La Città dicembre 2020

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Dal 1978 il Giornale del Nord Milano | Periodico d’informazione a diffusione gratuita | Stampa: 30.000 copie

EDITORIALE di Ivano Bison

La targa a Sfera nell’epoca degli amministratori futili Sarebbe, diciamo sarebbe, poco opportuno prendersela con il nostro concittadino, Sfera Ebbasta. Sono unicamente suoi e per sua libera scelta i problemi di coerenza comportamentale. A un “ribelle” dedito alla fustigazione del perbenismo, probabile giovi una omologazione con il potere. Una volta si diceva: ”Rivoluzionari a vent’anni e socialdemocratici a trenta/Mao è morto! Evviva Pietro Longo!”. Chi da tutta la storia esce con un profilo assai ristretto sono quelli della Giunta. Sul Sindaco, diremo poi. Intanto vogliamo cogliere l’ineffabile posizione del suo vice il quale non possiede il ritegno di apparire sui social per commentare, mettendo in splendida luce il proprio spessore istituzionale. Berlino, definisce “boccaloni” quanti hanno preso pozione sulla simil-targa in piazza (ma a tempo determinato) messa a disposizione della casa discografica di Sfera Ebbasta. Il vicesindaco sembra voler dire, nella comunicazione istituzionale non abbiamo svelato tutto subito per misurare le vostre qualità nei scioglilingua. Non c’è da meravigliarsi se la comunanza politica e intellettuale porti a rincorrersi, magari per non perdere l’individuale leadership nella destra locale. Siamo a metà man-

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Anno XLII | Numero 4 | 15 dicembre 2020

Tempi lunghi e nessuna certezza Piazza Gramsci attende un progetto L’assessore Zonca pubblica su Facebook i risultati del sondaggio cittadino sulla riqualificazione del centro. Smentito il ritorno delle auto ma restano le polemiche ■Si riaccende il dibattito e divampano le polemiche sul destino di piazza Gramsci. A dare fuoco alle polveri ci ha pensato, forse inconsapevolmente, l’assessore all’urbanistica Enrico Zonca, che ha reso note sui social alcune considerazioni raccolte dal percorso partecipativo, rappresentato dalla compilazione di un questionario online da parte dei cittadini. A destare scalpore è innanzitutto la tempistica. Sembra ancora in alto mare l’iter che dovrebbe portare al restyling della piazza, dopo che la giunta Ghilardi ha bloccato il percorso già avviato dalla precedente amministrazione. Da allora sono tra-

scorsi più di due anni e Cinisello attende di vedere rifiorire il suo centro ma a dominare è ancora l’incertezza. Le opposizioni in consiglio comunale non hanno perso tempo e sono pas-

Dal 7 gennaio La Città è anche online con il sito d’informazione ■Dunque ci siamo. Il 7 gennaio 2021 sbarca sul web l'edizione online de La Città all’indirizzo: www.lacittadelnordmilano.it. Dallo scorso marzo, con l’arrivo della pandemia, abbiamo deciso di accompagnare la nostra edizione mensile cartacea, che rimane al centro del nostro interesse, con gli aggiornamenti delle notizie in formato digitale, attraverso facebook. Abbiamo notato da subito un largo interesse da parte dei lettori, che ha rafforzato in noi la convinzione che fosse necessario puntare anche sul web. Nel

frattempo abbiamo lavorato per costruire un sito nuovo, semplice da navigare, che conterrà molte notizie e approfondimenti in più che saranno pubblicati anche sui social. Inoltre abbiamo deciso di allargare il raggio di interesse anche ai comuni vicini. Siamo convinti che l’area metropolitana del Nord Milano conservi un’identità storica e socioeconomica di sicuro interesse per i lettori. Rimarremo coi piedi ben piantati su Cinisello Balsamo, che dal 1978 è e rimane la nostra città, di cui continueremo a raccontare fatti, storie, persone e idee. La redazione è pronta per iniziare questa nuova avventura. Lo fa ringraziando il Consiglio di Amministrazione della Società Cooperativa La Città, editrice del giornale, per la scelta di andare avanti nonostante le difficoltà e investire nel futuro. Tutti noi de “La Città” siamo pronti a guardare avanti insieme coi nostri lettori presenti e futuri, ai quali auguriamo un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo.

sate all’attacco di Zonca, prima di tutto per il fatto di aver avanzato delle ipotesi sul futuro della piazza ma non su canali istituzionali del comune, né attraverso la presentazione di atti amministrativi. “La solita operazione alla Ghilardi – si legge nel comunicato del Partito Democratico – che fa del gran marketing ma che quando si trova a dover progettare e realizzare non combina niente. In questo caso, però, potrebbe anche essere peggio perché il documento firmato dall’assessore Zonca non è neanche andato sui canali istituzionali dell’Ente ma solo su quello della sua lista civica”. Ma è sulla segue a pagina 3

PRIMO PIANO

Fabio Pizzul, la battaglia per cambiare la sanità

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ATTUALITÀ

La cultura in città, tra speranze, attese e ritardi

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SECONDA PAGINA

EDITORIALE

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dato e necessitano apparizioni à gogo. Dobbiamo dire che si trovano in ottima compagnia, dopo aver letto le sprezzanti allusioni vergate da coloro meglio informati di tutti, con il piglio dei super partes e tuttavia politicamente schierati. Non è una colpa (ognuno di noi si schiera) basta confessarlo senza far passare gli altri per allocchi, specialmente se si evita di esprimersi sul merito. Tra l’altro, si tratta di probi personaggi da cui sarebbe interessante capire quando “È il mercato, baby” sia solo uno slogan poco cristiano oppure una scelta di vita. Chissà dov’è finito l’auspicio di Don Bosco: “Affinché, figliuoli, siate migliori di noi…”. Gli allocchi sarebbero quei cittadini cinisellesi, quei molti artisti, quei maestri della nostra Civica di Musica intestata a Salvatore Licitra e quegli organi di stampa (non tutti dei digrignanti comunisti) stupiti e contrariati nel vedere, Giacomo Ghilardi, fasciato dal Tricolore al fianco del noto personaggio. Solo dopo un’imbarazzata precisazione abbiamo appreso, dallo stesso Ghilardi, il perché. Cioè, da tutte parti del globo il nome di Cinisello Balsamo sarà conosciuto. Finalmente e grazie al narcisismo di Ghilardi? In virtù della vicinanza (by selfie) con Sfera Ebbasta sicuro che quest’ultimo finirà nel museo di “Rock and Roll Hall Of Fame” di Cleveland, Ohio? Chissà come, gli altri artisti in effige (trasgressori epocali e musicisti veri) guarderanno il quadro di Sfera. Ad occhi storti, come accade in quelle vecchie gag cinematografiche? Potranno accusarci di eccessiva considerazione dell’etica e di malcelata pudicizia. Qui non si tratta di barricarsi dietro, ipocriticamente, alla morale comune. Difenderemo il diritto degli artisti al politicamente scorretto. Lo abbiamo fatto in passato e lo faremo sempre. Badate, non è Sfera Ebbasta il nostro obiettivo. Ci preme evidenziare la futilità comportamentale degli attuali nostri (anche se non li abbiamo votati) amministratori. Qui ci ritorna in mente una vecchia citazione del compianto, Ennio Elena, maestro di giornalismo per tutti noi. Ennio raccontava di Ettore Petrolini quando l’attore ebbe un diverbio con uno spettatore fischiante. Costui,nel mezzo di uno dei soliti sarcastici monologhi, lo apostrofò e Petrolini disse: ”Non me la prendo con quel cretino che fischia, ma con quello di fianco a lui che non lo butta giù dal loggione”. Se l’esempio appare troppo cruento non si preoccupino il sindaco e il vice sindaco. Nessuna incitazione alla violenza. Sia concesso anche a noi qualche vezzo scherzoso, si tratta del semplice gioco della torre.

Via Sant’Antonio, 37 - Cinisello Balsamo Tel. 02 6126526/02 - 66040313 fax 02 6120052 redazione@lacittadelnordmilano.it Aut. trib. di Monza n. 316 del 11.03.1978

Consiglio di Amministrazione: Presidente: Annunzio Sonno Consiglieri: Mirco Pala, Bruno Sivaglieri. Direttore Responsabile: Fabrizio Vangelista Redazione: Luigi Filipcic, Erika Meazzi, Emanuele Lavizzari, Stefania Vezzani, Patrizia Rulli, Ivano

MARTEDÌ 15 DICEMBRE 2020 www.lacittadelnordmilano.it

“Una comunità forte e unita” Lettera di auguri del sindaco Giacomo Ghilardi: “Serve l'aiuto di tutti” ■Rivolgere gli auguri a tutti i lettori di buon Natale e felice anno nuovo è per me un'occasione davvero importante e significativa. Un augurio che oggi non possiamo dare per scontato, ma assume un valore ancora più sincero e profondo. L’anno che abbiamo appena trascorso è stato per tutti noi particolarmente duro e impegnativo. Abbiamo dovuto affrontare, con tanti sacrifici, la lunga battaglia contro il virus che non è ancora terminata. Un impegno straordinario il nostro di amministratori della cosa pubblica che non ha precedenti e ha richiesto decisioni tempestive e la messa in campo di nuovi strumenti e modalità di intervento in tempi rapidi. È però rimasto un punto fermo e forte che caratterizza il nostro modo di operare e amministrare: la nostra presenza tra i cittadini e la disponibilità all’ascolto e al dialogo ri-

mangono i punti cardine che mai sono mancati e mai mancheranno. Ritengo la vicinanza con le persone sia indispensabile per avere maggiore consapevolezza della situazione e dei bisogni ed è necessaria per costruire la città del futuro sulla solida base dell’unità e non delle decisioni solitarie. Rinnovo a questo proposito la mia disponibilità per i giorni che seguiranno sperando presto di poter riprendere la vita cittadina con eventi e iniziative che tuttavia che hanno reso finalmente viva la città. Quest’anno, consapevoli delle difficoltà di tutti, abbiamo voluto offrire il nostro contributo accendendo luci, mettendo addobbi natalizi, portando musica con i concerti, perché questo tempo di festa sia vissuto con serenità e speranza, caratterizzato da momenti che possano arricchire e far crescere un clima di unità nella nostra comunità. Per la prima volta abbiamo

Gli auguri di don Alberto Beretta ■...Ormai è quasi Natale! …quasi Natale perché mancano davvero pochi giorni a vivere questa solennità. …quasi Natale perché è davvero un Natale diverso quest’anno! Questa pandemia sembra averci portato via un po’ il grande fascino di questa festività. Nel prepararmi a queste feste il mio pensiero corre a questi mesi, da marzo fino ad ora, vissuti effettivamente in modo molto diverso. Mi ricordo di aver celebrato un matrimonio di due ragazzi impegnati in parrocchia proprio il primo di marzo all’inizio della pandemia. E poi? E poi tutti gli altri matrimoni rimandati a data da destinarsi. E poi le feste di Pasqua vissute in modo intenso ma con la presenza di poche persone. E poi i Battesimi di tanti bimbi rimandati a …e poi… E poi a me è mancato molto il contatto quotidiano con le tante persone, davvero intenso prima, ma molto limitato e, alcune volte, un po’ pauroso, ora. Sono rimasti molto numerosi gli incontri con genitori o nonni che portano i bimbi alla scuola materna (questa è una realtà che ancora oggi continua in un modo davvero esemplare: sono davvero contento!!!). E poi ho visto diventare sempre più numerose le presenze di persone che ogni giovedì vengono alla Caritas parrocchiale per prendere la borsa-viveri che deve bastare per l’intera settimana. Il mio pensiero in questi mesi andava soprattutto a come vivere come cristiano e come prete questa situazione e come essere presente in

