FuoriOrario - Aprile 2022

FUORI ORARIO Periodico dei gruppi Fuci di Milano N. 1 ANNO XXXV - APRILE 2022

Redazione: Gabriele Cavicchioli Filippo Ghanaymi Valentina Stabilini Direttore responsabile: Paolo Danuvola Direzione, redazione: via S. Antonio, 5 ­ 20122 Milano Proprietà: Fondazione Ambrosiana Attività Pastorali Milano.

Registrato presso il Tribunale di Milano, n. 113 del 16/02/1987 Stampato con il contributo dell'Università derivante dai fondi previsti per le attività culturali e sociali.

Hanno contribuito a questo numero: Marta Magnani Francesco Sampietro Letizia Bigatti Laura Ottolina Filippo Ghanaymi Federico Vivaldelli Isabella Daino Elisa Granata Copertina e grafiche a cura di: Gabriele Cavicchioli Filippo Ghanaymi Valentina Stabilini

Sommario 1 3 4 6 7 8 10 11 12 14 15 16 17

Che cos'è la FUCI? FUCI Cattolica Cattolica tra passato, presente e futuro Contatti FUCI Statale Riscoprirsi fratelli: un percorso partendo dall'enciclica Fratelli tutti Contatti FUCI Città Studi Una nuova economia a misura d'uomo Contatti Camaldoli Le nostre interviste Appuntamenti diocesani

Che cos'è la FUCI?

La Federazione Universitaria Cattolica Italiana, FUCI, riunisce gruppi di universitari e universitarie di tutta Italia dal 1896. I Gruppi della FUCI si trovano in molteplici atenei italiani e sono costituiti da studenti che vivono l’Università come luogo privilegiato per la formazione e la crescita della persona.

Ogni anno i partecipanti – detti anche “fucini” - si impegnano ad animare dall’interno del mondo accademico un dibattito qualificato e inclusivo tramite l’organizzazione di incontri settimanali di carattere culturale, spirituale e universitario. A Milano sono presenti tre Gruppi FUCI presso: l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Università degli Studi di Milano e Città Studi (Politecnico e settore scientifico della Statale).

1

C HE

Dove ci troviamo?

I nostri gruppi sono presenti all’Università degli Studi di Milano, all’Università Cattolica del Sacro Cuore e in Città Studi. Tutti i gruppi si trovano con cadenza settimanale, consapevoli degli impegni che l’università comporta.

In aggiunta, i gruppi di Milano durante l’anno vivono momenti di convivialità insieme, si ritrovano per i ritiri spirituali nei tempi forti con gli altri fucini lombardi e durante l’estate vivono il consueto appuntamento nazionale a Camaldoli per la settimana teologica.

Cosa facciamo?

Ogni anno i Gruppi FUCI progettano il proprio percorso di formazione culturale e di fede, con uno stile condiviso da tutta la Federazione e in sintonia con le realtà locali. I Gruppi si propongono di vivere gli anni universitari come una vera e propria palestra di vita, e non solo come un trampolino di lancio verso il mondo del lavoro. I partecipanti alla FUCI, infatti, hanno come tratto essenziale quello di vivere l'università non come un "esamificio", bensì come un Luogo vivo da abitare responsabilmente e in cui crescere.

I gruppi alternano durante l’intero anno accademico incontri di carattere spirituale, culturale e universitario. La diversità dei percorsi è dovuta alla volontà della FUCI di offrire ad ogni partecipante un cammino per la sua formazione integrale che, in quanto tale, non si compone di

COS ' È LA

FUCI?

solo studio individuale ma anche di confronto con saperi ed esperienze diverse. Ogni gruppo, infatti, è caratterizzato dalla compresenza di persone provenienti da facoltà diverse e questo contribuisce a creare un clima di continuo confronto e arricchimento personale.

