Aprile2014

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News

UNITREOS

IMO

24° Anno Accademico 2013 - 2014

A cura della Presidenza

Numero 6

Aprile 2014

Sede: Piazza Sant’Agostino, 2 Osimo

Email: unitreosimocentro@gmail.com

Intervento del nostro Presidente, Antonietta Mattioli sul “La Meridiana” del 19 aprile 2014

UniTre un’eccellenza culturale Non mi dilungherò sulla storia ultraventennale della Università delle Tre Sommario: del PresidenEtà (Unitre) di Osimo. Il fine umanitario e sociale è ben conosciuto e 1. teArticolo sul “La Meridiana” apprezzato. Del resto dall'anno della fondazione, 1990, una media an- pag. 1; nuale di quattrocento iscritti, quest' anno quasi cinquecento, ben rap- 2. Incontro con il Prof. F. su “Tiranni e presenta quanto siamo radicati nelle famiglie osimane La mia i breve Pirani Città nelle Marche nel storia personale. Dopo cinque anni di insegnamento all' Unitre, sono Trecento” pag. 3; stata cooptata nel Direttivo dall'allora Presidente, dottor Cubelli. Suc- 3. Incontro con P. Pesaola, liutaio e con M. cessivamente l'Assemblea dei Soci fondatori e ordinari mi ha eletta Pre- Santini, violinista, sidente. Oggi sono al mio secondo mandato e molti sono stati i cambia- “Dal Legno al Suono” 5; menti, a mio avviso, positivi. La squadra che ho il piacere di coordinare 4. pag. Incontro con F. Rideè composta da persone di tutto rilievo per la volontà e l'impegno che relli, D. Cecconi, A, profondono nell’Associazione e alle quali va tutta la mia riconoscenza. Di Cicco, I. Lorenzini L. Mazzieri su Una stima profonda sento per i Docenti che, volontariamente, contri- e“Dalla scrittura all’Imbuiscono alla crescita dell'Unitre sacrificando il proprio tempo libero. magine. Due Forme di Garantisco personalmente, con la mia onorabilità, la loro professionali- Ritratto” pag. 7; 5. Ricordi di G. Casteltà e la loro statura morale e spirituale. Nell’anno accademico 2012/13 ci lana, pag. 9; siamo proposti di fare un salto di qualità. Abbiamo organizzato il Con- 6. Saluto del Nuovo Precorso nazionale pittorico e fotografico "Alla scoperta dei beni culturali sidente dell’UniTre Nazionale G. Ciccini, del proprio paese" riservato alle trecento sedi delle Unitre d'Italia. Osi- pag. 10; mo, Genova, Castellammare di Stabia, Avigliano di Potenza hanno vin- 7. Saluto del Presidente UniTre Nato diplomi e premi in danaro. La premiazione dei vincitori è avvenuta Onorario zionale I.M. Re , pag. alla Nuova Fenice durante lo spettacolo organizzato in collaborazione 11, con la Fondazione Recanatesi. Una collaborazione che continua e sta 8. Le poesie di Rossana Giorgetti Pesaro, pag. dando ottime risposte. 12. Particolarmente orgogliosi ci rende l'aver partecipato al Bando regionale "La longevità attiva del!' anziano" ed essere stati premiati per il progetto "La lucerna ad olio" ideato e coordinato dalla prof.ssa Lucia Mazzieri. Un lavoro che ha visto coinvolti tanti soci e Associazioni cittadine impegnati in percorsi culturali diversi: archeologia, botanica, fotografia, cucina regionale, racconti di vita vissuta scritti dai nostri soci e dagli ospiti della Fondazione Recanatesi raccolti in un libro "

