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NATALE IERI E OGGI: fede e tradizione di Cristina Marini

Che ne è del “NOSTRO NATALE”? Frastornato dai jingle televisivi, dai grandi allestimenti dei negozi e centri commerciali, dal cinepanettone e l’ennesimo film di Natale, con il Babbo che si perde la memoria, le renne, o i regali? Ci è rimasto qualcosa che è veramente NOSTRO?

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… intendo NOSTRO di “paese”!

C’è qualcosa da cercare e riscoprire (!), che è assieme FEDE e TRADIZIONE, perché l’invisibile ha bisogno del tangibile; perché il gesto esprime l’animo.

a contorno, che, nella loro semplicità, mantengono ancora “genuina” la nostra festa di Natate.

Ecco, nelle foto a seguire, alcuni momenti dei nostri Natali degli ultimi anni. Non per dirci quanto siamo bravi, non per fare promozione turistica, ma per spronare soprattutto i giovani e per coinvolgere le nuove famiglie arrivate in paese.

Perché questo è il “NOSTRO NATALE” e così desideriamo trasmetterlo ai nostri figli e nipoti!

Nella tradizione del presepio napoletano, le persone famose hanno la loro statuina. Il presepio di Campolongo, accanto al Bambinello, ha la nostra piazza e le nostre case; il paese è nel cuore di chi è rimasto, così come nel cuore di chi è emigrato.

In un paesino piccolo e con pochi mezzi, il Natale è fatto di piccoli segni: di attenzioni, di momenti, di occasioni di incontro, che scaldano il cuore, e che qualche volta suinvidia o il rimpianto in chi abita in centri più grandi, dove a Natale ci si perde nel frastuono e nelle incontro tra le persone.

Le gente di Campolongo ha una fede semplice, ben espressa di questa immagine di devozione popolare che abbiamo trovato spulciando nei nostri archivi, tra le foto dell esposizione di immagini sacre che le nostre famiglie hanno allestito in occasione della mostra allestita per i festeggiamenti dei 350 anni della parrocchia: la Madonna con il Bambino.

La nostra chiesa (un po’ come tutte, oggigiorno), si sta svuotando, ma per il Santo Natale, ancora le famiglie ci tengono ad essere presenti, perché comunque, nel profondo del cuore, la Fede rimane, e non può che esprimersi con il gesto comunitario della partecipazione alla Santa Messa. Rimangono poi tutta una serie di tradizioni

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