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IL CALCOLATORE ELETTRONICO NEW AZIENDA

Le origini del calcolatore elettronico sono anteriori alla seconda guerra mondiale ma solo alla fine di questa, come riflesso delle applicazioni belliche che svilupparono notevolmente l'elettronica, si può parlare di uso del calcolatore in termini anche commerciali.

Oggi se ne parla e viene usato in tutti i campi, dalla gestione della salute al controllo del traffico stradale, dalla conquista dello spazio all'applicazione nella semantica passando per l'istruzione programmata. Ma il campo dove più ha trovato applicazione è, senza dubbio, quello dei settori produttivi.

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Perchè questo? Perchè l'impresa era l'attività organizzativamente più simile a quella militare (struttura piramidale, gerarchica, con obiettivi precisi, ecc.) e allora il calcolatore si indirizza verso questo mercato.

Nonostante lo sviluppo del calcolatore, le così dette generazioni, sempre più sofisticate, nella pratica, tenendo fermo questo modello organizzativo d'azienda, non veniva alterato il « come si facevano le cose, ma le si faceva solo sempre più « rapidamente » a secondo del tipo di elaboratore.

Nel frattempo le imprese si ingrandivano, diversificavano la loro produzione, aumentava il numero di quelle che uscivano dal quadro nazionale per assumere il carattere di multinazionale. L'alta direzione delle imprese doveva, sempre di più, articolare e delegare il suo potere per controllare l'attività a misura dell'espansione. Questo rafforzava la presenza dei quadri intermedi e l'elaborazione dati rappresentava lo strumento capace di recuperare e centralizzare il potere che era stato articolata e delegato. Per questo fin dall'inizio l'utilizzo si orientò al campo della gestione amministrativa e al suo controllo e non ai processi produttivi. L'automazione dei processi produttivi non rivestiva infatti molto interesse, era un investimento costoso mentre la mano d'opera era sempre economica. L'esercito di riserva dei disoccupati del Sud d'Italia per il Nord o per la Germania insieme ai « terroni » di altri paesi (Turchi, Yugoslavi, Spagnoli, ecc.) o al massimo, una consociata nel Terzo Mondo assicurava, sempre, la produzione a prezzi bassissimi senza grandi investimenti e con garanzie politiche facilmente intuibili. (FIAT in Argentina e Brasile - FORD in Brasile, Argentina - OLIVETTI in Spagna, ecc.).

Così l'uso del calcolatore si presenta selettivo e va ad intaccare essenzialmente le tradizionali mansioni impiegatizie, creandone di nuove, ma non alterando nella sostanza le gerarchie di potere.

L'aumento vertiginoso dell'uso dei calcolatori (que- sto uso!) si accompagna e viene alimentato da una forma nuova di feticismo verso la macchina: « l'automazione assoluta ». Tutto questo è chiaro, inventato e alimentato dai produttori di queste macchine. Diceva in una intervista Jacques Maisonrouge, presidente dell'IBM mondiale: « Quel che importa, innanzitutto, è il fatto che il calcolatore, captando e raccogliendo un gran numero di informazioni, consentirà di giungere facilmente alla decisione. Qualunque sia il problema ». Ma non è soltanto una questione di vendita di più elaboratori, queste aziende producono organizzazione, un tipo di organizzazione che permette al capitale internazionale di gestire, controllare. intervenire rispetto alla produzione capitalistica e alla sua divisione e distribuzione nel mondo.

Il tipo particolare di applicazione generalizzata, prima descritta (grande percentuale di investimento nell'applicazione della gestione amministrativa con cui si realizza più « rapidamente « quello che si faceva prima), tralasciando per un attimo le conseguenze macroeconomiche appena descritte, ha generato diversi problemi all'interno dell'azienda che possono essere analizzati sotto il titolo di impatto del calcolatore sull'organizzazione. Cioè la possibilità di valutare il modo con cui sono stati fissati gli obiettivi dell'ap>> plicazione; in che modo la struttura preesistente ha influenza di fatto le scelte; in quali forme si realizza una partecipazione attiva » di tutti gli elementi coinvolti e in che modo si attuano i collegamenti necessari. Al riguardo ci sono opinioni diverse. C'è chi dice che: il calcolatore in quanto strumento, è neutro rispetto all'impiego che può esserne. La validità o meno del Suo inserimento nell'azienda dipende quindi dalla volontà della direzione di usarlo in un modo piuttosto che in un altro ». Altre voci sostengono che la domanda: « come impiegare un calcolatore nell'impresa » è in breve una domanda errata. Una migliore formulazione garébbe, secondo questi, quella di chiederci come l'impresa debba venir gestita dal momento che i cal- colatori esistono. La miglior versione di tutte è porsi la domanda: « che cosa è oggi, data l'esistenza del calcolatore, una impresa, visto che uno strumento di tecnologia molto avanzata implica di per sè un modo di operare, la sua logica interna costringe ad una organizzazione, un modo di svolgersi che ne costituisce un oggettivo condizionamento ».

Ritorniamo quindi anche per questa via « aziendale » ai giudizi espressi da un punto di vista macroeconomico, cioè, che vale poco, anzi è pieno di pericoli, ritenersi soddisfatti di partecipare a queste forme di « progresso « senza programmi ed obiettivi propri dei lavoratori e delle masse popolari.

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