corso del 2012, iniziamo la programmazione del 2013 con un altro protagonista di rilievo nel panorama dell’architettura e del design contemporaneo”.

Aperitivo Palladiano al Caffè Garibaldi Caffè Lo scorso inverno nella terrazza del fari” “Cuo di Garibaldi spiccavano i gran o sso Pica e com ti artis mosi, dedicati agli e zion bora colla della o frutt io, Raffaello Sanz ePian co con il progetto del gioielliere Fran è stato gonda. Il 1 marzo invece l’aperitivo FonAldo di ro calib del musicale, con dj nza Vice di re cuo nel bar ico tana. Lo stor vista zza terra con ori, Sign dei za piaz in asia di Basilica Palladiana, grazie alla fant ritivi ape gli one prop lli Manuela Pietrobe cool più i tra ntri inco altri e sera del venerdì ento e rtim dive del a segn all’in nza, Vice di riguardo della mondanità. Con un occhio di e esebb potr non e rte, alla bellezza e all’a ero davv tion loca una in ente sere diversam eguipros ti men unta app Gli a. estiv sugg ranno per tutta la primavera.


Pianegonda in libreria

PH Alberto Bacchin

Il 22 gennaio, nell’angolo eventi della Libreria Galla, Franco Pianegonda e il giornalista Franco Pepe hanno presentato il libro “Noi, le Donne di Vicenza amiamo Veritas” davanti ad un folto e caloroso pubblico.

Davvero un’idea originale questo progetto del noto gioielliere vicentino, che ha invitato nel suo atelier sotto la Basilica palladiana, cinquanta donne prese a caso fra le amiche, strappandole alle loro faccende giornaliere, e le ha messe di fronte all’obiettivo del fotografo Marco Dal Maso, indossando il gioiello più desiderato e amato della collezione Veritas, in cui il metallo prezioso si plasma al pensiero e al disegno di un creativo talentuoso come Pianegonda. Ne è risultato un libro fotografico in cui la femminilità viene interpretata

event

gotha

attraverso il gioiello; è il gioiello che realizza e gratifica le diverse personalità femminili, la diverse bellezze, i sogni diversi delle donne. E alcune delle donne ritratte nel libro, presenti tra il pubblico, sono state chiamate direttamente da Franco Pepe, ad esprimere un commento a caldo su questa loro avventura di modelle improvvisate, prese in prestito alla loro quotidianità, senza trucco o parrucchiere, nella loro autenticità, diverse per età, professione, ambizioni, ma tutte immagini della donna che Pianegonda ammira di più, quella che

lavora e combatte ogni giorno per essere vera. E il commento che ha accumunato tutte le donne interpellate è stato “ mi sono divertita, è stato un momento unico e particolare, in cui ho tirato fuori una parte di me sconosciuta, liberata dagli scatti del fotografo, senza veli, senza inganni, stregata dal gioiello che avevo al collo”. Quale omaggio più seducente e galante all’animo femminile? FRANCESCA DOLCETTA

“Ti presento la mia città”

Dal 9 al 24 febbraio 2013 la Sala del Capitolo di Viart ha accolto la mostra “Annecy a Vicenza”. Ognuno di noi ha un posto particolarmente caro nella propria città, un luogo che è legato indissolubilmente alla nostra persona per un fatto, per una emozione, per un episodio lì accaduto. Questo il motivo che ha spinto il “Fotoclub Il Punto Focale” di Vicenza ad indire il 1° Concorso fotografico tra le città gemellate Annecy e Vicenza. L’ultimo atto di questo concorso fotografico “Ti presento la mia città” è stato sabato 9 febbraio con l’inaugurazione a Viart, in contrà del Monte 13, della mostra delle 30 foto di Annecy selezionate da una giuria della città francese e premiate da una giuria vicentina. Durante la cerimonia di apertura sono stati premiati anche i vicentini vincitori con le loro foto di Vicenza selezionate per la mostra parallelamente aperta ad Annecy. Tra le 30 foto pervenute da Annecy, la giuria vicentina ha selezionato i tre scatti vincitori, così come ha fatto la giuria di Annecy che ha scelto le tre mi-

gliori foto vicentine. Il primo premio, un week end per due persone a Vicenza, è stato aggiudicato a Dominique Viala per la foto “Il lago di Annecy in autunno”. Il secondo e terzo premio sono stati aggiudicati rispettivamente a Muriel Andrieu per la foto “Annecy – quai de l’Ile – dicembre 2010”, “perché trasmette l’atmosfera della città e regala la sensazione del movimento dato dal volo dei gabbiani” e a Isabelle Leneveu, per la foto “Annecy – aspetto italiano”. Quanto ai vicentini, le cui foto attualmente in mostra ad Annecy sono state premiate nel corso dell’inaugurazione di sabato 9 febbraio, il primo premio, è stato aggiudicato a Nicola Cocco per la foto “Vicenza, piazza dei Signori”. Il secondo e terzo premio, sono stati assegnati rispettivamente a Silvia Cunico per la foto “Madame Vicenza”, ad Angelo Alberi per la foto “Basilica Palladiana”. FRANCESCA DOLCETTA

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Classico e hip hop

ballet

gotha

Al Teatro Comunale di Vicenza la programmazione 2013 della Stagione di Danza continua ad entusiasmare .

Dopo l’anteprima mondiale del nuovissimo spettacolo dei Momix “Alchemy” a fine gennaio, un susseguirsi di serate tra il classico e l’innovativo. Il 21 febbraio un ritorno graditissimo e acclamato per il pubblico del Comunale, quello della Compagnie Käfig - Centre Chorégraphique National de Créteil et du Val-de-Marne, presente a Vicenza per il terzo anno, con il nuovo spettacolo “Käfig Brasil”, in esclusiva regionale. Mourad Merzouki, direttore artistico, coreografo e anima della Compagnia, ha presentato una versione raffinata e animatissima dell’hip-hop; in scena 11 danzatori brasiliani di eccezionale virtuosismo, strappati alla vita nelle favelas, impegnati in un progetto creativo in cui coreografi brasiliani e francesi creano moduli di 15 minuti che si susseguono con un ritmo incalzante. Merzouki, francese di origini maghrebine, è uno dei più interessanti coreografi della scena europea, sempre apprezzatissimo alla Biennale Danza di Lione. Con le sue creazioni e il suo elegante, originalissimo linguaggio creativo, ha fatto diventare l’hip-hop genere di danza a tutti gli effetti, sdoganandolo dalla street dance. Sabato 9 marzo in scena il classico, riletto e interpretato in chiave contemporanea: “Orfeo e Euridice”, in prima nazionale, presentato dal celebre Ballet National de Marseille (fondato da Roland Petit) regia e coreografia di Frédéric Flamand, musica di Christoph W.Gluck nella versione di Hector

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Berlioz. Una delle leggende più delicate dell’antichità unita ad una magnifica partitura musicale, una messa in scena in cui la coreografia dialoga in modo “teatrale” con l’impianto scenografico. Ancora un classico rivisitato, nonchè prima nazionale, per un originalissimo “Lago dei Cigni” in scena venerdì 22 e sabato 23 marzo, presentato dalla Donlon Dance Company, il balletto ufficiale della regione tedesca del Saarland. La rilettura del balletto classico per eccellenza, attuato da Marguerite Donlon, talentuosa coreografa irlandese, direttore artistico della Compagnia, punta sia sui momenti di tormento e vuoto emozionale sia su quelli di inebriante ed idilliaca gioia della celebre trama, proponendo soluzioni coreografiche innovative e molto originali. Di grande impatto il contrasto tra la partitura di Tchaikovsky ed il paesaggio sonoro creato dal duo Sam Auinger & Claas Willeke. La Stagione di Danza è promossa e sostenuta dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza in collaborazione con Arteven, con il sostegno di FIAMM, Estel, Develon e Gruppo Mastrotto come partner, Fondazione Roi, Inglesina, Gruppo Beltrame, Immobiliare Olimpica, Ac-Hotels Vicenza, Gruppo Forall-Pal Zileri, Burgo Group, Telemar, Confcommercio come sponsor e Il Giornale di Vicenza come media partner. FRANCESCA DOLCETTA

