Progetto continuità - "Cambiamenti"

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ISTITUTO COMPRENSIVO CARLO AMORE MODICA A.S. 2023/2024

Rosa e Pietro hanno avuto una figlia, una figlia un po’ speciale. Ha una chioma molto strana, fatta di seta e chicchi di riso. Quando si pettina Risolina -chiamata così dai suoi genitori proprio per via del riso che compone la trama dei suoi capelli- sparge chicchi di riso ovunque.Alla nascita la piccola è stata accolta con amore dai suoi genitori, inteneriti e affascinati dai quei capelli così particolari. Con il passare del tempo, però, la contentezza si è trasformata in preoccupazione e dispiacere: Risolina è una bambina isolata, perchè gli altri bambini non vogliono giocare con lei. Non ha amici e i compagni di scuola la prendono in giro e la tengono a distanza.I suoi genitori non sanno come aiutarla, mentre gli insegnanti non si accorgono del suo malessere. Del resto, lei fa finta di niente, indossando “la maschera della finta felicità”. Risolina si sente sbagliata e considera i suoi capelli così bizzarri la sua maledizione, ma non ne parla con nessuno: non vuole far soffrire i suoi genitori e si mostra serena, anche se è triste e vorrebbe tanto essere come gli altri bambini.Il papà e la mamma sono tanto dispiaciuti per la loro figlia, ma fanno finta anche loro di essere felici. In realtà, i due genitori si sentono molto in colpa: sono convinti che l’origine degli strani capelli di Risolina sia nel fatto che, quando Rosa aveva scoperto di aspettare Risolina, Pietro aveva deciso di festeggiare con una bella cena. Avevano mangiato un risotto alla zucca e, da quel momento e per tutti i mesi della gravidanza, Rosa aveva avuto una gran voglia di mangiare riso, tantissimo riso. Chi avrebbe mai pensato ad una simile conseguenza sulla bambina che doveva nascere? Del resto, dice a se stesso e alla moglie papà Pietro, “Se il destino ha deciso che la nostra Risolina abbia sulla testa capelli fatti di chicchi di riso, forse un motivo ci sarà”…

LA STORIA DI RISOLINA

Quale finale avranno inventato i bambini?

Una mattina, un compagnetto di Risolina si accorse che lei era molto triste. Se ne stava in disparte, non parlava, e sembrava avere il visino rigato di lacrime. Allora andò dalla bimba e chiese cosa avesse; Risolina rispose che era stanca di essere presa in giro, che era stanca di essere considerata una bambina strana e che ridessero del riso nei suoi capelli. Spiegò che non aveva colpa, che avrebbe voluto tanto che i capelli fossero privi di riso, e continuò a dire che tante volte aveva pensato di tagliarseli. Avrebbe voluto essere senza neanche un pelino di capelli sulla testa pur di essere considerata come tutti gli altri. I bambini in quel momento capirono quanto erano stati poco carini con Risolina, in silenzio, tornarono al proprio posto e ognuno di loro cominciò a pensare a cosa potessero fare per farla tornare a sorridere. Al suono della campanella che annunciava l'intervallo, come se si fossero tutti messi d'accordo, andarono da lei e la invitarono a giocare. Immaginate la felicità di Risolina che stentava a credere che quello che le stava succedendo fosse vero, tanto che chiese loro se avessero dimenticato che la sua testa era piena di riso. I compagnetti risposero che si erano resi conto di aver tanto sbagliato e la volevano come amica subito. Risolina fu contentissima e quel giorno finalmente uscì da scuola sorridendo, abbracciò la mamma e le raccontò del bellissimo gesto dei suoi L'indomani, una bambina propose a Risolina di raccogliere il riso che cadeva dai suoi capelli, metterlo nei sacchetti e donarlo a chi ne avesse avuto bisogno. Furono tutti contenti e accolsero quella proposta con tanto entusiasmo. Fu così che da quel giorno Risolina cominciò a raccogliere il riso dei suoi capelli aiutata dai suoi compagni. Risolina era ormai una

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bambina felice e felici erano anche i suoi compagnetti che avevano trovato un'amica speciale.

