Ottobre2014

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UNITREOS

IMO

25° Anno Accademico 2014 - 2015

A cura della Presidenza

Numero 1

Ottobre 2014

Sede: Piazza Sant’Agostino, 2 Osimo

Email: unitreosimocentro@gmail.com

Alle UNITRE tutte Ai Presidenti, ai Consigli Direttivi, agli Associati Docenti e Studenti, ai Volontari

Amiche e amici carissimi, al cominciare di questo nuovo Anno Accademico 2014-2015 rivolgo a tutti Voi un grato pensiero per la competente dedizione e il puro spirito di volontariato con i quali portate alta nei luoghi più diversi d’Italia la bandiera della Nostra Associazione. Mi accingo anche io ad intraprendere il mio Anno Accademico, il mio primo anno come neo eletto Presidente Nazionale, e colgo l’occasione per ringraziare quanti di Voi mi hanno invitato a presenziare alle Cerimonie di apertura dei Corsi: dove non potrò essere con Voi fisicamente, lo sarò con il pensiero e con il cuore. L’immensa eredità di valori e di impegni che la Presidente, ora Onoraria, Irma Maria Re mi ha lasciato, e ci ha lasciato, mi onora e mi stimola a continuare per la strada maestra da Ella tracciata, teso, insieme a Voi, a realizzare le finalità dello Statuto che tutti avete condiviso nell’atto della Vostra associazione all’UNITRE.

Sommario: 1. Saluti del Presidente Nazionale G. Cuccini, pag. 1- 2; 2. Estate Salentina 2014 di Rosalba Recchia, pag. 3; 3. Ci Risiamo di Rossana Giorgetti Pesaro, pag. 4; 4. C’era una volta il Medioevo…. di Rossana Giorgetti Pesaro, pag. 5; 5. Dalla cucina dell’UniTre ricetta, pag. 6; 6. Il Melograno Notizie Scientifiche, pag. 7; 7. I Guaritori del dott. Bach di Mauro Guerrini pag. 8.

Come ebbi a scriverVi all’indomani del mio insediamento, Vi esorto, ora all’inizio delle nuovo anno, a tenere sempre presenti, nella programmazione delle Vostre attività accademiche, i concetti forti di educazione permanente e ricorrente, di apertura al territorio, al diverso e al volontariato sociale, e in particolare di alimentare il dialogo tra le generazioni, con gli strumenti di quella cultura viva e tarata sulla dimensione umana della persona che abbiamo a disposizione. Siamo ora, più che mai, Università delle Tre Età: mentre il mondo sembra franare nella disillusione dell’edonismo sfrenato e nella fine del consumismo senza limiti, poniamo noi un’ancora di certezze con questa sacra alleanza fra generazioni cronologicamente opposte, ma emotivamente e idealmente unite. Segue a pagina 2 Seguici su Facebook www.facebook.com/uni.osimo unitre.osimo

Siamo su Internet http://www.unitreosimo.it

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Da pagina 1

Giovani e anziani devono, e possono, recuperare insieme e ricostruire un progetto di vita positivo ispirato ad un criterio di naturalità comprendere lo sviluppo culturale e la crescita umana di entrambi. L’UNITRE è palestra di un Umanesimo integrale senza compromessi, che ci distingue, lo dico con orgoglio, dall’arcipelago indistinto dell’associazionismo. Per questo non dobbiamo temere il confronto: Vi invito ad uscire dalle aule, a presentarVi nel contesto della società e del quotidiano con manifestazioni le più varie sul territorio per portare agli altri l’idea nostra di cultura con convegni, mostre, dibattiti, azioni decise anche di volontariato, come del resto molti di Voi già fanno. Sempre troverete nell’Associazione Nazionale, e nella mia persona che La rappresenta, un conforto totale, un appoggio incondizionato e un punto di coordinamento. Non siamo entità separate, ma un unico corpo che agisce in comunità di intenti e stretta cooperazione. Nelle Assemblee regionali delle Sedi locali, che ho iniziato a indire partendo dal Piemonte occidentale e dalla Sardegna, rafforzeremo questa idea identitaria di appartenenza su una base propositiva e decisamente progettuale. Ringrazio di cuore i Componenti l’Esecutivo Nazionale, senza il supporto e la competenza dei quali non potrei degnamente onorare l’incarico che ricopro; ringrazio i Consiglieri Nazionali, elemento prezioso di raccordo sul territorio ed espressione democratica della Nostra vita associativa. Un pensiero grato, affettuoso alla Presidente Onoraria Irma Maria Re. Vi abbraccio con fraterna amicizia, con l’augurio che il nuovo anno esalti ancora di più l’ingegno e la creatività che sempre ha contraddistinto il Vostro essere UNITRE, e che possiate raccogliere frutti di soddisfazione interiore nel segno dell’amicizia, della solidarietà e del bene comune. Gustavo Cuccini Presidente Nazionale UNITRE