La FUCI, oltre che Universitaria, è anche una realtà ecclesiale e per questo vuole completare la preparazione scientifica e culturale dello studente con un percorso di crescita spirituale e di riflessione teologica. In questo senso, la FUCI si propone di formare nei giovani studenti universitari una matura coscienza cristiana orientata alla corresponsabilità ecclesiale e civile e di sostenere il loro cammino di fede. Per fare ciò, i gruppi organizzano diversi momenti di preghiera in cui ciascuno può portare il proprio apporto sotto la guida dell’assistente di gruppo. Durante l’anno, i Gruppi partecipano anche agli appuntamenti proposti dalla Pastorale Giovanile della diocesi di Milano.

NB: La FUCI non è una sostituzione del classico gruppo giovani parrocchiale, bensì un punto di riferimento e sostegno per tutti coloro che vogliono vivere pienamente la loro quotidianità universitaria!

2

FUCI Cattolica Il Gruppo FUCI "Giuseppe Lazzati" è presente in Università Cattolica fin dagli albori, accogliendo e accompagnando i giovani universitari in un percorso di crescita e formazione integrale.

Il Gruppo porta il nome di Giuseppe Lazzati, rettore della nostra Università dal 1968 al 1983 e personalità di primissimo piano del laicato cattolico novecentesco: egli più e prima di tanti credette nelle potenzialità della Fuci, come luogo di confronto e sintesi tra ricerca scientifica e fede.

Ancora oggi nel nostro percorso vogliamo concretizzare il desiderio di vivere gli anni universitari a 360 gradi: relazioni, formazione, fede, cultura.

3

FUCI C ATTOLICA

Cattolica tra passato, presente e futuro di Francesco Sampietro Lingue Straniere per le Relazioni Internazionali

I signori lettori potrebbero trovare questo titolo alquanto retorico e forse non avrebbero tutti i torti. Mi si lasci dire, tuttavia, che non è del tutto peregrino: credo permetta di riassumere efficacemente gli avvenimenti che hanno visto protagonista il nostro Gruppo in quest’ultimo periodo.

In primo luogo, il nostro Ateneo, il 7 dicembre 2021, ha celebrato il centesimo anniversario della sua fondazione.

Questa importante ricorrenza non ha lasciato indifferente il nostro Gruppo, che infatti nei mesi precedenti è stato impegnato nella stesura di un libro che ripercorre la nostra storia all’interno della parabola ormai secolare dell’Università Cattolica. Tale occasione ci ha permesso di consultare rare fonti d’archivio e svolgere interviste tanto agli ex-fucini quanto a quelli attualmente attivi. È stata una preziosa opportunità per approfondire la secolare storia del nostro Gruppo, che ci ha permesso di scoprire come i fucini in ogni tempo abbiano vissuto e affrontato gli eventi storici e sociali che si sono susseguiti e che hanno dato forma a questi ultimi cento anni.

Un altro avvenimento che ogni anno continua a far da ponte tra presente, passato e futuro, non solo per il nostro Gruppo, ma per la Federazione intera, è stato sicuramente quello della Settimana Teologica, svoltasi presso il Monastero di Camaldoli nella prima settimana di agosto. Questo evento formativo, anch’esso tradizione quasi secolare 4

FUCI C ATTOLICA della Fuci, è stato concepito per la prima volta da San Paolo VI quando era Assistente Nazionale, tra il 1925 e il 1933. Il nostro Gruppo, attraverso un discreto manipolo di fucini, non ha mancato di partecipare all’edizione dello scorso anno.

Purtroppo, così come si conviene, chi vi scrive è stato formalmente diffidato dal rivelare i fatti avvenuti durante questa settimana immersa nei boschi del Casentino; mi è stato tuttavia concesso di riportare, come mi confermano varie fonti, che il laboratorio sul racconto evangelico di Gesù e la Samaritana presso il pozzo ha destato unanime stupore.

Infine, dopo un anno trascorso da pecorelle smarrite, il nostro Gruppo ha potuto

5

finalmente gioire dell’avvenuta nomina del nostro nuovo Assistente, Don Claudio Stercal (con buona pace della lettura alternativa del vecchio motto fucino F.S.P.).