Bison, Angelo Tosoni, Fabrizia Berneschi. Grafica: Loredana Cattabriga, Davide Lopopolo per Psychodesign - info@psychodesign.it Segreteria/Amm.: Stefania Vezzani Via Sant’Antonio, 37 - Cinisello Balsamo segreteria@lacittadelnordmilano.it Pubblicità: 02 6126526 - 02 66040313 Stampa: Monza Stampa Via Buonarroti, 153 Monza

modo giusto nella vita delle persone che ogni giorno vengono in parrocchia. Avendo nel cuore questa domanda ripensavo allora allo stile di vita della prima comunità cristiana che è diventato per me illuminante e stimolante. Al centro della missione apostolica della prima comunità cristiana c’erano due attività irrinunciabili: l’annuncio della Parola e la carità. Concretamente nella comunità primitiva si è allora fatta la scelta di nominare dei fedeli, i diaconi, che a nome di tutta la chiesa potessero vivere la dimensione della carità verso tutte quelle persone che ne avevano bisogno. Gli Atti degli Apostoli ci dicono proprio questo: “Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense. Dunque, fratelli, cercate fra voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola». Piacque questa proposta a tutto il gruppo e scelsero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmenàs e Nicola, un prosèlito di Antiòchia. Li presentarono agli apostoli e, dopo aver pregato, imposero loro le mani. E la parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava grandemente; anche una grande moltitudine di sacerdoti aderiva alla fede”. Nella mente degli Apostoli c’era questo pensiero: l’annuncio della Parola doveva assolutamente essere sostenuto dalla Carità. San Giacomo nella sua lettera apostolica sostiene con chiarezza e decisione questa scelta degli Apostoli. Ecco cosa dice: “A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in sé stessa è morta. Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami

acceso le luci in tutti i quartieri a dimostrazione della vicinanza anche alle aree più esterne della città. È importante vivere la città come una comunità forte e unita. Ho avuto modo di vedere con i miei occhi e ascoltare con le mie orecchie tante sofferenze e prove, ma anche tante storie di coraggio, di generosità, di voglia di fare che mi hanno accompagnato, dato sostegno e sono state per me motivo di speranza. Dentro la vita cittadina ci sono, infatti, tante persone e realtà associative che ogni giorno offrono esempi positivi per tutti in particolar modo per le generazioni future. Sono tutte quelle realtà che hanno creato, insieme all’Amministrazione Comunale, una rete di solidarietà, base solida per iniziative future, di crescita e sviluppo della nostra città. Mi auguro, dunque, guardando al futuro di questa città, di poter contare sulla collaborazione di tutti per la realizzazione del benecomune. Il tempo dedicato e i contributi messi a disposizione perquesto sono il regalo più prezioso che possiamo fare alla nostra Cinisello Balsamo. Il sindaco Giacomo Ghilardi

la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede». Questa convinzione ha guidato il mio cammino in questi mesi: ho dedicato un po’ più di tempo alla preghiera ma sicuramente ho dedicato molto più tempo ad aiutare i volontari della Caritas parrocchiale. La Caritas parrocchiale! Penso sia, con i suoi volontari, proprio un esempio di carità vissuta. Vedevo e vedo tutte le settimane questi uomini e queste donne venire in parrocchia due/tre giorni tutte le settimane per preparare borse di cibi e allestire il guardaroba per chi ha bisogno di vestiti. Una grande costanza e un grande amore! Ma davvero tanti sono i volontari che continuano il loro servizio nella comunità. Un grazie sincero alle persone che in modo semplice ma costante continuano ad offrire il loro servizio nella comunità parrocchiale, dalla pulizia della chiesa al servizio di segreteria, alla catechesi (molte volte on line), al servizio delle Sante Messe. Questo delle Sante Messe domenicali è una realtà in chiaroscuro. Evidentemente hanno avuto un calo, ma la presenza è stata comunque soddisfacente. Porto nel cuore anche un rammarico: non poter celebrare la Festa Caritas in unione con tutte le caritas parrocchiali della città. Era davvero una festa! Sarà per il prossimo anno! La mia vita di questi mesi ha visto anche l’esperienza dolorosa di tanti defunti. La tristezza di tanti funerali di persone morte sole o di funerali con la presenza di quattro, cinque persone. Che tristezza!!! Il grande dolore per la perdita di persone che da volontari hanno lavorato tanto in parrocchia! Il Signore li accolga tutti nel suo regno. E ora arriva il Natale con il suo carico pieno di speranza! Gesù che nasce per noi, povero e solo diventa il salvatore di ogni uomo. Io chiedo al Signore Gesù per questo quartiere Crocetta la capacità di vivere insieme con la ricchezza di tutte le nazionalità presenti (più di settanta!), la volontà di aiutarsi, la forza di donare sempre con gioia a chi ha bisogno. ...ed è quasi Natale? No! È veramente Natale! È completamente Natale! È sempre Natale! È sempre Natale se ogni uomo lascia semplicemente nascere Gesù dentro il proprio cuore! Allora è veramente Natale! Don Alberto Beretta Parroco di S. Pietro Martire alla Crocetta


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Sfera Ebbasta, sulla targa il Comune cambia versione: “Proposta di marketing del cantante” Due comunicati contrapposti della giunta sul caso dell’intitolazione al trapper. “Targa per omaggiarlo” anzi no: “Operazione di marketing” ■Ha destato scalpore e continua a fare discutere i cinisellesi l’intitolazione dello spazio urbano davanti al “Pertini” al cantante Sfera Ebbasta. La notizia è stata data il 19 novembre scorso, di sorpresa e accompagnata da un evento in piena regola dove il giovane rapper, nato e cresciuto a Cinisello e divenuto una star del trap internazionale, ha svelato la targa in suo onore insieme con il sindaco Ghilardi. Nel comunicato diramato dal comune di Cinisello si annunciava l’intitolazione con queste parole: “La sua città lo omaggia con una targa che rimarrà in una piazza cinisellese per un periodo di tempo. La targa che è stata posata questo pomeriggio sarà proprio un simbolo di riconoscimento al celebre artista che, pur sognando orizzonti più ampi, non ha mai dimenticato le sue radici. Il luogo dedicato a Gionata Boschetti, in arte Sfera Ebbasta, è un’area centrale della città, lungo via Frova, davanti al Centro Culturale Pertini, frequentato da tantissimi giovani”. La notizia è rimbalzata sui principali mezzi di informazione destando critiche e stupore: l’intitolazione di una piazza o di una via ad una persona ancora in vita, anche se in modo temporaneo, è un fatto inedito sul territorio nazionale. Anche il nostro giornale, nella sua edizione social, ha espresso un’opinione critica sulla vicenda. In poche ore il dibattito è

Sfera Ebbasta e il sindaco Ghilardi

salito di livello coinvolgendo anche numerose bacheche di gruppi facebook di Cinisello. A tal punto da spingere il sindaco a un comunicato successivo, datato 22 novembre, in cui si è sentito in dovere di precisare quanto accaduto: “In relazione alle notizie pubblicate da diverse testate che riportano dell’intitolazione della piazza a Gionata Boschetti, in arte Sfera Ebbasta, l’Amministrazione Comunale precisa che si tratta di un’installazione promozionale temporanea, legata all’uscita del nuovo album ‘Famoso’ dell’artista. La targa è il riconoscimento che il celebre artista ha voluto dare a Cinisello Balsamo, la sua città di origine. Tale intervento, si è collocato infatti in apertura alle

azioni di comunicazione in alcune piazze famose nel mondo: nella stessa ora, l’immagine dell’artista Cinisellese era presente a New York (Times Square), a Berlino, a Londra, a Milano, in un’operazione di visibilità internazionale anche attraverso il web. Un ‘gioco’ d’artista che il comune di Cinisello Balsamo ha condiviso come scelta di marketing territoriale, data la fama internazionale di questo cittadino cinisellese, che, a prescindere dalla condivisione o meno del contenuto delle canzoni, è ad oggi il trapper italiano più conosciuto al mondo”. Un comunicato che è diverso e contrario rispetto al precedente dove si afferma che la città di Cinisello omaggia l’illustre cittadino mentre

successivamente si chiarisce che è l’illustre cittadino a omaggiare la sua città, inserendola in un palinsesto promozionale. Come del resto afferma chiaramente lo stesso sindaco nella sua precisazione: “Abbiamo colto questa proposta fattaci dalle agenzie di Sfera, anche perché Gionata è un ragazzo della nostra città, che è partito da un quartiere difficile e ha trovato la sua strada nella musica”. L’idea quindi è dell’agenzia, non del sindaco, come sembrava nella prima comunicazione. E si tratta di una mossa di marketing, niente che abbia a che fare con le rituali, antiche e solide tradizioni di intitolare vie e piazze a insigni personaggi dopo diversi anni dalla loro dipartita. Una scelta, quella del sindaco, che forse avrebbe dovuto essere da subito comunicata per ciò che è stata nella realtà. Un fatto promozionale ideato dall’agenzia del cantante e accettato dall’amministrazione, si suppone per ottenere reciproci benefici. Anche se noi, che scriviamo su questo giornale storico della nostra città, continuiamo a credere che la toponomastica sia cosa molto seria e dall’alto rilievo simbolico e civile e di conseguenza che andrebbe trattata con maggiore cautela. E soprattutto che i messaggi istituzionali debbano essere il più possibile chiari e mai contradditori. Fab. Van.

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L’AUGURIO

Piazza Gramsci senza progetto

La prova del Covid rimette la politica al centro

mancanza di un progetto e sulla validità delle idee per la riqualificazione che si concentrano gli attacchi più duri del PD. I dem criticano le ipotesi circolate nel documento tra cui il paventato ripristino della configurazione a “perla”. “Riporterebbero indietro la piazza di sessant’anni”, tuonano. Per non parlare dell’ipotesi circolata di riaprire il centro alle auto. “Si è parlato solo di ripristinare alcuni posti auto per residenti e disabili ma non di riattivare la circolazione delle auto”, fa sapere l’assessore Zonca, che aggiunge: “Il documento condiviso sui social non è altro che un’analisi storico-politicatecnica di piazza Gramsci, sulle ragioni che hanno portato alla condizione attuale e quali siano le criticità emerse dagli studi preliminari, scaturiti dai vari incontri con la cittadinanza”. Niente di deciso quindi, perché come spiega Zonca: “Da tutti

■Il 2000 è stato sicuramente un anno molto difficile, per Cinisello Balsamo così come per l'Italia. La pandemia da Covid19 ha messo tutti alla prova, anzitutto come persone abbiamo visto stravolgere il nostro mondo e le nostre abitudini: di lavoro, di studio, di socialità e tanto altro. In secondo luogo questa pandemia ha messo alla prova la politica e chi la fa, ma anche chi solo la osserva, perché va detto: forse non eravamo più abituati a immaginare che in una società come la nostra, dove risiedono democrazia e libertà, potesse accadere qualcosa che ci rendesse, tutto a un tratto, così direttamente vulnerabili. A queste sfide, si è riscoperta la centralità della politica, la quale ha saputo dare risposte importanti e nella quale il Partito Democratico ha saputo giocare un ruolo da protagonista. In primis attraverso questo Governo, che ha saputo gestire una situazione eccezionale e senza precedenti mettendo in campo soluzioni serie e concrete che hanno sortito il plauso europeo e inter-

i suggerimenti raccolti, sono state proposte tre possibili idee, non risolutive, ma che rappresentano una base di partenza per una riqualificazione seria dello spazio pubblico”. Dalle opinioni dei cittadini che hanno partecipato al sondaggio, emergono le criticità attuali da superare: pavimentazione degradata, illuminazione scadente, pericolosità dell’area “piantumata” e piano inclinato davanti al sagrato della chiesa di Sant’Ambrogio. È a partire da questi punti che l’amministrazione intende procedere. Ma chi si aspettava un colpo di acceleratore è rimasto comunque deluso. Si dovrà attendere che il percorso avviato dalla giunta, fino a questo momento lento e ancora del tutto informale, porti qualche punto fermo alla causa della riqualificazione. Voluta da tutti ma ancora tutta da pensare. Fabrizio Vangelista

nazionale al nostro paese. Ugualmente mettendo le basi per una nuova Europa, oggi non più sinonimo di austerità e burocrazia ma di solidarietà e speranza, abbiamo riscoperto il senso di un'unione che sa essere utile, vicina alle persone e ai loro bisogni, dando nuovo impulso al progetto europeista di cui siamo artefici e portatori. A livello cittadino il PD ha avuto il coraggio e la forza di rialzarsi attraverso un congresso per la prima volta unitario, scommettendo sui giovani e dando un segnale importante. Tante sono le sfide che ci attendono a livello locale nel 2021 nel svolgere il nostro ruolo di opposizione, in particolare durante la verifica di metà mandato, dove non intendiamo fare sconti a questa Amministrazione che è rimasta ferma su troppi fronti e che manca completamente di una visione strategica per il futuro della nostra città. Ugualmente sperando, covid permettendo, di poter tornare a fare una politica tra le strade, in mezzo alle persone. Buone feste! Alberto Galli, segretario PD Cinisello


