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UNITREOS 24° Anno Accademico 2013 - 2014
IMO
A cura della Presidenza
Numero 3
Gennaio 2014
Sede: Piazza Sant’Agostino, 2 Osimo
Ricordo di un amico Se ne è andato Nardino, è tornato alla casa del Padre. All’UNITRE era già iscritto quando arrivai come docente e mi colpì subito la sua bonaria e ottimistica visione della vita. A tutto aveva una spiegazione, anche al male. Forse peccava un po’ di ingenuità ma la sua potente fede non permetteva a nessuno di noi di considerarlo eccentrico. La sua cultura spaziava in ogni dove e per conversare con lui bisognava avere una articolata e ferrea cultura. Non si metteva in mostra e non sapeva cosa fosse l’arroganza che alligna nei falsi colti. Nardino era sempre sereno e lieto di ogni cosa che la vita gli offriva e aveva una parola pronta per consolare o incoraggiare. Complimentoso, mai untuoso, era prodigo di ammirazione e di affetto per tutti. “Meraviglioso” era l’aggettivo preferito che insieme con un sorriso schietto e sonoro chiudeva ogni incontro o lezione Da socio studente passò volentieri a socio ordinario con diritto di voto che, purtroppo, non poté mai esercitare. Ci sentivamo di frequente e sempre era aggiornato delle notizie e delle iniziative che riguardavano l’Associazione. Mi diceva che stava sempre vicino a noi spiritualmente e senza mai far comprendere la sua sofferenza, rispondeva con una risata alla mia richiesta di a-
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verlo anche fisicamente con noi. Avremmo fatto tesoro dei suoi suggerimenti e incoraggiamenti per proseguire nel volontariato di cui siamo fieri per i continui segni di gratitudine che ci pervengono. Nardino rimarrai sempre nel cuore di chi ti ha conosciuto e apprezzato, non potremo mai dimenticarti. Mi pare di sentire il tuo commento: “meraviglioso, Antonietta!”
Sommario: ♦ Comunicazioni del Presidente; ♦ Perché il Sanscrito; ♦ “I Guerrieri di Anna” ; ♦ “Sahara” ♦ “I Promessi Sposi”; ♦ Le poesie; ♦ Aforismi Terza Età; ♦ Attività mese di Febbraio 2014.
Errata Corrige: Nel precedente numero è stato erroneamente indicata quale autrice della Poesia “Cos’è per me l’Uni3” Tullia Ragonesi anziché Rosalba Recchia. Ci scusiamo per l’accaduto.
Siamo su Internet http://www.unitreosimo.it Pagina 1
PERCHE IL SANSCRITO? Alla domanda “Perché seguire il corso di Sanscrito “ ci sono molte risposte. Qualcuno potrebbe rispondere con un’altra domanda “Un nuovo cellulare?” Qualcun altro, che crede di sapere, risponde “A cosa serve?”. Quindi, come inscritta al corso dell’UNITRE diretto da Massimo Morroni, cercherò di spiegarvelo. Il Sanscrito, come dice lo stesso nome è una lingua “raffinata, perfetta, sacra” Nella cultura indiana il suo ruolo è analogo a quello del latino e del greco nella nostra cultura. La sua letteratura, prodotta in 2500 anni tratta di argomenti letterari, artistici e scientifici, inoltre fra tutte le lingue europee è la più antica. Si parlava già nel II millennio a.C., ma viene menzionata soltanto nel IV - III sec. A C. In essa si distinguono tre fasi: quella antica (la lingua dei Veda), la fase media: il sanscrito e la fase moderna: le lingue neoindiane hindi, punjabi, marathi ecc) Molte parole sanscrite sono usate anche oggi come avatar “discesa “, bramino, Buddha, guru”gran maestro”, karma “azione”, mantra “formula sacra “, prana “energia vitale”, svastica “simbolo solare “, trimurti “trinità, yoga “unione ecc. Come ogni lingua che si rispetti il sanscrito è il devanagari, la sua scrittura nel nostro alfabeto (traslitterazione) si effettua con i segni diacritici. Il suo alfabeto comprende vocali, dittonghi e consonanti. Le vocali si dividono in brevi e lunghe: quelle brevi sono: a, i ,u r,l(queste due ultime hanno un puntino sotto), quelle lunghe sono: a,i,u r (tutte con un – sopra) Avrete capito che la parola non ha un unico accento, la voce si sofferma sulle vocali lunghe, la cui pronuncia è il doppio di quelle brevi. Non mancano i dittonghi e le consonanti che si suddividono in: occlusive, nasali, semivocali, sibilanti e aspirate. Ci sono varie regole per la pronuncia delle consonanti per es. la g è quella di “gatto “, la c è quella di ciliegia, la j è quella di “già”. Non mancano le regole per la pronuncia delle consonanti aspirate, palatali, nasali, come per la pronuncia delle parole dove l’accento tonico si pone sulle vocali lunghe e sui dittonghi, mentre in mancanza di questi, l’accento si pone sull’ultima vocale.