L'episodio che vi racconterò riguarda l'invito che ho accettato da Risolina per trascorrere un po' di tempo con lei. La giornata è iniziata andando a scuola insieme. Dopo quelle lunghissime sei ore di lezione, siamo andate a pranzo da lei. Sua mamma ha preparato il nostro piatto preferito: le lasagne. Buone! Come frutta una mela fresca, direttamente dal suo orto, e per finire un bel tiramisù! Dopo pranzo abbiamo fatto i compiti, fortunatamente erano pochi! Verso le 17:30 del pomeriggio siamo andati a prendere un gelato nella gelateria di suo zio. Io ho preso un gelato al biscotto e Risolina invece ha preso cioccolato e nocciola. Poi siamo andati a fare una passeggiata a Modica Bassa. Questa giornata è stata bellissima, ha rafforzato la nostra amicizia ed è solo un ricordo quando a scuola non apprezzavano la sua originalità. Ora è tutto diverso, i compagni di classe e io, ovviamente, la rispettiamo. È diventata una delle mie

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migliori amiche. La diversità e l'originalità sono una ricchezza e non un ostacolo tra le persone.

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Spesso, da sola nella sua cameretta, Risolina ripensava agli sgarbi e alle umiliazioni che ogni giorno subiva da parte dei suoi compagni di classe e diventava sempre più triste e insicura. Un giorno, per esempio, mentre stava da sola in cortile, durante l'intervallo scolastico, alcuni bulli della sua classe avevano iniziato a schernirla a causa dei suoi capelli di riso dicendole cose spiacevoli e facendola sentire infelice e isolata. Nonostante le lacrime agli occhi, Risolina aveva mantenuto la sua compostezza e aveva risposto con gentilezza invece che con rabbia. Si era avvicinata ai bulli e aveva detto: "So che i miei capelli sono diversi, ma credo che la diversità sia una cosa bellissima. Posso persino condividere un po' del mio riso con voi, se volete, così potrete vedere quanto sia speciale." I bulli, anche se sorpresi dalla risposta gentile di Risolina, avevano riso ancora di più e si erano allontanati velocemente. Lei, alla fine, si era ritirata in un angolo del cortile, sopraffatta dalle lacrime e da un profondo senso di solitudine. Vedere il suo dolore aveva attirato l'attenzione di un'insegnante che era intervenuta immediatamente. L'insegnante aveva chiamato i bulli e li aveva rimproverati duramente cercando di educarli sul significato dell'accettazione e del rispetto per gli altri. Purtroppo, però, la situazione non era migliorata ed episodi del genere si ripetevano tutti i giorni. Nonostante le difficoltà e il trattamento ingiusto da parte dei compagni, Risolina era una bambina gentile di cuore e desiderosa di aiutare gli altri. Un giorno, mentre tornava a casa dalla scuola, incontrò una famiglia povera che stava lottando per sfamare i propri figli. Vedendo la disperazione in quegli occhi affamati, Risolina decise di fare un gesto generoso. Andò a casa e raccolse una parte del riso che cresceva tra i suoi capelli. Portò il riso alla famiglia e spiegò loro come cucinarlo in modo squisito. La famiglia fu estremamente grata per il cibo e seguì le istruzioni di

Risolina per cucinare il riso. La loro cucina si riempì di un delizioso profumo che si diffuse per le strade circostanti, attirando l'attenzione dei passanti affamati. La famiglia iniziò a vendere piatti a base di riso ai passanti e le persone ne rimasero entusiaste. La loro cucina divenne rapidamente famosa in città per i piatti unici e deliziosi che servivano. Grazie al loro talento nella preparazione del riso, la famiglia iniziò a guadagnare il denaro sufficiente per aprire un ristorante che prese il nome "Risolina" in suo onore, e divenne un luogo molto popolare tra i residenti locali e i visitatori. Tutto questo diede a Risolina fiducia in se stessa e la forza di accettare le umiliazioni subite dai compagni con minore sofferenza.

4.