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7 milioni dalla Città Metropolitana: La scuola del Parco Nord diventa eco Intervento pubblico-privato per ristrutturare l’intero polo scolastico. Soddisfazione del PD ■Caldaie a biomassa, giardini sui tetti, coibentazione delle coperture, impianti fotovoltaici e illuminazione a led. Un pacchetto di lavori per 7 milioni di euro che trasformeranno il polo scolastico del Parco Nord di Cinisello Balsamo in una scuola completamente eco-sostenibile. Il progetto di riqualificazione energetica è stato approvato dal Consiglio della Città Metropolitana, a guida centrosinistra, attraverso un parternariato pubblico-privato per i servizi Epc (Energy Performance Contract). Si tratta di un sistema in cui gli investimenti per i lavori sono a carico dei privati che rientrano in base ai risultati ottenuti progressivamente dal risparmio energetico. L'architettura di questa innovazione è stata promossa in prima persona da Roberto Maviglia, consigliere delegato all'Edilizia scolastica e sindaco di Cassano D'Adda. “Con questa approvazione da parte del Consiglio – afferma Maviglia – oltre all’importanza dell’intervento in sé, la Città Metropolitana ribadisce la centralità della scuola come garanzia di un futuro migliore. Strutture scolastiche ben mantenute, attente all’ambiente, sono la premessa indispensabile per garantire ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze la

migliore formazione possibile. Alla conclusione dei lavori la scuola sarà completamente alimentata con energia rinnovabile”. Il progetto vuole coniugare la massima efficienza energetica, il risparmio e la rigenerazione delle fonti con l'alto livello di design architettonico che rendano il complesso scolastico migliore dal punto di vista estetico. Sarà rivestita e coibentata la muratura esterna per ottenere il massimo dell'efficienza energetica. Verranno, tra gli altri interventi, coperti di giardini parte dei tetti

per garantire un isolamento termico migliore soprattutto d'estate e verrà installato un impianto fotovoltaico da 494 pannelli solari per una potenza di 174 kw sufficienti per dare corrente elettrica a tutto il complesso scolastico. Inoltre saranno installate le valvole termostatiche in tutte le aule della scuola, l’installazione di luci a led sia all’interno che all’esterno, il rifacimento dei rivestimenti delle scale esterne e la riqualificazione del viale di accesso all’Auditorium. La notizia è passata in sordina dalle parti del comune. Nessun comunicato stampa è stato diramato dalla giunta, come invece avviene per quasi tutto ciò che riguarda la città. Si è potuto leggere soltanto un post di poche righe sul profilo facebook del sindaco Ghilardi: “Dopo i numerosi sopralluoghi e incontri con gli assessori delegati di Città Metropolitana, la notizia dell’approvazione del progetto di riqualificazione energetica del polo scolastico del Parco Nord ci fa vedere una luce in fondo al tunnel”. Lo stesso Ghilardi dedicò un comunicato stampa ufficiale, il 20 settembre scorso, in cui evidenziò le cattive condizioni strutturali del plesso scolastico. Redazione

IL RICORDO

Elena Casanova Il Covid-19 si è portato via Elena Casanova, una ragazza di 79 anni che aveva ancora tanti sogni nel cassetto. Chi l’ha conosciuta sa che Elena era un po' magica e speciale quando ti guardava con i suoi occhi verdi sgranati per dirti che non era d’accordo con te, ma anche per testimoniarti il suo affetto e partecipazione. È stata una donna generosa, diretta nell’affrontare i problemi e le persone, mai calcolatrice. Era un po' artista, un po' sognatrice, ambientalista da sempre, una donna che aveva a cuore le istituzioni democratiche. L’ho conosciuta nel 1975 durante la campagna elettorale per le amministrative e cominciammo insieme a vivere l’esperienza politica. Eravamo tutte due libere da dogmatismi, centralismi e un po' romantiche. Erano gli anni dell’impegno per far valere i diritti e le intelligenze delle donne. L’attenzione di Elena per il suo quartiere è stato il filo conduttore del suo impegno prima e dopo aver rivestito il ruolo di Presidente della Circoscrizione 2 - Balsamo. Elena viveva la politica con passione alla ricerca di proposte visionarie e, da donna libera con una forte cultura riformista, ha cercato risposte anche fuori dalla sinistra tradizionale, aderendo a Italia Viva. L’ultima battaglia che abbiamo fatto insieme e in sintonia è stata quella per il Referendum del 2016. Elena, una donna che ha donato intelligenza, tempo e passione per il bene della nostra città. Riposa la pace dei giusti. Daniela Gasparini


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«Ritardi e inefficienze, la nostra battaglia per cambiare la sanità lombarda» Fabio Pizzul, capogruppo PD in Regione, avanza tre proposte per trasformare il modello di Fontana ■Vaccini in ritardo e insufficienti, mancanza di personale negli ospedali, medici di base in difficoltà e presidi territoriali abbandonati da tempo. La Lombardia fa i conti con la seconda ondata del Covid-19 che sta mostrando tutte le inefficienze della sanità. Fabio Pizzul, capogruppo del Partito Democratico in Regione, è impegnato con i consiglieri dem in una dura battaglia politica per cambiare la sanità. Percorso in salita a giudicare dal muro di gomma innalzato dalla giunta regionale alle vostre critiche. Il continuo tranquillizzare da parte di Regione Lombardia e da parte soprattutto dell'assessore Gallera ci lascia sempre sconcertati. A partire dalla situazione dei vaccini anti-influenzali. Nonostante le continue rassicurazioni sulla loro somministrazione si vedono ancora ritardi e disagi che ricadono sui cittadini. È così? Anche nel caso dei vaccini si continua a negare l'evidenza di ciò che è accaduto e che sta accadendo quando la realtà è piuttosto evidente. Cosa non ha funzionato sul caso vaccini? C'è stata senza dubbio una grave sottovalutazione della necessità di fornire con puntualità le dosi vaccinali in un periodo delicato come quello che stiamo attraversando e ci sono stati gravi errori di programmazione. Re-

Fabio Pizzul

gione Lombardia si è mossa tardi, la centrale acquisti, Aria spa, non è riuscita a fare la gara per tempo e in maniera adeguata, ha rifatto molte gare ed è arrivata al termine solo quando gran parte dei vaccini erano già stati assegnati ad altri e ha speso molto di più di altre regioni. A questi problemi si aggiungono quelli relativi alla distribuzione. Non si sono resi conto chei tempi non c'erano. Oltre ai ritardi nei vaccini, abbiamo visto in queste settimane anche altri problemi legati alla sanità lombarda. Cosa non ha funzionato tra la prima ondata e la seconda? Non si è messo in atto quello che era stato disposto per il territorio. Pensiamo soltanto alle Usca, le unità mediche per le cure domiciliari da mettere al fianco dei medici di base. A settembre erano solo 50 sulle 200 promesse e ad oggi siamo a 150 ma

sempre meno rispetto a quelle che sarebbero necessarie. C'è poi la drammatica situazione del personale ospedaliero che è numericamente insufficiente. A questo aggiungiamo la brillante idea avuta dalla Regione di aprire l'ospedale in Fiera andando a togliere personale da altri ospedali in affanno. Come si esce da una situazione tanto difficile? Quali sono le proposte del PD per cambiare la sanità lombarda? Abbiamo alcune idee che vogliamo sottoporre all'attenzione e al confronto interno al Partito Democratico e agli altri partiti del centrosinistra. Ci sono tre proposte: la prima è quella di superare le Ats, che si sono rivelate essere i punti deboli della catena di comando perché sono troppe e troppo spezzettate per provincie. La seconda è rafforzare la sanità territoriale dan-

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do un ruolo definito ai distretti e a tutti coloro che operano nei territori. Occorre mettere in rete le forze in campo a partire dagli ambulatori. Infine va rivisto il ruolo dei sindaci nella sanità locale. La legge attuale li confina in un ruolo lontano, indefinito. Vanno dati loro gli strumenti per incidere davvero. Come pensate di riuscire ad ottenere questi cambiamenti da una giunta regionale che fino a questo momento si è dimostrata determinata a respingere qualsiasi critica sulla gestione dell'emergenza sanitaria? Nei prossimi mesi ci sarà una discussione in aula sulla modifica della legge 23, che regola la sanità in Lombardia. Sarà l'occasione di metterele carte sul tavolo e credo che anche la maggioranza abbia chiaro che ci dovranno essere delle modifiche. Per allora ha la sensazione che tratterete con un nuovo assessore alla Sanità? La mia sensazione è che l'equilibrio di giunta resterà bloccato e non ci sarà alcun rimpasto. Anche se alcuni segnali di difficoltà nella compagine di governo ci sono e sono sotto gli occhi di tutti. Redazione

IL RICORDO

Addio a Ivo Norvatti C’era sempre. La sua presenza la davi per scontata. Ti giravi e lui era lì, sempre presente, attento e critico, ma in senso costruttivo. Alle conferenze, alle manifestazioni, in Biblioteca. E poi le sue telefonate, per capire insieme come stava andando la situazione politica cittadina, con uno scambio di opinioni sempre utile. Ora questa triste notizia, il Covid ha colpito anche Ivo Norvatti, il combattivo Ivo non è riuscito a sconfiggere questa malattia che ci sta portando via amicizie e affetti. Aveva lavorato alla Breda, dove era stato un sindacalista molto capace e appassionato; era stato anche attivo nel PCI e nelle Circoscrizioni di Quartiere. Antifascista convinto, era iscritto all’ANPI. Una persona molto corretta, intransigente soprattutto con se stessa, ma nel contempo molto disponibile. Che la terra gli sia lieve.

Pazienti Covid al Bassini, l’ospedale di Sesto diventa “free” L’Asst riorganizza le strutture per frenare i ricoveri. Allestiti nuovi drive-through per i tamponi e previsti più controlli sui positivi ■Diventa Covid-free l'ospedale di Sesto San Giovanni dopo il trasferimento di tutti i pazienti con sintomi da coronavirus all'ospedale Bassini di Cinisello Balsamo. Lo fa sapere la direzione dell'ASST del Nord Milano, che in un breve periodo di tempo è riuscita a riorganizzare i due presìdi ospedalieri: al Bassini sono stati trasferiti i pazienti covid dell'ospedale di Sesto ed in quest'ultimo i pazienti negativi provenienti dal Bassini, dopo aver operato le sanificazioni del caso. Trasferiti anche i quattro pazienti ricoverati a Sesto in terapia intensiva al Bassini, mantenendo costanti ma centralizzati i 16 posti letto di terapia intensiva dedicati ai pazienti covid del nosocomio cinisellese. Si liberano così più letti disponibili per i pazienti covid che attualmente sono 223 (mentre pubblichiamo i numeri

potrebbero essere variati) di cui 16 in terapia intensiva. Il Bassini non sarà però un ospedale per soli pazienti covid. Rimangono aperti il reparto di psichiatria, la chirurgia generale con i suoi 50 posti letto, l’ospice e il reparto dialisi. A Sesto resta naturalmente garantita l’assistenza anestesiologica e rianimatoria h24 a supporto delle attività del punto nascita, del pronto soc-

corso e degli interventi chirurgici d’urgenza. All'ospedale di Sesto rimangono, inoltre, attivi 6 posti letto "filtro" per i pazienti dubbi in accertamento diagnostico per una maggior flessibilità organizzativa e 30 posti letto di degenza di sorveglianza per i pazienti covid positivi, che necessitano di assistenza di bassa intensità. Ma è anche la sanità territoriale ad essere stata riorganizzata da ASST per mettere al riparo i pronto soccorso degli ospedali dall’ondata pandemica. Nell’ultimo mese sono finalmente partiti alcuni progetti che, se varati tra la prima e la seconda ondata, avrebbero potuto evitare i disagi che nei mesi di ottobre e novembre hanno coinvolto i pazienti e i lavoratori degli ospedali. Di sollievo per molti pazienti in attesa è stata l’attivazione del Centro Diagnostico Territoriale Co-

vid a Cologno Monzese, dove non solo vengono somministrati i tamponi ma anche effettuate le visite ambulatoriali che fanno da filtro per i pazienti che hanno bisogno di un eventuale ricovero. Meno disagi per chi era in attesa del tampone anche a Sesto San Giovanni con l’attivazione di un centro drivethrough nel parcheggio dello stadio Breda. Stessa possibilità anche per Bresso con punto aperto al centro sportivo nelle scorse settimane. E, dicono dalla Asst, è stato rafforzato anche il monitoraggio dei cittadini positivi da parte del Centro Servizi nei sei comuni di riferimento (Bresso, Cinisello Balsamo, Cormano, Cologno Monzese, Cusano Milanino, Sesto San Giovanni). Iniziative che hanno portato ad una minore pressione sui Pronto Soccorsi e ad un minor numero di ricoveri.


