Gotha Novembre 2011

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PERIODICO REG. TRIB. DI PADOVA - ANNO 10 N. 05 - NOVEMBRE 2011 - DISTR. GRATUITA

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Editoriale

Autunno 2011

Gotha ha il piacere di presentarvi una panoramica selezionata di eventi di una regione che non si ferma. Tra arte, moda, creatività, business, sport, ecco alcune splendide realtà venete che hanno debuttato in questa stagione. Il Veneto si conferma una regione operosa, ricca di buona volontà, di grande dignità. Esattamente come un anno fa, quando fu travolta dalla furia delle acque e dimostrò come, nonostante le avversità, sappia rimboccarsi le maniche anche con il dolore nel cuore, e ha sempre molto da fare e da insegnare. Il Veneto che noi vogliamo descrivere è sempre effervescente e dinamico. Quindi, come tributo a Francesco Zonin, che in questo numero si racconta ai nostri lettori, auguriamo a tutti “In alto i calici!” ALESSANDRA CICOGNA E LA REDAZIONE

Gotha Focus Gotha Padova Gotha Vicenza Gotha Treviso Gotha Verona Gotha Venezia Sportivissimo Quis Quis Party

8 18 30 36 42 48 50 52 54

Anno 10 Numero 05 NOVEMBRE 2011 Redazione Via Umberto I, 46 Int. 6 35122 Padova tel. 049 8722979 cell. 333 7361777 info@gotha.veneto.it www.gotha.veneto.it

Direttore Responsabile

Segreteria organizzativa:

Alessandra Cicogna

Orianna Damiani

Art Director

Marketing

Monica Jacopetti

PADOVA Elena Bonafede Umberta Pergami

Hanno collaborato a questo numero Ines Thomas, Silvia Carraro, Francesca Dolcetta, Katia Rossi, Alessia Severin, Roberta Piccin, Valentina Fabris, Simona Pahontu Tipografia Chinchio Industria Grafica spa Via Pacinotti, 10/12 - 35030 Rubano (PD)

Registrato al Tribunale di Padova n. 2002

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Editore

Servizi fotografici Michela Gobbi

Ci.Co. Srl di A. Cicogna, S. Carraro, F. Dolcetta, K. Rossi.

Le foto pubblicate sono protette da copyright e non possono essere utilizzate.

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art

Il Simbolismo in Italia

IL SIMBOLISMO IN ITALIA PALAZZO ZABARELLA 1 ottobre 2011- 12 febbraio 2012 Padova

Il tema e l’ambito sono ben noti: a cavallo tra Otto e Novecento, l’inconscio irrompe nell’arte e nulla sarà più come prima. È la scoperta di un mondo “altro”, affascinante, intrigante, di una nuova lente che vira la percezione di ogni realtà, si tratti di un paesaggio fisico e di un moto dell’anima. È la storia di un movimento che si estende velocemente su scala europea ma che qui viene compitamente – ed è la prima volta – indagato nella sua fondamentale vicenda italiana. Non senza proporre confronti oltre confine e in particolare con l’ambito austriaco del Simbolismo: valgano tra tutti la Giuditta – Salomè, di Gustav Klimt o Il Peccato, celebre capolavoro di Franz von Stuck: due opere che valgono da sole la visita alla mostra. Ma se i raffronti internazionali sono di assoluta qualità, ciò che di italiano offrono le otto sezioni di questa mostra, non è certo da meno. Sono opere che, nel loro insieme, ricostruiscono quel dibattito sulla missione dell’arte che infuocò quegli anni di decisive mutazioni sociali. Opere che evocano ciò che aleggiava negli ambienti letterari e filosofici di Gabriele D’Annunzio o di Angelo Conti o nei cenacoli musicali devoti a Wagner, mentre le Esposizioni portavano in Italia i fermenti dei movimenti europei. Il mistero della vita è il soggetto della successiva sezione. Qui troviamo la rappresentazione di azioni quotidiane: la processione, le gioie materne, il viatico, la partenza mattutina. Emblemi di quell’ “artista veggente” che aveva il compito, secondo le teorie simboliste, di decifrare il mondo dei fenomeni e di cogliere le affinità latenti e misteriose esistenti tra l’uomo e la realtà circostante. È nella sezione dedicata al ‘bianco e nero’, cioè alla nutrita produzione grafica degli anni fra Otto e Novecento, che meglio si comprende il dialogo degli italiani con la cultura figurativa mitteleuropea, impegnata ad indagare i più riposti sentimenti dell’uomo, i suoi fantasmi interiori. Il percorso della mostra si conclude nella ‘Sala del Sogno’, che alla Biennale di Venezia del 1907 aveva consacrato le istanze e le realizzazioni della generazione simbolista creando una vera e propria scenografia affidata all’ingegno decorativo di Galileo Chini e agli artisti che, con la loro militanza, avevano contribuito ad alimentare le poetiche del ‘piacere’ e dell’inquietudine, della bellezza e del mito, della spiritualità e degli stati d’animo, sostenendole con tenacia fino alle soglie della rivoluzione futurista cui introducono due capolavori ancora simbolisti di Umberto Boccioni come Il sogno (Paolo e Francesca) e La madre che cuce.

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interview

La famiglia Zara, da sinistra Giovanni, MariaGrazia Marzola, Enrico, Albano Sandro e Francesca

I giocatori del Petrarca Rugby Roberto Bertetti, Nicola Bezzati, Nicola Gatto con Max della Folperia

Samantha Zoppas, Massimo Benetton con Enrico e Alessandra Zara

Gli Heart Beat

PH Michela Gobbi

WP Store conquista Padova

Super festa di inaugurazione. Tra gli ospiti Beppe Grillo.

Continua a livello nazionale la strategia di sviluppo del Retail di WP Lavori in Corso: un prestigioso spazio in pieno centro storico a Padova, in cui WP realizza un innovativo concept store, aperto lo scorso 23 settembre e inaugurato con centinaia di ospiti lo scorso 14 ottobre. Una serata studiata nei dettagli: cocktail dai sapori veneti, con spritz, polenta, sopressa e pasta e fagioli, i mitici folpi di Massimo e Barbara, i “folpisti” con carretto in piazza della Frutta, e musica dal vivo degli Heart Beat. A sottolineare la filosofia non fashion victim del marchio anche l’ospite d’onore Beppe Grillo. Ad aprire questo spazio in città Enrico Maria Zara. Un nome da due generazioni nel mondo della moda, che, dopo esperienza decennale come agente, consapevole delle forte potenzialità del gruppo WP, tra cui il famoso Woolrich, Enrico affronta questa nuova avventura da titolare in centro a Padova affiancato da collaboratrici come la moglie Alessandra Deppieri e Giovanna Fugali. Difficile immaginare il comico bolognese come un “fashion victim” ed infatti ha accettato l’invito di WP Store proprio perchè si tratta di un’azienda che propone capi che rappresentano modi di vivere autentici, fuori della moda, e che ben si adattano all’immagine informale con cui Grillo compare sui palchi di tutta Italia. Difficile però metterlo nell’angolo per intervistarlo, Grillo preferisce parlare davanti alla gente che lo fotografa, che lo guarda, che lo ascolta. Debutta dicendo: “Complimenti ai titolari WP, in un momento in cui tutti i negozi chiudono, c’è ancora qualche temerario che apre!”. Poi, a scanso di equivoci, mette subito le mani avanti: “Per favore non chiedetemi nulla su Berlusconi”. Ovvio, che la prima domanda sia proprio questa. Prima si rifiuta, poi qualcosa dice: “Berlusconi? E’ un pensionato cotto, ma basta parlare di lui”. E la sinistra, come la vede? “Quella non esiste proprio”. Un pensiero sulla situazione italiana?

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“Di questo passo finiamo in una guerra civile. Bisognerebbe mandare tutti a casa, i politici intendo, tanto il paese ce la fa da solo. Facciamo come il Belgio che è rimasto senza Parlamento per tanti mesi, non è mica andato male, anzi“. Ma perché i politici non si scollano dalle loro sedie? “La colpa è anche dei media, televisioni e giornali che danno loro spazio, altrimenti sparirebbero, non esisterebbero più. Il mio movimento “5 Stelle” è cresciuto, rappresentiamo ormai il 5-6%, siamo una forza del paese, la maggior parte sono giovani”. Il Grillo comico prende nuovamente il sopravvento sul Grillo politico. Prima di salutare Padova e il numerosissimo pubblico l’artista non esita a dare ancora spettacolo. Prende il microfono, si unisce alla band degli Heart Beat, e canta con loro un blues inventato al momento, dedicato ai negozi che aprono, ai negozi che chiudono... INES THOMAS

Enrico Zara e lo staff

WP è un marchio che si ispira all’outdoor americano, propone brand con lunga storia e forte connotazione (Woolrich nacque nel 1830). Nella cornice del nuovo Store di Padova WP presenta accanto ai marchi in portafoglio (Woolrich uomo e donna, Woolrich Woolen Mills, BD Baggies, Save Khaki, Barbour, Avoncelli, Blundstone), tutta la ricerca più recente che spazia dal Giappone agli Stati Uniti. A tutti questi prodotti si affiancano etichette di accessori, gioielli, oggettistica e design, che vanno a comporre l’articolato universo WP presentato all’interno della rete retail.

WP STORE PADOVA Via Marsilio da Padova 22/A Tel. 049 663562 www.wpstore.com Tutte le foto dell’evento nel sito www.gotha.veneto. It

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gotha

event

di Alessandra Cicogna

Riscaldamento Barbara Carron

Partenza Fabrizio Lenzi

Luigi Beltrame

Trofeo di Golf Gotha anno terzo 23 ottobre 2011

Quest’anno il tempo ci ha premiato, e finalmente sul campo di Frassanelle in occasione della gara di Gotha, atto terzo, gara a coppie Formula Greensome cat. Unica, risplendeva il sole. Tantissimi gli amici presenti, richiamati dalla passione per il golf ma anche dall’atmosfera goliardica della nostra gara. Una giornata in cui cerchiamo di unire sport, amicizia, divertimento, gastronomia, tutto a favore di una buona causa. 12 12 2

Gara

Quest’anno abbiamo pensato di devolvere il ricavato della giornata e della ricca lotteria, resa possibile grazie ai nostri affezionati e numerosi sponsor, al Progetto Dogon Onlus: un’associazione padovana creata dall’ing. Paolo Menè. Quando è venuto nel nostro ufficio ad illustrare il progetto, estremamente utile ad una delle regioni più povere al mondo, finalizzato a creare strutture per l’istruzione di bambini e pozzi per aiutare le donne che trascorrono la giornata a fare kilometri e kilometri per portare a casa pochi litri d’acqua, tutte opere realizzate con manovalanza del luogo e supporto tecnico italiano, il team Gotha, costituito solo da donne, ha pensato che fare qualcosa per le donne africane e per i bambini fosse una cosa bellissima. Un piccolo contributo che grazie al progetto Dogon può fare molto: per pagare un anno scolastico ad un bambino africano bastano 35 euro, per assicuragli anche la nutrizione altri 15 euro. Un particolare ringraziamento a FIAMM, azienda vicentina che in occasione della gara di mountain bike sui colli Berici ha realizzato una maglia da ciclista con logo che i dipendenti potevano acquistare al costo simbolico di 5 euro. In molti hanno aderito con entusiasmo In pochissimo tempo tutte le maglie a disposizione sono state esaurite. Il ricavato è stato interamente devoluto al Progetto Dogon in occasione della gara di Gotha. Grazie di cuore!

Silvia e Massimo Minozzi e Silvia Carraro

Arrivo

Tommaso Viel, Giuliano Sbabo, Stefan Schwoch e Paolo Cristallini

Simone e Nicolò Petrini con Paolo Paniz e Giamundo Gastone

Francesca Accordi e Riccardo Patrese

Il Progetto Dogon, così come si chiama la stessa onlus, è impegnato in Mali, uno dei paesi più poveri del mondo. l’ intervento è consistito e consisterà sempre nel fornire mezzi e strutture idonee ad avviare, con il contributo anche di enti pubblici, privati e di imprese italiane, uno sviluppo autonomo delle comunità basato su risorse sanitarie e materiali locali. www.progettodogon.org

Eugenio e Viviana Grassetto

Federico Dubbini e Gianni Canella Ore 16: castagne e cioccolata

I premi

Ore 10: Enrico prepara la buvette della buca 9

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I premiati

ECCO I MIGLIORI SUL GREEN: 1. Coppia lordo Ciatto Renato e Zorzetto Luca 1. Coppia netto Ragazzi Tommaso e Barbini Marco 2. Coppia netto di Salvo Salvatore e Gabriele Volpe 3. Coppia netto Malipiero Giacomo e Sartori Carlo 4. Coppia netto Giacomello Giancarlo e De Negri Lorenzo

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5. Coppia netto Ruzza Mauro e Ruzza Leonardo 1째 Senior Rizzo Giorgio e Mattioli Alessandro 1째 Mista Riccardo Patrese e Francesca Accordi 1째 Lady Vogel Bonafede Rosmarie e Gottardo Tiziana Driving contest maschile Ragazzi Tommaso e driving contest femminile Gallo Caterina

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Padova

Padova informale Debutto fotografico del giornalista Paolo Coltro. 20 ottobre-20 novembre 2011 CENTRO CULTURALE ALTINATE SAN GAETANO

Il vecchio & il giovane Design: improvvisazione sul tema con Oliviero Toscani e Joe Velluto. ato al Tantissimi giovani hanno partecip gner desi il e dibattito tra Oliviero Toscani che to, Vellu Joe arte Andrea Maragno, in gn desi del a tem sul tati si sono confron a oni Mor zzo Pala di din Pala sala la presso a, Farin enio Padova. Il relatore, Dott. Eug egia ha saputo condurre con vivacità e strat con , nisti ago prot due i tra la discussione da tali ti olan stim e orie ocat prov e domand la e anch sità, incentivare oltre che la curio pub del e part da e sequenza delle domand seLa . one pers nto uece cinq blico di quasi io Anna rata è poi proseguita presso lo Spaz degli foto che Breda dove spiccano gigantes una iali, occh ici class “Asini“ di Oliviero, i suoi ta tenu sua della olio dell’ e vini selezione dei fotolibro Il o: graf foto del a fatic ima e l’ult erxia”. grafico” Firenze Santo Spirito” e “Ano

ERBORISTERIA BARBARIGO Via San Canziano 4 - Padova Tel. 049 8758642

A tutta Natura!