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La lucerna ad olio" distribuito gratuitamente durante la manifestazione al teatro cittadino. Per quanto riguarda l'anno accademico in corso, le iniziative sono state molteplici. La seconda edizione del Concorso pittorico e fotografico ha visto una partecipazione numericamente e qualitativamente superiore a quella del!' anno scorso. Abbiamo informatizzato le attività svolte durante ogni mese con l’invio di un giornalino agli oltre centosettanta possessori di posta elettronica. Gerardo Sabbatini cura con abilità e fantasia anche il sito che è sempre aggiornato. Altra novità aver trovato la collaborazione di Maria Grazia Tittarelli che è riuscita a far recitare anche chi non lo avrebbe mai creduto possibile. Lo dico per esperienza personale! E' inoltre iniziata una collaborazione con l'Istituto Campana. I due "Incontri" già avvenuti presso la prestigiosa Biblioteca hanno riscosso un notevole interesse per lo spessore culturale dei relatori, il prof. Francesco Pirani dell'Università di Macerata e il violinista Marco Santini che ci ha fatto conoscere il suo liutaio Pierfrancesco Pesaola. Una serata magica, emozionante e indimenticabile per coloro che hanno partecipato. Ancora tre incontri sono previsti, uno al Teatrino dedicato all'ultima opera del prof. Riderelli e due nell’Aula Magna dove verranno trattati dal dott. Giuseppe Natuzzi, tenente di vascello. argomenti di grande attualità sulla gestione del fenomeno immigratorio e sul diritto internazionale umanitario. Questa preziosa collaborazione ci consentirà di rivolgerci ad un pubblico più vasto, in una sede prestigiosa, senza nulla togliere alla nostra più modesta sede dell'Unitre. Per questa disponibilità sento di dover ringraziare il prof. Paolo Polenta e l'ing. Pasquale Romagnoli. L'anno si concluderà con uno spettacolo al Teatro rallegrato dalla Fisorchestra Marchigiana e dalla nuova compagnia teatrale che presenterà una pièce scritta appositamente per l'occasione. Ai partecipanti verrà regalato un volumetto pubblicato in collaborazione con la Fondazione Recanatesi. Racconti scritti dai bambini delle Elementari, dai ragazzi del Ginnasio, dai nostri soci e dagli ospiti del Recanatesi. Più voci su un unico tema: la paura. Ora stiamo già pensando al prossimo anno, ci saranno ancora novità ma non voglio svelare tutti i segreti! Colgo l'occasione per augurare una Buona Pasqua a tutti i lettori de "La Meridiana".

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SIGNORI O TIRANNI NELLE MARCHE DEL TRECENTO? di Rossana Giorgetti Pesaro

Un argomento, ricco di interrogativi, un ambiente suggestivo, quello della storica Biblioteca del Campana, un relatore prestigioso come il Prof. Francesco Pirani, sono stati i degni messaggeri della fruttuosa sinergia nata tra l’Istituto di Cultura Permanente Campana e l’Unitre, promotori di cinque importanti incontri culturali. L’argomento trattato dal Docente universitario Pirani il 9 aprile, ha riportato alla memoria l’atmosfera cupa, e gli avvenimenti storici del Medioevo marchigiano. Il trecento è l’epoca delle città governate da Signori e da Tiranni. Nell’accezione più usata, per Signori s’intendono quelli che sono a capo di regimi monocratici dove si attua un “buon governo”, mentre nelle città governate da Tiranni regna il “mal governo”. Affermazione questa ben rappresentata nell’affresco del “Buon governo “ di Siena, dove i Signori, gli “oligarchi” sono quelli che agiscono in nome della giustizia e dell’equità, mentre nelle “Allegorie” il “Mal governo “ ha l’aspetto di un demonio. Due giuristi celebri sviluppano due concezioni distinte della Tiranni de:Bartolo di Sassoferrato, ne dà una concezione più politica denunciando “l’illegittimità della forma di governo”, Baldo degli Ubaldi vede nella tirannide “un Regime avverso al bene comune”, dandone una concezione più morale. E’ un periodo questo di fazioni opposte, Guelfi e Ghibellini e di Poteri che si combattono :quello della Chiesa e quello dell’Imperatore, quindi si può dire che nel corso del XIII secolo, lo spettacolo che presenta l’Italia è oltremodo torbido e agitato. Nel giugno del 1341 la Marca anconetana fu teatro di una grande inchiesta condotta da un legato pontificio, incaricato da papa Benedetto XII di produrre una relazione sulle condizioni politiche della Chiesa. Le deposizioni rilasciate dai sessantasei personaggi, di buona estrazione sociale e culturale, rivelano che essi ricoprivano incarichi di governo nelle istituzioni cittadine. La loro attenzione era volta verso la situazione politicoistituzionale del Trecento marchigiano caratterizzata dall’affermarsi delle Signorie nelle città e dalla sovranità della Chiesa. I testimoni dell’inchiesta legatizia avvertono una marcata opposizione tra l’ordinamento comunale e quello signorile, accompagnata però dalla consapevolezza della possibilità di una possibile alternanza fra i due regimi nelle città. Questa produceva una continua instabilità politica per cui dopo una eventuale uccisione o cacciata del tiranno veniva ripristinato un corpus normativo di ispirazione popolare. Verso la metà del trecento i tradizionali schieramenti fra guelfi e ghibellini avevano perso il loro contenuto ideologico e non costituivano altro che un sistema di aggregazione di cui i signori locali si servivano per inseguire i loro progetti egemonici. segue a pagina 4 Pagina 3