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La cultura in città tra speranze, attese e ritardi L'assessora alla Cultura Daniela Maggi assicura: "Non siamo fermi". Ma gli operatori del settore lamentano l'assenza di programmi post-Covid ■In questo anno per la cultura come ha reagito la nostra città e come si è attrezzata per mantenere questo settore vivo nonostante tutto? Ci sembra un’ottima domanda e chi meglio di Daniela Maggi, assessora alla Cultura, potrebbe rispondere? «Nonostante il lockdown e l’emergenza sanitaria, l'assessorato alla Cultura non si è mai fermato» ci dice, fornendoci un lungo elenco di iniziative organizzate dal Comune. Tra le altre, il “Cini Music Festival”; il ciclo d’interviste con vari esponenti intitolato “È già domani”; ricordando poi l’evento estivo “Insolita estate in villa”; passando al concerto in memoria di Salvatore Licitra e ad altri eventi con, sullo sfondo, la cornice di Villa Ghirlanda. “Non lasciare le persone senza offerta culturale” pare questa la parola d’ordine. L’elemento che emerge è una proposta fortemente condizionata dalla situazione la quale, tuttavia, fatica ad affrontare una prossima fase programmatica. Un periodo che appare caratterizzato da un, fin troppo, ottimistico affidarsi alla fibra riponendo estrema fiducia che tutti e indistintamente siano in grado di accedere attraverso i canali tecnologici. «L’uso della rete e dei social riesce a coinvolgere tutte le fasce di età e

a raggiungere persone oltre il confine cittadino. Inoltre – sottolinea l’assessora – l’Amministrazione non ha mai chiuso i cantieri, siamo sempre all’opera. Siamo pronti con il programma della rassegna teatrale di quest’anno, ad esempio». Su questo punto c’è chi obietta che la stagione teatrale è un must consolidato da molti anni. La questione posta sarebbe un’altra. Per esempio, la domanda è: “Vedrebbe in modo favorevole la costruzione di un tavolo di confronto sulla cultura post Covid che coinvolga tutti i comuni della Città Metropolitana di Milano? Pensa che ci possano essere dei

punti d’incontro?” «Il confronto con i Comuni della Città Metropolitana non è mai mancato – dice Daniela Maggi – inoltre, Cinisello Balsamo fa parte del Csbno, Consorzio Bibliotecario, e questo di fatto ci permette di fare rete, confrontandoci sull’offerta culturale e rimodulandola in base alle richieste del territorio». Sono questi ambiti sicuramente importanti, ciononostante i gruppi artistici del territorio attendono un concreto coinvolgimento. Qualcosa di più mirato e analizzato fin da subito per la diffusione della cultura nel dopo Covid. «Nel nostro ambito stiamo provando on-line ma siamo tutte persone attrezzate e molto motivate – ci fa sapere Gloria Geoni, di Oneiros Teatro – Non sappiamo se questo sia possibile nella concreta fruizione dello spettacolo». Anche altri incalzano «Le difficoltà nel provare ci sono ma le affrontiamo con una speranza – sostiene, Minuccio De Vivo, musicista e cantante, voce assai nota ai nostri cittadini – cioè che vi sia chi pensa a allestire e costruire nuove opportunità per gli spettatori, ad oggi non sappiamo quali siano i programmi futuri». Una delle questioni aperte sono gli spazi che andrebbero eventualmente utilizzati, a simbolo della ripartenza

“Ci salviamo coi libri ma servono anche gli eventi” Lucia Isabel Esposito della Mondadori Bookstore racconta la sua esperienza di libraia in tempi di Covid ■Lucia Isabel Esposito è conosciuta dai più come la libraia del Mondadori Bookstore di Cinisello Balsamo, il suo negozio si trova in via Frova. Uno dei più antichi di Cinisello Balsamo. Lei lavora circondata dai libri, come è nato il suo amore per i libri? «Vorrei poter dire in tenera età ma a casa mia circolavano più quotidiani che libri e da piccola avevo una forte attrazione per la musica, come tuttora. Ho iniziato a scegliere libri dopo i vent’anni, comunque amo la lettura ma ho anche altre passioni che piacevolmente si alternano ad essa». Lucia,quale fu il primo libro che lesse? «Ho iniziato con i libri di Wilbur Smith, col tempo però ho cambiato genere, ora mi appassionano le storie vere o comunque racconti che ti lasciano un pensiero, una riflessione e perché no, anche un sorriso». Come incentivare alla lettura? «Di sicuro, non obbligando. Devi sentirne il desiderio e poi tutto viene da

sé. Se proprio al primo libro non scatta la scintilla, bisogna provare a cambiare continuamente genere, prima o poi arriverà il filone giusto». Di recente a Cinisello si è tenuta la prima Fiera dell’Editoria Indipendente “Una Ghirlanda di Libri”, che l’ha vista, insieme ad altre compagne di viaggio, ideatrice ed organizzatrice; come è nata questa iniziativa e quale scopo si vuole realizzare? «Si mi sento molto orgogliosa per questo evento e la collaborazione con le altre ragazze credo sia stata la carta vincente, inoltre io insieme a Manuela Lattuada e Stefania Paltrinieri stiamo costituendo l’Associazione Culturale Le Ghirlande. Ne vedrete delle belle perché se la mia testa esplode di idee, Manu e Ste sono dei fiumi in piena. Purtroppo il Covid al momento ci ha bloccate ma le idee sono state riposte tutte in un grande cassetto, pronte a balzare fuori alla prima occasione». Esiste una seconda vita per un li-

Lucia Isabel Esposito

bro? «Un libro non si butta mai via. Esistono tante realtà che possono accogliere i libri che non desideriamo tenere in casa, io nerappresento una. I miei clienti mi riportano libri e io li

culturale a Cinisello Balsamo «Siamo già ripartiti e l’abbiamo fatto dal nostro patrimonio culturale e storico, che sono le nostre ville, Villa Ghirlanda, Villa Forno e Villa Casati Stampa». In città c’è chi sottolinea l’esistenza di altre sedi, altrettanto appropriate. Su tutti lo spazio del Cinema nel Parco; Il Cine Teatro Pax; l’Auditorium del Pertini; Il Museo Mufoco; il Salone Matteotti; gli spazi delle Cooperative, per non parlare delle realtà di quartiere e i piccoli Teatri Parrocchiali. Basterebbe che un tavolo con questi attori si formasse per poi allungare la mano e coglierne le proposte e le conseguenti opportunità. Redazione

rivendo a un prezzo politico. Il ricavato viene totalmente devoluto in beneficenza. Comunque se avete dei libri da regalare esistono gli ospedali, le carceri, i ricoveri degli anziani, l’istituto dei tumori e anche l’Anffas. Un libro non si butta mai». Cosa suggerire per il rilancio delle attività culturali in città dopo il Covid?Sappiamo che nel suo negozio trovano spazio diverse attività! «La nostra vita dopo marzo è cambiata notevolmente, la gente è spaventata ma ha voglia di normalità. L’ho constatato con la tanta affluenza durante la Fiera dell’Editoria. Gli eventi culturali si possono anzi si devono poter fare, con le giuste precauzioni e controlli. Dobbiamo riprenderci la nostra vita ma con buonsenso». Chiudo con una curiosità, se lei fosse una copertina di un libro quale sarebbe l’immagine che la raffigurerebbe e perchè? «In questo momento credo proprio Mafalda con la didascalia “sono esaurita”, tra l’altro i miei clienti lo sanno perché la indosso spesso durante certi periodi dell’anno, ho una maglietta che riporta l’immagine di Mafalda con questa scritta». Carla Tanzi


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«La pandemia prova difficile per tutti. Ma sono le donne a portare il peso maggiore» Dialogo con la psicoterapeuta Patrizia Borrelli: “In questi tempi difficili concediamoci tempo e cura” ■“La pandemia sta mettendo a dura prova tutti noi, la paura di contagiarsi, il distanziamento fisico, la serrata delle scuole e di molte attività lavorative, la perdita del lavoro, ha stravolto le nostre abitudini, costringendoci in casa. Una condizione di forte impatto emotivo per l’individuo e la comunità, un’emergenza psicologica accanto a quella sanitaria”. A parlare è la dottoressa Patrizia Borrelli, psicoterapeuta sistemico relazionale, che analizza le ricadute psicologiche della pandemia soprattutto sulle fasce più fragili della popolazione. A suo avviso quali sono le categorie che stanno soffrendo di più in questa pandemia? Nella prima ondata sono emerse le disparità sociali fra coloro che hanno potuto attingere a supporti tecnologici e le famiglie meno attrezzate. Ed è emersa la disparità di genere. Perché, il prezzo più alto è stato pagato, ancora una volta dalle donne, maggiormente dalle madri di figli con disabilità, per le quali destreggiarsi fra lavoro agile e didattica a distanza è un’impresa ancora più complessa di quanto non sia per le altre. Cos’è cambiato tra prima e seconda ondata? La prima ondata è stata molto sacrificante. Ma per quelle persone che hanno avuto

Patrizia Borrelli

la fortuna di non essere colpite da malattia e lutti è stato anche un tempo da poter dedicare a nuovi progetti, un tempo in cui, insieme alla preoccupazione c’era spazio per solidarietà e l’angoscia poteva trovare un po’ di sollievo anche grazie a quelle occasioni di resilienza di comunità. La seconda ondata risulta essere, per molti, più pesante da sostenere. Perché? Ci trova quasi tutti più in difficoltà nell’accettare le nuove restrizioni, più stanchi, arrabbiati, carichi di pensieri persistenti e negativi. C’è la sensazione di stare in mare aperto, non si riesce a intravedere la terra ferma, non si vede una fine certa e tende a prevalere, un maggior senso di scoraggiamento e sfiducia. L’incertezza

economica, sanitaria, sociale della seconda ondata, genera angoscia e paura, che portano ad alcuni di quei fenomeni collettivi a cui stiamo assistendo di negazionismo ed evitamento. Cosa si può fare per affrontare questo momento così faticoso per tutti? È importante chiarire che non esiste una ricetta magica e che ciascun individuo reagisce in modo originale davanti alle sfide, ma potrebbe essere importante riconoscere e monitorare le nostre reazioni fisiche ed emotive, accoglierle, dando un nome alle emozioni, ricordandosi che, davanti ad un evento così tragico, è normale sperimentare un certo carico di ansia, pensieri intrusivi, senso di solitudine, irritabilità. Se dovesse dare un consiglio pratico a chi sta chiuso in casa, cosa suggerirebbe? Può risultare utile, durante la giornata, ritagliarsi tempi di decompressione, che ci aiutino a prendere le distanze dalla situazione, da dedicare al riposo, al dormire, allo stare con i propri cari, anche grazie all’ausilio di canali virtuali, per condividere un’attività piacevole e rilassante e continuare a mantenere i contatti con parenti e amici, anche a distanza. Ricordiamoci poi che dedicarsi ad attività: dal cucinare, al lavoro a maglia, alla lettura, al pulire casa ecc., può aiutare ad

Con Uniabita il nuovo modello dell’abitare Il presidente Pierpaolo Forello: “Non siamo solo una casa ma incontriamo le esigenze delle persone” ■Dicembre è sempre tempo di bilanci sull’anno che sta per concludersi. Quest’anno bisogna tirare le somme di 366 giorni insoliti, che nessuno di noi si aspettava di dover vivere. Il decennale della Cooperativa UniAbita è coinciso con un anno decisamente inaspettato e insolito che ha colpito, in modo diverso, la vita di ognuno. Una situazione a cui però UniAbita è riuscita sempre a far fronte con risposte pronte e adeguate alle esigenze dei soci e del territorio. Nonostante la situazione ancora delicata, si intravedono con speranza i primi spiragli di uscita da questa pandemia e, con l’avvicinarsi della fine dell’anno, è giusto ricominciare a proiettarsi verso il futuro. Per farlo è importante partire dalle persone e dai territori in cui UniAbita opera, per generare nuovo valore sociale. Ripensando ad esempio all’Abitare, superando il concetto di casa come mere mura tra cui vivere ma come abito all’interno di una comunità e di un contesto a misura di persona. “Da Ottobre UniAbita fa parte del grup-

po di lavoro Abitare insieme, che vede allo stesso tavolo, oltre a noi, il Comune di Cinisello Balsamo, le cooperative Armando Diaz, La Nostra Casa, Fondazione Martinelli e i Servizi Immobiliari Martinelli”, ha dichiarato Pierpaolo Forello, Presidente della Cooperativa. “Un’esperienza molto positiva che speriamo di poter esportare anche in altri Comuni, come quello di Sesto San Giovanni, con cui collaboriamo

da sempre. L’obiettivo è poter creare una rete di sostegno ai Soci per rispondere alle difficoltà sociali e alle nuove esigenze abitative, dovute anche alla pandemia”. A questo proposito, UniAbita è sempre più un riferimento nel Nord Milano per il tema dell’Abitare. Sono infatti in aumento le richieste di acquisto e di affitto da parte dei soci. Per questo la Cooperativa sta svilup-