Risolina aveva sempre sognato di fare l'attrice di teatro. Nonostante le umiliazioni che sempre subiva a scuola, la sua passione per l'arte e la recitazione era forte. Un giorno, mentre era nel parco a recitare da sola, fu scoperta da una famosa regista teatrale che stava cercando

talenti unici per il suo nuovo spettacolo. La regista rimase affascinata dalla bellezza e dalla singolarità di Risolina. La sua presenza sul palco con i capelli di riso avrebbe dato vita a uno spettacolo straordinario! La regista le offrì l'opportunità di unirsi al cast della recita, tutto composto da attrici con qualità rare e speciali. Risolina accettò con gioia l'offerta e iniziò a lavorare duramente con le altre attrici. Lo spettacolo divenne un grande successo, celebrando la

bellezza delle qualità rare che ogni attrice portava sul palco. Risolina divenne una celebrità nel mondo del teatro e fu ammirata per il suo straordinario aspetto e per il suo talento. Alla fine, lo spettacolo non solo riuscì a celebrare la diversità, ma anche a dimostrare che ciò che ci rende diversi può essere una fonte di ispirazione e di bellezza.

Con il tempo, grazie al suo successo in teatro, Risolina fu rispettata e amata della sua classe e i suoi capelli di riso divennero un simbolo di unità e accettazione. I bambini impararono che la diversità può portare bellezza e arricchimento nella vita di tutti e Risolina visse una vita felice, circondata da amici che apprezzavano la sua gentilezza, la sua bravura e il suo spirito generoso. La storia di Risolina dimostra che, anche quando ci sentiamo diversi dagli altri, le nostre unicità possono diventare la nostra forza e ci possono condurre verso straordinari successi.

5.

Molti anni erano trascorsi. Risolina era ormai una signora di mezza età, sposata ad un uomo bello e bravo che l'aveva subito amata per le caratteristiche speciali che la contraddistinguevano da tutte le altre donne. Viveva in una bella casa che era riuscita ad acquistare grazie al suo lavoro di attrice di teatro ed era amata da tutti quelli che la conoscevano. Era anche diventata mamma di una bellissima bambina che aveva ereditato i suoi capelli intrecciati al riso e per questo chiamata Risetta. Tutto sembrava perfetto nella sua vita ma, il giorno in cui sua figlia iniziò a frequentare la scuola Primaria, iniziarono i problemi. La storia sembrava ripetersi perché, come già era successo a lei, anche sua figlia venne presa di mira dai compagni che la deridevano per la particolarità dei suoi capelli. E chi non la derideva apertamente la teneva comunque lontana evitando di stabilire con lei rapporti amichevoli. La povera bambina ben presto cominciò a soffrire e perse tutta la gioia e la spensieratezza che aveva avuto fino ad allora. Risolina si accorse subito della sofferenza della propria figlia e non impiegò molto tempo ad intuire quello che stava accadendo.

Risolina ricordò che lei, da piccola, quando aveva avuto gli stessi problemi della figlia, non era stata capace di parlarne con i suoi genitori e ricordò che anche i suoi genitori avevano evitato di parlare con lei fingendo che tutto andasse bene. Convinta che il comportamento del passato, suo e dei genitori, era stato un errore, decise che adesso lei non avrebbe commesso lo stesso sbaglio. Appena ne ebbe l'occasione andò nella cameretta dove la bambina trascorreva ormai molto tempo in solitudine e, con garbo e dolcezza, riuscì a far parlare la figlia, dandole così la possibilità di sfogarsi e facendola sentire meglio mostrando tutta la sua comprensione. Le fece capire che gli episodi di bullismo vanno raccontati agli adulti, genitori o insegnanti, e che solo così si può sperare in una adeguata soluzione del problema. A questo punto era anche importante agire, fare qualcosa per dimostrare ai compagni della figlia che la diversità può essere qualcosa di bello e prezioso e non va derisa. Dopo aver riflettuto a lungo, decise di organizzare una grande festa nello splendido giardino di casa sua, a cui invitare tutti i compagni della figlia insieme ai genitori. Il giardino sarebbe stato arredato con lunghi tavoli su cui poggiare varie prelibatezze a base di riso da offrire agli ospiti ma sarebbe stato allestito anche un grande palco da cui, prima di dar inizio alla festa, altri ospiti a sorpresa e la stessa Risolina avrebbero raccontato gli avvenimenti che nel passato l'avevano aiutata a superare i suoi problemi. Tutti accettarono l'invito di Risolina, un po' per curiosità, un po' per passare un pomeriggio e una serata diversa dal solito. Molti degli ospiti, al loro arrivo, mentre Risolina li riceveva e dava il benvenuto con la sua solita gentilezza, riconobbero in lei la grande attrice che negli anni precedenti era stata amata da tutti e si sentirono orgogliosi di vederla ora da vicino. Gli ospiti vennero fatti accomodare su comode poltrone e tutti fissavano il palco dietro il quale vi era uno schermo luminoso su cui scorrevano foto e video di Risolina nei vari anni della sua vita. Poi arrivarono gli ospiti a sorpresa: erano semplicemente tutte le persone che, negli anni, Risolina aveva aiutato a superare i problemi di fame e

