Monsignor Beniamino Schivo. Un secolo di bene.

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statali presso il seminario di Thiene. La scuola parrocchiale non prevedeva la prosecuzione del corso ginnasiale oltre la 2ª, per cui o dovevo smettere di studiare, o dovevo andare in pianura. La mia famiglia non aveva certo la possibilità economica per mantenermi agli studi lontano da casa. Evidentemente queste considerazioni balenarono nella mia mente alla domanda di mons. Liviero ed io risposi subito di sì con convinzione. La settimana successiva la mamma preparò il modesto guardaroba necessario ed il 1° settembre mattina, accompagnato da mio zio Piero della Costa, scendemmo a piedi la Val di Valstagna con la valigia in spalla e a Carpanè prendemmo il treno per Padova, dove pernottammo. La mattina successiva partimmo di buon’ora per Rovigo, sede dell’appuntamento con il vescovo Liviero, con il quale partii per Città di Castello, non senza un po’ di nostalgia del mio paese e delle mie montagne». Compiuti gli studi nel seminario di Città di Castello prima e in quello Regionale di Assisi poi, Beniamino viene ordinato sacerdote a Città di Castello il 24 giugno 1933 dal vescovo Maurizio Crotti. Purtroppo il tanto amato vescovo Liviero, a cui don Beniamino era molto legato anche per debito di riconoscenza, non poté ordinare prete il suo “pupillo” in quanto vittima di un grave incidente automobilistico occorsogli il 24 giugno 1932 presso Fano, dove morì nel locale Ospedale il 7 luglio successivo, “povero come era vissuto”. Il novello sacerdote torna nel natio paese di Gallio per cantare la sua Prima Messa solenne nella chiesa arcipretale addobbata a festa il 29 giugno 1933. Ecco alcuni documenti storici relativi alla vita di Beniamino, che vanno dall’entrata in seminario alla celebrazione della “messa novella”.


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