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allentare le tensioni. Anche dedicarsi quotidianamente ad una moderata attività fisica, compatibilmente con le proprie condizioni di salute, può aiutare non solamente a tenersi in forma, ma anche a ridurre il carico di stress. Nel caso in cui ci si rendesse conto di aver bisogno, chiedere un aiuto psicologico, accedendo alla rete di supporto offerta. Quando si sta in casa spesso tv e pc restano accesi. Può essere dannoso? È bene cercare di ridimensionare il tempo di esposizione ai media, alla ricerca di notizie, limitandole ad un momento della giornata, meglio di giorno, per evitare un sovraccarico di informazioni, che potrebbero solamente allarmarci e creare confusione, dedicandosi ad attività il più possibile rilassanti e concilianti il sonno di sera. Cosa consiglia a chi intende farsi aiutare in un percorso psicologico? Ricordiamoci che sul territorio nazionale sono presenti servizi di sostegno psicologico pubblici, i Consultori familiari, le Unità Operative di Psicologia (UOpsi), che operano all’interno dei servizi sociosanitari resi dalle Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST) e dagli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) e professionisti della salute mentale, che operano nel privato, ai quali potersi rivolgere per un supporto nella gestione dello stress, dell’ansia e la rielaborazione di tutte quelle reazioni emotive, che potrebbero emergere a causa della situazione complessa che stiamo vivendo e quel carico di incertezza che ancora ci accompagna. *La dottoressa Patrizia Borrelli è Psicoterapeuta Sistemico Relazionale info@patriziaborrelli.it

pando nuovi interventi sul territorio. Come dimostra Firmati UniAbita, un’esperienza per un’Abitare di qualità, sostenibile e accessibile allo stesso tempo. Ma non solo. “Stiamo partecipando a un bando di Regione Lombardia che porterà alla ristrutturazione di 90 appartamenti con un affitto calmierato per giovani e anziani, a cui saranno legati servizi e agevolazioni per i Soci – ha proseguito il Presidente – Perché abitare non è semplicemente casa ma è vivere insieme in un contesto che risponda alle esigenze delle persone. Stiamo lavorando per un nuovo futuro insieme”, ha concluso. Tutti questi elementi sono parti di un bellissimo ed emozionante puzzle che stanno permettendo a UniAbita di rinnovare fiducia e senso di appartenenza da parte dei Soci. Lo dimostra anche il prestito sociale, in cui i Soci investono i propri risparmi e che è rimasto stabile negli anni, anche in questo 2020 particolarmente difficile. Oggi UniAbita, dopo dieci anni di cammino, e una storia centenaria alle spalle, è ancora capace di costruire futuro non solo per i propri soci ma anche per la comunità a cui si rivolge. Non possiamo che esserne orgogliosi e ringraziare Soci, Lavoratori e tutti coloro che rendono possibile questo ogni giorno. Daniela Mezzela


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«Ai commercianti si annullino i pagamenti»

INTERVISTA

Catania (PD): “Il comune deve fare di più”

Rodolfo Meda (Confcommercio): «C’è la volontà di ripresa, il settore cerca di reinventarsi ma servono più aiuti» ■“È proprio di questi ultimi giorni la conferma che finalmente la regione Lombardia è passata da zona arancione a gialla, questo significa maggior movimento e che si traduce in attività produttiva per i commercianti e per tutto il mondo del lavoro in generale”. Prova e metterci dell’ottimismo Rodolfo Meda, presidente locale della Confcommercio, nel quadro difficile che il settore attraversa anche a Cinisello con molti negozianti in preda a incertezza e instabilità economica. “Per tenere il passo è auspicabile che i commercianti – afferma Meda – si adattino alle nuove esigenze, parlo dell’e-commerce per esempio. Molti di loro si sono già portati avanti, è indispensabile perché molta gente ha ancora paura di uscire di casa, fare acquisti online può essere utile”. A Cinisello, oltre a CBComm, sono diversi i gruppi di commercianti che si attivano in autonomia per il rilancio delle attività, cosa ne pensa? Ritengo che i vari gruppi nati in questo periodo sono il risultato della volontà che i commercianti hanno messo in atto per contrastare la difficoltà. Trovo utile che cerchino di reinventarsi, dovrebbero essere un esempio per tutti, forse prima un pochino ci si adagiava perché andava tutto bene e una crisi del genere non era nemmeno immaginabile. Il commer-

ciante ci mette la faccia e anche noi, associazione “madre” dobbiamo trarne insegnamento. Questi nuovi gruppi sono un segnale di sfiducia verso le associazioni tradizionali come la vostra? La nascita di queste piccole associazioni, o gruppi, a parer mio non sono un segno di sfiducia verso i grandi gruppi che esistono già sul territorio. Per noi che siamo presenti già da settant’anni è stato lo stesso, siamo partiti da pochi e col tempo ci siamo fatti conoscere fino ad arrivare ad una rete sul piano nazionale, cercando insieme di affrontare e risolvere i problemi ogni qualvolta si sono presentati. Non vedo nemmeno la rassegnazione, al contrario i commercianti vogliono attivarsi e hanno voglia di ripartire con tutte le forze, anche se da sotto le mascherine ho visto tante lacrime. Come i commercianti hanno accolto l’iniziativa dell’Extra Cashback partito l’8 dicembre? Tutti i provvedimenti che possono portare aiuto e agevolare gli acquisti sono sicuramente ben accetti ma abbiamo verificato che le app per entrare sono troppo complicate e soprattutto inaccessibili per la richiesta troppo alta che si è verificata. C’è di buono che i CAF sono stati autorizzati a fare richiesta per conto di quelle categorie che per difficoltà oggettive non

Rodolfo Meda

possono per esempio agire autonomamente. Quali misure aggiuntive suggerirebbe al governo? Può sembrare scontato, ma la cosa che il governo dovrebbe fare e che sta già facendo, è quella di distribuire risorse, annullando i pagamenti non solo ritardandoli. Oggi i commercianti non possono non lavorando, continuare a vivere con il pensiero di pagare le tasse, alcune è vero che sono state sospese ma prima o poi dovranno essere onorate e questo per molti sarà un problema insormontabile. Le misure per ora attuate dal comune le trovate sufficienti? Credo che i Comuni, abbiano fatto quello che era nei limiti delle loro possibilità: avevamo avanzato delle richieste, che non completamente, ma sono state accettate. Le banche purtroppo non aiutano ma esorto i commercianti a diffidare di chi elargisce prestiti con molta, troppa facilità. Fatevi consigliare da persone di fiducia senza cedere alle lusinghe. Stefania Vezzani

Sconto Tari al commercio, ma tagli alle scuole Manovra di 1.6 mln per le categorie colpite con le risorse del governo. Le opposizioni polemizzano sulla variazione di bilancio ■È dei giorni scorsi il voto favorevole del consiglio comunale alla variazione di bilancio 2020. Una manovra che ha visto il comune stanziare 1.6 milioni di euro per aiutare le categorie sociali colpite dalla pandemia da Covid-19. Il grosso della spesa (1 milione) andrà a sostenere il commercio e il settore produttivo, piegato dalle chiusure e dalle limitazioni dell’emergenza sanitaria. Si agirà principalmente sulla tassa rifiuti attraverso “l'eliminazione della seconda rata Tari (in scadenza il 16 dicembre), una riduzione della stessa tariffa pari al 33,33% per il 2020 e la pubblicazione di un bando per 108 mila euro di aiuti”, afferma il vicesindaco con delega al Commercio, Giuseppe Berlino. L’impegno dell’amministrazione nel sostenere le categorie colpite si estende anche ad artigiani, teatri, cinema, palestre, impianti sportivi, discoteche oltre che alberghi, hotel, B&B. Se da una parte l’Amministrazione concede, dall’altra toglie. La scure dei tagli,

Giuseppe Berlino

necessaria per far fronte alle mancate entrate delle tariffe locali, si abbatte sulla manutenzione degli edifici scolastici: 243 mila euro in meno a per i plessi, a cui si aggiungono 145 mila euro di tagli sulle aree gioco per i bambini. Numeri che provocano la reazione dell’opposizione di centrosinistra, che sottolinea la gravità della scelta di togliere alla scuola

in un momento in cui andrebbe aiutata di più. Critiche che non intaccano la convinzione della giunta, sostenuta dalla maggioranza di centrodestra nel votare la quadratura dei conti. Resta convinto delle scelte fatte anche il vicesindaco Berlino, che confida sugli effetti positivi che la manovra e altre iniziative promozionali avranno sui settori produttivi. Come quella dei ‘Commercianti Amici’, iniziativa di rete per la consegna domiciliare dei prodotti, cominciata durante il primo lockdown. "Un progetto - afferma Berlino - che ha avuto un riscontro molto positivo sia tra i cittadini sia tra i tanti commercianti che vi avevano aderito, i quali, oltre a fornire un servizio di supporto alla cittadinanza per far fronte alle più basilari esigenze quotidiane, hanno avuto l’opportunità di mantenere il rapporto con la propria clientela sul territorio, ed in alcuni casi anche di ampliarla, in una fase di grande difficoltà e crisi economica”. Redazione

Nel corso della pandemia è apparso soddisfacente il rapporto tra l'Amministrazione e i commercianti? Come spesso accade con questa Amministrazione, la Giunta ha nascosto la povertà di idee dietro una comunicazione martellante. L'unico vero intervento messo in campo è stato la riduzione della Tassa Rifiuti per i mesi di chiusura, effettuato con i fondi del governo e rispondendo a una proposta avanzata dal PD in primavera. Poi un bando finanziato dalla Regione, non solo in grado di soddisfare un numero limitato di richieste ma anche molto complesso come procedura. Quali sforzi si dovrebbero fare, quali risorse utilizzare? Questa Giunta ha in cassa da ormai due anni poco meno di 1,3 milioni di euro derivanti dal PII Bettola da dedicare al commercio di vicinato. Un tesoretto che altri comuni si sognano. Cosa aspetta il vicesindaco Berlino a mettere in campo un programma di azioni chiaro? Bisogna intervenire ora, prima che la crisi costringa altri negozi a chiudere. Lo abbiamo chiesto con forza a luglio durante la discussione sul bilancio ma a oggi ancora nulla. Innovazione, formazione, sostegno agli affitti, gli ambiti su cui intervenire sono diversi, basta guardare ai comuni limitrofi: Paderno ha previsto un fondo speciale, che si somma agli interventi di Regione e Governo, per concedere contributi a fondo perduto. In rapporto ai cittadini (in quanto consumatori) come sarebbero da utilizzare i fondi da Regione e Governo? Innanzitutto ricordiamo che il Comune di Cinisello Balsamo ha già ricevuto 3,4 milioni di euro dal Governo ed è notizia di questi giorni che ne riceverà altri 1,2 milioni, a cui si sommano gli altri trasferimenti avuti per scuola, centri estivi ed emergenza alimentare. Sono cifre importanti, arrivate nel totale silenzio del sindaco. Questi fondi andrebbero utilizzati per potenziare e rimodulare i servizi comunali, soprattutto a sostegno dei cittadini in difficoltà e delle associazioni. Avete idee a questo proposito? E cosa, in generale, intendereste proporre? Molte idee le avevamo presentate insieme alle altre forze di centrosinistra con il documento Riaccendiamo Cinisello Balsamo pubblicato a maggio. Oggi però ci sono due priorità: la riorganizzazione dei servizi di prossimità rivolti ai fragili (anziani, disabili, cittadini in emergenza economica) e la scuola. Sul primo punto è di questi giorni la notizia di una famiglia con figli con disabilità abbandonati a se stessi, ma non è purtroppo la prima. La Lega ha rifiutato di discutere una nostra mozione urgente sul tema. È inaccettabile che l'Amministrazione se ne lavi le mani, bisognava rivedere le modalità di assistenza a inizio pandemia. Sulla scuola, occorre prevedere un serio programma di investimenti. Peccato che con l'ultima variazione la Giunta abbia tagliato la manutenzione scolastica di circa 230mila euro.