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Riceviamo e pubblichiamo da

Rosalba RECCHIA

Estate Salentina 2014 Pur essendo pugliese di origine, non ero mai stata nel Salento terra di cui avevo, negli ultimi tempi, sentito parlare enfaticamente sia da chi ci era già stato, sia da alcuni servizi televisivi. Sono rimasta davvero affascinata dal mare blu, cristallino, con un tondo sabbioso sempre pulito e trasparente, in virtù di alcune correnti sotterranee di acqua dolce che lo mantengono sempre pulito. Molti italiani vanno in giro per il mondo a cercare paradisi incontaminati, mentre li abbiamo qui, a portata di mano (e forse più economici). Sembrava di essere alle Maldive o in Grecia anche perché tutte le case, all'esterno, sono bianche poiché sono pitturate con la calce tutti gli anni. Ho visitato la bella grotta della Zinzulusa e, a bordo di una barca, abbiamo visto alcune piccole grotte che non hanno nulla da invidiare ad altre località molto più rinomate. Sono stata anche a Santa Maria di Leuca, a Otranto, ai Laghi Alimini e in altri Comuni dell'interno molto tipici e caratteristici del luogo. Mi hanno colpito l’ospitalità e la cordialità della gente, sempre sorridente e con miti pretese, ho gustato frutta e altri cibi dì cui avevo quasi dimenticato profumi e sapori forse perché la terra scura dì questa zona è molto fertile e generosa. E' stata una bella esperienza che spero di poter ripetere ancora in futuro.

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CI RISIAMO! di Rossana Giorgetti Pesaro E’ un appuntamento a cui non si può mancare se si vuole mantenere in esercizio la mente, valutare la propria memoria e mantenere viva la curiosità: l’UNITRE ha riaperto i battenti, dopo le vacanze estive, diminuiscono i divaghi e sopravviene un po’ di melanconia; si sente allora il bisogno di tornare sui banchi di scuola, per ritrovare i compagni di corso e conoscerne di nuovi, per incontrare i docenti e arricchire le proprie conoscenze, infine per condividere con gli altri momenti di gioia, e varie emozioni. Quest’anno l’UniTre festeggia i venticinque anni di vita e lo farà degnamente a cominciare dall’Inaugurazione, presente il Presidente Nazionale dell’Associazione, a seguire con altre interessanti iniziative che Le daranno una visibilità maggiore e il valore che merita nella comunità. Presente in rete e in Facebook, l’UniTre si è percorsa strada ed ha ottenuto l’apprezzamento delle autorità e della gente, grazie al lavoro quotidiano del Presidente, del Vice, responsabile dell’informazione computerizzata e dei vari e volenterosi collaboratori. La scelta dei Corsi è vasta e diversificata, si va dall’Arte alla Letteratura, dalla Teologia alla Numerologia, non tralasciando il Diritto e la Criminologia, dal corso di Graphic Design a quello di FaceYoga, dalla Filosofia alla Visione Olistica. Non manca la cura del corpo con i Corsi di Ginnastica e di Salute e Benessere, per terminare con la cura dello spirito con “I primi secoli di storia dopo Cristo". Se aggiungiamo l’Informazione sul Mondo Bancario, la visione di Film. le Gite, le Conferenze e il Teatro e i Concerti non possiamo esimerci dall’esclamare: Grazie di cuore UNITRE!