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L’esaustiva relazione del Prof. Pirani si è conclusa con l’affermazione che l’attività inquisitoria del legato pontificio si svolse all’interno di un contesto politico filopapale per cui le finalità erano di raccogliere un largo consenso nei confronti dello Stato e nelle critiche mosse non vengono mai posti in discussione i fondamenti della monarchia pontificia. La costruzione di uno Stato si attua attraverso il consenso politico, perciò dalle testimonianze risulta che le città marchigiane devote alla Chiesa erano rette e governate con equità, dato che l’intento dei funzionari della monarchia pontificia non era solo di raccogliere informazioni ma di costruire un movimento di opinione verso uno stato che faceva fatica ad imporsi in un ricco mosaico di poteri locali. Spetterà poi al cardinale Egidio d’Albornoz a consolidare lo Stato pontificio, con una energica azione militare e un’attenta azione normativa.

Un sassolino nella scarpa…. di Rosalba Roncaglia

Decalogo della maldicenza Cresce in terreni bassi e paludosi Nasce da segreta invidia per gli altri Si nutre di complicità Avanza strisciante nell’ombra per impedire l’autodifesa Si ammanta di falso moralismo Uccide più della spada Se sei in un gruppo, non uscire per primo Se ne sei tentato, pensa alla trave nel tuo occhio La sua forza è il passaparola Taci e lei morirà Pagina 4


INCONTRO MAGICO TRA UN LIUTAIO E UN VIOLINISTA di Rossana Giorgetti Pesaro

Il secondo incontro culturale, organizzato dall’Unitre in collaborazione con l’Istituto di Istruzione Permanente Campana, è stato a dir poco “magico”, sia per la suggestiva sala che lo accoglieva, la biblioteca dell’Istituto, sia per la presenza del violinista Marco Santini, sia per la partecipazione del liutaio Pier Francesco Pesaola. Il 12 aprile alla presenza di un folto pubblico, la serata è incominciata con il saluto di benvenuto della Presidente Antonietta Mattioli al quale è seguito il racconto di una “ favola “ da parte di Lucia Mazzieri, organizzatrice di eventi all’Unitre.” Liù-to un bambino cinese, ascoltando il suono di un violino ne resta affascinato e si reca da un liutaio per imparare a costruire quello strumento. Guarda con ammirazione le immagini di tre liutai celebri: Stradivari, Amati e Guarnieri del Gesù che apparsigli in sogno, lo istruiscono sulle qualità e le possibilità del violino che in seguito lui stesso imparerà a costruire. Dopo la lettura dei tre interventi di quei mitici liutai da parte di Antonietta Mattioli, Leonardo Grana e Rossana Giorgetti, ha preso la parola Marco Santini che, con semplicità e modestia eccezionali ha raccontato le tappe che lo hanno condotto a divenire il violinista famoso che é oggi. Marco, nato ad Osimo, dopo aver studiato al conservatorio di Fermo, si è diplomato a pieni voti presso la Hochschul fur Musik di Mannheim. Ha partecipato con successo a vari concorsi nazionali e internazionali e nel 2005 ha dato vita alla Mannheimer Ensemble, un’orchestra d’archi di giovani talenti da tutto il mondo con sede in Germania. Come primo violino di spalla e anche solista si è esibito in sale e festival prestigiosi in Europa e nel mondo, durante una tournée in Argentina e Uruguay con la sorella Lucia, è stato insignito della cittadinanza onoraria della città di San Lorenzo di Rosario. Dopo essersi laureato nel 2010 all’Università di Mannheim in Musica con indirizzo pedagogico, da qualche anno ha incominciato a comporre, cercando di creare un genere nuovo, attingendo alla musica classica, alla word music, al jazz , anche con contaminazioni irlandesi e orientali e le sue opere sono state utilizzate come colonna sonora per spettacoli teatrali, rappresentazioni religiose e documentari televisivi. Una grande soddisfazione l’ha avuta a gennaio 2014, quando ha ricevuto i complimenti e gli auguri, per lettera, da Papa Francesco che aveva ascoltato la sua composizione “Il Cristo delle Marche”. Segue a pagina 6 Pagina 5