In conclusione, il Gruppo “Giuseppe Lazzati” adesso possiede tutte le carte in regola per mantenere vivo il legame tra presente passato e futuro, anche nell’ambito spirituale.

FUCI C ATTOLICA

Contatti FEDERICO: +39 3389596056 LUCA: +39 3342226405 presidenzafuci.ucsc@gmail.com Seguici su Instagram: fuci.unicatt

6

FUCI Statale Il Gruppo FUCI "Beato Contardo Ferrini", meglio noto come Gruppo Fuci Milano Statale, accoglie gli studenti universitari dell'Ateneo più grande di Milano dal 1921.

Il Gruppo è il più antico dei tre presenti a Milano e tutt'oggi propone agli studenti percorsi di carattere socio-culturale, politico e spirituale, per vivere al meglio l'esperienza universitaria.

Portiamo avanti il nostro percorso culturale e spirituale incontrandoci una volta a settimana nella nostra saletta vicino alla sede universitaria di via Festa del Perdono.

7

FUCI S TATALE

Riscoprirsi fratelli: un percorso culturale partendo dall’enciclica Fratelli tutti di Letizia Bigatti Lettere moderne

L'ultimo anno ha visto la nostra comunità accademica affrontare ancora qualche difficoltà a causa della pandemia, ma ciò non ci ha tolto la possibilità di organizzare un ciclo di incontri culturali online, suddiviso in cinque serate e intitolato “Riscoprirsi Fratelli, parte di una comunità globale”.

Il punto di partenza di ogni incontro era l’enciclica Fratelli Tutti di Papa Francesco.

Pubblicata nell'ottobre 2020, essa prende spunto da una delle Ammonizioni di S. Francesco d’Assisi e si focalizza sul tema della fraternità e amicizia sociale, intese come strade da percorrere per prendersi cura del Creato e dell’Uomo. In primo luogo i due

eventi iniziali, intitolati “Cosa possiamo imparare dall’Enciclica Fratelli tutti?”, sono stati dedicati alla presentazione dell’enciclica sia dal punto di vista del contenuto che della struttura. Attraverso un viaggio tra i suoi otto capitoli, che alternava descrizioni e momenti di condivisione, è stato possibile sentirci una comunità in cammino. Partendo dal presupposto che “nessuno può affrontare la vita in modo isolato”, Papa Francesco, con la sua terza enciclica, ci esorta a riscoprirci fratelli, parte di una comunità che ci sostiene. Gli spunti di riflessione sono stati molteplici: dalla parola fratelli, da intendere non solo come coloro a cui siamo legati da rapporti di sangue, ma anche da una relazione di reciproca crescita e sostentamento, alle comunità che ci hanno aiutati durante il lockdown e ci hanno fatto sentire meno soli. La lettura, poi, di alcuni estratti del secondo capitolo dell’enciclica, incentrato sulla figura del samaritano, ci ha portati a chiederci chi sia attualmente il nostro prossimo e cosa stiamo facendo concretamente per metterci al servizio. Come 8

FUCI S TATALE ribadisce Papa Francesco, la pandemia potrebbe essere un’occasione per “esprimere il nostro essere fratelli, essere altri buoni samaritani che prendono su di sé il dolore dei fallimenti, invece di fomentare odi e risentimenti”(Fratelli tutti, paragrafo 77).