Riapre, nella nuova sede, la storica Erboristeria Barbarigo, un connubio tra tradizione e innovazione per un benessere a tutto tondo. Grande festa per la riapertura della storica Erboristeria Barbarigo, che dopo ventisei anni di attività nella zona del Duomo, ha deciso di rinnovarsi spostandosi in un’area più centrale e più strategica del centro storico. Una location nuova, accogliente e moderna che riassume anche nell’arredamento il concetto di natura, armonia e amore per la terra con l’utilizzo di materiali naturali. Punto di forza di questa struttura

è la competenza e la professionalità del personale maturata in molti anni di attività, con una costante attenzione alle continue evoluzioni e aggiornamenti in materia. Ogni prodotto e ogni linea sono scelte con cura, proponendo il meglio del mondo dell’erboristeria e spaziando dai prodotti di fitoterapia, ai fiori di Bach per finire con tisane, thè e infusi, prodotti dell’alveare e cosmetica vegetale e certificata bio. In Erboristeria si

possono trovare soluzioni naturali per i disturbi più frequenti e il Cliente può contare su un consiglio individuale per la scelta ragionata e mirata dei prodotti erboristici più indicati ed efficaci per le proprie necessità. Tra le tante marche, i Clienti possono trovare l’assortimento completo dei prodotti Bios Line (www.biosline.com) e Nature’s (www.natures.it), oltre a un bell’assortimento di prodotti L’Occitane e L’Erbolario.

KATIA ROSSI

Le pagine da lui coordinate in ambito cultura e spettacoli per i quotidiani Finegil del gruppo Espresso (Mattino di Padova - Tribuna di Treviso - Nuova Venezia) affascinano da anni per l’eleganza con cui questo giornalista riesce a trattare ogni argomento culturale. Ma Paolo Coltro ha ulteriormente stupito: le fotografie da lui realizzate e esposte nella mostra “Padova informale” narrano luoghi noti, a noi prossimi, eppure irriconoscibili perché proiettati in una dimensione decontestualizzata e decontestualizzante. Sono gli spazi della città di Padova, da via Venezia ai palazzi e agli edifici più celebri, dal Portello alle piazze. Ma nonostante alcuni indizi ci facciano capire che “ci troviamo qui”, le immagini ci tra-

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ducono in uno spazio altro, decontestualizzato, stravolto e illuminato dalla magia di un click. Muovendo dall’esplorazione di spazi, luoghi e architetture della città - stravolti da un obiettivo che ne ingrandisce, isolandoli, gli elementi materici e allo stesso tempo li parcellizza in mondi a sé stanti - la ricerca approda infatti ad un’espressione più pittorica e astratta, vicinissima alla temperie informale. La mostra è a cura di Barbara Codogno. All’ inaugurazione presenti molti esponenti della cultura padovana, dall’assessore Andrea Colasio, a Federico Bano, presidente della Fondazione Palazzo Zabarella, il critico Virginia Baradel, l’artista Renato Pengo.

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PH: www.fashionblog.it

Nuovo store Sephora Dagli Champ Elisèe al centro di Padova: Sephora, la profumeria del gruppo internazionale LVMH, che include prestigiosi marchi, da Louis Vuitton a Moet Chandon, ha aperto il beauty store in Via Santa Lucia 11.

Leghilà Via Dante 45 - PADOVA Tel. 049 8718601 www.leghila.com

Sfila il Beauty Dal 29 settembre 2011 Sephora ha aperto un nuovo beauty store a Padova: uno spazio eccitante, dove scoprire le novità e i grandi classici della cosmetica, perfetto per un immediato updating del proprio look grazie all’innovativo concetto di remise-en-forme. Uno spazio di 210 mq con 4 vetrine, un decor fatto di nero e luce di estrema modernità, una planimetria insieme accattivante e razionale. Accattivante perché da Sephora si può curiosare per ore, testando, osservando, annusando. Razionale perché la disposizione per aree e la competenza del personale facilita la scelta del prodotto giusto anche in pochissimi minuti. La formula di questo successo internazionale è geniale e semplicissima: da un lato l’allure dei department stores superlusso e, dall’altro, l’accesso diretto al prodotto, senza mediazioni potenzialmente inibenti. Un invito

a sperimentare il trucco, indossare il profumo, a provare le textures, sia dei marchi top dell’establishment sia degli articoli inediti o selezionati tra le marche più innovative. Tra le marche vendute in esclusiva nel punto vendita, si possono trovare: Rexaline, Dr Brandt, e Strivectin. Mentre per il make up si potranno trovare brand signature come Make Up For Ever, Benefit, Bare Minerals, Urban Decay e Too Faced. Il nuovo beauty store Sephora di Padova sarà, per tutte le beauty addicted, uno spazio di scoperta, in cui andare non solo per i prodotti introvabili altrove, ma anche per il piacere di una sperimentazione diretta dei molteplici servizi dedicati alla bellezza, come le make up station dove farsi truccare e scoprire tutti i segreti per essere bellissima, o l’applicazione dei nail patch per avere sempre mani perfette!

ologica Una lunghissima passerella tecn Unida ata ha accolto la sfilata organizz iere ucch parr , etto ted Group Franco Curl a ro cent in pa Euro eria Gall ed estetica, in oltre e dov lita inso esse kerm Una Padova. loro apad eleganti vestiti hanno fatto la olini in cagn e, chin parizione lussuose mac modo Un . rate colo e ucch passerella e parr ty beau del do mon il re enta pres per diverso conun in lli, e del benessere dei propri cape testo glamour ed accattivante. KATIA ROSSI

Leghilà. Da Padova nel mondo Grande successo di Leghilà al White Show di Milano. Continua l’ascesa del marchio veneto che ora punta alla conquista del mercato estero.

Da sinistra Andrea Pircali, Lucia Sesto e Francesca Tedino

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Ferreri

“E’ un susseguirsi di fiere, clienti, negozi, sfilate; il mondo della moda e dei suoi accessori è molto veloce, dinamico e colorato. Stare dietro a questi ritmi frenetici non è facile, ci vuole intuito e tanta passione”. A parlare è la padovana Giovanna Dell’Onte, stilista e creatrice del marchio di accessori Leghilà, sempre più conosciuto dal pubblico italiano, e sempre più in crescita anche all’estero. Ciò che contraddistingue queste borse è l’utilizzo del tessuto in neoprene realizzato con forti accostamenti cromatici dai toni accesi. “Sicuramente l’impiego di un materiale insolito e

l’utilizzo di colori sgargianti rendono i miei prodotti unici – continua Giovanna – ma ciò che fa amare la mia Washable Collection è il richiamo a miti intramontabili del mondo della moda. Forme di un’eleganza originale e senza tempo”. Ecco, quindi, che tra i luminosi scaffali del negozio di Padova spuntano grandi borse ispirate ai modelli diventati mitici, dalle forme insolite come cubetti o più lineari, dalle tinte fluorescenti. E’ il mondo Leghilà, i suoi nuovi prodotti intrecciati e i nuovi colori hanno avuto molto successo nella recente manifestazione White

Show dedicata agli accessori-moda. Per i prodotti padovani, dall’anima scuba-rock, si sono aperti molti scenari tra i quali Temporary Store a Roma, Milano e Londra. Mentre continuano le sperimentazioni a Londra dopo il pop up store di Portobello Road a Notting Hill si sta sviluppando un progetto a Chelsea. E si parla anche di spazi monomarca in Austria, in Russia e negli Emirati Arabi. Non solo borse, ma anche astucci, pochette, porta computer, caschi per un mondo tutto in neoprene style dai sapori futuristici. KATIA ROSSI

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Eurobuilding Show

PH Michela Gobbi

23 settembre: taglio ufficiale del nastro, con autorità e committenti per Eurobuilding, il primo edificio ecologico a risparmio energetico realizzato in centro storico a Padova, nonché l’unico palazzo con giardini pensili su tutta l’estensione degli attici. Dopo due anni di lavori è stato presentato al grande pubblico.

Taglio del nastro. Da sinistra: Renato Vanuzzo, il sindaco Flavio Zanonato, Alberto Scapin

E’ stata una notte cosmopolita, una vero trionfo dell’architettura, dell’arte e del design. Ad esaltare la monumentalità del palazzo vari artisti metropolitani, arrampicati sulle pareti in vetro. Al primo piano una panoramica di circa cento foto della città di Padova in evoluzione, realizzate negli ultimi sessant’anni dall’artista Gio-

Realizzato dalle mani del “chirurgo” l’architetto Gianmaria Scalcon per desiderio dei due gruppi immobiliari Scapin e Vanuzzo di Padova, costituisce un risultato prestigioso sotto vari punti di vista. Un fiore all’occhiello per entrambe le società committenti, già affermate per ristrutturazioni importanti, che con quest’opera hanno voluto coronare un progetto ambizioso che andasse ben oltre ad una mera operazione immobiliare. Infatti l’obiettivo è stato quello di realizzare un progetto di riqualificazione urbana utilizzando criteri, tecniche e materiali già ampiamente usati in altre parte del mondo, in alcuni casi obbligatori, come il recupero dell’acqua piovana, che ad oggi per la nostra città e anche per il nostro Paese sono soluzioni all’avanguardia poco impiegate. Sicuramente nel nostro territorio costituiscono una rarità, così numerose in un unico stabile. Dal punto di vista tecnico, queste le caratteristiche che rendono Eurobuilding assolutamente innovativo: Rivestimento doppia pelle Materiali ecocompatibili Recupero acque meteoriche Pannelli Fotovoltaici Efficiente coibentazione Risparmio energetico

Per informazioni: Tel. 049 7800110 • 348 9005073 vendite@gruppovanuzzo.it

vanni Umicini, e ancora sculture monumentali di Rabarama, opere d’arte e di design nei vari appartamenti in mostra. E cocktail finale nella splendida terrazza dell’attico del settimo piano tra musica jazz, performance, drink. Molti hanno esclamato: “ Che meraviglia! Sembra di essere a New York!”.

Una serata in collaborazione con:

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813 è un brand che ha quasi tre anni. Si aspettava di avere in così poco tempo delle soddisfazioni così grandi? “Non posso che essere contenta, se penso a quando ho iniziato non ci credo nemmeno io! Fondamentale è stato poter lavorare con il mio socio Paolo Panerai, che ha competenze tecniche del prodotto. Io ci ho messo le mie “pazze” ed infinite idee, diciamo che assieme ci compensiamo molto bene, prova ne è il successo delle nostre sciarpe”. Come siete riusciti a distribuire in così poco tempo i vostri prodotti sul territorio nazionale? “Abbiamo cercato di posizionare il nostro prodotto nelle migliori boutique italiane. Sicuramente cosa non facile, ma abbiamo potuto contare sull’ aiuto di amici sinceri come Galeazzo a Padova, che è stato il primo a credere in questo progetto. In particolare ringrazio Daniela, la proprietaria di Video Look, recentemente mancata, che mi aiutò dandomi molti contatti. Oggi in Veneto le nostre sciarpe si trovano anche in boutique importanti come Le Noir a Cortina, Treviso e Conegliano, Zoe a Bassano, Lori di Mestre, Eraldo a Ceggia, ma anche in molte altre boutique in tutt’Italia come Penelope a Brescia, Gente a Roma e Luisa Via Roma a Firenze. Per non parlare dell’estero dove stiamo iniziando a capillarizzare sempre più la distribuzione con negozi già presenti in Germania, Svizzera, Austria, Inghilterra e Francia e anche oltreoceano negli Stati Uniti, a Tokyo e Hong Kong”. Le vostre collezioni a cosa si ispirano? “La nostra produzione è caratterizzata da una palette di colori che va dai toni pastello alle tinte naturali. Motivo ricorrente sono i cavalli e i cani, il mondo che io amo, diciamo che sono la base da cui parto per ispirarmi! Anche la collezione autunno inverno 2011-2012 ha colori caldi sempre ispirati alla natura. Utilizziamo solo filati e materiali nobili, cashmere, seta, il tutto interamente Made in Italy, affiancato dalle nuove tecnologie digitali”. Quali sono i colori proposti per questo autunno inverno? I colori della terra, dai toni caldi e bruciati, con le varie tonalità del marrone, cipria, cammello, e ancora varie sfumature di blu, grigio, verde brillante. E poi in ogni stagione cerco e sviluppo un tema. In questo momento, ad esempio, stiamo per uscire con una Christmas Edition. Una mini collezione natalizia ispirata a questo magico periodo dell’anno che vede Babbo natale come protagonista principale.

Paolo Panerai e Annalisa Giuntini. Annalisa è da sempre amante degli animali. E’ più forte di lei, quando vede un animale che soffre se lo porto a casa. In questo momento in giardino ha dieci trovatelli. Parte del ricavate dei suoi prodotti è devoluto per la salvaguardia degli animali che soffrono.

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Il mondo della

sciarpa

Il marchio 813Ottotredici nasce nel 2009 da un’ intuizione imprenditoriale di Annalisa Giuntini. La voglia di mettersi in gioco nel mondo della moda, da sempre una sua grande passione, ha portato la stilista veneta a dare una sua interpretazione, iniziando a giocare con i propri pensieri e trasformando i sogni in emozioni da indossare. Per iniziare questa avventura si affida anche a collaborazioni di ottimi professionisti del settore. Un incontro casuale porta ad un’ affiatata partnership tra Annalisa e Paolo Panerai, con il quale nasce un incredibile feeling professionale. 24

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Auguri Max Mara Max Mara celebra 60 anni di moda mentre MAX&Co. gioca con i cappelli in collaborazione con Borsalino.