Anche se il Prof Massimo Morroni ci ha dato un testo intitolato “Sanscrito semplice” ed ha una grande pazienza, credetemi non è facile scrivere in devanagari usando cioè i segni diacritici, leggere le parole ”traslitterate”, cioè scritte in italiano è più semplice, ( si fa per dire). Allora voi vi domanderete: ”Perché seguire questo Corso”?Fra le tante risposte ne scelgo tre “Sfidare la propria mente”, ”Colmare una lacuna nella propria cultura “ e infine ”Condividere con gli altri otto magnifici iscritti “ Momenti di curiosità, di sfiducia e di speranza nelle proprie capacità. Rossana Giorgetti Pesaro
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L’UNITRE INCONTRA “I GUERRIERI DI ANNA” Nella mostra d’arte in collettiva, tenuta in Osimo dal 23 novembre al 23 dicembre 2013, l’artista Anna Di Cicco ha svelato un altro aspetto della sua poliedrica genialità. Conosciuta ed apprezzata dagli osimani per le sue perfette riproduzioni delle opere del seicento, questa volta, ha presentato i suoi “Guerrieri”. Da molti anni Anna dirige il Corso di Pittura all’Unitre, che è orgogliosa di annoverala tra i suoi docenti ; seguita con entusiasmo ed amata dai suoi allievi. In questa mostra si è presentata con un quadro, titolato “Autoritratto”, dove mediante un mosaico di forme di colori fa intuire la sua complessa personalità. I suoi “Guerrieri, dalle forme michelangiolesche, sono uomini e donne pronti al combattimento. Contro che cosa e contro chi?La vita è un continuo scontro con le avversità, il Bene e il Male possono essere raffigurati da eventi ma anche da persone. Ma “Il Guerriero” combatte, è pronto a far valere le sue ragioni, si difende con lo scudo e con l’elmo ed infine è vincente perché crede nei suoi ideali. Le pennellate che solcano le tele , come delle sciabolate, rappresentano la fatica con cui l’uomo si difende dai mali della vita. Notiamo che tutti i “Guerrieri “ portano l’elmo perché Anna non svela apertamente la sua personalità, è riservata si apre totalmente agli altri, soltanto quando questi ultimi meritano la sua stima ed il suo affetto. Rossana Giorgetti Pesaro
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IL SAHARA Gianfranco Buccelli
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I Promessi Sposi Rosalba Roncaglia
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LE POESIE
riceviamo da Saverio NON SUL BINARIO MORTO Quando sarò in pensione, se ci arriverò, la giornata, di giorno, ancor ancora passerà; ma la sera, e di notte, conterò tutte le ore... saranno molto lunghe da passare. Adesso ho tanto da fare: per la famiglia, per il lavoro, per i pensieri... e quando vien buio non fatico a prender sonno. Al mattino mi sveglio ancor prima del sole e m'arrovello da dove incominciare: gli orari, i luoghi, il tempo... e il giorno sen va d'un guizzo. E intanto, così, va avanti la vita. Non mi resta neppure il tempo per vedere se sempre sono sul binario giusto; quello che mi ha indicato mia madre, quello che tu vuoi, Signore, in mezzo a tanti scambi. E, a volte, mi adatto alla corrente... Ma quando sarò in pensione e le ore passeranno a gocce, a cosa servirà restare al mondo ancora? "Che son venuto a fare?" mi domanderò. Dopo che il figlio se ne sarà andato con sua moglie, ed io sarò per lui un peso... Non sarà meglio, Signore, che tu mi prenda? Eppure vorrò ancora fare. Ma cosa? E per chi? E sarò solo. Signore fammi trovare allora la luce della vita! Fammi capire che quanto avrò imparato, lungo i miei anni, potrà servire a qualcheduno ancora! Dammi la pazienza, la forza, la delicatezza e il modo di dare ancora il mio consiglio; di dire ancora, anche se non mi ascolteranno, a mio figlio, ai suoi figli, una parola ricca di anni e di esperienza; ferma, seppur a bassa voce. Vorrei continuare ad imparare; vorrei imparare a dare significato anche al mio tacere, ed essere capace di farlo al momento giusto; vorrei ricordarmi di fare ancora il padre; e che ancora ho da far vedere come si fa ad essere uomo, anche negli ultimi giorni.