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La favola continua quando Marco presenta all’assemblea Pier Francesco Pesaola che prende la parola raccontando una storia incredibile, In seguito ad un sogno ricorrente in cui vedeva un violino immerso in un lago trasparente, Pier Francesco sente l’impulso di divenire liutaio. Per una serie di circostanze fortunate riesce ad apprendere quali material siano necessari e in che modo si possa costruire un violino. Non ha molti mezzi economici ma, “magicamente, riesce a disegnare e a trovare i legni necessari , il bancone di lavoro e una bottega laboratorio per eseguire il suo primo strumento. Un bel giorno lo presenta a Marco Santini che, rimasto stupefatto per la buona sonorità dello strumento, lo esorta a proseguire, e infatti a quel primo si sono aggiunti altri sette strumenti, sempre più perfetti. Con l’ottavo, donatogli dal Pesaola, Marco ha continuato ad affascinare gli intervenuti eseguendo “il Cristo delle Marche”, una rivisitazione personale del capolavoro di Beethoven “Per Elisa” , e altri brani che hanno scatenato l’entusiasmo e gli applausi del pubblico che si è complimentato con i protagonisti della serata e con l’Unitre per questa felice scelta.

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DIALOGO TRA LA SCRITTURA,LA MUSICA E LA PITTURA di Rossana Giorgetti Pesaro

Quello del 16 aprile è stato il terzo incontro promosso da una intuizione straordinaria dell‟Unitre di Osimo che l‟Istituto di Istruzione Permanente Campana non poteva che condividere ed appoggiare, offrendo la disponibilità della sua collaborazione. Il luogo, il Teatrino del Campana, gli interlocutori: il prof. Fernando Riderelli, scrittore, Anna Di Cicco, pittrice e Daniele Cecconi, maestro di chitarra. Dopo il benvenuto della Presidente Antonietta Mattioli, ha preso la parola la Prof.ssa Lucia Mazzieri, in veste di conduttrice dell‟incontro, che ha presentato i tre personaggi della serata, sottolineando che essa non aveva avuto una preparazione formale, ma che era lasciata all‟improvvisazione e alla sensibilità dei tre protagonisti. Una presentazione del romanzo di Riderelli insolita ed originale perché la lettura di brani estrapolati dal libro da parte di Ivana Lorenzini, ex Direttrice della Biblioteca, erano interpretati dal pennello di Anna Di Cicco su una tela bianca e dalla chitarra di Cecconi che, al dire della Mattioli è riuscito a far partecipare al Corso di Chitarra dell‟Unitre alcuni componenti della sua famiglia, e a farli addirittura suonare. “Papa Pietro II, ritratto immaginario di un Papa innovatore” è il titolo del romanzo di Riderelli che narra la storia di un Papa “grande traghettatore della Chiesa”, verso una nuova era ,non solo, per i cristiani, ma per quanti credono in Dio o che anelano a credere in lui” Il protagonista”, Luca Valeri è un giovane anconetano, nato nel 1990, che viene eletto Papa a soli 37 anni nel 2027. Essendo un giovane bello, biondo “e di gentile aspetto”, fa certamente innamorare le donne che egli apprezza e stima per il ruolo che coprono nella famiglia e nella società, ma ad un certo momento della sua vita sente la vocazione ed entra nel Seminario Romano Maggiore per diventare prete. Molto legato alla sua famiglia, non disdegna la compagnia degli altri, avvicinandosi con rispetto alle varie religioni. ed ai suoi adepti che lo stimano e lo amano per la sua cultura e modestia.