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C’ERA UNA VOLTA IL MEDIOEVO… di Rossana Giorgetti Pesaro

grazie anche alla

Bisogna arrivare all’800 romantico per sentire il desiderio di attingere dal passato, è allora che si instaurano i rapporti tra l’antico e il moderno e si sente il bisogno di ritrovare le proprie radici.

preziosa collabo-

Quindi sono molti i Medioevi concepiti: da quello che

razione dell’Istitu-

ritrova nel passato l’idea delle banche, dell’associa-

to Campana. Il 25 ottobre l’Aula Magna ha accolto un

zionismo, l’idea delle piccole patrie e dell’Europa , a

pubblico numeroso, ricevuto dalla Presidente dell’Uni-

quello che predilige il lato mistico del Medioevo, co-

Tre Antonietta Mattioli e dal prof. Paolo Polenta,

me ha fatto Dario Fo nel suo “Mistero buffo”

Una lectio magistralis con questo titolo accattivante ha dato il via a un ciclo d’incontri sul Medioevo con cui l’UNITRE intende celebrare i venticinque anni della sua

fondazione,

Presidente dell’Istituto di Cultura Permanente Campana. Dopo il saluto di benvenuto delle suddette persona-

Pirani ha infine concluso, trattando del Medievalismo ottocentesco

come

lità, ha preso la parola il relatore, prof. Francesco Pi-

fautore del romanzo

rani dell’Università degli Studi di Macerata che anche

gotico, del romanzo

l’anno scorso aveva tenuto una conferenza per l’UniTre nella mitica Biblioteca del Campana. Per mezzo di slides il relatore ha impostato l’argomento, vertendo sulla genesi del giudizio di valore dato a quel periodo storico ma di quale Medioevo trattare? Il prof. Pirani, ne ha analizzato i vari aspetti: da un lato é considerato come un luogo non contemporaneo che si oppone alla modernità, è il Medioevo nordico, stigmatizzato come il tempo della fame, della peste, delle superstizioni; è qualcosa che vogliamo rimuovere perché negativo e

storico, delle opere liriche, delle figurine e dei francobolli A questo punto della serata, come in tutte le fiabe che si rispettano, è apparsa in sala Madonna Lucia Mazzieri, promotrice di questo e dei futuri incontri medievali, che ha invitato tutti i presenti:“a manducare senza indugio, secondo le lor desianze”. Infatti, nella sala attigua, gli ospiti hanno trovato tre tavoli imbanditi secondo l’uso medievale, con i piatti tipici della cuci-

barbarico, come del resto lo considera Voltaire nel

na del tempo, disposti ad

700. Dall’altro lato, ne viene considerato l’aspetto

arte tra candele accese e

positivo: è il tempo dell’amor cortese, dei castelli,

ornamenti floreali, il tutto

delle dame difese dai

predisposto e preparato,

cavalieri, è un tempo

magistralmente, da Serena

che suscita un certo

Ravaglioli Mazzieri.

rimpianto

per

quel

mondo sibillino, magico e fiabesco. Pagina 5


Dalla CUCINA dell’UniTRE Arista di maiale alla melagrana INGREDIENTI: Arista di maiale Melagrana Porro Olio e.v.o. Birra Prezzemolo Brodo vegetale Sale Pepe

gr. 600 2 1 3 cucchiai colmi 1 bicchiere 1 ciuffetto tritato Q.b. Q.b. Q.b.

PROCEDIMENTO:  Levare la parte verde esterna del porro, quindi lavare, tagliare a rondelle e sfumarlo in casseruola nei 3 cucchiai colmi di olio e.v.o.;  Unire l'arista di maiale e farla rosolare su tutti i lati;  Bagnare con i bicchiere di birra e far cuocere, a fuoco moderato, per 30 minuti nella casseruola con il coperchio;  Aggiungere i chicchi di melagrana (ben puliti dalla membrana) avendo l'accortezza di lasciarne un po' da parte per le decorazioni;  Aggiustare di sale e pepe e far cuocere per altri 20 minuti aggiungendo se necessario del brodo vegetale;  Ultimate la cottura verificando infilzando uno spiedino nella carne e vedere se esce ancora liquido rosato;  Togliere la carne dal tegame e far restringere il fondo di cottura aggiungendo la melagrana lasciata da parte;  Tagliare la carne a fette ed accomodarla nel piatto di portata guarnendo le fette con il prezzemolo tritato e del pepe nero macinato fresco;  Subito prima di servire irrorare le fette guarnite con la salsa (o fondo di cottura).

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MELOGRANO (Punica granatum) Habitat: Pianta originaria della Persia, oggi si trova nelle zone a clima mediterraneo. Raccolta: Il periodo per la raccolta del melograno è l’autunno.   

La Spagna gli ha dedicato una città: Granada. In Turchia viene spaccata dalla sposa per sapere. in base ai chicchi che cadono quanti figli avrà. In Grecia era sacra ad Afrodite. Le spose romane intrecciavano tra i capelli rami di melograno in segno propiziatorio. In Egitto era molto apprezzata per le qualità terapeutiche.