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Cinisello, città di cultura e accoglienza Giorgio Bocca disse: “Viva come nessun’altra” Il nostro Comune non è mai stato un dormitorio, anzi. Dalle cooperative al dopoguerra, fino ad oggi, una storia piena di sorprese ■In una ricerca curata da Gabriella Milanese per l’UTE, dal titolo “Vita culturale a Cinisello Balsamo”, si afferma come “identità e cultura vadano appaiate e che la consapevolezza di cosa una comunità è, non può prescindere da cosa è in grado di offrire in termini di occasioni per incontrarsi, dialogare, comprendere, condividere interessi, formulare obiettivi, progettare attività da svolgere insieme. Se la comunità è un insieme di persone che elaborano un progetto comune di convivenza, occorre un terreno in cui coltivarlo e farlo crescere attraverso le molteplici opportunità che le istituzioni e le diverse forme associative possono offrire.” E le nostre istituzioni in passato sono state lungimiranti: hanno posto la cultura in primo piano, al pari degli altri servizi offerti ai cittadini. La Pubblica Amministrazione, affiancata da Cooperative, Associazioni e Parrocchie, ha saputo offrire ai cittadini luoghi e occasioni per “fare” e condividere cultura. Ben presto la nostra diviene una città con una forte attitudine all’accoglienza, un terreno fertile che permette la nascita di Associazioni, fondate grazie ai nuovi cittadini giunti dapprima da altre Regioni e in seguito da altri Paesi, che hanno arricchito la nostra comunità. Una società in continuo fermento culturale, ben lontana dallo stereotipo di “città dormitorio”. Ma questa è una storia che non si improvvisa, è una narrazione che viene da lontano. Il nastro si avvolge e il racconto parte dagli inizi del ‘900. Pioniere nel compito di sviluppare la vita associativa dei lavoratori sono state le Cooperative, “rosse” e “bianche”, che hanno fondato Circoli dove, oltre alle attività ricreative, è stato possibile arricchire la formazione culturale, politica e sindacale. Nel tempo vengono allestiti spazi da adibire a teatro, concerti, riunioni, feste. Un supporto a queste attività giunge dall’esterno; è l’Umanitaria che contribuisce alla crescita culturale dei lavoratori, e non solo di quelli di Milano. Nel 1906, sul giornale dell’Umanitaria, i nostri Circoli vengono portati ad esempio per aver richiesto le copie del giornale da distribuire ai lavoratori dei campi: “avremo così raggiunto una delle migliori speranze: quella di scuotere l’apatia delle classi rurali, avendo loro aperto l’orecchio alla voce dei propri bisogni”. Nello stesso anno si riporta la notizia che la Cooperativa “La Previdente” ha fatto richiesta per l’impianto di una biblioteca popolare.

Ad aprile del 1912 si legge: “a Cinisello, Biblioteca aperta a tutti, senza distinzione di partiti. […] Il popolo deve ormai aver capito quale importanza abbia l’istruzione pel miglioramento economico e civile.” Ma, purtroppo, con il regime tutto passa sotto il controllo del partito fascista, anche se i Circoli riescono a mantenere una minima autonomia. Dopo la caduta del fascismo e la fine della guerra riprende la vita associativa e culturale, ma con maggiore consapevolezza, entusiasmo e partecipazione. È palpabile il forte desiderio di riscatto dopo aver subito per 20 anni il “pensiero unico” della dittatura. La prima organizzazione che nasce è l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia)e contemporaneamente riaprono i Circoli delle Cooperative, ma anche i Partiti fondano associazioni politico-culturali. Apre la Casa del Popolo, la Cooperativa del Partigiano, il FDG (Fronte della Gioventù), l’ARI (Associazione delle Ragazze Italiane), l’ARCI (Associazione Ricreativa e Culturale Italiana) e, per i ragazzi, l’API (Associazione dei Pionieri d’Italia). Parallelamente rinascono anche le organizzazioni legate al mondo cattolico: l’ASCI (Associazione Scoutistica Cattolica Italiana), il Gruppo Scout Azimut, il Circolo Familiare con iniziative rivolte ai giovani di Azione Cattolica e GIAC (Gioventù Italiana di Azione Cattolica) e vengono aperti due Circoli ACLI (Associazione Cristiana Lavoratori Italiani). Anche gli oratori costituiscono un polo aggregativo per i giovani, con occasioni ricreative e culturali. E questo è solo l’inizio. Nuovi fermenti, nuove realtà associative sono in divenire. Dagli anni Sessanta, importanti novità animano la città. In occasione del centenario dell’Unita d’Italia viene

inaugurata la “Mostra nazionale di pittura contemporanea - Premio Cinisello Balsamo”, che vedrà più edizioni. Il sindaco Aldo Raimondi sottolinea come sia “necessaria la formazione di un ambiente stimolante atto ad acuire le attitudini creative dei gruppi sociali e degli individui”. È Dino Buzzati a presentarne la terza edizione: “L'incredibile era che mi avevano portato lì per una faccenda d'arte. […] È il posto dei capannoni, delle fabbriche, dei magazzini, degli immigrati interni, delle villette nude dove vivono gli ingegneri, i direttori, i ragionieri, i capireparto. […] Chi può pensare all'arte in questa contrada squallidamente stilizzata dal nudo lavoro? […] Cinisello Balsamo è dunque arrivata a sapere che in fondo alle giornate di fatica […] c'è qualcosa d'altro: ciò che nell'apparentemente nuda, disadorna, triste, apparentemente inospitale cittadella delle macchine e dell'orologio di controllo può fornire l'articolo in fondo più indispensabile all'uomo: la fantasia, l'illusione, la superiorità, il sogno”. Nel 1967 Giorgio Bocca scrive: “Viva come non lo è stata, forse, nessuna altra città italiana. Avida di vita, sopraffatta dalla vita, resa irriconoscibile a se stessa dalla vita come non ne ho conosciuto altre. Che dieci anni divoranti, questi ultimi e quante esperienze, qui a Cinisello! […] Qui si è potuto fare, meglio che in ogni altro centro della fascia a nord di Milano, della sociologia comparata, fra l'Italia che muore e quella che nasce. […] Ciò che maggiormente mi è piaciuto è questa coscienza irrinunciabile di solidarietà umana, questo sentimento direi da ‘nuova frontiera’, di essere nella stessa avventura, di dover camminare nella stessa direzione. A Cinisello ci sono i ricchi e i poveri, si

capisce, come in ogni altra città e i furbi e gli stupidi e i buoni e i cattivi; eppure io non ho mai trovato un'altra città dove la gente sia altrettanto disposta a capire gli altri, a riconoscere agli altri il diritto alla vita”. E da lì in poi è storia recente e sono il Cinema nel Parco, la Scuola di Musica, il Centro Elica, il Centro Documentazione Storica, il MuFoCo, il Centro culturale Il Pertini e il fiorire di sempre più numerose Associazioni culturali e artistiche. Tutto ciò ci porta ad affermare che persino nei tempi più difficili – quando si doveva ricostruire alla fine della guerra o quando si doveva pensare a dare alloggio e lavoro ai nuovi cittadini – non c’è mai stato un arretramento nei confronti di quell’obiettivo tracciato anche da Carlo Meani (primo sindaco dopo la Liberazione), che già nei giorni del confino fascista si domandava: “Le masse e chi le rappresenta credono o non credono a una trasformazione della società a un livello più civile, libero e solidale? Cosa si può dire dell’enorme differenza tra il progresso tecnologico e scientifico da una parte e lo scarso livello sociale, morale, politico, culturale delle grandi masse? Come colmare tale vuoto?” Patrizia Rulli

IL RICORDO

Angela Mapelli, la nonna che cantava Bella ciao Se n’è andata anche Angela Mapelli. Era nata a Sesto San Giovanni il 3 novembre del 1925, ma viveva a Cinisello Balsamo dal 1945. Vedova di Ambrogio Beretta, ancora negli ultimi anni della sua vita testimoniava quel tragico periodo che fu l’ultima guerra mondiale; lei che il dramma lo aveva vissuto all’interno della sua famiglia con la deportazione di Aldo, il fratello di suo marito. Angela ricordava nitidamente quegli avvenimenti e lo sconforto del marito nel non poter fare nulla per quel fratello più giovane, arrestato a ottobre del 1944 a seguito degli scioperi nelle fabbriche sestesi, sbattuto da un carcere a un altro, transitato da un lager a un altro, per morire il 21 aprile 1945 a Gusen. Lo avevamo commemorato a gennaio di quest’anno con la posa di una pietra d’inciampo davanti alla sua casa, nel quartiere Robecco. Angela aveva voluto essere presente, nonostante il freddo, per assistere insieme ai suoi familiari a quel riconoscimento un po’ tardivo che restituiva finalmente dignità e nome a chi come lui ne era stato privato. Ci mancherà tantissimo.


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In ufficio coi vigili e controlli in città: i primi 30 giorni dell’assessore Aiello L'ex comandante subito protagonista. “La polizia locale è a supporto dei cittadini. Parlerò con tutti” ■“Ho accolto con grande onore l’incarico assegnatomi dal Sindaco e, senza indugio, mi sono messo a disposizione e al lavoro”. E la propensione al lavoro non manca di certo a Bernardo Aiello, ex comandante della caserma dei carabinieri di Cinisello, ora in pensione, che ha subito iniziato a mostrare una certa assonanza con la giunta di centrodestra che lo ha ingaggiato come assessore alla polizia locale. La sua prima operazione in grande stile è andata in scena al ponte dell’Immacolata, ovvero quando meno te lo aspetti. Sono state 42 persone controllate, 53 i controllati al domicilio per isolamento di ordine sanitario, 14 le contestazioni verbalizzate per violazione delle prescrizioni previste nell’ultimo Dpcm. 171 eserciti commerciali sotto la lente d’ingrandimento (solo uno multato per violazione delle norme anti-covid). Un lavoro di 5 pattuglie impiegate per ciascun turno, per un numero complessivo di 44, cui 24 nei turni serali. Ma a rivoltare come un tappeto il territorio per i controlli anti-covid l’ex comandante aveva iniziato un mese fa e questi sono i numeri del suo lavoro: 552 le persone controllate, 925 quelle in isolamento domiciliare. 1276 negozi controllati di cui 7 sanzionati. E 14 denunciati per reati vari. “Il fatto di avere una conoscenza capillare

Il sindaco Ghilardi e l’assessore Aiello

del territorio e dei cittadini – afferma Aiello - mi fa partire con un notevole vantaggio e mi permetterà di svolgere al meglio il mio programma. Ho un grande rispetto e stima per il lavoro fatto fino ad ora e mi auguro di poter portare il mio contributo per far crescere la nostra comunità”. A giudicare dal dinamico esordio e dalle idee chiare, la presenza di Aiello in giunta metterà ancora più al centro dell’agenda politica il tema della sicurezza. Con il rischio, forse previsto dallo stesso interessato, di sovrapporre il suo ruolo di guida politica a quello del comandante della Locale, vista l’esperienza sul campo. “Ho chiesto di poter avere un ufficio presso la sede della polizia locale per condividere la condividere la quotidianità

con il personale che veste la divisa e mettere a disposizione l’esperienza di circa 46 anni trascorsa, con la mia amata divisa, nell’Arma dei Carabinieri. Non sarò lì a dettare ordini sia chiaro, mi sono messo a disposizione, non voglio sostituirmi a nessuno, ma solo portare la mia esperienza”. Che non sarà soltanto quella di un militare, ma di un comandante che nella sua carriera, secondo le tante testimonianze dei cinisellesi, ha operato attraverso il dialogo e la mediazione. “Il corpo della Polizia Locale non ha un ruolo repressivo, deve essere visto come “amico”, la cui presenza e interventi sono finalizzati a supportare i cittadini, a farli sentire più sicuri, a risolvere i problemi quotidiani”. Premesse civiche di grande respiro, a cui Aiello ci tiene ad aggiungere alcuni passaggi pratici per renderle operative. “Il mio intento è di parlare a tutti, nessuno escluso. Tutti coloro che lo desiderano o necessitano possono venire ad incontrami. Le porte del mio ufficio sono aperte. Da subito ho voluto creare una pagina facebook per le segnalazioni dei cittadini, alcuni hanno già utilizzato questo canale e sono già state date delle risposte utili. A breve metterò a disposizione un giorno della settimana per il ricevimento”. Fab. Van.