Sono state, inoltre, introdotte altre tematiche presenti nell’opera, come la politica, la figura del buon cittadino, le religioni al servizio della fraternità, il dialogo interreligioso, che sono state poi in parte riprese ed affrontate nelle serate successive. Il terzo incontro, dal titolo “Senso di appartenenza, descriverci all’interno di uno o più gruppi”, ha preso spunto dalla definizione di forestiero esistenziale: “D’altra parte, ogni fratello o sorella sofferente, abbandonato o ignorato dalla mia società è un forestiero esistenziale, anche se è nato nello stesso Paese” (Fratelli tutti, paragrafo 97). Queste parole hanno dato inizio ad una riflessione sul senso di appartenenza in vari ambiti, da quello politico a quello religioso, e sui risvolti negativi che esso può avere all’interno degli estremismi. Con la quarta tappa del percorso, intitolata “Immigrazione e Corridoi Umanitari: disegniamo nuove vie per la fratellanza” è stato possibile interrogarsi sulla questione migratoria, sul fatto che essa sia realmente un problema o meno, sulle diverse forme che essa assume. Al centro di tutto sta il concetto di dignità, come afferma Papa Francesco: “Ogni essere umano ha diritto a vivere con dignità e a svilupparsi integralmente, e nessun Paese può negare tale diritto fondamentale. Ognuno lo possiede, anche se è poco efficiente, anche se è nato o cresciuto con delle limitazioni; infatti, ciò non sminuisce la sua immensa dignità come persona umana, che non si fonda sulle 9

Domenico Fetti, La Parabola del buon samaritano, 1620, Gallerie dell'Accademia di Venezia

circostanze bensì sul valore del suo essere.

Quando questo principio elementare non è salvaguardato, non c’è futuro né per la fraternità né per la sopravvivenza dell’umanità” (Fratelli Ttutti, 107).

Nell’ultima parte dell’incontro è stato presentato il funzionamento dei corridoi umanitari, in particolare in Libano, quale possibile soluzione all’emergenza migratoria.

L’incontro conclusivo, “Comunicazione e informazione nella modernità liquida”, ha affrontato, infine, la questione del digitale ai giorni nostri analizzando la creazione, lo sviluppo e la diffusione delle fake news, l’importanza della qualità delle notizie, l’impatto che i media hanno sulla persona, sull’immagine di se stessi e sui bambini, che spesso trascorrono sui mezzi tecnologici gran parte del loro tempo libero, il tempo mediamente trascorso sui social in Italia e nel mondo.

FUCI S TATALE

Contatti ELISA: +39 3667046938 RICCARDO: +39 3280061631 fucimilanostatale@gmail.com Seguici su Instagram: fuci_milano_statale

10

FUCI Città Studi Il Gruppo FUCI Milano Città Studi è il più giovane dei tre gruppi FUCI di Milano e riunisce studenti provenienti dal Politecnico di Milano e dal polo scientifico dell'Università degli Studi.

11

FUCI C ITTÀ S TUDI

Una nuova economia a misura d'uomo di Laura Ottolina Ingegneria civile

“Ogni programma, elaborato per aumentare la produzione, non ha in definitiva altra ragion d’essere che il servizio della persona. La sua funzione è di ridurre le disuguaglianze, combattere le discriminazioni, liberare l’uomo dalle sue servitù. […] Non basta accrescere la ricchezza comune perché sia equamente ripartita, non basta promuovere la tecnica perché la terra diventi più umana da abitare”. Con queste parole di San Paolo VI, Papa Francesco esortava i giovani al termine di The Economy of Francesco. Sono tematiche molto attuali: già nell’enciclica Laudato si’ vengono più volte ripresi i concetti di ecologia integrale e di come ambiente, economia e società siano in realtà fortemente interconnessi. Con l’aiuto di alcuni ospiti e guidati dalle parole del Papa abbiamo provato ad analizzare questi legami nel nostro percorso culturale “Una nuova economia a misura d’uomo”. È possibile immaginare un’economia in cui non si persegua solamente la massimizzazione del profitto, un modello economico più attento alla questione ambientale e “volto allo sviluppo integrale di ogni uomo e di tutto l’uomo”?