Tra un caffè e opere d’arte

Galleria Al Capestrano Caffè di Vicenza, in , un’iTRA nto Pozzo Rosso, si svolge l’eve re esse le vuo “TRA . dea di Silvia Zambon di e fruir di o volt disin e plice un modo sem plice sem ento mom un in tiche artis opere l’ ospite della giornata di ognuno, dove e allo caffè un bere a della caffetteria, poss ardell’ do mon nel are entr stesso tempo, dall’ tato ospi ha è Caff no estra Cap Il tista. foto11 gennaio al 14 febbraio la mostra a olat intit , aglia Batt grafica di Augusto Mia di i onic itett arch ci scor i ndid “Testasù”, sple fotosoffitti e volte monumentali. Le sue tutto a tito grafie in quei giorni hanno rives o tern all’in ozi neg campo le vetrine dei o land rega o, Ross o Pozz Del della Galleria viva nza Vice una di te nsue inco i agin imm e ora e pulsante. L’artista, nato a Vicenza fodi nato assio app trapiantato a Padova, sue le ce unis o ann lche qua tografia, da scatti conoscenze informatiche (tutti gli ca grafi foto ica sono realizzati con una tecn ità attiv L’ ). HDR ma particolare che si chia alle sue fotografica si sta unendo anche trata rien ena app ti infat È tive. spor ioni pass nord da a cors dalla Puglia, attraversata di e per la a sud, nell’ambito di un’operazion dalla ata ocin patr torio terri del promozione zzi di raga dai ata nizz orga e lia Pug one Regi no e Soul Running. Accadrà ancora in giug . miti in settembre sulle Dolo FRANCESCA DOLCET TA Video della Puglia visionabile al link: https://t.co/OXwH5be3


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Da Botticelli a Matisse gotha volti e figure art

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Excelsior a Verona Dopo l’incredibile successo registrato a Vicenza, con oltre 273.000 visitatori, dal 2 febbraio al 1 aprile la mostra curata da Marco Goldin e approdata a Verona nel Palazzo della Gran Guardia. Un successo clamoroso sostanziato da un gradimento eccezionale del pubblico verso le opere esposte. I dipinti presentati nell’edizione veronese sono sostanzialmente i medesimi già esposti a Vicenza, con l’aggiunta di un nucleo davvero importante di capolavori tutti provenienti da una meravigliosa istituzione rumena, il Muzeul National Brukenthal di Sibiu, antichissima città della Transilvania, che per i suoi monumenti è stata Capitale Europea della Cultura. Dal museo rumeno, famoso tra gli appassionati di tutto il mondo, sono giunte a Verona 4 opere quattrocentesche su tavola. Tre sono capolavori tra i maggiori dell’arte fiamminga, il quarto è un rarissimo Antonello da Messina, la Crocefissione datata 1460. Le opere fiamminghe sono di Hans Memling e Jan van Eyck. Di quest’ultimo è esposto il celeberrimo “Ritratto d’uomo con copricapo azzurro” del 1429, straordinario ritratto che, non a caso, Goldin ha scelto come immagine ufficiale della mostra veronese. Sviluppata in quattro ampie sezioni tematiche e quindi senza seguire semplicemente la pura cronologia, anche questa

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Marco Goldin

edizione veronese racconta, con un profluvio di autentici capolavori, volti e figure che hanno affascinato gli artisti dal Quattrocento a oggi. Dai ritratti e dalle figure per esempio di Botticelli, Beato Angelico, Mantegna, Bellini, Bramantino, Lippi, Cranach, Pontormo e poi Rubens, Caravaggio, Van Dyck, Rembrandt, Velázquez, El Greco, Goya, Tiepolo giungendo agli impressionisti da Manet a Monet, da Cézanne e Gauguin a Van Gogh e ai grandi pittori del XX secolo da Munch, Picasso, Matisse e Modigliani fino a Giacometti e Bacon. Solo per dire di alcuni tra i moltissimi che compongono a Verona, dopo averlo fatto a Vicenza, questo superlativo museo dei musei. Ma non generico e invece dedicato all’immagine universale dell’uomo tra sacro e profano. Tra vita quotidiana e celebrazione di sé nella regalità delle corti, tra sentimento religioso e rappresentazione della propria immagine negli autoritratti soprattutto tra Ottocento e Novecento. ROBERTA PICCIN

ne a Dopo un’importante ristrutturazio bo, riser simo mas da ta cela tempi record, , osità curi de gran e i zion scre indi poche bati apre e da metà marzo un nuovo stor tigiosa tenti a Verona. Dopo la prima pres del eria Gall nella no Mila a e inaugurazion del o luss del re tisto mul il , lsior Exce Corso, zini. Maz Via gruppo Coin, a primavera in razione Ed è grande fermento per una ope ping shop allo e agin imm riore che darà ulte o scelt r buye Il . gera scali città della già ricco are titol i, Gall nell’operazione è Francesco , Bodelle boutique Folli Follie di Mantova stato è lui A na. Vero e ini Rim logna, Brescia, prestiaffidato il compito di selezionare le ttative aspe le giose griffe proposte. Grandi ita amb più pre sem a nella città veneta, met le. iona rnaz inte ping shop lo soprattutto per ististati sono ca Mos da po tem lche Da qua tuiti voli Mosca-Verona Shopping!

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Trivellato auto Il nuovo punto di riferimento Toyota a Verona. Trivellato Auto entra a far parte della grande famiglia Toyota.

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Inaugurazione: sabato 16 e domenica 17 marzo Info@gotha.veneto.it A Verona una nuova concessionaria, dove scoprire tutte le proposte della gamma e dei servizi Toyota. Un team di professionisti, con una consolidata esperienza nel settore e spinto da una grande passione per le auto, è già a disposizione per guidare i clienti all’acquisto di una

vettura nuova, per l’assistenza e i ricambi originali Toyota. E, dal 16 marzo, il Nuovo RAV4. Con oltre 170.000 vetture vendute in Italia, torna il SUV. Il Nuovo RAV4 è oggi completamente rinnovato grazie alla tecnologia ancora più avanzata, ad

una guida sempre più sportiva e allo stile che lo rende di nuovo unico.

Le nuove sfide nel mercato finanziario “Finanza, Fiscalità e Impresa” sono questi i temi al centro del Convegno organizzato a fine febbraio da Consultique SIM, Schroders Private Banking e Mercanti-Dorio Associati, con il patrocinio della British Chamber of Commerce for Italy, che ha visto in prima fila grandi nomi dell’imprenditoria veneta. Il dibattito svoltosi presso la sala Convegni di Confindustria di Verona, ha visto la partecipazione di numerosi imprenditori e risparmiatori che, all´indomani del risultato elettorale, hanno voluto confrontarsi con professionisti e esperti circa le nuove sfide che il Paese dovrà affrontare per la ripresa economica e del sistema imprenditoriale. I lavori sono stati aperti da Luciano Barana, Presidente Piccola Industria di Confindustria Verona, Cesare Armellini, Amministratore Delegato di Consultique SIM e Ugo Formenton, Responsabile Business Development di Schroders Private Banking. Al microfono il dott. Cesare Armellini - Amministratore Delegato Consultique

ROBERTA PICCIN


In mostra per la serata oltre ad un modello di Range Rover del 1970 anche una mitica Jaguar E type W 12 del ‘74, passata alla storia come l’auto di Diabolik, e una Jaguar X K 120 del 1952.