La Dottoressa Alice Marcato con il Dottor Matteo Marafioti, ortodontista

Due eventi un unico grande cuore: il brand Max Mara ha celebrato, con due differenti giornate, i 60 anni di stile fashion e innovazione. La boutique padovana di Max Mara ha festeggiato con un raffinato cocktail i sei decenni del pioniere italiano del prêt-à-porter di qualità. Appuntamento speciale anche nella boutique MAX&Co: un esclusivo laboratorio di stile a invito durante il quale le ospiti hanno potuto individuare il cappello perfetto della capsule collection MAX&Co. by Borsalino. In boutique, un vero e proprio set fotografico su cui posare ed essere modelle per un giorno. KATIA ROSSI

Managers giovani per una Banca vicina al territorio e alla gente ! BANCA POPOLARE DI VERONA AREA DI PADOVA Tel. 049 7810103 www.bpv.it areapadova@bpv.it

Obiettivi e punti di forza del team dell’area di Padova della Banca Popolare di Verona Gruppo Banco Popolare, una realtà in continuo sviluppo molto presente sul territorio. (30 filiali nelle province di Padova e Rovigo). La rete è la loro forza, come conferma Chiara Zavater, Capo Area della Banca Popolare di Verona Gruppo Banco Popolare. Ed i risultati che arrivano dalla rete sono la loro garanzia per il futuro. Vicinanza al territorio ed al cliente uniti alla qualità del servizio sono valori che qualificano e governano la loro missione, soprattutto in un contesto macroeconomico così complesso come

in questi ultimi 3 anni. “Con la nostra coerenza e professionalità cerchiamo ogni giorno di essere vicini sia alle grandi realtà aziendali sia alle piccole medie imprese ed ai clienti privati in genere, oltre che ai colleghi che presiedono le nostre filiali” aggiungono Massimo Minozzi, Responsabile Corporate di Area e Simone Piran, Responsabile Retail. E conclude Chiara Zavater:

“Questi sono i cardini su cui poggia la nostra quotidianità, una realtà volta ad aumentare la base clienti, favorire la raccolta concentrando l’attenzione su famiglie e imprese, tutto questo attraverso un dinamico e attento spirito imprenditoriale che vede nella centralità del direttore di filiale e del gestore corporate il motore dello sviluppo e della crescita della comunità.”

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Le nuove tecnologie favoriscono la nascita di nuove metodiche di cura: più veloci, più accurate e sicure e anche meno costose per il paziente. Abbiamo rivolto alcune domande all’Implantologo Giuseppe Molinari, che già da tempo sperimenta con successo l’innovativa tecnica chirurgico-protesica del ‘carico immediato’ in Implantologia, soprattutto presso IMPLANTOLOGIA PADOVA, una Struttura in centro a Padova, specializzata e tecnologicamente avanzata, dedicata esclusivamente all’Implantologia. Cosa si intende per Implantologia innovativa e di qualità ma ‘sociale’, cioè meno costosa? L’utilizzo degli impianti in odontoiatria, cioè l’inserimento di radici artificiali dove non vi sono più quelle naturali, permette di ridare un sorriso naturale e una buona funzione masticatoria a tutti quei pazienti per i quali l’unica alternativa sarebbe la protesi removibile. Da sempre il principale ostacolo per il paziente ad affrontare un intervento di implantologia rimane quello dell’alto costo economico che tale soluzione comporta. Ma già da diversi anni, grazie soprattutto all’evoluzione delle tecnologie e delle procedure chirurgiche, si è riusciti a sperimentare nuove metodiche di successo che consentono di riabilitare ottimamente anche pazienti completamente senza denti con costi molto più contenuti di una volta, soprattutto perché effettuati in un tempo molto minore e con un utilizzo di un minor numero di impianti necessari a supportare complete arcate dentarie protesiche. Un esempio di tecnica implantare innovativa e di maggior successo? Oggi si può ottenere il massimo risultato con il minimo rischio grazie alle nuove Radiografie in 3D ad Esposizione Ridotta che consentono la ‘Programmazione Tridimensionale Computerizzata‘ per determinare in modo sicuro e preciso la posizione degli Impianti dentali, e quindi permettono di eseguire in totale sicurezza la tecnica dell’ ‘Implantologia con Carico Immediato’, vale a dire il posizionamento delle protesi subito dopo l’inserimento degli impianti, e la tecnica Transmucosa ‘Flapless’, ovvero senza lembo, quindi senza aprire la gengiva e senza punti di sutura, favorendo così una rapida guarigione, con grande soddisfazione estetica e comfort da parte dei pazienti. In tal modo, il giorno stesso dell’intervento si possono avere di nuovo dei denti fissi simili a quelli

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Dott. G. Molinari

POLIODONTOMEDICA MILANO e IMPLANTOLOGIA PADOVA Padova - Corso Milano, 32 Tel. 049 663027 www.poliodontomedicamilano.it (Convenzioni con: U.L.S.S., Fasi, Fasdac, FondoEst,…)

Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Padova nel 1985 e Specializzato in Odontostomatologia e Protesi Dentaria con il massimo dei voti e la Lode nella medesima Università; Master e Corsi di Perfezionamento in Implantologia in Usa, Svezia e Germania; Docente a Master Universitari; Docente e Relatore di Protesi CAD-CAM alla I.S.C.D. (International Society of Computerized Dentistry); Socio attivo di numerose Accademie e società di Implantologia e Protesi; Opinion Leader per diverse e importanti case costruttrici di Impianti in Italia e all’estero; Direttore Sanitario delle Strutture Poliodontomedica Milano e Implantologia Padova.

naturali. In sintesi, è una tecnica che, in un’unica seduta, permette il posizionamento di una protesi fissa a riabilitazione completa o parziale, funzionale ed estetica, su impianti osteointegrati. L’intervento si esegue in sedazione cosciente, evitando cioè a chi si sottopone alla chirurgia il tipico stato d’ansia causato dall’idea dell’anestesia locale. In questo modo anche il recupero del paziente risulta più rapido e decisamente migliore. Ci faccia un esempio di utilizzo del “carico immediato” Questa tecnica si utilizza con successo per ancorare agli impianti una completa arcata dentaria protesica (Overdenture su impianti). La tecnica che solitamente pratico consiste nell’inserire 4 impianti ai quali verrà ancorata la protesi tramite specifici attacchi di precisione conometrici (SynCone). Nella stessa seduta, quindi in poche ore, il paziente passa da una condizione di protesi completamente mobile ad una condizione di protesi fissa su impianti molto confortevole, con un altissimo grado di soddisfazione, anche psicologica. Tutti possono sottoporsi ad un intervento di “carico immediato”? La possibilità di procedere al carico immediato dipende dalle condizioni dell’osso e dalla posizione degli impianti. Nei casi in cui la struttura ossea non lo consente è attualmente possibile effettuare importanti ricostruzioni ossee, naturalmente laddove sia sempre assicurata la stabilità primaria degli impianti. Il Centro IMPLANTOLOGIA PADOVA è abilitato ad eseguire interventi di ‘Ricostruzione e Rigenerazione Ossea’ con biomateriali rigorosamente controllati, avvalendosi di chirurghi Maxillo-Facciali e Implantologi di elevate competenze ed esperienze cliniche.

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L’Espresso e il Gambero Rosso premiano Damini

Famosi per la loro “D-limousine” ma anche per aver sintetizzato in un solo locale il concetto di macelleria, ristorante e bottega, Giorgio e Gian Pietro Damini ricevono il premio “L’Espresso per la Qualità del Made in Italy”. La premiazione è avvenuta Giovedì 6 ottobre 2011 presso il Mercato di San Lorenzo a Firenze, in occasione della presentazione della Guida Vini e Ristoranti 2012 de L’Espresso. Il premio è da considerarsi un riconoscimento che l’Espresso rivolge, in questo periodo di limitazioni e naturale selezione, alle professionalità più solide, che han saputo comprendere il cliente e i produttori nazionali, instaurando con loro un dialogo capace di valorizzare tecniche e ingredienti, saper fare e tradizioni. La ricerca dei prodotti di eccellenza, nonché l’a-

scolto delle esigenze del cliente, la difesa dei valori e del principio “più che buono, sano”, rendono i fratelli Damini protagonisti “in prima linea” di un mercato in cui chi cucina e lavora le materie prime diventa anche portavoce del made in Italy. Perché il “made in Italy” non deve essere un concetto riservato a pochi, ma in grado di “entrare” in tutte le famiglie. La premiazione ha visto coinvolti il direttore de “Le Guide de L’Espresso” Enzo Vizzari, il Presidente di Pitti Immagine Gaetano Marzotto e il Sindaco di Firenze Matteo Renzi. A maggior riprova dell’importanza che i fratelli Damini riconoscono alla qualità, come primo valore del loro operare, la Guida I Ristoranti d’Italia 2012 de Il Gambero Rosso ha assegnato a Damini & Affini le Tre Bottiglie, prestigioso riconoscimento per un locale in cui macelleria, ristorante e bottega sono sintetizzati in un solo luogo, e in cui si rinnova il tradizionale concetto di winebar, reso più accattivante e al passo con i tempi. Queste le parole con cui Il Gambero Rosso recensisce il locale nella nuova edizione 2012 della Guida: “Le celle frigo sembrano armadi pieni di abiti firmati, che sono poi le singole mezze mezzene alle quali Gian Pietro rivolge la sue cure. (…)In cucina Giorgio è uno chef rigoroso ed esigente, e la sua serietà viene trasmessa nei piatti che hanno tutti un denominatore comune, che è il rispetto della materia prima e della stagionalità”. FRANCESCA DOLCETTA

Gate Pride

ro il 21 In una delle storiche vetrine del cent inaustato è e Prid Gate nto l’eve con bre otto uga coni che e gurato Gate, il concept stor della a segn all’in to, men arredo e abbiglia do la ricerca, originalità e moda . Cavalcan abbiozio tendenza di unire in un unico neg sulla a entr conc si gliamento ed arredo, Gate o end pon , enti elem sti commistione di que che te d’ar a form la gn, desi al ne l’attenzio do. Acha reso l’Italia un simbolo nel mon mardi gran da cessori per la casa prodotti e Hom el Dies in el, Dies chi in esclusiva per d bran il el, Dies to men iglia abb e Collection ormai vicentino, amatissimo dai giovani, instar te mol e famoso nel mondo, che vest pe, scar che, giac rt, t-shi s, ternazionali. Jean i scaffali borse, sciarpe, appesi e piegati sugl appogda illuminati da particolari lampade tappeti di e zion gio; divani, cuscini, una colle te crebien l’am dano arre o, Miinu fatti a man ane, giov , lingo casa si qua io spaz ando uno solo non lie sceg si cui in rato colo , mico dina llo que e anch ma il proprio abbigliamento, gn desi da dato d moo Un . della propria casa io degli e moda, rispettato anche nello stud tito di rives spazi e del luminoso ambiente, a ottim da e pon si legno chiaro e ferro, che o. rred all’a e i abit agli ice e non invasiva corn VALENTINA FABRIS

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Carpet in progress da Pashà Hasan, Maddalena e Deniz Pashamoglu

Un appuntamento di gran pregio dal 4 al 20 novembre: Boucherouite. Un’esposizione di vecchi tappeti marocchini, realizzati per uso domestico della donne delle montagne del Marocco. Realizzati con tessuti di scarto, seguendo un particolare disegno grafico-cromatico, tipico della filosofia e della spiritualità femminile marocchina di metà Novecento. Pashà nasce dall’unione di Occidente ed Oriente. un sodalizio lavorativo, un incontro di passione e un legame sentimentale. Così Hasan Pashamoglu e la moglie Maddalena De Robertis nel 1984 hanno creato la galleria Pashà che, nella storica sede di Corso Palladio, ospita pregiatissimi, vecchi ed antichi, tappeti decorativi. Uno spazio espositivo in cui i tappeti divengono veri e propri oggetti d’arte, creati secondo la tradizione nei laboratori sartoriali turchi, scelti e acquistati nelle gallerie specializzate di tutto il mondo, spesso su richiesta del cliente, appoggiandosi ai laboratori internazionali, oltre a quello vicentino, per l’adeguamento delle misure, per il restauro e la pulizia. Il tappeto classico talvolta ha dei limiti di dimensione e di adattamento, che il Gruppo Pashà per confermarsi leader vuole arginare. Così negli ultimi dieci anni Hasan e Maddalena Pashamoglu

si sono dedicati allo studio di una nuova concezione del tappeto, che diviene elemento d’arredo, che si adegua e commistiona perfettamente con il luogo in cui va inserito ed esposto. Una ricerca che ha condotto all’idea di creare prodotti di propria produzione, di altissima qualità, ad hoc e che incontrano il gusto italiano. La congiunzione di tecnologie d’avanguardia e abilità manifatturiera sono gli ingredienti fondamentali per la realizzazione di tappeti contemporanei, artigianali, creati secondo l’antica tradizione turca. Pashà non si limita alla ricerca e all’esposizione di vecchi ed antichi tappeti, ma offre anche una serie di servizi che mirano alla scelta di un tappeto perfetto per ogni esigenza: consulenza d’arredo, in appoggio ad architetti, arredatori d’interni e designer, progettazione e realizzazione del tappeto e messa in posa. La galleria Pashà vanta il primato della realizza-

zione di uno dei tappeti più grandi del mondo, posato in un antico palazzo del centro storico di Vicenza: un’opera d’arte, in lana pregiata e seta, di 100 metri quadrati, realizzata a mano nel laboratorio sartoriale di Ushak (Turchia) dalle più esperte tessitrici turche. Il figlio Deniz ha sposato l’idea di questa nuova concezione del tappeto, convinto che per essere davvero un pregiato oggetto d’arredo contemporaneo debba essere studiato e disegnato in collaborazione con designer e architetti italiani. Il tappeto è il prodotto di un lungo studio, di una ricerca nel disegno, nei tessuti, nei colori e nelle dimensioni. La galleria Pashà unisce ricerca, design, contemporaneo e tradizione. VALENTINA FABRIS

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Federico Faggin riceve il Master Honoris Causa gothanews del CUOA

