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La blockchain rivoluzionerà i mercati finanziari?

NUMERO 52 GIUGNO 2021

INTERVISTE CATHERINE YEUNG (FIDELITY INTERNATIONAL) PIERLUIGI ANSUINELLI (FRANKLIN TEMPLETON) ISTITUZIONALI PREVIDENTI E SOSTENIBILI, IL RAPPORTO TRA ISTITUZIONALI E INVESTIMENTI ESG PRIVATE ASSET PRIVATE MARKET E MERCATO ITALIANO, UNA COMBINAZIONE VINCENTE GESTIONE PASSIVA ETF EMERGENTI TRA RISCHI E OPPORTUNITÀ FONDI SUI MERCATI EMERGENTI IL POTENZIALE DELLA RIPRESA SONO 148 I FONDI CON MARCHIO FUNDSPEOPLE CHE INVESTONO NELL’ASSET CLASS, DI CUI DUE CON TRIPLO RATING ABC. UN COMPARTO MOLTO VARIEGATO PER AREE GEOGRAFICHE, SETTORI E TIPOLOGIE DI INVESTIMENTO PRONTO A BENEFICIARE DELLA RIAPERTURA DELLE ECONOMIE.

Questa tecnologia evoluta potrebbe essere pronta a trasformarsi da fenomeno di moda, spesso criticato e confinato nell’immaginario comune alle sole cripto valute, in elemento organico dei mercati dei capitali applicabile a qualunque prodotto finanziario.

La blockchain o distributed ledger technology (DLT), pur presentandosi in molteplici varianti, può essere descritta per semplicità come una tecnologia basata su un registro (ledger) condiviso tra i suoi partecipanti, fondato sulla crittografia e che opera attraverso una rete di blocchi di informazioni (blocks), legati tra loro in ordine lineare e cronologico. Come tale la DLT non è applicabile alle sole criptocurrency ma è uno strumento utilizzabile tutte le volte in cui è necessario registrare un’informazione (ad esempio il trasferimento della proprietà di un bene) in maniera immutabile, tracciabile, trasparente e “fidata”. In particolare la fiducia, anziché basarsi, come avviene per la valuta tradizionale, sulla presenza di un’autorità centrale, è invece fondata su evidenze crittografiche. Tra i principali vantaggi associati all’utilizzo della DLT si individuano: la disintermediazione, la riduzione dei costi, la trasparenza, l’immutabilità delle informazioni e, non da ultimo, la possibilità di utilizzare smart contract. Negli ultimi anni si è assistito ad un crescente interesse da parte dei partecipanti ai mercati finanziari e delle autorità regolatorie alla possibilità di applicare la blockchain anche all’emissione di strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, strumenti derivati cartolarizzati, quote di fondi ecc.). Tra i principali esempi di emissioni obbligazionarie in DLT: il bond emesso dalla società inglese LuxDeco (2017), il bond emesso da Santander (2019) e, più recentemente, il bond emesso dalla Banca Europea degli Investimenti - BEI (2021). Se è vero che blockchain è applicabile anche agli strumenti finanziari, va tuttavia ricordato che questi sono oggetto di numerose disposizioni normative e regolamentari che pongono non poche difficoltà allo sviluppo della nuova tecnologia. Ad esempio, per quanto riguarda le obbligazioni di società per azioni, basti ricordare: la disciplina codicistica dei titoli di credito e quella del Testo Unico della Finanza sulla dematerializzazione, la disciplina sul prospetto, la MiFID2, il Regolamento europeo sui depositari centrali dei titoli, il Market Abuse Regulation.

Pertanto, fin dal momento in cui mercati si sono interessati all’applicazione di blockchain agli strumenti finanziari, i Regulators europei si sono interrogati su come favorire questa tecnologia senza, tuttavia, depotenziare il set normativo posto a tutela degli investitori e del funzionamento

LA DOTTRINA STUDIA LA CIRCOLAZIONE TOKENIZZATA DI STRUMENTI FINANZIARI PER INTRODURRE MODIFICHE ALLA DISCIPLINA VIGENTE

dei mercati (cfr. Report dell’ESMA del 2017 intitolato The Distributed Ledger Technology Applied to Securities Markets). Ma è in particolare la disciplina dell’emissione e della circolazione degli strumenti finanziari che ha creato i maggiori problemi di compatibilità con la DLT, disciplina sulla quale non vi è armonizzazione al livello comunitario e che, pertanto, deve fare i conti con le diverse normative presenti in ogni Stato membro. Alcuni Paesi europei, come ad esempio la Francia e il Lussemburgo, hanno apportato modifiche alla normativa nazionale, volte a riconoscere espressamente la possibilità di emettere strumenti finanziari tramite DLT. Parallelamente, a livello comunitario, è stata presentata la bozza di un regolamento (c.d. Pilot Regime) volto a disciplinare l’emissione di strumenti finanziari in DLT e destinati all’ammissione alla negoziazione, in deroga ad alcune disposizioni regolamentari ritenute incompatibili con la nuova tecnologia. La proposta del legislatore europeo ha l’obiettivo di rendere il mercato degli strumenti finanziari tokenizzati più liquido e, dunque, più maturo.

In Italia la dottrina ha da qualche tempo iniziato a studiare il fenomeno della circolazione tokenizzata di strumenti finanziari, suggerendo in alcuni casi la possibilità di introdurre modifiche alla disciplina vigente seguendo, mutatis mutandis, l’esempio di altri Paesi europei. La stessa Consob ha manifestato un sempre crescente interessamento al fenomeno, promuovendo alcune iniziative per sondare l’interesse del mercato all’utilizzo della DLT. La speranza è che un accresciuto favore verso la transizione digitale, fenomeno confermato anche nel PNRR del Governo Draghi, possa spingere l’Italia a cogliere tutte le potenzialità offerte da queste nuove tecnologie e a rimuovere gli ostacoli al loro pieno sviluppo.

Se così fosse, grazie alla digitalizzazione, alla disintermediazione e all’uso crescente degli smart contract conseguenti alla diffusione di blockchain, molte delle procedure ad oggi associate all’emissione, alla circolazione e, in generale, al life cycle degli strumenti finanziari potrebbero divenire obsolete, con ciò determinando un impatto significativo su molti degli attori operanti sui mercati finanziari.