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Verona, 24 gennaio. Oltre 500 ospiti al Next Generation party, presso il concessionario Benati. Uno champagne party che rievocava 007, tra splendide auto, eleganza, musica di Sky Fall e accattivanti modelle per svelare le novità automobilistiche di inizio 2013 del gruppo Jaguar Land Rover: Nuova Range Rover e Nuova Jaguar XF Sportbrake. A fare gli onori di casa, assieme a Stefano Benati e Angelo Catalano, anche Daniele Maver, Presidente Jaguar Land Rover Italia, e Marco Santucci, direttore Jaguar Land Rover Italia. Due nuovi modelli cult: la Nuova Range Rover e la Nuova Jaguar XF Sportbrake. Presentate a livello nazionale a gennaio, e a Verona con un esclusivo party presso il concessionario Benati in via Torricelli. Un’ occasione per ammirare le nuove vetture a confronto con le storiche antenate. Inoltre Range Rover è stata festeggiata, sempre nella città scaligera, con una mostra a lei dedicata. Oltre 40 immagini attraverso 43 anni di storia dapprima presso il concessionario Benati poi per una settimana esposta tra i magnifici saloni di Palazzo Guerrieri, prestigiosa sede del marchio di arredamento Roche Bobois nel cuore della città. Tra gli scatti le immagini del primo prototipo Range Rover (1968) che venne sottoposto, ancora prima del lancio, ad

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un’audace traversata del Sahara. Venne ideata da Charles Spencer King (da qui il nome della special edition CSK). L’esordio ufficiale avvenne nel 1970 con il primo modello (in questi giorni in mostra da Benati). E poi l’evoluzione (dalle 4 porte al sistema frenante ABS, prima 4X4 al mondo a montarlo), per una vettura che negli anni è stata scelta da Re e Regine (tra gli scatti in mostra, quello della Regina Elisabetta II e il Principe Filippo in Zambia, nel 1979, oppure quella di Papa Giovanni Paolo II a bordo della Range in Sudan nel 1992), e vanta l’esposizione di un esemplare al Louvre. Nata per essere la vettura più versatile al mondo, la Range Rover si rivelò il primo vero 4x4 di lusso, l’unico in grado di coniugare comfort di berlina di lusso, capacità

di fuoristrada e design iconico. Si è afferma nel tempo come una delle vetture più importanti e significative della storia dell’automobilismo mondiale. Il primo veicolo veramente performante sia su asfalto che in fuoristrada. Una pietra miliare nell’evoluzione dei Suv, che da subito ha conquistato una posizione unica nella storia dell’automobilismo. Ottime aspettative anche per il nuovo modello Jaguar XF Sportbrake. La casa inglese ha così lanciato una wagon che ha tutte le caratteristiche di classe ed eleganza che contraddistinguono il marchio. Con la XF Sportbrake, Jaguar dimostra che le agili wagon per famiglie non arrivano soltanto dalla Germania. Motori turbo diesel 2.2 e 3.0 con cambio automatico 8 rapporti.


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Da sinistra al microfono Daniele Maver, Stefano Benati e Marco Santucci

Roche Bobois e Land Rover quando il design incontra il design Lo scenografico showroom Roche Bobois di Palazzo Guerrieri a Verona è stato la cornice della presentazione della nuova Range Rover e della mostra fotografica a lei dedicata. Un evento all’insegna dell’eccellenza, per esaltare il legame tra design automobilistico e interior design: ai nuovi modelli di punta della storica casa automobilistica ha fatto eco la nuova esclusiva collezione firmata da Ora Ito per Roche Bobois. Particolare risalto è stato dato al tavolo-scultura dalla forma slanciata e ‘in divenire’, protagonista dello spot

lanciato in Italia a fine dicembre 2012 ed esposto per l’occasione nel bellissimo salone Cignaroli nello show room di Verona. Design unico ed esclusivo nato nel 1960 dalla comune passione per i mobili contemporanei delle famiglie Roche e Chouchan, Roche Bobois è uno dei pochi marchi che è riuscito a imporsi su scala mondiale, creando un vero e proprio stile di vita. Una realtà che, con i suoi 250 negozi diffusi in 45 paesi del mondo, vanta una posizione di nicchia nella creazione, edizione e distribuzione mirata di mobili di alta gamma.

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Il keniano Robert Ndiwa è il vincitore della Giulietta&Romeo Half Marathon che si è disputata a Verona con partenza dallo stadio Bentegodi e l’arrivo, spettacolare ed affollato, nella centralissima piazza Bra. Per le donne trionfo della bergamasca Eliana Patelli. Un evento straordinario, che ha catalizzato l’attenzione di tutta la città, inserito negli eventi di Verona in Love, con al via 5200 podisti oltre ad altri 520 componenti delle 260 squadre per la staffetta della Duo Half Marathon. Secondo al traguardo l’azzurro Denis Curzi (Carabinieri) leggermente distaccato con 1h05’30”. Terzo gradino del podio per l’altro keniano in gara, Edwin Kipchirchir Kemboi

in 1h05’49”. Tra le donne, prima la trentaquattrenne Eliana Patelli (Atletica Valle Brembana) ha chiuso con il brillante tempo di 1h16’48”, non è il primato personale, ma comunque un ottimo tempo per una ex pallavolista che ha iniziato a correre solo quattro anni fa. Seconda donna a presentarsi sul traguardo in piazza Bra Giorgia Morano (Cus Torino) in 1h17’09”, terza l’azzurra e sempre grintosa Marcella Mancini (Runners Team ’99) in 1h18’54”. Applausi, sorrisi, commozione, tanto calore, per i ‘Maratonabili’ e per ‘Gli Amici di Simone’ associazioni con scopo benefico che si sono presentati al via senza alcuna ambizione di classifica bensì solo per regalare

emozioni e sensazioni ai ragazzi disabili che hanno spinto sulle carrozzine per uno splendido sogno chiamato traguardo arrivato dopo 21km. Stefano Stanzial, direttore generale Veronamarathon ha così commentato: “Abbiamo organizzato un evento di primo livello, portando a correre a Verona circa 6000 persone provenienti da tutta Italia e oltre 400 stranieri. Il mio grazie va a tutti i podisti che hanno creduto in noi così come alle Istituzioni e alla polizia Municipale che ci ha dato una grande mano a gestire le strade e la città. L’appuntamento non può che essere per la settima edizione nel 2014.” ROBERTA PICCIN

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Zelig a Treviso per l’ Advar

Ridere non solo fa bene a noi stessi, ma attraverso una risata possiamo fare anche del bene agli altri. Ed era proprio questo il senso della bellissima serata di cabaret andata in scena venerdì 15 febbraio al teatro comunale di Treviso per raccogliere fondi a sostegno dell’Advar (associazione per l’assistenza dei malati terminali) e della Onlus Vida a Pititinga (che opera in favore dell’infanzia del Brasile). Sul palco Enrico Bertolino e la spumeggiante Katia Follesa, Giorgio Verduci e la sua mazza da baseball, il passionale argentino interprete de “El hombre de la rosa” Pablo Scarpelli, il Duo Idea e molti altri artisti di Zelig che, anche quest’anno, sono tornati a Treviso per regalare una serata tutta da ridere ai tantissimi trevigiani che hanno aderito all’iniziativa benefica ideata e promossa da Mauro Favretto di Plastigrafica. All’evento, realizzato grazie al supporto delle associazioni XI di Marca e 45° Parallelo presiedute da Marco Varisco e Raffaele Cesarano - ha preso parte anche Anna Mancini, Presidente dell’ADVAR che ha colto l’occasione per lanciare un importante appello alla

città: “Servono subito 400 mila euro per non fermare i lavori dell’hospice Casa dei Gelsi”. Per questo l’ADVAR ha lanciato di recente una nuova sfida, un nuovo progetto che si chiama “100% Insieme”. Si tratta di un’iniziativa che è molto più di una raccolta fondi per una realtà importante per moltissimi malati terminali e per le loro famiglie: è un impegno concreto verso un luogo che un po’ appartiene a tutti noi, che fa parte del nostro presente o ha incrociato la nostra strada attraverso la storia di uno dei nostri cari. Aderendo a questo progetto possiamo dare un contributo concreto affinchè l’hospice Casa dei Gelsi possa crescere e accogliere nuovi spazi - camere, sale, stanze di ritrovo – per andare incontro in modo sempre più efficiente e premuroso ai bisogni dei suoi ospiti. Come? Donando un mattone, con un contributo a partire da € 50, che potrà ospitare una dedica, un nome, un pensiero che diventa vita. Per informazioni e donazioni: www.donamattone.it