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STAGIONE 2011/12

Nuove proposte al Teatro

DANZA PROSA SINFONICA CONCERTISTICA

APPUNTAMENTI DI NOVEMBRE

Comunale

Lo scienziato di origine vicentina padre del primo microprocessore, l’Intel 4004, è stato premiato dal Presidente del CUOA Vittorio Mincato Martedì 18 ottobre 2011 a Villa Valmarana Morosini (Altavilla Vicentina) Federico Faggin, Amministratore Delegato di Foveon e padre del primo microprocessore, il famoso Intel 4004, ha ricevuto dalle mani di Vittorio Mincato, presidente della Fondazione CUOA, il Master Honoris Causa of Business Administration. Dopo la laudatio del Presidente Mincato, Faggin ha tenuto una Lectio Magistralis dal titolo “Il modello imprenditoriale della Silicon Valley - differenze e opportunità per il Nordest”. Poi una tavola rotonda, moderata da Luca De Biase, Editor di Nova24, IlSole24ORE, sul tema “La seconda rivoluzione industriale e il ruolo della microelettronica: opportunità e occasioni perdute per l’Italia”. Oltre a Faggin, sono intervenuti Bruno Murari, advisor di STMicroelectronics e inventore dell’accelerometro, il microchip che comanda la Wii e la nuova generazione di telefonini, è nell’iPhone e nel Googlephone, Pasquale Pistorio, ex Presidente di STMicroelectronics e Vicepresidente per l’Innovazione di Confindustria, e Aldo Romano, già AD di STMicroelectronics. Faggin, originario di Vicenza, si è laureato in Fisica all’Università di Padova, dopo essere stato assunto in quella che divenne poi la STMicroelectronics, si trasferì a Palo Alto negli Stati Uniti. Nel 1970 venne assunto alla Intel dove creò il primo microprocessore al mondo che integrava in un singolo chip una potenza di

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calcolo superiore a quella dello storico ENIAC, il primo calcolatore elettronico al mondo. In seguito Faggin si occupò dello sviluppo di tutti i microprocessori dei primi cinque anni della storia della Intel. Usando la metodologia da lui creata per il progetto del 4004 venne realizzato l’8008, il primo microprocessore a 8 bit. All’inizio del 1972 propose la realizzazione dell’8080 di cui formulò l’architettura. Alla fine del 1974 abbandonò l’Intel e fondò la ZiLOG, la prima società dedicata esclusivamente alla produzione di microprocessori quando ancora l’Intel era principalmente un produttore di memorie. Il primo e più famoso prodotto della Zilog fu il microprocessore Z80 e la sua famiglia di dispositivi periferici intelligenti. Introdotto nel 1976 lo Z80 divenne il microprocessore ad 8-bit di maggiore successo sul mercato. Nel 1986 diventa uno dei fondatori della Synaptics, contribuendo alla diffusione di massa del touchpad. Dal 2004 è Amministratore Delegato della Foveon, una compagnia che produce avanzati sensori di immagine per fotocamere digitali. Il 19 ottobre 2010 ha ricevuto dal Presidente degli Stati Uniti Barack Obama la Medaglia Nazionale per la Tecnologia e l’Innovazione, la più alta onorificenza del Governo USA agli scienziati. FRANCESCA DOLCETTA

anza Dopo la felice esperienza di teatro-d Pirita ghe Mar a ovan pad ice della danzautr msette ne fi di ot!” Carr “Oh, suo il rotto con seconda bre, ha debuttato il 21 ottobre la troianni, Mas ele Mich residenza firmata da messosi ano, rom fo ogra core giovanissimo festival del ione ediz ma l’ulti nte dura in luce a dello prim Bolzano Danza. Si tratta dell’ante uCom al a scen in r” spettacolo “A Wall Doo com sua la Con tto. Rido del i nale negli spaz , Fiori dei nimo Ano e Nom Il a danz di pagnia enza resid la Mastroianni ha costruito durante il movivicentina uno spettacolo che fonde musica la con i ator danz ani mento dei giov rorock elett band x, Phin po Grup del dal vivo anesi bass i composta da quattro musicist Paoro Albe is, Fabr iele (Francesco Fabris, Dan enze resid delle a iativ L’iniz o). lini e Pietro Secc i teatri artistiche, pratica diffusa nei maggior offre e, onal e centri culturali a livello internazi tare imen sper di à ibilit ai giovani artisti la poss conal e e uttiv prod idee loro e realizzare le re pietempo, al teatro che li ospita, di vive o di attiv ro namente la sua funzione di cent produzione e cultura.

SAB 5 NOVEMBRE 2011 ore 20.45

MARIN MARAIS:

LA VIOLE DU ROI SOLEIL HESPÈRION XXI

Jordi Savall viola da gamba Luca Guglielmi clavicembalo Rolf Lislevand tiorba e chitarra musiche di Marais, Couperin, Mr. de Sainte Colombe le fils, Mr. De Sainte Colombe le père, Bach, Corbet

SAB 12 NOVEMBRE 2011 ore 20.45 RIFLESSIONI CONTEMPORANEE

DOM 20 NOVEMBRE 2011 ore 20.45

PING, IL SUONO GLOBALE ORCHESTRA DEL TEATRO OLIMPICO DI VICENZA Silvia Massarelli direttore Davide Franceschetti pianoforte musiche di Wong, Shostakovich, Beethoven

LUN 21 NOVEMBRE 2011 ore 20.45 ricordando il Marchese Giuseppe Roi

MER 23 GIO 24 NOVEMBRE 2011 ore 20.45

L’AVARO

di Molière TEATRO DELLE ALBE traduzione di Cesare Garboli ideazione di Marco Martinelli e Ermanna Montanari regia di Marco Martinelli

MAR 29 NOVEMBRE 2011 ore 20.45

Prima Regionale

UNA VOCE DA CAMERA BRAHMS: Patrizia Vaccari, soprano

BOXE BOXE

Remo Peronato, oboe e corno inglese Luigi Marasca, clarinetto e clarinetto basso Gabriele Dal Santo, pianoforte musiche di Pasculli, Liszt, Martucci, Rota, Campogrande

direzione artistica e coreografia di Mourad Merzouki

I SESTETTI PER ARCHI Salvatore Accardo, Laura Gorna violini Francesco Fiore, Simonide Braconi viole Rocco Filippini, Cecilia Radic violoncelli musiche di Brahms

CENTRE CHORÉGRAPHIQUE NATIONAL DE CRÉTEIL ET DU VAL-DE-MARNE / COMPAGNIE KÄFIG (Francia)


gotha

primopiano

di Alessandra Cicogna

“Il vino è un pensiero stupendo”

Parole di Francesco Zonin, il “volto” della pubblicità della storica azienda vicentina di viticoltori fondata nel 1821. Il giovane manager si racconta con semplicità e determinazione con tanta voglia di fare e la consapevolezza di aver scelto il lavoro che ama. Lo abbiamo incontrato nella sede dell’azienda a Gambellara, un luogo meraviglioso tra filari di vigne, dove il centro del paese riporta indietro nel passato.

I fratelli Zonin con il padre Gianni

Francesco Zonin tra le vigne, piccole botti e nel tempo libero.

Nella pubblicità del prosecco della sua azienda, che trionfa a grandissime dimensioni negli aereoporti, nelle pagine dei quotidiani e riviste nazionali, lei è bello e disinvolto come un fotomodello: tra i vigneti siciliani, alle 7 di mattina, baciato da una luce stupenda. Francesco Zonin, come si diventa testimonial del proprio brand? In modo assolutamente casuale. E con un po’ di imbarazzo inizialmente. Era il 2006 e in famiglia c’era il desiderio di promuovere un cambio generazionale. Inoltre c’erano gli obiettivi di presentare il nostro prosecco come un prodotto fresco, per giovani, e quindi di spingere l’immagine di

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un’azienda familiare di viticoltori che svolge il proprio lavoro con passione e serietà. Ero in Sicilia in una nostra tenuta, ero appena tornato dagli Usa e non ero proprio riposato. Però quegli scatti sono piaciuti, e così eccomi su questi grandi poster. Lei come i suoi fratelli, Domenico, vice presidente e coordinatore della produzione nelle tenute in Italia, Michele, responsabile affari legali e controllo gestione, avete scelto di lavorare in azienda. Passione o scelta obbligata? Ci siamo nati dentro nel mondo del vino. Ricordo il mio primo Vinitaly a 4 anni, e tutte le foto di

famiglia hanno come sfondo la vigna. Dal punto di vista lavorativo nostro padre ci ha sempre lasciati molto liberi. Nel ’98 finita l’università a MIlano (Università Bocconi, n.d.r.) era l’epoca delle banche d’affari, dove molti miei conoscenti hanno fatto esperienza. E anch’io sono stato toccato dall’ idea di andare a Londra, ma ha prevalso il desiderio di entrare in azienda, consapevole che lavorare per se stessi sia un grande privilegio. Andai in California da un nostro importatore, in una tenuta della nostra azienda. Poi andai a New York per seguire la distribuzione dei vini nella nostra tenuta in USA. La mia esperienza americana durò 4 anni, e mi convinsi ulteriormente che la

scelta di lavorare in azienda di famiglia era quella giusta. Il mondo del vino per me è splendido, in più lavorare per la propria famiglia è un privilegio. Oggi non riuscirei a pensare ad un lavoro più bello. Quando nacque il marchio Zonin? Siamo produttori da tre generazioni , nel mondo della viticoltura da sette. Oggi siamo presenti in 100 paesi al mondo, abbiamo 9 tenute in Italia e una in America. Personalmente sono più in aria, in aereo, che a terra. Come è ritornare a Vicenza e nel piccolo paese di Gambellara, sede della sua azienda? Rientrare da New York a Gambellara, dopo 4

anni, non è stato semplice, ma oggi non rifarei il contrario. Vicenza è una città ideale per far crescere la propria famiglia. Ho un ufficio a Gambellara che si affaccia sulle colline ed è una vista impagabile. Qui si gira in bicicletta, ci sono posti sicuri. Mio figlio va nel mio stesso nido, a Montebello, dove c’è ancora la stessa suora dei miei tempi. Da imprenditore come vede il 2012? Non vedo nero, credo che ci sia un dovere nel pensare positivo. E’ però sempre più complicato. Abbiamo la fortuna che il mondo del vino è un mercato molto ampio, e chi lavora bene viene premiato anche in momenti difficili. Prodotto e

qualità sono fondamentali, così come il rapporto qualità prezzo. Anche una buona politica di marketing è indispensabile. Però bisogna darsi da fare con impegno, idee, strategie innovative e validi e appassionati collaboratori. Ci ha descritto la sua vita molto impegnata: una bella famiglia, tanto lavoro. Ha degli hobby nel tempo libero? Sto tenendo duro con i denti due grandi passioni: lo sci d’inverno e il kite surf d’estate. Tutto quello che si aggiunge è il benvenuto: jogging, cavallo, un tempo pallavolo. Ma è sempre tanto il desiderio di stare con i miei bambini e mia moglie.

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Treviso

Il ciclismo dà spettacolo

Welcome Home

Domenica 2 ottobre - Valdobbiadene. La Prosecco Cycling Classic si conferma evento di grande fascino: 1.750 atleti, provenienti da 15 nazioni, hanno pedalato tra i vigneti in una domenica di sole e festa.

Aperto a Treviso il primo concept store PLAYLIFE: una nuova e divertente esperienza di shopping, alla ricerca di emozioni, idee e prodotti autentici come la vita.

Il cashmere made in Italy sbarca a Milano Dopo la boutique di Venezia la trevigiana Virginia Preo inaugura il suo monomarca a Milano.

Playlife ha fatto del suo mondo una casa. E’ molto più di un brand, molto più di un negozio. Playlife è un modo di “sentire” il mondo, di andare al cuore autentico delle cose. Playlife è una storia nuova - nata da un’idea di Alessandro Benetton - tutta da raccontare. Nella scenografia antica di Piazza dei Signori, il 29 settembre si è inaugurato il primo multibrand store ispirato alla casa-loft di un giovane artista, cittadino del mondo, che ama il design, il cinema, la musica. Che apprezza la tradizione del saper fare, come l’innovazione responsabile che migliora la vita e rispetta l’ambiente. Una vera festa tra amici, con un cocktail che dagli spazi interni ha invaso la piazza al ritmo del rock anni ’70 del TAO Love Bus Experience, una band che viaggia in un pulmino stile “Easy Rider”. E per immergersi nell’atmosfera hippie, tattoo all’ henne per tutti.

Al centro Alessandro Benetton

i, ovviaInaugurazione con i controfiocch giovane della mente in cashmere, quella nte la Dura . Preo inia stilista trevigiana Virg a 2012 P/E na don a mod settimana della della via in nto l’eve o luog o avut ha Milano di lana e Spiga 50. Tra un enorme gomitolo Preo ha ina Virg rati colo tantissimi palloncini i, tra amic i tant e tiqu bou va nuo accolto nella spettadello noti volti ti scor sono si li i qua to a colo. La giovane stilista ha comincia , 2009 nel iglia fam di lavorare nell’azienda o ntin Vale da o pieg d’im i ann dopo due la sua Garavani e subito dopo ha lanciato 2010ai to men prima collezione di abbiglia rorigo capi e lità qua 2011. Filati di altissima gn desi un per to Vene in i zzat samente reali o. emp cont al uale sens e roso rigo KATIA ROSSI

In una mattinata che ha offerto emozioni di tutti i tipi (basti citare il commovente ricordo di Andrea Pinarello, un grande amico che non c’è più, sulle note di “Un giorno insieme” dei Nomadi), è persino andato in scena un brindisi da Guinness dei primati: cento sommelier in tenuta da parata, coinvolti dall’Ais Veneto di Dino Marchi, a festeggiare con le bollicine del Conegliano Valdobbiadene Docg Prosecco Superiore di Villa Sandi. I primi a giungere al traguardo? Roberto Cunico, vicentino di Thiene, impostosi per distacco sul percorso lungo, dove ha festeggiato anche il trevigiano Federico Simioni, argento in volata su Simone Boscaini. E l’altoatesina Marina Ilmer, prima in solitaria in una prova femminile che ha premiato anche Sabrina Zogli, seconda e la trevigiana Patrizia Romanello, terza. Davide Bedon, padovano di Legnaro, della Blu Bike, già secondo a Valdobbiadene nel 2010, e l’altoa-

tesina Astrid Schartmuller, del Gs Athletic Club Merano, al terzo trionfo nella “Prosecco”, si sono invece imposti sul percorso corto. Sulla distanza più breve ha fatto passerella anche il campione di canottaggio Rossano Galtarossa, fresco di qualificazione per la sua sesta Olimpiade. Detto del fascino esercitato dalla McLaren MP4-12C, che ha debuttato sulle strade italiane con l’ex campione di rally, Tony Fassina, in veste di pilota, la caratteristica vocazione internazionale della Prosecco Cycling Classic è stata ben sintetizzata da un riconoscimento speciale. Alla fine, per tutti, l’immancabile visita a Palagusto, il grande salone delle eccellenze enogastronomiche locali (ospitato nella cornice di Villa dei Cedri) che dal 2010, alla Prosecco Cycling Classic, sostituisce il classico Pasta Party. L’ennesimo gioiello di una domenica da incorniciare. SILVIA CARRARO

Rossano Galtarossa, campione olimpionico di canottaggio, con i due premi speciali

Nel mondo Playlife la ricerca di autenticità e originalità trova risposta nelle collezioni di abbigliamento “easy to wear” : Playlife, tra atmosfera di campus e ricercatezza cittadina; Playlife Outdoor, il grande freddo in versione metropolitana; Jean’s West, il “ritorno al futuro” della frontiera western; Killer Loop, tra sport estremo e urban chic; Anthology of Cotton, homewear femminile e una ricca scelta di accessori di divertita sensualità.