La prima ospite è stata la professoressa Elena Granata, docente di Urbanistica al Politecnico di Milano e vicepresidente della Scuola di Economia Civile. Ci ha guidati alla scoperta del concetto di economia civile, nato alla fine del XVIII secolo e riscoperto negli ultimi due decenni. Un’impresa può definirsi civile quando valorizza la creatività, sostiene il valore delle persone, promuove l’inclusione e si prende cura dell’ambiente. È una lunga lista di caratteristiche, e forse non esiste un’impresa perfettamente civile, ma negli ultimi anni sono nate diverse aziende che si appoggiano a devianze dell’economia cercando di correggerle. Solo per citarne un paio: Progetto Quid, che si occupa di dare nuova vita a eccedenze di tessuti, è un esempio di moda etica e di economia circolare; Slow/d è una piattaforma di designers che aiuta le aziende e gli artigiani del territorio ad innovare in modo sostenibile. Spesso, a fare la differenza è l’intelligenza delle connessioni: la capacità di trovare soluzioni andando oltre l’ovvio e immaginando l’impensabile. Un caso lampante è stata la creazione, a inizio pandemia, di respiratori ad uso ospedaliero

12

FUCI C ITTÀ S TUDI riadattando maschere da sub già in commercio.

Un secondo incontro che ci ha aiutato ad approfondire meglio alcuni aspetti dell’economia e della finanza è stata la serata dal titolo “Natura e finanza”. La parola “finanza” può evocare operazioni finalizzate esclusivamente al guadagno, ma quando si investe nelle persone e la crescita va di pari passo con la diffusione della ricchezza, la finanza torna ad essere sana. Suor Alessandra Smerilli ha sottolineato l’importanza della narrazione economica per favorire il passaggio a una finanza più etica: se cambiamo il modo di raccontare l’economia, cambiano anche gli obiettivi. Fino ad ora si è stati abituati a disegnare l’economia sugli assi cartesiani, dove il concetto di buono è verso l’alto e verso destra; è tuttavia necessario ridefinire il concetto, associandolo all’equilibrio.

Solo così la finanza potrà tornare al proprio ruolo originario – un ponte che collega chi ha capitali e chi ha idee da sviluppare – e diventare un “sistema di irrigazione” per il mondo, in grado di rigenerare economia e società.

Le ultime ospiti del nostro percorso sono state due dei quattro soci fondatori di Parallelo, Gloria e Francesca. Parallelo è il primo progetto di Officina Casona, una cooperativa sociale in provincia di Varese, e ha sede in un fabbricato requisito alla mafia.

Officina Casona nasce pochi anni fa dal coraggio di quattro amici che si mettono in gioco in prima persona, dando vita al desiderio di realizzare un ambiente di lavoro più affine al proprio sentire. Accoglienza, condivisione e creatività manuale sono le

13

tre parole chiave della cooperativa. Poco dopo nasce Parallelo, uno spazio lavorativo pensato per le persone. Il progetto promuove l’autonomia e l’integrazione a livello locale di stranieri e persone fragili, realizzando prodotti di artigianato sostenibile con materie prime di recupero. Per rendere il progetto indipendente da bandi e donazioni è importante che i prodotti venduti siano competitivi sul mercato. Una competitività che non deriva da prezzi bassi, ma dall’estetica, dalla storia e dall’impatto ambientale e sociale positivo di ogni prodotto. Parallelo punta a creare uno stile di vita sostenibile attraverso un’esperienza lavorativa che non sia alienante e incentrata sulla carriera, ma che diventi momento di incontro e di realizzazione personale. Grazie all’attivazione di tirocini e corsi di formazione, è stato promosso l’inserimento lavorativo di tanti giovani, in collaborazione con i centri di accoglienza del territorio e con l’aiuto degli artigiani locali.

Può capitare, di fronte ad argomenti molto più grandi di noi, di sentirci impotenti. Forse proprio per questo il Papa, in diverse occasioni, ha spronato noi giovani ad essere parte attiva della storia, a incidere concretamente nei luoghi che frequentiamo – università, movimenti, politica, lavoro – per evitare che la storia ci passi sopra. Come giovani cristiani, come fucini, forse il nostro compito è quello di essere profeti: leggere la presenza e i segni di Dio nella quotidianità; essere un punto di riferimento verso il bene; rendere attuale e presente Dio nelle situazioni di difficoltà e nelle sfide del nostro tempo, concretizzando il Suo messaggio. Solo così potremo essere “lievito lì dove vi trovate”.