Stelle di domani Silvia L’associazione FIFTH, diretta da tro di Cen un Funes, con sede a Treviso, è ri zato Dan per nale Formazione Professio torio terri nel à realt te lifica e tra le più qua centro come Scuola di Danza, altresi è un ne ozio prom impegnato nella diffusione e ro Teat al ani giov i re di cultura, per avvicina a ienz sper un’e da , così e Nasc e alla Danza. ri, zato dan di ne azio form nella ale ventenn essionie dallo stretto contatto con il prof une di Com dal ato smo, il progetto patrocin a giolto rivo ANI” DOM DI Treviso “STELLE lo con ti, rgen eme nie pag Com e ti vani talen in ura Cult la e scopo di trasformare l’Arte . simo pros il o vers à strumento di solidariet unapp vari dei ato ricav del e Ecco che part e Mario tamenti in scena al Teatro Comunal si esibidove , del Monaco e al Teatro Eden ia del dem Acca dell’ ri ranno giovani danzato eFred da tta dire no, Mila di a Teatro La Scal da tto dire ana Tosc di tto Balle il e ieri ric Oliv M FOR Cristina Bozzolini, andranno a TEA ato ricav il ifico spec o CHILDREN Onlus. Nell eben a sarà za Dan di a egn di questa Rass Pediaogia atol oem Onc di rti repa dei ficio trica di Padova e Treviso. Per informazioni 0422 410011

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Da destra, Filippo Inzaghi, Daniele Molmenti, Piero Marchioni, presidente di Sporteventi e Filippo Galli.

Ca’ Del Poggio Rossonera per una notte San Pietro di Feletto (Tv), 10 febbraio 2013 – Là, nella terra del Prosecco che aspetta il ritorno del grande ciclismo, per un giorno è sventolata una bandiera rossonera, al Ristorante Relais Ca’ del Poggio in occasione dell’appuntamento di gala promosso da Sporteventi. C’erano tre grandi ex: Filippo Inzaghi, ora allenatore degli Allievi Nazionali del Milan, Filippo Galli, responsabile tecnico del settore giovanile rossonero, e Pierino Prati storico bomber di Milan e nazionale italiana, ora uomo immagine della società milanese e da oltre dieci anni supervisore dei Milan Junior Camp di Sporteventi. E una parte della dirigenza rossonera: il Direttore Coordinamento

Amministrativo Massimo Campioli, il responsabile del Progetto Milan Academy, Michele Ferraris, e il direttore del centro sportivo di Milanello, Antore Peloso, accompagnati da Fulvio Fiorin, storico tecnico del settore giovanile rossonero. Tra gli ospiti pure il professor Moreno Mancin, dell’Università Ca’ Foscari, e l’olimpionico Daniele Molmenti, oro a Londra nella canoa slalom K1, tifosissimo rossonero, che dice: “Mi hanno fatto la tessera del club prima di iscrivermi all’anagrafe”. Nell’occasione, sono anche stati esposti due abiti interamente realizzati con materiali di riciclo dalle studentesse dell’indirizzo Moda e Abbigliamento dell’Ipsia Pittoni di Conegliano

Il reparto di Pediatria dell’Ospedale di Treviso ha compiuto 100 anni. Un secolo celebrato alla Loggia dei Cavalieri con una mostra fotografica.

Il bambino ha bisogni assistenziali speciali, assolutamente diversi rispetto a quelli dei soggetti adulti. Quando entra in un ospedale ha diritto di essere curato da specialisti preparati ed in ambienti adeguati ai suoi bisogni di bimbo. La Pediatria di Treviso ha sempre puntato sulla realizzazione di un’ area pediatrica ospedaliera all’avanguardia dove i bambini, ma anche le famiglie, si potessero trovare a proprio agio. Cosi,

attraverso una settantina di scatti la fotografa veneta Anna Bussolotto racconta il secolo della Pediatria trevigiana: un lungo viaggio nella storia italiana dell’infanzia in ospedale, mostrando che l’istituzione ha saputo reinventarsi nel tempo modellandosi, oltre che su una quantità crescente di acquisizioni tecnicoscientifiche, su una visione del bambino in continua evoluzione. “E’ stata un’esperienza unica lavorare all’interno

nell’ambito di un progetto di sensibilizzazione ambientale lanciato da Savno. Dopo aver assaporato la cucina marinara del ristorante gestito dalla famiglia Stocco, gli ospiti si sono recati ad ammirare l’ormai celebre bicicletta che campeggia sul Muro di Ca’ del Poggio, illuminata da 1.300 metri di lampadine rosa, dandosi appuntamento per il 16 maggio, quando sulla famosa salita di San Pietro di Feletto (1,3 km con pendenza media del 15%) transiterà la dodicesima tappa del Giro d’Italia, la Longarone-Treviso, e, tra i vigneti di Ca’ del Poggio, sarà assegnato anche un Gran Premio della Montagna.

Cento anni dopo...

di questo reparto – racconta la fotografa – ci sono medici e volontari stupendi, e si respira una grande armonia tra i bambini. Ho cercato di far trasparire nelle foto la grande professionalità, la crescente innovazione tecnologica, ma soprattutto l’allegria e l’affetto per questi piccoli malati”. KATIA ROSSI

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L’ Ombra di Lucio

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gotha

Nasce dalla creatività e dalla sensibilità dell’artista trevigiano Mario Martinelli “L’Ombra di Lucio”, l’opera realizzata nella centralissima Piazza dei Celestini a Bologna per ricordare il grande Lucio Dalla scomparso il 1° marzo 2012.

Si tratta di un “monumento d’ombra”: un leggerissimo graffito plastico, capace di rinnovare la sua forma al mutare delle luci della città e secondo il punto di vista di ogni osservatore; un segno in grado di “abitare” lo spazio senza occuparlo; un anti-monumento che ognuno potrà vivere non come oggetto statico ed ingombrante, ma come personale “sensazione di presenza”. Grazie a quest’opera, svelata da Martinelli insieme a Gianni Morandi lo scorso 26 gennaio, Lucio Dalla si è idealmente affacciato ancora una volta al balcone della sua casa-studio, suonando il sax, circondato dal volo delle diomedee, i gabbiani delle amate isole Tremiti. La proposta di ricordare così Lucio Dalla è nata dalla collaborazione tra l’artista trevigiano Mario Martinelli e

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la curatrice bolognese Emanuela Agnoli ed ha incontrato l’adesione dei familiari di Dalla, in particolare dalla Signora Dea Melotti, che ha apprezzato questa interpretazione nuova e unica della personalità di Lucio, che ha sempre vissuto la vita e la musica proprio come una figura curiosa, leggera, spontanea, altruista, presente ma non incombente, disposta a donare la propria arte quando se ne presentasse l’occasione, pronta a perdersi nella gioia semplice di uno sguardo rivolto al mare o di una passeggiata nella sua città. Il “monumento d’ombra” è uno dei progetti che l’artista trevigiano ha realizzato per importanti istituzioni e musei internazionali, da Parigi a Toronto da Montreal a Tokyo ed Anversa. (www.mariomartinelli.it)

Zotti 50 anni di pittura CarLa città di Treviso dedica al Maestro una ) 2007 iso Trev 1933 ste melo Zotti (Trie bbe avre cui in anno nell’ a, logic anto mostra del compiuto ottant’anni. Nella Galleria sulla ciato affac iso, Liceo Artistico di Trev maggio piazzetta del Museo, dal 3 al 25 opere di ne sezio una sta espo à verr , 2013 olo picc di ri su carta: una trentina di lavo e ure “Fig a cart de gran formato insieme alla etto prog Il . cm.) x273 (151 putto” del 1986 Zotti, in è promosso dall’Archivio Carmelo iso, il Trev di collaborazione con il Comune Euro po grup il iso, Liceo Artistico di Trev . incia Prov della io ocin patr il mobil e con i di ann 50 ti. “Zot logo cata il e tra La mos d per pittura”, sono a cura di Brigitte Bran porta logo cata il i; Zott l’Archivio Carmelo ella Isab e on ang Mar Dino interventi di e veita nasc di tino tries ista, L’art do. Panfi maggio neto di adozione, scomparso nel lo di seco zo mez di più del 2007, ha lasciato a, cart e tela su re ope di us corp pittura, un gata varie sa, ples com di e e mol nte di inge ci nei narratività. Dagli echi espressionisti essucc al a, uant Cinq ritratti dei primi anni , atto Astr nell’ nto ame vers attra sivo breve , anta Zotti approda già agli esordi del Sess alla rica, Ame dopo il lungo viaggio in Sud se di finarrazione fitta di geometrie den negli gere giun per re, colo e gurativismo olisimb anni Settanta alla maturazione dei picam di forti marchio della sua poetica, del tra mos In o. atism ture di acceso crom di del successivo ventennio, fino agli esor le più tra tele di e zion sele una , mila Due ra, inope sua intime e enigmatiche della sosse re, figu tra esto centrate sul dialogo/g hivio L’Arc vita. la tutta di lia avig sione e mer Gruppo Carmelo Zotti in concorso con il pubblila 2012 Euromobil ha concluso nel ra di ope dell’ erale Gen cazione del Catalogo . Skirà da i edit mi volu due in i Carmelo Zott Per informazioni: www.carmelozotti.it