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Danni
vita, fin che ce né, fino alla fine, anche quando non sembrerà più niente. Signore, non vorrei diventare un vecchio taccagno. Non farmi dimenticare che, alla fine, l'ultimo vestito è senza tasche. Signore, se vedrò Te ad attendermi là dove si fermerà il mio treno, all'ultima stazione de la mia vita, ce la farò a capire che non sarò sul binario morto; una carrozza qualsiasi, ma col tuo biglietto in tasca: sarò sopra il tuo treno. La tua luce mi farà vedere anche quegli altri: ci sarà qualcuno neanche più capace d'accendere un fiammifero per farsi un caffé; qualcuno d'andargli a inumidire il labbro, da rimboccargli al letto la coperta, da leggergli un pezzo di giornale, che avrà piacere di fare talvolta quattro chiacchiere, di sentire ancora una voce del mondo, di avere una mano da stringere per arrivare là di là... e allora io non sarò solo. E al scender della sera dei miei giorni, quando sarò incapace di fare, dirò un poco di preghiere mentre starò lì ad aspettarti, Signore. E allora sarò contento di insegnare, a mio figlio, come si farà anche a morire dopo che gli ho insegnato a vivere. Renzo Bodana (L'originale è in dialetto cremonese) traduzione di Camillo Roverselli
LE POESIE
Rossana Giorgetti Pesaro IL RISVEGLIO Allora … una voce argentina mi svegliava. Allora …. dal campanile antico i rintocchi scivolavano sui tetti … scendevano pei vicoli silenti … s’intrufolavano nei cortili ombrosi. Allora … quel dolce suono rimbalzava da una casa all’altra … percorreva discese e scalinate e giungeva laggiù nella vallata. Allora … i bambini si coloravano d’un pudico rossore … nei freschi solchi fremevano i semi … ansiosi d’assaporare il primo sole. Ora … mi sveglia il rombo rozzo di un motore … La chiesa è chiusa e la campana rassegnata … tace!
Rossana Giorgetti Pesaro
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AFORISMI sulla TERZA ETA’
Non bisogna provvedere soltanto al corpo, ma molto più alla mente e allo spirito; poiché anche queste facoltà si spengono per vecchiaia se tu, per così dire, non versi olio sulla lampada Cicerone (De Senectute)
La scienza rinvigorisce l’anima e attenua l’amaro della vecchiaia. Accumula dunque la saggezza che sarà il nutrimento dei tuoi vecchi giorni. Leonardo da Vinci
Io invecchio, imparando ogni giorno molte cose nuove. Solone
Il più importante mezzo per rimanere giovani è: aggiornarsi, imparare sempre cose nuove, interessarsi di tutto ciò che è nuovo. E’ un modo per mantenersi giovani di idee. Hiltj
La vecchiezza è il compimento della vita, come di un dramma; noi dobbiamo evitarne la stanchezza soprattutto quando le si accompagna la sazietà. Cicerone (De Senectute)
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FEBBRAIO 2014 Corsi quindicinali
Giorno
Orario
Materia
Docente
Lunedì 3
ore 17.00
Filosofia “Parmenide”
Pesco
Martedì 4
ore 17.00
Meditazione 2
Guerrini
Mercoledì 5
ore 16.30 ore 18.00
Psicologia Crimilogia
Diamanti, Zanobini Nozzolillo
Giovedì 6
ore 17.00
Geografia “Il Sahara”
Buccelli
Venerdì 7
ore 16.00 ore 17.00
Il problema ecologico Archeologia
Don Quirino Pirani
Lunedì 10
ore 17.00
Astronomia
Morroni
Martedì 11
ore 17.00 ore 18.00
Numerologia Medicina tradizionale cinese
Tittarelli Castricini
Mercoledì 12
ore 16.30 ore 18.00
Attualità scientifiche Dura Lex sed LEX
Pettorossi Volpentesta
Giovedì 13
ore 16.30
Geografia
Canapa
Venerdì 14
ore 16.00 ore 17.30
Storia dell’Arte I Promessi Sposi
Galassi Roncaglia
Lunedì 17
ore 17.00
Film “L’amore al tempo del Colera”
Roccato
Martedì 18
ore 17.00
Meditazione 2
Guerrini
Mercoledì 19
ore 16.30 ore 18.00
Psicologia Criminologia
Diamanti, Zanobini Nozzolillo
Giovedì 20
ore 17.00 ore 18.00
Filosofia Salute e Benessere
Pesco Stramentinoli
Venerdì 21
ore 16.00 ore 17.00
Il problema ecologico Archeologia
Don Quirino Pirani
Lunedì 24
ore 17.00 ore 18.00
Astronomia I Santi che hanno fatto grande la Chiesa
Morroni Riderelli
Martedì 25
ore 17.00 ore 18.00
Aforismi Biografie
Bartoli Martedì
Mercoledì 26
ore 16.30 ore 18.00
Attualità scientifiche Dura Lex sed LEX
Pettorossi Volpentesta
Giovedì 27
ore 16.3 0
Geografia
Canapa
Venerdì 28
ore 16.00
Storia dell’Arte
Galassi
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