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Consegna del pettorale n.1 tra Alessandro e Ado Fassina

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Da NY con Amore

Mario Del Monaco rivive in Piazza Borsa

La cucina dei colori: un libro da gustare Un monumento dedicato al grande lirico trevigiano famoso nel mondo, Mario Del Monaco, inaugurato alla presenza delle autorità in piazza Borsa. Realizzato dall’artista Elena Ortica. Questo il suo iter artistico: figlia d’arte nel mondo della lirica (il padre è il tenore Mario Ortica) finiti gli studi aprì il suo primo laboratorio di scultura in provincia di Treviso ed iniziò ad esporre in alcune gallerie fra le quali la Treves e l’Ars Italica di Milano, partecipando a collettive con soddisfazione. I suoi lavori vennero venduti in tutt’Italia,

Europa e oltreoceano. Dopo 10 anni nel mondo dell’insegnamento al liceo artistico di Oderzo, Elena, insieme al marito Gaetano Brugnano, è ritornata alla sua grande passione. Dal 2000 lavora nel loro laboratorio di arte e scultura, Teknè. Elena ama esprimersi attraverso un linguaggio figurativo che ricerca e scava nella forma un’essenza interiore, non è l’involucro che le interessa, ma l’anima, la vita che emerge, il vissuto che si legge nelle espressioni. Ulteriori informazioni: www.trevisosculture.com

Cocofungo da Celeste

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Gremito il terzo appuntamento della 35esima edizione di CocoFungo, ispirata ai favolosi anni Sessanta, che si è svolto da Celeste - Casa Gobbato a Volpago del Montello, alla presenza di circa cinquecento persone che hanno preso parte a una serata curata come sempre nei minimi dettagli da tutta la famiglia Tonon. A testimonianza del viaggio in Maggiolino intrapreso quest’anno dagli chef CocoSette, una variopinta Volkswagen dai decori floreali ha fatto capolino all’ingresso del locale aprendo così la strada a un corteo di esemplari autentici di VW Beetle che hanno sfilato dinnanzi agli ospiti esterrefatti nel corso dell’aperitivo. Elegantissima la cena con le musiche dei Beatles a fare da colonna sonora. Grande attesa anche per i tradizionali fuochi d’artificio con i quali i Tonon, hanno ringraziato i tanti ospiti per la calorosa partecipazione dando l’arrivederci alla prossima edizione della rassegna CocoFungo. KATIA ROSSI

ro di Dopo un grande e appassionato lavo na Cuci “La ria libre in ente ricerca è finalm sopratma te ricet di libro un ri”, Colo dei erta tutto un affascinante viaggio alla scop o, gust del , apia oter degli effetti della crom , Nero . cibo del ia stor della e del piacere venno bianco e tutti i colori dell’arcobale te semgono portati in tavola con 80 ricet amore re, colo , Luce . plici, sane e deliziose del lità qua la per ne nzio atte e si per se stes di vita a fi loso fi della base alla sono cibo etto a cui si ispira questo libro. Un prog ttro qua di e zion bora nato grazie alla colla la per ione pass la no ivido cond amici che lo, il riricic il à, bilit teni -sos l’eco à, uinit gen la fotospetto e l’amore per la natura: per -styling food il per oli, grafia Federica Bott lo chef te ricet le per ti, chet Arianna Mar contei per e to ielet Mich la Nico tista salu ile, Sott oma Giac nuti la trevigiana Daliah ’alidell ito ’amb nell ice da anni ricercatr ente la mentazione biologica. E naturalm essere “Cucina dei Colori” non poteva non foto le : zero atto una pubblicazione a imp casa na cuci una in e sono state realizzat soluce con che grafi foto se linga, le ripre rio per lare, gli ingredienti biologici. Prop seall’in vita una questa scelta di condurre ri auto gli te, bien l’am per gna del rispetto ni Favi iera cart la con to bora hanno colla Tecniaffinché la pubblicazione - edita da su pata stam re che Nuove – potesse esse dalla a (nat a Cart Alga o carta ecologica Shir ezia). alghe infestanti della laguna di Ven www.colorgoodfood.com

Lauren Merkin, stilista emergente americana ma con un cuore veneto. Tra le boutique dove trovare l’intera collezione delle eleganti clutches Mirtilla Shop, nel Quartiere Latino. Giovane, elegante e di successo. Q Questo è ll’idenl tikit di Lauren Merkin la stilista newyorkese di borse che sta facendo impazzire le celebrity americane. Angelina Jolie usa spesso le sue eleganti clutches durante i red carpet ma anche star come Diane Lane, Diane Keaton e Kate Moss sono state avvistate con le sue pochette raffinate. “Amo l’Italia, e in particolar modo il Veneto, dove ho alcuni fornitori di pellami e accessori a cui mi affido per la realizzazione delle mie borse – racconta la stilista newyorkese – addirittura ho un soprannome

italiano “Lorenzo” che è stato pure il nome della mia prima borsa!”. Sin da piccola era un’amante della moda ma i suoi studi l’hanno portata a laurearsi in economia e commercio alla Columbia MBA. La sua creatività innata l’ha portata a realizzare le prime borse che in pochi mesi avevano ricevuto un largo consenso di vendite, le migliori riviste di moda hanno iniziato a pubblicarle come Vogue, Harper’s Bazaar, e il NY Times e hanno ordinato i suoi prodotti grandi magazzini del calibro di Bergdorf Goodman, Neiman Marcus, Saks

Fifth Avenue e Bloomingdales . “Sto iniziando a interessarmi al mercato italiano, dove sto collocando i miei prodotti in alcune eleganti boutique. Spero di venire presto a visitare Venezia, città che non ho mai visto, magari verrò durante il Festival del Cinema. L’anno scorso durante la kermesse veneziana Angelina Jolie indossava proprio una borsa Lauren Merkin”. L’ intera collezione può essere ammirata nella boutique Mirtilla. KATIA ROSSI

1911-2011 Cent’anni di Croce Rossa La Croce Rossa di Treviso quest’anno celebra un traguardo davvero importante: i cent’anni di attività. Uno dei primi documenti, scampato ai bombardamenti del 1917, è infatti datato 1911. Si tratta di un riconoscimento del Presidente del Consiglio per l’apporto dato dalla Croce Rossa di Treviso in occasione del terremoto che il 28 dicembre 1908 colpì la Calabria e la Sicilia. Una lunga storia di impegno, dedizione e grande passione che meritava di essere festeggiata insieme a tutta la città. Proprio per questo domenica 2 ot-

tobre, dopo la messa in Duomo e la benedizione dei mezzi, tutte le componenti della Croce Rossa (Volontari del Soccorso, Infermiere Volontarie, Corpo Militare, Comitato Nazionale Femminile, Donatori di Sangue e Pionieri) hanno sfilato lungo il Calmaggiore e si sono riunite in Piazza dei Signori. Alla presenza delle autorità civili e militari, ma anche dei tanti amici della Croce Rossa, i Commissari Regionale e Provinciale, Annamaria Stefanelli e Franco Agostini hanno ricordato la grande generosità dei volontari, impegnati ogni

giorno nel soccorso, nell’assistenza delle fasce sociali più deboli, nella formazione e nelle attività umanitarie, senza dimenticare la solidarietà che da sempre contraddistingue i trevigiani. La giornata si è conclusa con la consegna delle Benemerenze ai volontari che hanno superato i 15 e 25 anni di attività da parte del Grand’Ufficiale Edda Cattich Dall’Antonia, Presidente Nazionale dell’Ufficio Benemerenze. Cento di questi giorni!

ALESSIA SEVERIN

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Grande inaugurazione per il nuovo punto vendita Zanetti Bimbi, nome storico tra le boutique trevigiane da sempre sinonimo di eleganza e glamour, dedicato agli abiti e agli accessori per neonati, bambini e ragazzi fino ai 16 anni. Trasferitasi a pochi passi dalla memorabile sede, questa nuova location realizzata dall’architetto Paolo Giachi di Milano, si estende su tre piani per offrire al cliente un servizio sempre più accurato ed esclusivo in un grande spazio dal gusto contemporaneo. Tantissime le mamme e i bambini che hanno partecipato all’evento inaugurale, occasione per costatare le molte novità rispetto al negozio precedente, tra cui l’acquisizione di nuovi brand di abbigliamento, un reparto calzature con i brand più aggiornati ed un’area esclusivamente riservata al mondo della puericultura. In altre parole, oltre all’ampliamento della superficie di vendita, il progetto ha come obiettivo quello di trasformare il negozio in uno spazio multifunzionale dedicato a 360 gradi al mondo del bambino, nella logica del concept-store, spaziando dall’abbigliamento alla calzatura, dall’accessoristica alla puericoltura, includendo tutto quanto possa rendersi utile al bimbo o alla mamma. “Si tratta dunque di un progetto che ha richiesto uno impegno importante da parte del nostro gruppo - ha spiegato il titolare Enrico Barcè - ma che ci vede coinvolti con grande entusiasmo e passione, animati dal desiderio sempre vivo di rendere questa boutique il punto di riferimento nel mondo del bambino per tutto il Triveneto, ancor più di quanto non lo fosse già in precedenza”.

Zanetti Bimbi, nuova boutique Novità nel mondo dell’abbigliamento: la storica boutique Zanetti Bimbi si trasferisce in una nuova location con una superficie di circa 400 metri quadrati.

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Enrico Barcè con lo staff

ZANETTI BIMBI Galleria Manin, 2 - TREVISO Tel. 0422 590775 zanetti@breficom.com

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art The Plex - la trasparenza

Verona

gotha

Geografia fantastica

Il ‘700 a Verona

Nei saloni dell’imponente villa Sagramoso PerezPompei ad Illasi hanno presentato le loro opere ad un gremito parterre di amici, quattro artisti (due pittori, un architetto, uno scultore) ai quali la descrizione convenzionale del mondo non basta. Accomunati dalla convinzione che il viaggio sia prima di tutto un’esperienza interiore, dipingono o costruiscono strumenti per andare oltre la superficie dei luoghi e delle cose, per saggiarne le fibre nascoste. Propongono, per vie diverse, l’esplorazione di un mondo potente, misterioso, forse pericoloso ma affascinante: il mondo che nasce dall’immaginazione. Da qui l’idea di “Geographia Fantastica”. Stefano Faravelli racconta i suoi viaggi -reali- in luoghi altri per eccellenza: il Mali, Il Cairo, Istanbul, con i suoi appassionanti carnet de voyage, ma anche con i ritratti ad acquerello di personaggi favolosi e mi-

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tici come La fata-sirena Mayam o come l’astuto Mayè. L’installazione di Gianandrea Gazzola disegna un sognante firmamento d’invenzione sul soffitto affrescato del salone da ballo facendo di Villa Sagramoso Perez-Pompei un planetario fantastico. I disegni progettuali di Roberto Pirzio Biroli, pieni di amore per i più minuscoli particolari, riprendono l’idea settecentesca del mondo come un giardino totale, ancora in gran parte da pensare, piantare e coltivare. Lapo Sagramoso ci porta nel Tahmisat, paese fiabesco dove si entra solo abbandonando la noia e la pesantezza. Le vie che propone per giungere a questa liberazione sono molte: dipingere con i passi degli animali selvatici, lanciare secchi di colore nel buio, sparare contro nemici immaginari. ROBERTA PICCIN

alla Il Comune di Verona, con l’Assessorato preo, cchi elve Cast di eo Mus il e Cultura Verona. sentano la mostra “Il Settecento a della iltà nob La ri. Tiepolo, Cignaroli, Rota a sitiv espo a egn rass de gran pittura”, una della ento mom un e ndir rofo app e che vuol indaciviltà pittorica scaligera finora mai ani, Mag izio Fabr da ta gato. La mostra, cura nince è li, ezzo Tom rea And e Paola Marini e la trara cultu la che à liarit pecu sulle trata ecento dizione pittorica assunsero nel Sett nti, dipi tra ri lavo capo a Verona. Con 150 nti enie prov ti, men docu e pe disegni, stam i nier stra e ani itali ei mus nti orta da imp o Prad il rgo, come l’Ermitage di Pietrobu e i suoi di Madrid la mostra porta Tiepolo Ampio . rdia Gua Gran alla ei contemporan nti artiorta imp due a icato ded sarà io spaz definito sti veronesi:Pietro Antonio Rotari, bettino Giam e a” russ e il “pittore della cort di Pitia dem Acca dell’ e ator Cignaroli, fond o spepost Un e. nom suo il a port che tura ardo ciale è dedicato ai vedutisti come Bern e da zzat reali re ope di Bellotto e al nucleo olo. Tiep o enic dom Gian e Giambattista ie il olog tecn ve nuo delle o usili all’a ie Graz del ale virtu ne pubblico vedrà la restituzio per olo Tiep ista batt soffitto dipinto da Giam in parte Palazzo Canossa a Verona, andato guerra nda seco della ine term al utto distr itineda a grat mondiale. La mostra sarà inte cona sacr e d’art re ope rari che scopriranno ari rdin strao e na Vero di se chie servate nelle zzi e pala per i zzat reali rici pitto ti rven inte lo d’oro ville signorili che sveleranno il seco ta. della decorazione vene Il Settecento a Verona. Tiepolo, Cignaroli, Rotari. Piazza Bra, Palazzo della Gran Guardia Dal 26 novembre 2011 al 9 aprile 2012 ROBERTA PICCIN