FUCI C ITTÀ S TUDI

Contatti ISABELLA: +39 3408184295 SARA: +39 3345960564 fucimilano.cittastudi@gmail.com Seguici su Instagram: fuci_milano_cittastudi

14

Camaldoli di Filippo Ghanaymi Giurisprudenza

Che cos’è Camaldoli? Camaldoli è qualcosa che non ti aspetti, perché non la conosci, perché di lei non ti fidi. Camaldoli è qualcosa di insolito, almeno così a me è sembrato.

Camaldoli è un non luogo, che sembra non esistere, ma che tuttavia esiste. Camaldoli è qualcosa che è difficile da spiegare, a te stesso e agli altri. O almeno, per me, Camaldoli è stata tutto questo, e molto di più. Sono arrivato il primo giorno, solo e spaesato, dopo un viaggio lungo e complicato: lì tutto intorno, il telefono non prende; il monastero quasi non si vede e, di fronte, è difficile trovare parcheggio. La prima cosa che ho notato è stato il freddo: a Camaldoli, anche d’estate, fa freddo, veramente freddo. Ho pensato immediatamente al motivo per cui fossi lì, a chi me l’avesse fatto fare, al perché non fossi al mare come tutte le persone normali. Alla fine della vacanza, sono riuscito a rispondere a queste domande.

Camaldoli, in questo mondo materiale, competitivo, frenetico e follemente capitalista, è il luogo ed il momento in cui è possibile ricaricare le batterie, inquadrare le priorità e riprendere fiato. A Camaldoli cadono le maschere della quotidianità:

15

quelle della classe di censo, della barriera territoriale, dell’aspetto fisico e della posizione sociale. Ciò che rimane è la possibilità di ricollegarsi con un passato glorioso ed un’illustre tradizione. Io, alla mia prima Settimana Teologica, sono riuscito per un breve attimo - a ritrovare una profonda consapevolezza. Ma tutto ciò quanto durerà una volta tornato a casa?

Le nostre interviste Ciao! Sono Roberta e frequento Comunicazione e Società all’Università Statale di Milano. Ho conosciuto la FUCI tre anni fa, durante una settimana educativa organizzata da AC per i 18-19enni, a Santa Caterina Valfurva. Lì Marta, membro della FUCI di Statale, mi ha invogliata ad unirmi al gruppo. A causa dei cambiamenti portati dalla pandemia, sono riuscita a prendere parte agli incontri soltanto ad anno inoltrato.

Tuttavia, pur essendo una new entry, ho trovato sia un ambiente accogliente che persone gentili e disponibili con cui potermi confrontare su diverse tematiche.

Ciao! Sono Silvia e frequento Economia e gestione aziendale service management in Cattolica. Ho conosciuto la FUCI nell’estate della quarta liceo, grazie all’Azione Cattolica. Questa realtà mi ha affascinato fin da subito, infatti non avevo ancora idea di cosa avrei voluto studiare, ma ero certa che sarei voluta diventare una fucina! Iniziando a seguire gli incontri ho percepito un bellissimo clima di accoglienza, confronto e dialogo tra studenti di facoltà diverse, con differenti visioni su argomenti attuali. Per quel che ho potuto sperimentare, mi sento di dire che il punto forte della FUCI è la possibilità di vedere la stessa questione da nuovi punti di vista, grazie al dialogo costruttivo tra giovani con molta voglia di darsi da fare e migliorarsi continuamente.

16

Appuntamenti diocesani

Veglia del Merco ledì Santo

Notte degli Ulivi mercoledì 13 apri le,

ore 20

Eremo San Salvato re, Erba (CO)

17

18

COLLABORA CON NOI SCRIVI A FUORIORARIO.FUCIMILANO@GMAIL.COM