Christof Innerhofer & Ideeuropee Christof Innerhofer, l’uomo del momento dello sci azzurro, “parla trevigiano”. Nel senso che da due anni ha affidato la sua immagine alla società trevigiana di comunicazione Ideeuropee, di PierGiorgio Paladin e Andrea Vidotti, realtà con grande esperienza nello sport e nello sci in particolare, avendo curato in passato l’immagine di Alberto Tomba e di Giorgio Rocca. Il campione

altoatesino di Gais, il trionfatore dei Mondiali di Garmisch 2011 dove aveva vinto una medaglia d’oro, una d’argento, una di bronzo, vincitore di 5 gare in Coppa del Mondo, 2 quest’anno a Beaver Creek e a Wengen, non di rado capita nella Marca. Il nuovo uomo simbolo dello sci italiano, 28 anni, gareggia per le Fiamme Gialle, è fidanzato con Martina Hofer giornalista di Chiusa (Bol-

zano). Di lui Andrae Vidotti dice: “E’ un campione vero, un talento puro, dalla classe cristallina, ma prima di tutto è un grande uomo e un ottimo professionista. Corretto, trasparente, disponibile, simpatico. Ama tantissimo sciare, si diverte a farlo, è appassionato di economia, e piace molto ai media e ai tifosi.”

Domenica 10 febbraio, a Conegliano, ha preso il via l’originale rassegna di corsa su strada promossa da Maratona di Treviso. Sette appuntamenti tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia: più si corre, più si vince.

Al via Triveneto run

Trivenetorun è un originale circuito di corse su strada promosso, per la terza stagione, da Maratona di Treviso. L’edizione inaugurale della Ventuno del Cima (www.atleticasilca.it) è stata anche la prima tappa di una rassegna che nel 2013 si svilupperà su sette prove, abbracciando idealmente, nel segno della corsa, due regioni (Veneto e Friuli-Venezia Giulia) e quattro province (Treviso, Trieste, Udine e Vicenza). L’attesissima mezza maratona di Conegliano si è snodata tra le bellezze paesaggistiche e archi-

tettoniche della città del Cima, con una madrina d’eccezione: la cantante e atleta paralimpica (bronzo a Londra nei 1500 metri nella categoria non vedenti) Annalisa Minetti. Le altre prove? La 18^ Maratonina di Trieste, che il 5 maggio chiuderà la prima parte della stagione di Trivenetorun. Poi, da settembre, altre quattro gare. Il 1° settembre appuntamento a Bassano del Grappa per l’8^ Mezza del Brenta. Poi toccherà alla 14^ Maratonina Città di Udine, il 22 settembre, alla 6^ Maratonina di San Martino,il 10 novembre a

Paese di Treviso. e alla 4^ Prosecco Run, che il 1° dicembre, a Vidor, anch’essa sulla classica distanza della mezza maratona (21,097 km), costituirà la prova finale della rassegna. Aperta agli atleti del settore assoluto, agli amatori e ai master, l’edizione 2013 di Trivenetorun premierà i podisti che parteciperanno a tutte e sette le gare del circuito, mettendo assieme un bottino di 168 chilometri. Ma le classifiche finali riguarderanno anche chi si fermerà a 126 e a 105 chilometri di percorrenza stagione.

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Venezia

Rudolf Stingel

art

gotha

Dal 7 aprile al 31 dicembre Palazzo Grassi François Pinault Foundation presenta per la prima volta un’ esposizione personale.

Curata dall’artista stesso, con il coordinamento di Elena Geuna, la mostra si svilupperà su tutta la superficie espositiva del palazzo, coinvolgendo atrio, primo e secondo piano. Sarà la prima volta che l’intero spazio del museo viene dedicato a un unico artista. Rudolf Stingel, nato nel 1956, vive e lavora tra New York e Merano, sua città natale. La sua opera è stata al centro di mostre personali in molte istituzioni internazionali, tra cui la Secession a Vienna (2012), la Neue Nationalgalerie a Berlino (2010), il Museum of Contemporary Art a Chicago, il Whitney Museum of American Art a New York (2007), il Museum für moderne Kunst di Francoforte (2004) e il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento (2001). Ha inoltre partecipato alla Biennale di Venezia nel 1993 e 2003. L’artista è anche stato presente nelle esposizioni “Where Are We Going?” (2006), “Sequence 1” (2007), “Mapping the Studio” (2009-10) e “Il mondo vi appartiene” (2011) a Palazzo Grassi. Il progetto si iscrive nel programma di monografie di grandi artisti contemporanei, inaugurato nell’aprile 2012 con Urs Fischer (“Madame Fisscher”), e presentato in alternanza e complementarietà alle esposizioni tematiche della collezione François Pinault Foundation. La mostra “Rudolf Stingel” rimarrà aperta a Palazzo Grassi fino al 31 dicembre 2013, nel corso di tutta la 55a Biennale di arte contemporanea, in occasione della quale sarà inaugurata, a partire dal 30 maggio 2013, una nuova esposizione anche a Punta della Dogana.

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La domenica letterariamente

Un’ iniziativa culturale realizzata da SpazioEventi con Ca’ Gottardi. ineUno sguardo speciale su una Venezia dai no gior i ogn ta vissu , vera dita, quella a turisti e anch e scer cono far da i, zian vene rouge e visitatori di passaggio: questo il fil va nuo la nte”, iame erar de “La Domenica Lett il o pres ha che rali cultu ntri rassegna di inco rsi lude conc per e mbr dice 16 a enic via dom o alla domenica 21 aprile e che dà avvi ioSpaz con ardi Gott collaborazione di Ca’ ra cultu la per te” eran “itin io Eventi, lo spaz ue inCinq tta. Tole eria Libr della ezia a Ven nalicontri dove si alternano scrittori, gior è la re nato omi den une sti, attori, il cui com asfum rse dive sue le tutte in città lagunare entato pres stato è ntro inco o prim Nel . ture di una “Veneziani per scelta”, terzo volume o il Dop mo. Falo rina trilogia curata da Cate i” zian vene i no c’era o and “Qu successo di blicapub sta que i”, zian vene vi nuo “I e de trice zione contiene le interviste della cura va Nuo della ta nalis gior e di Manuela Pivato, culdella do mon del gi onag Venezia a pers come tura, della moda e dello spettacolo ez, and Fern rera Irene Bignardi, Jennifer Cab Di rea And ke, Clar ces Pierre Cardin, Fran otti, Greg rio Vitto io, Fior gia Robilant, Gior nardi, Geoffrey Humphries, Danilo Mai mon Salo olo, Moulaye Niang, Ottavia Picc e, ator Salv on Gast ini, Resnik, Cesare Rim uTho el Mich da, Stra Gino ck, Philippe Star marzo louze. Gli altri incontri: Domenica 24 aglie batt sue le e ore 11.30 - La Serenissima e zato Peliz anni Giov e o - Con Federico Mor di ini giard I 0 11.3 ore le apri 21 Domenica Grazia Venezia: la nuova guida - Con Maria Dammicco e Lisa Marra. ROBERTA PICCIN


Palazzetto Pisani, un romantico preludio alla fiabesca cornice di Venezia, apre i propri saloni e si presenta come splendida location per eventi da sogno e soggiorni romantici.