povertà offrendo in regalo il riso che continuamente cadeva dai suoi capelli. Essi, raccontando le loro esperienze con grande emozione, fecero capire come la diversità di Risolina era stata per loro un bene prezioso, da amare e ammirare. Salì infine sul palco anche la prima regista teatrale che aveva ammirato i capelli particolari di Risolina e l'aveva trasformata in un'attrice di successo. Fu la regista a ricordare a tutti che era una fortuna per la loro comunità che le caratteristiche di Risolina fossero state ereditate dalla figlia perché anche lei, buona e gentile come la madre, avrebbe aiutato tutti quelli che ne avrebbero avuto bisogno. Tutti gli invitati, sia i compagni della figlia di Risolina che i loro genitori, capirono il messaggio e insieme, a gran voce gridarono: - Il diverso è bello, il diverso è una risorsa importante! 6.

Un giorno i genitori di Risolina, non potendo più vedere la propria figlia in quelle condizioni, che fingeva di essere calma e felice, ma in realtà non lo era, decidono di parlare con le maestre.

-Risolina sta male perché viene bullizzata a scuola e, anche se finge di essere felice, non lo è - dicono. Le maestre allora pensano di tenere delle lezioni sul valore della "diversità e rassicurano i genitori dicendo: - Stiate tranquilli, ci pensiamo noi! Cosi un giorno nella classe di Risolina, durante la lezione di Italiano, si parla della "diversità". Lei è Imbarazzata perché quando i suoi compagni sentono quella parola la fissano e si mettono a ridere. Qualcuno esclama:Guardatela con quei capelli di seta e chicchi di riso! Ah, Ah! La maestra allora dice: - Oggi, visto che è il "Giorno della diversità", vi leggerò un testo che parla di una bambina che veniva bullizzata per il suo aspetto fisico. La storia letta raccontava di una bambina che come Risolina, veniva bullizzata per la sua diversità, ma che alla fine era riuscita a superare il problema parlando con la sua migliore amica, con le maestre e soprattutto con i suoi genitori. Aveva infatti capito che era speciale proprio perché diversa dagli altri. Il giorno dopo, durante la lezione di Scienze, la maestra parla della "seta" e dice: -

La seta è un materiale bellissimo, utile, raro e per questo Costoso. Poi parla anche del "riso" e dice: - Anche il riso è molto importante perché si mangia, è leggero e nutriente. Allora gli alunni iniziano a capire che Risolina era fortunata ad avere quei capelli di seta e riso perché era I 'unica ad averli in tutto il mondo. Cosi iniziano a farle dei complimenti e le dicono che i suoi capelli sono bellissimi e rarissimi. Quindi Risolina per la prima volta, comincia a capire che forse anche lei, come la protagonista della storia letta, è speciale proprio perché unica e particolare. Quando arriva a casa, è tutta contenta e dice ai genitori: - Mamma, papà, a scuola in questi giorni abbiamo parlato della diversità! E la mamma esclama: - Che bello! Poi Risolina aggiunge: - La maestra ci ha letto un testo che parlava di una bambina che veniva bullizzata per il suo aspetto fisico, proprio come me. Tutto ciò, però, non basta a Risolina per essere consapevole della sua unicità e non è ancora del tutto felice.

7.

Un altro giorno accadde qualcosa di stupefacente... In classe la maestra invita gli alunni a scrivere un testo e dice loro: - Scrivete un descrittivo su voi stessi! La maestra, arrivata a casa, inizia a correggere i testi, Suo marito, un giornalista famoso, sente leggere dalla moglie il testo scritto da Risolina che dimostra quanto lei non si piaccia, anzi si odia. Così decide di parlare con i genitori di Risolina e dice loro: - Ho pensato di proporre una programma televisivo per aiutare la vostra bambina, siete d'accordo? I suoi genitori, Rosa e Pietro, accettano la proposta senza dire nulla alla figlia. Qualche giorno dopo, portano la figlia davanti al pubblico e al conduttore della trasmissione. Il pubblico, ascoltando le frasi cosi commoventi pronunciate dal conduttore e dalla bambina, apprezza quelle parole e comincia ad applaudire. Un giorno, però, a scuola arriva un nuovo bambino di nome Cioccolatino. Si chiamava cosi perché aveva i capelli di cioccolato. Fortunatamente viene inserito nella classe di Risolina. I due bambini ben presto parlano e diventano