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Dopo i pontificati di due papi immaginari: Paolo VII e Paolo VIII, Luca salirà al soglio pontificio col nome di Pietro II. con l‟intento di riformare la Chiesa, di spogliarla di tutti quegli orpelli che l‟hanno ingessata per tanti anni perché agisca in favore dei poveri e degli oppressi e metta in pratica il discorso evangelico. Non c‟è chi non veda nel ritratto di Pietro II una somiglianza straordinaria con Papa Bergoglio, per la sua umanità, la sua intenzione di svecchiare la Chiesa e di rinnovarla, merito dunque del Riderelli di aver presagito la sua venuta. Mentre la Lorenzini tracciava la storia di Luca con la sua voce calda e suadente, Anna di Cicco colorava la sua tela con pennellate espressive tirandone fuori una spiaggia, bagnata da un mare azzurro, dove un‟imbarcazione e una tiara si avvicinano all‟approdo su una “sorella terra” fertile e ricca di prospettive, il tutto accompagnato dai motivi musicali dolci ed allettanti della chitarra di Daniele. Una serata piacevole e significativa che ha saputo riunire tre linguaggi artistici, e dove Fernando Riderelli, apprezzato scrittore, ha avuto la riprova dell‟alta considerazione in cui è tenuto dai suoi concittadini e dall‟Unitre che da vari anni ha il piacere e l‟onore di averlo tra i suoi più stimati docenti.

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Riceviamo e pubblichiamo un volantino di una manifestazione cui parteciparono i soci dell’UniTre nel “lontano” 2008 di Gloria Castellana La prima parte del romanzo IONNA, dedicato a Dora Senesi, lo scrissi nell’ormai lontanissimo giugno del 1974; è stato pubblicato da Edizioni Simple e presentato nel novembre del 2008 a “Voci di Donne”,Osimo. Durante la presentazione, a cura di Ivana Lorenzini, direttrice della Biblioteca Cini, leggemmo una lettera della compianta prof.ssa Adriana Zannini, mia cara compagna di scuola, che qui trascrivo in parte: “….ho letto il libro IONNA in un pomeriggio: è un romanzo breve scritto con penna scorrevole e i personaggi e le loro vicende hanno subito fatto presa. Nella storia, sia pure sullo sfondo, sono riflesse le problematiche giovanili dell’epoca: amore libero o no, lavorare o no, il timore di restare zitella (a 22 anni!) e la voglia di esorcizzarlo. Le relazioni interpersonali all’interno del gruppo famigliare sono narrate soprattutto attraverso l’immediatezza del dialogo; mi sono piaciuti i botta e risposta tra fratelli, specie tra le due sorelle. La trama di sentimenti e legami che ne emerge ha molto da dire ancora oggi. D’attualità mi pare il tema principale: la possibilità di rapporti autentici, la sopravvivenza di valori quali la dedizione disinteressata,il senso di responsabilità. Una speranza sembra riposta in queste pagine, narrate con tanta delicatezza e leggerezza di tono, nonostante i concetti seri e impegnativi…Una speranza, dicevo, o forse un’utopia, difficile dirlo.” Osimo, 22 luglio 2008 Adriana Zannini Ecco l’edizione di oggi, arricchita da alcune immagini in copertina e all’interno, e disponibile anche in ebook

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera del nuovo Presidente Unitre Nazionale