“La trasparenza ti permette di vedere oltre il contorno, il confine. Ti permette di “non accorgerti degli spazi” e quindi di usare l’immaginazione per andare oltre a quello che abbiamo di fronte, oltre al nostro sguardo. Gli elementi vengono trasformati nell’uso e quindi cambiano identità. Cambiano essenza. Nuovi i gesti, nuovi i suoni, tutto si trasforma e si percepisce in maniera differente... e tutto traspare.” “L’alchimia delle miscele cromatiche prende forma sulla superficie trasparente, dando volume e spessore all’impulso sonoro... Nasce così una performance di espressioni, tra musica e colore, gli oggetti si

animano accompagnati dal sapiente fare degli artisti . Il colore si altera, si trasforma e dalla trasparenza riempie lo spazio.” Così il giovane artista Serafino Rudari descrive la sua performance, nella quale con Matteo Mazzi, Andrea Pimazzoli e Franco Bersani ha saputo creare un’ atmosfera unica, nella magnifica cornice del Kartell Store di Verona, dipingendo su plexiglass al ritmo incalzante di una avvolgente musica di chitarra, sassofono e percussioni improvvisate con gli sgabelli trasparenti della maison.

news Vintage design

ROBERTA PICCIN

gotha

Parterre affollatissimo per l’inaugurazione del nuovo store DepositoA in via XX Settembre, cuore pulsante di Veronetta. Al piano terra di un nobile palazzo del 1500, nel cortile interno e nelle vecchie cantine molti amici di Alessandra e Fabio sono venuti a curiosare fra i tanti pezzi di design vintage oggi tanto ricercati. Una location particolarissima, tra il newyorkese e il parigino, uno spazio davvero interessante dove poter ritrovare ed ammirare questi pezzi unici che la costante ricerca dei proprietari riesce a portare ai tanti appassionati e collezionisti di quest’arte. ROBERTA PICCIN

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news

PH Photoland

gotha

I nostri primi 10 anni

Nuova sede per WP Store Anche Verona ha visto il 6 ottobre una grande festa firmata WP store. Il negozio ha trovato una nuova ideale collocazione nel prestigioso spazio in pieno centro storico in vicolo Scudo di Francia, laterale di Via Mazzini, difronte allo storico Bottega del Vino. Questa nuova boutique rientra nella strategia di sviluppo Retail WP che negli ultimi mesi ha visto l’apertura di nuovi WP Stores a Riccione e Varese, seguiti dalla nuova apertura di Firenze, Roma, Pescara e Padova. In previsione a breve altre piazze italiane in via di definizione, e l’apertura del primo WP Store a New York e di flagship store Woolrich in Europa. Lo stile dei

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nuovi WP Store lavora su un design interno fatto di ricerca di oggetti ricchi di una propria storicità e funzionalità originale, reinterpretati in una nuova ottica e con un nuovo uso e funzione. La scelta di WP è quella di cercare un nuovo modo di concepire il negozio, alla ricerca di un sistema narrativo che intrecci il luogo, gli oggetti e i prodotti, caricandoli di nuovo valore e di una nuova dimensionalità. Il gruppo WP Lavori in Corso prevede di chiudere il 2011 superando i 115 milioni di euro, con un incremento del 20% rispetto al 2010. ALESSANDRA CICOGNA

lla una Nelle sale di Villa Quaranta in Valpolice fino ica mus e splendida festa, una megatorta to volu ha i ellin Arm re a tarda notte: così Cesa que, sulti Con di anni 10 i prim festeggiare i dagli circondato da tutti i suoi collaboratori, i loro e a cesc amici più cari, dalla moglie Fran per nte orta imp ento quattro figli. Un mom que sulti Con vede che o uard segnare un trag raduprotagonista di un congresso che ha età Soci di ari nato oltre 200 professionisti titol ni, italia nte ende indip e Studi di consulenza e iario nanz fi do mon del ri illust oltre ad ospiti i. zion istitu delle ROBERTA PICCIN

Nel nuovo spazio di via Catullo MAMO DESIGN ha ospitato con un esclusivo cocktail la mostra fotografica di Renato Marcialis, veneziano di nascita e milanese di adozione, dal titolo volutamente ironico “Caravaggio in cucina”, poichè richiama le opere del grande artista lombardo della fine del ‘500. Le immagini riproducono in un’esplosione di colore calibrato tra ombre e luci, frutta, legumi e ortaggi abbinati a oggetti e strumenti di cucina quasi tutti riposti su un tavolo dalle assi di legno grezzo, un insieme di elementi studiati con maestria nei più attenti particolari per riprodurre il fascino di un antico passato. La

Caravaggio in cucina

tecnica della luce pennellata usata da Marcialis fa si che l’illuminazione sembri provenire da una fonte naturale, come nelle opere del Caravaggio, e svela le gradazioni di colore che differenziano i minimi dettagli del soggetto, vero e solo protagonista dai volumi perfetti, creando un effetto illusionistico di tridimensionalità dell’immagine. Lo sfondo scuro decontestualizza il soggetto fotografato che sporge dalla tela per offrirsi con sorprendente realismo allo spettatore. ROBERTA PICCIN


Passeggiare nelle accoglienti stanze arredate di un palazzo nel cuore di Verona, vedere all’opera uno chef nella super tecnologica cucina, sfogliare una rivista di architettura e design, trovare una soluzione abitativa alla nostra portata: questo ed altro entrando nel nuovissimo e innovativo concept store di Piazza Viviani, dove ha aperto i battenti Quality Living, dedicato a tutti coloro che vogliono ritrovare nello spazio abitativo il proprio benessere e la dimensione ideale

L’abitare di qualità L’idea nasce dalla collaborazione tra due storici operatori del mercato immobiliare veronese che, grazie ad una moderna intuizione combinata ad un’attenta ricerca a livello internazionale, hanno saputo comprendere ed interpretare il concetto di un nuovo modo di abitare lo spazio, offrendo soluzioni e spunti innovativi. Nel nuovo spazio si possono trovare tutte le risposte al vivere di qualità: sui cinque piani di un prestigioso palazzo storico sviluppa i vari temi della casa, differenziati in termini d’offerta in due segmenti specifici di mercato, “EASY HOME” e “PRESTIGE COLLECTION”. Il primo interpreta e propone l’abitare giovane, l’essenzialità, l’attenzione all’ambiente. All’interno e attorno alla “model unit” una rappresentazione concreta delle iniziative immobiliari EASY HOME, trovano una collocazione gli arredi e gli oggetti della vita quotidiana selezionati per l’eccellente rapporto qualità-prezzo, l’innovazione e il design. Accanto ad una collezione tessile artigianale di elevata qualità a prezzo accessibile, si trovano prodotti di design (proposti, tra gli altri, MAGIS, JOSEPH

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JOSEPH, OXO, ASA, SELETTI) che accompagnano con ironia e colore la vita quotidiana e arredi di produzione semi artigianale italiana. PRESTIGE COLLECTION propone invece l’abitare ricercato ed esclusivo, personalizzato in ogni dettaglio. La “model unit” rappresentativa delle iniziative immobiliari di questo segmento (appartamenti in palazzi storici, complessi residenziali di lusso, ville in contesti protetti) è caratterizzata da arredi e oggetti che spiccano per artigianalità, storia e unicità. Dalla porcellana di HEREND al bone China di NORITAKE, dalle collezioni di posate d’argento di ROBBE & BERKING agli acciai di CUTIPOL, MONO ed AUERHAHN, fino ad arrivare ai tessuti, alle carte da parati, ai tappeti artigianali, ai cachemire della Mongolia e agli arredi realizzati artigianalmente: tutto quello che viene presentato racconta un’attenzione maniacale al dettaglio e risponde alla richiesta di un pubblico alla continua ricerca dell’eccellenza e del prestigio. La struttura stessa di Quality Living Concept Store permette inoltre al visitatore di vivere lo spazio in modo coinvolgente e interattivo, tra-

QUALITY LIVING Piazza Viviani, 8 - VERONA Tel. 045 597776 info@qualitylivingverona.it

sformando così una semplice visita in un’occasione di condivisione alla scoperta dei diversi temi dell’abitare di qualità, dalla cucina all’architettura o al design. Il Concept Store mette infatti a disposizione un Bookshop con alcune tra le più importanti riviste di architettura internazionali e ricercate pubblicazioni su temi dell’arte, del design della fotografia: apposite aree ne permettono la consultazione per poter trarre idee e spunti interessanti per la propria casa. Al primo piano, in una splendida cucina open space, uno Chef operativo durante tutto l’orario di apertura interagisce con i visitatori introducendoli all’arte culinaria. Sede di Verona dello Slow Food, Quality Living mette inoltre a disposizione dei clienti i 24 corsi del Master of Food. Un programma di corsi diversi sul tema della qualità dell’abitare e del vivere la casa completa l’offerta formativa dedicata alla qualità del vivere, mentre decoratori e architetti di interni sono a disposizione dei clienti per guidarli attraverso le scelte di personalizzazione e finiture degli immobili acquistati. ROBERTA PICCIN

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Venezia

I gioielli di Harry Potter

A Venezia c’è un nuovo tesoro

Inaugura il primo negozio d’Italia della stilista israeliana Michal Negrin.

Presentata in grande stile la nuova collezione Pomellato.

I giardini della città d’acqua mar tini, Dopo “Giardini segreti”, Tudy Sam ha apdoc, scrittrice e guida veneziana me volu il a, Ferm Terra pena pubblicato per qua” d’ac città della ini giard i “Verde Venezia, “ancora con le foto di Cesare Gerolimetto: mia della oriti una volta ripercorro i luoghi fi anni 80 , Tudy ile ticab città- ha spiegato l’infa zza riappena compiuti, un animo da raga senso il ità, eros gen di d’oro e cuor un belle, l’inoso, ond o della bellezza innato-il mot torci li sotti eri polv le quinamento acustico, ini giard i e anch e ve evol si o mentano. Tutt ti cura ben Da ia. facc o bian cam zia di Vene i mes i poch ano vanno in dimenticanza, bast noI o. gon risor però di abbandono, alcuni e che stri giardini li scopriamo grazie al verd prodi ate zaff dalle i, mur alti i dagl trabocca lli”. ucce li deg fumi e seguendo il cinguettio INES THOMAS

Una serata magica, che ha coinvolto tanti invitati, provenienti da tutto il Veneto, in un’intrigante ‘caccia al Nudo’. Accolti nella boutique Pomellato di Calle Larga XXII marzo, i clienti hanno ricevuto il pass per la presentazione-evento nelle sale del Caffè Florian, storico e affascinante salotto di Piazza San Marco; dove Pomellato ha deciso di contribuire al progetto che si propone di restaurare la ‘Sala degli Uomini Illustri’, una delle salesalotto del caffè che prende il suo appellativo dai ritratti di dieci grandi nomi della storia veneziana. Durante il cocktail è avvenuto il disvelamento del Nudo Nuovo, collezione che celebra l’anello icona del marchio che si è rivelata poeticamente in sintonia con i delicati stucchi, affreschi e quadri del caffè settecentesco. KATIA ROSSI

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Silvia Guidi, store manager, Arianna Bassan e Mario Perini

E’ la più conosciuta designer d’Israele, Michal Negrin, e i suoi gioielli artigianali sono stati scelti ed indossati da attrici del calibro di Salma Hayek e Melanie Griffith. Da oltre 25 anni crea abiti, gioielli e complementi d’arredo dal design stravagante e unico ed ad oggi il marchio Michal Negrin è diffuso in Europa, Sud America ed Asia con più di 50 concept store al quale si è appena aggiunto anche il nuovo spazio di Venezia. La boutique, situata in Campiello de le Feltrina San Marco 2513, sarà un nuovo punto di riferimento per chi ama immagini vintage e capi dal gusto retrò. Le creazioni, che ricordano il gusto vittoriano, sono state utilizzate come accessori per alcuni personaggi del film “Harry Potter e l’ordine della Fenice”. Ogni oggetto enfatizza la personalità, la femminilità e la forza interiore di ogni donna rendendola ancora più speciale, creando dei total look unici che partono dal gioiello, per arrivare ad abiti, capi spalla ed accessori. KATIA ROSSI

“Venezia vs Capri” Roberta e Luigino Rossi

Una serata originale che ha messo in competizione gli eleganti scorci veneziani con il ritmo degli animi capresi. Un’iniziativa stravagante che ha coinvolto oltre duecento sostenitori dell’AIRC. Nella “chic…chetteria” del rinomato albergo veneziano The Westin Europa & Regina ha avuto luogo la sfida enogastronomica “Vene-

E’ considerato ormai uno degli appuntamenti lagunari la cena promossa ogni anno dal Comitato Veneto dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. zia vs Capri” dove si sono scontrati piatti della tradizione veneziana e caprese, accompagnati da importanti vini campani e veneti con un finale tra grappa e limoncello. A vincere su tutto è stato il passionale entusiasmo di Guido Lembo e il suo gruppo “Anema e Core” di Capri insieme alle allegre danze dei tantissimi veneti. Il ricavato

di questa scoppiettante serata di gala è stato interamente devoluto alla realizzazione di borse di studio intitolate Starwood Hotels & Resorts per permettere ai giovani ricercatori di approfondire la loro esperienza nella ricerca oncologica. KATIA ROSSI

Paola Gamba, consigliere AIRC Comitato Veneto, Vittorio Coin, Presidente AIRC Comitato Veneto, Carloalberto e Marile Corneliani e Yaya Coin

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PH Gabriele Rigato

PH Ivano Cassin

Silvia Bortot è tricolore Silvia Bortot, ha 26 anni ed è laureata in tecnica del design del prodotto industriale. È nata a Salgareda e da circa un anno vive a Padova, dove lavora come grafica per l’agenzia Advertendo. In carriera ha disputato 33 incontri ottenendo 14 vittorie, 14 sconfitte e 5 pareggi. Nell’ambiente è soprannominata «sbim boom». Pugilisticamente è cresciuta nella palestra dell’Accademia Francesco De Piccoli di Mestre con il tecnico Paolo Bettini. Da gennaio di quest’anno ha iniziato ad allenarsi in città con i tecnici della Diemme Padova Ring. In questi giorni la Federazione ha dato il nulla osta per il tesseramento con la società patavina presieduta da Nicola Bartolamei.

nale mi ha assistito a bordo ring”. Con la maglia tricolore addosso dove vuole arrivare? “Sicuramente in Nazionale. Spero che il tecnico federale Cesare Frontolani mi chiami presto. Il mio sogno è quello di partecipare alle Olimpiadi, ma per Londra 2012 purtroppo non ci sono speranze visto che la mia categoria non è stata inserita tra quelle olimpiche. Mi pare una grande ingiustizia. Speriamo che per i Giochi 2016 ci sia un ripensamento”. Come mai ha scelto uno sport così duro? “Gli sport da combattimento mi sono piaciuti fin da ragazzina. A 15 anni ho iniziato con le

arti marziali, poi ho praticato la thai boxe e la kickboxing. Meno di due anni fa un mio amico mi ha portato in una palestra dove si insegnava il pugilato. Mi sono subito innamorata di questa disciplina e in un anno e mezzo ho disputato 33 incontri”. I segni sul viso che i pugni posso lasciare non la preoccupano? “Preferisco qualche cicatrice alla fine di un combattimento emozionante piuttosto che passare serate in discoteca o a bere spritz. Sono scelte, io mi diverto così. La palestra mi è servita molto anche quando frequentavo l’università, per scaricare le tensioni prima di un esame”.

