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TRAIL RUNNING con ENRICO GHENO
Il 5 giugno si è tenuta l’edizione 2022 del Trail del Contrabbandiere; la competizione che ricalca, percorrendo l’Alta Via del Tabacco, il percorso che i contrabbandieri di tabacco usavano per portare fuori dalla valle il tabacco destinato alla vendita di contrabbando.
Vincitore del percorso “corto” di 24 km è stato quest’anno il nostro compaesano Enrico Gheno, con un tempo di 2:25:09.
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Abbiamo chiesto ad Enrico di raccontare questa esperienza per i lettori del Vento del Brenta.
Innanzitutto, è stata una vittoria che ti aspettavi perché già sapevi di essere tra i meglio piazzati, oppure è arrivata inaspettatamente?
Sinceramente non pensavo di arrivare al podio, puntavo alle prime dieci posizioni, sarebbe stato comunque per me un buon risultato visto che è il mio primo anno di gare su queste distanze. Mancavano all’appello alcuni atleti di spicco che sarebbero stati i favoriti, capaci di tenere ritmi molto elevati sia in salita che in discesa.
Secondo te, in queste competizioni cosa conta di più per vincere: il cervello o la prestanza fisica?
Se c’è il fisico arriva anche la testa a dare uno spunto in più, al contrario se manca il motore, per quanto uno possa trovare la volontà di dare il massimo, difficilmente arriverà a delle buone prestazioni.
L’impegno fisico è notevole in questi percorsi tortuosi, con salite e discese che variano dal 15 al 40% di pendenza.
Per riuscire a correre sempre senza camminare serve una preparazione non da poco, che parte già dai mesi invernali e va mantenuta tutto l’anno. Palestra, sci di fondo, mountain bike e bici da corsa sono stati gli sport che, oltre alla corsa, mi hanno dato una marcia in più per tenere alto il mio allenamento. Sono attività che ti danno la possibilità di divertirti mentre fai fatica, quindi risulta più facile fare degli sforzi intensi molto allenanti.
La testa è quella che ti permette di alzare i tuoi limiti fisici, quando ti sembra di non farcela, ogni tanto negli allenamenti bisogna mettersi alla prova per alzare l’asticella.
Cosa si prova a vincere una competizione di questo livello?
Ci si sente appagati e ancora più stimolati ad allenarsi con voglia e costanza. Il bello di queste gare lunghe è che anche se non vinci, o arrivi tra i primi, ti senti comunque soddisfatto perché devi superare una dura prova fisica e mentale solo per completare il percorso, già questo è un traguardo ed è molto appagante.
Raccontaci come nasce la tua passione per la corsa in montagna ciato (complice probabilmente il distanziamento covid) a percorrere i nostri sentieri; quali sono gli errori più comuni dei “camminatori dilettanti” e cosa si potrebbe consigliare a chi percorre i sentieri della nostra vallata?
Arrivo dalla canoa slalom che effettivamente non ha molto a che fare con il trail running, un impegno muscolare e metabolico totalmente diverso.
Nella nostra preparazione generale canoistica però abbiamo comunque mantenuto l’allenamento della corsa come un allenamento di scarico o per un miglioramento della capacità aerobica, sfruttando anche i bellissimi sentieri della valle.
Gli errori più comuni sono vari: importante traguardo e facendo presente che i gruppi di volontariato hanno tanto bisogno di giovani. Sono infatti loro, ha proseguito, che devono portare avanti quello che le persone nel tempo hanno costruito per la comunità con impegno, buona volontà e senza chiedere niente in cambio.
-le scarpe non adeguate al terreno! Se in salita, anche se goffamente, si sale lo stesso con una calzatura non proprio idonea, i problemi arrivano i discesa. Usare degli scarponi con una suola non consumata oppure scarpe da trail che sono molto ammortizzanti e hanno una suola studiata per i sentieri.
-vestiario esagerato o viceversa! Sapendo che il corpo si scalderà, ci si dovrà vestire non troppo anche se siamo in inverno ma neanche troppo poco ovviamente. Partire sentendo un po’ di “freschetto” va benissimo basta che non sia una camminata piena di soste. Un anti vento-pioggia nello zaino fa sempre comodo.