Gustavo Cuccini UniTre Perugia

Alle UNITRE tutte Ai Presidenti, ai Consigli Direttivi, agli Associati Docenti e Studenti, ai Volontari Amiche e amici carissimi, l’Assemblea Generale svoltasi a Torino sabato trascorso 29 marzo, ampiamente partecipata dalle Sedi di tutta Italia, mi ha onorato del Suo consenso eleggendomi come Presidente dell’Associazione Nazionale nella carica per tanti anni prestigiosamente ricoperta da Irma Maria Re. Mi appresto, con piena consapevolezza dell’arduo impegno che mi attende, a raccogliere una grande eredità di valori e di certezze etiche e operative e a traghettarla, indenne dalle false chimere dei tempi che corrono, dalla inquieta nostra era nel futuro prossimo venturo. Fedele al programma che mi sono posto e che Vi ho presentato, sensibile ad ogni suggerimento e alle sollecitazioni che vorrete trasmettermi, intendo aprire l’Associazione al dialogo, al confronto e alla partecipazione di tutti Voi attraverso la piena disponibilità da subito offertami dai Consiglieri eletti e la loro attiva presenza sul territorio. Trasparenza e informazione continua, concertazione e unità di intenti, saranno alla base del mio operato: per rinsaldare il forte sentimento di identità e appartenenza che già ci appartiene e che fa della UNITRE Nazionale e delle Sedi locali una unica vigorosa entità. Valorizziamo insieme le straordinarie diversità che l’immenso patrimonio umano e culturale italiano ci offre e ricomponiamole tutte all’interno di un progetto di vita e di un criterio di naturalità che possa comprendere lo sviluppo culturale e la crescita umana del giovane e dell'anziano, nella prospettiva di un dialogo intergenerazionale non utopico, ma concreto, vissuto. Continuiamo insieme, come sempre avete meravigliosamente fatto, ma se necessario da oggi con più lena ed entusiasmo, amiche e amici carissimi delle Sedi di tutta Italia, a proporre un’offerta formativa ed educativa sempre più ampia i cui effetti positivi si aprano all’esterno anche in una instancabile attività di volontariato e di solidarietà.

Solo così possiamo porre il segno indelebile della Nostra identità nell’arcipelago dell’Associazionismo e del Volontariato nella Promozione Sociale. Intendo qui rinnovarVi un voto già da me espresso nel programma di intenti che Vi ho inviato prima dell’Assemblea Generale: “Questo io desidero insieme a Voi con tutto il cuore, questo io voglio insieme a Voi con tutto l’intelletto che sia l’UNITRE e il suo mondo: un laboratorio continuo, instancabile, entusiasta, di cultura, esperienza di vita e ponte nel dialogo fra le generazioni.” Sarò sempre vicino a tutti Voi: idealmente, con i miei sentimenti di stima, affetto e amicizia; concretamente, dialogando con i mezzi che la tecnologia ci mette a disposizione e con quella presenza fisica itinerante che mi sarà possibile. Nell’attesa di meglio conoscerci, Vi stringo tutti a me in un abbraccio fraterno.

Gustavo Cuccini

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Presidente Onorario dell’UniTre Nazionale