Barcolana 2011

La Barcolana, evento velistico che si svolge la seconda domenica di ottobre, trasforma Trieste in una sorta di anfiteatro, quando il golfo blu diventa bianco vela, con le quasi duemila barche. La Barcolana è così: la festa dei velisti, arrivati da tutta Italia e Europa, nata 43 anni fa tra qualche amico della società velica di Barcola a Grignano, come l’ultima regata della stagione. Quest’anno una partenza lampo spazza subito ogni dubbio su Esimit Europa 2 che scatta veloce come il vento al colpo di cannone che scuote 1762 equipaggi nel golfo di Trieste per la barcolana. Per i più competitivi la gara dura meno di un’ora, per la gente di mare può anche durare tutta la giornata. Una gran festa con molti regatanti famosi con personalità dell’economia e della politica dal presidente delle Generali Gabriele Galateri di Genola, che ha chiuso al 32mo posto, al viceministro Roberto Castelli e dall’allenatore della Lazio Edi Reja a Totò Schillaci.Tra gli amici armatori presenti: Federico Tognetti, Roberto Bertelli, Aldo Parisotto, Chicco Peghin, Nereo Simonetti.

Neo campionessa d’Italia di pugilato nella categoria dei 69 kg, pretende a tutti i costi la maglia azzurra. Nella finale tricolore di Barge (Cuneo) ha battuto la favorita numero uno, la ferrarese Sara Corazza. Sul risultato di Barge può avere influito anche il cambio di guida tecnica? “Il lavoro fatto in questi mesi nella palestrina sotto le gradinate dello stadio Colbacchini con il maestro Massimiliano Sarti è stato determinante. Devo ringraziare anche il tecnico della Padova ring Massimo Stellin e l’ex campionessa d’Italia dei pesi leggeri, la vicentina Romina Marenda, che dopo essere stata eliminata in semifi-

Vince per il secondo anno “Esimit Europa 2” e comincia a sognare la Coppa America

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sport

gotha

Dalla F1al salto ostacoli Riccardo Patrese è neo campione italiano di salto ostacoli. Dalle monoposto ai cavalli, un amore nato assieme alle figlie Beatrice e Maddalena. L’ex pilota di F1 è un vincente nato, oltre ai motori è stato un forte sciatore, tennista, golfista e ora anche cavaliere, tanto da diventare campione italiano di equitazione. “Vengo da un ‘ottima stagione sono riuscito a vincere a Piazza di Siena a Roma, ero in forma e in sintonia con il cavallo, Fil a Fil, e ho deciso di provarci. Non è stato facile, sono stati tre giorni di gara, l’ultimo giorno sono entrato sapendo che avrei dovuto non commettere

errori per vincere, è stata dura ma ci sono riuscito, una grande soddisfazione”. Per Patrese l’equitazione è una disciplina capace di regalare emozioni speciali “Per me l’adrenalina è importante. Ho iniziato da ragazzo con gli sci, poi su kart e quindi per vent’anni in F1. Saltare con i cavalli dà emozioni forti, come quelle che si provano in macchina: anzi per me gestire un cavallo è molto più difficile che gestire una monoposto, anche perché sono cresciuto con i motori, tutto mi è sempre venuto facile, mentre su un cavallo sono salito per la prima volta dopo i quarant’anni”.

Eco Targa Florio 2011

28 settembre. Grande soddisfazione per l’ottimo risultato conseguito da Giancarlo Giacomello e Luigino Gennaro a bordo della Jaguar SS 100 del 1938. Si sono aggiudicati il primo posto di classe e terzo assoluto nella corsa tra le bellezze della Sicilia considerata la più affascinante e antica del mondo. Il percorso, con partenza e arrivo a Palermo, passa per le più belle città della Sicilia.

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Short Thriller Story

di Ines Thomas

Una principessa suona a Venezia Nata a Parigi, la principessa Caroline Murat in arte Caroline Haffner, ha scelto Venezia come città di residenza ma nemmeno le terrazze sul Canal Grande riescono a distrarla dalla sua intensa passione per la musica. E’ qui che trova l’ispirazione, qui che assorbe l’energia per interpretare, con il suo stile romantico e drammatico, le musiche che va a suonare in tutto il mondo. Perché Caroline è una concertista di fama internazionale: bambina

Un pollice verde “Ci sono giorni in cui il giardino pare dire di sì, se guardo le piante come fossero sorelle lo devo a mio padre”- parole di Francesca Marzotto Caotorta, paesaggista, giornalista e scrittrice, a Padova a presentare il suo libro “All’ombra delle farfalle, il giardino e le sue storie”, un’educazione sentimentale che va dritta al cuore del lettore, soprattutto se di fiori e piante non ne sa nulla. Si può iniziare da qui, la lettura è gradevole, i profumi del verde e dei fiori stagionali sembrano uscire dalle pagine, la brezza addolcisce anche gli spiriti indifferenti, la bellezza irrompe e fa innamorare. Non c’è scampo: alla fine del libro, si corre a comperare almeno un mazzo di rose o di campanule o una piantina grassa perché ognuno vuole per sé un pezzo di paradiso. Grazie al libro della Marzotto Caotorta, che vive in Toscana in un giardino curato da lei stessa per il benessere dei suoi ospiti, il mondo diventa più gradevole.

Premio Cornaro

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Ad Ettore Bernabei, giornalista, produttore televisivo, è stato consegnato, a Padova, il premio “Alvise Cornaro 2011”. Ideatrice della manifestazione, legata alle strategie per invecchiare bene, Clelia Tabacchi Sabella: “l’invecchiare non è solo un’esperienza individuale ma un processo che si declina in ogni ambito della vita, da quello lavorativo a quello biologico al mentale al sociale”. Bernabei, in modo gradevole, ha fatto il punto della televisione, oggi, in Italia: “è in forte flessione ma la cattiva TV viene respinta dalla gente. La televisione è, comunque, sempre pedagogica perché offre modelli di comportamento. I film su Giovanni XXIII o Coco Chanel o Enrico Mattei hanno avuto molta audience; quando la RAI ha trasmesso “Sotto il cielo di Roma” ha raccolto circa 7milioni di ascoltatori, più di quanti ne avesse, su un’altra rete, in contemporanea, “Il Grande Fratello””.

prodigio, formatasi a Parigi, ha studiato, tra gli altri, con Alfred Cortot e, a Mosca, con Lev Oborin. Vincitrice, fin da giovanissima, dei maggiori premi internazionali, Caroline riesce a trasmettere anche agli ospiti che passano per casa, la sua passione musicale, intrattenendoli con grazia e bellezza, nel salone del pianoforte dove esegue i pezzi che ama di più, quelli di Chopin e Mozart.

Il libro di S.A.S. Gherardo Artico di Porcia e Brugnera

XVIII° principe di d Porcia e Brugnera, Gherardo Gh d Artico ha dato alle stampe la storia della sua famiglia, con albero genealogico e immagini dei Porcia nei secoli, dedicandola ai suoi genitori. La presentazione del libro è firmata dall’amico fraterno Giuseppe d’Amelio che gli ha corretto le bozze; a chiudere l’introduzione, un breve saggio del giovane Novello Papafava de’ Carraresi. Discendente da una famiglia antichissima e nobile, il principe vive ancora oggi nell’avito castello, vicino al figlio Guecello e alle adorate nipotine. L’affetto che si sprigiona dalle pagine del libro verso i suoi famigliari, è vero, sentito, profondo così quello verso le persone che lo hanno accompagnato nella sua vita. Smisurato è anche l’amore verso la sua casa: “ogni volta che vi rientro mi avvolge una sensazione di sollievo e di tranquillità, la percezione di aver ritrovato un punto di riferimento. Avverto la presenza di mia madre, di mio padre che in quelle stanze hanno vissuto, mi sento avvolgere dai ricordi delle tante generazioni che mi hanno preceduto”.

ASSASSINIO AL CLUB DEL TENNIS COSÌ NON VA BENE L’ispettore Jean non si dava pace. Quella mattina, all’alba, l’avevano chiamato dalla centrale per informarlo che l’agente Carmine era stato investito da una moto, in pieno centro, proprio quella notte ed era grave, in coma, all’ospedale. L’aveva mandato lui, il giovane Carmine, in quella piazza a pedinare un tizio, sospetto spacciatore ma implicato anche in una tratta di nigeriane. Carmine era un giovane, arrivato da poco alla centrale, accompagnato dalla mamma che glielo aveva personalmente raccomandato: “dottò, datti sempre un’occhiata al mio Carmine, che ho solo lui nella vita”. Un bravo ragazzo, sempre disponibile, attento, puntuale, in ordine. Il pedinamento che gli aveva chiesto di fare era un lavoro di routine, senza particolari difficoltà. Aveva pensato a lui perché era una faccia poco vista in giro e quindi poco conosciuta dalla malavita. Forse si è trattato di un incidente? pensava mentre si dirigeva all’ospedale o l’hanno investito, come avvertimento di togliersi dai piedi? Non c’era nessun testimone dell’accaduto, nessuno che potesse dire se l’agente era stato colpito per caso, ma era una probabilità remota perché non se lo vedeva ad attraversare proprio mentre sopraggiungeva un mezzo. No, era sicuro che si trovava davanti ad un piano meditato a proposito. Strano, continuava a pensare l’ispettore, Carmine era appena arrivato, era la sua prima volta, non potevano sapere che li pedinava. E’ chiaro, pensò, la notizia è arrivata prima, dalla centrale. Qualcuno aveva fatto la spia. Era sicuro di questo. Ma chi? QUALCOSA FRULLA IN TESTA Non dubitava della sua squadra, uomini e donne devoti e fedeli al lavoro che svolgevano. Li conosceva uno per uno, conosceva le loro famiglie, i loro pregi e limiti, no, nessuno di loro. Allora qualcuno che girava per la centrale? Si concentrò e passò in rassegna le persone che ogni giorno incontrava. Per un motivo inspiegato, gli venne da pensare al gruppo che faceva le pulizie dei locali. Tre donne, 2 giovani e una di mezza età, serie e incensurate, lì da anni, che non conosceva benissimo ma con cui scambiava sempre delle battute. Anna, la più vecchia era la madre delle altre due, Letizia e Gemma. Erano state prese su pressione di un vecchio agente che le aveva raccomandate. Mentre entrava in ospedale, chiamò la centrale e parlò con l’agente di turno. Fatti dare tutte le notizie sulle tre donne, e presto, disse mentre camminava per i corridoi, semibui dell’ospedale. Si fermò davanti alla porta della rianimazione e fece chiamare il medico di servizio. Sì, l’agente era molto grave, in prognosi riservata. Vide arrivare, lenta e curva, la madre di Carmine: le andò incontro per sorreggerla e confortarla. La donna non piangeva, chiese notizie del figlio e si mise seduta in attesa dell’ora della visita, che sarebbe stata molto dopo. Approfittò di quel momento per sapere se secondo lei