Protagonista in Laguna Venezia è mutevole: teatrale, pudica e segreta, ma anche dilettevole. Di giorno è chiassosa e colorata, la sera è teatrale, irresistibile, avvolta dal buio soffuso dei canali e dai suoi palazzi da sogno. Proprio in una di queste storiche dimore sorge il Palazzetto Pisani, un nido privato ma allo stesso tempo esclusivo con un servizio 5 stelle L, amato dal jet set internazionale, per l’ospite che non ama mostrarsi. Un luogo affascinante, affacciato sul Canal Grande, da quasi due anni trasformato in boutique hotel e location per eventi da Nicolò Bortolato e Gianni Battistella. La scelta spazia tra numerosi saloni aperti al pubblico, a seconda delle esigenze. Si presta come luogo di presentazione di prodotto, show room, cene private e aziendali, e molto altro. Essere “Signori a Palazzo” per un giorno è possibile. Gli spazi a disposizione sono tanti e diversi, sale e saloni

offrono un’atmosfera armoniosa contornata da mobili di classe e unici, splendide tele ed icone antiche. “Quotidianamente organizziamo pranzi o cene sia di carattere privato che aziendale o culturale, ricevimenti, matrimoni, incontri di lavoro, degustazioni, cene di gala, serate a tema, presentazioni letterarie e quant’altro – raccontano i due giovani titolari – è la location ideale per chi è alla ricerca di un luogo non inflazionato, tranquillo, inedito, una cornice affascinante e romantica per rendere assolutamente indimenticabile ogni momento. Negli eventi prestiamo attenzione ad ogni singolo dettaglio, dall’accoglienza e sistemazione degli ospiti, al catering e all’accompagnamento musicale. Ascoltiamo ogni esigenza, fornendo un servizio completo e assolutamente personalizzato”. KATIA ROSSI

Palazzetto Pisani offre splendide cornici, dalle incredibili terrazze sul Canal Grande alle varie sale arredate in stile veneziano. Uno spazio assolutamente inaspettato in cui, socchiudendo gli occhi, non è difficile immaginare di essere nel favoloso palazzo del Doge Alvise Pisani. Uno scenario fiabesco per trascorrere una serata a due, oppure con clienti o amici, fino ad un massimo di cento persone, protagonisti in un luogo magico, a pochi minuti da Piazza San Marco. Palazzetto Pisani propone suite, ideali per un soggiorno all’insegna dello stile veneziano e dotate di tutte le comodità.

PALAZZETTO PISANI San Marco 2814 - VENEZIA T.+39 041 5232550 info@palazzettopisani.com www.palazzettopisani.com

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cORTINA Terza edizione della

Coppa di Sci dell’UCI Woolrich per Il Giardino di Margherita 28 dicembre. Successo anche quest’anno per l’ultima edizione del Woolrich Skiing Contest, organizzato sulle nevi di Mietres, aperto a tutte le specialità “on the snow”, e festeggiato la sera nel WP Store in centro città.

Organizzatore Stefano Dondi dall’Orologio, grazie alla collaborazione con Alvise Alverà, presidente dello Sci Club 18, anche l’edizione 2013 della Coppa di Sci UCI ( proposta anche su iniziativa di Roberto Giustiniani), è stata un successo sportivo e mondano. Appuntamento al Posta, il venerdì pomeriggio, per il cocktail di benvenuto: abbigliamento casual, tendente al tirolese, ma di ottimo livello, come c’era d’aspettarselo, visto la crème de la crème presente. Da notare, quest’anno, una nutrita presenza di giovani: ragazze molto belle, allegre, disinvolte e giovanotti a loro agio nei saloni dell’Hotel Posta. La mattina del sabato,

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i partecipanti alla gara (molti classe tra il 1945 e il 1960), indossati i numeri di partenza, si sono lanciati dalla pista del Faloria, riservata per l’occasione. 86, gli arditi maschi; 20, le coraggiose femmine. Primo arrivato, in assoluto: Francesco Miari Fulcis dell’Unione di Firenze; tra le signore, prima Silvia Carraro dello Sci 18. La sera del sabato, ricevimento allo Sci 18: ottimo cibo, eleganza, premiazioni, applausi. Il circolo Clubino di Milano è arrivato primo, seguito dallo Sci 18 e dagli Scacchi di Roma. Il circolo Pedrocchi di Padova si è piazzato ad un onorevole 7° posto. INES THOMAS

izionali Oltre ai partecipanti con gli sci trad nati assio ai piedi, hanno partecipato app e bob ino, slitt rd, di telemark, snowboa tutti e iato tracc so stes sullo i snowbike. Tutt porare con la stessa finalità: divertirsi, assa sorni, Levo all’arrivo i cotechini offerti da i poi e ella, Can ni seggiando un fresco Belli più cosa la Ma i. cald fen deliziosi mini krap biglietti importante è stata la vendita dei ben ato, ricav della lotteria Woolrich il cui o di rdin “Gia al luto 4.700 euro, è stato devo ipad un e zzar reali r pote Margherita”, per cura in bini bam i per hi gioc za stan glione Pediapresso il reparto di Oncoematologia oli picc i re ntra inco trica di Padova, dove far oli picc loro i e lli frate loro i pazienti con arli visit ti men altri ono poss non che amici, nei reparti dell’ospedale. ROBERTA PICCIN


Una montagna di libri

Francesco Chiamulera, Paolo Mieli e Vera Slepoj Francesco, un bilancio della manifestazione Una Montagna di Libri di questo inverno? E’ stato un inverno ricco di incontri e di pagine sfogliate all’ombra delle Tofane. Per trovare qualche risposta, qualche idea, e molte emozioni. Nel nostro salotto nel cuore di Cortina si incontrano più di trenta autori, da Sant’Ambrogio a Pasqua. Paolo Giordano, Mogol, Paolo Mieli, Giovanni Montanaro, Marcello Fois, Valerio Massimo Manfredi, Gian Antonio Stella, Rosa Matteucci, e tanti altri... Con un pubblico molto numeroso, che ha superato le cinquemila unità per venticinque eventi totali. Cosa significa per la città di Cortina avere degli ospiti d’eccezione in campo culturale ma anche mondano? Cortina vive da sempre un ruolo fertile, propellente, in campo culturale. La Regina delle Dolomiti è un ritrovo di mondi transnazionali che da oltre cent’anni la scelgono come punto di incontro e di contemplazione della bellezza. Noi cerchiamo di aggiungere un tassello a una storia di grande rilievo. La mondanità ha un senso se è intelligente, se ha qualcosa da dire e da raccontare. In generale vedo che la comunità cortinese, di cui faccio parte, vive con grande interesse e coin-

Gianantonio Stella

Francesco Chiamulera, Deus ex machina degli incontri “Una Montagna di Libri” , di cui sono Presidenti onorari Vera Slepoj e Alberto Sinigaglia, racconta questo salotto letterario della Conca Ampezzana.