Irma Maria RE UniTre Torino Ai Consiglieri Nazionali Ai Presidenti Ai Vice Presidenti Ai membri dei Consigli Direttivi Ai Direttori dei Corsi Ai Docenti Agli Studenti Ai volontari di segreteria E a tutti coloro che operano in questa grande famiglia, che è l’Unitre e che ha ridato la gioia di vivere a molte persone “BUONA PASQUA” Una Pasqua colma di gioia, d’amore, di serenità, di solidarietà e di pace. Porgo un particolare saluto alle Sedi di Buenos Aires, Argentina, e a quelle della Svizzera, con le Sedi di Berna, Basilea, Lucerna, Winterthur e Zurigo. Possa la colomba bianca che scende dal cielo portarci l’augurio per un mondo migliore e la speranza che un luminoso arcobaleno possa presto illuminare il cielo di tutti i continenti. Porti l’annuncio che nel mondo in cui viviamo torni ad esserci giustizia e concordia fra gli uomini affinchè la verità, l’onestà, la saggezza e, soprattutto, la pace siano ancora i valori originari tramandati dai nostri avi, nonostante il mondo in cui viviamo stia andando alla deriva. Colgo l’occasione per ringraziarvi tutti, con tutto il cuore, per quanto mi avete donato in questi quarant’anni in cui ho avuto l’onore di stare tra voi come Presidente Nazionale. Ho sempre gioito nel vedere quanto avete fatto e portato avanti in tutto questo tempo offrendo anche a me la possibilità di constatare quanto prestigiosa e copiata sia diventata la nostra Associazione in tutto il mondo. Non potrò mai dimenticare, nel momento in cui sono entrata nell’Assemblea, i numerosi battimani che mi avete riservato. Tutti i Presidenti e i rappresentanti delle Sedi si sono alzati al punto tale da farmi commuovere. Mai dimenticherò questo spettacolo di mani alzate che sembravano tante farfalle pronte a volare, voltare pagina sempre con le nostre regole: educare, formare, informare, fare prevenzione nell’ottica permanente ricorrente e e rinnovata ed un invecchiamento attivo che dovrà promuovere la ricerca, aprirsi ancora di più al sociale ed al territorio, operare un confronto ed una sintesi fra le culture delle precedenti generazioni e quella attuale, al fine di continuare a realizzare un’ ”Accademia di Umanità” che evidenzi “l’essere oltre che il sapere”.

Le porterò sempre nel mio cuore per consolidare una società di valori che unirà il vecchio con il nuovo. Grazie per gli inviti che mi arrivano numerosi da tutte le parti d’Italia. Grazie anche alle Sedi che me le hanno offerti, con importanti messaggi che resteranno sempre scolpiti nella mia mente. Sono del parere che nessuna persona potrebbe portare a termine un progetto di vita da sola, se non coadiuvato da una buona squadra. Pertanto non penso di aver fatto qualcosa di grande per l’Unitre, in quanto circondata da ciascuno di voi. Noi tutti abbiamo portato avanti l’Unitre che è stata ammirata in tutti i campi ed ha raggiunto importanti traguardi. Vorrei dirvi tante cose ancora ma, come di consueto, con molta umiltà da parte mia, continuerò con parole suggerite da Madre Teresa di Calcutta che ha donato tutta se stessa agli altri ed in particolare a tutti coloro che ne hanno avuto bisogno. Dalla precedente Assemblea di tre anni fa, ringraziandovi, comunicai la mia decisione che fu quella di non di lasciare l’Unitre ma di lasciare la presidenza ai più giovani. L’Unitre mi ha fatto il suo grande dono ovvero, per la mia esperienza, mi ha insignito della carica di Presidente Emerita Onoraria a vita. Le Sedi all’estero, ed in modo particolare l’Argentina, hanno invece inviato un’altra lettera in cui si richiede la mia presenza in qualità di Emerita Presidente Internazionale. L’Unitre desidera, come mi hanno scritto parecchie persone, andare avanti senza personalismi ma semper ad maiora con regole che continuamente si rinnovano. Chiudo dunque con le parole di Madre Teresa di Calcutta: Sappiamo che se vogliamo amare veramente, dobbiamo imparare a perdonare. Perdonate e chiedete di essere perdonati; scusatevi invece di accusare

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La Presidente Onoraria Irma Maria Re


Le poesie

EL SANSGRIDU

di Rossana Giorgetti Pesaro

EL SANSGRIDU

Cus‟è? „na mediscina? „n‟animmmale??en piattu? Che caulo enne? Dumannalo a qul capisciò de Massimo Morroni è Lu la pietra de lu scandalu!! Nun ce dorme la notte pe‟ pensacce ! Nun fa‟ che legge e scrie e pubbligà i libri su gnì co: su i fossi, le funtane, le perzone , ije manca de scrie su i cenciaroli e su le pentegane d‟Osemu!! St‟annu ijè venuda la voija d‟emparacce sta lengua andiga, co‟ digu lengua‟?? digu lenguaccia , se scrie n‟un modu e se disce en t‟un antru, chi ce cabisce é brau !! Scusame Massimì, ma piasciudu sgherza‟ ! Se‟ en Grannu,du lu truvamie n‟antru cume a Te ? Invelle ?? Rossana Fine Corso 2014

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