Carmine poteva aver parlato con qualcuno di quello che avrebbe dovuto fare quella notte. No, suo figlio non aveva amici stretti, si fermava sempre al bar sotto casa e bere qualcosa prima di rientrare, se non era di turno. Aveva legato con il barista, un giovane come lui ma non pensava che il suo Carmine parlasse del lavoro. Anzi, ne era proprio certa. Si fece dire il nome del bar, la accarezzò dolcemente e partì, sperando di trovare il locale aperto. L’INCONTRO In realtà, era quasi mattina e le serrande erano appena alzate. Bussò e si affacciò sotto la serranda una donna, che al momento non riconobbe. “Anna- disse l’ispettore, dopo aver capito chi era- cosa fa qui?”. “Le pulizie- disse la donna, uscendo e pulendosi le mani prima di salutare Jean. E lei, ispettore, sono le 5 e mezzo, si è appena svegliato o non è ancora andato a dormire. Sono qui per cercare Marco, il barista. “E’ mio figlio- rispose Anna- è successo qualcosa?”, chiese allarmata. No, tranquilla, è che il nostro agente è stato investito da una moto e volevo sapere se Marco sapeva qualcosa, se Carmine gli aveva parlato del suo lavoro. Non credo e comunque Marco ora sta dormendo, se vuole glielo mando in centrale. Intanto un agente lo stava chiamando per informarlo che la situazione di Carmine era molto grave. In ufficio, si chiuse dentro, aveva bisogno di pensare e stare solo. Il via vai di gente che lo cercava e le telefonate lo occuparono per tutta la mattina; intanto aveva chiamato il suo braccio destro per affidargli il caso. Gli spiegò l’accaduto, i suoi sospetti, le perplessità all’incontro con Anna. Si doveva cercare lì, decise. SPIEGAMI BENE Arrivò Marco con la madre, Anna. Lo fece entrare, solo. Sapevi qualcosa, gli chiese, Carmine ti aveva detto che doveva pedinare qualcuno. Il ragazzo arrossì, cominciò a confondersi, no non so nulla, non ricordo. “Senti- gli disse, crudo, l’ispettore Jean- il tuo amico sta morendo o forse è già morto. Qualcosa può succedere anche a te, quelli lì fuori non scherzano. Vuoi dirmi la verità o no?”. Marco dopo una pausa, cominciò a parlare; venne fuori che la sera prima, Carmine si era fermato al bar e aveva parlato, forse un po’ troppo, a voce alta perché aveva bevuto. Marco raccontò che si era reso conto subito ma il suo amico non capiva i suoi gesti sulla bocca, che si erano seduti due tizi, stranieri, sicuramente non italiani, vicino a lui. Avevano ascoltato le confidenze di Carmine, senza dire nulla. L’agente raccontava il suo prossimo lavoro investigativo, anzi se ne vantava con Marco, era alticcio, disse, non sapeva che stava esagerando. Ma non pensavo che potessero fargli del male. “Speriamo che esca dal coma e che ne esca bene- disse Jean-e adesso ti facciamo vedere delle foto per riconoscere i volti di quei due. Poi ti mettiamo sotto pro-

tezione”. Non riconobbe nessuno di quei volti, erano sconosciuti ma qualcosa lo fece sobbalzare: “dimmi cosa pensi- incalzò Jean- non nascondere nulla, per il tuo bene e quello del tuo amico”. “Non sono sicuro ma Carmine vedeva una ragazza, ultimamente, non lo sapeva nessuno, neanche sua madre. Si chiama Ely e vive sopra il mio bar. Non mi è mai piaciuta ma Carmine se ne era innamorato. Forse ha parlato con lei, forse, non lo so, potrebbe essere un filo da seguire”. Grazie, ragazzo, grazie, disse Jean, battendogli la mano sulla spalla. Si mise in macchina da solo e si diresse verso quell’indirizzo. LA PISTA GIUSTA Entrò facilmente nell’androne del vecchio palazzo; salì le scale che portavano all’appartamento di Ely e trovò la porta aperta. La ragazza giaceva per terra, senza segni di vita. Ti hanno fatto fuori, uccisa con un colpo di pistola, pensò Jean chiamando la centrale. Adesso abbiamo anche l’assassinio oltre al tentato omicidio. Si guardò intorno, la casa era piccola e ben tenuta, non sembrava una casa di chi spaccia o si ubriaca. Le foto sul comodino ritraevano la ragazza in un gruppo famigliare sorridente, normale; la foto con Carmine era vicino al letto, altre la ritraevano con alcuni bambini, forse fratelli o parenti. No, pensò Jean, non mi sembra che Ely sia coinvolta in loschi affari ma vittima, senz’altro. Ascoltò la segreteria telefonica: c’erano due chiamate di Carmine per un appuntamento quella sera, dove nessuno dei due era andato; in un messaggio, c’era la voce di Anna che le diceva che Marco le avrebbe portato su la colazione del mattino. Strano, pensò, cosa significa. Si guardò attorno e vide una tazza di caffè posata sul tavolo. Ma il caffè non l’ha bevuto, poveretta, non ha fatto in tempo, l’hanno uccisa prima. Sono entrati con questa scusa, ma Marco cosa c’entra? Anna, il nodo è lì. Poi, divenne tutto facile. La confessione di Anna che non voleva che il figlio fosse coinvolto in un affare in cui non c’entrava per nulla. Lui non sa niente di quello che faccio, disse, sono solo io, da tempo dovevo pagare dei debiti delle mie figlie. Prima avevo cominciato con piccole soffiate, poi le avevano chiesto sempre di più. Non pensava che avrebbero fatto del male, Carmine l’aveva indicato lei quando aveva saputo che avrebbe indagato quella notte, per scoprire una consegna di droga importante. Purtroppo il ragazzo aveva parlato anche con Ely e lei sapeva che Anna faceva la spia perché l’aveva scoperta a parlare, spesso, con quei tipi al bar. Non pensava che sarebbero arrivati a tanto, sì, erano persone incensurate, italiani e stranieri che di giorno lavoravano come impiegati e professionisti ma erano del giro grosso, non si fermavano davanti a nulla. Dall’ospedale, la notizia che anche Carmine era morto lasciò l’ispettore frastornato ed ammutolito.

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Sagra a Villa Agostini

Kristian Ghedina a Baila

Cusignana: la Contrada delle Colombere volle dedicare questa festa alla ricorrenza della Madonna del Rosario, la prima domenica di ottobre, come voto per chiedere future messi abbondanti, in modo da provvedere al sostentamento delle numerose e popolate famiglie della zona. E a Villa Agostini la tradizione continua: ogni anno amici e cittadini sono invitati in una cornice da favola per brindare, mangiare, tra musica e lotteria!

Dalle piste da sci alla pista di Baila. Anche Kristian Ghedina tra le 12 persone famose che hanno affiancato altrettanti partecipanti non noti nello show in onda su Canela5. Nel cast tante bellissime dello schermo, quali Martina Colombari, la prorompente Raffaella Fico, Elisabetta Gregoraci in Briatore, il super macho Costantino Vitagliano e il nuotatore Luca Marin. Kristian Ghedina era in coppia con Susana Werner, modella brasiliana moglie del portiere Julio Cesar. L’esperienza è finita presto, perché Kristian è apparso decisamente più disinvolto con sci e scarponi ai piedi che non nelle piroette. “Comunque è stata un’esperienza divertente, che mi ha fatto capire una volta per tutte che io amo le mie montagne, le discese, la vita semplice. Mi sono impegnato, ma le luci della ribalta non fanno per me”. SILVIA CARRARO

Forever Vernissage

Padova - Tra immagini pop, fumetti e soggetti eroici ha avuto luogo Forever , la nuova personale di Gabriel Ortega, eclettico artista colombiano. Gremito il vernissage che ha portato gli ospiti ad ammirare gli eroi che popolano le tele, chiamati a sfidare difficili imprese dal forte valore morale, dove appare evidente il richiamo all’eterna lotta dell’umanità tra le forze del bene e quelle del male. La mostra rimarrà aperta fino al 13 gennaio 2012 nello spazio espositivo di Via Dondi dall’Orologio 31 della Vecchiato Art Galleries. KATIA ROSSI

Il Kitsch a casa Folchini Grassetto Padova - Val la pena di soffermarsi sul significato autentico di “Kitsch”, in un’epoca che lo ha interpretato in senso dispregiativo? Una risposta esauriente la dà la mostra allo Studio GR 20 di Graziella Folchini Grassetto, ancora una volta interprete del pensiero e della moda contemporanea più sofisticata e intelligente. La critica d’arte affronta il modello del Kitsch nel gioiello e lo fa con un’esposizione rara in cui dieci artisti, tra i più significativi in ambito internazionale, testimoniano il rapporto tra kitsch e gioiello. Come ha scritto nel bel catalogo che accompagna la mostra, Alba Cappellieri: “l’attualità del kitsch nel gioiello sta nella sua intrinseca capacità di rappresentare una polifonia di voci, senza censure, esprimendo una libertà espressiva e la democratizzazione del gusto, a lungo ignorati dal gioiello”. INES THOMAS

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Un Week end per Clementina “Un formidabile week end veneto, dove abbiamo fatto cose bellissime insieme ad amici e persone fantastiche”. Così raccontano nel loro sito gli amici di “Magica Cleme”, la fondazione creata in memoria di Clementina, una bambina che si credeva magica e che purtroppo non c’è più, e che si propone di aiutare i bambini malati di tumore e i loro famigliari, affinchè possano passare la maggior quantità di ore liete lontane dal dolore e dalla sofferenza che la malattia, le terapie e l’ospedale rubano loro. Tantissimi amici si sono movimentati per rendere indimenticabili questi tre giorni nella campagna veneta. Prima tappa a casa Lassotovitch dove, in un bellissimo giardino illuminato a giorno, i bambini hanno iniziato a giocare a calcio, ingarellandosi in un fantastico match che solo l’arrivo di pizza, cotolette e sopressa è riuscito ad arginare. La giornata si è conclusa a Susegana, dove Lodovico Giustiniani attendeva gli ospiti all’agriturismo che fa parte della loro meravigliosa tenuta di Collalto, dove hanno trascorso parte dei giorni successivi. Il giorno dopo in quel di Tezze, Mauro Martini e Anna Bonotto attendevano i bimbi insieme a molti amici e conoscenti per far provare l’ebbrezza di una vera vendemmia e... del loro ottimo prosecco! Per la gioia dei piccoli hanno partecipato all’evento Deborah Compagnoni, la nostra sciatrice plurivincitrice olimpionica e l’ex cestista Andrea Gracis che, insieme ai bambini, spiccavano l’uva dalla vigna. Il week end si è concluso ad Ogliano, dove è sita la bellissima casa Becich, in cima ad una collina in mezzo alle vigne: Stefano insieme ai figli Bichi e Tommy, con altri amici hanno accolto i bambini, organizzando una partitona di calcio e altre attività. www.magicacleme.org ROBERTA PICCIN

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Lo Stradivari a Villa Trissino

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Vicenza - Domenica 11 settembre. In occasione del 10 anniversario del crollo delle Torri Gemelli, si è tenuto nell’incantevole cornice di Villa Trissino Marzotto, messa generosamente a disposizione dal Conte Giannino Marzotto, il “Concerto per la Vita”, offerto da Laura Marzotto per l’Istituto Oncologico Veneto. Per l’occasione è stato suonato il magnifico Stradivari “Re di Prussia”. Grazie al generoso contributo di Francesca Zanuso, Dino Tabacchi e di oltre 150 invitati è stato possibile raccogliere più di 7.000 Euro.

PH M. Fracchetti

The bes t friends

Verona- Serata a favore di THE BEST FRIENDS sullo sfondo di una vivace Piazza Bra, con la Gran Guardia e l’Arena illuminate. Così la padrona di casa Gabriella Reniero, con la regia di Susanna Damini, ha voluto ospitare i tanti amici che hanno generosamente risposto all’evento benifico sulla terrazza più scenografica del centro storico scaligero, con una simpatica cena a buffet sulle note di Eddi S. Dj. ROBERTA PICCIN

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64 Coppa D’oroDolomiti Couverino Choose

Cortina - Tra scenari mozzafiato si è svolta la 64° edizione della Coppa d’Oro delle Dolomiti, gara di regolarità classica di montagna più famosa d’Italia. Le auto immatricolate fino al 1961 hanno sfilato in Corso Italia sul lungo tappeto blu transennato. Al via 167 equipaggi. Sulle note di “Vincerò” cantata da Andrea Bocelli sono stati premiati i vincitori Giovanni Moceri e Maurizio Colpani della scuderia Loro Piana su una BMW 328 Sport del 1939. Degna di nota l’elegante ed esclusiva cena di gala presso l’hotel Cristallo. ROBERTA PICCIN

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Padova - Ritorna un club che ha fatto la storia patavina: da un’iniziativa di Alex Ciocca e Robi Rossi riapre il “clubbino” del Couver, ora Couverino. Il locale è intimo e piacevole con dettagli che ricordano sia una piccola baita che un club in stile retrò. Sicuramente una novità in città per serate spassose ed esclusive. Aperto tutti i venerdì.

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gotha

sport

Le medaglie sostenibili della Padova 21 Solidarietà e successo: la formula vincente della prima mezza maratona di Padova

Sono quasi ottocento gli iscritti e poco meno di settecento i partecipanti effettivi che, correndo per le strade di Padova nella soleggiata domenica 9 ottobre, hanno partecipato alla prima edizione di questa mezza maratona competitiva che già alla sua prima edizione ha ottenuto un gran successo. Tra i 10.000 spettatori, a tagliare per primo il traguardo Enrico Vivian, dell’Atletica Vicentina, vincitore con il buonissimo tempo di 1h 12’ 41’’. Un minuto dopo arriva Edgardo Confessa (1h 13’ 47’’ – Atletica Vicentina); terzo classificato è Enrico Rossato ( 1h 15’ 15’’ – Assindustria Rovigo). Prima tra le donne, invece, Raffaella Besenzon della Padovanuoto Triathlon con un tempo di 1h 32’ 16’. A celebrare le vittorie, una serie di ricchi premi messi a disposizione dagli sponsor della Padova 21: dai trolley firmati Roncato agli occhiali Carrera, dalle analisi del movimento offerte da Data Medica, al merchandising firmato Born To Run e Show Personal Training Club. I runner della Padova 21 hanno anche ricevuto una medaglia, per l’occasione realizzata dai profughi del Saharawi che vivono da più di 35 anni in esilio nel deserto algerino in attesa che il loro diritto all’autodeterminazione sia riconosciuto. Grazie agli organizzatori della Sahara Marathon, nei campi profughi si è riusciti ad allestire un laboratorio di produzione artigianale, dove i ragazzi saharawi possono lavorare, garantendo una piccola entrata economica alla propria famiglia. SILVIA CARRARO

VeniceMarathon che passerà alla storia Venezia 23 ottobre 2011 - L’inedito percorso con il passaggio in piazza San Marco ha portato fortuna alla 26° Venicemarathon con partenza da Stra (Riviera del Brenta) a Venezia. Nuovo percorso e nuovo record nella gara femminile con la keniana Helena Kirop che ha vinto in 2h23’37” frantumando il precedente primato stabilito nel 2008 dalla connazionale Lenah Cheruiyot in 2h27’02”. In campo maschile, trionfo per l’etiope Tolesa Tadese Aredo in 2h09’13”. Attimi di com-

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mozione per l’arrivo al traguardo di Alessandro Zanardi e Francesco Canali che hanno portato a termine in poco più di due ore il loro sogno: correre assieme la 26° Venicemarathon. L’handbiker bolognese, che proprio il giorno della maratona festeggiava il 45esimo compleanno, ha trainato per tutti i 42.195 metri del percorso l’amico Francesco Canali, 43enne di Parma, affetto da SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), affrontando con la sola forza delle braccia ponti, calli e canali per

dimostrare che non esistono sfide impossibili. La 26a Venicemarathon è stata conclusa da ben 5868 atleti (di cui 967 donne), premiazioni speciali per i primi veneziani e il primo atleta veneto al traguardo. Sono Ambra Vecchiato e Marco Boffo che si aggiudicano il premio Banco San Marco come veneziani più veloci, mentre è il padovano Michele Bedin a vincere il Trofeo Sprint del Gazzettino.


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