-prima di partire meglio studiarsi bene il percorso e se possibile chiedere informazioni. Ci sono molte App ora per crearsi l’itinerario sulla mappa del telefono.
-non tutti hanno acqua da bere a sufficienza e cibi veloci da mangiare in caso di lunghi tragitti. Soprattutto se fa caldo l’acqua diventa indispensabile per non avere problemi fisici di vario genere.
-occhio alle zecche da marzo a ottobre! Usare i giusti repellenti o addirittura prevedere il vaccino, visti gli innumerevoli casi di malattie.
Quale consiglio daresti ad un giovane che si vuole avvicinare a questo tipo di sport?
A livello tecnico consiglio di cominciare con la corsa in pianura che è la base, inserendo pian piano dei tratti di percorso in salita e discesa. Correre in compagnia se possibile perché si sente meno la fatica e ci si fa qualche risata nel mentre. Consiglio di non voler strafare subito, la resistenza va migliorata pian piano e anche il riposo fa parte dell’allenamento, direi anzi che è fondamentale, perché la corsa porta ad affaticamenti muscolo-articolari da assecondare, recuperando il fisico si abituerà e con il tempo arriveranno i miglioramenti sperati.
Grazie ancora ad Enrico per il tempo dedicatoci, e ancora complimenti per l’ottimo piazzamento ottenuto!
… e ancora attimi risultati!
Dopo l’intervista Enrico ha confermato ancora il suo splendido stato di forma con la vittoria di domenica 28 agosto della STRAFEXPEDITION di Asiago, nel percorso di 20 km.


È intervenuto poi Luca Ferazzoli, sindaco di Valbrenta, che si è sentito orgoglioso e onorato di poter festeggiare insieme a tutti noi questo compleanno. In questo paesino, ha detto, questo Gruppo rappresenta una realtà straordinaria per il nostro territorio perché in tutti questi anni, attraverso il dono prezioso del sangue, ha offerto un aiuto concreto, spesso indispensabile, a coloro che si sono trovati in uno stato di grave sofferenza ed estremo bisogno. Ha continuato dicendo che la donazione di sangue è una delle nobili doti di solidarietà umana e crea appartenenza ad una comunità più vasta rispetto al proprio paese: si tratta infatti di un dono che spesso è rivolto non ad un parente, a un amico ma ad una persona del tutto sconosciuta della quale si sa soltanto che ha bisogno di aiuto. Simpaticamente ha concluso affermando che in fondo le persone che hanno la virtù di donare sono le stesse che fanno parte delle varie Associazioni del paese (anche quelle che poi ci prepareranno il rinfresco).
Dal 1962 Doniamo
“GOCCE DI VITA

e ha fatto nascere anche il Reparto, nato nel 1962 proprio come il Gruppo di Campolongo, e con lo stesso fondatore, Germano Vialetto (assieme alla moglie e madrina Caterina Pizzato). Non a caso il vostro gruppo possiede l’unico labaro che riporta la scritta: SEZIONE MONTE GRAPPA, GRUPPO DONATORI DI SANGUE, SOTTOSEZIONE DI CAMPOLONGO. È per questo che io come Presidente del Reparto e tutti i Gruppi non possiamo che essere onorati nel condividere e festeggiare questo prezioso traguardo. Nel corso della vostra storia si sono succeduti vari capigruppo, tutti per portare in alto il senso del donare il proprio sangue, reclutare nuovi aspiranti donatori e aumentare le donazioni sempre più richieste nel territorio. Un ringraziamento particolare ai presidenti dai primi 20 anni dalla nascita: Zannini Bruno, Cavallin Paolo Bruno, Scremin Antonio e dott. Lazzarotto Giovanni; persone che hanno creduto nel valore della donazione mettendo delle solide basi per il futuro del Gruppo.
Nel 1983 è stata nominata Capogruppo una persona che ha fatto la storia del Gruppo di Campolongo per ben 30 anni ed eletto anche Presidente del Reparto per il triennio 2011-2014, Giovanni Negrello.
Nel corso dei suoi 30 anni di mandato ha creato una solida collaborazione con il Gruppo Alpini, con la Parrocchia, con la Pro Loco, con la Protezione Civile.