volgimento Una Montagna di Libri, insieme alle istituzioni locali che ci aiutano e ci sostengono. Come vive Cortina questo momento difficile che il nostro Bel Paese sta attraversando? Siamo consapevoli che è un momento di sofferenza economica per l’Italia e l’Occidente, e quindi anche le iniziative come la nostra devono cercare una nuova dimensione, più etica, più sobria e attenta. Perfino i grandi potenti del mondo cercano sempre più l’anonimato e la discrezione rispetto all’esibizione e al chiasso, come dice bene Attali. La Montagna ritrova in parte se stessa, la propria voce, si lascia dietro i “lunghi anni Ottanta” molto cafonal e poco significativi. Non a caso abbiamo scelto di chiudere la manifestazione con l’intervento di un intellettuale del calibro di Luciano Canfora, con la sua indignazione verso un certo mondo speculativo che sta aggredendo l’Europa e l’Italia. Quale idea porta avanti Una Montagna di Libri? Una Montagna di Libri porta avanti molte idee, spesso differenti e a volte persino contrastanti. Non siamo settari, ci piace la diversità e anche un po’ di sorpresa. Questa manifestazione è nata

nel 2009 da un’amicizia con Vera Slepoj. Non abbiamo una tesi da dimostrare, non siamo una lobby. Cerchiamo di raggiungere un pubblico eterogeneo a cui piace ritrovare tra le Dolomiti il meglio della cultura italiana e internazionale contemporanea. Come selezionate i personaggi da incontrare nel vostro salotto letterario? La maggior parte delle volte veniamo contattati da autori e case editrici che ci fanno delle proposte, generalmente con alcuni mesi di anticipo. Spesso si tratta di proposte valide, che accogliamo volentieri. Oltre a questo aspetto, siamo noi a formulare molti inviti, sia sulla base di un criterio di qualità che di apprezzamento del pubblico. Ma non è mai la mera logica dei numeri, della quantità, a guidarci. Così si diventa trash. E si finisce col dare un cattivo servizio. Ci piace stabilire un rapporto personale, quasi affettuoso, con gli autori. Far conoscere loro la bellezza di Cortina, la ricchezza di un territorio. Ricreare l’atmosfera intima e un po’ complice che portò a Cortina i grandi. Da Hemingway a Parise, da Buzzati a Piero Chiara. ROBERTA PICCIN

Francesco Chiamulera, Antonella Boralevi e Matteo Marzotto

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flash sport

Maratona di Treviso 10a edizione Boudalia e Wangoi dominano. Trionfa anche Zanardi. L’ex sciatrice Gabriella Paruzzi debutta in 3h23’03”. Quasi 2.800 classificati.

Tre partenze (a Vidor, Vittorio Veneto e Ponte di Piave) e circa 4000 atleti partecipanti alla maratona più originale dell’anno. Trentatré le nazioni rappresentate al via: dal Brasile agli Stati Uniti, dal Canada all’Argentina, al Sud Africa. Ben 2.253 le adesioni venete, con la provincia di Treviso a recitare la parte del leone. Curiosità: 1. Trevigiano il “nonno” della maratona: l’ottantatreenne Amilcare Repaci. Mentre arriva dal Trentino la donna meno giovane, la settantenne Fiorenza Simion. Dodici atleti hanno corso la maratona nel giorno del loro compleanno: Luca Corazzin (TV, 39 anni), Tuomo Sibakov (FIN, 46 anni), Andrea Arcamone (SI, 48 anni), Giuseppe Fasuolo (UD, 64 anni), Maurizio Galli (CR, 55 anni), Alberto

Varago (TV, 42 anni), Mario Volpato (TV, 54 anni), Dimitri Stefani (TN, 43 anni), Massimo Dall’Acqua (TV, 44 anni), Ivano Pinarel (TV, 58 anni), Paola Sottana (TV, 54 anni), Cecilia Di Benedetto (PE, 37 anni). 2. Maratona, sì grazie. Ma con un occhio di riguardo per l’ambiente. Da cinque stagioni, la maratona della Marca è impegnata in un progetto di tutela ambientale incentrato sul principio che il gesto sportivo dev’essere abbinato a comportamenti rispettosi di ciò che ci circonda. 3. A suonare per i maratoneti Il maestro Paolo Zanarella, il pianista “fuori posto” con il suo pianoforte a mezza coda il tratto finale della Treviso Marathon.

Hafro Hockey per la Città della Speranza La squadra di Serie A dell’Hafro Cortina Hockey si è recata in visita all’Ospedale di Padova nella sede realizzata dalla Fondazione Città della Speranza, il centro di oncoematologia pediatrica. Grazie alla raccolta di beneficenza di cui si sono fatti promotori i giocatori stessi, nelle partite casalinghe disputate dall’Hafro Cortina durante le vacanze di Natale, gli atleti hanno raccolto 3.000 euro, che sono stati consegnati personalmente

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insieme a molti gadget della squadra ai piccoli malati ospitati nella struttura ospedaliera. Per tutti è stato un momento di riflessione: «Quelli che abbiamo vissuto sono stati momenti molto toccanti», hanno commentato i giocatori. «Vo-

gliamo fare un ringraziamento a tutti coloro che hanno acquistato i biglietti della raccolta di beneficenza. Siamo tornati a casa con la gioia di aver visto questi bambini contenti, che insieme a noi hanno detto “Forza Cortina!». ROBERTA PICCIN


Passione sotto zero Cosa spinge a cimentarsi nella gare di regolarità invernali per auto storiche, sotto zero, di giorno e di notte, dotati di freni a bacchetta e spifferi ovunque? Una grandissima passione, parola della coppia Luigino Gennaro, padovano, dirigente tecnico del Comune di Padova, e il vicentino Giancarlo Giacomello. Entrambi appassionati di queste competizioni, si sono conosciuti nell’inverno 2011, alla Winter Marathon, e sono diventati un team vincente. Hanno deciso di disputare assieme la targa Fiorio, giunti

11 esimi assoluti, ad ottobre dello stesso anno, con la Jaguar SS100 del 1938. Di li ne è seguita la Millemiglia, e lo scorso inverno dapprima la Winter Marathon a Campiglio, a gennaio, qualificatisi 11esimi assoluti, dopo aver attraversato ben 11 passi. E terzi assoluti alla Winter Race a Cortina, a febbraio, una 2 giorni di gara di 450 km su 2 tappe. Li aspetta ora la prossima Millemiglia, dove debutteranno con una Bugatti T37 del 1926.

8° Trofeo Il Sogno di Stefano

Come ormai è noto ai più, Il Sogno di Stefano è un’ Associazione senza scopo di lucro che aiuta i bambini malati di rene e le loro famiglie a gestire tutte le difficoltà legata alle lunghe degenze in ospedale, alle cure impegnative e a volte psicologicamente molto pesanti a cui devono sottoporsi questi piccoli. Quest’anno Cortina ha accolto con una splendida giornata di sole i 100 concorrenti che si sono cimentati tra le porte del gigante

tracciato dalla Scuola Azzurra di Cortina, da sempre sostenitrice di questa manifestazione. Tra la gara di sci e la cena organizzata la sera, sempre a scopo benefico, presso la malga Brite de Larieto, sono stati raccolti 4000 euro devoluti alla Casa di accoglienza di Bologna, dove vengono ospitate le famiglie dei bambini ricoverati per lunghi periodi in Nefrologia Pediatrica. Alla premiazione della gara erano presenti oltre a Giovanni da

Schio, Presidente dell’Associazione, il dott. Gianni Montini, Presidente del comitato scientifico e Direttore del Reparto di Nefrologia Pediatrica all’Ospedale Sant’ Orsola di Bologna, la Vicepresidente Giovannella Ferri Zaja, Marisa Coccato, mamma di Stefano e consigliera. Un ringraziamento particolare va a Marco Bortoli, agente INA Assitalia per Venezia Mestre da 8 anni sponsor della manifestazione e Foto Zoom di Cortina. FRANCESCA DOLCETTA

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Carnival party

e c i n Ve

Come ogni anno Venezia strega il grande pubblico con feste tra le più spettacolari al mondo.

