Ibiza Luxe 2021

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For Glamour Magazine. NY, April 20 1960 © Milton H. Greene / Elizabeth Margot Collection

“Non c’é che un solo istante in cui un essere umano dotato di bellezza è veramente bello” sosteneva Thomas Mann. Che si riferisse alla fotografia? E nel caso specifico, se il soggetto dell’immagine è già dotato di una sua bellezza naturale, cosa può aggiungere ancora la fotografia? Un pizzico di magia, come quello di un occhio (in)discreto che scava nell’animo mettendo a nudo la personalità di dive e divine inarrivabili per ideale estetico. Lo si intuisce sfogliando con gli occhi gli scatti protagonisti di “Milton H. Greene. Women”, la mostra da poco inaugurata al Centro Culturale Candiani di Venezia (fino al prossimo 29 aprile - a cura di Anne Morin, collezione Elizabeth Margot in collaborazione con diChroma Photography). Più di cento immagini inedite confezionate dall’artista americano, mosso da un’irrefrenabile passione per la ricerca della “vera” bellezza femminile. Newyorchese di nascita, classe 1922, Milton H. Greene frequentò il Pratt Institute di Brooklin, avviandosi ben presto alla fotografia di moda. I suoi scatti velo-

ci, poco preparati o per nulla, ebbero il merito di cavalcare la rivoluzione del ready to wear esplosa nel secondo dopoguerra.”Il nuovo assetto produttivo si riverberò inevitabilmente anche in campo fotografico, non più modelle dall’eterea bellezza racchiuse in crisalidi sontuose ma ragazze semplici, spigliate, che si muovevano su scenari abituali e riconoscibili: strade animate, stazioni della metropolitana, aeroporti – scrive Manfredo Manfroi presentando il genio di Milton H. Green - Si affermò allora una generazione di autentici campioni: Irving Penn, William Klein, Jerry Schatzberg, Erwin Blumenfeld, Norman Parkinson, Richard Avedon; accanto a loro cominciò a farsi strada un giovane talento: Milton H. Greene”. Immagini le sue, che fecero scalpore, al pari degli intensi sodalizi che collezionò con le divine del tempo, Kim Novak, Marlène Dietrich, Farrah Fawcett, Candice Bergen. Inarrivabile il legame unico e speciale con la mitica Marilyn Monroe, di cui restituì la più autentica e naturale bellezza, ben oltre i riccioli patinati e le fiammeggianti paillettes.


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