Nell'arte sacra è spesso presente una melagrana nella mano di Gesù bambino. alludendo alla nuova vita donataci dallo stesso Gesù. L'albero del melograno è invece simbolo di resurrezione. Pianta bellissima ed ornamentale. con il suo fusto intrecciato ed i frutti vermigli. nel linguaggio floreale esprime amore ardente.

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I Guaritori del dott. Bach di Mauro Guerrini

Fu medico e ricercatore. Alcuni lo ritengono ancora oggi un pioniere: le sue scoperte sui batteri intestinali rappresentano un contributo importante alla medicina contemporanea. Noi invece conosciamo il dott. Edward Bach (1886-1936) per averci indicato un nuovo percorso evolutivo individuale grazie al quale ciascuno può arrivare ad essere in armonia con sé stesso coniugando la ricerca della salute con il perseguimento dello scopo della nostra vita. Per il dott. Bach le due cose non sono separate, egli scriveva:

“La salute è la nostra eredità, il nostro diritto, è la completa unione tra Spirito, Anima e Corpo, e questo non è un ideale arduo ed irraggiungibile, ma è talmente semplice che parecchi di noi l’hanno trascurato. Tutto ciò che è terreno è soltanto l’interpretazione di ciò che è spirituale. L’atto più piccolo ed insignificante ha uno scopo divino. Ognuno di noi ha una missione divina in questo mondo, e le nostre anime utilizzano le nostre menti e corpi come strumenti per compiere questo scopo, cosicché quando tutti e tre stanno lavorando all’unisono, il risultato sarà la salute e felicità perfetta. Una missione divina non significa sacrificio, il ritirarsi dal mondo, il rifiutarsi le gioie della bellezza e della natura; al contrario significa un migliore e più pieno godimento di tutte le cose: significa fare il lavoro che amiamo, farlo con tutto il nostro cuore e la nostra anima, o fare la casalinga, l’agricoltore, il pittore, l’attore o servire il nostro prossimo nei negozi o nelle case. E questo lavoro, qualunque sia, se lo amiamo più di qualunque altro, è l’ordine preciso della nostra anima; il lavoro che abbiamo da fare in questo modo nel quale noi soli possiamo essere veramente noi stessi. Quindi possiamo valutare dalla nostra salute e felicità quanto bene stiamo interpretando questo messaggio”. (da: “Libera te stesso” - E. Bach - pag. 25) “Dunque dietro le malattie ci sono le nostre paure, le nostre ansie, la nostra avidità, i nostri desideri insoddisfatti e le nostre frustrazioni. Scoviamoli e curiamoli: con la loro guarigione se ne andrà anche la malattia che ci fa soffrire”. (da: “I 12 guaritori e altri rimedi” - E. Bach – pag. 5) Nella sua continua ricerca di un metodo che consentisse di curare il malato, l’essere umano sofferente piuttosto che la malattia ed i suoi sintomi più esteriori, spinto da un impulso che ci pare ancora oggi, tutto sommato, misterioso, nel 1928 il dott. Bach cominciò a cercare in quella che Maria Treben chiama “La Farmacia del Signore”, collegò determinati fiori alla personalità ed al comportamento di determinati pazienti e cominciò a somministrare loro in preparazioni ottenute coPagina 8


I Guaritori del dott. Bach di Mauro Guerrini

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Mise anche in rapporto questi fiori con alcune famiglie di sintomi: Per chi vive nella paura Per chi vive nell’incertezza Per chi non prova interesse per il presente Per chi vive la solitudine Per chi si lascia facilmente condizionare Per chi vive lo sconforto e la disperazione Per chi si preoccupa troppo del benessere altrui Benché l’idea del dott. Bach fosse quella di dare la possibilità a ciascuno di usarli per curarsi da soli in modo semplice ed efficace, anche senza possedere particolari conoscenze mediche o capacità personali, l’OMS ha inserito i “Fiori di Bach” tra le metodiche delle medicine complementari. Essi sono compresi anche nel Repertorio Omeopatico Inglese e vengono anche rimborsati dalle assicurazioni sanitarie di Svizzera e Germania. Per chi fosse interessato, il martedì, negli incontri quindicinali del progetto Visione Olistica dell’UNI3 di Osimo, si approfondiranno proprio questi argomenti.

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