LA POLEMICA

Lega contro le restrizioni La Lega di Cinisello Balsamo, partito che esprime il sindaco, lancia la raccolta firme, con tanto di gazebo per le strade cittadine e possibili assembramenti, contro il governo Conte, definito dagli esponenti locali del Carroccio una “dittatura”. Le accuse leghiste si concentrano sulle restrizioni dei Dpcm per l’emergenza sanitaria che metterebbero in ginocchio commercianti e imprese e negherebbero il diritto al Natale. Rivendicazioni che nascono nella città che ha fatto registrare +22% di morti nel 2020 ( mancano i numeri di ottobre e novembre) rispetto alla media degli anni precedenti e che si piazza al secondo posto per numero di contagi nell’intera provincia di Milano. I leghisti affermano che “quando chi prende le decisioni è chiuso in un palazzo, totalmente staccato dalla realtà dei territori, non ne può uscire nulla di buono”. Ma sembra che ignorino la grave situazione cinisellese. Sull’argomento è subito scontro col Partito Democratico cittadino: “Ciò che grida vergogna è che queste dichiarazioni della Lega avvengano proprio a Cinisello Balsamo, città che ha pagato a caro prezzo l’epidemia in corso, più di tanti altri comuni limitrofi”. I dati ufficiali pubblicati sul sito di Regione Lombardia indicano che, con quasi 4800 contagi da febbraio, pari al 6,3% dei residenti, Cinisello è al secondo posto nel milanese sia per numero di contagi che per incidenza sul totale della popolazione. "Numeri così allarmanti imporrebbero quanto meno maggiore “sobrietà” rispetto a come si critica i propri avversari ma in questo la Lega si mostra senza alcuna vergogna", affermano i dem.



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Il coraggio delle donne avvocato “Ripartire senza mai mollare” Esempi di lotta per i diritti e la libertà nei regimi totalitari ■Il 25 novembre si è celebrata la giornata internazionale per combattere ed eliminare la violenza contro le donne. In tale occasione il mio pensiero si è rivolto, in particolar modo, alle due avvocate simbolo della difesa delle donne e dei diritti umani: Ebru Timtik, morta a Instabul lo scorso 27 agosto dopo 238 giorni di sciopero della fame e NasrinSotoudeh, condannata in Iran a 33 anni di carcere, a 148 frustate e temporaneamente rilasciata lo scorso 7 novembre. Ciononostante, la professione se ben esercitata ha un’assoluta valenza civile e culturale. Specie se deve misurarsi in situazioni di estrema precarietà legislativa. Ebru Timtik era una donna e un’avvocata assai coraggiosa. Ha dedicato la propria giovane vita alla difesa dei diritti umani, in particolare del popolo turco e in generale di tutti noi. Incarnava i requisiti di libertà, autonomia, indipendenza. Era stata arrestata insieme ad altri colleghi per il suo impegno nella difesa dei diritti civili in Turchia. Faceva della lealtà e della dignità abbinate alla competenza, elementi imprescindibili nell'esercizio della funzione difensiva e del ruolo sociale dell'avvocatura. Nonostante la situazione di assoluta gravità, confermata da referto medico, dapprima il tribunale di Istanbul e dopo la corte costituzionale avevano respinto la richiesta di rilascio per consentirne le cure. È stata trasferita in ospedale solo poche ore prima del decesso. Ebru è una vittima del regime di Erdogan. Nasrin Sotoudeh, avvocata iraniana. Il Parlamento Europeo l’aveva insignita del Premio Sakharov per la Pace 2012. Nasrin, è stata condannata per il suo pacifico lavoro in favore dei diritti umani inclusa la difesa delle donne che protestano contro l'obbligo, nel paese degli ayatollah, di indossare il velo, contrastando inoltre, con una pubblica opposizione, la pena di morte. Assurdamente, in punta di diritto internazionale è accusata di reati “contro la sicurezza nazionale, in-

citamento alla prostituzione e per atti peccaminosi”. Il 25 marzo 2020 l'Alto commissariato Onu per i Diritti Umani ha chiesto a tutti gli stati, in risposta alla pandemia di Covid-19, il rilascio “di ogni persona detenuta senza una sufficiente motivazione giuridica, anche i prigionieri politici e di coloro che sono detenuti per le proprie posizioni critiche o dissenzienti”. L’accanimento del governo di Teheran si è manifestato comunque. Sono stati concessi permessi di uscita temporanea dal carcere a migliaia di detenuti per evitare la diffusione dell'epidemia nelle sovraffollate prigioni iraniane. I “politici” però sono stati in gran parte esclusi dalla misura, compresa Nasrin Sotoudeh che si trovava rinchiusa nella prigione di Evin. Solo il 7 novembre le è stato concesso un permesso temporaneo a causa delle precarie condizioni di salute in cui versava. Naturalmente, ci si augura ciò rappresenti una via possibile per la sua definitiva scarcerazione. Affinché i sacrifici di tanti altri attivisti per l’uguaglianza non risultino inutili (specie agli occhi di noi occidentali) è necessario continuare la lotta a sostegno degli avvocati del mondo intero che quotidianamente rischiano la vita per il solo fatto di difendere i diritti civili dei loro assistiti. Fabrizia Berneschi, avvocato civilista

Il Circolo Ricreativo Unione: “periodo difficile ma ce la faremo”

Mario Turchi

■Il Circolo ricreativo sportivo Unione (noto come Circolo dei Marchigiani) è conosciuto per la sua attività sociale verso i soci e la cittadinanza del nostro territorio. Un punto di ritrovo per grandi e piccini con un’area verde sempre ben curata grazie al lavoro volontario di tanti soci. La Festa d’estate con musica e gastronomia che ha sempre coinvolto tanta parte del quartiere e non solo. Una sede interna con spazio per il gioco delle carte, il biliardo e la televisione per gli appuntamenti calcistici di rilievo. Le serate di ballo con cena per i soci. Le gare che il “Gruppo Ruzzola” ha effettuato in provincia e fuori regione. Tutto annullato dalla pandemia. Ne abbiamo parlato con Mario Turchi, presidente pro tempore del Circolo R.S. Unione. Presidente, cosa comporta, per il Circolo,

CIRCOLO UNIONE Il Circolo RS Unione nasce negli anni ‘80 da un gruppo di marchigiani residenti nel quartiere “Borgo Misto”. Con tanto lavoro viene bonificata una area tra le vie Mozart e Paisiello e vengono via via sistemate una pista da ballo, campi per il gioco delle bocce e un container ad uso “bar”. Alla fine degli anni ‘90 il grande passo. Con il sostegno economico e lavorativo dei soci, viene edificata una sede in muratura che passerà nel patrimonio edilizio comunale. Al Circolo, con apposita convenzione ventennale, sarà affidata la gestione dell’area dove ogni anno c’è la Festa d’estate. Ma i soci non si fermano al divertimento. E continuano a lavorare per mantenere e migliorare l’area. Il lavoro volontario di tanti soci ha così portato alla creazione di un punto di ristoro e di tranquillità che è utilizzato non solo dal quartiere ma anche da tanti altri cittadini che possono vivere questa area di verde e tranquillità.

questa ulteriore chiusura imposta dalla recrudescenza della pandemia? La mancanza di accesso alla sede reca ai soci grande disagio nella vita quotidiana e li priva di quel contatto umano importante anche per la vitalità del circolo. Quanto ha pesato, sul bilancio, questo susseguirsi di blocchi? Pensate di recuperare le perdite subite? C’è stato qualche sostegno da parte dell’amministrazione? La conseguenza del blocco sono le mancate entrate di cassa mentre le spese continuano a generarsi con risultato negativo sul bilancio economico. Pensare a un recupero in questo momento è impossibile per i vincoli imposti dal decreto. Aiuti da parte dell’amministrazione comunale, momentaneamente, non ne abbiamo ricevuti. L’ultimo decreto “ristori” potrà esservi d’aiuto per coprire i mancati introiti? A seguito di questo decreto ci siamo attivati per la richiesta. Speriamo che sia accettata per fronteggiare le perdite subite che a tutt’oggi sono rilevanti. Pensa che questa situazione porterà a un calo delle iscrizioni e della partecipazione dei soci all’attività del Circolo? A livello di soci iscritti, il circolo ha avuto una notevole diminuzione, che si giustifica con la mancata attività del circolo stesso. Parlare di progetti futuri può sembrare fuori luogo, ma come contate di riprendere tutte le vostre iniziative, non appena sarà possibile? I progetti per il futuro saranno di ripartire al massimo delle attività e iniziative e puntare a utilizzare le strutture esistenti con l’apporto di forze nuove, possibilmente giovani, e consolidando la terza età già ampiamente presente e assai importante. Comunque lotteremo con tutte le nostre forze per rimanere presenti più a lungo possibile nella nostra città perché questa è la nostra caratteristica genetica: non mollare mai! Luigi Filipcic

CDI Punturiere: di nuovo aperti in sicurezza ■Durante la prima ondata dell’emergenza sanitaria, anche la cooperativa sociale Il Torpedone, dal 1994 attenta ai bisogni della persona e della comunità, ha dovuto riformulare le modalità di erogazione dei suoi servizi. Dalla Casa della cittadinanza-che ha chiuso i suoi spazi ma ha tenuto compagnia fino a maggio ai cittadini attraverso tutorial sulla sua pagina Facebook, al Centro Polivalente Anziani di Melzo, che ha comunque continuato a funzionare durante l’emergenza sanitaria. Senza dimenticare il Centro Diurno Integrato Punturiere, da circa vent’anni riferimento sul territorio di Cinisello Balsamo, a sostegno dei bisogni quotidiani delle persone anziane e dei familiari che se ne fanno carico. Con l’inizio della pandemia, il Centro ha reagito con immediatezza e ha trovato

nuove risposte di supporto. “Il 13 marzo abbiamo sospeso le attività presso il Centro Diurno Integrato per salvaguardare ospiti e operatori – spiega Francesca Agosti, Coordinatrice del servizio. – È emersa immediatamente la necessità di stare vicino ai nostri ospiti e alle loro famiglie, di non lasciarle sole, anche a distanza. A partire da Aprile, su indicazione di Ats Città Metropolitana, abbiamo iniziato a studiare e preparare una serie di attività tramite videochiamate e tutorial personalizzati in base alle singole esigenze, con l’obiettivo di proseguire le attività proposte dal Centro Diurno Integrato”. Un’azione che ha trovato il pieno sostegno e la proficua collaborazione dei familiari. Tra esercizi di ginnastica dolce, fisiokinesiterapia e attività cognitiva, l’attività è proseguita a distanza fino a metà di giugno, quando la fine del

lockdown ha permesso la continuazione delle proposte anche attraverso la compresenza a domicilio, con l’adozione di tutte le misure di sicurezza previste. Il 19 ottobre il Centro Diurno Integrato ha riaperto. “Abbiamo garantito da subito il servizio in completa sicurezza – continua Francesca Agosti – “Ospiti e operatori dispongono di tutti i dispositivi di protezione individuale e viene garantito il distanziamento di due metri. Per quanto riguarda le attività, sono state potenziate quelle fisioterapiche, cognitive e di ritmoterapia. Il nostro lavoro continua a focalizzarsi sul benessere della persona, garantendo sicurezza, qualità e attenzione nelle attività proposte: un vero e proprio sostegno anche nei confronti di quei familiari che ripongono così fiducia nella nostra offerta. Perché il servizio che noi

garantiamo, oltre all’aspetto della cura, è anche quello del contenimento e della gestione delle manifestazioni neurologiche dell’ospite. Al momento sono al vaglio alcune nuove domande. L’auspicio è quello di poter tornare a lavorare a pieno regime”, ha concluso la coordinatrice. Per avere informazioni, è possibile contattare il numero 02.61241640 o scrivere un’email a cdi@torpedone.org Daniela Mezzela