ottimi amici. Arrivato il "Giorno del digiuno", tutti si trovano senza cibo, cosi chiedono aiuto a Risolina e a Cioccolatino e dicono loro:Per favore dateci del cibo, siamo affamati! Inizialmente Risolina dice: - Ora vi serviamo, vero? Dopo quello che ci avete fatto passare, non ve lo meritate! Ma Cioccolatino dice a Risolina: - Noi però non siamo come loro! Allora i due bambini alla fine decidono di aiutare i compagni. Si pettinano i capelli e lasciano cadere tanti chicchi di riso e cioccolato, che tutti raccolgono e ne sono molto grati. Risolina, tornata a casa, racconta l'accaduto ai genitori. Questi cominciano a capire che forse la loro bambina dai capelli di riso e seta è veramente speciale. L'indomani Risolina arriva in classe e i suoi compagni le fanno una sorpresa. Lei trova un biglietto con scritto "Vai nella mensa". Così va e trova i suoi compagni con una torta e dei regali tutti per lei e anche per Cioccolatino. Poi dicono: - Risolina e Cioccolatino, scusateci per avervi preso in giro. Ora abbiamo capito che proprio perché diversi dagli altri, siete delle persone speciali. La diversità è ciò che ci rende unici ed è un valore che dobbiamo tutti apprezzare e accettare. Allora Risolina dice: - Tranquilli, scuse accettate! Grazie, vi perdono anche se per tanto tempo mi avete trattato male. Io invece vi ho sempre voluto bene. Subito dopo toglie dalla sua chioma diversi chicchi di riso e regala a ciascuno dei suoi compagni un chicco "magico" che, custodito e protetto sottoterra, avrebbe dato vita ad una piantina fiorita che donava amore e amicizia. Intanto anche i genitori pensano di fare qualcosa per far capire alla figlia e a tutti gli altri il valore della diversità. Così la madre dice: - Dobbiamo fare subito qualcosa! Quindi il padre di Risolina chiama uno scrittore che conosceva bene e gli chiede: - La prego di aiutarmi a scrivere un libro sulla diversità. Lo scrittore accetta e insieme al padre di Risolina scrive un vero e proprio libro. Le prime copie stampate vengono consegnate alla classe di Risolina e ad altre cinque classi. Dopo alcuni giorni consegnano altre copie agli altri alunni e al personale della scuola. Quando Risolina torna a casa esclama felicemente: - Mamma e papà, ho degli amici che finalmente

mi accettano per quella che sono! Ho capito che sono diversa dagli altri, ma proprio per questo sono speciale. Sono fiera di me stessa e super felice! I genitori allora le dicono: - Che bella notizia! Si, tu sei super speciale e noi ti vogliamo tanto bene! Cosi alla fine Risolina e tutti gli altri capiscono che "ciò che ci rende diversi è ciò che ci rende unici e ci rende noi stessi. Essere diversi può essere bello e non impedisce di essere felici. Se fossimo tutti uguali il mondo sarebbe davvero molto noioso!

8.

TESTO POETICO

LA STORIA Dl RISOLINA

C'era una volta una bambina di nome Risolina, paffuta e carina, che aveva i capelli di seta e di riso, bullizzata dai suoi compagni ma sempre con il suo finto sorriso. Cosi i genitori disperati dalle maestre, dal giornalista e dallo scrittore furono aiutati.

II giorno del digiuno,

brutto per ognuno, con i chicchi magici di Risolina e Cioccolatino, diventò speciale per ciascuno. Delle piante fiorite spuntarono e tanto amore e amicizia donarono.

Quindi tutti apprezzarono le loro diversità e capirono che “ciò che ci rende diversi

è ciò che ci rende noi stessi e ci rende unici e non ci impedisce di essere felici"

Le funzioni strumentali, professoresse Rosa Garofalo e Natalia Pluchino, del progetto Continuità ringraziano tutti i docenti e gli alunni della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado per la disponibilità e la collaborazione.

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