PH Michele Crosera

Solo per il periodo di carnevale, Venezia si trasforma completamente mutando la sua anima da sofisticata città d’arte a coloratissimo centro di divertimento, ricco di feste e danze notturne tra le più esclusive al mondo. Ne è un esempio il Ballo del Doge, galà di carnevale tra i più conosciuti a livello internazionale, che per questa ventesima edizione ha dedicato un’intera notte all’Amore. Sullo sfondo del settecentesco Palazzo Pisani Moretta l’ideatrice del ballo Antonia Sautter ha accolto i suoi cinquecento ospiti con tanti cuori in diverse forme e colori, imponenti composizioni floreali ed elaborati allestimenti. Dopo una cena di altissimo livello, servita su preziosi tavoli dove anche il menu parlava d’amore, cantanti, musicisti, farfalle giganti, tableaux vivantes e performers di fama internazionale si sono alternati durante tutta questa notte da sogno. Tra gli ospiti Zucchero, Eva Cavalli, Marta

Luxuria con Laura e Lavinia Biagiotti Fabio Testi e compagn Cristiano Chiarot e Barbara Valmarana, a

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iotto, ente della Provincia Zaccar Il Prefetto Cuttaia, il Presid ncellieri e il Presidente Consiglio il Ministro Ca ato Regionale Clodovaldo Ruff


san PH Maurizio Torre

Marzotto, Goga Ashkenazi ricca ereditiera famosa per essere stata fidanzata con Lapo Elkann, esponenti della famiglia reale saudita e del mondo della finanza internazionale. Elena Callegari amici

Parterre d’eccezione anche al Gran Teatro la Fenice dove durante la serata della Cavalchina è stata premiata la stilista Laura Biagiotti, da sempre profondamente legata a Venezia e al suo teatro. Un sabato grasso speciale che ha visto la modella mestrina Sofia Valleri come madrina della carnevalesca serata con al centro un’opera lirica, La Bohème di Giacomo Puccini, inno alla giovinezza e alla fantasia. Grande creatività anche all’interno delle sale del Hotel Bauer dove una maestosa gabbia trasportava gli spettatori nel magico mondo del circo. Giocolieri, illusionisti e cabarettisti hanno “domato” i tanti ospiti tramutati per l’occasione in animali selvaggi o romanzeschi clown. Anche l’elegante Palazzo Ca’ Vendramin Calergi, sede del Casinò, si è agghindato per il carnevale con tanto di cappello: Chapeau 2.0 è stato, infatti, il tema della serata ricco di signore piumate e cilindri animalier. Infine il magico mondo di Hollywood ha ispirato la festa alla Palazzina Grassi dove duecento selezionati ospiti hanno ballato fino a notte fonda tra le atmosfere colorate di questo magico carnevale veneziano. KATIA ROSSI

Roberta e Benedetta Grigolin

Linda Mariotti, Em Simona Veronesi e Giacomanuele Garosci, o Alberotanza

o, Nicola Zucchi Adolfo De Cecc o Alberotanza om ac e Gi

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Giada Mastrotto

VICENZA - Ha scelto il Caffè Garibaldi, difronte alla Basilica Palladiana nel cuore di Vicenza, per la sua festa privata di compleanno con centinaia di amici. Giada Mastrotto, splendida ed elegantissima, ha fatto da impeccabile padrona di casa, ha ballato sui tavoli, e tutti assieme hanno brindato con scoppio di stelle filanti e coriandoli al taglio della torta di panna a tre piani!

Cesare e Sara Linetti

L’incontro Party

TREVISO - Lo storico ristorante L’incontro è tornato, per una sera, alle sue origini di locale notturno. A trasformare lo spazio in una dance floor anni ’90 è stata l’impresario musicale mestrino Jennifer Sanavio insieme all’amico veneziano Cesare Linetti, che hanno richiamato tanti amici per un party all’insegna della buona musica e del divertimento. Dopo la cena sono stati tolti i tavoli e si è ricreata la storica pista da ballo del locale, la consolle del dj Massimo Armani e gli stravaganti e fluorescenti gadget, per i cento partecipanti, hanno creat un’atmosfera divertente ed elettrizzante! KATIA ROSSI

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Sergio Iatella, Olimpia Pos Michela Cardinale e Arm sati ando Licastro

cagnella Katia Rossi, Cristiano Pac e Marta Basso

Andrea Camurri, Jennifer Sanavio, Francesco Fantin Luca Crestani, Daniele Sancricca e Fabio Filippi

PH Alberto Bacchin

Brindisi a Giada!


Happy Birthday sui Colli

PADOVA - Festa di compleanno nella villa sui Colli Euganei per festeggiare Pino Molinari. A febbraio, con i più intimi, circa una cinquantina, accolti con il calore e l’affetto di sempre da Pino e dalla moglie Benedetta. Tra i presenti gli “immancabili” amici storici Fabio Trentin, arrivato da Milano, Marco Bellini e Gianfranco Varano. E dopo brindisi taglio della torta, via libera alla musica, del dj e della band Heart Beat. Unici assenti: i suoi due piccoli “amori”, i figli Pietro e Rocco, già a letto.

Pino Molinari, Marco Bellini, Fabio Trentin e Gianfranco Varano

Pino Molinari, Gianni di Marzio e Mar cello Semisa

Drusciè Ice Party

CORTINA - Grande successo per la festa organizzata dallo sci Club Drusciè allo stadio Olimpico del Ghiaccio nei giorni del Carnevale cortinese. I soci hanno riservato in esclusiva tutto il palaghiaccio organizzando giochi in pista e offrendo una merenda speciale preparata dalle mamme dei piccoli atleti per tutti i loro amici. Partner della festa Trudi giocattoli che oltre ad aver offerto un peluche a tutti i bimbi ha messo in palio come primo premio della lotteria finale un mega Trudi. ROBERTA PICCIN

Giulia Costacurta, Giuseppe Richichi, Silvia Pagnan e Carlo Breda

Aramini Party

VERONA - Sempre un’atmosfera easy e festosa all’annuale party aziendale in zona industriale per festeggiare la chiusura di un anno difficile, ma con l’ottimismo di sempre che Marco Aramini, titolare dell’agenzia Aramini, rappresentante Siemens settore apparecchiature elettriche e automazione, riesce a trasmettere con la sua vitalità e il suo contagioso sorriso. Salami, mortadelle, prosciutti e formaggi e poi fiumi di bollicine per un 2013 in allegria, carico di speranza e positività! ROBERTA PICCIN

Pino Molinari e la moglie Benedetta

Santa Lucia a Palazzo

VERONA - Magica atmosfera nei salotti di Palazzo della Ragione, la nuova location nel cuore di Verona dove realizzare feste o ene aziendali private, gestita dall’ istrionico “re del catering” Luca Dall’Omo. L’appuntamento creato da Cecilia Zanasi, con tanto di nevicata alle finestre su Piazza Dante, è stato allietato da un trio jazz. Cecilia, splendida padrona di casa per l’occasione, ha ricevuto gli amici veronesi, vicentini e padovani con la consueta raffinatezza e affabilità. Un happening che da anni Cecilia organizza sapientemente ogni 13 dicembre, nella notte di Santa Lucia, che in questa città è tanto attesa non solo dai bimbi ma anche da tutti i suoi numerosi amici! ROBERTA PICCIN

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Friendship & partnership CORTINA - Lo staff di Time to Lose (www.time-to-lose.it) dal 2007 si occupa con grande successo dell’organizzazione di eventi, party e tutto ciò che è divertimento. Partendo da Treviso, estendendosi nella nostra regione. Quest’anno il team di lavoro cappeggiato da Carlo del Zotti e Aldo del Luca è stato in prima linea in uno degli eventi più glamour che hanno illuminato la conca ampezzana nel corso della stagione invernale: stiamo parlando del Cortina Winter Polo Audi Gold Cup 2013. Il grande party inaugurale del torneo 2013 si è svolto sabato 16 febbraio al Toulà Polo Restaurant allestito in località Fiames. Una serata esclusiva organizzata da Martina e Nicola Filippini de El Toulà Catering, Erica ed Alvize Zuliani, in collaborazione con lo Staff di Time To Lose. E sabato 23 febbraio, dopo le gare finali, l’appuntamento ippico si è concluso in serata con l’immancabile Audi Closing Gala Dinner, tra ospiti VIP, il concerto dei “Ridillo“, le luculliane isole del gusto allestite dal El Toulà Catering, e infine con una straordinaria serata “dance” mentre all’esterno le più performanti vetture “Audi” danzavano sul campo gara e una suggestiva nevicata imbiancava il Cadore.

Un caffè da Chantecler CORTINA - Raffinata degustazione di caffè offerto dall’Antica Tostatura Triestina ammirando i gioielli della maison caprese in Corso Italia a Cortina. Molti vip hanno risposto all’esclusivo invito e hanno partecipato all’evento, blindato dai tradizionali sacchi contenenti il caffè in chicchi che arredavano lo spazio esterno della boutique. Solo chi ha potuto oltrepassare lo sbarramento ha potuto ammirare le meravigliose creazioni Chantecler esposte per l’occasione all’interno. ROBERTA PICCIN

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sorriso


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