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La maga dello zucchero Barbara Regini stella del cake-design con migliaia di followers ■Lockdown e isolamento hanno stimolato l’intraprendenza e la fantasia di tanti appassionati di cucina e mai come negli ultimi mesi in rete se ne sono viste davvero di tutti i colori. Ma c’è anche chi da molto prima delle restrizioni legate all’emergenza sanitaria dava spazio alla propria creatività, modellando dolci e torte come vere e proprie opere d’arte. Barbara Regini è una cake designer della nostra città con migliaia di contatti sui suoi canali social. Oltre 38mila follower sulla pagina Facebook BarbaraRegini.SugarArt, 16-mila su Instagram e più di 160mila su TikTok. Sono numerosissimi gli aspiranti modellatori di pasta di zucchero e cioccolato plastico. Le foto e i video di Barbara cercano proprio di essere d’esempio per i più volonterosi, ma il modo in cui divulga le proprie competenze è altrettanto originale come le sue opere. Nei suoi tutorial si mette nei panni di personaggi pittoreschi che introducono il dolce presentato, di cui descrive in dettaglio i passaggi per realizzarne la ricetta. Così Morticia Addams, la signora della famiglia protagonista della celebre serie televisiva diventata

cult, è la cuoca ideale per comporre una lugubre Halloween Cake, mentre Biancaneve è la perfetta massaia per spiegare anche ai principianti come preparare una squisita torta di mele. Si avvicinano le festività natalizie e così arrivano le specialità di gingerbread, il pan di zenzero, come un trenino e una fiabesca casetta innevata. Ma ci sono anche molti personaggi dei cartoni animati e delle favole: Rapunzel, la Sirenetta, Frozen, il Re Leone, la Bella e la Bestia, la pallavoliste di Mila e Shiro, l’Uomo Ragno e molti ancora. C’è anche il celebre mago Harry Potter, protagonista dei best seller firmati da J.K. Rowling. Perfino alcune star della musica pop come Ariana Grande e Alessandra Amoroso e pure il compianto Diego Armando Maradona sono stati ritratticon una somiglianza davvero sorprendente. Barbara ha frequentato il liceo artistico e l’Accademia di Brera con indirizzo in decorazione e restauro e ha scoperto che la sua passione per l’arte poteva essere applicata a un settore che mai avrebbe pensato potesse trasformarsi nel suo principale ambito di interesse. Perché anche la pasticceria è un’arte. Dietro a una

Barbara Regini

torta ben riuscita, gradevole non solo al palato ma pure alla vista, si nasconde un lungo lavoro e una preparazione impegnativa. Il cakedesigning in principio è stato solo un piacevole passatempo per confezionare dolci decorati. Ma le sue composizioni postate sul web hanno attirato in poco tempo una grandissima attenzione. È stata contattata da privati per preparare torte, ma anche per svolgere attività di formazione per aspiranti pasticcieri o corsi di perfezionamento per pro-

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fessionisti già esperti. Alcuni anni fa si è classificata al terzo posto in un concorso internazionale a Orlando, in Florida, con una libera interpretazione della Primavera di Sandro Botticelli. Altre sue creazioni sono le rivisitazioni della Monna Lisa di Leonardo da Vinci, della Madonna della Seggiola di Raffaello Sanzio, dell’Attesa di Gustav Klimt e della Ragazza con l’orecchino di perla di Jan Vermeer. Tra l’altro, proprio nei mesi scorsi alla ripresa dopo il lockdown ha proposto una particolare rilettura di quest’ultima opera, facendo indossare una mascherina alla giovane musa ispiratrice del pittore fiammingo. Barbara, inoltre, è stata più volte incaricata di svolgere seminari e laboratori all’estero in qualità di docente. Ha tenuto corsi in Portogallo, Spagna, Lussemburgo, Austria, Polonia, poi in Libano, Kuwait e Qatar, quindi in India, Vietnam, Indonesia e Singapore, fino all’America Latina e perfino in Australia. Quest’anno la maggior parte degli eventi sono stati annullati e sono saltate alcune trasferte. Così Barbara si è ingegnata e ha organizzato i suoi corsi su Internet, tenendo le lezioni attraverso le piattaforme impiegate per i meeting online. Sfogliate le pagine dei suoi social media per scoprire le sue opere, restare stupiti, chiederle consigli e carpire i suoi segreti!

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Emanuele Lavizzari


GLI AUGURI L'anno che ci lasciamo alle spalle ci ha insegnato che nulla è scontato, ci ha fatto ricordare quanto siano importanti i gesti quotidiani ai quali siamo ormai abituati e che talvolta sottovalutiamo. La pandemia ci ha tenuti lontani, ci ha impedito di incontrarci fisicamente ma non abbiamo mai smesso di esservi vicini col supporto amichevole che negli anni ci ha unito. Ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato in questi difficili mesi rendendo possibili iniziative che sembravano irrealizzabili: ricordiamo "Adotta Un Angelo Custode" il progetto promosso da Scuola di Arti Circensi e Teatrali, col supporto dell'Associazione Culturale Polis e il patrocinio dell' Amministrazione Comunale, con la speranza di ripeterlo ancora. L'augurio che desideriamo rivolgere a tutti voi, è che si possa presto tornare alle attività che ci appassionano e che ci si possa nuovamente incontrare nei nostri Centri. A voi tutti sinceri auguri per un sereno Natale ed un felice Nuovo Anno. Annunzio Sonno, Presidente Centro Anziani Costa Giovanna Marangoni, Presidente Centro Anziani Bauer


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«Demoralizzante il rapporto con il Comune, nessuna risposta né contatti. Non mi ricandiderò» La presidente della Consulta dello Sport Caterina Indelicato: “Alle società serve aiuto e invece si sono dovute arrangiare” ■La Consulta dello Sport, istituita dal Consiglio Comunale nel 2001, è l’elemento che funge da collegamento tra Comune, cittadini e associazioni sportive del territorio. Alla sua guida, in quest’ultimo triennio, si trova Caterina Indelicato le rivolgiamo alcune domande su Consulta e su problemi connessi a questo particolare periodo. Nello svolgimento delle attività della Consulta la pandemia ha creato particolari problemi? Credo purtroppo non ci sia nulla che questo virus o le sue misure di prevenzione e contenimento non abbia toccato. Quindi, sì, anche la Consulta dello sport ha subìto delle ripercussioni sulle operatività e sulle priorità. Da parte della Consulta sono state intraprese delle iniziative per sostenere le attività delle società sportive cittadine schiacciate dai continui blocchi di attività? Nel primo lockdown abbiamo più volte sollecitato all’amministrazione un incontro e prodotto una lettera con proposte e iniziative per andare in aiuto alle società sportive, ma non ha prodotto nulla di soddisfacente. Si comprendono benissimo le difficoltà di tutte le amministrazioni, ma delle volte si ha l’impressione che la comprensione avviene in modo unilaterale. Di fatto tutte le realtà si sono in qualche modo arrangiate: le più grandi sono state più veloci nella riapertura a settembre mentre le più piccole, con grande dif-

Caterina Indelicato

ficoltà nello stilare un protocollo, si sono avviate a ottobre e dopo aver investito molto negli acquisti (tutti in autonomia) ecco una seconda chiusura. La Consulta con l’anno 2020 è in scadenza. Causa la pandemia potrebbe esserci una proroga del vostro mandato? Oppure sono già stati programmate le nuove elezioni? In questo momento è molto complesso attivare un’assemblea generale con un quorum sufficiente a rendere l’assemblea un membro elettivo. Non è ancora stato ufficializzato nulla ma temo sia necessaria una proroga. Pensa di ripresentarsi come presidente? No! È stata un’esperienza molto arric-

chente ma per molti versi troppo lontana dal mio approccio con lo sport. Sono una marzialista e l’integrazione con la politica è assai complessa. Sicuramente durante il mio mandato vi è stata una particolare attenzione all’integrazione e attenzione per le piccole realtà, senza comunque mai dimenticare le grandi realtà che da sempre rappresentano un forte sviluppo dello sport in Cinisello Balsamo. Come presidente uscente quale giudizio esprime sull’attività svolta dalla Consulta in questo triennio? Come valutavo già al tempo del mio ingresso in Consulta, ritengo sia un organo importantissimo per la realtà di un comune delle dimensioni di Cinisello. Il rammarico più grande è quello di dover continuamente ricordare anche all’amministrazione che proprio nella Consulta possono trovare un grande supporto ma a volte, forse troppo spesso, ciò viene dimenticato. Partendo dall’ultimo anno, il più complesso e oggettivamente difficile del mio mandato, è stato molto demoralizzante non avere risposte e non ricevere mai un contatto dall’amministrazione… diciamo che ciò che apprendevo dai media mi permetteva di restare aggiornata. Per i due anni precedenti sono molto contenta dei progetti sviluppati e dell’opportunità di conoscere tutti gli associati invitandoli a rotazione nei nostri direttivi. Ogni realtà ha portato un grosso contributo:

innovativo e pragmatico rimanendo sempre connesso alla realtà del territorio, consci del fatto che il tutto debba necessariamente essere in continuo miglioramento ed evoluzione. Luigi Filipcic

SPORT

Cos’è la Consulta La Consulta dello Sport rappresenta l'organismo di collegamento tra l'Amministrazione Comunale, la città e le associazioni sportive del territorio. Costituita perché la politica sportiva dia risposte ai cittadini e all'associazionismo per la pratica, l’attività e l’impiantistica sportiva, la Consulta si compone di due rappresentanti indicati dal Consiglio Comunale, di cui uno della minoranza, dal presidente di ogni associazione facente parte della Consulta, del dirigente delle scuole del territorio, del rappresentante delle associazioni per disabili, del rappresentante degli oratori. Ne fanno parte di diritto l'Assessore allo Sport e il Presidente della Commissione Consiliare competente, il Dirigente del Settore Politiche Culturali e dello Sport. I membri restano in carica per tre anni e eleggono il comitato direttivo che oggi è così composto: Caterina Indelicato (Presidente), Stefano Arrigoni , Donato Basile, Enrico Berna, Andrea D’Onghia, Potito Gilberti, Antonio Lombardo, Francesco Malaspina, Giuseppe Mirarchi, Corrado Perulli e Stefano Tagliabue.

I ginnasti di Ares sfiorano il podio ai campionati di A1 Bella prova del quintetto maschile allenato da Pamela Cauli. A Napoli gli atleti cinisellesi arrivano quarti ma svettano tra i grandi ■Nello scorso mese di novembre, al Palavesuvio di Napoli, si è concluso il Campionato di Serie A1 di Ginnastica Artistica. La manifestazione, denominata Final Six, si è

svolta con un format tutto nuovo. Infatti le dodici squadre in gara, dopo le tre prove di regular season, hanno formato una classifica che ha portato le sei migliori alla Final Six.

Le squadre si sono sfidate sabato 21 novembre con confronti diretti tra società. Le vincenti dei tre scontri diretti hanno effettuato la finalissima di domenica 22 novembre, che ha decretato la squadra campione d’Italia. La squadra dell’ARES, allenata da Pamela Cauli, era composta da Lorenzo Morando, capitano, Edoardo De Rosa, Ivan Brunello, Flavian Mendoza e Federico Basile. Gli atleti Ares, nello scontro diretto di sabato 21 novembre si sono trovati di fronte la Pro Patria Bustese, squadra che annovera tra i suoi ranghi Ludovico Edalli, Campione Italiano Assoluto 2020. “I ragazzi si sono impegnati al massimo – ha commentato la loro allenatrice Pamela Cauli – tant’è che al quarto attrezzo erano ancora alla pari dei loro avversari”. Tuttavia nella prova relativa al corpo libero,

la compagine della Pro Patria Bustese è passata in vantaggio e per l’Ares non c’è stata più la possibilità di recuperare. Però i ragazzi dell’Ares non si sono demoralizzati e all’indomani, si sono rifatti. Infatti hanno affrontato gli atleti della Ginnastica Salerno, campioni uscenti, e della Spes Mestre superandoli brillantemente e arrivando alla conquista del quarto posto finale. Per chi volesse rivedere la squadra dell’ARES all’opera ricordiamo che la manifestazione è ancora visibile sul canale YouTube della Federazione Ginnastica d’Italia Adesso i ragazzi dell’ARES sono di nuovo al lavoro per prepararsi in vista del prossimo appuntamento che li vedrà all’opera nel weekend del 5/6 febbraio 2021 con la prima prova del Campionato di Serie A1. L.F.



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